Correlazione tra sonno e memoria Il sonno è uno stadio che ottimizza il consolidamento delle informazioni di memoria appena introdotte. Si è visto che il sonno consta di diverse fasi o stadi. Dal punto di vista di consolidamento della memoria entrano in gioco 2 fasi in particolare:La fase del sonno ad onde lente (dall’inglese Slow Wave Sleep) e la fase Rem(Rapid Eyes movement).La fase SWS corrisponde allo stadio 3 e 4 del sonno.Le grosse onde delta, di ampiezza superiore a 75 microvolt (ed alla frequenza di 2 Hz), predominano nel tracciato dell' elettroencefalogramma, i periodi più lunghi di sonno ad onde lente avvengono nella prima parte della notte.I bambini ed i giovani adulti avranno una maggior durata del sonno ad onde lente in una notte rispetto agli adulti. Gli anziani potrebbero anche non entrare del tutto nel periodo di sonno ad onde lente, anche durante molti notti di sonno.Il sonno ad onde lente è un fenomeno attivato fisiologicamente da i nuclei reticolari del Rafe a serotonina. Il sonno Rem ,invece, è l’ultima fase del sonno accompagnato da alterazioni corporali fisiologiche come irregolarità cardiaca, respiratoria e variazioni della pressione arteriosa,nonché dai sogniLa caratteristiche che distinguono queste due fasi del sonno sono i differenti livelli di acetilcolina sinonimo di una diversa attività dei nuclei colinergici reticolari. Durante la veglia i livelli di acetilcolina sono alti poiché i nuclei colinergici sono in grande attività ,questa attività può migliorare nello stato di veglia il consolidamento delle informazioni recepite sotto forma di memoria poiché l’acetilcolina agisce sulla plasticità delle terminazioni sinaptiche aumentandola e rendendo i neuroni più plastici e in grado di formare più sinapsi. I livelli alti di acetilcolina ,però,inibiscono la formazione di un feedback tra l’ippocampo e la neurocortex dato la proiezione che avviene tra questa e l’ippocampo stesso. Durante le fasi ad alta concentrazione di acetilcolina(in questo caso durante lo stato di veglia) ,infatti, l’ippocampo è specializzato a ricevere le tracce recenti di memoria da circuiti della corteccia. Durante la fase SWS del sonno l’attività dei nuclei colinergici viene meno data l’inibizione che questi ricevono dal rafe a serotonina(il quale sarà una delle afferenze oltre ai nuclei istaminergici dell’ipotalamo ,al locus coeruleus e al pallido interno),questo condizione saliente determina un abbassamento dei valori di acetilcolina che pone fine all’inibizione che questa aveva a carico del feedback tra ippocampo e corteccia. il risultato sono delle raffiche dall’ippocampo verso la corteccia e in particolare verso le aree corticali responsabili delle proiezioni verso l’ippocampo durante la fase ad elevata acetilcolina(quando il feedback era inibito).le tracce di memoria stipate nell’ippocampo durante questa fase(la fase ad elevata acetilcolina) sono la tipologia di informazioni proiettate alla neocortex. I livelli di acetilcolina ritornano alti nella fase REM ,questo agevola il salvataggio a livello dei circuiti corticali di informazioni giunte dall’ippocampo durante la fase SWS,la causa di tale facilitazione consta di un aumento della plasticità dei neuroni ad opera dell’acetilcolina. Questo circuito a feedback tra ippocampo e corteccia (neocortex)permette il salvataggio e il consolidamento delle informazioni inerenti alla memoria durante il Sonno.Il sonno è fondamentale per la memoria,per fissare le informazioni è meglio dormirci su! Referenze:www.pubmed.com;www.pnas.org;www.wikipedia.it Immagini:www.pnas.org;www.wikipedia.it RAFFAELE MENNELLA Elettroencefalogramma della fase SWS Schema delle 3 fasi considerate Da sinistra verso destra: 1)fase della veglia ,elevati livelli di acetilcolina quindi feedback ippocamo- neocortex inibito 2)fase SWS,bassi livelli di acetilcolina quindi feed back attivo 3)fase REM,alti livelli di acetilcolina quindi feedback di nuovo inibito (consolidamento della memoria proveniente dall’ippocampo a livello corticale) RAFFAELE MENNELLA