Scheda Film Agiscuola
Selma. La strada per la libertà
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Sinossi:
Il 7 marzo del 1965, gli americani che guardavano in tv "Vincitori e vinti" di Stanley Kramer,
rimasero sconvolti quando il film fu interrotto dal telegiornale che mostrava strazianti
immagini di violenza che si stavano verificando proprio a casa loro.
In Alabama, a Selma agenti locali e statali avevano appena assaltato i manifestanti che
marciavano per ottenere eguali diritti di voto per tutti gli americani, ottenendo dozzine di feriti
e il ritratto di una repressione del 20° secolo che fece vergognare e arrabbiare moltissime
persone. Questo momento divenne uno spartiacque che poi fece da propulsore verso la vittoria
accelerata di una battaglia lunga un secolo.
Il diritto al voto fu inizialmente concesso agli afroamericani (o almeno ai maschi
afroamericani) nel 1870 con il passaggio del 15° emendamento, ma questo diritto era poi stato
sistematicamente ostacolato in moltissimi posti in tutta la nazione per oltre 100 anni dopo
l'emendamento e per decenni dopo il suffragio. ( Anche ora, i diritti di voto rimangono
controversi, sia per la revoca del 2013 da parte della Corte Suprema di sezioni del Voting
Rights Act del 1965, sia per le nuove disposizioni sull'identificazione dei votanti che hanno
suscitato accese polemiche per l'impatto che provocano alla partecipazione al voto).
Alla Casa Bianca, il Presidente Johnson controllava attentamente quello che temeva potesse
diventare rapidamente una polveriera.
E per King le aspettative erano enormi, perché questo momento aveva tutte le potenzialità per
essere epocale, un momento in cui tutte le manovre politiche, le negoziazioni e le proteste non
violente che aveva sostenuto per anni potevano finalmente avere la possibilità di raggiungere
un traguardo completo, se solo lui fosse stato in grado di proteggere le persone.
Nei primi anni '60 le cose erano particolarmente negative in molte parti del Sud, specialmente
in Alabama che era diventata un punto critico delle battaglie per i diritti civili sin da quando
Rosa Parks si era rifiutata di cedere il suo posto a un bianco in un autobus in cui vigeva la
segregazione.
Ovunque nello stato, cittadini di colore che richiedevano di registrarsi per votare erano bloccati
dagli ufficiali civili, che li sottoponevano a test civici e di letteratura, pieni di domande
assurdamente difficili, studiate apposta per far fallire tutti i richiedenti. In aggiunta, imposte
pro-capite molto diffuse scoraggiavano i poveri e penalizzavano chi sceglieva di votare anche
nel caso fosse riuscito a registrarsi.
Nel 1965, c'erano contee in Alabama dove neanche una sola persona di colore aveva votato
per nessuna delle elezioni dei precedenti 50 anni.
A Selma, dove solo 130 dei 150.000 cittadini afroamericani erano registrati, la gente cominciò
a reagire. Il gruppo nazionale per i diritti civili, lo Student Nonviolent Coordinating
Committee (conosciuto come SNCC o "snick") cominciò ad organizzarsi in quell'area nel
1963, ma si trovava a fronteggiare una consistente resistenza, in maniera particolare dallo
Sceriffo segregazionista Jim Clark che utilizzava "forze" locali per intimidire, arrestare o, senza
mezzi termini, pestare coloro che intraprendessero campagne di voto.
Nel Gennaio del 1965, Martin Luther King, Jr. – il giovane pastore che stava diventando la
voce morale più influente della nazione per la battaglia non violenta contro il razzismo –
insieme al Southern Christian Leadership Conference ( un gruppo di sacerdoti che guidavano
boicottaggi, marce e sit-in non violenti per protestare contro la segregazione nel Sud) arrivò a
Selma per sostenere il loro movimento in crescita.
Nei due anni precedenti, il Dr. King aveva tenuto a Washington il suo memorabile discorso "I
Have a Dream", solo pochi mesi prima che quattro ragazzine innocenti fossero assassinate in
Alabama, in una chiesa di Birmingham, fatta esplodere da una bomba in un atto di terrorismo
da parte di fautori della supremazia bianca.
Poco tempo prima di arrivare a Selma, King aveva ricevuto il Premio Nobel per la pace ed era
stato nominato Uomo dell'Anno dal Time Magazine, che lo definiva il "Gandhi Americano".
Quando il Dr. King arrivò a Selma, la tensione stava aumentando in ogni angolo. I
dimostranti "in loco" erano sottoposti a trattamenti crudeli ed erano consapevoli che molte vite
erano in serio pericolo.
King il 7 febbraio 1965 mise in atto il prima tentativo di marciare da Selma a Montgomery ma
i manifestanti vennero fermati dalla polizia e picchiati duramente.
Quella giornata fu conosciuta in tutto il mondo con il nome di Black Sunday.
Il 9 marzo King tentò di organizzare una seconda marcia, sempre da Selma e Montgomery,
ma questa volta la folla dei dimostranti si ritirò, temendo le violenze della polizia.
Il 15 marzo il presidente Johnson parlò al congresso sostenendo che "è sbagliato terribilmente
sbagliato negare a qualsiasi dei nostri concittadini il diritto di votare in questo paese".
Nonostante il discorso del presidente e nonostante il giudice del distretto federale avesse
riconosciuto ai manifestanti di colore il diritto di marciare per sostenere le proprie idee, il
governatore dell'Alabama, George Wallace, non riconobbe valida la sentenza e vietò la
manifestazione.
Fu necessario l'intervento del presidente Johnson che rese federale la Guardia nazionale
dell'Alabama in modo che rispondesse solo al Governo nazionale e non ai governanti locali.
Il 21 marzo la marcia potè avere finalmente inizio e 4000 dimostranti lasciarono Selma per
Montgomery scortati dalle truppe federali.
Il 25 marzo i manifestanti (da 4000 erano divenuti 25.000) giunsero a Montgomery dove King
pronunciò uno storico discorso sui gradini della State Capitol.
Il 6 agosto Johnson firmò il Voting Rights Act, per cui si era tanto battuto, prima di essere
ucciso il 23 novembre 1963, il presidente John Fitzgerald Kennedy.
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Genere:storico
Regia:Ava Duvernay
Titolo Originale:Selma
Distribuzione:Notorius Pictures
Produzione:Oprah Winfrey, Jeremy Kleiner, Christian Colson, Dede Gadner
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Data di uscita al cinema:12 febbraio 2015
Durata:123'
Sceneggiatura:Paul Webb
Direttore della Fotografia:Bradford Young
Montaggio:Spencer Averick
Scenografia:Mak Friedberg
Costumi:Ruth E. Carter
Attori:Tim Roth, David Oyelowo, Giovanni Ribisi, Cuba Gooding Jr., Oprah Winfrey, Tom
Wilkinson
Destinatari:Scuole Secondarie di II grado
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Approfondimenti:
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Lyndon Johnson:
Veniamoci incontro su questo, Martin.
