MARINAI DI GEMONA _______________________________________________________________________________ I marinai di Gemona in visita al “Palinuro” Si è mosso il tutto, con la certezza che nel porto di Trieste sarebbe giunto il veliero Palinuro. Questa magica presenza non è passata inosservata al presidente Contessi, per organizzare una visita a questa unità di prestigio della nostra Marina Militare. Una gita sociale formata da soci A.N. M.I. simpatizzanti e loro famigliari con un programma di tutto rispetto. Visita alla chiesa serboortodossa di S. Spiridione, il tempio di Monte Grisa e per ultimare la giornata il castello di S. Giusto e la Cattedrale. Trieste città sospesa tra il mare ed il carso dal fascino intrigante, di un capoluogo di frontiera. La città può vantare splendidi monumenti e straordinarie bellezze naturali ed una innata vocazione marinara. Le numerose anime dei popoli che nei secoli l’hanno abitata caratterizzano ancora oggi, la quotidianità e le abitudini dei suoi abitanti, dalla gastronomia, dove piatti slavi e torte austroungariche si alternano a zuppe friulane e spezie d’oriente. Nell’incontro di genti, religioni ed etnie diverse, c’è una nota: tanti caffè storici. Andare al caffè era ed è tutt’oggi un’istituzione, un piacere quasi un rito! (la me da un Nero?) Gli aspetti più caratteristici della città si ricollegano allo splendore dell’epoca asburgica, ma è presente, oltre allo stile liberty anche l’architettura razionalista fino alle opere pubbliche di età moderna. Lungo le vie e le piazze si possono ammirare, oltre agli splendidi palazzi, molte chiese di grande valore artistico e spirituale. La libera posizione commerciale della città fu punto d’incontro di popoli diversi come greci, ebrei, svizzeri, tedeschi, slavi e inglesi e per questo Trieste divenne anche la sede di diverse religioni. Il tempio israelitico è in stile sirianoorientale e si ispira alle rovine di Baalbek. La religione greco-ortodossa era professata a Trieste già nel ‘700 e oggi la chiesa di S.Nicolò dei greci sorge di fronte al mare, in un borgo un tempo centro dell’emporio triestino. E’, invece serbo-ortodossa la chiesa di S.Spiridione, un imponente costruzione con cupole colorate dai riflessi d’oro e d’argento. La chiesa guarda il canal grande, nel passato, approdo dei velieri mercantili. La chiesa evangelica, fedele allo spirito riformista di Lutero, è un edificio neogotico della fine del _______________________________________________________________________________ ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D'ITALIA GRUPPO M.O. ARDUINO FORGIARINI Via Ippolito Nievo 11 Ospedaletto 33013 GEMONA DEL FRIULI – UD C.F. 91002830304t Via Piovega 47 (c/o Alfredo Contessi) 33013 Gemona del Friuli - UD Tel 0432 981335 – Cell. 3394477400 www.marinaidigemona.it MARINAI DI GEMONA _______________________________________________________________________________ secolo scorso. Un altro edificio religioso degno di nota è la chiesa di S.Silvestro, luogo di culto delle comunità evangeliche riformata, elvetica e valdese. Le chiese dedicate al culto cattolico sono molte, ad esempio S.Antonio Nuovo, Santa Maria Maggiore e la più nota è la cattedrale di S.Giusto, simbolo della vita civile e religiosa della città. L’antico nome di Tergeste deriva dalla parola venetica e poi slava “Terg” ossia mercato. Prima colonia romana, la città ebbe nei secoli successivi diverse dominazioni. Fu prima bizantina, gotica, longobarda, poi libero comune, per cinque secoli si sviluppò sotto la sovranità degli Asburgo che ne fecero il loro importantissimo sbocco sul mare. Ed è qui, infatti, a Trieste, che mi sembra doveroso fare qualche osservazione più culturale che turistica, senza togliere niente a nessuno. Come da programma la visita alla chiesa di San Spiridione, Tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità è la chiesa dell’omonima comunità di Trieste. Nota anche con il nome di “Chiesa degli Schiavoni”. L’edificio fu costruito sulle fondamenta di una preesistente chiesa ortodossa che nel ‘700 veniva utilizzata dalla comunità greca e da quella serba. Per alcuni contrasti tra le due comunità, e l’accresciuto numero dei fedeli, fu necessario ampliare l’edificio. Fu realizzato dall’architetto milanese Carlo Maciacchi, tra il 1861-1868, su commissione della sola comunità sebo-ortodossa: oggi il tempio accoglie 1.600 persone. Seguendo la tradizione orientale, l’edificio presenta una pianta a croce greca sormontata da cinque cupole di colore