Bruno Scorsone porta il Teatro ad Almisano “Chi decide di fare un

Bruno Scorsone porta il Teatro
ad Almisano
“Chi decide di fare un corso di
teatro lo fa per vivere insieme ad
altri un'esperienza di vita,
per iniziare a costruire uno
spazio che sia specifico per ogni
gruppo; dove ci si sofferma
sull'importanza di cercare un
equilibrio. Tra il dentro e il fuori,
tra il corpo e la mente, tra
l'esperire e il conoscere, tra il
singolo e il gruppo”.
Inizia con queste parole il
pensiero che Bruno Scorsone ha
della lezione di teatro. Un
incontro formativo e
un'esperienza di crescita che
serva nella vita oltre che ad
arricchire il bagaglio culturale di
ogni singolo elemento.
Raccontare qualcosa di Bruno
Scorsone è
difficile perché si rischierebbe di
tralasciare qualcosa. E' un attore
professionista completo e regista,
un genio del Teatro che ha
fondato la Bottega Teatrale di
Pappamondo che ormai ha
portato spettacoli anche in
Europa. Festeggia quest'anno i
suoi quindici anni di attività ed è
sempre attivo e alla ricerca di
stimoli che possano coinvolgere i
ragazzi. Sono iniziate in febbraio
le lezioni di scuola di Teatro
presso il teatro delle Opere
Parrocchiali di Almisano.
Ventiquattro i bambini delle
elementari che vi partecipano più
un altro folto gruppo di ragazzi
delle scuole medie inferiori ed
una ragazza delle scuole medie
superiori. Il corso terminerà con
un saggio finale.
(continua
pagina 4)
La fonte n. 1 marzoa2011
Un Berretto Verde dei Corpi Speciali tra noi
di Paolo Maria Coniglio
La mattina dell'otto marzo del 1965 ha inizio una delle più grandi
tragedie della storia d'America. Circa tremilacinquecento Marines erano
pronti, nel Mar Cinese Meridionale, a sbarcare sulla spiaggia di Da Nang
in Vietnam. Una cittadina destinata a diventare la più grande base
americana in Indocina. Uomini convinti di essere stati inviati a difendere
ed esportare la democrazia. Il tre dicembre del 1969 raggiungerà questi
soldati Robert Lee Ordway, nato in Pennsylvania classe 1952. A soli
diciassette anni viene arruolato nei Corpi Speciali dei Berretti Verdi
americani con l'incarico di medico di campo. Oggi Bob, vive a Monticello
di Fara. E' da diverso tempo che pensavo di intervistarlo anche se
all'ultimo ho sempre rinunciato per il timore di disturbarlo. Decido
finalmente di raggiungerlo a casa sua con mille perplessità. Mi riceve nel
suo salotto, la casa é in penombra con le persiane quasi tutte
abbassate. E' in tuta da ginnastica e di primo acchito noto la sua
giustificata diffidenza. Dopo essermi presentato ed aver manifestato le
mie intenzioni l'imbarazzo si dipana. Non regala sorrisi, il suo volto é
serio ed i suoi occhi attentissimi, parla bene l'italiano. Mentre Bob si
accende una sigaretta, seduto sulla poltrona con il suo cagnolino in
braccio, inizio a fare le mie domande.
Raccontami un episodio cruento che ha segnato la tua persona
del conflitto in Vietnam.
“Mi ricordo che il sette novembre del 1971 dopo un pesante
bombardamento ho perso tre uomini, tre amici, in soli cinque minuti.
Tre vite spezzate. Ho dovuto combattere ed eliminare 26 vietcong di cui
otto con combattimento corpo a corpo. E' stato allucinante!”.
Che tipo di guerra è stata e perché?
“Una guerra dura, senza esclusione di colpi, fatta dagli americani per
motivi politici che pensavano terminasse nell'arco di soli due anni ma
che é durata un decennio. Una guerra senza motivo”.
Mantieni ancora qualche contatto con ex compagni?
“No, ho perso tutti i contatti e non voglio sapere più nulla di quel
passato. Ho passato notti insonni, incubi. Ogni giorno ripenso a
qualcosa del Vietnam, é una ferita che mi porto dentro”.
Dov'era la tua destinazione in Indocina e cos'è cambiato da
allora? “Ho trascorso molto del mio tempo tra le montagne a trenta
chilometri dal confine del Vietnam del Nord. Non c'era tregua, mai.