Martin Luther King, Jr.:
Non posso
Johnson:
Non può o non vuole?
King:
Sono venuto qui con l'intenzione di parlarle della gente. C'e gente che sta morendo in strada
per questo. Sono puniti perchè hanno bisogno e desiderano partecipare al processo politico
americano. Questo non può aspettare, Signore
Nella primavera del 1965 una serie di eventi drammatici cambiò per sempre la rotta
dell'America e il concetto moderno di diritti civili, quando un gruppo di coraggiosi
manifestanti, guidati dal Dr. Martin Luther King Jr., per tre volte tentò di portare a termine
una marcia pacifica in Alabama, da Selma a Montgomery,con l'obiettivo di ottenere
l'imprescindibile diritto umano al voto.
Gli scontri scioccanti, la trionfante marcia finale e il passaggio del Voting Rights Acts del 1965
che seguirono, sono ora un'incancellabile parte della storia. Ma la storia estremamente
rilevante e umana di Selma – dalle battaglie politiche negli uffici del potere, alla
determinazione e alla fede della gente nelle strade, alla battaglia interiore che il Dr. King ha
dovuto affrontare nel privato –non è mai stata raccontata sullo schermo.
Selma di Ava DuVernay's porta al cinema con un'immediatezza senza compromessi, la forza
che è servita per arrivare a quel sofferto momento di giustizia così a lungo attesa. Il film
racconta la sequenza di una serie di dettagli storici sbalorditivi, sia piccoli che grandi, e che
includono anche l'intensa e antagonistica relazione tra il Dr. King e il Presidente Lyndon
Johnson, il preoccupante coinvolgimento dell'FBI e l'indistruttibile spirito di donne e uomini
comuni che si sono uniti e sacrificati per i diritti di voto.
Quello che emerge da questi dettagli così crudi è un vivido affresco del punto di svolta di
un'America in via di formazione e l'entusiasmante percorso di un uomo che, tra dubbi e
ostacoli scoraggianti, trova la sua strada per raggiungere non solo la leadership, ma anche la
solidarietà necessaria a ottenere un cambiamento realedel mondo.
DuVernay, una regista che proviene dal cinema indipendente e la cui famiglia è originaria
dell'Alabama, dice: "Selma è la storia di una voce; la voce di un grande leader, la voce di una
comunità che trionfa nonostante i tumulti e la voce di una nazione che ambisce a diventare
una società migliore. Spero che il film ci ricordi che tutte le voci hanno un valore e meritano di
essere ascoltate."
Cronologia: Le Marce di Selma
1965, Gen: Martin Luther King Jr. e la Southern Christian Leadership Conference pongono la
loro attenzione a Selma, in Alabama, dove solo il 2% dei cittadini neri era registrato per votare
e dove le registrazioni al voto erano ostacolate da lungo tempo
2 Feb: King è arrestato con centinaia di altre persone durante una protesta per il voto a Selma
5 Feb: Il Governatore George Wallace proibisce le dimostrazioni notturne a Selma e Marion
18 Feb: Agenti di stato attaccano i manifestanti a Marion in Alabama, e il manifestante
Jimmie Lee Jackson, un diacono di 26 anni, viene ucciso mentre tenta di proteggere sua
madre, Viola Jackson e suo nonno Cager Lee
7 Mar: Il primo tentativo di marciare da Selma a Montgomery, condotto da John Lewis e
Hosea Williams, è bloccato da poliziotti statali e locali al ponte di Edmund Pettus. 600
dimostranti vengono severamente picchiati e respinti con gas lacrimogeni , con il risultato di
trasformare questo evento nella giornata conosciuta in tutto il mondo come "Bloody Sunday."
8 Mar: King chiama i leaders religiosi ad unirsi ai dimostranti di Selma
9 Mar: King conduce una seconda marcia, ma questa volta la folla si ritira al ponte di Edmund
Pettus, temendo la violenza degli agenti statali. Questa giornata sarà poi nota come il "Turn
Around Tuesday."
9 Mar. A seguito delle marce, il sacerdote di Boston James Reeb, dopo aver cenato, viene
picchiato in maniera orribile da segregazionisti bianchi armati di mazze. Muore due giorni
dopo per ferite alla testa.
15 Mar.: Il Presidente Johnson parla al Congresso e agli americani, dicendo "È sbagliato,
terribilmente sbagliato negare a qualsiasi dei nostri concittadini americani il diritto di votare in
questo paese." e annuncia che introdurrà molto presto una legislazione sui diritti di voto. Il suo
discorso fu poi celebrato come uno dei discorsi Presidenziali più potenti della storia.
17 Mar.: I dimostranti di Selma vincono la loro causa quando il Giudice del Distretto Federale
Frank M. Johnson stabilisce che hanno il diritto di poter marciare per difendere le loro idee
18 Mar.: Il Governatore Wallace condanna la sentenza del Giudice davanti alla legislatura
dell'Alabama
20 Mar.: Il Presidente Johnson emette un ordine esecutivo che rende federale la Guardia
Nazionale dell'Alabama
21 Mar.: Circa 4.000 dimostranti lasciano Selma scortati dalle truppe federali per la marcia di
50 miglia verso Montgomery
25 Mar.: I dimostranti raggiungono Montgomery ma ora il loro numero è arrivato a 25.000.
King pronuncia un discorso storico sugli scalini dello State Capitol
6 Aug.: Il Presidente Johnson firma lo storico Voting Rights Act del 1965
Il re umano
Il Martin Luther King, Jr. di Selma è un uomo complesso, osservato nel momento in cui si
avvicina non solo alla più grande e, potenzialmente, più pericolosa battaglia politica della sua
vita, ma anche a un bivio personale. Ha fatto degli errori, è stanco di lottare, ha visto la sua
famiglia soffrire per troppo tempo, e tutto questo gli pesa mentre cerca di rimanere fermo sui
suoi principi nel mezzo della spaventosa violenza e della repressione crescente in Alabama.
Il Dr. King rappresenta un tipo di leggenda che ha scoraggiato molti attori, ma David
Oyelowo ha sentito un affinità con lui per anni che lo ha portato a ricercare questa parte. Di
primo impatto sembrerebbe che David non sia una scelta cosi ovvia. Oyelowo è nato ad
Oxford, in Inghilterra ed è cresciuto tra la Gran Bretagna e la Nigeria prima di trasferirsi negli
Stati Uniti nel 2007. Ma racconta che, nel momento che ha letto la sceneggiatura di Paul
Webb, proprio in quello stesso anno, egli ha capito che avrebbe fatto qualsiasi cosa per
interpretare il Dr. King. "Questo ruolo è stato per me un viaggio di sette anni," osserva. " Ma
proprio perché ho avuto tutto questo tempo, ho avuto anche la possibilità di immergermi nel
cercare di sapere quanto più possibile sul Dr. King, sul movimento e conseguentemente sulla
storia dell'America."
