corso di laurea in infermieristica
sede di Udine
I anno
CORSO INTEGRATO DI FONDAMENTI DI INFERMIERISTICA
Settori: M-PSI/01 Psicologia generale, SPS/07 Sociologia generale, MED/45 Infermieristica generale
Prof.ssa Alvisa Palese
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Fondamenti di Infermieristica, è in grado di descrivere:
- la storia e lo sviluppo della disciplina e della professione infermieristica in Italia confrontando le
tendenze nazionali con quelle internazionali;
- il campo di attività dell’infermiere, le sue basi, potenzialità e confini definiti dalla normativa;
- i livelli della competenza infermieristica di base, esperta ed avanzata, i percorsi professionali,
formativi e di carriera possibili di Italia;
- il concetto di medicina e di infermieristica, differenziando il contributo di medici ed infermieri nella
presa in carico dei pazienti;
- il concetto di assistenza e di assistenza infermieristica differenziando il contributo degli operatori di
supporto da quello degli infermieri nella presa in carico dei pazienti;
- il profilo degli operatori dell’area sanitaria e il loro contributo nei percorsi diagnostici – terapeutici –
riabilitativi ed assistenziali;
- il concetto di caring ed i principi/teorie che guidano la pratica clinica degli infermieri;
- le tappe della metodologia clinica infermieristica;
- i riferimenti teorici della psicologia (personalità, atteggiamenti, affettività, emozioni, livelli dell’io,
comunicazione) utili alla comprensione della persona in condizione di salute e di malattia;
- le reazioni psicologiche delle persone e delle famiglie/persone significative alla malattia ed alla
sofferenza;
- i riferimenti teorici della sociologia (socializzazione primaria e secondaria, gruppo, valori, norme,
gruppo e istituzioni principali) per interpretare le rappresentazioni sociali della salute e della malattia;
- la sociologia delle professioni sanitarie, il concetto di sistema sanitario e le culture della salute;
- le tappe del processo di socializzazione professionale;
- le strategie per lavorare efficacemente in gruppo nei contesti organizzativi.
Psicologia generale
Programma
Introduzione al Corso
Concetti di Salute e Malattia in Psicologia
Evoluzione delle Principali Teorie Psicologiche
Relazione fra Comportamenti e Malattia
I Processi Cognitivi di Base
- La Percezione
- L'attenzione
- La Memoria
Le Tecniche di Counselling
- Principi e Metodi
- Caratteristiche e Strategie
Motivazione
Autoefficacia
Autostima - Rapporto con la Malattia
Costrutti Semantici e Malattia
Bibliografia
IMBASCIATI & MARGIOTTA, Introduzione alla Psicologia, Piccin, 2005.
Articoli e manuali editi dalla OMS e resi disponibili nella sezione materiale didattico.
In alternativa verranno fornite indicazioni per l’uso di un manuale di Tecniche di Counselling in ambito
infermieristico.
Sociologia generale
Obiettivi specifici
Conoscere i riferimenti teorici della sociologia (socializzazione primaria e secondaria, gruppo, valori,
norme, gruppo e istituzioni principali) per interpretare le rappresentazioni sociali della malattia e della
salute;
approfondire i contenuti sulla sociologia delle professioni sanitarie, sul concetto di sistema sanitario e
sulle culture della salute;
individuare le tappe del processo di socializzazione professionale;
identificare le strategie per lavorare efficacemente in gruppo nei contesti organizzativi.
Programma
Introduzione alla sociologia:
teorie e metodi sociologici; la basi della sociologia e l’evoluzione del pensiero sociologico; la società
come costruzione della realtà sociale, la sociologia nel campo della salute.
L’individuo dentro la società e la rispondenza a modelli e regole:
la società come sistema, la rete sociale e la sua complessità; la cultura, il concetto sociologico di
cultura; il processo di socializzazione; i ruoli, le norme e i valori, il controllo e l’ordine sociale, il disagio
sociale e la devianza; il linguaggio e la comunicazione.
Le principali istituzioni:
gli attori sociali individuali e collettivi, i gruppi, le organizzazioni, il comportamento organizzativo;
principali istituzioni: la famiglia, la scuola, la religione, il sistema economico, il sistema politico.
Il professionista infermiere:
il processo di professionalizzazione;
l’esercizio del ruolo dentro i gruppi organizzati.
Modalità di svolgimento
Lezione frontale.
Dibattito.
Letture ed esercitazioni.
Bibliografia
N. J. SMELSER, Manuale di Sociologia, Ed. Il Mulino, Bologna.
A. BAGNASCO, M. BARBAGLI, A. CAVALLI, Corso di Sociologia, Ed. Il Mulino, Bologna.
F. CRESPI, Introduzione alla sociologia, Ed. Il Mulino, Bologna.
H. REIMANN, Introduzione alla sociologia, Ed. Il Mulino, Bologna.
A. CAVALLI, Incontro con la sociologia, Ed. Il Mulino, Bologna, 2001.
J. ELSTER, Come si studia la società, Ed. Il Mulino, Bologna.
Infermieristica generale
Obiettivi specifici
Gli obiettivi specifici del corso sono di descrivere:
- il campo di attività dell'infermiere, le sue basi, potenzialità e confini definiti dalla normativa;
- i livelli della competenza infermieristica di base, esperta ed avanzata, i percorsi professionali,
formativi e di carriera possibili in Italia;
- la storia e lo sviluppo della disciplina e della professione infermieristica in Italia confrontando le
tendenze nazionali con quelle europee;
- il concetto di medicina e di infermieristica, differenziando il contributo di medici ed infermieri nella
presa in carico dei pazienti;
- il concetto di assistenza da quello assistenza infermieristica differenziando il contributo degli
operatori di supporto da quello degli infermieri;
- il profilo degli operatori dell'area sanitaria e il loro contributo nei percorsi diagnostici-terapeuticiriabilitativi ed assistenziali dei pazienti;
- il concetto di caring e riconoscere i principi/teorie che guidano la pratica clinica degli infermieri;
- le tappe della metodologia clinica infermieristica.
Programma
‘Fare l’infermiere’: criteri guida e criteri limite dell'esercizio professionale
- Profilo professionale dell'Infermiere (DM 739/94);
- Legge 26 febbraio 1999 n. 42;
- Codice deontologico (articolo 1,2, 3 e 4).
La competenza infermieristica: la competenza di base, esperta ed avanzata (secondo Benner)
Ambiti di sviluppo professionale e di carriera nella professione infermieristica: ambito clinico,
organizzativo, formativo e di ricerca.
Strategie di mantenimento della competenza durante l’esercizio professionale.
La storia moderna della professione infermieristica:
- il superamento del mansionario e del ruolo ausiliario della professione infermieristica (DPR 225/74);
- la nascita del nursing moderno e della formazione universitaria: le ultime tappe storiche della
formazione infermieristica;
- il contributo della mobilità Socrates - Erasmus degli studenti.
Il contributo dell’infermieristica dalla medicina:
- il Concetto di care e di cure;
- il modello bifocale (applicato al nursing ed alla medicina);
- i problemi di interesse infermieristico e medico: come distinguerli.
Il contributo dell’ assistenza infermieristica e quello dell’assistenza:
- i criteri per distinguere un bisogno di assistenza da un bisogno di assistenza infermieristica;
- il profilo degli operatori di supporto all'assistenza infermieristica: OSS, OSS con formazione
complementare (Accordo stato regione);
- il concetto di attribuzione/delega: alberi decisionali;
- i criteri per definire la complessità assistenziale dei pazienti.
Gli operatori dell’area sanitaria e il contributo offerto:
- le quattro classi di laurea e le finalità (Classe infermieristica/ostetrica, classe tecnica, riabilitativa e
della prevenzione).
Il contributo dei diversi operatori in un progetto di presa in carico multiprofessionale:
- per quale ragione gli operatori fanno difficoltà a collaborare;
- quali sono le strategie di lavoro multidisciplinare.
Concetto di disciplina infermieristica e di caring
I principi guida del caring: Vulnerabilità, Fragilità, Empowermnet, Autocura, Confort, Coping, Dignità,
Empatia, Facilitazione, Supporto nella sofferenza, Relazione/Educazione terapeutica.
Paradigma della disciplina infermieristica: Ambiente, Salute/Malattia, Persona, Assistenza
infermieristica.
Come il paradigma può essere utilizzato per analizzare l’attività lavorativa di un infermiere: esercizi
pratici.
La metodologia clinica infermieristica:
- metodo clinico come processo di nursing;
- metodi/strumenti di accertamento di primo livello e di secondo livello;
- fonti rpomarie e secondarie;
- metodi per individuare il problema del paziente: ragionamento diagnostico e uso della tassonomia
Nanda;
- metodi per definire il piano degli interventi: ragionamento prognostico, priorità e strategie
assistenziali;
- metodi per pianificare/registrare le cure infermieristiche (piano di assistenza standard,
personalizzato, clinical pathway): differenze e potenzialità.
Bibliografia
RUTH F. CRAVEN, COSTANCE J. HIRNLE, Principi fondamentali dell'assistenza infermieristica, 3 ed. Casa
Editrice Ambrosiana, Milano, 2007, 163-280.
Federazione IPASVI. Codice deontologico. Disponibile su:
http://www.ipasvi.it/professione/content.asp?ID=20 ultimo accesso 17/12/2007
DELLAI M., RUOCCO M., ROAT O., F DALLAPÈ, La competenza infermieristica superiore/avanzata
(advanced). AIR, 2006, 25 (2):92-98.
Normativa di riferimento:
Decreto ministeriale 14 settembre 1994, n.739 Gazzetta Ufficiale 9 gennaio 1995, n.6. (Profilo
professionale). Disponibile su:
http://213.203.141.50/professione/ArchivioLeggi/Files/179/DM140994n739.pdf
Legge 26 febbraio 1999 n. 42. (Disposizioni in materia di professioni sanitarie). Disponibile su:
http://www.parlamento.it/leggi/99042l.htm
Codice deontologico dell’infermiere. Disponibile su: http://www.ipasvi.it/professione/content.asp?ID=20
D.P.R.225 /74 (Mansionario). Disponibile su:
http://www.vicenzaipasvi.it/home/normativa/legislazione/xmansiona.htm
Conferenza stato regioni 22 febbraio 2001 (OSS). Disponibile su:
http://www.professioneoss.net/Doc%20vari/Profilo.pdf
Conferenza stato regioni 16 gennaio 2003 (OSSS). Disponibile su:
http://www.professioneoss.net/Doc%20vari/Profilo%20OSSS_formazione%20complementare.pdf
Per consultazione
BENCI L., L’operatore socio sanitario: autonomia, rapporti con i professionisti e responsabilità giuridica,
Rivista di Diritto delle professioni sanitarie, 2001, 4, 3, pp. 219-224.
CARPENITO, L.J., Piani di assistenza infermieristica e documentazione. Diagnosi infermieristiche e
problemi collaborativi, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2000.
CORSO INTEGRATO DI PREVENZIONE E SICUREZZA
Settori: MED/42 Igiene generale, MED/44 Sicurezza nei luoghi di lavoro,
MED/45 Infermieristica preventiva
Dott.ssa Rosanna Quattrin
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Protezione e Sicurezza, è in grado di descrivere
- il concetto di salute/malattia ed i fattori determinanti la salute nelle diverse fasi della vita;
- i problemi prioritari di salute della popolazione italiana e gli obiettivi di sviluppo della salute definiti
dalla pianificazione sanitaria nazionale ed internazionale (Organizzazione Mondiale alla Sanità);
- l’organizzazione e il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale, la normativa di riferimento, le
tendenze di sviluppo del sistema ospedaliero e dei servizi sanitari, gli obiettivi e le priorità;
- le strategie di promozione della salute e di prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle
malattie;
- i fattori di rischio per la salute negli ambienti di vita, di lavoro e di cura e le indicazioni normative di
riferimento;
- metodi e strumenti di analisi e di valutazione dei rischi in ambito sanitario finalizzati alla adozione di
efficaci interventi di prevenzione e protezione;
- ed utilizzare le pratiche di protezione dal rischio fisico, radiologico, chimico, biologico al fine di
tutelare la salute e sicurezza propria, dei pazienti, e di altri operatori dell’area sanitaria;
- ed adottare strategie di prevenzione del rischio infettivo nelle strutture ospedaliere e di comunità;
ed utilizzare i dispositivi di protezione individuale.
Igiene generale
Programma
L’evoluzione del concetto di salute ed i processi di trasformazione dei sistemi sanitari:
- definizione di salute;
- concetto di salute;
- evoluzione del concetto di salute;
- evoluzioni sociali: sviluppo della scienza medica fino all’anno 2000, sanità e stake holders, concetto
di accountability, l’utente e le evidenze scientifiche, le reti in sanità, il concetto di connectedeness;
- evoluzioni delle professioni sanitarie;
- evoluzione delle organizzazioni sanitarie;
- i sistemi sanitari del 21° secolo;
La sanità pubblica, governance and government.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità: costituzione, obiettivi, funzioni.
Le strategie per la promozione della salute dell’Unione Europea.
Il Ministero della Salute: compiti, materie, enti ed organi del servizio.
Health For All to 2020 (WHO):
- obiettivi;
- indirizzi;
- valori;
- lo sviluppo di sitemi sanitari sostenibili
Funzioni essenziali in Public Health.
Fattori influenzanti la salute nel 21° secolo.
I 7 principi di Tavinstock.
Nascita ed evoluzione del SSN in Italia.
Evoluzione dell’ordinamento sanitario in Italia: art. 32 della Costituzione Italiana, il SSN prima della
833/78, legge n. 833 del 23.12.1978, DPR 502/94 D.P.R. 229/99.
L’assetto organizzativo odierno del SSN italiano.
- livello nazionale,
- livello regionale;
- livello locale.
La trasformazione aziendale del SSN: l’autonomia, il finanziamento.
Le aziende sanitarie regionali
Le Cure Primarie: il Distretto, l’integrazione socio-sanitaria, il Dipartimento di Prevenzione.
Il microclima:
- definizione;
- inquinamento fisico dell’aria indoor;
- inquinamento chimico-inorganico dell’aria indoor;
- inquinamento chimico-organico dell’aria indoor;
- cenni di illuminazione.
La normativa sulla gestione dei rifiuti.
Le vaccinazioni:
- obiettivi delle strategie vaccinali;
- raccomandazioni generali per la somministrazione delle vaccinazioni;
- vaccinazioni obbligatorie, raccomandate e consigliate;
calendario delle vaccinazioni nell’età evolutiva.
Concetti di disinfezione, disinfestazione, sterilizzazione, sanificazione.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali. Laboratori.
Bibliografia
N. COMODO, G. MACIOCCO, Igiene e Sanità Pubblica, Carocci Editore, 2002.
S. BARBUTI, E. BELLELLI, G.M. FARA, G. GIAMMANCO, Igiene e Medicina Preventiva, Monduzzi.
L. CHECCACCI, C. MELONI, G. PELISSERO, Igiene, Ambrosiana.
A. ALBANO, L. SALVAGGIO, Manuale di Igiene, Piccin.
Sicurezza nei luoghi di lavoro
Programma
Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro – cenni storici e principali riferimenti legislativi:
- evoluzione della normativa: dalla Costituzione al recepimento delle direttive CE;
- il decreto legislativo 19 settembre 1994 n. 626, parte generale: campo di applicazione, definizioni,
misure generali di tutela, ruolo e obblighi di datore di lavoro, dirigenti e preposti, dei lavoratori, del
servizio di prevenzione e protezione e del suo responsabile, del medico competente, dei
rappresentanti dei lavoratori.
Tutela della sicurezza e salute del personale sanitario: analisi dei principali fattori di rischio specifici e
loro valutazione alla luce della vigente normativa.
Movimentazione manuale dei carichi:
- aspetti normativi – d. lgs. 626/94 titolo V;
- cenni di ergonomia;
- il rischio in ambiente sanitario;
- prevenzione, protezione e sorveglianza sanitaria.
Rischio biologico:
- aspetti normativi – d. lgs.626/94 titolo VIII;
- modalità di trasmissione delle infezioni (parenterale, aerea, orofecale);
- prevenzione e protezione – precauzioni standard, precauzioni aggiuntive, vaccinazioni;
- sorveglianza sanitaria.
Rischio chimico:
- aspetti normativi: d. lgs 626/94 titolo VII e VII bis;
- classificazione degli agenti chimici pericolosi. Cancerogeni e mutageni. Frasi di rischio;
- chemioterapici antiblastici: Provvedimento 5 agosto 1999. Potenziali rischi connessi con la
manipolazione dei C.A. Prevenzione e protezione. Sorveglianza sanitaria.
Uso di attrezzature munite di videoterminali:
- aspetti normativi – d. lgs.626/94, titolo VI;
- cenni di ergonomia delle postazioni di lavoro;
- prevenzione, protezione e sorveglianza sanitaria;
Patologia da guanti
- dermatiti da contatto nel personale sanitario;
- la patologia da lattice: tipi di reazioni, principali manifestazioni cliniche;
- prevenzione, protezione e sorveglianza sanitaria.
Infortuni e malattie professionali
- riferimenti normativi: D.P.R. 1124/65, art. 365 C.P., D.M. 27/4/2004;
- definizioni;
- il rischio infortunistico in ambito sanitario, gli incidenti a rischio biologico;
- procedure in caso di infortunio e di malattia professionale.
Rischio fisico
- radiazioni ionizzanti – aspetti normativi: d. lgs. 230/95 e d.lgs. 241/01 – definizioni, effetti sulla salute,
prevenzione, protezione e sorveglianza sanitaria;
- radiazioni non ionizzanti (NIR): definizioni, effetti sulla salute, prevenzione, protezione e sorveglianza
sanitaria.
Infermieristica preventiva
Obiettivi specifici
Il concetto di salute/malattia e i fattori determinanti la salute nelle diverse fasi della vita.
I problemi prioritari e gli obiettivi di sviluppo della salute definiti dalla pianificazione sanitaria
nazionale, internazionale (WHO).
L’organizzazione ed il funzionamento del SSN, la normativa di riferimento e i documenti che
definiscono gli obiettivi.
Ambienti di vita (macro-micro) come fonte di rischio per la salute.
Le strategie di promozione della salute e di prevenzione delle malattie primaria secondaria e terziaria.
I fattori di rischio per la salute della collettività negli ambienti di vita, di lavoro e di cura e le indicazioni
contenute nella normativa nazionale per la salvaguardia della collettività.
Metodi e strumenti di analisi e valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza nelle attività sanitarie
al fine di adottare efficaci interventi di prevenzione e di protezione.
Utilizzo delle pratiche e dei dispositivi di protezione dai rischi al fine di tutelare la salute e la sicurezza
proprie, dei pazienti e di altri operatori dell’area sanitaria.
Adozione di strategie di prevenzione del rischio infettivo nelle strutture ospedaliere.
Programma
I prerequisiti della salute.
I determinanti -individuali e sociali della salute:
- fattori socio-economici e stili di vita;
- condizioni ambientali;
- eredità genetica;
- organizzazione servizi-sanitari.
Salute come condizione di benessere: dalla tutelaa alla promozione.
Contributo dell’infermieristica attraverso l’evoluzione del pensiero teorico da F. Nightingale a
P.Benner.
Definizione di fattori di rischio e di comportamenti a rischio per la salute:
-alimentazione;
-movimento;
-abuso di sostanze (alcol, droghe. ecc.);
- fumo;
- guida di veicoli.
Individuazione degli specifici ambiti di competenza infermieristica in merito alla promozione ad allo
sviluppo della salute:
- nel profilo professionale;
- nel codice deontologico.