Adesso cos'è cambiato? Che mangio tre volte al giorno, non dormo più
nel fango e finalmente posso prendere la vita giorno per giorno, magari
non troppo sul serio. Laggiù esistevano tre regole immorali che acquisivi
nel tempo: una paura terribile sempre, faceva parte di te ormai, era
attaccata addosso come una seconda pelle, poi il disinteresse totale per
ogni cosa che non riguardasse la sopravvivenza e per ultima una rabbia
profonda che era l'unico motore che ti aiutava a sopravvivere”.
Quando termina l'esperienza in Vietnam per Bob?
“Sinceramente nella mia psiche di uomo, il Vietnam non ha mai smesso
di esistere. E' una condizione con la quale devi convivere. Sono stato
molto aiutato dal supporto di uno psicologo. Nei miei incubi notturni
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rivedo i miei compagni che ho perso, gli amici, il sangue delle giovani vite. Molti ragazzi sono riuscito a
proteggerli, a salvarli, altri no. Per quanto riguarda la mia esperienza fisica,nel 1972 sono rientrato per
circa un mese negli Stati Uniti e poi la mia destinazione è stata il Nicaragua, El Salvador, l'Honduras ma
quelle erano un altro tipo di conflitto”.
Cosa rimane dentro il soldato Ordway di tutta questa esperienza?
“Rimane l'immagine di una persona come il Generale Westmoreland, venuto un giorno al campo in visita,
il quale è convinto che l'unico posto che esiste al mondo siano gli Stati Uniti d'America. Gonfiato di parole
e parole, lontane dalla realtà. Resta il dolore di aver portato ai familiari dei miei uomini la triste notizia
della loro scomparsa. Più di centonovanta e sono andato casa per casa; questo il compito più difficile della
mia guerra. Vedere le madri disperarsi, padri piangere a dirotto e poter dire loro solamente - Mi dispiace . Mi hanno decorato ventisei volte per niente”.
Adesso Robert Lee è in Italia, come impiega il suo tempo?
“Sono in pensione, trascorro il mio tempo leggendo la Sacra Bibbia dove riesco a trovare la pace. Sono
stato ferito sei volte e Dio mi è sempre tenuto la mano. I giovani di oggi dovrebbero stare molto più vicini
a Dio, stare vicini alla famiglia e lontani da alcool e droghe, dalle cattive compagnie. Parlare con i familiari
oppure uno psicologo, tutto questo è importantissimo. Ritrovare i veri valori”.
Ho trovato in Robert una persona meravigliosa, dal cuore grande e dalla profonda filosofia. Un uomo che
nonostante il suo trascorso di Berretto Verde operativo, ha saputo trovare l'equilibrio, la pace interiore. I
suoi occhi, quando riaffiorano ricordi inenarrabili, assumono una velatura diversa, quasi con tonalità di
rabbia. Bob è un uomo schivo, adora la solitudine, la concentrazione, la lettura, la riflessione. E' un uomo
carismatico che ha molto da insegnare e molto da dare a mio avviso. Ritengo che sia una preziosa
testimonianza di un passato che ci ricordiamo solo da qualche servizio giornalistico in bianco-nero
trasmesso dalla Rai. Robert non ha la radio, il computer, la televisione, la sua scelta di vita è lodevole e
non facile. E' aggiornatissimo su tutto ma dice che in televisione non c'è nulla di interessante; difficile
dargli torto. Sono felice di avere trovato un prezioso nuovo amico come lui. Desidero pubblicamente
ringraziarlo per avermi accolto nella sua dimora e per avermi dedicato parte del suo tempo.
Storia di umanità
di Riccardo Zanini
Storie come questa non si sentono spesso. Questa è una storia di coraggio. Questa è una storia di
nostalgia. Questa è la storia di Cristian e Teresa.
Cristian originario di Madonna, da sempre prende parte all'ACR del suo paese, Cristian è un ragazzo
semplice e onesto, tutti parlano di lui come di un ragazzo di gran cuore e la voglia di lavorare non gli
manca. Teresa è giovane, Teresa è una ragazza acqua e sapone, Teresa viene da Galliera Veneta, una
Con l'occasione del viaggio di zona del Veneto benestante, ordinata, ma anche una zona lontana dallo
stress cittadino. Anche Teresa da sempre prende parte all'ACR.
Cristian e Teresa, la Sig.ra Cristian, grazie ad un suo amico, conosce l'OMG, Operazione Mato Grosso.