Più Oyelowo imparava del Dr. King, più era determinato nell'interpretarlo. Sentiva che essere
britannico poteva solo dargli il distacco necessario per superare quell'immagine di sognatore
idealistico che viene insegnata ai bambini nelle lezioni di storia e invece andare molto più a
fondo nella sua filosofia, nella sua fede e nelle sue lotte. "Io non sono cresciuto con
un'immagine divinizzata di Martin Luther King, quindi ho sentito una certa libertà ad
approcciarmi a lui più come a un uomo, come a un individuo realizzato. E comunque, la mia
ammirazione cresceva enormemente man mano che imparavo cose su di lui."
Oyelowo si è sottoposto a una trasformazione fisica per il ruolo, ingrassando e tagliando i suoi
capelli con il rasoio per assomigliare alla familiare silhouette di King. Ma ancora di più, egli si
è immerso nell'espressività di King e nell'arte di tenere discorsi carismatici, arte per cui il Dr.
King è riconosciuto come specialista da tutto il mondo. " Ho sentito che non avrei potuto
tenere questi discorsi usando solo la mia energia o qualsivoglia talento io abbia come attore.
Dovevo fare quello che aveva fatto King e cavalcare l'onda di una certa energia," descrive
Oyelowo. "Dovevo arrivare lì."
Allo stesso tempo però, Oyelowo sapeva che doveva trovare la sua voce e non essere un mero
eco del timbro immediatamente riconoscibile di King. "È stato un lavoro lungo, ma una delle
cose che non ti puoi permettere quando interpreti un personaggio come questo è cadere in
un'imitazione o peggio in una caricatura. In fin dei conti, quello che attrae la gente sullo
schermo è l'essere umano e non una statua. Quindi ho capito che il mio compito era trovare le
lacrime e il sangue di quest'uomo, l'eroismo ma anche le debolezze. Volevo trovare la sua voce
e la sua fisicità e se la gente, guardando il film, percepisce lo spirito di King, allora ho fatto il
mio lavoro."
La sua ricerca lo ha fatto entrare in contatto con un'ampia gamma di eroi per i diritti civili, che
hanno aiutato a mostrare alla gente il Dr. King in un modo mai visto. "Uno dei più grandi
privilegi che ho ricevuto è stato passare del tempo con l'ambasciatore Andrew Young, che era
molto vicino al Dr. King. E la cosa che mi ha stupito è stato quanto lui parlasse dello humour
del Dr. King, di quanto amasse fare scherzi, ridere e anche quanto tutti questi uomini non
sentissero di avere veramente delle risposte. Ha raccontato di come fossero solo dei predicatori
che si erano trovati a combattere queste ingiustizie che avvenivano di fronte a loro. Davvero
non erano queste persone portentose che noi siamo portati ad immaginare. Più che altro
facevano il possibile, come fanno tutti i giovani. Ma la cosa fondamentale è che non si sono
sottratti al compito da svolgere."
Avrà anche potuto essere giovane e lacerato dai dubbi ma la pressione su King era immensa.
Egli sapeva di essere sotto sorveglianza dell'FBI 24 ore al giorno e di essere sotto minaccia
continua, lui e i suoi cari. Come si vede nel film, l'FBI gli mandò addirittura una cassetta in cui
erano registrati rumori sessuali, accompagnata da una lettera di minaccia che in parte diceva,
"il pubblico americano.....ti conoscerà per quello che sei....una bestia anormale e malvagia,"
nella speranza di danneggiarlo psicologicamente. Egli è rimasto scosso moltissime volte, ma
non è mai stato dissuaso.
Oyelowo ha tenuto costantemente presente che King aveva solo 36 anni nel 1965, mentre
attraversava tutti questi eventi. "Egli ha sempre avuto un forte senso del dovere, anche durante
il boicotaggio del bus di Montgomery all'età di soli 26 anni" fa notare l'attore. "È cosi difficile
mettersi in testa che King è morto a 39 anni e che, in tutte queste immagini che si vedono di
lui, ha 20 o 30 anni e tuttavia si portava questo peso incredibile sulle spalle."
Lyndon Banes Johnson
Lyndon Banes Johnson, il 36° Presidente degli Stati Uniti, ha guidato la nazione durante
alcuni degli anni più sconvolgenti di cambiamento e tumulto sociale. Inizialmente nel 1963 fu
il Presidente "accidentale", spinto alla carica dopo l'assassinio di Kennedy, per poi ottenere
una vittoria schiacciante nelle elezioni del 1964. Alla fine, presiedette la firma del Civil Rights
Act del 1964, del Voting Rights Act del 1965 e si batté per importanti riforme per porre fine
alla povertà e alla disuguaglianza ma è stato anche associato all'interminabile guerra del
Vietnam e divenne un obiettivo dei contestatori della controcultura che cercavano un
cambiamento dello "status quo".
All'inizio della sua presidenza, Johnson cominciò una complicata e poco conosciuta relazione
con il Dr. King, una relazione che era, allo stesso tempo, antagonistica e rispettosa. Senza la
loro collaborazione e senza tutte le scaltre negoziazioni e i tiri alla fune che vide questa
relazione, è molto improbabile che il Voting Rights Act sarebbe passato così velocemente o del
tutto.
Trovare un attore che interpretasse il ruolo cruciale di Johnson non è stata un'impresa
semplice. Forse uno degli individui più vivaci a diventare Presidente degli Stati Uniti, l'alto,
massiccio Texano è stato unico nel suo genere, famoso tanto per il suo grezzo e poco rifinito
modo di parlare, tanto per la sua maestria nell'"avanti e indietro" politico. Ma l'attore inglese
nominato all'Oscar, Tom Wilkinson, ne è stato incuriosito perchè, dice: "la sfida è qualcosa
che mi diverte molto."
Wilkinson ha trasformato il suo stesso modo contenuto di leggere la personalità di Johnson.
"Ho pensato che fosse molto sbagliato fare un'imitazione di LBJ," dice. "Le imitazioni
disturbano, quindi, quando Ava mi ha detto che non era interessata a un'imitazione, questo mi
ha attirato. Volevo mostrare quanto basta di LBJ per far credere in lui come uomo." Ha
visionato filmati di Johnson, ma fa notare, "Nelle interviste e quando la camera gira, lui si
comporta al meglio, quindi, non mostra sempre quella sua parte più dura che noi sappiamo
esistere in lui."
