REALIZZAZIONE DI UN INTERFACCIA DI
SEPARAZIONE GALVANICA PER I CIRCUITI DI
TELECOMUNICAZIONI IN AMBITO DI SSE
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1. PREMESSA
1.1 SCOPO
Il presente documento ha lo scopo di definire le caratteristiche e i requisiti principali di
un sistema di telecomunicazioni dedicato all’asservimento degli interruttori extrarapidi
di sottostazione elettrica (SSE) e all’eventuale collegamento di altri servizi presenti
nell’ambito di SSE con l’obiettivo principale di realizzare la separazione galvanica tra
l’ambiente di una SSE e il resto degli impianti ed infrastrutture di linea e di Stazione.
1.2 CAMPO DI APPLICAZIONE
Il sistema oggetto della presente specifica tecnica trova applicazione nel collegamento
tra SSE e armadi telefonici ubicati nelle stazioni limitrofe sedi di
terminazione/sezionamento dei cavi in rame utilizzati per l’interconnessione delle
SSE. L’impiego di tale sistema deve essere preso in considerazione negli impianti che
per particolari condizioni ambientali manifestano fenomeni di interferenza tra i circuiti
di ritorno TE (trazione elettrica) e i circuiti telefonici, con particolare riferimento alle
SSE di nuova realizzazione o oggetto di ristrutturazione.
1.3 DOCUMENTAZIONE CORRELATA
Per quanto non esplicitamente richiamato nel presente documento si dovrà fare
riferimento alle norme tecniche TT522, TE102, TE109 per le sezioni applicabili.
2. NORME TECNICHE APPLICABILI
♦
Capitolato tecnico TT 522 Ed. 88 per sistema multiplex PCM a 2.048 Mbit/s .
♦
Capitolato tecnico TT 584 Ed. 97 per impianti di trasmissione su fibra ottica con
sistemi SDH a 622 MBit/s o 155 MBit/s e PDH a 2 MBit/s .
♦
Istruzione Tecnica TE 102 Ed. 1990 “Istruzione per il funzionamento e il
montaggio del complesso di asservimento a diseccitazione tipo ASDE2 per la
protezione delle linee di contatto”
♦
Norma Tecnica TE 109 Ed. 1992 “Norma tecnica per la fornitura di dispositivi di
asservimento a diseccitazione tipo ASDE2 categoria 785/794 per la protezione
delle linee di contatto” con le integrazioni di cui al foglio aggiuntivo
FA109 ED.1998 del 20.07.1998.
♦
Capitolato Tecnico TT 239 Ed. 1986/ter “ Per impianto di cavi per
telecomunicazioni interrati ferroviari ”
♦
Capitolato Tecnico TT 239/1 Ed. 1996 “ Modifiche ed integrazioni al Capitolato
Tecnico TT 239 Ed. 1986/ter per impianto di cavi per telecomunicazioni interrati
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ferroviari ”
♦
Specifiche Tecniche TT 528 Ed. 96 per la fornitura di cavi ottici per
telecomunicazioni.
♦
Norma Tecnica I/TC n° 728 “ Messa a terra negli impianti di categoria 0 (zero) e I
(prima), in particolare di Segnalamento e di Telecomunicazione, sulle linee di
trazione elettrica a corrente continua a 3000 V”
♦
ETSI 300-119-1: Equipment Engineering (EE); European telecommunication
standard for equipment practice – Part 1 : Introduction and terminology
♦
ETSI 300-119-2: Equipment Engineering (EE); European telecommunication
standard for equipment practice – Part 2 : Engineering requirements for racks
and cabinets
♦
ETSI 300-119-3: Equipment Engineering (EE); European telecommunication
standard for equipment practice – Part 3 : Engineering requirements for
miscellanous racks and cabinets
♦
ETSI 300-119-4: Equipment Engineering (EE); European telecommunication
standard for equipment practice – Part 4 : Engineering requirements for subracks
in miscellanous racks/cabinets
♦
ETSI ETS 300 019: Environmental conditions and environmental tests for
telecommunications equipment
♦
ITU-T V.24 : List of definitions for interchange circuits between data terminal
equipment (DTE) and data circuit-terminating equipment (DCE)
♦
ITU-T V.28 : Electrical characteristics for unbalanced double-current interchange
circuits
♦
CEI EN60950: Apparecchiature per la tecnologia dell’informazione comprese le
apparecchiature elettriche per ufficio. Sicurezza.
♦
CEI EN41003: Requisiti particolari di sicurezza per apparecchiature da collegare
a reti di telecomunicazioni.
♦
CEI EN50081-2: Compatibilità elettromagnetica. Norma generica sull’emissione.
Parte 2: Ambiente industriale.
♦
CEI EN50082-2: Compatibilità elettromagnetica. Norma generica sull’immunità.
Parte 2: Ambiente industriale
♦
CEI EN 55022 : Limiti e metodi di misura delle caratteristiche
dell’apparecchiatura per la tecnologia della informazione relative ai radiodisturbi
♦
CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri (codice IP)
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3. FUNZIONI
Il sistema deve principalmente realizzare l'interfaccia tra i dispositivi di asservimento
degli interruttori extra-rapidi delle SSE (ASDE) garantendo la separazione galvanica
tra la SSE e stazioni limitrofe. Deve interfacciarsi verso gli apparati di SSE
mantenendo gli attuali standard impiantistici e di esercizio e quindi senza determinare
modifiche agli impianti e alle procedure esistenti.
