LA PATOLOGIA DELLE CURE GENITORIALI A CURA DI FIORELLA MONTEDURO PSICOLOGA-PSICOTERAPEUTA DELL’ETA’ EVOLUTIVA CENTRO ISAC PRO POLO LIONELLO –INCISA VALDARNO (FI) ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS GLI ABUSI ALL'INFANZIA FISICO ABUSO PSICOLOGICO INCURIA PATOLOGIA DELLE CURA DISCURIA Sindrome Munchausen per procura Chemical abuse IPERCURA INTRAFAMILIARE ABUSO SESSUALE Medical shopping EXTRAFAMILIARE ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Organizzazione Mondiale Sanità Si genera una situazione di abuso e di maltrattamento quando i genitori, tutori o persone che si prendono cura di un bambino, approfittano della loro condizione di privilegio e si comportano in contrasto con quanto previsto dalla Convenzione Onu di New York sui Diritti del Fanciullo del 1989. Il maltrattamento si concretizza ne <<gli atti e le carenze che turbano gravemente i bambini e le bambine, attentano alla loro integrità corporea, al loro sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di terzi» (Consiglio d'Europa, Strasburgo 1978) ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Classificazione Abuso (Linee guida SINPSIA) • Si parla di abuso fisico o (secondo il lessico forense) di maltrattamento quando i genitori o le persone legalmente responsabili del bambino eseguono o permettono che si producano lesioni fisiche, o mettono i bambini in condizioni di rischiare lesioni fisiche; • L'abuso psicologico consiste in comportamenti attivi od omissivi che vengono giudicati psicologicamente dannosi in base a principi comuni e indicazioni tecniche specifiche. L'abuso psicologico include: gli atti di rifiuto, di terrorismo psicologico, di sfruttamento, di isolamento e allontanamento del bambino dal contesto sociale (Garbarino e Garbarino, 1980). Consiste nel comportamento lesivo, dal punto di vista relazionale, da parte di un adulto nei confronti di un bambino. In concreto si parla di abuso psicologico in presenza di reiterati atteggiamenti di svalutazione-disprezzo, ostilità, rifiuto nonché di critica ripetuta ed insistente dell'aspetto, del comportamento e della personalità del minore. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Classificazione abuso Esso quindi include tutti i comportamenti del caregivers, che possono nuocere al bambino: non solo quindi l'ostilità e il rifiuto, ma anche una eccessiva e limitante iperprotezione. Possono inoltre essere presenti altri tipi di abuso, legati al mancato riconoscimento e/o alla percezione distorta dei bisogni fondamentali del bambino. Come pure l'utilizzazione dell'immagine a scopo di spettacolo e/o di lucro, che non tenga conto della dignità e della specificità dei bisogni del bambino, appartiene ad una forma subdola, anche se istituzionalizzata. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Patologia delle cure Ipercura Si realizza quando le cure sono somministrate in eccesso INCURIA Si realizza quando le cure sono carenti DISCURA Si realizza quando le cure vengono fornite in modo distorto, non appropriato al momento evolutivo e/o alle necessità del bambino. Si pretende dal bambino una precoce autonomia nei comportamenti (controllo sfinteri, deambulazione, ritmi sonnoveglia, ritmi alimentari) che appartengono a stadi di sviluppo più avanzati. In altri casi le cure sono anacronistiche ovvero si accudisce il bambino con modalità più adatte ad età inferiori. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS La sindrome di Munchausen per procura (MPS) Ipercura Nel DSM-IV-TR la sindrome viene definita come "Disturbo Fittizio con Segni e Sintomi Fisici Predominanti (300.19)". Si tratta di un disturbo psicopatologico che comporta un controllo volontario da parte del soggetto, che simula la malattia, talora con lucida convinzione delirante. Quando queste persone hanno figli, esse possono spostare la loro convinzione di malattia su questi: le storie dei sintomi e delle malattie vengono inventate dai genitori (quasi sempre la madre) riferendole ai propri figli, i quali vengono in tal modo sottoposti ad accertamenti clinici inutili e a cure inopportune. Tutti gli organi sono bersagli potenziali, i sintomi riferiti e attribuiti al bambino dipendono unicamente dal tipo di fantasia della madre e dalle sue conoscenze mediche. La sindrome MPS, può essere alla base di una falsa denuncia di abuso sessuale. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS I soggetti con Disturbo Fittizio presentano di solito la loro storia con toni drammatici, ma risultano estremamente vaghi e incoerenti se interrogati sui particolari. Spesso hanno profonda conoscenza della terminologia medica e delle routine ospedaliera. Sono molto comuni sintomi dolorosi e richiesta di analgesici. Quando indagini accurate sui principali sintomi lamentati danno responso negativo, essi spesso lamentano altri problemi fisici o psichici, e producono ulteriori sintomi fittizi. I soggetti con questo disturbo possono sottoporsi di buon grado a molteplici operazioni e procedure invasive. I ricoveri ripetuti spesso li conducono in numerose città, regioni o stati. Disturbo Fittizio dovrebbe essere sollevato se viene notata in un soggetto ricoverato una combinazione dei seguenti elementi: un quadro atipico o particolarmente drammatico, che non corrisponde a nessuna condizione medica generale o disturbo mentale identificabile; sintomi o comportamenti, che sono presenti solo quando l’individuo è osservato; pseudologia fantastica; comportamenti dirompenti in ospedale (per es. mancata accettazione dei regolamenti, eccessiva litigiosità con infermieri e medici); estesa conoscenza della terminologia medica e della routine ospedaliera; uso clandestino di sostanze; dati che dimostrano trattamenti multipli (per es. interventi chirurgici, applicazioni ripetute di terapia elettroconvulsivante); storia personale ricca di viaggi; pochi o nessun visitatore durante i ricoveri; e un decorso clinico fluttuante, con rapido sviluppo di “complicanze” o di nuove “patologie” una volta, che le indagini iniziali si siano rivelate negative. Comunque, si dovrebbe registrare, che l’assenza di segni obiettivi (per es., una lesione dimostrabile) non necessariamente significa che i sintomi (per es., il dolore) siano prodotti intenzionalmente. (DSM IV-TR) ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Medical shopping per procura (Linee Guida SINPSIA) Si tratta di bambini, che hanno sofferto nei primi anni di vita di una grave malattia e da allora vengono portati dai genitori presso un numero spesso elevatissimo di medici per disturbi di minima entità, in quanto i genitori sembrano percepire lievi patologie come gravi minacce per la vita del bambino. Il disturbo materno è di tipo ansiosoipocondriaco; accogliendo le ansie e le preoccupazioni che la madre proietta sul figlio, è possibile rassicurarla sullo stato di salute del figlio. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Help seeker (Linee Guida SINPSIA) Il bambino presenta dei sintomi fittizi indotti dalla madre, ma la frequenza degli episodi di abuso è bassa e il confronto con il medico, spesso, la induce a comunicare i suoi problemi, quali ansia e depressione e ad accettare un sostegno psicoterapeutico. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Abuso chimico (Linee Guida SINPSIA) Anomala e aberrante somministrazione di sostanze farmacologiche o chimiche al bambino per determinare la sintomatologia e ottenere il ricovero ospedaliero. Tale abuso va sospettato, quando i sintomi non sono spiegabili sulla base delle consuete indagini di laboratorio e soprattutto se tali sintomi si accentuano o insorgono ogni volta che la madre ha un contatto con il bambino. (Sindrome di Munchausen). ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Sindrome da indennizzo per procura (Linee Guida SINPSIA) Si tratta di quei casi in cui il bambino presenta i sintomi riferiti dai genitori, in situazioni in cui è previsto un indennizzo economico. Il quadro clinico segue spesso un trauma cranico e si presenta con sintomi, che variano a seconda delle conoscenze mediche della famiglia (cefalea, vertigini, difficoltà di concentrazione, astenia, disturbi della memoria). La motivazione si lega inconsapevolmente al risarcimento e la sindrome si risolve con la totale e improvvisa guarigione una volta ottenuto il risarcimento stesso. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Fattori di rischio (Linee Guida SINPSIA) Una esperienza di abuso durante l’infanzia, può costituire un fattore di rischio per l’agire comportamenti abusanti/trascuranti da adulto, sulla base di una continuità tra modelli di attaccamento disfunzionali appresi durante l’infanzia e modelli di accudimento inadeguati. Modelli operativi interni “non riflessivi” possono in questo senso determinare una specifica difficoltà a “leggere” la mente degli altri in termini di intenzioni, desideri, stati d’animo, con conseguente impossibilità di identificarsi nei bisogni evolutivi dei figli e di saperli interpretare in maniera sufficientemente appropriata (Fonagy e Target,2001). Si determina un vero e proprio «deficit» di empatia nelle cure genitoriali. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Fattori di rischio Patologie genitoriali • psicosi; • gravi disturbi di personalità (borderline); • gravi disturbi ansiosi o depressivi (depressione postpartum); • tossicodipendenze; alcolismo; • sociopatie; • insufficienza mentale; • gravi disabilità fisiche o sensoriali; Patologia del bambino • patologie neonatali; • malattie croniche; • disabilità fisiche e/o psichiche; • deficit di apprendimento; • disturbi del sonno, pianto notturno e diurno; • problemi delle condotte alimentari e/o sfinteriche; • inibizione o iperattività. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Esiti clinici nella patologia delle cure Incuria Stato di salute • Calendario delle vaccinazioni obbligatorie non rispettato. • Carie dentali non curate, disturbi visivi o uditivi non trattati. • Bambini affetti da patologie pediatriche croniche, non adeguatamente curati. Segni fisici • Vestiti inadeguati all'età, al sesso e alle stagioni. • Scarsa igiene e dermatiti recidivanti scabbia e pediculosi. • Distorsione delle abitudini alimentari con denutrizione o, al contrario, ipernutrizione. • Sviluppo psicomotorio spesso ritardato. • Bassa statura • Esiti clinici comportamentali • I bambini possono apparire pigri, stanchi, avere scarso rendimento scolastico, iperattivi e con disturbi dell'attenzione o al contrario inibiti e tristi; si comportano a volte da pseudoinsufficienti mentali. Sono soggetti a frequenti infortuni domestici, spesso non vengono mandati a scuola. • Si stabiliscono spesso pattern di attaccamento insicuri. • Inversione dei ruoli: il bambino assume un ruolo genitoriale nei confronti dei propri genitori.. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Esiti clinici nella patologia delle cure Discura I genitori appaiono inconsapevoli della violenza che esercitano. Tutto ciò può portare a: • anacronismo delle cure; • imposizione di ritmi di acquisizione precoci; • aspettative inadeguate/irrazionali. Ipercura Le caratteristiche dei genitori La madre è più frequentemente l'autrice dell'abuso. Sono donne che spesso posseggono un grado di istruzione medio-alto, appaiono come madri sollecite e ansiose per lo stato di salute del figlio e raccontano volentieri la storia della malattia del figlio. Spesso il loro racconto risulta apparentemente lucido, ma con frequenti contraddizioni. Il padre risulta per lo più passivo e scarsamente presente; non interviene nell'impedire le condotte abusanti. Le caratteristiche del bambino Tende a colludere con la propria madre simulando, a sua volta, uno stato di malattia. Le conseguenze psicologiche possono comprendere: • difficoltà scolastiche; • isolamento, assenza di interazioni sociali; • percezione corporea distorta; • disturbi e ritardi nella organizzazione della personalità e della propria identità. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS • Le situazioni di abuso psicologico, che non possiedono le caratteristiche per essere sanzionabili penalmente, come «l’abuso verbale” (corrispondente a violenze verbali reiterate rivolte ai figli) o l’esposizione alla violenza domestica, generano effetti severi e pervasivi, sul piano clinico, al pari delle esperienze di vittimizzazione fisica o sessuale (Teicher et al., 2006). ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Il disagio o un vero e proprio disturbo (ovvero di una condizione psicopatologica) a partire da una condizione di abuso o di grave trascuratezza viene interpretato come l’esito di un processo complesso, legato all’equilibrio ed al bilancio tra fattori protettivi e fattori di rischio(Cicchetti e Rizley, 1981; Cicchetti e Toth, 1995; Cohen e Caffo, 1998; Rutter, 2002 e 2005); • Reazioni di stress come una complessa interazione tra individuo e ambiente (Lazarus, 1982) • ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS • Sia l’ansia che la depressione materna, nelle prime fasi di vita del bambino, sono un fattore di rischio per lo sviluppo psicologico. Rispetto ai figli di madri che non presentano caratteristiche psicopatologiche, i figli di madri ansiose e depresse, presentano inequivocabilmente livelli di sviluppo significativamente più bassi in tutte le aree considerate; • Le ricerche degli ultimi anni hanno rilevato che le caratteristiche patologiche della figura paterna, hanno un’influenza diretta nel processo di crescita del figlio e non costituiscono solo dei “mediatori” in grado di modulare l’influenza della patologia materna sullo sviluppo psicologico del bambino; • Nei contesti familiari in cui entrambi i genitori presentano disturbi psicopatologici, i figli presentano ritardi evolutivi significativamente maggiori. Gli studi evidenziano una interazione tra fattori protettivi /rischio, alla base un modello interattivo di rischio, osservando che la presenza di un genitore sano, accanto ad uno con caratteristiche psicopatologiche, può costituire un fattore di protezione rilevante per aumentare le capacità di resilience del bambino. (Linee Guida SINPSIA, 2007) ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS MODELLI DI ATTACCAMENTO E SVILUPPO PSICOAFFETTIVO • Bowlby, ha approfondito il tema delle cure genitoriali, sulla base delle ricerche di Spitz (sindrome dell’ospedalizzazione) e di Harrow, sui primati; • Due sono le ipotesi centrali nella sua elaborazione teorica: a. lo stile di attaccamento, che il bambino sviluppa dipende strettamente dalla “qualità” delle cure materne ricevute; b. lo stile dei primi rapporti di attaccamento, influenza in misura considerevole l’organizzazione precoce della personalità e soprattutto il concetto, che il bambino avrà di sé e degli altri. Entrambe queste ipotesi sono state ampiamente convalidate dalle ricerche empiriche. • Il rapporto con il mondo di ognuno è determinato da modelli operativi interni, che includono elementi affettivi, cognitivi e comportamentali legati alla sua esperienza. (Bowlby,1969) ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Mary Ainsworth, una dei più stretti collaboratori di Bowlby, ha contribuito in modo rilevante alla verifica empirica della proposta teorica di Bowlby, attraverso la messa a punto di una procedura semi-sperimentale per la raccolta dei dati: la Strange Situation. Si tratta di una procedura standardizzata per le madri ed i loro piccoli, insieme naturalistica e consente di raccogliere dati con una certa affidabilità. Sulla base dei dati raccolti con questa procedura, la Ainsworth identificò dei pattern di risposta, o tipologie fondamentali di attaccamento: 1.Attaccamento sicuro (B): un bambino il cui attaccamento è sicuro, gioca con i giocattoli, mostra segni di disagio, quando la madre esce dalla stanza, interrompendo il suo comportamento di gioco o di esplorazione e sollecitando in qualche modo una riunione. Quando la madre ritorna, egli viene confortato facilmente, si tranquillizza e torna a giocare. Statisticamente la metà circa dei bambini osservati, si comporta in questo modo. Si tratta di bambini, che hanno fatto esperienza nel primo anno di vita di una madre “sensibile e responsiva”, in grado di riconoscere e rispondere adeguatamente ai loro bisogni. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS 2. Attaccamento insicuro-evitante (A). Appartengono a questa categoria i bambini, che evitano la vicinanza stretta con la madre, quando lei è presente, e che non piangono, né mostrano apertamente disagio quando lascia la stanza. Quando la madre rientra, inoltre, questi bambini evitano decisamente ogni contatto con lei e durante tutta la procedura sembrano più attenti agli oggetti inanimati, che agli avvenimenti interpersonali; 3. Attaccamento insicuro-ambivalente (insicuro-resistente) (C). Si tratta di bambini, che mostrano un grande disagio durante tutta la registrazione, in molti casi, addirittura, prima della separazione dalla madre, fin dal momento d’ingresso in un ambiente sconosciuto o all’entrata dell’estranea. Quando la madre rientra, dopo l’allontanamento, essi cercano di riunirsi a lei e di essere consolati, ma possono anche mostrare rabbia e passività; tendendo a piangere in modo inconsolabile, senza riuscire a riprendere l’esplorazione. Le basi di questo comportamento sembrano risiedere nell’esperienza d’interazione con un genitore, che risponde in modo imprevedibile alle richieste del bambino e che risulta quindi potenzialmente inaffidabile nei momenti di difficoltà. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS 4. Attaccamento Disorganizzato (D). Si tratta di bambini, per esempio, che durante l’assenza della madre piangono e la ricercano attivamente per poi rimanere in silenzio, evitarla ed ignorarla apertamente al momento della riunione. Altri bambini si avvicinano alla madre e quindi, dopo aver stabilito il contatto con lei, si scostavano bruscamente e rimanevano immobili al centro della stanza, come “congelati” (freezing). Le ricerche più recenti hanno ampiamente documentato come questa categoria sia particolarmente numerosa nei campioni ad alto rischio, caratterizzati da basso livello socio-culturale, psicopatologia genitoriale, trascuratezza, maltrattamento e abuso, di tipo fisico e sessuale. (Main e Hesse, 1990). Diversi studi (Main e Goldwin, 1985, Spangler e Grossmann, 1993, Waters, Merrick, Treboux et al., 2000; Hamilton, 2000; Weinfeld, Sruofe e Egeland, 2000) hanno dimostrato alti livelli di continuità degli stili di attaccamento nel corso del tempo fino all’età adulta, documentato la sostanziale continuità fra comportamenti e atteggiamenti materni e sviluppo del bambino. Si osserva una trasmissione integenerazionale di caratteristiche normali e patologiche fra genitori e figli. Alla base vi è un apprendimento da modello. ( Miller e Dollard, 1941, Bandura , Ross e Ross, 1963). ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Fattori specifici di rischio (Linee Guida SINPSIA) I fattori di rischio rappresentano il supporto per formulare una valutazione psicosociale di presunzione o sospetto abuso, come ipotesi, che deve essere verificata con l'aiuto di una équipe multidisciplinare. Cause sociali • famiglie isolate dal contesto sociale; • difficoltà economiche e/ lavorative, disoccupazione; • emarginazione sociale, immigrazione, cause religiose e razziali; • isolamento dalle rispettive famiglie d'origine; • condizioni abitative inadeguate per igiene e spazi; • famiglia monoparentali (ragazze madri, separazione e divorzio, vedovanze); ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Fattori specifici di rischio Cause relazionali intrafamiliari • patologia della relazione tra i genitori; • conflitti nella coppia genitoriale con esposizione dei figli; • età dei genitori (troppo giovane o troppo avanzata); • inversioni dei ruoli genitoriali; • genitori con pattern di attaccamento fortemente insicuri/disorganizzati; • promiscuità delle relazioni; • esposizione alla violenza domestica. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Fattori specifici di rischio Patologie genitoriali • psicosi; • gravi disturbi di personalità (borderline); • gravi disturbi ansiosi o depressivi (depressione post-partum); • tossicodipendenze; • alcolismo; • sociopatie; • insufficienza mentale; • gravi disabilità fisiche o sensoriali. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Fattori specifici di rischio Patologia del bambino • patologie neonatali; • malattie croniche; • disabilità fisiche e/o psichiche; • deficit di apprendimento; • disturbi del sonno, pianto notturno e diurno; • problemi delle condotte alimentari e/o sfinteriche; • inibizione o ipercinesia. (Cicchetti e Rizley, 1981; Reder e Lucey, 1995; Montecchi, 1999; Pourtois, 2000, in SINPSIA, 2007). ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Resilience • L’intervento in questi fenomeni, deve essere anche di tipo preventivo, e si fonda in primo luogo sullo sviluppo delle competenze autoprotettive e delle capacità di resilience presenti nel bambino. • La resilience sono tutti quei fattori capaci di rendere un soggetto più “resistente” alle sollecitazione stressanti o traumatiche, che lo possono travolgere. • La resilience si sviluppa attraverso un processo di tipo cognitivo, emotivo, comportamentale, sociale e relazionale, nel corso dello sviluppo del bambino. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Resilience: Fattori Vi sono diversi fattori attraverso cui è possibile valutare la qualità della resilience: • fattori psicosociali che comprendono: la qualità dei legami familiari, l’inclusione –integrazione scolastica, la presenza di valori morali e religiosi; • fattori individuali, che comprendono le risorse cognitive, abilità di problem-solving, il tipo di temperamento (più o meno eccitabile e adattabile), la qualità dei pattern di attaccamento. • nella letteratura scientifica sono sempre più numerose le evidenze, che i fattori protettivi hanno un’azione nel ridurre direttamente gli effetti del rischio, promuovendo le competenze e rafforzando l’individuo nei confronti delle avversità, consolidando le sue capacità di coping e di resilience (Garmezy, Masten e Telligen, 1984). ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS 30 FATTORI PROTETTIVI DELLA SALUTE MENTALE E RESILIENCE La ricerca ha individuato tra i fattori protettivi nell’infanzia per lo sviluppo di disturbi del comportamento, che possono divenire la base per il futuro sviluppo deviante nell’adolescenza, i seguenti elementi ( Hastings et al. 2000 ): L’interesse per gli altri; L’empatia; Una relazione positiva, calda ed empatica madre-figlio; Le competenze sociali; I comportamenti prosociali La relazione madre- figlio, così come lo stile educativo genitoriale è fondamentale per lo sviluppo dell’empatia, nonché del comportamento prosociale nei bambini e ragazzi. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE –ASSOCIAZIONE INTERPROFESSIONALE PER LA RICERCA E LA FORMAZIONE - APS La prevenzione per gli abusi in età evolutiva E’ indispensabile una molteplicità di approcci orientati al bambino, alle famiglie, alle vittime, agli abusanti ed alla società. Verso i bambini: è necessario attuare interventi di prevenzione primaria rivolti ad un potenziamento delle capacità autoprotettive e di resilience (come individuato dalla ricerca); individuare e sostenere i casi a rischio sociale e psicopatologico; individuare nelle diverse fasce d'età i segnali che consentano a genitori, insegnanti, pediatri (e quegli adulti che sono quotidianamente più vicini al bambino) di individuare le condizioni “a rischio”. Verso le famiglie: è necessario offrire sostegno alle situazioni di vulnerabilità sul piano sociale e/o psicopatologico; approfondire i fattori di rischio ed i fattori protettivi attraverso l'uso di metodiche standardizzate per lo studio della psicopatologia della coppia genitoriale e delle relazioni intrafamiliari; potenziare/implementare le capacità genitoriali nei casi a rischio psicosociale. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS La prevenzione per gli abusi in età evolutiva Verso i luoghi dei bambini: è utile coordinare programmi sul rischio nelle strutture educative; sollecitare, facilitare e sostenere le occasioni di ascolto del bambino, favorire la presentazione di un modello sociale (relazioni e valori) rispettoso verso le esigenze del bambino. Verso i Servizi Sociosanitari e psicosociali: per un'azione preventiva di tipo secondario, occorrono sia programmi di sensibilizzazione e formativi sia progetti per la diagnosi e presa in carico delle vittime e per il sostegno alle famiglie. E’ necessario strutturare modelli terapeutici diversificati in rapporto alle sollecitazioni