1 Lo stress inoculation training ( SIT ) Prof. Paolo Meazzini Meichembaum ( 2007 ) così definisce il trattamento da lui originato e costantemente migliorato : “ lo SIT è una forma di terapia cognitiva comportamentale flessibile,molto articolata al suo interno e ritagliata sui bisogni della persona “ ( p. 8 ). Proprio per queste sue caratteristiche ,esso è stato applicato a diverse categorie di clienti da persone che dovevano sottostare ad un’operazione chirurgica, a pazienti psichiatrici, a persone in distress ,ansia ecc. Ancora esso è stato applicato ad individui presi nella loro singolarità, a gruppi e famiglie e ad intere comunità. Il termine ‘ inoculation ‘ può essere letteralmente tradotto con quello di inoculazione o meglio ancora di vaccinazione. L’idea venne in mente a Meichenbaum studiando l’effetto del vaccino in medicina. Dosi minime di sostanze ,altrimenti tossiche od addirittura mortali , iniettate rispettando le modalità prestabilite, aumentano la resistenza della persona nei confronti di quella patologia. Da qui l’idea. Se si presenta alla persona in difficoltà una situazione distressante al punto tale da sollecitare meccanismi di difesa e di gestione senza però soverchiarla , dovrebbe incrementarne la fiducia nelle sue possibilità di riuscita. E’ il punto di partenza per il trattamento SIT, che si articola in tre fasi. • Fase 1 : concettualizzazione E’ questa la fase durante la quale si stabilisce il rapporto col cliente, si esegue l’assessment con strumenti analoghi a quelli tipici dell’approccio cognitivo comportamentale e lo si sollecita a rappresentarsi mediante immaginazione una situazione leggermente distressante. Grazie ad essa si cerca di scoprire le tecniche di gestione del distress da lui impiegate, si ricercano belief e miti in contrasto con la conoscenza scientifica del distress. Si motiva il cliente ad usare l’automonitoraggio e ,cosa importante, a distinguere delle situazioni distressanti gli aspetti che possono essere cambiati e quelli che invece resistono al cambiamento. Infine assieme allo psicoterapeuta vengono stabiliti gli obiettivi a breve, medio e lungo termine che si intendono raggiungere. Scuola di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale dell’Adulto e dell’Età Evolutiva – Training School www.psicoterapiatrainingschool.it - [email protected] 2 • Fase 2 : acquisizione di abilità Dopo aver analizzato le strategie ,spontaneamente adottate dal cliente, chiamate coping skills ),si fa ricorso a quelle tecniche ,che meglio si armonizzano con le caratteristiche della persona. Esse includono il rilassamento, la desensibilizzazione sistematica, l’arresto del pensiero, la disputa cognitiva, il modellamento cognitivo ecc. In altre parole, si pesca dal tesoretto delle strategie cognitivo-comportamentali quelle maggiormente idonee ad aiutare il cliente. L’aspetto davvero innovativo del SIT è l’uso della cosiddetta autoistruzione. Si tratta di una tecnica, che si ispira alla teoria elaborata da Lurja a proposito del linguaggio e della funzione da esso esercitata nella guida del comportamento umano. L’autoistruzione fu dapprima usata da Meichenbam ( 1971 ) nei confronti di bambini ADHD ( iperattivi ) e poi estesa a clienti in difficoltà a causa di ansie, paure e distress. Alla base vi è il convincimento secondo cui usando determinate frasi possiamo in parte controllare le nostre tensioni. Evidentemente il bersaglio è il dialogo interno. Vale a dire ciò che noi diciamo a noi stessi. Nel caso della persona distressata, Meichenbaum ( 1977 ) individua quattro diverse situazioni nelle quali il linguaggio ( dialogo interno ) può essere efficace. Esse sono : Situazione 1 Come ci si prepara ad una situazione di stressante (prima) - Che cosa devo fare ? - Ho la capacità di sviluppare un programma per superare la prova ? - E’ meglio che pensi a ciò che devo fare. E’ sicuramente meglio che stare male e vivere in tensione, - è inutile che pensi sempre che tutto andrà male. E’ preferibile che