Il sistema deve garantire l'assenza di disturbi elettromagnetici, disservizi,
danneggiamenti, incidenti a carico degli impianti di segnalamento e di
telecomunicazioni (quali: apparati ACEI, CTA, armadi TLC) delle stazioni derivanti da
eventuali guasti TE in ambito SSE o in linea.
Il sistema deve essere modulare in modo da poter essere configurato per essere
installato sia su linee ferroviarie equipaggiate con dorsale trasmissiva in rame sia su
linee con presenza di sistema PCM e disponibilità di flusso 2Mb/s presso la SSE.
Nel caso in cui nell’ambito della SSE non sia disponibile un flusso PCM, e non se ne
preveda la disponibilità nell’immediato futuro, si deve provvedere alla realizzazione di
un collegamento con cavo in fibra ottica tra la SSE e la rete di telecomunicazioni RFI e
in questo caso deve essere possibile gestire con il sistema oggetto della presente
specifica oltre agli asservimenti ASDE anche gli altri servizi usualmente presenti in
SSE.
Il sistema deve quindi prevedere un apparato di accesso (Multiplexer) che deve
essere equipaggiato con le schede necessarie per la gestione delle comunicazioni
relative a tutte le utenze potenzialmente presenti in una SSE:
!
!
!
!
asservimenti ASDE (come di seguito specificati);
sistemi di telefonia selettiva;
apparati di telecomando TE;
apparecchi telefonici BC/BCA.
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4. ARCHITETTURA DEL SISTEMA
Viene descritta l'architettura di un sistema tipico in cui la dorsale trasmissiva utilizzata
è costituita da cavo con coppie telefoniche in rame. In questo caso il sistema deve
prevedere un apparato in SSE e un apparato nella località di servizio più vicina sede
di armadio telefonico fra di loro collegati tramite cavo in fibra ottica (cavo di tipo
completamente dielettrico).
S C H E M A A B L O C C H I A P P A R A TO D I S S E
IN TE R F A C C IA
A S DE
IN TE R F A C C IA
O T T IC A D I L IN E A
M U L T IP L E X E R
IN TE R F A C C IA
A L T R E U TE N ZE
S C H E M A A B L O C C H I A P P A R A T O D I S T A Z IO N E
Cu
IN TE R F A C C IA
A S DE
IN TE R F A C C IA
O T T IC A
D I L IN E A
M U L T IP L E X E R
IN TE R F A C C IA
A L T R E U TE N ZE
Il sistema deve essere in grado di realizzare uno o più flussi 2Mbit/s tra la SSE e la
stazione utilizzando un sistema di trasmissione digitale standard.
Qualora esista già un sistema di trasmissione su fibra ottica che collega la SSE con la
stazione il sistema si interfaccerà con questo impiegando uno o più flussi 2 Mbit/s che
vengono messi a disposizione da RFI sui nodi PCM esistenti.
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Per ciascun collegamento SSE-Stazione realizzato gli apparati forniti devono
comprendere tutte le interfacce necessarie per la gestione delle utenze locali richieste
nelle quantità specificate e tali da avere comunque per ogni tipo di utenza almeno una
scorta già installata.
Nel caso di fornitura di un sistema comprendente anche le interfacce ottiche,
l’impianto non deve richiedere la posa di rigeneratori tra SSE e Stazione per
collegamenti di lunghezza fino ad almeno 14 km.
Il sistema deve essere costituito da due apparati terminali uguali, uno lato stazione e
l’altro lato SSE, interconnessi tra loro tramite link ottico 2 Mbit/s su cui vengono
trasmessi 30 canali PCM 64kbit/s bidirezionali configurabili in funzione delle necessità
delle schede di interfaccia.
Il sistema deve essere in grado di gestire la duplicazione in riserva calda dei moduli
comuni (unità centrale, alimentatore) ed eventualmente richiesto da RFI la
duplicazione dell’interfaccia ottica. La commutazione tra i moduli di esercizio e di
riserva deve avvenire in modo automatico sulla base di criteri di allarme gestiti
internamente.
Il sistema deve essere in grado di gestire la sincronizzazione di trama sia
autonomamente sia come tributario.
Il sistema deve essere provvisto di interfacce in grado di gestire correttamente i livelli
di impedenza/corrente/tensione, in funzione dei servizi da trattare lato utenze, gestire i
segnali dell’apparato esterno connesso senza introdurre variazioni dei parametri e/o
delle caratteristiche funzionali dei circuiti trattati convertendo opportunamente i segnali
analogici in segnali numerici con occupazione del fascio a 2Mbit/s su base
N x 64kbit/s in funzione della necessità del servizio da trasferire.
5. DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE
Il sistema e gli apparati che lo compongono devono essere dotati di funzioni di
diagnostica e delle componenti (hardware e software) necessarie per l'effettuazione
sia tramite collegamento locale sia tramite collegamento remoto di operazioni di
telediagnostica e telecontrollo.
Ciascun apparato deve, oltre che segnalare localmente eventuali stati di allarme,
essere predisposto per trasmettere tali informazioni alla postazione centrale DOTE
secondo le modalità di interfacciamento hardware e software standard di RFI.
L'apparato deve essere dotato di porta seriale RS232 tramite la quale deve essere
possibile ottenere informazioni sullo stato di funzionamento del sistema collegando un
terminale standard ANSI o un personal computer. Su questo terminale deve essere
fornito un quadro sinottico dello stato delle schede e i valori relativi dei parametri
significativi.