Il contributo dell’infermieristica alla promozione e allo sviluppo della salute nei programmi a livello:
- internazionale;
- europeo;
- nazionale;
- regionale.
Concetto di sicurezza e fattori che la influenzano (età e fase di sviluppo, cultura ed esperienza
personale, integrità psico-fisica).
Caratteristiche dell’ambiente confinato domestico
- temperatura;
- umidità;
- illuminazione: naturale, artificiale;
- dimensioni;
- tipologia di arredi;
standard di riferimento e strategie di mantenimento.
Fattori di rischio e misure di sicurezza in ambiente domestico
Igiene e standard di pulizia ambientale a livello domiciliare.
Caratteristiche dell’ambiente confinato ospedaliero:
- temperatura;
- umidità;
- illuminazione naturale, artificiale;
- dimensioni;
- tipologia di arredi;
standard di riferimento e strategie di mantenimento.
Fattori di rischio e misure di sicurezza in ambiente ospedaliero.
Igiene e standard di pulizia ambientale ospedaliera.
Interventi di promozione e di prevenzione in collaborazione con altri professionisti (assistente
sanitario, ostetrica, tecnico della prevenzione, medico specialista…):
- educazione sanitaria;
- screening;
- follow-up.
La sicurezza per l’operatore sanitario, per la persona assistita, per i visitatori e i caregivers.
La gestione integrata del rischio all’interno del sistema organizzazione.
Aspetti della normativa in materia di prevenzione e tutela della salute e della sicurezza con specifico
riferimento ai profili di responsabilità infermieristici esercitati nei vari ruoli di: studente, operatore,
coordinatore, dirigente.
Il concetto di rischio e di pericolo per la salute.
Il concetto di errore, di evento avverso e di prevenibilità.
Principali strumenti di rilevazione, analisi e valutazione dei rischi, secondo gli orientamenti attuali.
I principali fattori di rischio lavorativo per l’infermiere: biologico, movimentazione dei carichi, chimico.
Il significato di prevenzione e protezione a livello individuale e collettivo.
Principi di ergonomia in ambito sanitario.
Le misure e le procedure di prevenzione e protezione nel contesto delle attività sanitario-assistenziali.
L’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali e collettivi.
I presidi per la sicurezza e le dotazioni di pronto soccorso per gli ambienti lavorativi.
Comportamenti da adottare in caso di infortunio, incidente, emergenza.
La costruzione di una procedura di sicurezza a partire da una specifica attività infermieristica.
Le Precauzioni Standard quali misure di prevenzione e protezione per l’operatore ed il paziente:
igiene delle mani, uso di guanti, uso di maschere ed occhiali di protezione, uso di camici, respiratory
hygiene/cough etiquette, trattamento dei dispositivi medici riutilizzabili, trattamento della
biancheria,pratiche iniettive sicure.
Le Precauzioni Aggiuntive quali misure per la prevenzione delle infezioni a trasmissione aerea,
attraverso droplet e contatto.
La responsabilità dell’infermiere nel mantenimento dell’ambiente nelle Strutture Sanitarie .
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali. Laboratori. Discussione guidate.
Bibliografia
CRAVEN R.F., Principi fondamentali dell’assistenza infermieristica, Casa Editrice Ambrosiana, terza ed.
Milano 2007, Cap IV (Unità 2), I vol. Teorie Infermieristiche e modelli concettuali, Cap. XVI (Unità 4), I
Vol. Salute e benessere, Cap. XXXII (Unità 7);
II Vol. Sicurezza, Cap XXXIII (Unità 7), Vol. 2° Mantenimento della salute, Cap. XLI (Unità 9) II Vol.
Difese corporee contro le infezioni.
Ministero della salute, Guadagnare salute - Rendere facili le scelte salutari, 2007.
Codice deontologico e del Profilo Professionale.
Carta europea sull’ambiente e la salute 1989.
Per ulteriori approfondimenti:
COMODO. N. , MAGIOCCO G., Igiene e sanità Pubblica, Carocci Faber , Roma 2007.
GALLELLI R., Salute come benessere, Ed. PENSA Multimedia.
GOBBA F., SALI D., Rischi professionali in ambito ospedaliero, Mc Graw Hill, Milano 1999.
Letture consigliate per approfondimenti:
Dichiarazione di Alma Ata.
Carta di Ottawa 1986.
Dichiarazione di Jakarta 1997.
Dichiarazione di Milano “Città sane”1990.
CORSO INTEGRATO DI BASI MOLECOLARI DELLA VITA
Settori: BIO/10 Biochimica, BIO/13 Biologia applicata, MED/03 Genetica medica
Prof.ssa aggr. Barbara Skerlavaj
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Basi molecolari della vita, è in grado di descrivere:
- e di integrare gli elementi fondamentali di biochimica, biologia e genetica propedeutici
all’apprendimento dell’anatomia, della fisiologia e della fisiopatologia per l’infermieristica;
- le basi dell’organizzazione strutturale e funzionale della materia vivente;
- le strutture principali della cellula, distinguendo le cellule procariote ed eucariote e descrivendo le
funzioni degli organuli subcellulari;
- i principali processi metabolici (catabolici ed anabolici) e biologici (meccanismi di trasmissione ed
espressione genica) e la loro integrazione nell’organismo umano come base per comprendere lo stato
di salute;
- i principali meccanismi che controllano l’espressione e la trasmissione del materiale genetico;
- le basi genetiche delle malattie umane;
ed utilizzare terminologia, grandezze ed unità di misura in chimica per la corretta applicazione delle
prescrizioni terapeutiche.
Biochimica
Obiettivi specifici
Acquisire dimestichezza con la terminologia, le grandezze e le unità di misura in chimica per una
corretta applicazione delle prescrizioni terapeutiche.
Descrivere le strutture e le proprietà chimico-fisiche dei principali composti inorganici ed organici di
interesse metabolico; comprendere il rapporto struttura-funzione delle macromolecole biologiche;
descrivere i principali processi metabolici a livello molecolare e la loro integrazione nella cellula e
nell’organismo come base per l’infermieristica clinica.
Elementi conoscitivi richiesti allo studente
Per la comprensione dei contenuti del corso di Biochimica sono necessarie le conoscenze di base
della Chimica generale ed inorganica a livello liceale (struttura dell’atomo, tavola periodica, legame
chimico, pH, numero di ossidazione e reazioni redox, equilibrio chimico).
Programma
L’acqua: caratteristiche della molecola e sua importanza biologica come solvente universale.
Interazioni non covalenti (legame idrogeno). Molecole polari e non polari. Molecole idrofiliche,
idrofobiche ed anfipatiche.
Soluzioni acquose: modi per esprimere la concentrazione delle soluzioni: percentuale in peso/volume
e volume/volume, molarità, normalità. Definizione di colloide, sospensione e soluzione. Concetti di
diffusione, filtrazione, osmosi. Proprietà colligative: pressione osmotica. Dissociazione elettrolitica e
osmolarità. Soluzioni isotoniche, ipotoniche ed ipertoniche (rispetto al sangue).
Ionizzazione dell’acqua e prodotto ionico dell’acqua. Definizioni di acidi e basi. Acidi e basi forti, acidi e
basi deboli. Acidi e basi coniugati. Definizione di pH, scala del pH, rilevatori di pH. Equilibrio di
dissociazione degli acidi deboli e soluzioni tampone, tamponi biologici (fosfato, bicarbonato).
Biomolecole e composti organici. Proprietà del carbonio. Definizione di gruppo funzionale e
descrizione di alcuni gruppi e di alcune classi di composti: gruppo ossidrilico, alcoli; gruppo
carbonilico, aldeidi e chetoni; gruppo carbossilico, acidi carbossilici; gruppo amminico, ammine.
Carboidrati: struttura e nomenclatura dei principali monosaccaridi di interesse metabolico. Legame
glicosidico, struttura e nomenclatura dei disaccaridi (lattosio, saccarosio) e polisaccaridi (amido,
glicogeno, cellulosa). Funzioni principali dei carboidrati.
Lipidi: lipidi neutri (trigliceridi) e polari (fosfolipidi e glicolipidi). Steroidi: colesterolo. Acidi grassi saturi e
insaturi, fluidità dei grassi a temperatura ambiente. Funzioni principali dei lipidi.
Amminoacidi e proteine: distinzione tra amminoacidi polari e non polari, caratteristiche principali. Livelli
di struttura delle proteine e loro principali funzioni.
Gli enzimi come catalizzatori biologici e loro meccanismo d’azione. Formazione del complesso
enzima-substrato. Caratteristiche del sito attivo. Cinetica di Michaelis-Menten, significato di Km e
Vmax. Inibizione enzimatica reversibile ed irreversibile, competitiva e non competitiva. Regolazione
dell’attività enzimatica, enzimi allosterici (cenni). Classificazione internazionale degli enzimi. Coenzimi
(Coenzima A, NAD e FAD). Significato delle vitamine nella dieta dei mammiferi come precursori dei
coenzimi. Isoenzimi (cenni).
Introduzione al metabolismo: principio di conservazione dell’energia, estrazione dell’energia dalle
sostanze nutrienti, analisi degli stati di ossidazione del carbonio e delle modalità con le quali
avvengono le ossidoriduzioni biologiche. L’ATP come trasportatore universale di energia libera nei
sistemi biologici, il coenzima A come trasportatore di acili attivati, i coenzimi NAD e FAD come
trasportatori di elettroni. Concetto di via metabolica, catabolismo e anabolismo.
Respirazione cellulare suddivisa schematicamente in tre fasi: produzione di AcetilCoA, ossidazione
dell’acetilCoA e fosforilazione ossidativa.
Metabolismo anaerobico ed aerobico del glucosio. Glicolisi: tappe, significato, bilancio energetico e
regolazione, importanza della fosfofruttochinasi. I destini del piruvato, fermentazione lattica, cenni
sulla decarbossilazione ossidativa del piruvato ad opera dell’enzima mitocondriale piruvato
deidrogenasi; ciclo di Krebs (cenni); fosforilazione ossidativa: la catena respiratoria e la forza
protonmotrice da essa generata, sintesi dell’ATP e suo accoppiamento con la catena respiratoria,
controllo respiratorio, disaccoppianti ed inibitori. Cenni sulla gluconeogenesi. Ruolo del fegato
nell’omeostasi glicemica, regolazione ormonale della glicemia, insulina e glucagone. Metabolismo del
glicogeno: ruolo e significato del glicogeno nei vari tessuti (differenze tra fegato e muscolo).
Metabolismo dei lipidi: digestione ed assorbimento dei lipidi; colesterolo e sali biliari; trasporto dei lipidi
nel sangue: caratteristiche principali delle lipoproteine plasmatiche; i trigliceridi come fonte di acidi
grassi ossidabili, ossidazione degli acidi grassi: tappe enzimatiche, bilancio e resa energetica;
formazione dei corpi chetonici e loro significato metabolico. Biosintesi degli acidi grassi (cenni) e acidi
grassi essenziali.
Metabolismo degli amminoacidi: i composti azotati e bilancio dell’azoto, digestione delle proteine e
catabolismo degli amminoacidi: transaminazioni, deaminazione semplice e ossidativa (cenni), ciclo
dell’urea: funzioni e significato; animali ammoniotelici, ureotelici e uricotelici. Destino degli atomi di
carbonio degli amminoacidi: amminoacidi glucogenici e chetogenici. Distinzione tra amminoacidi
essenziali e non essenziali.
Integrazione del metabolismo nel ciclo nutrizione/digiuno (cenni).
Biologia applicata
Obiettivi specifici
Obiettivo del Corso di Biologia è quello di fornire allo studente le conoscenze di base
sull’organizzazione della materia vivente e sui principali meccanismi che ne regolano il funzionamento
a livello cellulare. Al termine del corso lo studente deve dimostrare di conoscere le principali
caratteristiche di: macromolecole di interesse biologico; struttura ed organizzazione delle cellule
procariote ed eucariote; meccanismi di trasmissione ed espressione genica; comunicazione tra cellule
e meccanismi di trasduzione dei segnali all’interno della cellula.
Elementi conoscitivi richiesti allo studente
Gli elementi conoscitivi che lo studente deve possedere per la comprensione del Corso di Biologia
applicata sono le conoscenze di base di chimica e biologia a livello liceale.
Programma
Differenze tra procarioti ed eucarioti. Organizzazione interna della cellula eucariota:
compartimentalizzazione in organelli e struttura citoscheletro della cellula.
La comunicazione tra cellule: interazione cellula-cellula e cellula matrice. Il ruolo della membrana
plasmatica nel trasporto, nell’adesione e nella trasduzione dei segnali esterni all’ambiente
intracellulare.
Basi chimiche di proteine e acidi nucleici con approfondimento delle caratteristiche strutturali e
funzionali di queste due classi di macromolecole biologiche.
Il ciclo cellulare. Il concetto di gene. Struttura ed organizzazione del genoma negli eucarioti. La
replicazione del DNA. Mutagenesi. I meccanismi di riparo del DNA. La telomerasi. Carcinogenesi:
oncogeni ed oncosoppressori.
La trascrizione nei procarioti e negli eucarioti. Introni ed esoni. Il meccanismo di splicing. La
regolazione dell’espressione genica a livello trascrizionale. Regolazione del Lac-operon. Esempi di
trascrizione regolata: l’arabinosio ed il glucosio.
Gli RNA: mRNA, rRNA e tRNA. Codice genetico ed il meccanismo di traduzione delle proteine.
Meccanismo d’azione e specificità degli antibiotici nella sintesi proteica.
Genetica medica
Obiettivi specifici
Conoscenza dei principi fondamentali della genetica. Conoscenza delle modalità di trasmissione
ereditaria delle malattie monogeniche. Capacità di disegnare ed interpretare gli alberi genealogici.
Capacità di valutare il rischio di ricorrenza per i membri di una famiglia con malattia monogenica.
Conoscenza degli elementi di base della consulenza genetica. Conoscenze generali del ruolo della
componente genetica nelle malattie multifattoriali. Conoscenza dei concetti di cariotipo umano
normale e patologico.
Programma
Di cosa si occupa la Genetica. Classificazione delle malattie a base genetica. Alberi genealogici. Leggi
di Mendel e applicazioni fondamentali di esse in medicina. Rapporti mendeliani atipici. Polimorfismi
genetici. Penetranza ed espressività. Mitosi e Meiosi. Cromosomi ed analisi del cariotipo nell’uomo.
Classificazione e principali malattie da difetto cromosomico. Diagnosi prenatale. Acidi nucleici,
espressione genica, mutazioni. Ereditarietà mitocondriale. Ereditarietà legata al cromosoma X. La
determinazione del sesso. Genetica delle principali malattie monofattoriali. Il counseling genetico.
CORSO INTEGRATO DI BASI MORFO-STRUTTURALI DEL CORPO UMANO
Settori: BIO/17 Istologia, BIO/16 Anatomia umana
Dott.ssa Paola Saccheri
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Basi Morfo-Strutturali del Corpo Umano, è in grado di
descrivere:
- la conoscenza macroscopica e microscopica di base del corpo umano, con riferimento ai diversi
livelli di organizzazione, dalle cellule differenziate agli apparati;
- i caratteri distintivi, le proprietà e l’organizzazione strutturale di cellule differenziate e tessuti, la loro
potenzialità rigenerativa, le specifiche modalità di invecchiamento e la distribuzione nel corpo;
- l'organizzazione strutturale macroscopica e tissutale dell’apparato osteomuscolare (ossa, muscoli,
tendini, legamenti, cartilagini);
- l'organizzazione strutturale macroscopica e tissutale del sistema nervoso;
- l’organizzazione strutturale macroscopica e tissutale dell’apparato endocrino;
- struttura e integrazione tissutale nella cute;
- la struttura, topografia e integrazione tissutale nelle sierose;
- la struttura e topografia degli organi che costituiscono l’apparato respiratorio, l’apparato digerente,
l’apparato urogenitale;
- l’integrazione tissutale nella parete dei visceri cavi,
- la composizione tissutale delle diverse mucose, con particolare riguardo a quelle direttamente o
indirettamente raggiungibili dall’operatore infermiere;
- l'organizzazione strutturale e l’integrazione tissutale nei visceri parenchimatosi, con particolare
riguardo a rene e fegato, con le connesse implicazioni morfo-funzionali;
- la struttura macroscopica e l’integrazione tissutale per quanto riguarda il cuore e i vasi sanguiferi
nelle diverse gerarchie, con le connesse correlazioni morfo-funzionali;
la composizione e le proprietà del sangue e le caratteristiche del tessuto emopoietico.
Istologia
Programma
Livelli gerarchici di organizzazione della materia vivente e discipline dell'area morfologica.
La cellula e le sue linee differenziative. Organizzazione della cellula e suoi organelli.
Cenni su spermatogenesi e follicologenesi, fecondazione, annidamento del concepito, annessi
embrionali, placenta, barriera ematoplacentale, significato funzionale ed attività endocrina della
placenta.
Rapporto di derivazione embriogenetica dei tessuti dai tre foglietti embrionali.
I quattro tessuti dell'individuo adulto.
Polarità cellulare. Adesione cellulare. Specializzazioni di superficie delle cellule. Interazione cellulamatrice.
Interazioni fra tessuto epiteliale e tessuto connettivo.
Integrazione di tessuti nella cute, nelle mucose e nelle sierose.
Integrazione di tessuti nei visceri cavi e nei visceri parenchimatosi.
Integrazione di tessuti nella parete dei vasi.
I diversi tipi di endotelio nei vasi capillari.
Il tessuto connettivo.
La matrice extracellulare. Cellule residenti e migranti nei tessuti connettivi.
Capacità rigenerativa.
Classificazione dei tessuti connettivi propriamente detti con cenni funzionali su tessuto linfoide, tessuti
adiposi, tendini e legamenti.
I tessuti connettivi di sostegno.
I tipi di cartilagine con riferimenti all'invecchiamento.
Il tessuto osseo, con riferimenti a rimaneggiamento, rimodellamento.
Il sangue, il midollo osseo e l'emopoiesi.
Il tessuto epiteliale.
Capacità rigenerativa tissutale.
Gli epiteli di rivestimento.
Caratteristiche morfofunzionali e distribuzione dei diversi tipi.
Epiteli pavimentosi semplici; epiteli cubici semplici; epiteli batiprismatici semplici, epiteli assorbenti,
epiteli secernenti; epiteli pluriseriati, con riferimento agli epiteli delle vie respiratorie; epiteli
isoprismatici e batiprismatici composti; epiteli pavimentosi composti; l’epidermide; epitelio polimorfo,
uroteli.
Gli epiteli ghiandolari.
Le ghiandole esocrine. Classificazione e distribuzione, tipi di secrezione.
Le mucose di intestino tenue ed intestino crasso, la mucosa gastrica; ghiandole sudoripare e
ghiandole sebacee; ghiandole lacrimali, ghiandole salivari maggiori, ghiandole mammarie, ghiandole
prostatiche, ghiandole del pancreas.
Il nefrone. Il lobulo epatico.
Le ghiandole endocrine.
Ipofisi, adenoipofisi e neuroipofisi, asse ipotalamo-ipofisario.
Ghiandole interstiziali di testicolo e ovaio, corpo luteo. Ciclo mestruale.
Epifisi. Tiroide. Paratiroidi. Isole del Langerhans. Ghiandole surrenali.
Il tessuto muscolare.
Capacità rigenerativa. Tessuto muscolare striato scheletrico e struttura dei muscoli scheletrici; tessuto
muscolare striato cardiaco nel miocardio aspecifico e in quello specifico; tessuto muscolare liscio.
Tessuto nervoso.
Le diverse capacità rigenerative di neurone e cellule della glia.
