Il mito di Faust e la musica: Berlioz, Liszt, Gounod, Boito, Murnau

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Drammaturgia musicale, teatrale e cinematografica
Prof. Emilio Sala
II semestre
Argomento generale del corso:
Il mito di Faust e la musica: Berlioz, Liszt, Gounod, Boito, Murnau, Strehler
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I modulo. Introduzione metodologica. Che cos’è la “drammaturgia musicale”?Qual è il
suo campo d’azione? Quali sono le sue applicazioni e prospettive?
II modulo. Faust non solo come mito moderno ma come mito della modernità (I). La
musica nel “Faust” di Goethe. Presentazione ed esame ravvicinato dei primi tre titoli che
fanno parte del corpus: 1) il teatro immaginario di Berlioz e “La damnation de Faust”
(1846), 2) il poema sinfonico di Liszt e “Eine Faust-Symphonie” (1857), 3) l’opera
francese e il “Faust” di Gounod (1859).
III modulo. Faust non solo come mito moderno ma come mito della modernità (II).
Presentazione ed esame ravvicinato degli altri tre titoli che fanno parte del corpus: 4)
l’opera italiana e il “Mefistofele” di Boito (1868 e 1875), 5) il cinema muto e il “Faust”
di Murnau (1926), 6) la regìa novecentesca e il “Faust” di Strehler con le musiche di
scena di Fiorenzo Carpi (1989 e 1991).
Le indicazioni bibliografiche che seguono sono complementari agli appunti delle lezioni che vanno dunque intesi come
parte integrante del programma. Gli studenti non frequentanti sostituiranno gli appunti con le aggiunte bibliografiche
che si trovano alla fine di ogni modulo. I testi preceduti da un asterisco saranno raccolti a mo’ di dispensa e disponibili
presso la Segreteria del Dipartimento – via Noto 6, 1° piano: Tiziana Porcino.
Per il primo modulo:
A. Per definire il campo della “drammaturgia musicale” è importante possedere almeno alcune
nozioni (preliminari) di semantica ed ermeneutica musicali da attingere attraverso lo studio di
questi due saggi:
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*Jean-Jacques Nattiez, Musica e significato, in Enciclopedia della musica, diretta da J.-J.
Nattiez, 5 voll., Torino, Einaudi, 2001-2005, II (2002), pp. 206-238.
*Mario Baroni, L’ermeneutica musicale, in Enciclopedia della musica cit., sempre nel II
vol., pp. 633-658.
B. Lo stesso vale per un altro campo limitrofo, quello della retorica musicale, le cui figure e i
cui topics corrispondono comunque a dei procedimenti di semantizzazione. Per un’introduzione
a tale campo, propongo un paio di saggi di J.-P. Bartoli, che intreccia utilmente fra loro due
approcci, quello retorico e quello narratologico (di cui diremo tra poco):
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*Jean-Pierre Bartoli, Retorica e narratività musicali dall’epoca classica al primo
Romanticismo + Retorica e narratività musicali nel XIX secolo, in Enciclopedia della
musica cit., IV (2004), rispettivamente, pp.713-731 e 782-802.
Data l’importanza della retorica musicale vorrei aggiungere anche altri due contributi
(obbligatori solo per gli studenti che intendono laurearsi in una materia musicologica):
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Frits Noske, The Signifier and the Signified. Studies on Operas of Mozart and Verdi
(1977), trad. it. Dentro l’opera. Struttura e figura nei drammi musicali di Mozart e Verdi,
Venezia, Marsilio, 1993, pp. 193-232 (cap. intitolato La figurazione musicale della
morte).
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Raymond Monelle, The Sense of Music: Semiotic Essays, Princeton, Princeton University
Press, 2000, pp. 16-80 (The search for topics [cap. 2], Topic and Leitmotiv [cap. 3]).
C. Un altro campo vicinissimo a quello della drammaturgia musicale è quello narratologico.
Anzi, nella nostra prospettiva, la drammaturgia musicale presuppone la semantica e la retorica
musicali, e comprende la narratologia musicale. Per un’introduzione all’approccio
narratologico, propongo lo studio di questi due contributi (il primo di carattere molto generale, il
secondo applicato):
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*Fred Everett Maus, Narratology, Narrativity, in The New Grove Dictionary of Music and
Musicians, edited by Stanley Sadie, 29 voll., London, Macmillan, 2001, XVII, pp. 641643 (ad vocem).
*Luca Zoppelli, Un racconto in ambito ecclesiastico? Struttura liturgica e prospettiva
narratologica nella “Messa da Requiem” di Verdi, in La narratologia musicale.
