Classe 3^A – A.S. 2008-09 - INS. Serenella Turci TESTO COLLETTIVO creato con lo stimolo degli acquerelli con tecnica steineriana prodotti dai bambini: L’avventura di Franco C’era una volta un bambino di nome Franco;, viveva felicemente, insieme ai suoi genitori su una bellissima isoletta, in mezzo all’oceano. Un brutto giorno, mentre si era recato, con il suo gattino, in cerca di noci di cocco, sentì un forte boato. La terra iniziò a tremare, Franco stupito e incuriosito si guardò intorno e vide che dal grande vulcano dietro casa sua usciva del fumo. Il gattino, pieno di paura, gli saltò in braccio; il bambino continuava a fissare la cima del vulcano, quando dal cratere iniziò ad uscire della lava incandescente. Mille pensieri affollarono la sua mente: cercare di salvare i suoi genitori e la sua casa, gridare, avvisare gli abitanti dell’isola, scappare…In realtà, l’unica cosa che riuscì a fare, fu rimanere lì impietrito, con gli occhi sbarrati dal terrore. Quando finì l’eruzione Franco corse al villaggio e vide tutte le case in fiamme, pensò che anche la sua fosse stata distrutta dalla lava e che i suoi genitori fossero morti. Franco incominciò a piangere disperatamente, si sentiva triste, infelice, amareggiato, arrabbiato al punto che cominciò ad essere dispettoso, arrogante e cattivo. Iniziò a prendersela con il suo piccolo gatto dicendo: “E’ solo colpa tue!” e lo buttò lontano da sé. Rimasto solo, cominciò a camminare nervosamente lungo la riva, quando la sua attenzione fu attirata da una bottiglia che le onde avevano portato sulla spiaggia. La raccolse e notò che conteneva una misteriosa pergamena! Aprì la bottiglia sfilò il rotolo e lesse: Chi ha perso la felicità In ogni luogo andrà Qualcosa lascerà Qualcosa prenderà Incontrando la natura a colori Tra mari, boschi e fiori Con questa pergamena risolverà ogni pena Appena ebbe terminato di leggere il messaggio, si ritrovò improvvisamente in mezzo ad un campo di papaveri. Si guardò intorno e vide che il prato era colmo di luce e di vita; raccolse alcuni papaveri e immediatamente il rosso dei fiori lo avvolse trasformandosi in amore. Franco così ritrovò un po’ di bontà e lasciò al posto dei papaveri che aveva raccolto, un po’ di cattiveria sottoforma di sasso. Franco, soddisfatto di questo meraviglioso posto lesse nuovamente la pergamena e si ritrovò in uno strano luogo, con un centro giallo circondato di rosso, immerso in un mare di blu. Subito gli sembrò di essere ad una festa di compleanno; l’abbraccio di quei colori gli fece ritrovare il senso dell’amicizia. In cambio di questo bel sentimento lasciò un puntino nero in mezzo al giallo, simbolo della sua solitudine. Franco si sentiva sempre meglio, questo mondo iniziava a piacergli, rilesse la pergamena e si trovò accanto ad una maestosa quercia. Il bambino si arrampicò sui rami del grande albero e salì fino alla cima. Subito sentì il coraggio invadere il suo corpo e l’ albero gli donò anche la forza per proseguire il suo viaggio verso la felicità. Franco, rinvigorito, lasciò sulla pianta la timidezza e la debolezza sotto forme di grigie farfalle; poi pronunciò di nuovo la formula e piombò in un mare pieno di pesci. Il rosato del tramonto e la tranquillità del mare gli fecero riacquistare la serenità che aveva perduto per colpa del vulcano. Qui lasciò la sua arroganza che si trasformò in uno scoglio a monito di tutti i naviganti. Letta nuovamente la pergamena si ritrovò in un terreno fertile, dove tanti semi stavano germogliando; in questo luogo pieno di vita, tornarono a germogliare in lui la fiducia e la speranza di non essere solo. Qui piantò i suoi dispetti che si trasformarono in una pianticella che si seccò subito. Una nuova magia portò Franco in un fitto bosco, dove una luce chiara e splendente filtrava attraverso le fronde degli alberi. Questa luminosità, come una pioggia, lavò via da lui ogni amarezza e gli fece tornare la dolcezza e la gentilezza di un tempo. Uscito dal bosco si accorse che era ormai notte, alzò gli occhi al cielo e vide tante stelle cadenti. Una di queste arrivò su di lui e lo avvolse con la sua polvere luccicante e ciò lo riempì di felicità; la tristezza svanì per sempre nel buio della notte. A questo punto, Franco scelse la stella cadente più grossa ed espresse un desiderio: all’istante si ritrovò sulla sua isola. Vide subito che gli abitanti dell’isola non erano morti, ma anzi, avevano già ricostruito buona parte del villaggio. Si sentì strofinare le gambe e vide che era il suo gattino che, nonostante tutto, gli voleva ancora bene. Franco lo raccolse, lo abbracciò e gli disse :”Scusami se ti ho maltrattato, non lo farò mai più!” Insieme cominciarono a cercare i genitori e, ad un certo punto, il bambino sentì la mamma che lo chiamava:”Franco, alzati, è ora di andare a scuola!”. Il bimbo aprì gli occhi e si rese conto di aver fatto un importantissimo sogno che gli aveva insegnato a non perdere la fiducia, a non arrendersi mai e a sperare sempre in un futuro radioso.