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Inoltre tramite tale terminale deve essere possibile visualizzare i report degli eventi
memorizzati e impartire comandi di configurazione del sistema, quali:
!
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!
!
!
!
impostare data e ora,
predisporre il funzionamento del clock di sistema come MASTER o SLAVE
impostare l’indirizzo della periferica ai fini della diagnostica remota da parte di
sistemi di supervisione centralizzati (DOTE, ecc.)
cancellare il contenuto del buffer di eventi ed errori
ricevere sulla porta seriale i record di errori ed eventi memorizzati
eseguire altri comandi di utilità.
Tramite connessione ad un apparato deve essere possibile effettuare le operazioni di
configurazione e manutenzione descritte nel presente paragrafo anche sull'apparato
corrispondente (ad esempio da lato SSE a lato Stazione e viceversa).
L’apparato deve essere in grado di gestire un orologio interno e di sincronizzarsi
tramite interfaccia seriale con un eventuale dispositivo esterno. Tutti i dati di
diagnostica devono essere corredati di informazione data/ora.
6. APPARATI E MATERIALI
I principali componenti dell’impianto sono:
!
!
!
!
!
Armadio e organi comuni
Interfaccia ottica di linea (qualora non sia disponibile un sistema PCM su f.o.)
Interfaccia elettrica G.703 (flusso E1)
Multiplexer costituito da:
o Unità centrale
o Alimentatore
o Schede utilizzo canali
Terminale di configurazione e manutenzione del sistema
Il sistema deve prevedere le seguenti tipologie di interfacce per l’utilizzo dei canali:
!
!
!
!
interfaccia ASDE
telecomando TE
interfaccia telefonia selettiva
interfaccia apparecchi telefonici BC/BCA
Dove necessario si dovrà corredare il sistema con gli apparati di alimentazione
elettrica :
!
!
Quadro di alimentazione
Gruppo di continuità e batterie.
6.1 PRESCRIZIONI GENERALI
Su ciascun apparato devono essere riportate le seguenti informazioni:
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nome costruttore, sigla identificativa, numero di serie, anno di costruzione, dati di
alimentazione (dove applicabile), versione (dove applicabile), marcatura CE .
Le apparecchiature devono rispettare i requisiti di sicurezza elettrica di cui alle
richiamate norme tecniche e alle vigenti norme di legge.
Le apparecchiature devono soddisfare le prescrizioni sotto riportate dove la
classificazione e terminologia sono definite dallo standard ETSI ETS300 019-1-0 per
funzionamento su impianto fisso.
6.1.1. CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO NORMALE
Il climatogramma di riferimento è quello previsto dallo standard ETSI ETS 300 019-1-3
classe 3.2
Le apparecchiature devono essere adatte per il funzionamento nelle seguenti
condizioni:
altitudine
Temperatura
Umidità relativa
Umidità assoluta
Fino a 1.200 m s.l.m.
-5°C ÷ +45°C
5% ÷ 95%
3
1 ÷ 29 g/m
Entro questi limiti le apparecchiature completamente equipaggiate dovranno
funzionare regolarmente rispettando tutte le caratteristiche di specifica.
6.1.2. CONDIZIONI DI MAGAZZINAGGIO
Il climatogramma di riferimento è quello previsto dallo standard ETSI ETS 300 019-1-1
classe 1.2
Le apparecchiature, con imballo, devono sopportare senza danno lunghi periodi di
deposito a magazzino senza riportare danno nelle condizioni sotto riportate:
Temperatura
Umidità relativa
Umidità assoluta
-25°C ÷ +55°C
10% ÷ 100%
3
0,5 ÷ 29 g/m
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6.1.3. CONDIZIONI DI TRASPORTO
Il climatogramma di riferimento è quello previsto dallo standard ETSI ETS 300 019-1-2
classe 2.3 (trasporto con mezzi pubblici).
Le apparecchiature, con imballo, dovranno sopportare senza danno le condizioni
climatiche sotto riportate:
-40°C ÷ +70°C
5%
÷ 95%
3
0,13 ÷ 27 g/m
Temperatura
Umidità relativa
Umidità assoluta
6.1.4. CARICHE ELETTROSTATICHE
Tutti gli ingressi e le uscite sia analogici sia digitali dovranno poter resistere senza
danno e pregiudizio per il funzionamento a cariche elettrostatiche secondo quanto
previsto dalla norma IEC 801-2 parte 2, grado di severità 2.
6.1.5. COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA
Le apparecchiature devono rispettare i requisiti di compatibilità elettromagnetica di cui
alle richiamate norme CEI EN50081-2, CEI EN50082-2.
6.1.6. VIBRAZIONI
Le schede assemblate nei subtelai devono essere in grado di sopportare le
sollecitazioni meccaniche sotto riportate, in conformità a quanto previsto dallo
standard ETSI ETS 300 019-1-3 classe 3.1 nelle condizioni di funzionamento, e a
quanto previsto dallo standard ETSI ETS 300 019-1-2 classe 2.3 nelle condizioni di
trasporto, senza subire danno e funzionare correttamente quando installate.
Vibrazioni stazionarie sinusoidali
Ampiezza spostamento
Ampiezza accelerazione
Campo frequenze
Funzionamento
0,3 mm
2
1 m/s
2-9 e 9-200 Hz
Trasporto
3,5 mm
2
10 m/s
2-9 e 9-200 Hz
Vibrazioni non stazionarie, urti inclusi
Spettro di urto
Accelerazione di picco
Durata
Funzionamento
Tipo L
2
40 m/s
22 ms
Trasporto
tipo I
2
100 m/s
11 ms
Le schede di elettronica devono essere protette contro danni causati da cariche
elettrostatiche presenti nelle fasi di trasporto e maneggio che dovrà poter avvenire
senza particolari precauzioni.