Essendo inglese, Wilkinson ha contribuito con un punto di vista esterno su cosa significa essere
Presidente. "Sono riuscito a lavorarci, mantenendo una certa distanza, dal momento che il
Presidente degli Stati Uniti non è così chiaramente profilato nella mia coscienza," spiega. "LBJ
stava prendendo decisioni su cose di massima importanza, ma dopo tutto era anche un essere
umano. I Presidenti non si trasformano in questi magnifici esseri superiori quando vengono
eletti. Sono semplicemente uomini che cercano di fare il loro meglio nelle circostanze più
impegnative possibili."
Per quanto fosse attirato dall'interpretare il ruolo di Johnson, Wilkinson afferma che è stata la
storia di Selma e di come la gente comune possa scatenare cambiamenti rivoluzionari, che lo
ha emozionato profondamente. "Questa è una storia sul nucleo non solo della democrazia ma
dei diritti umani. In tutto il mondo, i diritti umani e di voto sono ancora questioni enormi e
penso che più lo ricordiamo alla gente, più questo prenderà spazio e forza nei discorsi delle
persone."
Selma fa anche luce sull'uomo che ha tenacemente spinto LBJ a collaborare con il Dr. King:
Lee C. White. Conosciuto per il suo stile insignificante ma anche per il suo sostegno alle
politiche di integrazione, White fu consulente per i diritti civili, sia per Kennedy che per
Johnson e fu importante per persuadere Johnson a parlare al Congresso subito dopo gli eventi
della "Bloody Sunday." Giovanni Ribisi racconta che ha scelto di accettare il ruolo "dietro le
quinte" di White, perché toccato dalle persone nella storia e da quelle che la raccontano oggi.
White, fa notare Ribisi, stava lottando per l'attenzione di un Presidente mentre era seppellito
da una valanga di crisi nazionali. "Lee aveva ereditato tantissimi problemi. Stavano
succedendo così tante cose, ma egli è riuscito a portare l'attenzione sui diritti civili" dice.
Uno degli ostacoli più duri che i contestatori hanno dovuto affrontare è stato il Governatore
dell'Alabama, George Wallace, un politico del Sud molto diverso da Johnson. Anche se più
tardi affermò di essersene pentito, a quel tempo Wallace era un fedele e dichiarato
segregazionista che provocava tensioni in tutta la nazione con i suoi discorsi faziosi. Nel 1962
si presentò alle elezioni seguendo un programma politico pro-segregazionista e, quando vinse
in maniera schiacciante, tenne un discorso inaugurale in cui dichiarava: "Segregazione ora,
segregazione domani, segregazione per sempre."
Nonostante il suo orientamento verso sciocchi pregiudizi, Wallace fu scelto sulla base del
classico stampo populista, e visto da molti elettori come un paladino della classe operaia e
impersonificazione dell'orgoglio sudista. Ebbe una lunga carriera politica in Alabama,
diventando Governatore per quattro volte e candidandosi alla Presidenza per altrettante volte.
(Durante le primarie del 1972, fu colpito cinque volte da un attentatore e rimase paralizzato).
Tim Roth, attore più volte nominato agli Oscar®, ha assunto il ruolo di Wallace. Roth ci si è
gettato a capofitto, anche se è sempre stato intensamente consapevole di quanto dolorose
potessero essere per gli altri le parole che pronunciava. " Mi ricordo che la prima volta che ho
incontrato David Oyelowo stavo recitando un discorso estremamente razzista ed egli era lì che
guardava, vestito come il Dr. King; è stato davvero straordinario" ricorda Roth.
L'altra storia dei Diritti Civili: le donne
Una delle storie meno conosciute del movimento per i diritti civili è quanto le donne fossero
fondamentali proprio nel cuore pulsante del movimento. I leader maschili del movimento sono
stati giustamente celebrati ma tante donne hanno portato avanti la campagna con lo stesso zelo
e coraggio, marciando, boicottando, sacrificandosi e suggerendo idee strategiche nella stessa
misura dei loro mariti, fratelli e pastori, ma spesso senza nessun riconoscimento pubblico.
Selma porta finalmente alla luce le storie vere di numerose donne coraggiose. Oprah Winfrey,
che interpreta Annie Lee Cooper dice: "La verità è che le donne costituivano la spina dorsale
del movimento per i diritti civili. La fuori, dietro ogni uomo, dietro questa banda di fratelli,
c'era una donna. C'era Juanita Abernathy dietro Ralph Abernathy, Coretta King dietro Martin
Luther King. Tutti quanti avevano qualcuno, una madre, una zia, una moglie o una sorella che
stava dietro di loro come una forza a dire: 'Siamo qui. Siamo al vostro fianco' e questo,
spessissimo, non è raccontato e mostrato.
DuVernay, la regista del film, dice che ha sentito il dovere di dare risalto a questo aspetto
perché troppo spesso è stato ignorato. "Non potrei immaginare di raccontare questa storia
senza rendere giustizia a ciò che realmente è accaduto, senza rendere giustizia a donne come
Coretta Scott King, Amelia Boynton, Annie Lee Cooper, Diane Nash o Richie Jackson, la
casalinga che ospitava questi grandi leaders a casa sua. Era impensabile raccontare questa
storia senza che ci fossero anche loro."
Tra le donne potenti che il pubblico conoscerà, guardando Selma, c'è l'altrettanto iconica
moglie del Dr. King, Coretta, che ha avuto un'illustre carriera da attivista per conto suo.
Carmen Ejogo ha assunto il suo ruolo, la seconda volta che interpreta lo stesso personaggio,
dal momento che lo aveva già interpretato in un film della HBO del 2001 sui boicottaggi dei
bus nel 1955. Ejogo fa notare che la signora cambiò molto negli anni, avendo vissuto e
sopportato sofferenze inimmaginabili, ma, allo stesso tempo, diventando sempre più salda
nelle sue convinzioni.
"Mi è sembrato di avere a che fare con un personaggio molto diverso," dice. "In Selma il suo
matrimonio con Martin e la sua vita sono ad uno stadio differente. Nel 1955, avevano appena
cominciato ad essere i leaders del movimento, mentre, nel 1965, Coretta e Martin erano dentro
le trincee, e vedevano, nel loro orizzonte, le minacce di violenza e morte come una possibilità
reale. Penso che queste paure fossero tangibili in lei e come risultato c'era un carico maggiore
su di lei e questo era evidente dal modo in cui si comportava. È molto interessante aver avuto
la possibilità di interpretarla in una fase giovanile e poi di aver potuto esplorare un periodo
molto più pesante che avveniva 10 anni dopo."