Neurone. Sinapsi. Fibre nervose mieliniche ed amieliniche.
Anatomia umana
Programma
Introduzione all’ studio dell’anatomia.
Osteoartrologia
Caratteristiche generali dello scheletro. Colonna vertebrale: costituzione della vertebra "tipo",
caratteristiche delle vertebre cervicali, toraciche, lombari, osso sacro e coccige. Cenni sulle
articolazioni del rachide. Gabbia toracica: generalità. Coste e sterno. Cenni sulle articolazioni della
gabbia toracica. Cingolo scapolare: clavicola, scapola. Cenni sulle articolazioni sternoclavicolare e
acromioclavicolare. Scheletro dell'arto superiore: omero, radio, ulna e ossa della mano. Cenni sulle
articolazioni gleno-omerale, il gomito, il polso e articolazioni della mano. Anca. Articolazione
sacroiliaca, sinfisi pubica. Scheletro dell'arto inferiore: femore, patella, tibia, perone, piede. Cenni sulle
articolazioni coxofemorale, del ginocchio, della caviglia.
Cranio: caratteristiche generali.
Miologia
Generalità. Cenni sui principali muscoli scheletrici.
Cardio-angiologia
Cuore: posizione, rapporti, configurazione esterna ed interna. Generalità sulla circolazione arteriosa;
origine e decorso dei principali vasi arteriosi. Generalità sulla circolazione venosa e principali vasi
venosi.
Sistema linfatico. Cenni sulla struttura e l'organizzazione.
Apparato respiratorio
Generalità. Naso esterno, cavità nasale, seni paranasali. Faringe: forma, posizione, rapporti, struttura.
Laringe: forma, posizione, rapporti, struttura. Trachea e bronchi: forma, posizione, rapporti struttura.
Polmoni: forma, posizione, rapporti, struttura. Pleure.
Apparato digerente
Generalità. Anatomia del cavo orale. Ghiandole salivari maggiori. Esofago: forma, posizione, rapporti,
struttura. Stomaco: forma, posizione, rapporti, struttura. Intestino tenue: forma, posizione, rapporti,
struttura. Intestino crasso: forma, posizione, rapporti, struttura. Fegato: forma, posizione, rapporti,
struttura. Vie biliari extraepatiche. Pancreas: forma, posizione, rapporti, struttura.
Apparato urinario
Generalità. Reni: forma, posizione, rapporti, struttura. Vie urinarie: calici e pelvi renale, ureteri, vescica,
uretra maschile e femminile.
Apparato genitale femminile
Ovaie, tube uterine, utero, vagina, vulva.
Apparato genitale maschile
Testicoli: forma, posizione, rapporti, struttura. Prostata e vescichette seminali. Pene
Sistema endocrino
Ipofisi, epifisi, tiroide, paratiroidi, pancreas endocrino, ghiandole surrenali: forma, posizione, rapporti,
struttura.
Apparato tegumentario
Cute, mammella.
Sistema nervoso
Principi generali e organizzazione. Meningi e liquido cefalo-rachidiano. Cavità del S.N.C. Midollo
spinale: configurazione e rapporti; architettura della sostanza grigia e organizzazione della sostanza
bianca. Tronco encefalico: organizzazione generale. Cervelletto: configurazione, organizzazione
morfo-funzionale (cenni). Diencefalo organizzazione morfo-funzionale (cenni). Telencefalo:
configurazione esterna, formazioni commissurali interemisferiche. Aree corticali sensitive e motorie.
Sistema nervoso autonomo: organizzazione morfo-funzionale (cenni). Sistema nervoso periferico:
nervi cranici e spinali (cenni).
Bibliografia
L. P. GARTNER, J. L. HIATT, Istologia, EdiSES.
L. C. JUNQUEIRA, J. CARNEIRO, R.O. Kelley, Compendio di Istologia, Ed. Piccin.
L. P. GARTNER, J.L.HIATT, Atlante di Istologia, EdiSES.
S. FIOCCA, F.H. NETTER, Fondamenti di anatomia e fisiologia umana, Sorbona Editore.
F. H. MARTINI, M. J. TIMMONS, R. B. TALLITSCH, Anatomia Umana, EdiSES.
AUTORI VARI, Anatomia Umana, Ed. Edi-Ermes (per le Facoltà di Farmacia e Scienze e per le Scuole
Biomediche dirette a fini speciali).
CORSO INTEGRATO DI BASI FUNZIONALI DEL CORPO UMANO
Settori: FIS/07 Fisica applicata, BIO/09 Fisiologia
Dott. Stefano De Carli
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Basi Funzionali del Corpo Umano, è in grado di
descrivere:
- le leggi fondamentali della meccanica: la cinematica, la dinamica, il lavoro, l’energia e la potenza, la
biomeccanica;
- le leggi della meccanica dei fluidi: statica, dinamica (Bernoulli), fluidi reali, la misura della pressione.
- le leggi della termologia e termodinamica: misura della temperatura, energia interna, I e II principio
della termodinamica, meccanismi di trasmissione del calore;
- i fenomeni di superficie: tensione superficiale, diffusione, filtrazione, le membrane;
- i fenomeni elettrici: carica elettrica e legge di Coulomb, campo elettrico e potenziale elettrostatico,
capacità, resistenza e corrente elettrica;
- il sangue: volume e composizione; caratteristiche fisico chimiche; funzione eritrocitaria;
- il muscolo e lavoro muscolare: fisiologia cellulare del muscolo scheletrico: potenziale di membrana e
potenziale d'azione; Sinapsi neuro muscolare. Bioenergetica e biomeccanica della contrazione
muscolare; fonti energetiche del lavoro muscolare. massimo consumo di ossigeno;
- il cuore e la circolazione: organizzazione generale del circolo; attività elettrica e meccanica del cuore;
ECG; gettata cardiaca, sua misura e meccanismi di regolazione; pressione arteriosa, venosa, capillare
e loro regolazione; sistema linfatico; controllo nervoso del sistema cardiocircolatorio;
- la respirazione: composizione e pressione dell'atmosfera; volumi polmonari statici e dinamici;
meccanica respiratoria; circolo polmonare. ventilazione alveolare; ricambio gassoso; trasporto dei gas
nel sangue; regolazione respiratoria del pH; meccanismi centrali e periferici di controllo della
respirazione;
- il sistema nervoso: potenziale di membrana, potenziale d’azione, sinapsi, sistemi sensoriali, sistema
nervoso autonomo, controllo motorio, funzioni nervose superiori;
- il rene e liquidi corporei: volume e composizione dei compartimenti idrici; bilancio idrico; circolo
renale; funzione glomerulare; funzione tubulare; riassorbimento obbligatorio e facoltativo dell'acqua;
regolazione renale del pH;
- l’apparato gastroenterico: funzione motoria, secretoria, e di assorbimento; i meccanismi regolatori
(nervosi ed endocrini); la funzione endocrina/esocrina dell’apparato;
- il metabolismo, il fabbisogno alimentare ed energetico: misura diretta ed indiretta del metabolismo
energetico; bilanci energetici; alimentazione (le proteine, i lipidi, i glucidi, le vitamine, i sali minerali);
- la termoregolazione: temperatura corporea; produzione e dispersione del calore; centri
termoregolatori.
Fisica applicata
Obiettivi specifici
Il corso di Fisica Applicata intende fornire allo studente alcuni elementi delle scienze esatte che sono
alla base dei processi biologici e che rivestono interesse per le conoscenze biomediche specifiche nel
campo delle tecniche infermieristiche.
Lo studente dovrà conoscere le principali leggi fisiche che descrivono il comportamento della materia.
Risolvere semplici problemi a partire dall’impostazione teorica fino al risultato numerico espresso in
unità dimensionali corrette.
Elementi conoscitivi richiesti allo studente
Lo studente deve possedere una basilare conoscenza di matematica e geometria, in particolare deve
avere una buona padronanza del calcolo letterale, della risoluzione di equazioni di primo e secondo
grado, misura degli angoli, delle funzioni trigonometriche; lo studente deve inoltre conoscere lo spazio
cartesiano a due e tre dimensioni, il concetto di funzione cartesiana, alcune delle funzioni elementari
dello spazio a due dimensioni (retta, parabola, iperbole, circonferenza, ellisse, esponenziale,
logaritmica).
Programma
Premesse.
Oggetto e metodo della Fisica sperimentale.
Definizione operativa di grandezza. Grandezze fondamentali e derivate.
Grandezze scalari e vettoriali: somma, differenza, scomposizione prodotto scalare e prodotto
vettoriale di vettori non applicati. Il sistema di misura S.I.
Cinematica.
Definizione di moto, traiettoria, velocità e accelerazione. Moto rettilineo uniforme, moto rettilineo
uniformemente accelerato e loro rappresentazione grafica. Moto circolare uniforme, con definizione di
frequenza, velocità angolare e accelerazione centripeta.
Dinamica.
Definizione di massa inerziale e di forza. I tre principi della dinamica. Sistemi di riferimento inerziali. La
forza peso. Definizione di lavoro di una forza, energia cinetica, energia potenziale e potenza. Forze
conservative e non. Teorema dell’energia cinetica e teorema di conservazione dell’energia meccanica.
Statica.
Definizione di coppia di forze, momento di una forza. I e II equazione cardinale della statica.
Reazioni vincolari: di un piano e di un perno. Le leve: di primo, secondo e terzo genere.
I fluidi
I tre stati della materia: solidi, liquidi, gas.
La densità. Il concetto di pressione. Pressione atmosferica e pressione relativa. Legge di Pascal.
Misure di pressione: manometri e barometri. Il principio di Archimede.
Dinamica dei fluidi.
Portata ed equazione di continuità. L’equazione di Bernouilli. Viscosità.
Flusso nei tubi: il flusso sanguigno. Misura della pressione sanguigna.
Il sistema circolatorio analizzato come un esempio di fluidodinamica. I distretti vascolari. Resistenza
dei vasi.
Termologia.
Il termometro. Scale termometriche. Dilatazione termica: lineare e di volume.
Calorimetria.
Definizione di calore, relazione fondamentale della calorimetria. Calore specifico,grande e piccola
caloria. Propagazione del calore: per conduzione, per convenzione e per irraggiamento.
Trasformazioni termodinamiche.
Modalità di svolgimento.
Parte teorica: Lezioni ex cathedra.
Parte pratica: Esercitazioni in classe di soluzioni di problemi con la partecipazione degli studenti.
Bibliografia
Dispense distribuite durante il corso.
F. BORSA, G.L. INTROZZI, D. SCANNICCHIO, Elementi di Fisica per diplomi ad indirizzo medico biologico,
UNICOPLI.
Fisiologia
Obiettivi specifici
Il Corso Fisiologia Umana nell’ambito del Corso Integrato di Basi Funzionali del Corpo Umano,
affronta il problema delle funzioni dell’organismo nei suoi diversi e progressivamente più complessi
livelli di organizzazione (cellulare, tissutale, d’organo e di apparato) e del mantenimento delle funzioni
medesime attraverso l’omeostasi integrata tra i vari sistemi.. Costituisce quindi il necessario
complemento dei Corsi concernenti le discipline fisico-chimiche, biologiche e morfologiche di base, e
consente allo studente di completare le proprie conoscenze riguardanti il soggetto umano sano. Nel
Corso medesimo vengono inoltre poste le premesse fondamentali per affrontare lo studio delle
discipline che trattano gli aspetti inerenti alle disfunzioni dell’organismo in condizioni patologiche.
Nella prima parte del Corso di Fisiologia si introducono i principi di fisiologia e biofisica che sono alla
base delle funzione cellulare, con particolare riguardo per i processi che sottendono gli scambi con
l’ambiente extracellulare e l’attività funzionale delle cellule eccitabili, nervose e muscolari, che
veicolano segnali bioelettrici grazie a modificazioni cicliche delle caratteristiche di permeabilità della
membrana e delle basi della funzione neuro-muscolare. Vengono inoltre introdotte le caratteristiche
della composizione e le proprietà fisiologiche dei liquidi corporei nei dipartimenti intra ed extracellulare.
La seconda parte del Corso è dedicata allo studio della funzione degli organi e degli apparati, costituiti
da gruppi di organi che svolgono, in maniera coordinata e integrata, una funzione complessa. Si
affronta, in successione, lo studio della funzione del sistema nervoso, in particolare delle sue
componenti sensitiva e motoria e dei sistemi preposti alla regolazione delle funzioni fisiologiche e al
mantenimento dell’omeostasi corporea (sistema nervoso vegetativo e sistema endocrino). Si passa
quindi allo studio della funzione cardiaca e dei meccanismi che consentono la circolazione del sangue
nell’organismo; della funzione respiratoria e del trasporto dei gas nel sangue; della funzione renale e
delle modalità con cui viene determinata la composizione delle urine; il metabolismo calcio fosforo. Si
tratterà quindi della funzione digestiva, del controllo nervoso ed endocrino della stessa, delle modalità
con cui i nutrienti vengono assorbiti dall’organismo, fornendo all’allievo inoltre alcuni elementi
introduttivi di dietetica medica. Infine si tratterà della termoregolazione, del concetto di temperatura
corporea, della produzione e dispersione del calore corporeo, della sua regolazione nervosa e
bioumorale con cenni sulle cause che alterano tali meccanismi. Il materiale didattico è quello delle
fonti di testo indicate in bibliografia. Verrà inoltre fornito ulteriore materiale didattico durante il corso.
Programma
Introduzione: Concetti di feed-back negativo e feed-back positivo in fisiologia.
Fisiologia cellulare: trasporti di membrana, composizione dei liquidi cellulari ed extracellulari.
Potenziale di Membrana a riposo; Potenziale d’azione: genesi e meccanismi di propagazione. Sinapsi
e placca motrice.
Muscolo e lavoro muscolare: fisiologia cellulare del muscolo a riposo potenziale di membrana a
riposo; potenziale d’azione: genesi e meccanismi di propagazione contrazione muscolare; sinapsi e
placca motrice. accoppiamento eccitazione contrazione; bioenergetica e biomeccanica della
contrazione muscolare; fonti energetiche del lavoro muscolare; massimo consumo di ossigeno.
Muscolo liscio.
Cuore e Circolazione: Organizzazione generale del circolo; attività elettrica e meccanica del cuore.
ECG. Gittata cardiaca, sua misura e meccanismi di regolazione (cenni); pressione arteriosa e metodi
di misurazione, sistemi venoso e capillare e loro regolazione. Pressione venosa centrale e sua
misurazione. Produzione e riassorbimento del liquido interstiziale. Sistema linfatico; Circolazione
polmonare ed edema polmonare (cenni) Circolazione coronarica, cardiopatia ischemica (cenni).
Circolazione cerebrale, ischemia cerebrale (cenni). Controllo nervoso del sistema cardiocircolatorio.
Sangue: Composizione, funzioni; coagulazione.
Respirazione: Composizione e pressione dell’atmosfera; Volumi polmonari statici e dinamici.
Meccanica respiratoria. Circolo polmonare. Ventilazione alveolare; Ricambio gassoso; Trasporto dei
gas nel sangue. Rapporti ventilazione perfusione (cenni). Regolazione respiratoria del pH. Meccanismi
centrali e periferici di controllo della respirazione (cenni). Cenni di fisiopatologia respiratoria.
Sistema nervoso e organi di senso: Potenziale di membrana; potenziale d’azione. Sinapsi. Sistemi
sensoriali. Sistema nervoso autonomo. Somestesia. Recettori periferici. Fibre afferenti. Sistemi
ascendenti spino-sovraspinali. Organizzazione topografica e caratteristiche funzionali. Generalità sugli
organi di senso. Generalità sul Sistema motorio. Funzioni corticali (cenni). Funzioni del liquor. Dolore e
Analgesia.
Rene e Liquidi corporei: Volume e composizione dei compartimenti idrici. Bilancio idrico. Circolo
renale. Funzione glomerulare. Funzione tubulare. Riassorbimento obbligatorio e facoltativo dell’acqua;
ADH. Diuretici (cenni); metabolismo calcio e fosforo. Regolazione del pH.
Digerente e ghiandole annesse: Organizzazione funzionale del sistema digerente. Fisiologia della
digestione e dell’assorbimento delle sostanze nutritive. Funzioni endocrine ed esocrine delle ghiandole
salivari, dello stomaco, dell’intestino, del fegato e del pancreas. I meccanismi regolatori (nervosi ed
endocrini).
Il Metabolismo: il fabbisogno alimentare ed energetico: misura diretta ed indiretta del metabolismo
energetici; bilanci energetici. Alimentazione (le proteine, i lipidi, i glucidi, le vitamine, i Sali minerali).
La Termoregolazione: Temperatura corporea; produzione e dispersione del calore; centri
termoregolatori; disfunzioni (cenni).
Bibliografia
BATTAGLIA, NOÈ, Elementi di Fisiologia e Scienza dell' alimentazione, Mcgraw-hill.
GERMANN, STANFIELD, Fisiologia, Edises.
GUYTON, HALL, Fisiologia medica, Elsevier, Masson.
CORSO INTEGRATO DI BASI DI PATOLOGIA
Settori: MED/04 Patologia generale, MED/04 Fisiopatologia, MED/04 Immunologia,
MED/07 Microbiologia, microbiologia clinica
Prof. Francesco Saverio Ambesi Impiombato
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Basi di Patologia, è in grado di descrivere:
- i processi patologici dei meccanismi molecolari e cellulari di risposta dell’organismo, le correlazioni
sistemiche tra gli organi e gli apparati;
- le anormalità biologiche e dei meccanismi di controllo dell’organizzazione cellulare, tissutale, degli
organi e dei sistemi ai vari livelli di integrazione;
- le cause determinanti le malattie dell’uomo;
- gli automatismi di conservazione dell’integrità biologica ed i meccanismi di difesa dell’organismo
umano;
- i fondamenti biologici delle risposte immunitarie e le intercorrelazioni tra il sistema immunitario e gli
apparati dell’organismo indicando le possibili alterazioni di tali meccanismi;
- il meccanismo della febbre e dell’infiammazione;
- le caratteristiche di base della patologia molecolare, cellulare e genetica;
- i meccanismi maggiormente implicati nelle patologie dei principali organi ed apparati (cuore,
polmone, rene, endocrino e gastroenterico);
- le caratteristiche e le differenze tra virus, batteri, miceti, funghi;
- le modalità principali con cui i diversi tipi di microrganismi provocano malattia e le interazioni tra di
essi e le difese dell’ospite;
- l’iter diagnostico diretto ed indiretto (sierologico) e le modalità di raccolta ed invio dei materiali
biologici per esami microbiologici nonché le principali tecniche utilizzate in un laboratorio di
microbiologia per la selezione dei differenti patogeni;
- i sieri, vaccini, disinfezione e sterilizzazioni quali basi della prevenzione dei rischi infettivi;
- le modalità di lettura di un referto ed i principali criteri interpretativi;
ed appropriarsi della terminologia necessaria all’efficace comunicazione infermieristica e scientifica.
Modalità d’esame
L’esame consiste in una prova scritta, sui contenuti di tutte le discipline del Corso Integrato.
Patologia Generale
Obiettivi specifici
Apprendimento e comprensione delle cause determinanti e dei meccanismi patogenetici delle malattie
dell’uomo, con particolare riguardo ai fenomeni di carattere generale quali la febbre, l’infiammazione,
la patologia molecolare, cellulare, genetica e l’oncologia.
Programma
Argomenti di Patologia Generale
Generalità
La Patologia e Fisiopatologia Generale come discipline sperimentali. Relazioni con le altre discipline in
una visione prospettica degli studi Infermieristici.
Livelli di studio e di approfondimento della Patologia e Fisiopatologia Generale.