usi il cervello e non il cuore, - non mi devo preoccupare più di tanto. Preoccuparsi non serve a niente, - probabilmente ciò che penso sia ansia è invece una tensione positiva che necessariamente devo avere se voglio superare l’ostacolo. Scuola di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale dell’Adulto e dell’Età Evolutiva – Training School www.psicoterapiatrainingschool.it - [email protected] 3 Situazione 2 Situazione 3 Situazione 4 Come confrontarsi e gestire una situazione di stressante ( durante ) - sono in grado di superare la prova, - se mi muovo un passo alla volta, sarò in grado di far bene, - non devo assolutamente pensare alla paura, ma solo a prepararmi al meglio, - il malessere ,che provo, è esattamente ciò che avevo previsto, - sto già meglio. Cosa fare quando si ha la sensazione di essere sopraffatti dal distress ? - Quando sento di star male, devo prendermi una pausa, non guardando i colleghi, - devo concentrami sulle cose che devo fare, - era logico attendersi che la tensione cresca man mano che si avvicina la data della relazione. E’ normale, - è inutile tentare di eliminare la tensione del tutto. E’ sufficiente che riesca a tenerla sotto controllo, - sono in grado di capire perché ho questa tensione e ciò mi fa star meglio, - tra poco sarò fuori dalla situazione e non avrò più paura, - se ci penso bene, non è la cosa peggiore che mi possa capitare. - devo pensare a qualcos’altro, - è meglio che mi concentri su quello che sta succedendo attorno a me. In questo modo sentirò meno la tensione. Adesso posso rinforzarmi ( dopo ) - ha funzionato. Ho fatto una buona relazione, - non è stato poi così terribile come temevo, Scuola di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale dell’Adulto e dell’Età Evolutiva – Training School www.psicoterapiatrainingschool.it - [email protected] 4 - il mio problema è che talvolta ho idee stupide. Quando però, sono in grado di controllarle, vado a mille, - quando uso questa procedura, le cose vanno sempre meglio, - sono veramente contento dei progressi che ho compiuto. • Implementazione Punto forte del SIT è l’importanza attribuita alla generalizzazione delle strategie apprese in studio psicoterapeuticoal mondo reale ,in cui la persona vive. Ogni abilità appresa durante l’interazione terapeutica è trasferita al mondo esterno. Senza esposizione ai fatti duri della vita, sia il SIT che ogni altra strategia è destinata a a non raggiungere i risultati per i quali esse sono state pensate. In questo Meichenbaum è dello stesso avviso di Bandura. L’esposizione ai distressori presenti nella realtà esterna è fattore decisivo del miglioramento. Nel caso del SIT è previsto un periodo più o meno lungo in cui il cliente viene esposto a situazioni gradualmente più di stressanti, facendo ricorso alla sua capacità di immaginazione. In questo non si differenzia sostanzialmente dalla desensibilizzazione sistematica.Per facilitare il passaggio da una realtà artefatta, quella cioè dello studio dello psicoterapeuta, a quella esterna vengono coinvolte persone importanti per la vita del cliente ,quali il partner, parenti e nel caso in cui la persona soffra di disturbi psichiatrici il suo staff assistenziale ecc. Ancora. viene sollecitata la ricerca di una persona che soffra degli stessi disturbi del cliente e che sia disposto ad aiutarlo, il quale prestando il suo aiuto al collega in difficoltà. Insomma il SIT racchiude il meglio della ricerca e delle esperienze cliniche della terapia cognitivo- comportamentale. Bibliografia Meazzini,P- ( 2010 ). Mi stresso, quindi sono. E-Book, , Gorizia,Tecnoscuola Meichembaum, D. , Stress inoculation trainining : a preventive and treatment approach. In Lehrer,R.L., Woolfok,R.L. e Sime,W,S. ( a cura di ) Principles and practices of stress management. New York : Guilford Press Scuola di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale dell’Adulto e dell’Età Evolutiva – Training School www.psicoterapiatrainingschool.it - [email protected]