Sistema cardiovascolare
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
L’ictus
Stili di vita
• Non fumare
• Fare attività fisica
• Alimentarsi correttamente
• Non abusare di alcol e droghe
Fattori di rischio
• Pressione arteriosa
• Fibrillazione atriale
• Colesterolo
• Glicemia
Tabella 1. Stili di vita adeguati e fattori di rischio ictus.
Che cosa fare in caso di ictus
Se la bocca si storce, un braccio o una gamba è debole, si fa
fatica a parlare o le frasi sono sconnesse, potrebbe essere un
ictus: non perdere tempo e chiama il 118.
Esistono negli ospedali unità di cura specializzate per
il trattamento dell’ictus (Stroke Unit) in grado di ridurre
le disabilità gravi e anche il rischio di morte; i risultati
sono migliori se il ricovero è tempestivo.
L’ictus è:
1a causa di invalidità
2a causa di demenza
3a causa di morte
I costi dell’ictus
Il costo medio annuo delle prestazioni sanitarie
complessive per paziente con ictus ammonta a
3.848 euro.
Considerando le stime attuali di prevalenza, è stato
possibile effettuare una valutazione globale dei
costi diretti dell’ictus in Italia, stimati, attualmente,
in circa 3,7 miliardi di euro per anno, quasi il 4%
dell’intera spesa sanitaria nel nostro Paese. I costi
indiretti dell’ictus (per le famiglie) sono stimati in 3
volte i costi diretti.
Ogni 6 secondi una persona nel mondo viene colpita
da ictus, indipendentemente dall’età o dal sesso.
In Italia ogni giorno 660 persone,
circa 240.000 ogni anno, vengono colpite da ictus.
I
ctus è un termine latino che letteralmente significa
“colpo” (in inglese stroke).
La caratteristica principale di questa malattia è la
sua improvvisa insorgenza in persone sane.
Un ictus per il cervello equivale a un infarto per il cuore:
anche per il cervello, infatti, una fitta rete di “tubature”
(arterie) fornisce continuamente a ogni parte il sangue
necessario per il corretto funzionamento.
Se questo flusso viene interrotto – ictus ischemico (per
arteriosclerosi, trombi, coaguli ecc.) − o l’arteria si rompe
– ictus emorragico (per ipertensione, aneurismi ecc.) −,
quella parte del cervello perde l’apporto di ossigeno ed
energia e subisce un danno, anche molto grave.
Si crede che l’ictus colpisca prevalentemente gli anziani,
ma solo in Italia esistono più di 30.000 persone giovani
che ne sono state colpite, anche in modo invalidante.
L’ictus, a tutt’oggi, viene considerato, a torto, una
malattia inevitabile e incurabile.
2 ictus su 3 potrebbero essere evitati con stili di vita
adeguati e individuando alcuni importanti fattori di
rischio, come riportato nella Tabella 1.
La fibrillazione atriale (FA)
La fibrillazione atriale (FA) è un’aritmia cardiaca
che origina dagli atri del cuore. Nel normale ritmo
cardiaco, l’impulso generato dal nodo senoatriale
causa la contrazione del muscolo cardiaco e permette
il pompaggio del sangue. Nella FA gli impulsi elettrici
che danno luogo alla contrazione degli atri si attivano
in maniera totalmente caotica e frammentaria dando
origine a multipli fronti d’onda e a contrazioni
disorganizzate e frammentarie.
Questa irregolarità del battito non permette a tutto il
sangue, come accade nelle persone sane, di essere
pompato nelle camere inferiori del cuore (ventricoli).
3
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La fibrillazione atriale
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
Figura 1. Il sistema elettrico cardiaco normale o con fibrillazione atriale.
realtà ben più numerosi perché molte persone che
ne soffrono non presentano disturbi e ignorano di
avere questo problema. Se considerassimo anche i
casi non diagnosticati questo numero probabilmente
raddoppierebbe.
La contrazione irregolare delle camere superiori del
cuore (atri) determina un ristagno di sangue che può
portare alla formazione di coaguli (grumi).
I coaguli possono immettersi nella circolazione
sanguigna e arrivare al cervello causando un ictus
ischemico.
La FA è responsabile del 20% dei
casi di ictus ed è quindi la causa
principale di questa complicanza
vascolare.
Le persone che soffrono di FA hanno
un rischio di ictus superiore da 3 a
5 volte rispetto ai pazienti senza FA.
La mortalità e l’invalidità sono
superiori nei casi di ictus associato
a FA rispetto a quelli senza.