Sistemi ed organi: tessuti, cellule, macromolecole informazionali e strutturali,molecole e ioni.
Sistemi in vivo; sistemi in vitro. Terapia causale cellulare e molecolare.
Eziologia e Patogenesi. Concetto e classificazioni. Concetto ed esempi di malattie.
Malattie acute e croniche. Malattie ereditarie, congenite e acquisite.
Concetto ed esempi di stati morbosi primitivi o da esiti di malattia.
Gli agenti fisici come causa di malattie. Elettricità. Calore e basse temperature. Le
radiazioni ultraviolette. Le radiazioni ionizzanti. Alterazioni nei meccanismi di
riparo del DNA.
Gli agenti chimici come causa di malattie. Sostanze ad azione flogogena e steatogena.
Sostanze ad azione tossica. Sostanze ad azione mutagena. Esempi: l’alcool, il
fumo.
Gli agenti biologici come causa di malattie. Concetti di virulenza e patogenicità. Simbiosi e
parassitismo. Le infezioni. Cenni di parassitologia.
Concetti di normalità e patologia. Parametri di riferimento. I valori normali in Clinica e in Laboratorio di
analisi. Valutazione statistica. Correlazioni.
Fenomeni generali
- La Febbre. Patologia della termoregolazione. Intervallo di normalità e tecniche di misurazione della
temperatura corporea. Produzione e smaltimento del calore corporeo in condizioni fisiologiche e
patologiche. Ipotermia e ipertermia. Andamento febbrile. Tipi di decorso. Alterazioni metaboliche e
funzionali. Finalità ed efficacia della risposta febbrile. Effetti biologici della febbre.
- L’infiammazione. Concetti storici e definizione attuale. Classificazione delle cause eziologiche.
Infiammazione acuta e cronica (ab inizio o evolutiva). Trasudato ed essudato. Le infiammazioni
croniche. Classificazione. Meccanismi patogenetici. Varietà fibrosa, sierosa e suppurativa. I granulomi.
I processi di riparazione delle ferite.
Patologia Molecolare Concetto ed esempi di lesioni molecolari genetiche e non; tecnologie utilizzate.
La morte cellulare: stress, necrosi e apoptosi.
Alterazioni del metabolismo dei carboidrati. Esempi: Diabete mellito tipo I e II. Alterazioni del
metabolismo delle lipoproteine e dei lipidi. Esempi: Iperlipoproteinemie, Aterosclerosi.
Alterazioni del metabolismo degli aminoacidi. Esempi: Alcaptonuria, Albinismo.
Alterazioni del metabolismo delle purine e pirimidine. Esempi: Gotta, Sindrome di Lesch Nyhan e
Oroticuria.
Alterazioni del metabolismo dell’eme. Esempi: Iperbilirubinemie e Itteri.
La patologia molecolare del sangue: Anemie, Coagulazione.
Patologia Genetica
Malattie genetiche legate agli eterocromosomi. Esempi: Emofilia. Daltonismo.
Caratteri autosomici dominanti: i gruppi sanguigni. Malattie genetiche autosomiche
recessive. Esempi: Le emoglobinopatie.
Patologia Cellulare
Le atrofie. I fenomeni degenerativi. La senescenza cellulare. Ipertrofia, iperplasia,
metaplasia, anaplasia.
Oncologia
Proliferazione cellulare normale e patologica. Il concetto di trasformazione cellulare. Classificazione e
nomenclatura delle neoplasie: neoplasie benigne e maligne. La progressione tumorale. Le metastasi.
Le anomalie cromosomiche.
La cancerogenesi chimica e fisica.
Biologia molecolare delle neoplasie: concetti generali. Oncogèni. Anti-oncogèni.
Le disvitaminosi. La vitamina A. Il complesso B (B1. B2, B6, PP). La vitamina C: lo scorbuto. La
vitamina D. Rachitismo ed osteomalacia. La vitamina E. L’acido pantotenico, la biotina. La vitamina K.
Fisiopatologia
Obiettivi specifici
Apprendimento e comprensione delle cause determinanti e dei meccanismi patogenetici delle malattie
dell’uomo, con particolare riguardo ai fenomeni organo- tessuto-specifici maggiormente rilevanti in
Fisiopatologia umana. Utilizzare una terminologia corretta nella comunicazione infermieristica
professionale e scientifica in relazione alle principali alterazioni fisiopatologiche.
Programma
Fisiopatologia degli organi e degli apparati.
Fisiopatologia del sangue: Cenni sulla struttura della parete dei vasi, funzione delle cellule endoteliali.
Piastrine. Coagulazione: fattori della coagulazione, cascata coagulativa, fibrinolisi, anticoagulanti orali,
malattie emorragiche.
Trombosi. Struttura dei trombi. Trombosi arteriosa e venosa. Eziologia delle malattie tromboemboliche. Patogenesi ed evoluzione del trombo. Embolie ed ischemie. Arteriosclerosi, Aterosclerosi,
fattori di rischio che inducono danno endoteliale. Cenni sui rapporti tra LDL circolante, recettori per
LDL e sintesi del colesterolo. Conseguenze dell’aterosclerosi.
Disturbi emodinamici: iperemia, edema, ascite, emorragia. Shock.
Cenni ai meccanismi fisiopatologici della malattie dell’apparato respiratorio.
Cenni ai meccanismi fisiopatologici della malattie dell’apparato cardiovascolare: Es.:Ipertrofia
cardiaca, insufficienza, scompenso, infarto.
Cenni ai meccanismi fisiopatologici della malattie del fegato e dell’apparato digerente: Epatiti, cirrosi.
Fisiopatologia dell’assorbimento e fisiopatologia del pancreas esocrino.
Patologia cellulare e molecolare delle ghiandole endocrine
Organizzazione generale del sistema endocrino. Ormoni e Recettori. Feedback positivo e negativo.
Meccanismi endocrini, paracrini e autocrini.
Fisiopatologia della ghiandola ipofisi. Il coordinamento endocrino.
La ghiandola tiroide. Il gozzo. Iper-ipotiroidismo.
Le malattie autoimmuni della tiroide.
Le paratiroidi. Le ghiandole surrenali: ipo e iper-corticosurrenalismo; la midollare.
Malattie delle gonadi: ovaio, testicolo.
Gli ormoni gastrointestinali; pancreas endocrino: Diabete.
Cenni sulla fisiopatologia del ricambio idro-elettrolitico e dell’equilibrio acido base. La funzione
endocrina renale.
Immunologia
Obiettivi specifici
Al termine lo studente dovrà: Dimostrare di conoscere gli automatismi di conservazione dell’identità
dell’integrità biologica ed i meccanismi di difesa dell’organismo umano contro le intrusioni biologiche
Comprendere i fondamenti biologici delle risposte immunitarie e le
intercorrelazioni tra il sistema immunitario e gli altri apparati dell’organismo; Conoscere le alterazioni di
tali meccanismi ai vari livelli di integrazione. Introdurre lo studente alle principali metodiche di indagine
immunologica.
Programma
Il sistema immunitario e le caratteristiche fondamentali della risposta immunitaria: le componenti
innata ed acquisita della risposta immunitaria; caratteristiche fondamentali delle risposte innate ed
acquisite (differenze e cooperazione).
La rete delle difese immunitarie: le cellule del sistema immunitario; organi linfoidi primari e secondari;
ricircolazione dei linfociti.
Generazione della specificità, della memoria e della tolleranza immunitaria: la teoria della selezione
clonale.
Gli antigeni, proprietà e natura molecolare: antigenicità ed immunogenicità; gli epitopi.
Il recettore per l’antigene dei linfociti B: struttura funzionale e molecolare degli anticorpi; determinanti
strutturali (il dominio delle Ig); interazione Ag-Ab; valenza, affinità ed avidità; le classi di
immunoglobuline. Il concetto di variabilità anticorpale e la generazione somatica della diversità tra
anticorpi (cenni).
Immunità cellulo-mediata: struttura, caratteristiche molecolari del recettore per l’antigene dei linfociti T
(TCR); linfociti T helper e citotossici.
Processamento e presentazione dell’antigene: le cellule presentanti l’antigene (cellule dendritiche,
macrofagi e linfociti B); struttura e caratteristiche delle proteine MHC di classe I e II e presentazione
dell’antigene; rigetto dei trapianti; meccanismi di riconoscimento dell’antigene da parte dei linfociti T.
Immunità innata o naturale: concetto di cooperazione tra immunità innata ed acquisita; barriere
anatomiche, fisiologiche e chimiche cellule fagocitiche professioniste (neutrofili e macrofagi), i
meccanismi della fagocitosi e ruolo nell’attivazione delle risposte immunitarie.
Il sistema del complemento: vie di attivazione e meccanismi effettori; controllo della attivazione.
Maturazione dei linfociti ed attivazione della risposta immunitaria: fase indipendente dall’antigene della
maturazione dei linfociti; selezione centrale positiva e negativa dei linfociti; attivazione periferica dei
linfociti in presenza dell’antigene; ruolo dei tessuti linfoidi secondari e delle APC.
Modulazione delle risposte immunitarie: citochine, attivazione dei linfociti T helper e polarizzazione
Th1/Th2.
Maturazione dei linfociti B ed attivazione della risposta immunitaria umorale: maturazione ed
attivazione dei linfociti B; risposte umorali primarie e secondarie; funzioni specifiche delle diverse
classi anticorpali.
Deficienze della risposta immunitaria: principali deficienze dell’immunità innata (fagocitosi e
complemento) e patologie correlate; deficienze primarie e secondarie dell’immunità specifica; cenni
sulla patogenesi dell’AIDS.
Malattie autoimmuni: tolleranza immunitaria e principali cause della sua alterazione; meccanismi
patogenetici.
Reazioni di ipersensibilità: meccanismi delle reazioni di ipersensibilità immediata (tipo I II e III) e
ritardata (tipo IV). Principali reazioni di ipersensibilità riscontrabili nella pratica infermieristica (reazioni
a farmaci, desensibilizzazione, intolleranze alimentari).
Modulazione delle risposte immunitarie: principali classi di farmaci utilizzati per sopprimere le risposte
immunitarie indesiderate.
Il sistema immunitario ed i tumori: l’immunosorveglianza
Manipolazione delle risposte immunitarie contro le infezioni: vaccinazioni passive ed attive; sviluppo
dei vaccini e loro caratteristiche.
Microbiologia, microbiologia clinica
Obiettivi specifici
La particolarità del mondo microbico in relazione alla salute dell’uomo ed agli stati di patologia. I
meccanismi con cui i microorganismi provocano la malattia e quali siano le interazioni tra
microorganismi e difese dell’ospite. I principali microorganismi coinvolti etiologicamente in patologie
infettive dei principali organi ed apparati. L’iter diagnostico identificativo, diretto e indiretto
(sierologico). Le basi microbiologiche su cui si fondano le risorse disponibili per contrastare i rischi di
infezione (sieri, vaccini, disinfezione, sterilizzazione). Le corrette modalità di prelievo e trasporto dei
materiali patologici per la diagnosi microbiologica.
Programma
Introduzione
Il mondo microbico: protisti, procarioti ed eucarioti.
Batteriologia generale
La cellula batterica: tipi morfologici, parete cellulare, peptidoglicano, membrana esterna, capsula, pili,
flagelli, spore. Mutazioni e variazioni.
I principali gruppi di batteri: Gram positivi e Gram negativi; batteri aerobi ed anaerobi; metodi colturali.
Virologia generale
Caratteristiche generali dei virus: struttura ed inquadramento dei principali gruppi di virus animali;
metodi colturali per i virus animali; colture cellulari; il ciclo di infezione; virus oncogeni a DNA e a RNA.
Il microbiota residente dell’organismo. Microbiota orale, microbiota intestinale e delle vie genitali; ruolo
del microbiota residente nelle interazioni con l’ospite: ruoli positivi e di potenziale aggressione.
I Fattori di patogenicità dei microorganismi. Proprietà biologiche del LPS; la capsula batterica in
relazione alla patogenicità; esotossine: caratteristiche e meccanismo molecolare d’azione delle
principali esotossine (colerica, tetanica, botulinica, difterica).
Le difese artificiali dalle infezioni. Disinfezione e sterilizzazione: agenti impiegati e meccanismo
d’azione.
Il Laboratorio di Microbiologia
Il campione clinico per l’indagine microbiologica. L’iter diagnostico microbiologico. Infezioni di organi
ed apparati: casi paradignatici:
- agenti di infezione delle vie urinarie; scelta, prelievo e invio dei materiali patologici;
- agenti a trasmissione sessuale; scelta, prelievo e invio dei materiali patologici;
- agenti di infezione del snc; scelta, prelievo e invio dei materiali patologici;
- agenti di infezione materno-fetali; scelta, prelievo e invio dei materiali patologici;
- agenti di infezione di preminente interesse pediatrico; scelta, prelievo e invio dei materiali patologici;
- agenti di infezione delle vie respiratorie; scelta, prelievo e invio dei materiali patologici;
- agenti di infezione nel paziente immunocompromesso; scelta, prelievo e invio dei materiali patologici;
- agenti di infezione del tratto intestinale e delle ghiandole annesse; scelta, prelievo e invio dei
materiali patologici.
CORSO INTEGRATO DI INFERMIERISTICA CLINICA
Settori: MED/05 Patologia clinica, BIO/14 Farmacologia, MED/45 Metodologia clinica applicata
Dott. Carlo Vidotti
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Infermieristica Clinica, è in grado di descrivere:
- le strategie di presa in carico del paziente dal momento del suo ingresso in ospedale, in una
struttura residenziale o ambulatoriale/DH;
- ed accertare i bisogni di assistenza infermieristica dei pazienti e dei loro famigliari/caregivers
attraverso intervista ed esame obiettivo;
- ed utilizzare scale di misurazione della dipendenza dei pazienti nelle Attività di Vita Quotidiane e
Strumentali (scale ADL/IADL); scale di misurazione del rischio di caduta dei pazienti (Tinetti) e di
lesione da decubito (Waterloo; Norton, Braden) adottando le pertinenti strategie di prevenzione;
- ed effettuare la rilevazione dei parametri vitali riconoscendo le situazioni che richiedono immediata
attivazione;
- e realizzare un prelievo ematico venoso indicando le principali cause delle variabilità pre-analitiche,
gli strumenti ed i metodi necessari per ottenere risultati analitici attendibili;
- e riferire i parametri generali di un esame di laboratorio, i principali significati biologici e patologici
degli esami;
- i concetti generali di farmacocinetica e farmacodinamica nonchè i principali meccanismi che regolano
il metabolismo dei farmaci e la loro eliminazione;
- il significato delle principali reazioni indesiderate che si manifestano in seguito alla somministrazione
di un farmaco;
- le principali interazioni tra farmaci;
- e gestire il confort del paziente intervenendo nella gestione delle cure igieniche globali e del cavo
orale;
- e gestire l’assistenza infermieristica al paziente con alterazione dell’integrità cutanea: accertare
l’estensione e la profondità, medicare una lesione da decubito ed una ferita chirurgica semplice;
- e garantire il bisogno di eliminazione fecale e urinaria del paziente: accertare i problemi prioritari,
utilizzare i presidi adeguati anche applicando le prescrizioni (catetere vescicale), adottare misure di
prevenzione dell’incontinenza, della stipsi e della diarrea;
- e gestire la compromissione della mobilizzazione, deambulazione e postura del paziente; adottare gli
ausili adeguati; istruire caregivers/famigliari al corretto utilizzo;
- e prevenire il rischio tromboembolico del paziente allettato stimolando la mobilizzazione passiva e
posizionando le calze a compressione graduata;
- e gestire il bisogno di respirazione del paziente: accertare il modello di respirazione abituale e le
difficoltà respiratorie del paziente; aspirare le vie aeree nei pazienti con liberazione inefficace ed
applicare le prescrizioni terapeutiche (ossigenoterapia, aereosolterapia);
- e gestire il bisogno di nutrizione ed idratazione: accertare lo stato nutrizionale del paziente, valutare il
bilancio dei liquidi sulle 24 ore; gestire la nutrizione e idratazione orale, tramite sondino nasogastrico e
PEG;
- e gestire le reazioni emotive del paziente o dei famigliari/caregiver all’ospedalizzazione ed alla
malattia attivando tecniche di ascolto attivo;
- e garantire le strategie della continuità dell’assistenza.
Patologia clinica
Il programma sarà comunicato dal docente del corso entro l’inizio delle lezioni.
Farmacologia
Obiettivi specifici
Descrivere e discutere sui concetti generali di farmacocinetica, farmacodinamica e tossicologia in
relazione alle problematiche d’uso dei farmaci nell’uomo.
Programma
Farmacocinetica
Assorbimento dei farmaci: meccanismi di passaggio attraverso le membrane in relazione alle
caratteristiche chimico fisiche, alle forme farmaceutiche e al grado di ionizzazione delle molecole. Vie
di somministrazione. Ricircolo enteroepatico.
Distribuzione dei farmaci: in relazione alle loro caratteristiche chimico fisiche, alla composizione
tissutale, nonché ad altri fattori condizionanti quali vascolarizzazione, legame farmaco-proteico e
barriere anatomiche.
Biotrasformazione dei farmaci: ruolo degli enzimi microsomiali, principali biotrasformazioni, inibitori ed
induttori enzimatici.
Escrezione dei farmaci: latte, bile, urine, aria espirata.
Interazioni farmacocinetiche.
Farmacodinamica
Interazione farmaco- recettori.
Farmaci agonisti ed antagonisti competitivi e non competitivi.
Effetto principale, effetti secondari e collaterali.
Dose, frequenza, modalità di somministrazione.
Interazioni farmacodinamiche.
Variabilità individuale alla risposta: iper- ipo reattività, tolleranza, reazioni allergiche.
sperimentazione preclinica e clinica dei farmaci.
Modalità di svolgimento
Lezione frontale.
Bibliografia
MARIO FURLANUT, Farmacologia Generale e Clinica per le lauree sanitarie, Piccin Editore, Padova,
2007.
Metodologia clinica applicata
Obiettivi specifici
Lo studente, al termine del Corso di Metodologia clinica applicata sarà in grado di prendere in carico il
paziente accertando e trattando i problemi inerenti i seguenti modelli funzionali:
- - nutrizione e metabolismo;
- eliminazione;
- attività ed esercizio;
- sonno e riposo;
- cognizione e percezione;
- percezione e concetto di sé;
- ruolo e relazioni;
- coping e tolleranza allo stress;
- valori e convinzioni.
Programma
Attività ed esercizio
1. Cura di sè
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sulla cura della persona ed attuare l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti :ambiente; cultura, valori e credenze, motivazione, sentimenti ed emozioni, livello di
energia, dolore (cenni)
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
Scale di valutazione
- Activity Daily Living Scale;
- Instrumental Activity Daily Living Scale;
- Barthel Index;
- Valgraf
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I. specifiche
Contenuti:
- Deficit della cura di sé /bagno e igiene personale;
- Deficit di cura di sé nell’ uso del gabinetto;
- Deficit della cura di sé nell’alimentazione;
- Deficit della cura di sé nel vestirsi / curare il proprio aspetto;
- Cura di sé strumentale
- Compromessa gestione della casa/ gestione della casa;
- Compromissione della mucosa orale
- Sindrome del deficit della cura di sé
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, compensare i problemi
Contenuti:
Cure igieniche complete: bagno a a letto, bagno in vasca e doccia.
Cure igieniche parziali: igiene della bocca, degli occhi, del naso, delle orecchie, mani, piedi, perineo.
Diario dell’igiene orale.
Cure igieniche in alcune condizioni cliniche di rischio: cura dei piedi nel paziente diabetico.