I materiali plastici utilizzati devono presentare grado di autoestinguenza come
prescritto dalla norma UL 94-severità V0 e non devono emettere fumi tossici .
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I circuiti stampati devono essere protetti da solder-resist e riportare, mediante
serigrafia, il nome dei componenti per una loro individuazione sul circuito stampato.
Su ogni circuito stampato deve essere riportato, oltre al nome del circuito, un numero
di matricola e le eventuali revisioni per permetterne la completa rintracciabilità.
Deve essere possibile identificare il numero di revisione del firmware sui componenti
che lo contengono.
L’inserzione e l'estrazione di ogni scheda deve essere possibile durante il normale
funzionamento del sistema. Durante le operazioni di sostituzione di schede ridondate
o con funzioni autonome non devono essere provocati disturbi ai servizi in funzione.
Devono essere previste idonee soluzioni meccaniche per assicurare il fissaggio dei
moduli nel subtelaio impedendone l’estrazione accidentale.
6.2 ARMADI
In sede di ciascuna applicazione andranno analizzati ipotesi di riutilizzo di spazi liberi
eventualmente esistenti in armadi standard ETSI già presenti in ambito di SSE o di
stazione oggetto dell’intervento, una volta verificata l’idoneità dell’armadio stesso ai
fini delle esigenze proprie degli apparati oggetto della presente specifica.
Gli apparati devono essere installati in subtelaio standard 19" in apposito contenitore
standard ETSI in lamiera di acciaio.
Il complesso di base deve essere composto da un subtelaio 19” suddiviso in slot in
grado di accogliere i moduli comuni e i moduli di interfaccia, dotato di una
motherboard a circuito stampato con bus passivo per l’interconnessione dei moduli.
I moduli devono avere formato standard Europa 100x220mm.
Il contenitore di cui sopra deve poter essere installato a parete e deve essere dotato
di telaio interno su supporto girevole in modo da rendere agevole l’accesso al lato
posteriore dei subtelai. Deve essere dotato di cablaggio interno e morsettiere per la
distribuzione delle linee relative ai servizi e delle alimentazioni.
Questi collegamenti interni devono essere realizzati per mezzo di cavi preassemblati
in modo da rendere le operazioni di installazione semplificate e di immediata
realizzazione.
Ciascun subtelaio, completo dei moduli installati, deve essere schermato in modo tale
da soddisfare la norma CEI EN 55022 classe B per i disturbi irradiati e condotti sia
verso le linee entranti ed uscenti sia verso le sorgenti di alimentazione.
Tutti i frontali delle schede ed i connettori sul fronte che avranno involucro metallico
dovranno essere collegati alla terra di protezione.
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Le strutture meccaniche dei subtelai, complete di schede o di frontali ciechi, dovranno
garantire un grado di protezione conforme alla norma CEI 70-1 severità IP 44 a
frontale chiuso.
L’armadio deve essere provvisto del collettore di terra e l’ingresso dei cavi deve
essere sigillato tramite barriera ignifuga resistente al fuoco.
6.3 INTERFACCIA OTTICA DI LINEA
L'interfaccia ottica di linea, qualora presente nella configurazione del sistema fornito,
deve essere di tipo standard.
Ciascun modulo deve essere dotato di dispositivi di segnalazione ottici relativi al suo
funzionamento e devono essere previsti sul fronte i connettori tipo ”SC-PC” per
collegare le due bretelle in fibra ottica.
6.4 INTERFACCIA ELETTRICA G.703
Deve essere possibile installare, in alternativa all’interfaccia ottica una interfaccia
elettrica per il collegamento verso un’apparato SDH di ordine superiore dal quale
prelevare un flusso 2Mbit/s.
Deve essere possibile duplicare tale interfaccia.
Ciascun modulo deve essere dotato di dispositivi di segnalazione ottici relativi al suo
funzionamento e devono essere previsti sul fronte i connettori.
6.5 INTERFACCIA ASDE
L'interfaccia deve consentire di traslare su canale PCM i segnali relativi alle coppie dei
circuiti di relazione per le apparecchiature di asservimento rispettando i criteri di
funzionamento e le prescrizioni di cui alle norme TE richiamate.
I circuiti relativi alle apparecchiature di asservimento hanno la funzione di trasferire tra
sottostazioni limitrofe lo stato degli interruttori extrarapidi e sono costituiti da una
coppia telefonica nella quale viene fatta fluire una corrente continua del valore
compreso tra 27 mA e 30 mA che mantiene eccitati i due relè RS posti nelle
apparecchiature ASDE che si trovano ai due estremi del circuito di relazione.
L’apertura degli “extrarapidi” provoca l’apertura del circuito di relazione con
conseguente interruzione del flusso di corrente. Tale interruzione deve provocare a
sua volta l’intervento degli “extrarapidi “ relazionati alla coppia di asservimento.
L’apertura deve essere seguita, nei casi previsti, dalla richiusura automatica.
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Con riferimento allo schema di principio di cui alla seguente figura, il circuito originale,
costituito da un anello, con l’inserimento del modulo risulterà suddiviso in due parti,
ciascuna delle quali deve funzionare in modo trasparente rispetto alle apparecchiature
con cui si interfaccia e al tempo stesso deve comportarsi nel suo insieme come se
fosse un unico circuito, rispettando le regole di causa-effetto implicite nella legge di
Ohm che sostanzialmente regola il circuito.
