LE LIBELLULE Le libellule sono una specie di insetti appartenenti all’ordine odonata. Si conoscono più di 3500 specie di libellule diffuse in tutto il mondo. Sono terrestri allo stato adulto mentre allo stadio larvale sono acquatiche. Hanno un capo mobile e voluminoso, enormi occhi composti e antenne ridotte, quattro ali membranose e un addome molto allungato. La testa sorretta da un collo sottile può girare in tutte le direzioni, cosa che conferisce a questi insetti un campo visivo particolarmente esteso. L'apparato masticatore dell'adulto è molto robusto: le mandibole armate di numerosi denti appuntiti e di ineguale lunghezza, costituiscono una potente tenaglia. L'addome, molto allungato, si compone di 11 segmenti; il penultimo è munito di due appendici uncinate o lamelliformi, che nel maschio formano una vera e propria pinza. Le zampe sono inserite anteriormente sul corpo e vengono usate raramente per camminare. Si nutrono di insetti che afferrano e divorano in volo. Classificazione Regno: Animalia Sottoregno: Eumetazoa Ramo: Bilateria Phylum: Arthropoda Subphylum: Tracheata Superclasse: Exapoda Classe: Insecta Sottoclasse: Pterygota Coorte: Exopterygota Subcoorte: Palaeoptera Ordine: Odonata Sottordine: Anisoptera Famiglia: Libellulidae Sottofamiglia: Libellulinae Genere: Libellula Sono territoriali e il corteggiamento è alquanto complicato. L’addome è allungato e nel maschio termina con due appendici che usa per trattenere la femmina afferrandola dietro la testa. A questa fase chiamata “fase del tandem” del corteggiamento che può durare parecchio tempo, seguirà il balletto nel quale voleranno praticamente una dietro l’altra ma con la femmina ben ancorata al maschio; L'accoppiamento vero e proprio avviene quando la femmina ripiega in avanti l’addome, fino a raggiungere con il proprio organo riproduttivo gli spermatozoi del maschio, alla base del torace. La deposizione delle uova avviene in acqua, sulla vegetazione galleggiante o poco sotto la superficie. Dopo alcune settimane nascono le larve, inizialmente sono irriconoscibili, avvolte in una membrana, ma presto se ne liberano e comincia l’avventura delle ninfe, anche loro piccoli terribili guerrieri. Di colore grigio, gli occhi sono già grandi su una testa mobile come quella degli adulti. Si sviluppano nell’acqua o anche in piccole pozze. Questo stadio di sviluppo può completarsi in un anno o anche, a seconda della specie, durare sino a tre anni. In questo tempo passato sotto l’acqua aggrediscono e mangiano di tutto, arrivano anche a catturare girini e piccoli pesci; tutto quello che vive nel loro ambiente, purché non sia più grande di loro diventa una vittima, e il modo che usano per catturare le prede è nuovamente straordinario e sorprendente al pari delle acrobazie di volo che faranno poi da adulte. Il loro apparato boccale è caratterizzato dalla presenza di un organo per catturare le prede chiamato maschera dotato di due pinze terminali. In posizione di riposo questa parte essenziale è ripiegata sotto l’addome, appena compare una preda, viene velocemente aperta e spinta in avanti, allungandosi quasi di un terzo della lunghezza del corpo e la preda afferrata dalle pinze viene subito portata alla bocca per essere mangiata. Durante il periodo di crescita subiranno parecchie mute, da 10 a 15. In questo periodo anche se poco visibili, si susseguono piccoli continui cambiamenti. La metamorfosi è più graduale di quella dei lepidotteri, ma non meno complessa e impressionante. Al termine dello sviluppo escono dall’acqua, salgono per pochi cm. sullo stelo di qualche pianta palustre e restano appese come le crisalidi delle farfalle. In questa fase avvengono profonde modificazioni, atte a portare l’insetto dalla vita acquatica a quella terrestre. La respirazione che prima era intestinale avviene ora attraverso l’apertura di stigmi toracici. La rigida “corazza” che proteggeva la crisalide si apre longitudinalmente sul dorso e la libellula, cominciando a liberare la testa inizia la sua vita. Questo è uno sforzo enorme, dovrà quindi riposare, anche per permettere il dispiegamento delle ali, dapprima tutte accartocciate poi, comincerà la sua nuova vita. La libellula subisce una metamorfosi incompleta. dragonfly emerging from larva Le libellule fanno del volo la loro arma migliore riuscendo ad averne un perfetto controllo. Esse sono state studiate nientemeno che da ingegneri di aeronautica che hanno definito le loro capacità di volo, considerandone le dimensioni, straordinarie. Nessun uccello, nessuna macchina volante inventata dall’uomo può minimamente avvicinarsi alle loro prestazioni. Con accelerazioni improvvise, in pochissimo spazio, possono raggiungere velocità intorno ai 100 km all’ora e poi arrestare il volo, possono salire in verticale, spostarsi lateralmente, stare fermi, arretrare, compiere repentini cambi di traiettoria. Secondo una ricerca ( pubblicata sulla rivista scientifica Journal of the Royal Society Interface) la risposta risiederebbe nella capacità delle libellule di muovere in maniera completamente indipendente le loro quattro ali. Molti insetti possono fare affidamento su un solo paio di ali, altre specie come le farfalle e le api sono dotate di due paia di ali, che però muovono in maniera totalmente sincronizzata come se fossero dotate di due sole ali. Questo loro assetto di volo porta loro grandi benefici ad esempio un movimento asincrono delle ali posteriori rispetto a quelle anteriori consente alle libellule di ottenere una spinta verso l’alto con circa il 22% di energia in meno rispetto a un insetto dotato di due sole ali. Questo sistema ha però un alto costo: le libellule non sono in grado di sollevarsi più di tanto dal terreno. Volo di una libellula Questo insetto è un predatore, cattura altri insetti in volo e chiaramente pochi hanno scampo. La tecnica che adotta per cacciare le prede più impegnative è singolare: si muove continuamente in un piccolo spazio a velocità incredibili, in tal modo gli occhi della preda lo vedono fermo e quindi non avvertono il pericolo. A questo punto la sua rapidità fa il resto. Anche allo stadio larvale e una grande predatrice, ecco alcuni video: Dragonfly larvae eating a mirrow Libellula che caccia un’ape In Italia … In Italia ne sono state identificate 88 specie. Nel 2007 i ricercatori del museo civico di storia naturale di Trieste hanno scoperto la presenza di una popolazione di Cordulegaster Heros, comunemente libellula eroe presso il parco suburbano della città. Questa specie di libellula è la più grande conosciuta in Europa la sua presenza ha destato interesse in quanto amante di specchi d’acqua estremamente limpidi.