Aiuto nella vestizione e svestizione della persona non autosufficiente;
Somministrazione di alimenti alla persona non autosufficiente:
- preparare la persona all’assunzione del pasto ( igiene delle mani, accompagnare al tavolo, preparare
gli alimenti in modo che la persona li possa assumere in autonomia);
- imboccare la persona non autosufficiente non disfagica.
Strategie per il mantenimento/recupero dell’autonomia della persona nella cura di sé (es. saponetta
con laccio, calzoni con elastico, velcro al posto dei bottoni, posate con impugnatura, bicchiere con
cinturino, piatti antiscivolo,ecc.).
2.Mobilità
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sulla mobilità ed attuare l’accertamento
Contenuti:
Fattori influenti: stili di vita ed abitudini, lesioni del sistema nervoso (esporne alcuni tra i principali e più
frequenti) energia; disturbi affettivi; trattamenti; allineamento; equilibrio; coordinazione; andatura;
massa, tono, forza muscolare.
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi).
Scale di valutazione:
- Range of Motion Scale;
- Forza muscolare
- Tinetti e Conley
- Equilibrio in posizione eretta e seduta
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I. specifiche.
Contenuti:
- Compromissione della mobilità;
- Compromissione della deambulazione;
- Compromissione della mobilità nel letto;
- Compromissione della mobilità con la sedia a rotelle;
- Rischio di Sindrome da immobilizzazione.
- Compromessa capacità di trasferimento
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, compensare i problemi
Contenuti:
- Esercizio fisico;
- Prevenzione delle complicanze (osteoporosi, contratture, lesioni,
- Posizionamento: programma, tecniche, presidi;
- Spostamento/passaggi (Letto-sedia; Letto-letto; Letto-barella);
- Deambulazione: Ausili meccanici.
3. Funzione respiratoria
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sulla funzione respiratoria ed attuare l’accertamento
Contenuti:
Fattori influenti: posizione;ambiente, abitudini (fumo), situazioni che aumentano il lavoro respiratori
(cause fisiche, chimiche e meccaniche).
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi).
Frequenza respiratoria e caratteristiche del respiro;
Saturazione;
Tosse;
Espettorato;
Scale di valutazione:
- NYHA della dispnea;
- BORG modificata;
Impatto dei problemi respiratori sulle attività di vita quotidiana.
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I. specifiche.
Contenuti:
- Modello di respirazione inefficace;
- Liberazione inefficace delle vie aeree;
- Compromissione degli scambi gassosi;
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, compensare i problemi
Contenuti:
- Istruzione al paziente per l’adozione di modelli respiratori adeguati e di liberazione efficace delle vie
aeree;
- Pervietà delle vie aeree;
- Aspirazione delle secrezioni dalle prime vie aeree;
- Ossigenoterapia;
- Aerosolterapia;
- Raccolta di campioni di espettorato (citologico, colturale).
4. Funzione cardiovascolare
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sulla funzione cardiovascolare d attuare l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti: abitudini (fumo di sigaretta), ipertensione arteriosa, alimentazione, sedentarietà,
obesità, diabete, familiarità, terapia farmacologia, stress).
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi).
Frequenza cardiaca e caratteristiche del polso centrale e periferico;
Pressione arteriosa;
Variazioni della cute e delle unghie
Edemi;
ECG;
Scale di valutazione;
Carta del Rischio Malattie Cardiovascolari.
Impatto dei problemi cardiaci sulle attività di vita quotidiana
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I. specifiche.
Contenuti
Inefficace perfusione tissutale;
Intolleranza all’attività;
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, compensare i problemi.
Contenuti:
- Interventi educativi per la informazione sanitaria sugli stili di vita;
- Modificazione dei fattori di rischio;
- Prevenzione della stasi venosa;
- Applicazione delle calze elastiche;
- Applicazione di presidi di compressione pneumatica; solo cenni
- Aumento dell’attività fisica;
- Conservazione dell’energia;
- Monitoraggio non invasivo dei parametri vitali
Nutrizione e metabolismo
1. Alimentazione
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sulla nutrizione ed attuare l’accertamento
Contenuti:
Fattori influenti: Condizioni del cavo orale, sistema digestivo, capacità di masticare/deglutire, stili di
vita, culture e credenze;
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi):
- Indici antropometrici;
- Peso corporeo e indice di massa corporea (anche per paziente allettato);
- Esami ematochimici;
- Percezione della persona.
Scale di valutazione:
- Mini Nutritional Assessment;
- Indice di Plymouth;
- Oral Assessment Guide (richiamo).
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche.
Contenuti:
- Nutrizione alterata inferiore al fabbisogno/superiore al fabbisogno;
- Inefficace mantenimento della salute (nel modello di percezione e mantenimento della salute)
- Compromissione della dentizione
- Compromissione della deglutizione.
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi.
Contenuti:
- Le linee guida dietetiche: i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti)
- Calcolo fabbisogno calorico;
- Calcolo calorie introdotte con il pasto;
- Interventi educativi al paziente per la gestione dell’alimentazione in eccesso, difetto , nausea e
vomito;
- La gestione del paziente con Sondino Naso-Gastrico per Alimentazione Enterale: igiene,
medicazione e fissaggio del punto di inserimento del sondino.
2.Cute
Obiettivi: Identificare i fattori che influiscono sulle alterazioni della cute ed attuare l’accertamento
Contenuti:
Fattori influenti: circolazione; nutrizione e forze meccaniche.
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi).
Scale di valutazione:
- Norton Scale
- Waterloo Scale;
- Braden Scale;
- Stadiazione della lesione da decubito;
- Push Tool.
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I. specifiche.
Contenuti:
- Rischio di compromissione dell’integrità cutanea;
- Compromissione dell’integrità cutanea;
- Compromissione dell’integrità tissutale.
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi.
Contenuti:
- Le raccomandazioni nella prevenzione e cura delle ulcere da pressione: le Linee Guida RNAO
- Le linee guida regionali (Friuli Venezia Giulia-Agenzia Regionale della Sanità – Programma di
prevenzione e trattamento delle lesioni da decubito 2006);
- Gli interventi per la prevenzione ed il trattamento delle lesioni da pressione (dieta,idratazione, igiene,
mobilizzazione,scelta dei presidi , medicazioni);
- Scelta del materasso e buon uso degli ausili.
3.Idratazione
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sull’idratazione ed attuare l’accertamento.
Contenuti:
Fattori influenti: inadeguato apporto, perdite eccessive.
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
- parametri vitali;
- stato mentale;
- idratazione cute e mucose;
- peso corporeo;
- principali esami (ematocrito, osmolarità e peso specifico urinario).
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I. specifiche.
Contenuti:
Eccessivo volume di liquidi /Insufficiente volume di liquidi.
Rischio di insufficiente volume di liquidi
Obiettivi: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi.
Contenuti:
- Monitoraggio del Bilancio idrico delle 24 ore;
- Restrizioni o aumento dell’assunzione di liquidi.
4. Termoregolazione
Obiettivio Identificare i fattori che influiscono sulla termoregolazione ed attuare l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti: ambiente, esercizio fisico, infezioni, disidratazione, farmaci ed alcol)
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
La rilevazione della temperatura corporea con:
- Termometro mercurio;
- Timpanico;
- Termistore.
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche
Contenuti
- Termoregolazione inefficace;
- Rischio di alterazione della temperatura corporea
- Ipertermia;
- Ipotermia
- Alterazione del confort.
Obiettivi: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi
Contenuti
- Interventi educativi per la gestione della termoregolazione.
- Assistenza al paziente con febbre/con ipertermia/con ipotermia
- Mantenimento della termoregolazione (applicazioni caldo-fredde);
Eliminazione urinaria
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sulla eliminazione urinaria ed attuare l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti :posizione del corpo, assunzione e restrizione di liquidi, farmaci, ostacoli meccanici;
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
caratteristiche normali ed alterate della diuresi (anuria, oliguria, poliuria), della minzione (disuria,
nicturia, difficoltà ad iniziare la minzione, stranguria) e delle urine (ematuria, giuria,…)
Rilevare la presenza di globo vescicale;
La scheda minzionale
Urostomie, epicistostomie
Scale di valutazione
- scala di valutazione della qualità della vita correlata all’incontinenza
Obiettivo: Impatto dei problemi sulle attività di vita quotidiana;
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche
Contenuti
- Ritenzione urinaria;
- Compromessa eliminazione urinaria
- Incontinenza urinaria (da stress, da sforzo, d’urgenza, funzionale, riflessa e da rigurgito);
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi
Contenuti
Interventi educativi per il mantenimento dell’integrità della funzione
Prevenzione delle infezioni urinarie;
Assistenza alla persona portatrice di catetere vescicale o condom
La gestione delle urostomie (igiene della cute peristomale e sostituzione della sacca di raccolta)
Indicazioni all’uso appropriato dei presidi per la gestione dell’incontinenza (pannolone, condom) ed
assistenza alla persona portatrice di pannolone o condom
Misura della diuresi: giornaliera, oraria
Raccolta di un campione urine per:
- esame urine completo
- urocoltura da mitto intermedio e da catetere
- stick urine
Eliminazione fecale
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sulla eliminazione fecale ed attuare l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti: Dieta e assunzione di liquidi immobilità, abitudini, fattori ambientali, cognitivi e
psicologici, interventi farmacologici e chirurgici, dolore, impiego di lassativi)
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
caratteristiche delle feci; presenza di fecaloma.enterostomie
Scala di valutazione:
- constipation risk assessment scale;
- Constipation Assessment scale.
Impatto dei problemi sulle attività di vita quotidiana;
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche
Contenuti
- Rischio di stipsi
- Stipsi e stipsi precepita
- Diarrea;
- Incontinenza fecale;
- Alterazione del modello di eliminazione intestinale.
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi
Contenuti
Interventi educativi per il mantenimento dell’integrità della funzione ed in caso di stipsi o diarrea (dieta,
liquidi, ginnastica intestinale);
Enteroclisma;
La gestione delle enterostomie (igiene della cute peristomale e sostituzione della sacca di raccolta)
Raccolta di campioni feci per:
- sangue occulto;
- copro coltura.
Sonno e riposo
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sul sonno e riposo ed attuare l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti (ambiente, abitudini)
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
Scale di valutazione
Pittsburg Sleep Qualità Index
Pre-Sleep Arousal Scale
Impatto dei problemi sulle attività di vita quotidiana;
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche
Contenuti
Disturbo del modello di sonno
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi
Contenuti
Garantire il comfort ambientale (luce, temperatura, rumore, igiene del letto)
Garantire il comfort personale:
- igiene personale e della biancheria
- postura
- assunzione di alimenti e bevande
- eliminazione
Applicazione di semplici tecniche di rilassamento
Favorire i rituali
Cognizione e percezione
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono su cognizione e percezione, percezione e concetto di sé
e attuare l’accertamento ed attuare l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti (i 5 sensi, età, ambiente, esperienze rpecedenti, malattie, farmaci, stato di coscienza,
capacità cognitive)
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
Scale di valutazione
- Pfeiffer Scale;
Dolore (caratteristiche del dolore:localizzazione; intensità, qualità, modalità di insorgenza e
scomparsa, modello temporale,considerazioni rispetto alle diverse fasi della vita;parametri vitali
associati alla presenza di dolore;percezione e risposta al dolore); fattori che influenzano la risposta
algica (esperienze passate, cultura, ansia, depressione, età, genere)
Scale monodimensionali di valutazione del dolore
- Visual Analogic Scale;
- Numerical Rating Scale;
- Scala numerica verbale
- Face Scale;
- Scala analogica cromatica.
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche
Contenuti
- Disturbo della percezione sensoriale (Sovraccarico sensoriale; Deprivazione sensoriale);
- Disorientamento nei pazienti anziani ospedalizzati.
- Dolore acuto e cronico
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi
Contenuti
- Stimolazione;
- Aiuti sensoriali;
- Distrazione.
Ruolo e relazioni
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sul modello di ruolo e relazioni e attuare l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti:
Famiglia e relazioni al suo interno: modelli, fattori influenti, alterazioni;
Perdita e afflizione: modelli di afflizione e principali manifestazioni,
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
Scale di valutazione
- speech questionnaire;
- descrittori dell’ansia.
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche
Contenuti
- Compromissione della comunicazione;
- Compromissione della comunicazione verbale;
- Ansia;
- Paura.
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi
Contenuti
- Iniziare una relazione;
- Le barriere all’ascolto;
- L’empatia
- La riformulazione
- Interventi infermieristici per la riduzione dell’ansia (ripetere le informazioni, favorire un ambiente
tranquillo, fornire informazioni scritte)
Percezione e concetto di sé
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sulla percezione e sul concetto di sé e attuare
l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti: malattia, traumi ed interventi sanitari, pensieri e sentimenti)
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
Scale di valutazione:
Body image rating scale
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche
Contenuti
- Disturbo dell’autostima;
- Autostima cronicamente scarsa;
- Scarsa autostima legata alla situazione;
- Disturbo della immagine corporea;
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi
Contenuti
- Il feedback positivo;
- Gruppi di auto mutuo aiuto;
- Opportunità di socializzazione positiva;
- Espressione di pensieri e sentimenti realistici.
Stress, coping ed adattamento
Obiettivio: Identificare i fattori che influiscono su stress, coping e adattamento e attuare
l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
Scale di valutazione:
- stress;
- qualità della vita.
Obiettivo: Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche
Contenuti
- Coping inefficace della persona;
- Coping difensivo;
- Compromissione dell’adattamento;
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi
Contenuti
- La gestione dello stress;
- Le strategie di coping incentrati sul problema e sulle emozioni;
Valori e credenze
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sui valori e le credenze ed attuare l’accertamento
Contenuti
Fattori influenti: società, età, esperienze
Il sistema valoriale, condivisione dei significati di dignità, maturità morale, libertà, coscienza,
evoluzione, valore, diritti/doveri, solidarietà;
La Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e il fenomeno dei diritti del malato;
Le aspettative valoriali dei cittadini in relazione all’evoluzione sociale e alle religioni/filosofie di
riferimento;
La dimensione spirituale;
Accertamento (dati soggettivi ed oggettivi)
Scale di valutazione:
Spirituality and spiritual care rating scale
Obiettivo:Identificare i principali problemi e formulare D.I . specifiche
Contenuti
Sofferenza spirituale.
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, eliminare e compensare i problemi
Contenuti
Interventi infermieristici per la salute spirituale, nelle pratiche religiose e nel rapporto con i ministri di
culto.
Sicurezza
Obiettivo: Identificare i fattori che influiscono sulla sicurezza nella somministrazione farmacologia
Contenuti:
Ruolo e responsabilità dell’infermiere in relazione agli altri professionisti nella somministrazione
farmacologica;
La prescrizione farmacologica: caratteristiche, legittimazione della somministrazione dalle 5 R (5
rights- i5 giusti) alle 6 D (6 rights-i 6 diritti).
I requisiti per la somministrazione dei farmaci: gestione sicura dei farmaci e prevenzione degli errori
Il processo di gestione dei farmaci: prescrizione, trascrizione, preparazione, distribuzione,
somministrazione, monitoraggio e conservazione
I criteri di qualità della farmacoterapia sicura secondo la Joint Commission on accreditation of Health
organization JCAHO
Obiettivo: Garantire interventi finalizzati a prevenire, ridurre, compensare i problemi
Contenuti
Somministrazione dei farmaci per via:
- orale e sublinguale;
- inalatoria;
- topica: applicazioni cutanee, instillazioni nasali e otologiche, applicazioni vaginali e rettali.
Bibliografia
CRAVEN R.F., HIRNLE C.J. , Principi fondamentali dell’assistenza infermieristica, Ed. Ambrosiana,
Milano 2007, vol. 1,2:
- Accertamento dei parametri vitali Cap 27, pp 513- 546
- Somministrazione dei farmaci Cap 29, pp 581-611
- Cura di sé: Cap. 34, pp. 777-826;
- Mobilità e meccanica corporea: Cap. 35, pp. 829-878;
- Funzione respiratoria Cap. 36, pp. 885-944;
- Nutrizione e Metabolismo: Equilibrio idroelettrolitico e acido base: Cap. 36, pp. 984-1017;
- Funzione cardiovascolare: Cap. 37, pp. 947-988;
- Nutrizione e metabolismo: Nutrizione: Cap. 37, pp. 1018- 1047;
- Nutrizione e Metabolismo: Integrità della cute e guarigione delle ferite: Cap. 38, pp. 1062-1109;
- Termoregolazione: Cap. 40 , pp. 1148-1170;
- Eliminazione: Eliminazione urinaria: Cap. 41, pp. 1176-1223;
- Eliminazione: Eliminazione intestinale: Cap. 42, pp. 1224-1269;
- Sonno e riposo: Cap. 43, pp. 1270-1294.
- Cognizione e percezione: Cap. 45, pp. 1287-1320 e Cap. 46, pp. 1323-1341.
- Concetto di sé: Cap. 48, pp. 1381-1401.
- Ruolo e relazioni Cap. 49, pp. 1403- 1427.
- Coping e gestione dello stress Cap. 51, pp. 1455-1478.
- Valori e credenze Cap. 53, pp1511-1533.
ARTIOLI G., COPELLI P., Assessment Infermieristico. Approccio orientato alla persona, Poletto Editore,
Milano, 2005.
POTTER, A.G. PERRY, Infermieristica generale-clinica, Ed. Sorbona, Napoli 2006, vol. 1,2.
- Somministrazione di farmaci, vol 1 cap 20, pp 647-754.
Bibliografia di approfondimento
SMITH S, DUELL D, MARTIN B, Infermieristica Clinica. Dalle abilità base alle avanzate, Edizioni Sorbona,
Napoli, 2008.
II anno
CORSO INTEGRATO DI AREA CHIRURGICA
Settori scientifico-disciplinari: MED/18 Chirurgia generale, MED/24 Urologia,
MED/41 Anestesiologia, MED/08 Anatomia patologica, MED/45 Infermieristica area chirurgica
Prof. Vittorio Bresadola
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Infermieristica in area Chirurgica, è in grado di descrivere
le manifestazioni cliniche, i meccanismi fisiopatologici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei
pazienti con problemi di interesse chirurgico (degli organi ed apparati del torace, apparato
gastroenterico, endocrino e vascolare);
i principali segni e sintomi clinici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei pazienti con problemi di
salute di interesse urologico: neoplasie, litiasi, andrologia e patologie disfunzionali;
le specificità assistenziali del paziente con problemi oncologici sottoposto a trattamento chirurgico;
i diversi ambienti in cui sono erogate le cure chirurgiche (pre, intra e post operatorie), le loro
peculiarità strutturali, organizzative ed assistenziali (day-surgery, degenza);
le basi razionali del trattamento chirurgico, i principi, le tecniche e la tipologia dei trattamenti
(intervento terapeutico, palliativo, ricostruttivo, demolitivo) indicando le ricadute sul paziente e
sull’assistenza infermieristica;
i criteri di preparazione del paziente all’intervento chirurgico (generali e specifici) anche sulla base dei
diversi flussi terapeutici (percorsi pre-ricovero; day hospital/day surgery) e delle tecniche
anestesiologiche adottate;
le principali tecniche anestesiologiche (anestesia generale, loco-regionale) ed i criteri di monitoraggio
del paziente nella fase intra e post operatoria;
le modalità di valutazione e di gestione del dolore acuto post operatorio;
le caratteristiche anatomo-cliniche delle patologie neoplastiche e pre-neoplastiche di più frequente
riscontro (tratto gastro-enterico, fegato, regione biliopancreatica, polmone, mammella, apparato
genitale femminile, prostata, rene e via escretrice urinaria);
due modelli di patologia infiammatoria cronica quali condizioni precancerose: malattia infiammatoria
cronica del colon e cirrosi epatica;
il contributo dei diversi tipi di esame anatomo-patologico nell’iter diagnostico, terapeutico chirurgico
e/o medico e nel follow up delle patologie considerate;
sulla base dei quadri clinici trattati, della terapia chirurgica, delle complicanze e dei rischi intra e post
operatori, nonché del percorso terapeutico del paziente, il piano assistenziale delle cure perioperatorie
pertinente;
il ruolo organizzativo e riabilitativo dell’infermiere e le strategie per garantire la continuità assistenziale
post dimissione.