La FA è la prima causa di accesso al
pronto soccorso.
Epidemiologia della FA
La FA è l’anomalia del ritmo cardiaco
più comune nella popolazione adulta,
la cui frequenza aumenta sempre di
più con l’aumentare dell’età. In Italia
colpisce oltre 1.000.000 di persone,
con 120.000 nuovi casi ogni anno.
I dati si riferiscono solo ai casi
accertati, ma quelli totali sono in
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
4
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La fibrillazione atriale
Classificazione della FA
FA permanente
La FA permanente è definita cronica quando persiste
e quando tentativi di cardioversione non sono stati
effettuati o sono stati inefficaci.
La FA permanente tende a manifestarsi in un
paziente già portatore di malattia cardiaca. In casi
particolarmente gravi, un paziente cardiopatico può
andare incontro a scompenso cardiaco.
Terminologia Aspetti clinici Comportamento
nel tempo
Di nuova insorgenza
(primo episodio
diagnosticato,
indipendentemente
dalla sua durata)
Sintomatica
o asintomatica
Ricorrente
con epoca di esordio
Non ricorrente
determinabile
o ignota
Parossistica
Si risolve
spontaneamente
entro 7 giorni
(solitamente
entro 48 ore).
Sintomatica
o asintomatica
Ricorrente
Non ricorrente
Persistente
Non si risolve
spontaneamente
entro 7 giorni.
Necessita
di cardioversione
elettrica
o farmacologica.
Sintomatica
o asintomatica
Ricorrente
Non ricorrente
Permanente
o FA “accettata”
Figura 2. Storia naturale della FA.
I soggetti a rischio FA
FA che resiste
a vari tentativi
di cardioversione.
FA cardiovertita ma
recidivata e accettata. Stabilizzata
“cronica”
FA accettata
senza tentativi
di cardioversione.
Sintomatica
o asintomatica
La FA colpisce mediamente il 2% degli adulti. Il rischio
di FA cresce con l’età: 1 persona su 4, oltre i 40 anni,
presenta elementi di rischio per la comparsa di FA.
• Età oltre 65 anni
• Ipertensione
• Obesità
• Diabete
• Problemi cardiaci
• Disfunzione tiroidea
• Apnee notturne
• Broncopneumopatie croniche ostruttive
• Insufficienza renale
• Abuso di bevande alcoliche e cocaina
Tabella 2. Classificazione della FA.
FA parossistica
La FA parossistica si manifesta improvvisamente, in un
soggetto affetto da malattia cardiaca organica oppure
in un cuore apparentemente sano.
Nel soggetto sano il ripristino del ritmo sinusale
(cardioversione) avviene spontaneamente nel 60%
dei casi circa, nelle prime ore o nei primi giorni dopo
l’episodio acuto. Se non c’è cardioversione spontanea,
si può tentare la cardioversione farmacologica
somministrando farmaci antiaritmici.
Tabella 3. Caratteristiche associate a elevato rischio di FA.
I sintomi della FA
• Senso di battito cardiaco “strano”, irregolare e/o veloce
• Difficoltà nel respirare sotto sforzo (dispnea)
• Facile affaticamento (astenia)
FA persistente
Tabella 4. Sintomi della FA.
Si definisce persistente la FA parossistica di durata
superiore a 7 giorni; oppure di durata minore ma che
non si interrompe se non con interventi farmacologici
o elettrici.
Molte persone affette da FA non presentano sintomi
(asintomatica), specialmente quando la frequenza
cardiaca non è eccessiva.
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Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
La FA asintomatica
Lo screening della pressione arteriosa (PA)
e della FA
La FA asintomatica è particolarmente pericolosa
perché la persona che ne soffre non viene avvertita
dal proprio corpo e averla senza sentirla vuol dire non
curarla, aumentando notevolmente il rischio ictus.
Oltre il 90% degli episodi di FA è asintomatico e circa
il 30% dei pazienti è diagnosticato incidentalmente
quando i malati vengono ricoverati in ospedale per
altre ragioni incluso l’ictus.
Recenti studi hanno dimostrato che oltre il 10%
degli ictus è causato da FA asintomatica. In questi
casi la prima diagnosi di FA avviene solo dopo aver
subito un ictus.
L’ipertensione (PA massima sopra i 140 mmHg
e minima sopra i 90 mmHg) e la FA sono le due
condizioni morbose più pericolose per l’integrità del
nostro organismo.
Insieme alla ipercolesterolemia, esse minano la salute
di milioni di persone ogni anno.
