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NOTE INFORMATIVE PER L’ESECUZIONE DELL’ESAME DI
“SCINTIGRAFIA TIROIDEA CON 99mTc”
La Scintigrafia tiroidea è un esame da effettuare presso un Servizio di Medicina Nucleare, che permette di
visualizzare la tiroide ottenendo informazioni in merito alla sede, alla dimensione, alla morfologia e alla
sua funzionalità e su eventuali formazioni nodulari, individuati precedentemente tramite l’esame clinico o
l’ecografia tiroidea, verificando la loro interazione con la tiroide.
L’esame è indolore ed è praticamente privo di qualsiasi effetto collaterale.
A cosa serve la Scintigrafia tiroidea? Questo esame è indicato per:
la valutazione delle patologie tiroidee, sia di tipo infiammatorio sia di tipo nodulare
la ricerca di varianti anatomiche della tiroide
la ricerca di tessuto tiroideo ectopico (tiroide linguale, struma ovarii, ectopie toraciche o retrosternali)
l’identificazione di tessuto tiroideo funzionante in tumefazioni del collo (cisti del dotto tireoglosso)
la valutazione funzionale e documentazione di eventuali nodulazioni
la diagnosi differenziale tra ipertiroidismo da malattia di Graves-Basedow e quello da tiroidite subacuta,
da tiroidite silente, da tireotossicosi factitia (assunzione esogena di ormoni tiroidei) o da espansione del
pool endogeno dello iodio (Jod Basedow)
controlli postoperatori e di follow-up.
Le informazioni che si potranno ottenere da questo esame saranno di aiuto per giungere alla formulazione di
una diagnosi accurata ed eventualmente per indirizzarLa ad un intervento terapeutico il più possibile
appropriato.
Quali sono le alternative diagnostiche alla Scintigrafia tiroidea? Non esistono; l’ecografia tiroidea, infatti,
fornisce prevalentemente informazioni di carattere morfologico ed è pertanto complementare all’esame
scintigrafico.
Cosa si deve fare prima dell’esame? L’esame non richiede alcuna preparazione o sospensione di farmaci. È
fondamentale che riferisca al Medico Nucleare se è stata esposta a fonti esterne di iodio quali ad esempio:
ormoni tiroidei
sale iodato
mezzi di contrasto radiologici
disinfettanti o lavande vaginali a base di prodotti iodati
farmaci a base di iodio
dentifrici iodati
tinture per capelli
Il giorno dell’esame sosterrà un colloquio preliminare con il Medico Nucleare, durante il quale dovrà mostrare
tutta la documentazione clinica relativa alla patologia di cui è affetto (esami diagnostici in particolare
l’ecografia tiroidea – valutazione della concentrazione plasmatica di TSH, FT4, FT3 – terapie in corso,
interventi chirurgici eseguiti, …).
Qual è la modalità di esecuzione dell’esame? La Scintigrafia tiroidea si suddivide in più fasi consecutive:
somministrazione di un radiofarmaco, periodo di attesa, acquisizione delle immagini ed interpretazione del risultato.
Il Medico Nucleare, al termine del colloquio, Le somministrerà per via endovenosa una sostanza debolmente
radioattiva (radiofarmaco) che, non essendo un mezzo di contrasto iodato, non Le darà alcun disturbo né Le
causerà fenomeni allergici. Le radiazioni emesse dal radiofarmaco pur essendo invisibili, saranno rilevate dalla
gamma camera e trasformate in immagini. Nello specifico il radiofarmaco impiegato per la Scintigrafia
Tiroidea è il 99mTc-Pertecnetato.
Dopo la somministrazione del radiofarmaco, verrà fatta accomodare per circa 15-20 minuti in una sala di
attesa dedicata; durante questo periodo dovrà sforzarsi di bere almeno un bicchiere di acqua o altro liquido per
facilitare l’eliminazione del radiofarmaco, utilizzando, in caso di necessità, l’apposito bagno situato all’interno
del Servizio di Medicina Nucleare. Durante il periodo di attesa, La invitiamo a non allontanarsi dal Servizio
senza avvertire il Personale e previo consenso da parte dello stesso.
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Servizio di Medicina Nucleare
Successivamente verrà prelevata dal Personale del Servizio di Medicina Nucleare e fatta distendere su di
un lettino sotto la gamma camera, un’apparecchiatura aperta dotata di due testate, di cui una Le sarà
avvicinata al mento senza che ci sia contatto. La durata dell’esame potrà variare da 5 a 10 minuti e durante
questo periodo è importante che Lei resti il più possibile immobile.
Cosa si deve fare al termine dell’esame? Potrà riprendere le normali occupazioni e la terapia eventualmente
interrotta. Per eliminare rapidamente il radiofarmaco nelle 24 ore successive all’esame dovrà bere molta
acqua o liquidi ed osservare le seguenti norme:
evitare il contatto o la vicinanza con donne in gravidanza, mantenendo una distanza di almeno un metro
dopo aver utilizzato il WC far scorrere abbondantemente l’acqua e lavarsi accuratamente le mani
se ha o entra in contatto con dei bambini piccoli, è preferibile evitare di tenerli in braccio per lungo
tempo, se ciò non è strettamente indispensabile.
Quali sono le controindicazioni alla somministrazione di sostanze radioattive? Sono rappresentate dalla
gravidanza in atto o presunta e dall’allattamento.
L’incompatibilità della somministrazione del radiofarmaco durante la gravidanza in atto o presunta è da
riferirsi all’irradiazione dell’embrione e/o del feto; pertanto, se è in gravidanza o sospetta di esserlo, informi
immediatamente il Medico Nucleare che valuterà l’opportunità di eseguire l’esame.
L’allattamento al seno costituisce la seconda controindicazione alla somministrazione del radiofarmaco e
quindi all’esame; se è in fase di allattamento informi immediatamente il Medico Nucleare che valuterà la
necessità di eseguire l’esame e l’eventuale intervallo di sospensione dell’allattamento stesso.
Quali sono i principali rischi e complicanze che si corrono nell’esecuzione dell’esame? Non sono descritte
complicanze specifiche. Gli eventuali rischi sono legati alla somministrazione del radiofarmaco. Le reazioni avverse
sono per lo più manifestazioni cutanee, nessuna fatale e senza necessità di ricorrere all’ospedalizzazione del Paziente, o
il sentire un sapore metallico in bocca, durante l’iniezione del radiofarmaco (occasionale e di brevissima durata).
Quali sono le controindicazioni all’effettuazione dell’esame? L’esame non può essere eseguito nel caso in cui
Lei sia in gravidanza, stia allattando e a seguito dell’interferenze di farmaci.
Quali sono i rischi connessi con la mancata esecuzione dell’esame? Perdita di importanti informazioni
diagnostiche e prognostiche, di comprovata utilità in termini di gestione della Sua salute, soprattutto
nell’ambito delle successive scelte terapeutiche da intraprendere.
Casa di Cura S. Pio X
Via Francesco Nava, 31 – Milano
“Note informative per l’esecuzione dell’Esame di Scintigrafia Tiroidea” – R/041-20 – Pag. 2/2