Le è piaciuto, in modo particolare, rivivere il momento storico in cui Coretta si incontrò
privatamente a Selma con Malcolm X, solo qualche settimana prima che il discusso attivista
fosse ucciso, momento in cui un diverso Malcolm X (interpretato da Nigel Thatch) espresse
l'interesse a riappacificarsi con il Dr. King e a lavorare con il movimento non violento.
Winfrey interpreta Annie Lee Cooper che divenne famosa quando subì la violenza dello
Sceriffo Jim Clark mentre era in fila per registrarsi al voto. Per proteggere se stessa e gli altri,
l'allora cinquantaquattrenne Cooper colpì con un destro lo Sceriffo che cadde al suolo di fronte
alle telecamere (prima di alzarsi e di arrestare Cooper). Oggi a Selma esiste la Annie Cooper
Avenue, che celebra la sua risoluzione a votare nonostante tanta brutalità.(Cooper è scomparsa
nel 2010 all'età di 100 anni).
Jeremy Kleine osserva che Winfrey ha riassunto l'umiltà di quel coraggio nella sua
interpretazione. "Anche se si tratta di pochi momenti durante la registrazione al voto, si
colgono così tante sfaccettature di Annie" dice. "Oprah comunica sia il senso di fatica che
quell'inarrestabile capacità di ripresa in un unico istante."
Il ruolo di Cooper nella storia ha avuto un peso su Winfrey. "Volevo renderle giustizia, perchè
nonostante lei sia una figura vitale dei diritti civili molta gente non conosce nemmeno il suo
nome. Ciò che la rende così importante è stata la sua volontà di farsi avanti continuando a
cercare di votare, non una sola volta, non due, non tre, ma numerosissime volte, continuando
a prendere posizione nonostante i rifiuti. Ho chiesto alla sua ex badante, 'Perché pensi che lei
abbia colpito lo sceriffo quel giorno pur sapendo che sarebbe stata una mossa rischiosa?' La
badante mi ha risposto, 'Si era semplicemente stancata.'"
Un'altra eroina di Selma è Amelia Boynton che fu malmenata brutalmente dopo la prima
marcia della "Bloody Sunday". L'attivismo di Boynton cominciò sin dalla sua infanzia. Nata
nel 1911, lei dimostrò, già da ragazza, per il suffragio e si registrò al voto nel 1934. Nel 1964,
diventò la prima donna afroamericana a candidarsi al Congresso in Alabama. Per ricoprirne il
ruolo i filmmakers hanno scelto Lorraine Touissant, un attrice nata a Trinidad e cresciuta a
Brooklyn, conosciuta per il suo ruolo in "Orange Is The New Black." Dice Winfrey, "È
davvero eccitante che questa probabilmente è la prima volta che tanta gente al di fuori del Sud
sentirà parlare di Amelia Boynton."
Ledisi Young, attrice e artista nominata otto volte ai Grammy, un'altra star contemporanea ha
scelto di interpretare un ruolo storico, come Mahalia Jackson, la leggendaria Regina del
Gospel, amica di Martin Luther King che cantò inni leggendari di speranza e di fede sia
durante il suo discorso "I Have a Dream" sia durante il suo funerale.
Anche Diane Nash fu fortemente coinvolta nelle marce, allora moglie di James Bevel e cofondatatrice del SNCC. Conosciuta per la sua visibile audacia, Nash guidò le proteste contro le
discriminazioni nei ristoranti, alcune Freedom Rides e, nel 1963, cominciò a condurre in
Alabama azioni non-violente a seguito dell'attentato alla chiesa di Birmingham. Tessa
Thompson (vista recentemente in Dear White People), che la interpreta, è rimasta sbalordita
dal fegato di Nash.
"Era una donna incredibilmente coraggiosa, che divenne un leader quando era ancora
adolescente. Per il fermento che stava creando, a vent'anni, riuscì a far alzare il telefono al
Procuratore Generale per chiedere 'chi diavolo è Diane Nash?'. Per me, dice Tessa Thompson,
lei è uno tra i leader del movimento per i diritti civili che rimane dolorosamente poco
celebrato. Quindi è stato un piacere avere la possibilità di interpretarla e contribuire, nel mio
piccolo, a farla conoscere di più."
Martin Luther King di Anna Maffei
Martin Luther King nasce dopo un parto difficile ad Atlanta in Georgia, nel Sud degli Stati
Uniti, dove il problema razziale è sentito con angoscia e urgenza particolari. Questo bambino
che il 15 gennaio 1929, sembra entrare così malvolentieri nel mondo ha una storia le cui radici
affondano nel suolo afroamericano.
Fin dall'infanzia, Martin Luther King deve subire i traumi dei bambini che scoprono di essere
diversi e discriminati in una società razzista. Ha cinque anni quando la madre di alcuni dei
suoi compagni bianchi proibisce loro di giocare col piccolo Martin, perché «negro». A otto
anni apprende dal padre, con dolore, la tragica fine della sua prediletta cantante Bessie Smith,
celebre interprete di spirituals, canti di fede e di speranza degli schiavi delle piantagioni del
Sud: ferita in uno scontro automobilistico, muore dissanguata perché rifiutata dagli ospedali
per bianchi di Atlanta. Ancora impreparato a reagire, questa ed altre esperienze amare gli
rimangono scolpite per sempre nell'animo. La discriminazione che Martin Luther King deve
subire e che vede colpire la sua gente gli consiglia gli studi di giurisprudenza. Entra nel
Morehouse College di Atlanta (università per soli neri), ma, divenuto consapevole di essere
chiamato da Dio al servizio pastorale, dopo qualche anno passa agli studi di teologia. Nel
1952, a 22 anni, tiene la sua prima predicazione nella chiesa battista di Atlanta.
La vita di Martin Luther King si svolge in un periodo di rivolgimenti storici profondi e di
portata internazionale, come la Il Guerra Mondiale, nella quale gli Stati Uniti entrano il 17
dicembre 1941 e la conquista dell'indipendenza delle colonie europee in Africa, Asia e
America. Martin Luther King è affascinato dalla figura di Gandhi, dal quale apprende i
principi della lotta non-violenta. Nel 1953 si laurea in filosofia a Boston e nel 1954 si trasferisce
con la moglie Coretta Scott, a Montgomery, Alabama, per svolgervi il ministero di pastore
della chiesa battista. Martin Luther King coglie quello che il Nuovo Testamento chiama
kairos, cioè il momento opportuno nel quale l'opera di Dio viene colta nel mondo e sfida
l'uomo a una scelta di fede che lo impegna a vivere con coerenza la volontà di Dio nella storia.
Nasce così il movimento per i diritti civili.