Sono pericolose perché possono non dare alcun
sintomo mentre silenziosamente danneggiano
l’integrità di organi nobili come cuore, rene,
cervello.
Quando ci accorgiamo della loro presenza può
essere troppo tardi. Un riconoscimento precoce,
nell’epoca in cui ipertensione e/o FA non danno
sintomi, consente l’istituzione di terapie che
limitano, se non addirittura eliminano, il rischio di
malattia a esse associato. Per questo lo screening
è così importante, perché consente di concentrare
l’attenzione su possibili sbalzi pressori o aritmie non
avvertiti dal soggetto in esame.
L’importanza dello screening della FA
In circa 1/3 dei casi la FA rimane asintomatica e
non è diagnosticata. È quindi indispensabile un
approccio proattivo di medici, farmacisti e pazienti
che permetta di generare il sospetto di FA.
È importante controllare il battito cardiaco
attraverso la palpazione del polso o misurando la
pressione arteriosa con apparecchi automatici dotati
di algoritmi (validati) in grado di indicare la possibile
presenza di FA.
Generare il sospetto di FA con lo screening è
importante ma deve essere seguito dal controllo del
medico che effettuerà gli accertamenti necessari per
giungere alla diagnosi di FA.
L’accuratezza dell’automisurazione della
PA nello screening della FA
La misurazione della pressione arteriosa (PA) è una
manovra frequentemente richiesta in farmacia. Non
tutti gli apparecchi automatici, tuttavia, sono in grado
di misurare correttamente la PA o di rilevare la FA
quando un soggetto presenta questa irregolarità del
ritmo cardiaco. La tecnologia brevettata Microlife
AFIB è validata per il rilevamento pressorio in
pazienti con FA e - a oggi - l’unica specificatamente
prevista nella propria destinazione d’uso per lo
screening della FA.
Lo screening e la diagnosi precoce della FA, seguiti da
appropriati trattamenti, possono ridurre la possibilità di
avere un ictus del 68%.
Descrizione
indagine
Pazienti
Sensibilità
Specificità
Fonte
Uso clinico
125
100%
92%
Wiesel 20041
Uso clinico
405
97%
89%
Wiesel 20092
Uso clinico
72
100%
89%
Stergiou 20093
Uso clinico
199
100%
91%
Wiesel 20144
Uso nel primary care
893
94%
90%
Kearley 20145
Uso domiciliare
19
100%
91%
Wiesel 20076
Uso domiciliare
160
99%
93%
Wiesel 20137
Tabella 5. Valutazioni cliniche sulla capacità della tecnologia Microlife AFIB di rilevare la FA. Dati di confronto con ECG 12 canali.
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Metodi di screening della FA a confronto
Lo screening della FA nel primary care
Per mettere a confronto alcuni fra i metodi di screening
della FA attualmente disponibili, le Università di
Oxford e di Birmingham, in collaborazione con l’NSH
(National Health Service, Sistema Sanitario Inglese)
hanno svolto uno studio randomizzato nel quale
venivano paragonati 3 metodi: la palpazione del polso,
l’ECG a 1 derivazione e il misuratore di PA Microlife
AFIB.5
I risultati dello studio hanno mostrato un’elevata
sensibilità di tutte e tre le metodologie nella diagnosi
della FA nella popolazione anziana nello screening
primario. I risultati migliori – in termini di specificità –
sono stati ottenuti dal misuratore di PA con indicatore
di FA Microlife AFIB, confrontato con le altre metodiche
analizzate nello studio. Il tasso di falsi positivi è stato
del 10%, un valore accettabile per i controlli di routine.
L’accuratezza del misuratore di PA è stata migliore
rispetto alla palpazione del polso arterioso.
Questi dati indicano che il misuratore di PA Microlife
AFIB può essere impiegato efficacemente nello
screening della FA, sia domiciliare sia clinico.
Per quanto riguarda i sistemi di registrazione ECG a
1 derivazione (Omron e Merlin Wrist), si è osservata
una specificità molto variabile, la quale differiva a
seconda dello specialista cardiologo che interpretava
il tracciato.
L’eventuale lettura del tracciato da parte di un medico
di Medicina Generale può ulteriormente influenzare
negativamente la specificità, in considerazione della
minore esperienza dello stesso nella lettura dell’ECG.
100
90
80
70
La tecnologia Microlife AFIB è stata testata per
valutarne l’utilità in ambito epidemiologico e su
un numero elevato di soggetti in differenti studi,
condotti nell’ambito della medicina generale. In
questi studi, la metodica si è dimostrata in grado di
aumentare sensibilmente l’identificazione di nuovi
casi di FA.