Chirurgia generale
Obiettivi specifici
Al termine del corso lo studente dovrà essere in grado di:
riconoscere i principali segni e sintomi clinici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei pazienti
con problemi prioritari di salute di interesse chirurgico;
descrivere i principi e le tecniche della terapia chirurgica;
Indicare i diversi ambienti in cui sono erogate le cure chirurgiche, le loro peculiarità organizzative ed
assistenziali;
decidere, sulla base dei quadri clinici trattati, della terapia chirurgica, delle complicanze e rischi post
operatori e del percorso terapeutico del paziente, le scelte assistenziali pertinenti.
Programma
Introduzione alla chirurgia
Cenni di storia della chirurgia.
Organizzazione di un’unità chirurgica e tipologia di percorsi (acuto/non acuto).
Le caratteristiche del paziente chirurgico.
La gestione del paziente chirurgico affetto da:
addome acuto; occlusione intestinale; polipi del colon; neoplasie del colon-retto; diverticoli del colon;
appendicite acuta; neoplasie del tenue; infarto intestinale; malattie infiammatorie intestinali; ittero col
estatico; litiasi biliare; neoplasie del fegato; ipertensione portale; pancreatite acuta e cronica;
neoplasie del pancreas; pseudocisti pancreatiche; patologie proctologiche; neoplasie dell’esofago;
malattie funzionali esofagee; diverticoli esofagei; MRGE; complicanze dell’ulcera gastrica e
duodenale; neoplasie gastriche;neoplasie della mammella; neoplasie del polmone; patologie del
mediastino;
arteriopatie croniche.
Contesti organizzativi e trattamenti chirurgici: esempi specifici
La chirurgia ambulatoriale: le patologie anali.
Il day surgery: le patologie linfo-venose.
L’unità multidisciplinare: le patologie della mammella.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali con possibile coinvolgimento diretto di altri docenti. Simulazione di casi clinici. Alla fine
di ogni sezione del programma verrà lasciata copia del materiale didattico in forma di CD-ROM.
Modalità d’esame
Prova scritta finale mediante test a scelta multipla riguardante tutto il corso integrato.
Bibliografia
BRESADOLA, Chirurgica per le professioni sanitarie, Ed. EdiSES, Napoli, 2006.
BRUNNER SUDDARTH, Nursing Medico Chirurgico, volume 1 e 2 Ed. Ambrosiana, Milano, 2001,
seconda edizione.
Urologia
Programma
Introduzione all’urologia:
conoscenza della terminologia urologica corretta, definizione della fisiopatologia del ciclo vescicale,
inquadramento dell’anatomia e fisiologia dell’apparato urinario.
Le grosse sindromi urologiche (a):
inquadramento dell’insufficienza renale, inquadramento delle sindromi dolorose dell’alta via escretrice,
la colica renale, la lombalgia, la gestione infermieristica del paziente con dolore acuto.
Le grandi sindromi urologiche (b):
L’ematuria, cause mediche e chirurgiche dell’ematuria, inquadramento diagnostico, ematuria dell’alta
via escretrice e sua gestione, ematuria delle basse vie urinarie e sua gestione.
L’iperplasia prostatica benigna e le alterazioni del ciclo vescicale:
ripercussioni funzionali dell’ostruzione vescicale, la ritenzione urinaria ostruttiva e non ostruttiva, la
terapia medica e chirurgica dell’iperplasia prostatica benigna. La gestione infermieristica del paziente
con ritenzione di urina.
Le neoplasie dell’apparato urinario (a):
Le neoplasie del rene e dell’epitelio di transizione .
Le neoplasie dell’apparato urinario (b):
Il carcinoma prostatico.
Il Cateterismi vescicale:
conoscenza dei presidi e dei diversi tipi di cateteri vescicale, la gestione infermieristica del paziente
portatore di catetere a permanenza, il cateterismo intermittente. Cenni di gestione del paziente
neurourologico.
Le derivazioni urinarie:
le derivazioni ortotopiche ed eterotopiche, continenti e non continenti, la gestione infermieristica delle
urostomie, complicanze metaboliche delle derivazioni urinarie.
Anestesiologia
Programma
Valutazione preoperatoria: dalla chirurgia ambulatoriale alla chirurgia maggiore.
Digiuno preoperatorio: nuove linee guida.
Anestesia: Starter, anestetici inalatori, oppioidi, miorilassanti. Principali tecniche di anestesia generale
(inalatoria ed endovenosa) e loco-regionale (perdurale, subaracnoidea, periferica). I ventilatori per
anestesia.
Monitoraggio intraoperatorio: ECG, Capnometria, Pressione arteriosa non invasiva ed altre tecniche
non invasive.
Dolore acuto postoperatorio.
Bibliografia
ROMANO E., Anestesia - I Principi e le Tecniche, Casa Ed. Utet.
ROSEN P., Emergency Medicine: Volume 1 e 2, Casa Ed. Mosby II Ediz.
MILLER R.D., Anesthesia, Casa Ed. Churchill Livingstone III Ediz.
CIVETTA J.M., Critical Care, Casa Ed. J.B. Lippincott, Philadelphia, 1988.
Textbook of advanced cardiac life support, Casa ed. American Heart Association II Ediz.
Health Care Provider’s Manual for Basic Life Support, Casa Ed. American Heart Association.
Critical Care Diagnosis & Treatment, Edited by F. S. Bongard & D. Y Sue. Lange Medical Book.
Emergency Diagnosis & Treatment, Edited by C.E. Saunders & M.T. Ho - Lange Medical Book.
NOVELLI ET ALTRI, Anestesia, Rianimazione ed Emergenze Medico-Chirurgiche, Ed. Gnocchi, Napoli.
Anatomia patologica
Obiettivi specifici
Al termine del corso lo studente dovrà:
Descrivere le caratteristiche anatomo-cliniche delle patologie neoplastiche di più frequente riscontro
(tratto gastro-enterico, fegato, regione bilio-pancreatica, polmone, mammella, apparato genitale
femminile, prostata, rene e via escretrice urinaria).
Correlare le caratteristiche anatomo-patologiche delle lesioni neoplastiche al quadro clinico del
paziente e al rischio e modalità di diffusione.
Descrivere le condizioni e lesioni precancerose delle lesioni neoplastiche.
Descrivere due modelli di patologia infiammatoria cronica (cirrosi epatica, malattia infiammatoria
cronica del colon), le loro caratteristiche anatomo-cliniche ed evolutive.
Descrivere il contributo dei diversi tipi di esame anatomo-patologico nell’iter diagnostico, terapeutico
chirurgico e/o medico e nel follow-up delle patologie considerate.
Programma
Introduzione all’Anatomia Patologica
Approccio anatomo-patologico alla diagnosi di lesione e malattia e tipo di informazione fornito utile alla
gestione del malato in fase diagnostica, terapeutica chirurgica e/o medica, e di follow-up.
Tipi di prelievi citologici ed istologici sottoposti ad esame anatomo-patologico.
Cenni sui livelli di indagine morfologica e tecniche ancillari nella valutazione di campioni per esame
anatomo-patologico.
Tipi di esame morfologico utilizzabili nei singoli organi o visceri nell’iter diagnostico, sul campione
operatorio definitivo e nel follow-up clinico.
Compilazione della richiesta d’esame anatomo-patologico.
Modalità d’invio dei campioni per esame anatomo-patologico.
Patologie d’organo
Patologia esofagea.
Carcinoma spinocellulare esofageo: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico,
condizioni e lesioni precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di
progressione di malattia.
Adenocarcinoma esofageo: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico, condizioni e
lesioni precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di progressione di malattia.
Patologia gastrica
Adenocarcinoma del corpo e antro gastrico, caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico,
condizioni e lesioni precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di
progressione di malattia.
Adenocarcinoma della giunzione esofago-gastrica e regione cardiale.
Cenni sui rapporti fra infezione da Helicobacter pylori e carcinoma e linfoma gastrico.
Patologia del colon
Malattie infiammatorie croniche del colon: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico, la
progressione di malattia e le complicanze.
Polipi del colon, tipi morfologici e significato clinico.
Adenocarcinoma del colon, caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico, condizioni e
lesioni precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di progressione di malattia.
Patologia epatica
Cirrosi: basi morfologiche e patogenetiche nello sviluppo della malattia in rapporto al quadro clinico.
Epatocarcinoma, condizioni e lesioni precancerose, fattori morfologici di significato prognostico,
modalità di progressione di malattia, confronto con le altre lesioni nodulari epatiche primitive e
metastasi.
Carcinomi della regione bilio-pancreatica (ampolla, coledoco, pancreas e duodeno) e delle vie biliari
intra ed extraepatiche: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico, condizioni e lesioni
precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di progressione di malattia.
Patologia polmonare
Carcinoma polmonare: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico, condizioni e lesioni
precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di progressione di malattia.
Patologia mammaria
Carcinomi lobulari e duttali della mammella: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico,
condizioni e lesioni precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di
progressione di malattia.
Patologia dell’apparato genitale femminile
Neoplasie ovariche, carcinomi dell’endometrio, neoplasie del miometrio e carcinomi della cervice
uterina: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico, condizioni e lesioni precancerose,
fattori morfologici di significato prognostico, modalità di progressione di malattia.
Contributo dell’esame citologico nello screening dei tumori della cervice uterina.
Patologia urologica
Carcinomi del rene: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico, condizioni e lesioni
precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di progressione di malattia.
Carcinomi della via escretrice urinaria: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico,
condizioni e lesioni precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di
progressione di malattia.
Carcinoma della prostata: caratteristiche morfologiche determinanti il quadro clinico, condizioni e
lesioni precancerose, fattori morfologici di significato prognostico, modalità di progressione di malattia.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali con possibile coinvolgimento diretto di altri docenti. Alla fine di ogni sezione del
programma verrà lasciata copia del materiale didattico in forma di CD-ROM.
Durante il periodo di tirocinio di infermieristica clinica in area chirurgica, gli studenti a piccoli gruppi
frequenteranno una mattina il reparto di Anatomia Patologica per assistere ad un riscontro diagnostico
e discutere i reperti osservati confrontandoli coi dati reperiti in cartella clinica.
Modalità d’esame
Prova scritta finale mediante test a scelta multipla riguardante tutto il corso integrato.
Bibliografia
Robbins, Anatomia Patologica 7 a edizione, EMSI (Edizioni Mediche Scientifiche Internazionali).
Infermieristica area chirurgica
Obiettivi specifici
Conoscere le caratteristiche strutturali ed organizzative “dell’Area Chirurgica”. Identificare i principali
problemi del paziente nella fase preoperatoria. Identificare i principali interventi da attuare in fase
preoperatoria. Identificare i principali problemi ed interventi nella fase intraoperatoria. Identificare i
principali problemi ed interventi nella fase postoperatoria.
Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e post-oprtaoria al paziente affetto da
patologia tumorale dell’esofago. Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e
post-operatoria al paziente affetto da patologia tumorale a carico dello stomaco. Identificare e
pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e post-operatoria al paziente affetto da patologia
tumorale colo-rettale, da patologia diverticolare (diverticolite e diverticolosi) e da patologie
infiammatorie dell’intestino (appendicolite, morbo do Crohn e rettocolite ulcerosa). Identificare e
pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e post-operatoria al paziente affetto da neoplasia
epatica e colecistite. Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e postoperatoria al paziente affetto da neoplasia del pancreas e pancreatite. Identificare e pianificare le fasi
fondamentali dell’assistenza pre- e post-operatoria al paziente sottoposto ad intervento di
pneumonectomia. Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e post-operatoria
alla paziente sottoposto ad intervento di mastectomia. Identificare e pianificare le fasi fondamentali
dell’assistenza pre e post-operatoria al paziente sottoposto ad intervento di prostatectomia radicale e
cistectomia. Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre e post-operatoria al
paziente sottoposto ad intervento di innesto protesico aortico (STENT).
Programma
Dipartimento chirurgico (unità operativa, ambulatorio prericoveri, ambulatorio post, Sale Operatorie,
Day Surgery);
I differenti modelli organizzativi (il modello funzionale, il team nursing, primary nursing, nurse case
management, per intensità di cure);
Le differenti metodiche chirurgiche (chirurgia laparotomia, laparoscopica, endoscopica, robotica);
Gli strumenti della pianificazione assistenziale (clinical pathway, piani di assistenza personalizzati, il
piano di dimissione);
I differenti modelli organizzativi/ strutturali l’impatto sul paziente (percorsi veloci, tempi di ricovero,
presenza di accompagnatore, ferita chirurgica, immobilità);
I differenti modelli organizzativi/strutturali e l’impatto sull’infermiere (competenze necessarie:
relazionali, organizzative, di integrazione, cliniche).
Il PNMDS: (Perioperative Nursing Minimum Data Set): l’accertamento preoperatorio: gli standard
dell’AORN (Association of Operating Room Nursing): condizioni di salute e terapie in atto, condizioni
fisiche, stato emtotivo, cultura e credenze, comprensione rispetto alle procedure, percezioni del
paziente, precedenti esperienze);
Il PNMDS: (Perioperative Nursing Minimum Data Set): l’educazione preoperatoria- i principali
interventi- (esercizi per migliorare la funzione respiratoria, circolatoria, strategie per il trattamento del
dolore, per ridurre l’ansia, per la ripresa della mobilità e autonomia nelle ADL)
La preparazione fisica del paziente (tricotomia, preparazione intestinale, preparazione della cute)
Preparazione del paziente nella giornata dell’intervento (preanestesia, documentazione, preparazione
della stanza di accoglimento, assistenza ai familiari, Check list preoperatoria)
La sicurezza nell’accompagnamento del paziente in Sala Operatoria (effetti personali del paziente,
profilassi antibiotica, ausili per il trasporto).
L’accoglimento del paziente in sala operatoria e l’accertamento dell’identità del sito e della procedura
chirurgica;
Preparazione del paziente all’anestesia generale e loco regionale (epidurale e spinale): posizioni del
paziente, monitoraggi;
La gestione sicura del paziente:
- L’inserimento dei vari devices (intubazione tracheale (collaborazione), SNG, CVP, CV, CVC
(collaborazione): procedura -, rischi e complicanze potenziali, gestione in base all’EBN;
- Il paziente allergico al lattice: standard ASPN (American Society of Perianesthesia Nursing);
- Il posizionamento del paziente sul lettino operatorio e le attenzioni per la prevenzione delle LDD e
delle lesioni nervose;
- La prevenzione dell’ipotermia accidentale;
- Il monitoraggio intraoperatorio (SaO2, diuresi, temperatura, PA)
- La fase di risveglio ed il monitoraggio;
- La dimissione del paziente dalla sala operatoria (Aldrete Score).
Il monitoraggio postoperatorio (PA, FP, SaO2 e fr, diuresi e ferita): nelle prime 24 ore e successivo, in
basse alla stratificazione del rischio;
Il discomfort del paziente chirurgico (sete, dolore locale e nei movimenti, mal di gola): interventi
autonomi e collaborativi;
Le problematiche postoperatorie con particolare riferimento ai dati significativi da raccogliere-scale di
valutazione e ai principali interventi da attuare:
- nausea e vomito (fattori di rischio e strategie per controllare la PONV)
- dolore (VAS, NRS – le principali modalità di controllo del dolore postoperatorio, i principali farmaci
utilizzati (effetti collaterali);
- emorragie (segni clinici ed interventi: postura, accesso venoso ed implicazioni infermieristiche nella
gestione della trasfusione di emocomponenti);
- ritenzione urinaria
- ileo paralitico (fattori di rischio e strategie per controllare questa complicanza);
- complicanze respiratorie ((fattori di rischio e ginnastica respiratoria)
- la gestione del sito chirurgico (ferita chirurgica e drenaggi);
- le tromboflebiti: il ruolo infermieristico nella somministrazione della terapia anticoagulante e la
mobilizzazione precoce);
- disordini idrici (fattori di rischio, monitoraggio attraverso il bilancio idrico e PVC);
- il delirio postchirurgico (fattori di rischio e interventi);
- la ripresa dell’alimentazione;
- incoraggiare l’attività e promuovere la cura di sé;
- la dimissione del paziente chirurgico (informazione ed educazione del paziente o delle persone di
riferimento, la garanzia della continuità assistenziale).
L’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e strumentali specifici
(broncoscopia, Rx Tubo digerente, Ph-metria e manometria esofagea).
La valutazione preoperatoria dello stato nutrizionale del paziente.
Le principali terapie nutrizionali di supporto da utilizzare nella fase pre e post-operatoria (NPT, NE e
dieta: implicazioni infermieristiche nella gestione, principali complicanze ed interventi).
Assistenza post-operatoria al paziente sottoposto a intervento di esofagectomia: gestione dei drenaggi
(addominali, cervicali e toracici) in relazione alla tecnica chirurgica e problematiche inerenti la ripresa
dell’alimentazione, la fisiochinesi respiratoria.
La gestione della dimissione del paziente: informazione/educazione al paziente rispetto alla dieta, alla
gestione della ferita e alle problematiche che potrebbero insorgere.
La gestione dell’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e
strumentali specifici (gastroscopia, Rx Tubo digerente, Gastrographin).
La pianificazione dell’assistenza al paziente sottoposto a gastroresezione o gastrectomia: la
preparazione preoperatoria, le principali complicanze postoperatorie, la gestione dei drenaggi in
relazione alla tecnica chirurgica e le problematiche inerenti la ripresa dell’alimentazione
la gestione della dimissione : informazione/educazione al paziente rispetto alla dieta, alla gestione
della ferita e alle problematiche che potrebbero insorgere.
La pianificazione dell’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e
strumentali specifici (colonscopia, Rx clisma opaco, Rx clisma del tenue (sondino per clisma del
tenue, tipologia e modalità di posizionamento), AGF).
La pianificazione dell’assistenza al paziente sottoposto a resezione colica o resezione del retto:
preparazione preoperatoria, le principali complicanze post-operatorie, la gestione dei drenaggi in
relazione alla tecnica chirurgica e la ripresa dell’alimentazione.
L’assistenza al paziente stomizzato: gestione della stomia, canalizzazione, irrigazione ed educazione
all’autogestione.
Il paziente affetto da rettocolite e morbo di Crohn: differenziazione di aspetti assistenziali (aspetti
psicologici, trattamento farmacologico, dieta, stili di vita).
La gestione della dimissione del paziente: informazione/educazione al paziente rispetto alla dieta, alla
gestione della ferita e alle problematiche che potrebbero insorgere.
La pianificazione dell’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e
strumentali specifici (Biopsia epatica transcutanea, ERPC).
La preparazione preoperatoria del paziente che deve essere sottoposto a resezione epatica.
Le principali complicanze postoperatorie e la gestione dei drenaggi compreso il tubo di Kehr.
Implicazioni assistenziali nel trattamento non chirurgico (alcolizzazione e radiofrequenza)
La gestione della dimissione del paziente: informazione/educazione al paziente rispetto alla dieta, alla
gestione della ferita e alle problematiche che potrebbero insorgere.
La preparazione del paziente che deve essere sottoposto a resezione pancreatica o a
duodenocefalopancreasectomia.