Michela Gorgonzola amica di L'OMG, che prende il nome da quella regione del Brasile appunto il Mato
Cristian e insegnante dell'aula Grosso, è una grande organizzazione di volontari che opera in America
verde della scuola primaria di Latina per ridare capacità di autosostentamento alle popolazioni che
Almisano, si è resa referente per abitano nelle zone più povere di quel continente. L'OMG per Cristian e
una raccolta di materiale
Teresa diventa un impegno, diventa un pensiero quasi quotidiano. L'OMG li
scolastico, come penne, matite, fa conoscere, si amano e si sposano. Il loro matrimonio è originale. La
quadernoni, gomme e temperini, chiesa è stracolma di persone, ma non si capisce se tutti sono invitati al
da spedire presso le missioni banchetto. Per il banchetto ci trasferiamo in carovana tutti a Bassano del
gestite da OMG con un container Grappa. Bassano è vicino a Galliera, ma non andiamo in un ristorante o in
in partenza verso la fine di una villa, entriamo in una scuola ... no, qualcuno dice che è una ex
caserma ... qualcuno un convento. Ci guardiamo intorno e a tutti viene una
febbraio. Tale raccolta di
domanda: ma quanti siamo a questo pranzo? Siamo in duecento, qualcuno
materiale è stata eseguita sia dice che siamo più di duecento, altri dicono trecento ma a colpo d'occhio
presso la scuola dell'infanzia, sia potremmo essere anche in quattrocento. Non so se nemmeno Cristian e
presso la scuola primaria
Teresa sanno quanto siamo. Durante il pranzo non fanno servizio dei
mediante il comitato genitori. E' camerieri professionisti ma dei semplici volontari perché il compenso che
stato deciso di raccogliere avrebbero ricevuto i camerieri viene completamente devoluto a l'OMG.
materiale scolastico per il valore Teresa e Cristian hanno un pensiero, il pensiero del Sudamerica. Non
educativo nei confronti dei nostri perdono occasione di lavorare per l'OMG: la raccolta del ferro, la
testimonianza presso i loro conoscenti delle attività di OMG ... .
bambini e per il costo
decisamente elevato che questi Intanto nasce Pietro, è bellissimo, biondo, tranquillo e affabile, come i loro
genitori infatti. Cristian e Teresa come tutte le giovani coppie hanno i soliti
prodotti assumono per uno
stipendio medio di un operaio
La fonte n. 1 marzo 2011
peruviano.
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problemi, la casa, il mutuo, l'asilo per Pietro. Ma Cristian e Teresa hanno un pensiero, il pensiero del
Sudamerica. Questa volta c'è l'occasione, e loro la prendono: si può andare a Lucma, nella parrocchia di
Vilcabamba sulle Ande peruviane. Tutti e tre partono e lavorano per sette mesi nelle alture del Perù a
parecchi chilometri dalla capitale Lima ... beh Pietro non lavora ma in compenso impara il Castigliano.
Dopo sette mesi dal 2009 e il 2010 tornano in Italia e riprendono la vita di tutti i giorni.
Intanto nasce anche Noemi. Anche lei è bionda ma non ha lo stesso carattere di Pietro, è una peperina,
bellissima. Ma resta comunque un pensiero. In sette mesi hanno lavorato tanto, ma è sembrato
comunque non bastare. In Italia il ricordo di quei mesi in Perù è forte, forte come quel pensiero che è
rimasto. Si decidono ancora una volta e ripartono: il 23 gennaio ripartono in quattro per raggiungere
Lucma per almeno diciotto mesi. Il lavoro, i genitori, gli amici, i rischi per il viaggio, la scuola, gli impegni
che vengono lasciati in Italia aspettano, tanto fra un anno e mezzo Cristian, Teresa, Pietro e Noemi dopo
tanta fatica ritornano ma dubitiamo che quel pensiero li abbandoni. Intanto ho raccontato questa storia,
una storia di passione, una storia di amore per gli uomini, una storia di eroi.
OMG
L'OMG, Operazione Mato Grosso, è un'organizzazione di volontari il
cui nucleo originario nacque nel 1967 a Formazza, oggi in provincia di
Verbania, per opera del padre missionario salesiano Ugo Da Censi. Oggi
l'OMG gestisce in America Latina quasi 80 missioni tra Perù, Bolivia,
Ecuador e Brasile il cui compito è l'aiuto delle fasce povere delle
popolazioni locali mediante l'insegnamento di lavori qualificanti,
l'istruzione dei giovani e l'assistenza medica. Alcuni manufatti quali
mobili vengono venduti anche in Italia: a Schio è presente una mostra
permanente di tali prodotti artigianali.
di Erica Ciman
Carissimi amici della cucina,
questo mese di marzo che ci introduce alla primavera vi propongo come ingrediente base delle ricette
l'asparago.