La scintilla che dà inizio al Movimento per i Diritti Civili scocca a Montgomery,
apparentemente per un banale incidente. Sugli autobus della città le prime tre file di posti sono
riservate ai bianchi, le altre possono essere occupate da neri solo se non ci sono bianchi in
piedi. Il pomeriggio del 10 dicembre 1955 un'impiegata nera, Rosa Parks, seduta dietro i posti
riservati ai bianchi, rifiuta di alzarsi e cedere il posto quando salgono alcuni viaggiatori
bianchi: viene arrestata e portata in carcere.
La notizia si diffonde rapidamente, gli esponenti e i pastori della comunità nera s'incontrano e
decidono subito di boicottare i mezzi pubblici di trasporto: propongono ai neri di non prendere
più l'autobus e di recarsi al lavoro a piedi o con altro mezzo. L'esito appare incerto, perché
altre volte simili iniziative non avevano avuto successo; intanto Martin Luther King è votato
all'unanimità capo del movimento. La mattina del 5 dicembre tutti i neri vanno a lavorare a
piedi, a dorso di mulo, su carri. Il boicottaggio è totale fino al dicembre dell'anno successivo:
382 giorni dura la lotta tutt'altro che facile, e il movimento ottiene la sua prima vittoria:
l'abolizione della segregazione sui mezzi pubblici di trasporto.
Le reazioni dei bianchi sono violente: hanno paura. La compagnia degli autobus ha perso 40
milioni di dollari. Martin Luther King diviene il bersaglio di minacce d'ogni genere e viene
arrestato. Il 30 giugno, mentre si trova fuori fra la sua gente, un attentato dinamitardo gli
distrugge la casa; la moglie e la figlia Yoki sono dentro ma restano fortunatamente illese.
Martin Luther King è ormai il simbolo della «rivoluzione nera».
Il movimento si estende.
Martin Luther King partecipa a manifestazioni di massa e a raduni, e viene spesso arrestato. E
ogni volta si rafforza il suo impegno per la giustizia, si rinvigorisce la sua fede in Dio e nella
Sua guida e il suo coraggio di lottare e la sua certezza di vincere si comunicano ad altri
esponenti del movimento e alla sua gente. Il movimento si estende ben presto a tutti gli Stati
Uniti. Il pellegrinaggio di preghiera a Washington del 17 maggio 1957 per il pieno diritto di
voto ai neri è una delle manifestazioni più importanti. Martin Luther King riesce a convogliare
le forze disgregate degli afroamericani nella lotta non violenta ma ha anche oppositori che
propugnano il ricorso alla violenza contro il razzismo bianco.
Nel 1963, centenario del proclama di Lincoln per l'affrancamento degli schiavi, la battaglia
non violenta dilaga in più di 800 città. A Birmingham la polizia si scaglia con ferocia sui
dimostranti che cantano We shall overcome, sguinzaglia i cani e aziona gli idranti contro un
corteo inerme di ragazzi. Sotto la pressione dell'opinione pubblica inorridita, il Governo
dichiara illegale la segregazione nei negozi nei luoghi pubblici e decreta l'assunzione al lavoro
per bianchi e neri su basi egualitarie.
Arrestato, Martin Luther King scrive in cella d'isolamento una lettera rimasta famosa: «E facile
dire: "aspettate". Ma quando avete visto una plebaglia inferocita linciare a volontà le vostre
madri e i vostri padri... e i poliziotti, pieni d'odio maledetto, colpire e perfino uccidere
impunemente i vostri fratelli e le vostre sorelle... quando sentite la vostra lingua torcersi se
cercate di spiegare alla vostra bambina di sei anni perché non può andare al luna-park, e vedete
spuntarle le lacrime quando sente che è chiuso ai bambini neri... quando vi perseguita notte e
giorno il fatto di essere nero, non sapendo mai che cosa vi può accadere; allora voi
comprendete perché per noi è tanto difficile aspettare».
Il 28 agosto arriva a Washington la marcia dei 250 mila per chiedere l'approvazione della legge
sulla parità dei diritti civili per bianchi e neri. Le telecamere di tutto il mondo sono puntate
sulla marea di bianchi e di neri che cantano e pregano intorno al monumento a Lincoln, e
riprendono anche quello che è stato definito il discorso profetico di Martin Luther King.
I have a dream
«Il cammino è pieno di asprezze, ma nonostante le fatiche e le umiliazioni, ho ancora un
sogno. Sogno che sulle rosse colline della Georgia i figli degli antichi schiavi e degli schiavisti
possano sedere insieme al tavolo della fratellanza. Sogno che lo Stato del Mississipi, rigonfio
d'oppressione e di brutalità, sia trasformato in terra di libertà e di giustizia. Sogno che un
giorno l'Alabama sia trasformato in uno Stato dove bambine e bambini neri potranno dare la
mano a bambine e bambini bianchi e camminare insieme come fratelli e sorelle... Con questa
fede torno nel Sud. Con questa fede staccheremo alla montagna dell'angoscia una scheggia di
speranza. Con questa fede potremo lavorare insieme, pregare insieme, lottare insieme, andare
in prigione insieme, sapendo che un giorno saremo liberi. Quando ciò avverrà, tutti i figli di
Dio, bianchi e neri, ebrei e pagani, evangelici e cattolici, potranno giungere le mani e cantare
l'antico inno degli schiavi: "Finalmente liberi! Finalmente liberi! Gran Dio onnipotente, siamo
finalmente liberi!"».
La legge per i diritti civili viene approvata il 10 febbraio 1964. Quella marcia pacifista e la
figura di Martin Luther King hanno risonanza in tutto il mondo e le sue predicazioni e i suoi
scritti vengono tradotti e letti in molti Paesi, ed anche in Italia: Il fronte della coscienza,
Marcia verso la libertà, Perché non possiamo attendere, Dove stiamo andando: verso il caos o
la comunità?, La forza di amare. Il 14 ottobre lo raggiunge un telegramma da Stoccolma: «Il
premio Nobel per la pace è stato assegnato a Martin Luther King per aver fermamente e
continuamente sostenuto il principio della non-violenza nella lotta razziale nel suo Paese».
Coretta piange di gioia davanti ai giornalisti: «...valeva la pena di soffrire tanto. A Martin
servirà per continuare gli sforzi nella lotta per l'uguaglianza dei neri», e i 34 milioni del premio
vengono messi a disposizione della causa alla quale Martin Luther King ha dedicato la vita.
Nel 1965 si verificano le famose marce di Selma. Da questa cittadina dell'Alabama partono, in
tre diversi momenti, tre marce verso Montgomery di uomini e donne di colore che chiedono il
diritto al voto. La prima viene interrotta dalla violenza della polizia locale, la seconda, pur
organizzata, non parte per il timore dei manifestanti e la terza si svolge solo grazie
all'intervento del presidente Johnson.