L’inserimento delle apparecchiature di isolamento galvanico dovrà tradursi
nell’installazione di due moduli d’interfaccia ciascuno dei quali deve provvedere alla
chiusura del circuito offrendo un’impedenza caratteristica simile a quella presentata
dall’apparecchiatura ASDE tradizionale. Opzionalmente deve essere possibile
impostare un valore di impedenza d’ingresso sensibilmente più basso per consentire
di diminuire la tensione di alimentazione della linea. Dal punto di vista funzionale il
modulo di interfaccia ASDE deve presentare le seguenti caratteristiche:
1
-
Ciascun modulo deve essere dotato di un circuito di misura della corrente in linea
con risoluzione non inferiore a 0,1 mA.
-
Il modulo deve essere in grado di estrapolare il valore che assumerà la corrente
in condizione di ripristino.
-
Il modulo deve disporre di un’unità di alimentazione della linea che potrà essere
facilmente inserita all’occorrenza senza rendere necessario alcun intervento sul
cablaggio.
-
Il tempo di trasferimento dello “scatto” ovvero il tempo di ritardo introdotto dagli
apparati ad un lato del collegamento tra le due SSE non deve essere superiore a
4ms.
-
Deve essere possibile impostare il valore di soglia di minima corrente a valori
compresi tra 10 e 15 mA.
-
Deve essere possibile impostare la soglia di ripristino a valori compresi tra 18 e
28 mA. (Ne consegue che sarà sempre presente un’isteresi tra intervento di
apertura e richiusura pari ad almeno 3 mA)
-
Deve essere possibile impostare la soglia di massima corrente a valori compresi
tra 28 e 40 mA (Tale parametro indica il valore di corrente superato il quale l’unità
deve intervenire aprendo i sezionatori per poi porsi in attesa di ripristino
1
manuale . - OVERCURRENT)
L’apparato deve comunque essere predisposto e configurabile per la gestione della successiva richiusura
automatica.
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ASDE RICEZIONE
ASDE TRASMISSIONE
IA
IA
30mA
30mA
RE1
ts
re2
Iout_ok
iin_ok
ts
RS
+
+
IIN_OK
G
IOUT_OK
RS
G
470 Ohm
-
-
470 Ohm
ts
ts
MODULO INTERFACCIA ASDE
Figura 1
Schema di principio del sistema ASDE
L’interfaccia con la coppia telefonica deve essere galvanicamente isolata dalla parte
logica. Così pure la sezione di alimentazione per il lato equivalente della bobina del
relè RS, deve essere in grado di generare tensioni fino a 200 Vcc ed essere isolata
dalla sezione logica che la controlla.
Devono essere previste segnalazioni ottiche relative al funzionamento del sistema e
un display per la visualizzazione dei valori impostati.
6.6. INTERFACCIA TELECOMANDO TE
Il modulo Interfaccia Telecomando effettua la traslazione su canali 64kbit/s dei circuiti
fonici a 2 e 4 fili (e viceversa) utilizzati per telecomandi. In genere i servizi relativi a
telecomandi sono codificati con tecniche di trasmissione telegrafica, oppure utilizzano
un modem analogico. In entrambi i casi sul mezzo trasmissivo vengono immesse delle
frequenze modulate in banda fonica.
Il segnale analogico interfacciato deve essere adattato in impedenza e livello tramite
predisposizioni iniziali.
L’occupazione massima del servizio non deve essere superiore a 2 canali 64 kbit/s.
I circuiti analogici devono presentare una elevata dinamica del segnale in modo da
consentire sia l’interfaccia diretta ad un amplificatore vicino o la derivazione dalla linea
fonica del segnale caratterizzato da bassi livelli (amplificatore remoto). Inoltre devono
essere previsti dei dispositivi di protezione in ingresso o in uscita contro sovratensioni
di linea.
Deve essere prevista la segnalazione ottica relativa al funzionamento dell’interfaccia.
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6.7 INTERFACCIA TELEFONI SELETTIVI CIRCUITI DOTE/V°TE
Il modulo deve consentire di traslare su canali PCM i collegamenti telefonici tra una o
più consolle di telefonia selettiva RFI esistenti in SSE e gli organi di telefonia selettiva
presenti nella località più vicina, trasferendo verso la SSE tutti i circuiti telefonici
(telefonia selettiva, automatici) presenti sul concentratore del FV.
Deve essere prevista l’estensione dell’alimentazione lato telefono opportunamente
protetta da fusibile.
6.8 INTERFACCIA TELEFONI BC/BCA
Deve essere disponibile un modulo per il prolungamento di linee telefoniche BC/BCA
da utilizzare laddove in assenza di altro sistema di trasmissione digitale si debba
collegare apparecchi telefonici alla rete telefonica RFI.
Deve essere prevista l’estensione dell’alimentazione lato telefono opportunamente
protetta da fusibile.
6.9 UNITA’ CENTRALE MULTIPLEXER
Il funzionamento del multiplexer è gestito dal modulo CPU che deve provvedere a
svolgere le funzioni comuni quali :
!
!
!
!
!
!
!
Scansione degli slot per aggiornare la situazione delle schede di interfaccia
installate.
Allocazione dei canali in base alla situazione delle schede di interfaccia installate su
entrambi i terminali.