Ne sveleremo i segreti per una preparazione ottimale e vedremo due ricette che si discostano dalla
presentazione tradizionale con le uova e la salsa.
Tra i vari tipi di asparagi, quello bianco, più grande e più pregiato e dal sapore più delicato, è prodotto
tipico della nostra regione e precisamente di Bassano del Grappa.
Il colore bianco che lo distingue e lo caratterizza rispetto agli altri tipi, di colore verde o violaceo è dovuto
alla coltivazione sotto terra, in assenza di luce.
Per gustarli al meglio ed assaporarne a pieno il sapore vi basta seguire pochi e semplici
accorgimenti:
pareggiare gli asparagi in altezza, tagliando il gambo
raschiarli, con un pelapatate dalla base verso la punta
lavarli in acqua e legarli a mazzetti
metterli a bollire in acqua bollente salata
Per verificarne la cottura basta prendere un asparago, raffreddarlo sotto l'acqua fredda e stringere la
punta tra pollice ed indice: se la punta risulta appena morbida, l'asparago è cotto al punto giusto.
Ricco di sali minerali l'asparago ha un notevole potere diuretico. Per questa sua pregevole qualità
salutistica è consigliabile riutilizzare l'acqua di cottura per la preparazione di zuppe e minestre.
La fonte n. 1 marzo 2011
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Vediamo ora le ricette:
(prosegue da pagina 4)
Scorsone aveva tentato di
portare questa meravigliosa
iniziativa anche a Lonigo ma
il basso numero di iscritti non
ne ha agevolato la partenza.
Troppo spesso Lonigo non sa
rispondere ed apprezzare
queste iniziative, perdendo
occasioni d'oro. Ad Almisano
le lezioni per i ragazzi delle
scuole elementari si svolgono
tutti i venerdì dalle 17.00 alle
19.00, mentre per i più
grandicelli dalle 19.00 alle
20.30. Gli attori in erba sono
caricatissimi, soddisfatti e
partecipano con entusiasmo
agli incontri.
Paolo Maria Coniglio
ASPARAGI ALLA LATTUGA
ingredienti per 4 persone: 800g asparagi bianchi, 100g prosciutto cotto;
1dl di panna; ½ cipolla; 1cespo di lattuga; 1 dl di brodo; 50g burro; noce
moscata; sale.
Cuocere gli asparagi come indicato. Tagliare il prosciutto a dadini; pulire la
lattuga , lavarla, asciugarla e tagliarla a listarelle; sbucciare la cipolla,
affettarla e rosolarla in una casseruola con il burro. Aggiungere la lattuga e
bagnare con il brodo, dopo qualche minuto unire la panna, una presa di sale,
noce moscata a piacere e cuocere per 5', mescolando spesso; unire quindi il
prosciutto e mescolare ancora.
Disporre gli asparagi cotto su un piatto da portata, coprirne le punte con la
salsa alla lattuga e servirli subito ben caldi.
QUICHE AGLI APARAGI
Ingredienti per 4-6 persone:1 pasta sfoglia rotonda; 500g di asparagi bianchi;
2 uova; 1.5 dl di panna; 40 g di burro sale e pepe bianco.
Cuocere gli asparagi come indicato e poi tagliarli a pezzetti. Sciogliere in una
padella il burro e farvi insaporire per 2' gli asparagi, salarli, peparli, versarli in
una terrina e farli raffreddare. Sbattere leggermente in una ciotola le uova con
la panna, una presa di sale e un pizzico di pepe.
Stendere la pasta sfoglia in una tortiera foderata con carta da forno.
Distribuirvi gli asparagi preparati, poi versarvi sopra il composto di uova e
panna, mettere in forno a 220°C e far cuocere per 25'-30' circa; servire infine
la quiche calda o leggermente tiepida a piacere.
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La Redazione
Arturo Battocchia, Erica Ciman, Paolo Maria Coniglio, Silvia Morgana Coniglio, Andrea Dal Maso, Riccardo Zanini
La fonte n. 1 marzo 2011
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