In un primo studio condotto a Hull, nel Regno Unito,
15 medici di Medicina Generale hanno utilizzato
80 misuratori con la tecnologia Microlife AFIB per
lo screening della FA su un campione di 54.000
persone rappresentativo dei 288.000 residenti,
identificando − in circa 6 mesi − 71 nuovi casi
di FA, con un aumento del 44% di nuovi casi. La
prevalenza della FA era dello 0,4% negli ambulatori
che non utilizzavano la tecnologia AFIB e dello 0,8%
in quelli che la utilizzavano: +100%.8
Anche in Italia, è stato effettuato uno studio analogo,
a Bologna, che ha coinvolto 30 medici di Medicina
Generale. In questo studio, l’utilizzo del misuratore
della PA con tecnologia Microlife AFIB in 12.294
ipertesi ha permesso di identificare, nell’arco di poco
più di 4 mesi, 77 pazienti con FA pari a un’incidenza
dello 0,63%, rispetto a 45 casi (0,37%) nei 4 mesi
precedenti in cui veniva utilizzato l’approccio
tradizionale con la misurazione auscultatoria:
+70%.9
Infine, uno studio condotto a Erewash, nel Regno
Unito, che ha sottoposto a screening 5.244 anziani
di età ≥ 65 anni, ha permesso di diagnosticare 20
nuovi casi di FA, con un aumento del 20% della
popolazione di pazienti affetti da FA.10
Microlife AFIB
90%
78%
76%
EGC
Monocanale
Omron/Merlin
0,80%
0,80
Palpazione
del polso
0,70
0,63%
0,60
60
0,50
50
0,40
40
0,40%
0,37%
0,30
20
0,20
10
0,10
0
0
(Adattata da Kearley K et Al. Triage tests for identifying atrial fibrillation
in primary care: a diagnost accuracy study comparing single-lead ECG
and modified BP monitors. BMJ Open 2014;4: e004565)
Hull (+100%)
Metodo tradizionale
Bologna (+70%)
Microlife AFIB
Figura 4. Incremento della prevalenza di FA nella popolazione utilizzando
la tecnologia Microlife AFIB rispetto al metodo tradizionale.
Figura 3. Specificità (espressa in percentuale) delle metodiche di
screening della FA rispetto all’ECG a 12 canali.
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Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
L’efficacia dello screening della FA
domiciliare
con una specificità del 97% e il sistema Microlife,
invece, ha mostrato una sensibilità del 100% con
una specificità del 91%.
Gli autori concludono, pertanto, che i due sistemi
analizzati hanno una specificità accettabile, ma
che solo il sistema Microlife AFIB ha mostrato una
sensibilità sufficientemente alta da essere proposto
nella pratica clinica per lo screening dei pazienti a
rischio di FA.
Un recente studio 7 ha valutato l’accuratezza
e
l’attuabilità
del
misuratore
automatico
della PA Microlife AFIB, come strumento di
screening domiciliare della FA asintomatica,
nei pazienti a rischio di ictus cardioembolico.
La tecnologia Microlife AFIB è stata confrontata
con un monitoraggio elettrocardiografico (event
recorder) della durata di un mese. Sono stati
inclusi nello studio pazienti con età > 64 anni o
con ipertensione, diabete, insufficienza cardiaca
congestizia o precedente ictus. Su un totale di
160 soggetti arruolati, 139 sono stati inclusi nello
studio, a 14 dei quali è stata rilevata la presenza
di FA. La tecnologia Microlife AFIB ha dimostrato
una sensibilità del 99,2% e una specificità del
92,9% per la rilevazione di FA. In conclusione, il
sistema di rilevamento della FA combinato con la
misurazione della PA a domicilio è una metodica
accurata e può essere utilizzata come screening
domiciliare per rilevare la FA e ridurre il rischio
di ictus.
97
0,9
91
0,8
0,7
0,6
0,5
0,4
0,3
30
0,2
0,1
0
Misuratori della PA a confronto
per lo screening della FA
Sensibilità
Omron M6 Comfort
L’algoritmo brevettato Microlife AFIB si differenzia
dall’algoritmo IHB (Irregular Heart Beat) per la
rilevazione del battito irregolare utilizzato nella
maggioranza dei misuratori della PA in commercio,
per la sua capacità di rilevare la FA. L’algoritmo IHB
segnala il battito irregolare in presenza di variazioni
superiori al 25% del ritmo delle pulsazioni rispetto
al ritmo cardiaco medio.