Tra mille difficoltà e molti oppositori, Martin Luther King corre da una parte all'altra degli
Stati Uniti a premere per le riforme richieste e il movimento si allarga alla lotta contro la
povertà e contro il coinvolgimento degli USA nella guerra del Vietnam. Nel marzo 1968 sta
preparando «il pellegrinaggio della miseria nazionale»: poveri di tutte le razze muoveranno da
tutte le parti degli Stati Uniti e contemporaneamente verso Washington con bambini e stracci
sulle loro carrette. Il 27 marzo a Memphis, Tennessee, 6 mila neri escono da una chiesa
evangelica e attraversano in corteo la città per solidarietà con 1.700 spazzini neri in sciopero.
Martin Luther King è in testa al corteo quando, all'improvviso, alcuni giovani ne escono per
spaccare vetrine e saccheggiare negozi. La polizia interviene e carica i dimostranti: un morto e
sessanta feriti.
Il 4 aprile 1968 Martin Luther King è con altri leader neri in una stanza dell'Hotel Lorraine a
Memphis; è sconvolto, teme per le sorti del movimento della non-violenza. Il giorno prima ha
detto: «vivere a lungo ha i suoi aspetti positivi. Ma la cosa non m'interessa. Voglio solo fare la
volontà di Dio». Esce sulla terrazza per una boccata d'aria, alle 18.01 si volta per rientrare e si
accascia improvvisamente al suolo: un colpo è partito, da una finestra 60 metri più in là un
dito ha premuto sul grilletto d'un fucile.

Spunti di Riflessione:
di L.D.F.
La storia
1) La guerra di secessione americana, (1861-1865), scoppiò tra gli Stati del Nord antischiavisti
e quelli del Sud che consideravano la schiavitù come elemento fondamentale della loro
economia. La scissione partì dagli Stati sudisti che costituirono una confederazione con
Presidente Jefferson Davis, quando nel 1860, venne eletto presidente degli Stati Uniti Abramo
Lincoln. La lotta contro la schiavitù fu elemento fondamentale della politica di Lincoln però
alla base del conflitto ci furono altri motivi considerati importanti dal Presidente. Quali?
2) E' vero che oltre i motivi di cui parliamo nella precedente domanda, l'abolizione della
schiavitù fu uno dei cardini fondamentali della politica di Lincoln. Infatti, egli, già nel 1854,
eletto al Congresso per l'Illinois, si oppose al "Kansas Nebraska Act", mentre aveva già cercato
nel 1850 di impedire l'approvazione della legge conosciuta con il nome di "Fugitive Slave Act",
provvedimenti che vennero entrambi approvati. Negli anni in cui queste leggi furono emanate
chi prevaleva nel Congresso? Gli Stati del Nord o gli Stati del Sud?
3) Nel 1860, quando venne eletto Lincoln, gli Stati del Sud compresero subito che, con un
Presidente antischiavista, la loro situazione politico-economica cominciava ad avere problemi.
Eppure, appena dopo la sua elezione, Lincoln cercò un accordo con gli Stati sudisti
proponendo...?
4) Il Sud non accettò la proposta di Lincoln e scoppiò la guerra: primo atto di belligeranza fu la
creazione della Confederazione degli Stati del Sud il 4 febbraio 1860. Ci furono Stati sudisti
che rimasero accanto a Lincoln? Se sì quali furono e perché rimasero con gli unionisti?
5) Nel 1863 Lincoln emanò il proclama di emancipazione degli schiavi in cui si dichiarava che,
qualora gli Stati ribelli non fossero rientrati nell'Unione, gli schiavi sarebbero stati dichiarati
liberi. In relazione a questo proclama ci sono da porsi due domande:
a) Il proclama valeva anche per gli Stati schiavisti che erano rimasti nell'Unione?
b) Ove la Confederazione avesse accettato quanto scritto nel proclama, cioè arrendersi e
rientrare nell'Unione, gli Stati sudisti avrebbero potuto o no mantenere i loro schiavi?
6) Quali furono gli elementi politico-sociali che spinsero Lincoln nel 1864 a decidere di far
approvare dal Congresso il 13° emendamento alla Costituzione con cui si aboliva la schiavitù?:
a) Il fatto che egli fosse profondamente antischiavista?
b) La necessità di determinare negli Stati confederati una situazione pericolosa per i bianchi in
genere proprietari di piantagioni?
c) Il voler costringere l'esercito confederato alla resa senza condizioni visto che la situazione
bellica ormai volgeva a favore dei nordisti e l'abolizione della schiavitù avrebbe di sicuro dato
il colpo di grazia all'esercito sudista?
7) La lotta per l'approvazione del 13° emendamento alla Camera dei rappresentanti, ebbe un
capo, Thaddeus Stevens che, da sempre, aveva lottato per l'abolizione della schiavitù e che,
pur di far approvare, il 13° emendamento, dovette giungere a un compromesso con se stesso.
Quale?
8) Quando venne costituito, in USA, il movimento per i diritti civili della popolazione
afroamericana?
9) Il caso di "Rosa Parks", nel 1955, creò in tutti i neri d'America un desiderio di rivalsa verso i
bianchi. C'era la segregazione razziale sugli autobus? Bene la popolazione afroamericana non
avrebbe più preso gli autobus; quali fatti si verificarono per questa resistenza passiva dei neri in
tutti gli stati americani. Effettuate ricerche in merito.
10) La guerra di secessione (1861-1865) (il conflitto che fece il maggior numero di morti tra gli
americani) si combatté, soprattutto in nome della schiavitù. Dalla guerra di secessione
dovettero passare 90 anni prima che si incominciasse a parlare dei diritti degli afroamericani.
Novant'anni in cui i neri d'America dovettero subire soprusi continui, maggiormente nel sud
degli Stati Uniti, dalla popolazione bianca ma, soprattutto, da associazioni pseudo segrete di
bianchi come il Ku Klux Khan. Effettuate ricerche su questa associazione, chiarendo:
- dove si sviluppò
- quali erano i suoi scopi.
11) Il caso di Rosa Parks, di cui parliamo nella domanda 9, si verificò a Montgomery, in
Alabama (uno stato del sud) mentre nella città era pastore Martin Luther King. Quanto,
secondo la vostra opinione, influirono sull'uditorio le prediche del pastore King?
12) Martin Luther King perseguiva (come in India il Mahatma Gandhi), il raggiungimento dei
suoi scopi attraverso la resistenza passiva e la non violenza. Secondo la vostra opinione, aveva
raggiunto il fine che si era prefissato quando, nel 1968, venne assassinato a Memphis, nel
Tennessee (sempre uno Stato del Sud)?
13) Ci furono tra gli afroamericani movimenti contrari alla politica della non violenza
perseguita da King: il più famoso fu quello dei Black Muslims (i musulmani neri) che ebbe
come capo carismatico Malcom X fino a che, anche lui, non venne assassinato. Effettuate
ricerche in merito a quando nacque questa associazione, a quali scopi si prefiggeva di
raggiungere e con quali metodi. Perché Malcom X ebbe un incontro con Coretta King poco
prima di essere ucciso?