Gestione delle schede di interfaccia: abilitazione, disabilitazione, verifica del corretto
funzionamento delle schede d’interfaccia.
Gestione dell’interfaccia utente per la supervisione del sistema, attuabile in modo
locale mediante porta seriale asincrona RS232 o in modo remoto tramite bus
RS485.
Supervisione e memorizzazione degli errori ed eventi del sistema.
Monitoraggio del sottosistema di alimentazione
Generazione degli allarmi di sistema per la gestione della ridondanza
La CPU deve comunicare con i moduli di interfaccia attraverso il “backplane” del
subtelaio che a livello fisico provvede a distribuire i canali Tx e Rx a 2 Mbit/s verso gli
slot di alloggiamento delle schede di interfaccia.
La CPU del modulo comune deve fornire anche i criteri di allarme per l’eventuale
scambio delle funzioni e della linea 2 Mbit/s con i moduli ridondanti di riserva. Questi
criteri devono essere inviati al modulo di scambio.
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SEPARAZIONE GALVANICA PER I CIRCUITI DI
TELECOMUNICAZIONI IN AMBITO DI SSE
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SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA
Codifica: RFI
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Il modulo deve essere dotato di dispositivi di segnalazione ottici relativi al suo
funzionamento.
Deve essere disponibile sul fronte un connettore standard per l’interfaccia RS232 per
la connessione di un terminale locale per la diagnostica.
6.10 ALIMENTATORE
Ciascun subtelaio deve essere dotato di alimentatore duplicato.
Il modulo di ingresso e controllo alimentazione deve disporre di doppi morsetti
d’ingresso e di idonei circuiti di switch per gestire le alimentazioni primarie ridondate.
Devono essere messi in atto tutte le misure atte al soddisfacimento dei requisiti di
compatibilità elettromagnetica, condotta e irradiata.
Sul fronte dei moduli devono essere previsti dei dispositivi di segnalazione ottici per
ogni tensione generata, di allarme stato delle batterie e inoltre, devono essere
previsti dei punti di test facilmente accessibili sul fronte.
I parametri funzionali caratteristici dei vari moduli, quali tensioni d’uscita, correnti
erogate, temperatura interna devono essere monitorabili dalla CPU centrale del
sistema.
RFI rende disponibile nell’ambito della località di servizio una alimentazione a 230 Vca
(-15% ÷+20%).
In entrambi i casi l’Appaltatore deve prevedere la fornitura in opera dei cavi di energia
e dei sistemi di protezione delle linee di alimentazione, nonché all’esecuzione dei
necessari collegamenti tra i telai delle apparecchiature e la fonte di energia.
Per i collegamenti a terra dei nuovi apparati, qualora necessari, l’Appaltatore deve
utilizzare la terra di protezione dei telai esistenti, prevedendo la fornitura in opera del
cavo di collegamento di idonea sezione.
Dove richiesto devono essere forniti in opera gruppi statici di continuità comprensivi di
batterie in tampone per garantire l’autonomia di funzionamento di almeno 8 (otto) ore
completo dei contatti di massa e di quant'altro necessario per il monitoraggio del
gruppo di continuità da remoto.
Gli alimentatori devono presentare livello di protezione
conformemente alla IEC1000-4-5 pari a livello 4 kV.
alle
sovratensioni
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Codifica: RFI
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Le caratteristiche dell’apparato devono essere rispondenti ai requisiti definiti dalle
Norme:
∗
EN60950 per la sicurezza
∗
ETS 300 047-5 § 5.6 per le sovratensioni sull’alimentazione
∗
ETS 300 047-5 § 5.7.1 per il trasferimento impulsi di sovratensione .
6.11 MODULO SCAMBIO NORMALE/RISERVA
Deve gestire la ridondanza dei moduli duplicati in modo da garantire la continuità dei
servizi.
Tale modulo deve essere dotato di segnalazioni ottiche relative allo stato di
funzionamento e deve consentire il comando manuale dello scambio.
7. CARATTERISRICHE TECNICHE DEGLI APPARATI
7.1
Interfaccia PCM 2 Mb/s G.703
Tipo di interfaccia
E1
Codice di linea
HDB3
Canale di controllo
HDLC 4 kbit/s
7.2
Interfaccia ottica
Tipo di fibra
SM-R (CCITT G.652)
Tipo di connettore
SC-PC da pannello
Budget di potenza ottica
non inferiore a 9 dB
7.3
Interfaccia telefonia selettiva
Caratteristiche d’interfaccia
accesso base ISDN,
standard U (ANSI T1.601)
Canali PCM occupati
massimo 3 x 64 kbit/s
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7.4
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Interfaccia ASDE
Impedenza del circuito d’ingresso
1200 Ω
Impedenza del circuito d’uscita
680 Ω
Risoluzione lettura della corrente d’ingresso
< 0.1 mA
Tensione d’alimentazione lato relè RS
regolabile in step di 1V fino a 200 Volt
Campo di regolazione delle soglie di corrente
da 0 a 50 mA
Tempo di intervento all’apertura
< 15 ms (misurato fra due SSE
collegate in rame e distanza ≤ 20Km)
Tempo di ripristino
< 2 sec (misurato con due sezioni
ASDE connesse in cascata)
Canali PCM occupati
massimo 1 x 64 kbit/s
7.5
Interfaccia telecomando TE
Banda passante
maschera CCITT M1020 misurata con
almeno due sezioni in cascata
Interfaccia linea analogica
2 o 4 fili
Frequenza di campionamento
minima 8 KHz
Livello d’ingresso su 600 Ohm
nel campo –20÷0 dBm
Livello d’uscita su 600 Ohm
max + 6 dBm
Guadagno tipico a centro banda
0 dB ± 2 dB
Rumore di fondo
< -60 dBm
Linearità in uscita
±0,5dB con livello di ingresso
compreso tra –20 e + 4 dBm
BER
< 10xE-8 misurato con modem V.26
Impedenza d’ingresso
600 Ω o 10 KΩ, selezionabile
Impedenza d’uscita
600 Ω o 150 Ω, selezionabile
Canali PCM occupati
2 x 64 kbit/s
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8. TERMINALE DI CONFIGURAZIONE E MANUTENZIONE
Il sistema deve essere fornito completamente configurato e funzionante in opera e su
richiesta di RFI deve essere possibile la fornitura in opera di un computer portatile
equipaggiato con tutto il software e con tutte le interfacce necessarie per lo
svolgimento delle operazioni di configurazione, manutenzione e diagnostica del
sistema.