L’algoritmo Microlife AFIB invece scarta tutte le
variazioni del ritmo al di sopra del 25% e analizza
l’irregolarità media degli altri battiti. Se questa
irregolarità supera il 5%, viene rilevata una possibile
FA e il logo AFIB visualizzato sul display.
Un recente studio pubblicato sull’American
Journal of Cardiology4 ha comparato due sistemi di
monitoraggio automatico Microlife AFIB e Omron
M6 Comfort.
Nello studio sono stati arruolati 199 pazienti, senza
device impiantati, con età superiore a 50 anni, 30
dei quali con storia di FA documentata. I risultati
dei due sistemi di monitoraggio si sono dimostrati
sensibilmente differenti.
Il sistema Omron ha mostrato una sensibilità del 30%
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
100
1
Specificità
Microlife AFIB
Figura 5. Capacità di rilevare la FA della tecnologia AFIB di Microlife
rispetto alla IHB di Omron.
Stime di risparmio dello screening
della FA
Secondo le stime del National Institute for Health and
Clinical Excellence (NICE),10 lo screening della FA
con Microlife AFIB potrebbe prevenire, utilizzando
questa semplice procedura nei pazienti più a rischio,
cioè di età > 65 anni, circa 53-117 ictus mortali e 2865 ictus non mortali ogni 100.000 pazienti, con un
risparmio annuo di 32 milioni di euro in Inghilterra
e Galles.
Considerando i dati raccolti nella popolazione
italiana e applicando il modello sviluppato dal
NICE nel Regno Unito, è stato calcolato che
l’uso regolare della tecnologia Microlife AFIB
porterebbe alla prevenzione di 2.545 nuovi casi
di ictus fatali per FA e a un risparmio ogni anno
di oltre 62 milioni di euro per il Sistema Sanitario
Nazionale.
8
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
Raccomandazioni nazionali
e internazionali allo screening della FA
Se si avvertono disturbi (lieve mancanza di respiro,
stanchezza inusuale, senso di cuore che batte troppo
rapidamente ecc.) avvisare subito il medico.
A seguito delle evidenze scientifiche disponibili,
il NICE ha raccomandato la tecnologia Microlife
AFIB − e nello specifico il prodotto WatchBP Home
A – per lo screening della FA durante la misurazione
di routine della PA nel primary care, in sostituzione
della tradizionale palpazione del polso, in quanto più
vantaggiosa in termini di impatto sulla Sanità pubblica.
La guida pratica SIMG (Società Italiana di Medicina
Generale), Fibrillazione Atriale in Medicina Generale,
raccomanda lo screening opportunistico della FA,
con apparecchi per la misurazione della PA dotati di
algoritmo validato in grado di segnalare una possibile
FA, per l’utilizzo sia ambulatoriale sia domiciliare.
La diagnosi della fa
Generato il sospetto di FA con lo screening è
importante rivolgersi al proprio medico che effettuerà i
necessari accertamenti, come l’elettrocardiogramma,
per diagnosticare questa malattia.
L’elettrocardiogramma non può essere considerato
un esame di massa per il monitoraggio e lo screening
della FA.
Bisogna valutare il polso con strategia occasionale ogni volta
che si misura la pressione arteriosa. Se medico, farmacista
o paziente usano apparecchi automatici, questi devono
essere dotati di algoritmo validato in grado di segnalare una
possibile FA.
La terapia della fa
I farmaci
La SIIA (Società Italiana Ipertensione Arteriosa)
raccomanda lo screening opportunistico della FA
con apparecchi per la misurazione della PA validati
per questa rilevazione. La raccomandazione al
controllo della FA è stata divulgata al pubblico nei
materiali informativi della Campagna mondiale di
sensibilizzazione per la lotta all’ipertensione arteriosa
e sul sito www.siia.it.
In genere, la terapia prevede tre diverse strade: il
trattamento antitrombotico, quello per il controllo
della frequenza e quello per il controllo del ritmo.