stressanti/traumatiche acute (nei casi di emergenza-urgenza; Caffo, 2003) b) ed a quelle croniche; il modello d'intervento e cura deve principalmente basarsi su interventi psico-sociali integrati. (Linee Guida del SINPSIA, 2007) ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS 33 Sperimentazione di programmi diretti all’aumento della resilence Il comportamento prosociale risulta : • protettivo della salute mentale ; • incompatibile con l’aggressività; •modello autoregolazione emotiva e comportamentale (Kokko e Pulkinen 2000, Roche, 1999, Salfi e Monteduro, 2003); •si correla positivamente anche con il rendimento e la competenza scolastica (Guzzi, 1992; Salfi e Monteduro, 2004; Caprara et al. ,2000; Caprara e Bonino, 2006 ) •oramai numerosi studi che confermano questi dati; Il gruppo di ricerca I.S.A.C. , ha implementato il programma di educazione alla prosocialità, elaborato da Salfi e Monteduro, (2003, 2004), in centinaia di scuole dal 1992 a tutt’oggi, insieme a programmi di coinvolgimento dei genitori. ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE –ASSOCIAZIONE INTERPROFESSIONALE PER LA RICERCA E LA FORMAZIONE - APS Comportamento prosociale come modello di autoregolazione Valori e ragionamento morale Stile cognitivo 34 • componenti cardine dello sviluppo delle abilità prosociali l’empatia e l’autocontrollo: <<infatti, la capacità di modulare le proprie emozioni, così come la capacità di procrastinare le proprie gratificazioni è fondamentale nella capacità di agire prosocialmente>> (Salfi e Monteduro, 2004 pp. 62-64). Da quanto osservato, abbiamo visto come sia importante agire opportunamente nell’aumentare la capacità di autoregolazione del comportamento, che risulta deficitaria e alla base di molte difficoltà comportamentali nell’età evolutiva ed a scopo preventivo circa l’abuso ed il maltrattamento • Il comportamento prosociale risponde bene a queste esigenze in quanto << è un fenomeno complesso, che contiene in sé una costellazione di numerose abilità, cognizioni ed emozioni. >> (Salfi e Monteduro, 2003 p. 60). Di fatti, esso risulta essere incompatibile con l’aggressività, aumenta l’autoregolazione emotiva, è uno strumento che aumenta la coesione sociale, permette lo sviluppo di migliori abilità relazionali e favorisce la crescita di valori morali evoluti ; • Alcuni autori hanno evidenziato nei soggetti devianti una mancata acquisizione di abilità sociali e ragionamento morale evoluto << … che trova spiegazione nella storia evolutiva del soggetto.>> (Goldstein e Glick 1990). • Stile cognitivo “di minaccia” è una caratteristica nei soggetti con disturbi della condotta e/o aggressivi. Questa strutturazione percettiva e cognitiva della realtà circostante ovviamente induce con maggiore facilità ai comportamenti aggressivi, che sono visti come “normali”, accettabili e giustificati. Altro aspetto importante è il limite nel percepire la “prospettiva” degli altri, ma anche che gli altri possano avere pensieri e sentimenti (Pepler, Byrd e King, 1991, in Spielman e Staub, 2000);Chiaramente correlato con un deficit di empatia, così importante nel rispondere adeguatamente ai bisogni dei bambini nella relazione genitoriale ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE –ASSOCIAZIONE INTERPROFESSIONALE PER LA RICERCA E LA FORMAZIONE - APS <<< Le dotazioni di personale socio-assistenziale e sanitario con competenze specifiche ed adeguata formazione nel settore risultano ancora insufficienti in tutto il territorio nazionale, così come risulta spesso inadeguata la sinergia tra percorso clinico, giuridico e socio-assistenziale.>> (SINPSIA, 2007, p.5) ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS «Solo sperimentando l’amore e la comprensione il bambino riesce a valutare la crudeltà in quanto tale, a coglierla ed a ribellarsi ad essa, altrimenti vi si assoggetterà passivamente e la eserciterà, come la più normale delle cose, quando da adulto sarà a sua volta al potere>> (Alice Miller) ISTITUTO DI SCIENZE DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE -APS Bibliografia Bowlby J. 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