Tale computer deve essere fornito completo di tutte le introduzioni dei dati necessari
al fine di renderlo utilizzabile dal personale di manutenzione.
9. CAVI
Quando previsto deve essere utilizzato cavo con fibre ottiche di tipo SM-R conformi
alle ITU-T G.652. Il cavo posato nell’ambito delle SSE deve essere di tipo
completamente dielettrico, dotato di protezione antiroditore e con caratteristiche
meccaniche equivalenti all'armatura metallica di tipo H6 di cui alle specifiche tecniche
TT528.
10. REQUISITI RAM
Il sistema deve soddisfare i requisiti minimi di seguito specificati, calcolati secondo il
metodo “Part Stress Analysis Prediction” descritto nel MIL-HDBK-217F. I valori si
riferiscono alle seguenti condizioni:
•
•
•
Pr.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
ambiente
:GF (Ground Fixed)
Temperatura ambiente :30°C
Unità
:operativa
Descrizione
Alimentatore
Unità centrale – Multiplexer
Interfaccia Ottica
Interfaccia Elettrica
Interfaccia ASDE
Interfaccia Telecomandi
Interfaccia Telefono Selettivo
Interfaccia Telefono BCA lato utente
Interfaccia Telefono BCA lato centrale
Modulo scambio Normale/Riserva
MTBF (h)
70.000
55.000
90.000
55.000
60.000
65.000
90.000
60.000
55.000
130.000
I valori della tabella di cui sopra non tengono conto delle duplicazioni previste.
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11. ADDESTRAMENTO
L’Appaltatore deve provvedere all’addestramento del personale RFI destinato alla
successiva manutenzione del sistema tramite lo svolgimento presso sede RFI di un
corso non inferiore a 3 giorni comprendente le necessarie esercitazioni pratiche sugli
impianti e tutta la documentazione didattica. La documentazione didattica e i manuali
devono essere in lingua italiana.
12. PROVE DI TIPO
L’Appaltatore è tenuto ad eseguire tutte le prove di tipo necessarie per verificare la
conformità degli apparati alla presente specifica e alle norme di legge vigenti, è tenuto
inoltre a rendere disponibile copia della documentazione atta a dimostrare la suddetta
conformità. Tutti gli oneri e le spese relative alle citate prove e certificazioni sono a
completo carico dell’Appaltatore.
13. PROVE PRELIMINARI
L’Appaltatore è tenuto a documentare prima del collaudo, il corretto funzionamento e il
livello di affidabilità dell’impianto nonché a certificare l’esecuzione di tutte le verifiche e
prove di seguito elencate. La Committenza si riserva il diritto di effettuare, a propria
discrezione, tutte o parte delle seguenti verifiche anche in sede di collaudo di cui al
successivo punto 14.
13.1 VERIFICHE GENERALI
Le verifiche generali devono riguardare :
- la meccanica;
- il cablaggio;
- l’accessibilità dei sezionamenti e dei punti di misura.
13.2 VERIFICHE DI TRASMISSIONE E DI APPARATO
Le verifiche di trasmissione e di apparato devono riguardare:
- le alimentazioni;
- i dispositivi di allarme;
- la potenza ottica;
- la distorsione di ampiezza in funzione della frequenza del canale fonico;
- la qualità del canale dati;
- Le funzioni del terminale di diagnostica e manutenzione.
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13.3 VERIFICA DELLE ALIMENTAZIONI
Il controllo delle alimentazioni delle apparecchiature deve verificare che:
- nei punti di misura il campo di variazione ∆V , in regime statico e in servizio
normale, rientri nella tolleranza di ± 20% della tensione nominale secondaria
utilizzata;
- a seguito di un numero di cinque interruzioni e ripristini consecutivi della tensione
secondaria, con tempi diversi, si riscontri al termine della prova:
- la corretta alimentazione dell'apparato;
- il regolare funzionamento;
- l'assenza di allarmi permanenti dovuti all'alimentazione .
13.4 VERIFICA DEI DISPOSITIVI DI ALLARME
La verifica dei dispositivi di allarme, deve prevedere che, una volta opportunamente
provocate le condizioni di allarme della funzione controllata, venga riscontrata di
conseguenza :
- la corretta visualizzazione del corrispondente stato di allarme;
- il ripristino delle condizioni di normale funzionamento del dispositivo rimuovendo la
causa che ha provocato l'allarme;
- il riporto dell'allarme verso l'esterno.
Qualora fossero presenti unità di concentrazione ed elaborazione allarmi dovranno
inoltre essere verificate le capacità di filtraggio visualizzazione e registrazione degli
allarmi locali.