Le principali complicanze postoperatorie, la gestione e dei drenaggi, dell’alimentazione postoperatoria, monitoraggio e gestione della glicemia
La gestione della dimissione del paziente: informazione/educazione al paziente rispetto alla dieta, alla
gestione della ferita e alle problematiche che potrebbero insorgere.
La preparazione del paziente che deve essere sottoposto a pneumonectomia, la fisiochinesi
respiratoria.
Le principali complicanze postoperatorie, la gestione dei drenaggi, dell’alimentazione post-operatoria,
e la prevenzione delle infezioni respiratorie.
La gestione della dimissione del paziente: informazione/educazione al paziente rispetto alla dieta, alla
gestione della ferita e alle problematiche che potrebbero insorgere.
La preparazione della paziente che deve essere sottoposto a mastectomia
Le principali complicanze postoperatorie, la gestione dei drenaggi e della riabilitazione motoria
La gestione della dimissione del paziente: informazione/educazione al paziente rispetto alla dieta, alla
gestione della ferita e alle problematiche che potrebbero insorgere.
La pianificazione dell’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e
strumentali specifici: ecografia e biopsia prostatica, urografia, test funzionalità erettile).
La preparazione preoperatoria (consenso informato).
Le principali complicanze postoperatorie (immediate e tardive), gestione dei drenaggi compresi gli
splinting, gestione del catetere vescicale, la gestione dell’urostomia.
La gestione della dimissione del paziente: informazione/educazione necessarie al paziente rispetto
alla dieta, alla gestione della ferita e alle problematiche che potrebbero insorgere.
La pianificazione dell’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e
strumentali specifici: Angio TAC, RMN.
La preparazione preoperatoria (l’educazione alla prevenzione emboliche, educazione alla
mobilizzazione post-operatoria).
Le principali complicanze postoperatorie (immediate e tardive), rischio di sanguinamento, rischio di
diminuzione della perfusione tessutale periferica agli arti inferiori (monitoraggio polsi periferici, colorito
e temperatura della cute), al comparto renale (monitoraggio della diuresi, creatininemia ed azotemia),
al comparto intestinale (infarto intestinale – segni e sintomi) e monitoraggio del paziente in relazione
alla terapia farmacologica per il controllo dei valori pressori.
La gestione della dimissione del paziente: informazione/educazione necessarie al paziente rispetto
alla terapia anticoagulante, e alle problematiche che potrebbero insorgere.
Bibliografia
BRESADOLA V. ET AL., Chirurgia per le professioni sanitarie, EdiSES, Napoli, 2006:
- Capitolo 2 – La presa in carico dei pazienti chirurgici: pag 7-20;
- Capitolo 3 – L’assistenza infermieristica generale perioperatoria: pag 23-32;
- Capitolo 5 – L’anestesia nel paziente chirurgico: pag 51-59;
- Capitolo 8 -.Aspetti assistenziali nel paziente operato di resezione esofagea: pag 94;
- Capitolo 9 – Aspetti assistenziali nel paziente operato per neoplasia dello stomaco: pag 111;
- Capitolo 11 – Aspetti assistenziali nel paziente operato di resezione colica: 143;
- Capitolo 13 – Aspetti assistenziali nel paziente operato di colecistectomia laparoscopica, portatore di
tubo di Kher, resezione epatica: pag 163, 165, 181;
- Capitolo 14 – Aspetti assistenziali nel paziente operato di resezione pancreatica: pag 197;
- Capitolo 18 – Aspetti assistenziali nel paziente operato di resezione polmonare: pag 235;
- Capitolo 20 – Aspetti assistenziali nella paziente operata di mastectomia: pag 257;
- Capitolo 21 – Aspetti assistenziali nel paziente operato per aneurisma dell’aorta addominale;
BRUNNER, SUDDART, Nursing medico-Chirurgico, volume n. 1 e 2, Ed Ambrosiana, Milano, 2001:
- Unità 4: Organizzazione e concetti di assistenza infermieristica perioperatopria: pag 366-428;
- Capitolo 16 - Organizzazione dell’assistenza infermieristica preoperatoria;
- Capitolo 17: Organizzazione dell’assistenza infermieristica intraoperatoria;
- Capitolo 18: Organizzazione dell’assistenza infermieristica postoperatoria;
- Capitolo 22 – Modalità di assistenza respiratoria: pag 595-610;
- Capitolo 28 – Valutazione ed assistenza di pazienti con disordini vascolari e della circolazione
periferica;
- Capitolo 32 – Assistenza al paziente con patologie orali ed esofagee: pag 565-567;
- Capi6tolo 33 – Intubazione gastrointestinale e terapia nutrizionale: pag 970-995;
- Capitolo 34 – Assistenza a pazienti con patologie gastriche e duodenali: pag 1113-1118;
- Capitolo 35 – Assistenza a pazienti con patologie intestinali e rettali: pag 1033-1034/ 10401043/1055-1063;
- Capitolo 36 – Valutazione ed assistenza di pazienti con patologie epatiche e biliari: pag 1129-1131;
- Capitolo 41 – Trattamento del paziente con patologie urinarie e renali: 1374-1378;
- Capitolo 44 – Assistenza a pazienti con patologie mammarie: pag 110-117;
- Capitolo 45 – Accertamento e trattamento delle patologie del sistema riproduttivo maschile: pag 148152.
MANGRAM A. J., HORAN T. C., PEARSON M. L. ET AL. CDC Guideline for prevention of surgical site
infection. Infections Control and Hospital Epidemiology, 1999 20 (4): 247-278;
O’ GRADY NP., ALEXANDER M., DELLINGER EP, ET AL CDC Guidelinee for prevention of intravascular
Catheter-related infections. Racommandations and Reports: Morbidity and Mortality Weekly Report,
2002; 51:1-290.
CORSO INTEGRATO DI AREA MEDICA
Settori scientifico-disciplinari: MED/09 Medicina interna, MED/17 Malattie infettive, MED/14 Nefrologia,
MED/35 Dermatologia, MED/45 Infermieristica area medica
Dott. Giorgio Soardo
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Area Medica, è in grado di descrivere
l’epidemiologia, i meccanismi fisipatologici, le basi patogenetiche, i flussi diagnostici, terapeutici e
riabilitativi dei pazienti con patologie dell’apparato respiratorio acute e croniche; cardiovascolari (fattori
di rischio, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, ipertensione arteriosa); dell’apparato digerente
(malattie del fegato acute e croniche, cirrosi epatica con le sue complicanze, diarree e
malassorbimenti, pancreatici acute e croniche); diabete e sue complicanze, squilibri elettrolitici;
gli elementi di base interpretativi del tracciato elettrocardiografico e dell’equilibrio acido base utili alla
comprensione dei problemi del paziente;
le problematiche infettivologiche a maggiore valenza nella realtà nazionale ed i principali trend
epidemiologici;
i quadri clinici prioritari, le modalità di accertamento e di monitoraggio, i rischi e le complicanze, le
strategie terapeutiche ed assistenziali nella persona con infezione trasmissibile per via ematica, aerea,
oro-fecale e per contatto,
le competenze infermieristiche nella gestione dei farmaci di interesse infettivologico;
il rischio infettivo nel paziente gravemente immuno compromesso;
i principali quadri, la diagnostica strumentale e non, i principali rischi e complicanze, le strategie
terapeutiche ed assistenziali nella gestione del paziente con problemi nefrologici (sindrome nefrosica,
nefritica, glomerulonefriti, infezioni delle vie urinarie, dializzato e candidato/sottoposto al trapianto di
rene);
le lesioni dermatologiche di base (papule, noduli, erosioni), e monitorare l’evoluzione delle lesioni
pigmentate della cute (nevi/melanomi);
ed intervenire nella gestione delle ulcere venose ed arteriose croniche degli arti inferiori anche
utilizzando tecniche di medicazione avanzate;
il rischio di contagio e le strategie di prevenzione delle malattie parassitarie della cute (scabbia,
micosi, pediculosi);
le caratteristiche strutturali, dei processi di lavoro e dei percorsi di cura nei diversi contesti in cui sono
presi in carico i pazienti con problematiche internistiche, infettivologiche, nefrologiche e
dermatologiche;
i fattori scatenanti la riacutizzazione, le modalità di accertamento clinico, i criteri di monitoraggio dei
pazienti con problemi internistici, infettivologici, nefrologici e dermatologici;
le strategie di prevenzione, educazione terapeutica e di sviluppo del self-care del paziente con
problematiche internistiche, infettivologiche, nefrologiche e dermatologiche;
le strategie per garantire la dimissione del paziente, riconoscere tempestivamente i pazienti a
dimissione difficile ed assicurare la continuità delle cure.
Medicina interna
Programma
I segni e sintomi clinici in medicina interna
Dispnea: cause, tipi di dispnea,fisiopatologia, terapia.
Cianosi: cause, tipi di cianosi, fisiopatologia, terapia.
Tipi di respiro.
Sincope: cause principali, fisiopatologia, ,manifestazioni cliniche, ABC infermieristico.
Shock: Cause di shock, fisiopatologia, clinica, terapia.
Febbre: pattern febbrili, fisiopatologia, basi di terapia.
Malattie dell’apparato respiratorio:
insufficienza respiratoria (cause, fisiopatologia, terapia);
asma;
BPCO.
Malattie apparato cardiovascolare:
fattori di rischio cardiovascolare;
cardiopatia ischemica (fisiopatologia, clinica, terapia);
infarto miocardio acuto (fisiopatologia, clinica, alterazioni ECG, markers enzimatici, terapia);
ipertensione arteriosa(inquadramento epidemiologico, cause, sintomi clinici, fisiopatologia,
complicanze acute e croniche, terapia);
scompenso cardiaco;
corso di Elettrocardiografia clinica (interpretazione ECG, asse, valutazione del ritmo e frequenza,
principali alterazioni del ritmo, blocchi di branca, ipertrofie ventricolari, infarto miocardio, ECG in
condizioni particolari).
Malattie endocrino metaboliche:
diabete mellito (epidemiologia, cause, fisiopatologia, complicanze, terapia);
malattie della tiroide (ipertiroidismo, ipotiroidismo);
dislipidemie;
osteoporosi;
obesità;
Malattie apparato gastro-intestinale:
diarree (cause, fisiopatologia, terapia);
nausea e vomito (cause principali, principi di fisiopatologia, terapia);
itteri;
epatiti virali;
cirrosi epatica (cause, fisiopatologia, complicanze, ipertensione portale(varici esofagee, ascite),
peritonite batterica spontanea, sindrome epato-renale, encefalopatia epatica, terapia dietetico
comportamentale, dell’ascite e dell’encefalopatia, terapia diuretica e aspetti di disionemia in corso di
cirrosi epatica);
malattie infiammatorie croniche intestinali (RCU, morbo di Crohn).
Malattie infettive
Obiettivi specifici
Formare lo studente riguardo le problematiche infettivologiche di maggiore valenza epidemiologica
nella realtà nazionale.
In particolare istruire lo studente sulla realtà del rischio infettivo in ambito comunitario e nosocomiale,
con cenni sulle modalità di prevenzione.
Programma
Principi generali dell’approccio alle problematiche infettivologiche.
Le patologie infettive a trasmissione parenterale (epatiti virali - HIV).
Le patologie infettive a trasmissione aerogena (TBC - Malattie esantematiche.)
Le patologie infettive a trasmissione orofecale (diarree infettive).
Le patologie infettive a trasmissione per contatto
Il rischio infettivo nel paziente gravemente immunocompromesso
Il rischio infettivo nosocomiale (infezioni chirurgiche, infezione vie urinarie correlate al cateterismo
vescicale, infezione setticemiche correlate al cateterismo vascolare, infezioni polmonari correlate a
ventilazione assistita)
Le principali patologie infettive di comunità: polmoniti, infezioni delle vie urinarie, endocarditi,
osteomieliti vertebrali, meningiti.
Le patologie da emporiatria.
Il rischio biologico per gli operatori sanitari.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Seminari interattivi su argomenti condivisi.
Bibliografia
Materiale didattico fornito durante le lezioni.
A. LAZZARIN, Malattie Infettive, I ed., Casa Editrice Ambrosiana, 2008.
Nefrologia
Programma
Segni e sintomi delle malattie renali:
valutazione quantitativa e qualitativa
della diuresi (e sue implicazioni), alterazione
dei parametri ematici relativi a
disfunzioni renali.
Le glomerulonefriti, le nefropatie tubulointerstiziali,
le infezioni delle vie urinarie.
L’insufficienza renale acuta e cronica.
La terapia sostitutiva dell’insufficienza
renale avanzata.
Bibliografia
La bibliografia sarà fornita dal docente
all’inizio delle lezioni.
Dermatologia
Il programma sarà comunicato dal docente del corso entro l’inizio delle lezioni.
Infermieristica area medica
Obiettivi specifici
Sviluppare competenze infermieristiche di sorveglianza notturna e diurna dei pazienti:
garantire interventi finalizzati alla sorveglianza sia notturna che diurna dei pazienti ricoverati.
Sviluppare competenze di assistenza infermieristica alle persone con diabete di primo e secondo tipo
usando il metodo clinico. Sviluppare competenze di assistenza infermieristica alle persone con
scompenso cardiaco utilizzando il metodo clinico. Sviluppare competenze di assistenza infermieristica
con problematiche respiratorie (BPCO, Asma) utilizzando il metodo clinico. Sviluppare competenze di
assistenza infermieristica alle persone con cirrosi epatica utilizzando il metodo clinico. Sviluppare
competenze di assistenza infermieristica alla persona con insufficienza renale utilizzando il metodo
clinico. Sviluppare competenze di assistenza infermieristica per i pazienti con ipertensione arteriosa
utilizzando il metodo clinico.
Dimostrare capacità di:
analisi (diagnosi infermieristica);
formulazione di obiettivi;
definizione degli interventi assistenziali;
individuazione degli esiti attesi.
Sviluppare competenze di Wound Care.
Dimostrare capacità di:
Identificazione tipologia di Ulcere;
Riconoscere le tipologie di medicazioni e il loro uso.
Programma
Definizione e obiettivi della sorveglianza infermieristica;
Ricerca infermieristica sulla sorveglianza;
Interventi e strategie assistenziali appropriate ad ottimizzare la sorveglianza.
Problematiche frequenti correlate alla patologia:
Complicanze acute (CP: Chetoacidosi; Coma iperglicemico iperosmolare non che tonico;
Ipoglicemia,Infezioni).
Complicanze croniche (Macrovascolari – Coronaropatia, Vasculopatia periferica; Microvascolari;
Retinopatia,Neuropatia,Nefropatia - Piede diabetico).
Utilizzo delle fasi del metodo clinico per
- Accertamento di secondo livello:
Area funzionale (Abitudini di vita; Conoscenze sulla patologia e sulla terapia; Risorse ambientali a
domicilio o un struttura protetta).
Area fisiologica (Nutrizione,Cura di se,Integrità cutanea)
Area psicosociale (Risorse psicosociali)
- Formulare diagnosi appropriate:
Rischio di lesione;
Nutrizione inferiore al fabbisogno;
Nutrizionale alterata (superiore al fabbisogno) correlata alla mancanza d’equilibrio tra quantità
d’insulina somministrata, alimentazione ed attività fisica;
Deficit della cura di sé;
Rischio di compromissione dell’integrità cutanea;
Isolamento sociale correlato alla compromissione della vista.
- Individuare gli aspetti prognostici del caso.
- Definire gli obiettivi specifici del paziente e gli interventi assistenziali appropriati:
Piano di assistenza standard
- Individuare gli esiti attesi nel paziente:
Mantenimento dei valori ottimali della glicemia;
Assenza di lesioni;
Mantenimento del peso corporeo;
Relazioni efficaci.
Problematiche frequenti correlate alla patologia:
Shock cariogeno;
Ipossia grave;
Dimagramento fino alla cachessia cariogena;
Dispnea.
Utilizzo delle fasi del metodo clinico per:
Effettuare l’accertamento di secondo livello
- Area funzionale (Fumo di sigaretta; Ipertensione arteriosa e diabete; Alimentazione; Sedentarietà;
Obesità; Abitudini di vita; Stress; Terapia farmacologica; Conoscenze sulla patologia e sulla terapia;
Risorse ambientali a domicilio o in struttura protetta);
Area fisiologica (Familiarità; Accertamento - Polso; Pressione arteriosa; Variazioni della cute;
Saturazione dell’ossigeno; Edemi; ECG);
- Area psicosociale (Risorse sociali a domicilio ed in struttura protetta)
Scale:
Carta del Rischio Malattie Cardiovascolari.
NYHA
Formulare diagnosi appropriate:
Inefficace perfusione tissutale;
Intolleranza all’attività;
Impatto dei problemi cardiaci sulle attività di vita quotidiana;
Nutrizione alterata inferiore al fabbisogno;
Deficit della cura di se;
Rischio di eccesso di volume di liquidi.
Individuare gli aspetti prognostici del caso.
Definire gli obiettivi specifici del paziente e gli interventi assistenziali appropriati:
Piano di assistenza standard.
Individuare gli esiti attesi nel paziente:
Adeguato ritmo sonno veglia;
Mantenimento/recupero dell’attività fisica.
Recupero e mantenimento del peso corporeo ideale.
Problematiche frequenti correlate alla patologia:
Riacutizzazione Ostruzione bronchiale cronica;
Asma;
Polmoniti;
Edema polmonare;
Insufficienza respiratoria acuta.
Utilizzo delle fasi del metodo clinico per:
Effettuare l’accertamento di secondo livello
- Area funzionale (Abitudini di vita; Conoscenze sulla patologia e sulla terapia; Risorse ambientali a
domicilio o un struttura protetta; Ambiente di vita; Abitudini (fumo); idratazione; Situazioni che
determinano aumento del lavoro respiratorio (cause fisiche; cause chimiche; cause meccaniche)).
- Area fisiologica (Frequenza e ritmo respiratorio; Saturazione; Tosse; Espettorato; Conformazione
torace)
- Area psicosociale (Risorse sociali a domicilio ed in struttura protetta).
Scale:
NYHA della dispnea;
BORG modificata;
Formulare diagnosi appropriate:
Inefficace perfusione tissutale;
Intolleranza all’attività;
Impatto dei problemi cardiaci sulle attività di vita quotidiana;
Nutrizione alterata inferiore al fabbisogno;
Deficit della cura di se;
Rischio di eccesso di volume di liquidi.
Individuare gli aspetti prognostici del caso.
Definire gli obiettivi specifici del paziente e gli interventi assistenziali appropriati:
piano di assistenza standard.
Individuare gli esiti attesi nel paziente:
Adeguato ritmo sonno veglia, il paziente riferirà di sentirsi adeguatamente riposato;
Recupero e mantenimento del peso corporeo ideale;
Maggiore tolleranza agli sforzi evidenziato da un mantenimento/recupero dell’attività fisica usando
tecniche per conservare energia;
Migliore clearance delle vie aeree grazie a tosse efficace e pervietà delle vie.
Problematiche frequenti correlate alla patologia:
Emorragia digestiva;
Encefalopatia porto-sistemica;
Ascite;
Sindrome epato renale;
Utilizzo delle fasi del metodo clinico per:
Effettuare l’accertamento di secondo livello
- Area funzionale (Abitudini di vita; Conoscenze sulla patologia e sulla terapia; Risorse ambientali a
domicilio o un struttura protetta).
- Area fisiologica (Parametri vitali; Presenza di edemi; Colore della cute).
- Area psicosociale (Risorse sociali).