Le persone affette da FA a rischio di ictus vengono
generalmente trattate con farmaci anticoagulanti,
che riducono il rischio della formazione di
coaguli di sangue. Si tratta della cosiddetta terapia
antitrombotica, che comprende farmaci anticoagulanti
e antipiastrinici. È una terapia impegnativa, perché
si deve raggiungere un grado di coagulazione del
sangue entro un range terapeutico di sicurezza al di
sotto del quale non si ottengono risultati terapeutici
e al di sopra del quale c’è un notevole rischio
emorragico. Nonostante questo tipo di trattamento
venga considerato il percorso clinico di prima scelta
per i pazienti affetti da FA, risultano ancora evidenti
alcune criticità legate all’assunzione dei farmaci da
esso previsti: rischio di complicanze emorragiche
intracerebrali, controlli costanti da parte del medico
curante, continuo adeguamento del dosaggio, alto
potenziale di interazione con gli altri farmaci o con
i cibi ingeriti. In questo senso, dopo oltre 50 anni,
la Commissione Europea ha approvato una nuova
generazione di anticoagulanti orali (NAO, Nuovi
Anticoagulanti Orali) per la prevenzione dell’ictus da
FA, la quale ha dimostrato di essere superiore rispetto
alla vecchia generazione di farmaci in termini di
efficacia, tollerabilità, sicurezza e controindicazioni.
È raccomandabile, durante la misurazione, verificare la
presenza o meno di possibili aritmie come la fibrillazione
atriale (fattore di rischio di ictus) con apparecchi dotati di
algoritmo validato per questa rilevazione.
Cosa fare quando viene rilevata la fa
durante la misurazione della pa
In caso di rilevazione della FA durante la misurazione
della PA bisogna comportarsi come segue.
Se non si avverte alcun disturbo effettuare il
controllo della regolarità del polso attraverso la palpazione
dell’arteria radiale e un’altra misurazione dopo 1 ora. Se
confermata la FA comunicare subito l’accaduto al medico o
farlo con calma se la FA non venisse confermata.
9
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
Oltre a ridurre il rischio di ictus, i NAO richiedono
una o due sole somministrazioni al giorno, non sono
influenzati dalle abitudini alimentari del paziente o da
altri farmaci e abbassano sensibilmente il rischio dei
sanguinamenti intracranici.
Per quanto riguarda il trattamento per il controllo della
frequenza, in genere ai pazienti che hanno una FA a
elevata frequenza cardiaca vengono somministrati
farmaci che favoriscono la normalizzazione e il
corretto funzionamento del cuore, alleviando così
sintomi come le vertigini.
degli sbocchi delle vene polmonari (cioè delle vene
che scaricano nel cuore, e più esattamente nell’atrio
di sinistra, il sangue dei polmoni). Questa tecnica è
attualmente indicata anche in atleti competitivi, che in
caso di successo possono riprendere l’attività sportiva
a livello agonistico dopo alcuni mesi dall’intervento,
e in alcuni casi di pazienti ultrasettantenni. Essa è
pure consigliabile in soggetti con FA parossistica
o persistente in assenza di cardiopatia o con lieve
cardiopatia associata.
La cardioversione elettrica
Il ruolo del farmacista
La cardioversione è una semplice procedura in cui una
scarica elettrica è applicata al cuore per convertire
un ritmo anomalo, come la FA, nel normale ritmo
cardiaco.
Il trattamento ablativo
Il trattamento di ablazione transcateterale della FA
prevede l’isolamento, mediante lieve bruciatura operata
da cateteri introdotti nel cuore, della zona di origine
della tachiaritmia, particolarmente presente a livello
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
Circa 1/3 dei casi di FA rimane asintomatico e non è
diagnosticato.
È quindi indispensabile un approccio proattivo di
medici, farmacisti e pazienti che permetta di generare
il sospetto di FA controllando il battito cardiaco.
La prevenzione dell’ictus, attraverso la misurazione
della PA e lo screening della FA, viene raccomandata
nelle recenti linee guida sulla misurazione della PA e
sulla gestione del paziente con FA.
La farmacia e il farmacista hanno in questo panorama
un ruolo chiave e determinante in quanto effettuano circa il
30-40% della misurazioni della
PA alla popolazione (primary
care) e quindi possono incidere in maniera significativa nel
percorso di prevenzione, coerentemente con il quadro della
“Farmacia dei Servizi”.
La farmacia diventa quindi un
attore primario nel monitoraggio su larga scala della popolazione per la prevenzione cardiovascolare e dell’ictus.
Lo screening della FA è raccomandato, unitamente alla misurazione della PA, anche per
il monitoraggio domiciliare. Il
consiglio competente del farmacista, sensibile al grave problema della FA, nel momento
della scelta di un misuratore
della PA è determinante per
una corretta prevenzione cardiovascolare e dell’ictus.
10
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale
Bibliografia
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11
Misurare la pressione non basta…
La fibrillazione atriale