azzurro. La pietra di costruzione locale, le colonne in marmo di Verona, mentre i cornicioni sono in marmo toscano. Nel suo interno affreschi e pitture, la stupenda iconostasi in legno massiccio, ornata da intagli che divide il presbiterio dal resto della chiesa. Le quattro icone, raffiguranti la “Madonna, Gesù, S.Spiridione e l’Annunciazione”, furono realizzate a Mosca all’inizio dell’800 e sono ricoperte con oro e argento. Notevole il grande candelabro d’argento donato in occasione di una visita a Trieste, nel 1782, dal granduca Romanov, futuro zar Paoli I°. La distinzione tra chiesa occidentale e orientale risale alla divisione dell’impero adottata da Diocleziano (286) e resa definitiva dopo la morte di Teodosio (395). Poi la mancanza di un centro unificatore paragonabile a Roma in occidente, i tradizionali particolarismi _______________________________________________________________________________ ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D'ITALIA GRUPPO M.O. ARDUINO FORGIARINI Via Ippolito Nievo 11 Ospedaletto 33013 GEMONA DEL FRIULI – UD C.F. 91002830304t Via Piovega 47 (c/o Alfredo Contessi) 33013 Gemona del Friuli - UD Tel 0432 981335 – Cell. 3394477400 www.marinaidigemona.it MARINAI DI GEMONA _______________________________________________________________________________ culturali e politici del mondo orientale, l’estendersi del cristianesimo in regioni esterne all’impero e spesso in conflitto con esso, spiegano le varietà rituali, dogmatiche, giurisdizionali che sempre hanno caratterizzato le Chiese orientali. A ciò si aggiunsero le dispute cristologiche, manifestatesi dal IV secolo con l’arianesimo e culminate nel V secolo. Fra varie condanne, eresie e scismi, il ceppo slavo adottò il rito ed il diritto ecclesiastico bizantino (ortodosse o bizantine), nella loro lingua nazionale, nella liturgia. Tendenza costante delle chiese orientali fu infatti l’autocefalia (caratteristica delle chiese orientali scismatiche , ha in se il proprio capo, indipendenti dal papato e dal patriarcato di Costantinopoli). Quest’ultimi contrasti si aggravarono nel VIII secolo. Esse si distinguono per la varietà degli ordinamenti canonici ammessi nella stessa Chiesa, il loro rigido tradizionalismo, la loro concezione dei rapporti con lo Stato, gli ortodossi sono a costituzione sinodale (governate da un sinodo). Gli ordini sacri, a eccezione della consacrazione episcopale, possono essere impartiti a uomini sposati. Sin dal 1439, in occasione del concilio di Firenze, vengono elencati alcuni punti dottrinali del cattolicesimo respinti dalla tradizione “ortodossa”: la processione dello Spirito Santo dal Padre al Figlio (invece che dal solo Padre) proclamata anche nel “Credo”; le pene positive del Purgatorio; la riduzione della consacrazione eucaristica alla formula consacratoria, escludendo l’invocazione dello Spirito Santo, ritenuta necessaria dai Bizantini; il primato del pontefice. Gli ortodossi concepiscono la Chiesa universale come unione di chiese tra loro indipendenti, soggette all’autorità di Cristo. Fu questo su cui più si appuntarono i contrasti dottrinali con Roma, specie dopo la proclamazione dell’infallibilità pontificia nel 1870. Alla visita della chiesa di San Spiridione, gentilmente accolti da padre Sasko Radovic che ci ha illustrato caratteristiche e storia della chiesa e della comunità, è seguita la visita programmata a Nave Palinuro, accompagnati da personale di bordo che hanno, con la professionalità che contraddistingue il personale della marina militare, illustrato i vari locali e manovre specifiche dell’unità. Al termine della visita scambio dei rispettivi “Crest” fra il Comandante C. F. Mario Greco ed il Presidente del Gruppo Contessi, cui ha fatto seguito il gagliardetto del comune di Gemona ricambiato dal crest del corso, imbarcato per la campagna addestrativa sull’unità ed effettuato dal Comandante dello stesso. Dopo aver lasciato la nave Palinuro, presso la Stazione Marittima di Trieste, la comitiva ha raggiunto il ristorante “Hostaria ai pini” per consumare il pranzo sociale ricco di pesce; il _______________________________________________________________________________ ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D'ITALIA GRUPPO M.O. ARDUINO FORGIARINI Via Ippolito Nievo 11 Ospedaletto 33013 GEMONA DEL FRIULI – UD C.F. 91002830304t Via Piovega 47 (c/o Alfredo Contessi) 33013 Gemona del Friuli - UD Tel 0432 981335 – Cell. 3394477400 www.marinaidigemona.it MARINAI DI GEMONA _______________________________________________________________________________ tutto in una amichevole giornata all’insegna dell’allegria. Sconfitta la fame e la sete, altro reimbarco che ci porterà a visitare, questa volta il Tempio di Monte Grisa. Costruzione straordinaria, immersa nel verde dei suoi pini sull’altopiano carsico. Giunti sul piazzale antistante, la memoria storica ci riporta al 1945, allorché l’arcivescovo di Trieste, Monsignor Santin, fece un voto per la salvezza della città. Nel 1948 venne pubblicata sulla rivista “Settimana del clero” la proposta di Monsignor Strazzacappa di realizzare il Tempio di Trieste con interesse nazionale, chiamandolo Tempio di tutte le diocesi d’Italia. Nel 1959, Papa Giovanni XXIII decideva che l’erigendo tempio sarebbe stato dedicato a Maria Madre Regina e secondo lo spirito dei tempi nuovi, un simbolo ed un’implorazione all’unione fra i popoli, in particolare, fra l’occidente e l’oriente; così da Aprile a Settembre di quell’anno ebbe luogo quel “pellegrinaggio delle meraviglie”. L’arcivescovo di Trieste ricevendo in consegna il venerato simulacro il 17 Settembre 1959, ricordava il suo voto. Due giorni dopo, sul Monte Grisa, veniva posta la prima pietra del grande Tempio; il giorno dopo il simulacro doveva ripartire per tornare alla Capelinhe di Fatima. Il 7 Giugno del 1960, una grande processione portò la copia, giunta via mare a Trieste sul Monte. La prima messa venne celebrata nel Maggio del 1965, ancora in stato di cantiere. Il 22 Maggio del 1966 la consacrazione, fu diretta dal Cardinal Urbani, Patriarca di Venezia, nonché presidente della C.E.I. Si diede inizio così ai pellegrinaggi dall’Italia e dall’estero. Il colle di San Giusto è il centro storico di Trieste. Già nel primo secolo vi si trovava una grande basilica civile romana il che lascia presumere che sulla riva del mare sottostante esistesse già allora un abitato abbastanza grande. _______________________________________________________________________________ ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D'ITALIA GRUPPO M.O. 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Come riporta la maggior parte degli storici triestini, l' aspetto attuale della cattedrale deriva dall'unificazione delle due preesistenti chiese di Santa Maria e di quella dedicata al martire san Giusto, che vennero inglobate sotto uno stesso tetto dal vescovo Roberto Pedrazzani da Robecco tra gli anni 1302 e 1320, per provvedere la città di una cattedrale imponente. L'austera facciata della chiesa è arricchita da un enorme rosone di pietra carsica, elaborato sul posto dai maestri scalpellini. Sia il campanile che la facciata della chiesa sono generosamente coperti con reperti del periodo romano, con i quali si intendeva ingentilire la pesantezza della costruzione. Alla chiesa è addossato il basso campanile, sulla cui parete si trova la statua di San Giusto. La fortezza Come testimoniano le rovine di vari manufatti (la basilica, l'anfiteatro, l'acquedotto), già in epoca romana Trieste doveva essere un centro abitato notevole, in quanto certamente uno sperduto villaggio non avrebbe necessitato di costruzioni tanto imponenti. Si può parlare già di città, visto che fin dall'anno 33 a.C. l'imperatore Ottaviano la fece circondare da mura, come testimonia il Portale di Riccardo nella parte vecchia di Trieste. _______________________________________________________________________________ ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D'ITALIA GRUPPO M.O. 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Se ne parla appena nel 1368, anno in cui i Veneziani occuparono la città e decretarono la costruzione di due castelletti: il primo fu ricavato da tre torri delle mura cittadine sul mare e fu chiamato Amarina (in quanto situato a marina), ed il secondo fu eretto a tempo di record, due anni, sul colle di San Giusto. Ma ambedue andarono distrutti già nel 1380 per opera dei genovesi. Ritorniamo quindi sulla via di casa, con soddisfazione generale per una bella giornata trascorsa in allegria, senza problemi e nel rispetto di programmi ed orari. Adriano Bertolin _______________________________________________________________________________ ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D'ITALIA GRUPPO M.O. ARDUINO FORGIARINI Via Ippolito Nievo 11 Ospedaletto 33013 GEMONA DEL FRIULI – UD C.F. 91002830304t Via Piovega 47 (c/o Alfredo Contessi) 33013 Gemona del Friuli - UD Tel 0432 981335 – Cell. 3394477400 www.marinaidigemona.it