Applicazioni e prospettive, a cura di Angela Carone, Torino, Trauben, 2006, pp. 203-226.
Naturalmente per poter seguire nel dettaglio il percorso critico suggerito dall’autore,
bisogna ascoltare con attenzione il Requiem di Verdi.
Un’altra applicazione di cui consiglio la lettura (agli studenti che intendono laurearsi in una
materia musicologica e a tutti coloro che posseggono una discreta competenza musicale) è
quella che Maus dedica alle prime battute del Quartetto op. 95 di Beethoven (naturalmente,
anche in questo caso, per seguire il percorso critico suggerito dall’autore bisogna ascoltare con
attenzione almeno l’esordio del Quartetto di Beethoven):
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*Fred Everett Maus, Music as Drama, in Music and Meaning, ed. by Jenefer Robinson,
Ithaca, Cornell University Press, 1997, pp. 105-130.
D. I tre contributi che seguono aprono altrettante “finestre” sull’opera, sulle musiche di scena e
sul cinema dal punto di vista della drammaturgia musicale.
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*Carl Dahlhaus, Le strutture temporali nel teatro d’opera, in La drammaturgia musicale,
a cura di Lorenzo Bianconi, Bologna, Il Mulino, 1986, pp. 183-193.
Emilio Sala, Il valzer delle camelie. Echi di Parigi nella Traviata, Torino, EDT, 2008, pp.
87-134: solo il terzo capitolo (intitolato Motivi di reminiscenza e drammaturgia musicale).
Michel Chion, L’audiovisione. Suono e immagine nel cinema (ed. orig. 1990), trad. it.,
Torino, Lindau, 2001, fino a p. 84: solo i primi quattro capitoli.
Integrazioni per i non frequentanti:
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Carl Dahlhaus, Drammaturgia dell’opera italiana, Torino, EDT, 2005 (collana
Risonanze).
*Emilio Sala, Le musiche di scena e la drammaturgia musicale. Problemi e prospettive, in
«Drammaturgia», 10, 2003, pp. 264-286.
Per il secondo modulo:
A. Come introduzione al rapporto tra il mito di Faust e la musica ottocentesca si farà particolare
riferimento a questo saggio (che va considerato anche come parte integrante del terzo modulo):
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*Guy Marchand, Il mito di Faust e la musica nel secolo XIX, in Enciclopedia della
musica, diretta da J.-J. Nattiez, 5 voll., Torino, Einaudi, 2001-2005, IV (2004), pp. 10021021.
Vista l’importanza del Faust di Goethe, vorrei consigliare agli studenti che conoscono il tedesco
di leggere questo libro recente e ricco di preziose informazioni:
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Beate Agnes Schmidt, Musik in Goethes “Faust”, Sinzig, Studio Verlag, 2006.
B. Per quanto riguarda la Damnation de Faust, saranno da studiare questi due testi:
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*Julian Rushton, La musica della “Damnation”, in La damnation de Faust, programma di
sala (che contiene tra l’altro anche il libretto della «leggenda drammatica»), Milano,
Edizioni del Teatro alla Scala, stagione 1994-1995, pp. 37-46.
*Laura Cosso, La damnation de Faust, in Ead. Hector Berlioz, Palermo, L’Epos, 2008, pp.
257-297.
C. Per quanto riguarda Eine Faust-Symphonie di Liszt, saranno da studiare questi due testi (il
secondo dei quali obbligatorio solo per gli studenti che intendono laurearsi in una materia
musicologica):
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*Cesare Fertonani, Una Sinfonia di Faust, booklet (con la guida all’ascolto) del cd
allegato alla rivista «Amadeus» (cd della Sony, dir. L. Bernstein), Milano, Paragon, 1999,
pp. 4-27 (nel booklet è compreso anche il testo del “Chorus mysticus” finale).
Lawrence Kramer, Liszt, Goethe, and the Discourse of Gender, in Id., Music as Cultural
Practice, 1800-1900, Berkeley, University of California Press, 1990, pp. 102-134 (+ le
note), disponibile on line: <http://www.escholarship.org/editions/view?docId=ft7j49p1r5>
D. Per quanto riguarda il Faust di Gounod, si vedano questi due studi:
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*Emilio Sala, Il Tamtam e la Nuance: il doppio suono del “Faust” di Gounod, in Faust,
programma di sala (che contiene tra l’altro anche il libretto dell’opera), Milano, Edizioni
del Teatro alla Scala, stagione 1996-1997, pp. 61-87.
*Gilles de Van, Un dramma intimista e borghese, in Faust, programma di sala cit., pp. 8997.
