❤ LA FAUNA SCHEDA f6 La la libellula C Chi non ha mai visto una libellula? Tutti conoscono questi grandi insetti dai bellissimi colori che nei mesi estivi sorvolano con volo rapido ed elegante ruscelli, stagni e pozze d’acqua. Non tutti sanno però che questo grazioso animale è uno dei più feroci predatori delle aree umide, come dimostra il nome scientifico di Odonati (cioè, insetti dalle mandibole dentate) o il nome inglese dragonfly, letteralmente moscadrago. Gli Odonati o libellule sono un ordine di insetti emimetaboli, caratterizzati cioè da una metamorfosi incompleta: il loro ciclo vitale è distinto in uno stadio larvale, tipicamente acquatico, ed in uno stadio adulto alato. Le larve si nascondono tra la vegetazione sommersa di laghi e stagni o tra i ciottoli e le radici ai bordi di canali e torrenti, tendendo agguati a insetti, vermi, crostacei e persino a piccoli avannotti e girini. Esse sono dotate di un’attrezzatura peculiare originata dalla modificazione dell’apparato boccale, detta “maschera”, (che ha ispirato, tra l’altro, gli sceneggiatori del film Alien per la loro terribile creatura). Tale strumento è particolarmente utile per la cattura a distanza della preda: in posizione di riposo si mantiene ripiegato sotto il corpo dell’insetto, per distendersi fulmineamente in avanti artigliando la malcapitata preda e trascinandola alla portata delle potenti mandibole. La larva subisce una serie di mute, variabile da 9 a 16 secondo la specie, attraverso le quali vengono apportate continuamente modificazioni alla struttura dell’insetto. Giunta alla maturazione, la larva cessa di alimentarsi e dopo alcuni giorni è pronta per l’ultima, decisiva trasformazione che dà luogo ad uno degli spettacoli naturali più suggestivi: lo sfarfallamento. Esce dall’acqua, arrampicandosi su un rametto o un giunco e lì si ferma immobile; l’involucro del tegumento si apre dorsalmente e dalle spoglie di un organismo bruttino e dalla colorazione smorta viene alla luce una nuova bellissima creatura, caratterizzata da un corpo slanciato, da colori brillanti e da due coppie di ampie e potenti ali, che dopo alcuni minuti necessari per l’irrigidimento delle nuove strutture, spicca il volo. Nella fase adulta, la libellula (ora detta anche ‘immagine’) mantiene la sua dieta carnivora: essa pattuglia instancabile le zone umide alla caccia di mosche, farfalle e altri insetti, che ghermisce in volo grazie alle straordinarie capacità visive degli enormi occhi iridescenti ed all’efficacia delle grandi ali finemente cesellati. I grandi occhi composti costituiscono un eccezionale sistema visivo, che permette alla libellula di realizzare ardite evoluzioni aeree all’inseguimento delle prede e nelle lotte con le consimili, per delimitare il territorio di caccia. Tali strutture, che ricordano il casco dei piloti di jet, sono formate da più di 20.000 occhi semplici. Le quattro grandi ali membranose sono dotate di eccezionali capacità di battito e movimento: la libellula può avanzare, restare immobile sul posto come un elicottero e addirittura, in alcuni casi, volare all’indietro. Con tali strumenti, alcune libellule possono raggiungere per brevi tratti una velocità pari a circa 50 km orari. Nell’epoca della riproduzione, le libellule si inseguono in affascinanti danze, mentre in alcune specie è previsto addirittura Sopra: “la maschera” della libellula Al centro: un anisottero di libellula Sotto: uno zigottero Con la partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo ❤ LA FAUNA la libellula SCHEDA F6 SCHEDA N. 1 Sopra: un reperto fossile della libellula meganeura del Carbonifero che presentava un’apertura alare di circa 70 cm Al centro: una larva di libellula un corteggiamento rituale culminante in un elegante abbraccio al momento della deposizione delle uova. Di solito, questa avviene sulla vegetazione acquatica o direttamente in acqua. Dal punto di vista sistematico, gli Odonati si distinguono in due sottordini: gli zigotteri, caratterizzati da forme esili sia nella fase larvale sia nella vita adulta, dal volo lieve ed apparentemente esitante, quando si posano mantengono le ali in posizione verticale chiuse sopra l’addome; gli Anisotteri, più robusti e veloci, dal volo teso e potente, in atteggiamento di riposo, mantengono le ali distese orizzontalmente a lato del corpo. Proprio a quest’ultima caratteristica si deve il nome di libellula, dal latino libella, cioè piccola bilancia. La distribuzione delle libellule è sempre strettamente associata alla presenza di specchi d’acqua, indispensabili per la deposizione delle uova e lo sviluppo delle larve. Stagni, canali, pozze, torbiere e raccolte d’acqua ferma o a debole corrente sono particolarmente indicate, mentre esistono alcune specie che colonizzano i bordi e le pozze di torrenti e fiumi. Attualmente, l’esistenza di questi spettacolari insetti è minacciata dalla progressiva distruzione delle aree umide, dall’indiscriminato uso di insetticidi e dal generale inquinamento delle acque. Proteggiamole ed osserviamole con rispetto ed attenzione: siamo testimoni di un capolavoro naturale che continua ad avere successo, senza sostanziali modifiche, dal Carbonifero superiore. I CONSIGLI DI VISPO Testi e disegni: Stefano Fenoglio, naturalista - Vignetta: Silvio Pautasso - © Parco del Po Cuneese - Sett. 1998