13.5 VERIFICA DELLA POTENZA OTTICA
La misura della potenza ottica del trasmettitore dovrà essere effettuata al connettore
della "bretella" ottica nel sub-telaio di attestazione delle fibre ottiche.
La verifica dovrà essere effettuata sezionando la fibra ottica di trasmissione ed
utilizzando un Power Meter ottico predisposto alla lunghezza d'onda λ uguale a quella
del collegamento sotto test. Si dovrà verificare che il valore medio della potenza emessa
sia compreso tra -8 e -15 dBm riguardo a interfacce ottiche per tratta corta.
13.6 VERIFICA DELLA DISTORSIONE DI AMPIEZZA
Si dovrà verificare che la distorsione di ampiezza in funzione della frequenza dei canali
fonici a 64 Kbit/s rientri nei limiti della maschera ETSI M.1020.
13.7 VERIFICA DELLA QUALITA’ DEL CANALE DATI
Si dovrà inoltre verificare che il BER del canale dati associato al modulo d’interfaccia del
telecomando TE utilizzando un modem V.26 in banda fonica in modalità test risulti non
-8
superiore 1 x 10 in presenza di un rapporto segnale disturbo in banda utile di 20 dB.
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13.8 VERIFICA TERMINALE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE
Dovranno essere eseguite prove funzionali relativamente a:
• l’esecuzione di tutte le operazioni di configurazione
• operazioni di diagnostica e di manutenzione dell’apparato in condizione di normale
funzionamento e di diverse tipologie di guasto;
• visualizzazione e stampa dei report e dei file di log .
13.9 VERIFICHE FUNZIONALI
Dovranno essere effettuati i controlli e le verifiche di funzionamento degli asservimenti
TE secondo quanto previsto dalla Istruzione Tecnica TE 102 ed.1990 ai paragrafi 7.2.3,
7.2.4 e 7.2.5 .
14. COLLAUDO
14.1 DISPOSIZIONI GENERALI
Le procedure di verifica e prova del sistema dovranno essere predisposte
dall’Appaltatore con sufficiente anticipo (almeno 30 giorni) rispetto alla data di inizio
del collaudo per essere sottoposte all’approvazione di RFI.
Esse dovranno coprire tutte le funzionalità previste dalla presente specifica e
prevedere prove nelle reali condizioni di funzionamento degli impianti realizzati.
Tutte le apparecchiature occorrenti per le verifiche da eseguire, devono essere messe
a disposizione dall'Appaltatore.
Tutte le apparecchiature e/o gli strumenti di misura utilizzati dovranno riportare un
recente certificato di taratura. Le predisposizioni e/o regolazioni dell'impianto, a livello
hardware e/o software, devono essere effettuate prima del collaudo.
Qualora fosse necessario, durante l'effettuazione del collaudo, modificare le citate
predisposizioni/regolazioni , occorrerà ripetere le prove precedentemente eseguite
che risultino influenzate dalle varianti apportate.
Prima dell'esecuzione delle verifiche sulle apparecchiature si deve prendere visione
dell'impianto nel suo insieme e della documentazione relativa alle prove e misure
effettuate dall'Appaltatore, controllare che il tipo e la consistenza delle
apparecchiature corrisponda a quanto richiesto in contratto e che sia stata fornita tutta
la documentazione prescritta (monografie e schemi) per ogni tipo di apparecchiatura e
per ogni singolo luogo di installazione.
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14.2 TIPOLOGIA DELLE PROVE
La modalità di esecuzione delle verifiche deve essere del tipo “END to END” e per
entrambe le direzioni dei collegamenti realizzati.
Devono essere effettuate verifiche:
1) in ogni stazione e in ogni sottostazione elettrica
2) tra SSE e stazione limitrofa
3) tra SSE e SSE
Devono essere effettuate verifiche generali e verifiche funzionali nelle diverse condizioni
di esercizio:
- dei collegamenti (verifica della qualità)
- delle interfacce
- della diagnostica
- della configurazione
Si dovrà inoltre verificare la documentazione dell’impianto e le certificazioni prodotte
dall’Appaltatore.
Sarà comunque facoltà di RFI, a suo insindacabile giudizio, variare il numero delle
verifiche di collaudo e di ripetere in parte o totalmente le verifiche effettuate
dall'Appaltatore di cui al precedente capitolo.
15. DOCUMENTAZIONE
15.1 CERTIFICAZIONE
Per tutti gli apparati forniti dovrà essere prodotta e consegnata la dichiarazione di
conformità CE e la dichiarazione di conformità a quanto prescritto dalla presente
specifica tecnica e a tutti gli altri obblighi di legge vigenti.
15.2 MANUALI TECNICI
Il sistema e le apparecchiature fornite devono essere corredate della manualistica ad
uso del personale che provvederà alla successiva manutenzione.
Su tali manuali dovranno essere riportati:
-
distinta delle parti
-
caratteristiche (data sheet) di ciascuna parte
-
schemi funzionali dell’apparato
-
schemi e disegni di installazione elettrici e meccanici
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-
manuale del software
-
elenco delle prove e delle verifiche per la messa in servizio
-
guida operatore per la soluzione dei più frequenti malfunzionamenti
-
procedure per la ricerca dei guasti
-
procedure per la sostituzione delle parti
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La suddetta manualistica deve essere consegnata sia su supporto cartaceo che su
supporto informatico e dovrà essere in lingua italiana.