14) Altri movimenti che perseguivano la lotta, nella e per la comunità nera, furono quello detto
del "Potere nero" e il Black panther party". Recentemente sono accaduti fatti che hanno
coinvolto afroamericani e poliziotti bianchi che non hanno esitato a sparare e a uccidere.
Stranamente queste situazioni non hanno provocato altre violenze (tranne forse una), ma una
marcia silenziosa di rifiuto a questi tragici fatti in quasi tutte le città degli Stati Uniti. Perché
non c'è stata la reazione violenta che si ebbe, anni fa, quando venne ripreso dalla televisione un
uomo di colore, Rodney King mentre veniva riempito da calci, schiaffi e pugni da tre poliziotti
bianchi? Secondo voi a quali fattori si può attribuire la reazione tranquilla di oggi rispetto a
quella che coinvolse gli afroamericani di fronte alle violenze subite da King?
15) Nel 1965, il Congresso degli Stati Uniti promulgò il "Civil Rights Act", voluto fortemente
dal presidente John Fitzgerald Kennedy. Quali erano gli articoli più importanti di questa
nuova legge e perché Kennedy non ebbe la soddisfazione di vederla promulgata? E quale
presidente si battè perché fosse approvata?
Selma
16) Qual era il motivo socio-politico e umano che determinò lo sconcerto della popolazione
americana quando, in televisione, la sera del 17 marzo 1965, vide come la polizia di Selma,
una cittadina del sud, aveva attaccato i partecipanti afroamericani di una marcia pacifica che
da Selma li avrebbe portati a Montgomery, capitale dell'Alabama. Cosa chiedevano queste
persone che vennero calpestate e offese?
17) Quando contribuì Martin Luther King alla reazione, anche se pacifica, della popolazione
nera di Selma?
18) I manifestanti chiedevano il diritto al voto che, pur concesso agli afroamericani nel 1870
con il passaggio e l'approvazione al Congresso del 15° emendamento, avevano innumerevoli
difficoltà (poste dai bianchi locali) a esercitare. Perché e come avveniva questa ingiustizia?
19) Ancora oggi il diritto al voto degli afroamericani rimane controverso per:
- La revoca del 2013 da parte della Corte Suprema di sezioni del Voting Rights Act del 1965?
- Un nuovo difficoltoso sistema dell'identificazione dei votanti di colore?
Approfondite gli argomenti ed esprimete la vostra opinione in merito.
20) Perché Martin Luther King, con la Southern Leadership Conference, formata da pastori di
colore, come King, iniziò ad occuparsi di Selma prima ancora di decidersi ad organizzare la
Marcia che avrebbe dovuto condurre pacificamente i manifestanti da Selma a Montgomery?
21) Ritornando alla reazione violenta della polizia verso gli uomini e le donne di colore
(domanda n. 16) che parteciparono o meglio tentarono di partecipare alla marcia del 7 marzo
1965, è necessario chiarire che la polizia americana è organizzata diversamente dalla nostra.
Le nostre forze di polizia, pur suddivise in commissariati e questure locali, dipendono dal
Ministero dell'Interno, al contrario dei poliziotti americani che dipendono, città per città, da
un capo (in determinate zone denominato sceriffo) nominato dal sindaco con notevoli
implicazioni politiche. I poliziotti americani sono in massima parte bianchi. L'unico organo di
polizia nazionale è il FBI (Federal Bureau Investigation).
Quanto questa organizzazione della polizia USA dà ad essa un'autonomia che in altri paesi,
come il nostro, non esiste?
22) Perché Martin Luther King decise di tentare la marcia una seconda volta il 9 marzo? E
perché anche questa marcia fallì?
23) Dopo il 9 marzo la situazione diventò calda tra tutta la popolazione nera d'America. Il
presidente Johnson si rese conto di quanto accadeva e invitò (non era la prima volta) King alla
Casa Bianca. Cosa sperava di raggiungere il presidente con questo incontro?
24) Johnson era texano, quindi del sud. Quando egli a difesa del diritto di voto dei
manifestanti di Selma e di tutta la popolazione nera d'America parlò al Congresso il 15 marzo
1965 era convinto (come sarebbe stato Kennedy) di ciò che diceva o in lui parlava il politico
che, pur sapendo che il diritto al voto dei neri era una manifestazione di giustizia, aveva, in
quel momento, un unico scopo: disinnescare la miccia?
25) I dimostranti si rivolsero, pur di fare la loro marcia, al Giudice del Distretto federale che
con una decisione storica li autorizzò. Quale fu la reazione di George Wallace, governatore
dell'Alabama di fronte alla sentenza?
26) Quale fu la contro reazione presa da Johnson, di fronte alla decisone del governatore, nei
riguardi della guarda nazionale dell'Alabama?
27) Dal 21 al 25 marzo 1965 la marcia ebbe luogo. Fu un successo per King già premio Nobel
per la pace? Fu un successo per il presidente Lyndon B. Johnson?
28) Le donne
E' vero che i leader maschili del movimento per i diritti civili degli afroamericani portarono
avanti coraggiosamente la loro lotta. Ma forse non ci sarebbero riusciti altrettanto bene se,
accanto a loro, non ci fossero state donne altrettanto coraggiose. Fra queste non si possono
non citare:
a) Coretta Scott King rimasta sempre accanto al marito nonostante i suoi ripetuti tradimenti, a
lottare con lui in ciò in cui credeva e a sacrificarsi per lui.
b) Juanita Jones Abernathy che è stata sempre a fianco del marito Ralph Abernathy sia negli
ideali che nella lotta.
c) Annie Lee Cooper che ebbe il coraggio di colpire con un destro lo sceriffo di Selma, Jim
Clark che cadde, pieno di vergogna, a terra davanti alle telecamere, prima di arrestarla.
d) Amelia Boynton, malmenata brutalmente durante il tentativo di marcia del 7 marzo 1965.
Ebbe il coraggio, prima donna afroamericana di candidarsi nel 1964 al congresso in Alabama
e) Mahalia Jackson allora regina del gospel che non fece mai mancare la sua voce a ogni
manifestazione in cui si lottava per i diritti della popolazione afroamericana. Cantò anche al
funerale di King.
f) Diane Nash che, per prima guidò, le proteste contro le discriminazioni nei ristoranti e
cominciò a condurre, fin dal 1963, manifestazioni non violente creando continui fermenti tra
la popolazione nera d'America.
Scegliete, per una vostra ricerca, la storia di una di queste donne e, approfondendola,
comprenderete in pieno cosa voglia dire lottare per i propri diritti in nome della giustizia.