Integrazioni per i non frequentanti:
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Le “voci” Berlioz, Gounod e Liszt comprese nel New Grove Dictionary of Music and
Musicians cit.
Per il terzo modulo:
Vedi il secondo modulo per il saggio di Guy Marchand.
A. Per quanto riguarda il Mefistofele di Arrigo Boito, si studino questi due saggi:
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*Marco Emanuele, «Opera mondo» e crepuscolo del melodramma, in Mefistofele,
programma di sala (che contiene tra l’altro anche il libretto dell’opera), Torino, Edizioni
del Teatro Regio, stagione 2001-2002, pp. 9-29.
*Adriana Guarnieri Corazzol, Scapigliatura e musica: il primo “Mefistofele”, in Arrigo
Boito, a cura di Giovanni Morelli, Firenze, Olschki, 1994, pp. 213-231.
B. Per quanto riguarda il Faust di Murnau, sarà sufficiente studiare questo articolo:
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*Luciano Berriatúa, Il restauro di “Faust”, in «Cinegrafie», 9/1996, pp. 76-86.
C. Per quanto riguarda il Faust di Goethe nella messinscena di Strehler (con le musiche di scena
di Fiorenzo Carpi), oltre ai due video da guardare (e ascoltare) in Mediateca (cartella Teatro,
Faust-parte I e Faust-parte II), bisognerà studiare una piccola antologia di *Materiali che
verranno messi a disposizione degli studenti. Si richiede inoltre di tenere ben presente anche
l’originale di Goethe (ne esiste un’edizione completa, con testo a fronte, negli Oscar
Mondadori) durante lo studio dello spettacolo di Strehler.
Integrazioni per i non frequentanti:
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Riccardo Viagrande, Arrigo Boito. “Un caduto Chèrubo”, poeta e musicista, Palermo,
L’Epos, 2008, pp. 133-229 (cioè le parti dedicate alla Produzione operistica e alla
Produzione librettistica del Nostro).
Sergio Miceli, Musica e cinema nella cultura del Novecento, Milano, Sansoni, 2000, pp.
69-89 e 263-293 (pagine corrispondenti ai capitoli Manuali e repertori e Recuperi,
restauri e post-sonorizzazioni).
Altri testi consigliati (soprattutto a coloro che seguono il percorso musicologico):
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Naturalmente, si raccomanda a tutti la lettura del romanzo Doktor Faustus di Thomas
Mann (1947), il cui protagonista, il compositore Adrian Leverkühn, costituisce un punto di
riferimento obbligato per coloro che vogliono mettere in relazione il faustismo e la musica
moderna.
Marco Beghelli, La retorica del rituale nel melodramma ottocentesco, Parma, Istituto
nazionale di studi verdiani, 2003.
Luca Zoppelli, L’opera come racconto. Modi narrativi nel teatro musicale, Venezia,
Marsilio, 1994.
Nota bene
- Coloro che non sono già in possesso di una buona infarinatura storica devono sostenere l’esame di
Drammaturgia musicale, teatrale e cinematografica dopo quello di Storia della musica moderna e
contemporanea. Per coloro che intendono laurearsi in una disciplina musicologica, si consiglia di
affrontare la Drammaturgia musicale dopo aver già sostenuto l’esame di Storia del melodramma.
- Si ricorda a chi non possiede una competenza musicale adeguata che esiste un laboratorio di
Formazione musicale di base a cui rinvio tutti gli interessati:
<http://www.unimi-musica.it/SeM/index.htm>
- Si ricorda che, oltre allo studio dei testi in bibliografia, gli studenti dovranno ascoltare
attentamente le opere di Berlioz (Damnation de Faust), Liszt (Eine Faust Symphonie), Gounod
(Faust), Boito (Mefistofele) e guardare (oltre che ascoltare) il film di Murnau (Faust; in due
versioni: quella con le musiche composte ex novo da Timothy Brock e quella con
l’accompagnamento di pianoforte a cura di Javier Pérez de Azpeitia basato sulla compilazione di
Paul A. Hensel del 1926) e il video del Faust di Goethe-Strehler (Parte I e Parte II). Si ricorda che
tutti i materiali audio e video appena citati saranno a disposizione degli studenti nella Mediateca di
via Noto 8 (come già detto, i due Faust di Strehler sono nella cartella Teatro).
- Infine, oltre alla dispensa che contiene i testi preceduti da un asterisco, saranno disponibili
(sempre presso la Segreteria del Dipartimento – via Noto 6, 1° piano: Tiziana Porcino) anche i
materiali del corso, in un fascicolo separato.
Per chi deve sostenere l’esame da 6 crediti, I modulo obbligatorio + II o III (a scelta).
Buono studio!
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