- Scala
- Calcolo del Child Plug
Formulare diagnosi appropriate (Affaticamento; Deficit della cura di se; Compromissione della mobilità
e/o della deambulazione; Dolore c/o a epatomegalia ed ascite; Sindrome da immobilizzazione; Rischio
di lesione; Rischio d’infezione; Eccesso del volume di liquidi; Confusione mentale; Alterazione del
confort (prurito)).
Individuare gli aspetti prognostici del caso.
Definire gli obiettivi specifici del paziente e gli interventi assistenziali appropriati (Piano standard di
assistenza).
Individuare gli esiti attesi nel paziente (Mantenimento/recupero dell’attività fisica; Recupero e
mantenimento del peso corporeo ideale; Riduzione del prurito; Cute integra; Assenza di edemi declivi
ed ascite; Mantenimento dello stato di coscienza e dell’orientamento temporo-spaziale).
Problematiche frequenti correlate alla patologia:
IRA
Sovraccarico di liquidi;
Acidosi metabolica;
Squilibri elettrolitici.
IRC
Squilibrio idroelettrolitico;
Anemia;
Sovraccarico di liquidi;
Fratture patologiche;
Iperparatiroidismo;
Polineuropatia;
Ipoalbuminemia.
Utilizzo delle fasi del metodo clinico per:
Effettuare l’accertamento di secondo livello
Area funzionale
- Abitudini di vita;
- Conoscenze sulla patologia e sulla terapia;
- Risorse ambientali a domicilio o un struttura protetta (Area fisiologica; Squilibri elettrolitici; Alterazioni
metaboliche; Alterazioni gastrointestinali; Alterazioni ematologiche; Alterazioni gastrointestinali;
Alterazioni cardiovascolari; Alterazioni muscolo scheletriche; Alterazioni cutanee; Alterazioni
neurologiche e immunologiche; Alterazioni respiratorie ed endocrine; Area psicosociale; Stress legato
alla dialisi; Isolamento; Risorse depressione).
Formulare diagnosi appropriate
- Nutrizione alterata inferiore al fabbisogno;
- Alterazione del confort;
- Dolore;
- Alterazione del confort;
- Rischio di nutrizione alterata inferiore al fabbisogno.
Individuare gli aspetti prognostici del caso.
Definire gli obiettivi specifici del paziente e gli interventi assistenziali appropriati
- Piano standard di assistenza.
Individuare gli esiti attesi nel paziente
- Adeguato ritmo sonno veglia, il paziente riferirà di sentirsi adeguatamente riposato;
- Recupero e mantenimento del peso corporeo ideale;
- Maggiore tolleranza agli sforzi evidenziato da un mantenimento/recupero dell’attività fisica usando
tecniche per conservare energia;
- Assenza di dolore.
Problematiche frequenti correlate alla patologia:
Cefalea;
Ictus;
Scompenso cardiaco.
Utilizzo delle fasi del metodo clinico per:
Effettuare l’accertamento di secondo livello:
Area funzionale (Fumo di sigaretta; Diabete; Alimentazione; Sedentarietà; Obesità; Abitudini di vita;
Stress; Terapia farmacologica; Conoscenze sulla patologia e sulla terapia; Risorse ambientali a
domicilio o in struttura protetta).
Area fisiologica
- Familiarità;
- Accertamento (Polso; Pressione arteriosa; Variazioni della cute; Edemi; Confusione
mentale;Cefalea).
Area psicosociale
- Risorse sociali a domicilio ed in struttura protetta
Formulare diagnosi appropriate
- Mancata adesione al regime terapeutico
Individuare gli aspetti prognostici del caso
Definire gli obiettivi specifici del paziente e gli interventi assistenziali appropriati
- Piano di assistenza standard
Individuare gli esiti attesi nel paziente.
Alleanza terapeutica.
Significato di Wound Care
Tipologie di Ulcere (Venose; Arteriose; Diabetiche).
Gestione delle ulcere degli arti inferiori (Le medicazioni avanzate; Altre terapie)
Collaborazione con altri professionisti
Bibliografia
BRUNNER E SUDDARTH, Nursing Medico-Chirurgico, Casa Editrice Ambrosiana, Volume 1 e 2, Milano,
2006:
Assistito con ipertensione pp 1032-1043;
Assistito con diabete pp.1387-1446;
Assistito con cirrosi epatica pp.996-1333;
Assistito con nefropatie;
Assistito con scompenso cardiaco pp 952-971;
Assistito con BPCO pp 682-696;
Ulcere arti inferiori pp 1023-1024.
CORSO INTEGRATO DI AREA ONCOLOGICA
Settori scientifico-disciplinari: MED/06 Oncologia medica, MED/15 Ematologia,
MED/41 Terapia del dolore e cure palliative, M-PSI/08 Psico-oncologia,
MED/45 Infermieristica area oncologica
Prof. aggr. Fabio Puglisi
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Infermieristica in Area Oncologica è in grado di
descrivere
i tumori più frequenti nell’uomo e nella donna e le neoplasie per le quali è dimostrata un relazione tra
stile di vita ed insorgenza;
le modalità, la tempistica, l’efficacia/utilità ed i risultati attesi dallo screening (anche in relazione al
rischio individuale) per la neoplasia alla mammella (compresa l’autopalpazione), al colon-retto e
prostata;
le caratteristiche dei sintomi che possono suggerire la presenza di neoplasie ai fini della diagnosi
precoce: dolore, tosse, disfonia, disfagia, turbe dell’alvo, emorragie, sintomi neurologici;
i principali significati clinici dei marcatori tumorali ed i criteri di definizione della stadiazione dei tumori,
il significato e l’utilità dei fattori prognostici;
le fasi della malattia neoplastica, il significato dei diversi interventi terapeutici inclusi quelli di supporto,
gli obiettivi degli stessi e l’impatto sulla sopravvivenza e sulla qualità della vita;
i quadri clinici ematologici (leucemie acute mieloidi e linfoidi, linfomi e sindromi linfoproliferative
croniche, coaugulopatie, gammapatie monoclonali), le principali criticità assistenziali e le strategie
infermieristiche per la gestione routinaria e personalizzata;
le strategie terapeutiche di maggiore impatto per il paziente e l’assistenza in ematologia (terapia
cellulare, terapie innovative) e la rilevanza del contributo infermieristico nelle procedure di trapianto
efficaci;
i criteri di monitoraggio infermieristico del paziente con problematiche ematologiche, gli interventi per
gestire il supporto trasfusionale basati su strategie di risk management e proattive;
le finalità delle terapie disponibili in campo oncologico ed i criteri generali di scelta: le modalità di
azione dei farmaci chemioterapici ed ormonali, i principali effetti tossici e le strategie di intervento; le
modalità di azione della radioterapia, i principali effetti collaterali ed i rimedi;
le modalità di diagnosi e trattamento delle principali forme di dolore neoplastico, con supporto
farmacologico e non;
le principali tecniche invasive per il trattamento del dolore oncologico avanzato;
le reazioni psicologiche del paziente e della sua famiglia alla malattia neoplastica nelle sue varie fasi e
le strategie per promuovere l’adattamento;
le principali strategie e tecniche di cure palliative di pertinenza anestesiologica/rianimatoria per la
gestione di pazienti con problemi oncologici avanzati;
le fasi del morire e le tappe della rielaborazione del lutto del paziente (e della sua famiglia) per la
perdita dell’immagine corporea, delle funzioni di ruolo e della speranza di guarigione;
le strategie di intervento multiprofessionali nelle cure palliative.
Oncologia medica
Obiettivi specifici
Acquisire conoscenze sulla epidemiologia e sulle misure di prevenzione primaria e secondaria
(screening) delle neoplasie, sui meccanismi biologici alla base delle malattie neoplastiche, sulla storia
naturale dei tumori più frequenti, sulla presentazione clinica, sull’iter diagnostico-terapeutico delle
principali neoplasie.
Programma
Epidemiologia, eziologia e fattori di rischio dei tumori. Aspetti clinici generali in oncologia.
Caratteristiche della neoplasia. Vie di diffusione, stadiazione, fattori prognostici generali, il follow-up, la
prevenzione. I percorsi diagnostici e terapeutici. Le finalità della terapia. Chemioterapia, radioterapia;
chirurgia. L'informazione in oncologia. Le cure palliative e l'assistenza al paziente terminale.
Modalità di svolgimento
Lezioni.
Bibliografia
Fotocopie, dispense, lezioni disponibili online.
Ematologia
Obiettivi specifici
Individuare gli aspetti fondamentali di presentazione dei quadri clinici in ematologia evidenziando le
principali problematiche e criticità assistenziali.
Descrivere l’approccio terapeutico alla persona affetta da malattia ematologica individuando:
-interventi di gestione standardizzati,
-interventi personalizzati e azioni prioritarie nelle situazioni critiche.
Definire gli aspetti clinici rilevanti nell’assistenza al paziente trapiantato
Evidenziare i ruoli organizzativo e di gestione delle risorse finalizzati a procedure di trapianto efficaci.
Descrivere i trattamenti innovativi nel campo delle patologie ematologiche ed identificare i principali
interventi di educazione terapeutica.
Individuare le relazioni tra il monitoraggio di alcuni parametri e i possibili risvolti assistenziali.
Individuare le situazioni che richiedono il supporto trasfusionale definendo i principali aspetti di risk
management e le modalità di intervento.
Descrivere gli indicatori di qualità dell’assistenza in base agli attuali sistemi di accreditamento in
ematologia.
Programma
Quadri clinici delle principali malattie ematologiche:
-leucemie acute mielioidi e linfoidi,
-linfomi e sindromi linfoproliferative croniche,
-gammapatie monoclonali,
-coagulopatie.
Principali interventi assistenziali e terapeutici connessi ai quadri clinici:
-management clinico-terapeutico nelle situazioni routinarie;
-management nelle situazioni di emergenza ematologica.
La terapia cellulare in ematologia: il trapianto di cellule staminali emopoietiche:
-indicazioni;
-fonte delle cellule staminali;
-procedure (condizionamento, reinfusione, immunosoppressione);
-complicanze immunologiche ed infettive del trapianto;
-implicazioni assistenziali.
Nuovi farmaci molecolari e concetto di remissione in ematologia:
-sperimentazioni;
-prescrivibilità;
-aspetti economici;
-confronti e vantaggi rispetto alle terapie convenzionali.
Il laboratorio in ematologia: assistenza e ricerca.
Terapia trasfusionale:
-indicazioni;
-aspetti di rischio clinico;
-risvolti assistenziali.
Aspetti qualitativi dell’assistenza e di valorizzazione delle diverse professionalità.
Terapia del dolore e cure palliative
Programma
Il riconoscimento del dolore: valutazione dei sintomi clinici e dell’intensità del dolore attraverso scale di
valutazione uni e multidimensionali.
Principali strategie terapeutiche farmacologiche: linee guida su impiego di FANS, oppioidi ed
adiuvanti, farmacologia dei principali farmaci, vie e tecniche di somministrazione.
Tecniche invasive: indicazioni e controindicazioni, descrizione delle tecniche e del funzionamento dei
devices dedicati.
Riconoscimento e terapia dei principali esiti della Terapia palliativa: radioterapia e chemioterapia
palliativa.
Monitoraggio in reparto e riconoscimento principali effetti collaterali ed avversi della terapia antalgica:
nausea e vomito, stipsi, sedazione, depressione respiratoria, complicanze neurologiche.
Cure palliative: fattori prognostici e di sopravvivenza, il ruolo delle parti (operatore, medico, paziente,
famiglia), riconoscimento e trattamento dei principali problemi clinici (respiratori, gastroenterici,
metabolici, neurologici e psichiatrici), la terapia del dolore e dei sintomi negli ultimi giorni di vita.
Bibliografia
MERCADANTE S., RIPAMONTI C., Medicina e cure palliative in oncologia. Aspetti clinici, assistenziali e
organizzativi, Masson s.p.a., Milano.
Psico-oncologia
Programma
Relazione di aiuto nel contesto della malattia oncologica.
Strategia di adattamento di fronte alla malattia oncologica.
Significato attribuito dal paziente e dalla sua famiglia alla malattia oncologica.
Principali reazioni psicologiche di fronte alla malattia inguaribile.
Le fasi del Lutto.
La comunicazione tra il team clinico-assistenziale ed il paziente e la sua famiglia.
Principali dinamiche emozionali messe in gioco all'interno della relazione tra
operatore sanitario e paziente affetto da malattia oncologica.
Comunicare cattive notizie: un modello teorico.
Principali reazioni psicologiche di fronte al dolore cronico.
Principali tecniche di rilassamento a mediazione corporea (cenni teorico-pratici).
Bibliografia
ABIVEN M., Aspetti fondamentali dell'etica per la morte, In Morasso G, ed. Cancro: curare i
bisogni del malato. L'assistenza in fase avanzata di malattia, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma,
1998.
CAPOVILLA ED, MARTELLA S, FIORENTINO MV, L'intervento psicologico in oncologia: preparazione
degli strumenti e degli operatori, In Grassi L, ed. Il disagio psichico in oncologia, Spazio Editori Libri,
Ferrara, 1993.
MARIE DE HENNEZEL, La morte amica, ed Rizzoli, ’95.
ELISABETH KUBLER-ROSS, La morte e il morire, ed Cittadella,’76.
ABIVEN M., Accompagnare il malato terminale, Centro Scientifico Editore, 2001.
Infermieristica area oncologica
Obiettivi specifici
Prevenzione nella popolazione a rischio
Individuare il ruolo di prevenzione ed educazione rivolta alla persona e ai caregivers nella promozione
di stili di vita sani.
Presa in carico dei pazienti con patologia neoplastica
Accertare, descrivere e valutare l’efficacia di strategie:
- di coping ai fini dell’adattamento alla malattia neoplastica
- di self care adottate dalla persona.
Definire i risultati dell’assistenza in ambito onco-ematologico – applicazione del metodo clinico
Dimostrare capacità di:
analisi (definizione della diagnosi infermieristica),
formulazione di obiettivi,
definizione degli interventi assistenziali,
individuazione degli esiti attesi,
rispetto ai principali quadri diagnostici del paziente con patologia oncologica ed ematologica.
Identificare e descrivere le competenze specifiche ed i comportamenti assistenziali per le persone
affette da patologie oncologiche ed ematologiche a media ed elevata complessità gestionale. Definire
gli aspetti fondamentali per la gestione del paziente trapiantato (trapianto di midollo osseo).
Acquisizione di metodi e strumenti per la gestione dei rischi correlati ai trattamenti chemio e
radioterapici
Definire le competenze specifiche in base alle strategie di risk management nella gestione:
- delle attività di prevenzione per gli operatori
- del paziente sottoposto a chemioterapia/radioterapia.
Nursing care in medicina palliativa
Individuare le finalità e gli aspetti fondamentali che caratterizzano le cure palliative. Conoscere le
caratteristiche strutturali e organizzative di un’unità di cure palliative (domicilio e hospice integrati).
La famiglia del paziente come oggetto di cura e/o caregiver
Descrivere i fattori e strumenti che influiscono sulla capacità di supporto dei caregivers.
pianificare un progetto di educazione sanitaria/training del caregiver.
Gestione infermieristica di segni e sintomi nel malato terminale
identificare, valutare e monitorare i la situazione clinica in fase avanzata di malattia.
Programma
Prevenzione nella popolazione a rischio
Principi dello screening e fattori di rischio. Il decalogo europeo per la prevenzione dei tumori. Strategie
di prevenzione e di diagnosi precoce. Ruolo infermieristico nella diagnosi precoce per i soggetti a
rischio (neoplasia del seno, del colon-retto, della prostata).
Presa in carico dei pazienti con patologia neoplastica
L’ accertamento dello stile di coping personale e dei fattori che lo influenzano durante il percorso di
malattia.
Le strategie di coping che aiutano il paziente a fronteggiare la malattia:
- sociali (équipe curante multidisciplinare, famiglia e caregivers, gruppi di auto-mutuo aiuto, rete
parentale, volontariato);
- cognitive ( rinforzo di informazione su malattia e piano di cura, problem solving);
- di autocura (gestione presidi, effetti terapeutici e collaterali della terapia antiblastica).
Definire i risultati dell’assistenza in ambito onco-ematologico – applicazione del metodo clinico
L’ accertamento dello stile di coping personale e dei fattori che lo influenzano durante il percorso di
malattia.
Le strategie di coping che aiutano il paziente a fronteggiare la malattia:
- sociali (équipe curante multidisciplinare, famiglia e caregivers, gruppi di auto-mutuo aiuto, rete
parentale, volontariato);
- cognitive ( rinforzo di informazione su malattia e piano di cura, problem solving);
- di autocura (gestione presidi, effetti terapeutici e collaterali della terapia antiblastica).
Metodi e strumenti specifici di accertamento delle problematiche assistenziali più frequenti:
- Inquadramento generale e qualità della vita (Cancer Linear Analog Scale, QLI - Quality of Life Index);
- Fatigue (Fact-An Sub Scale);
- Stato Nutrizionale (Index of nausea, vomiting and Recthing);
- Alterazioni cavo orale (Oral assessment Guide OAG, WHO Oral Toxicity Scale);
- Dolore (McGill Pain Questionnaire).
Management infermieristico dei sintomi e degli effetti collaterali legati ai trattamenti farmacologici
proposti. Gestione e trattamenti dei pazienti affetti da patologia onco-ematologica con:
- Condizioni nutrizionali alterate;
- Mucositi;
- Stipsi e diarrea;
- Astenia e Fatigue (RCFS – related cancer fatigue syndrome);
- Dolore;
- Alterazioni dell’immagine corporea.
Strategie di prevenzione e controllo delle complicanze nei pazienti affetti da patologia ematologica:
- Gestione dei pazienti immunodepressi (infezioni da neutropenia);
- Gestione dei pazienti a rischio emorragico.
Il trapianto di midollo: priorità assistenziali nelle diverse fasi (pre, post trapianto e nel follow up)
L’isolamento protettivo: aspetti di gestione e di supporto al paziente.
Acquisizione di metodi e strumenti per la gestione dei rischi correlati ai trattamenti chemio e
radioterapici
L’approccio e la gestione del paziente in trattamento radio/chemioterapico:
- Accorgimenti nella gestione della chemioterapia (fasi di manipolazione, allestimento e
somministrazione);
- Misure di protezione individuale (paziente e operatori) e ambientale;
- Aspetti di gestione del paziente in caso di stravaso di farmaci chemioterapici (Definizione di stravaso
(Oncology Nursing Society); Fattori di rischio associati allo stravaso; Classificazione degli antiblastici e
danno tissutale; Sintomi dello stravaso; Trattamento delle lesioni da stravaso);
- Aspetti di gestione del paziente radiotrattato (prevenzione e trattamento delle radiodermiti e
alterazioni a carico delle mucose e tratto digerente).
Nursing care in medicina palliativa
La definizione di cure palliative e di malato terminale (OMS). I criteri di ammissibilità e di valutazione
dei pazienti in un’unità di cure palliative (Karnofsky Performance Status Scale). Dal curing al caring: la
qualità di vita come obiettivo e filosofia della palliazione. Bisogni assistenziali di pazienti in un’unità di
cure palliative. Hospice o assistenza domiciliare: criteri di scelta per l’assistenza al malato terminale.
Condizioni organizzative per garantire la qualità del servizio. Concetti di autonomia, responsabilità e
integrazione nelle cure palliative.
La famiglia del paziente come oggetto di cura e/o caregiver
Contesto (ambiente, cultura). Valori (motivazioni, sentimenti ed emozioni). Esperienze pregresse di
assistenza e di gestione del lutto. The Caregiver quality of life Index-cancer scale 1999; The home
caregiver need survey (2003). I fattori che influiscono sull’apprendimento. Diagnosi dei bisogni
formativi. La promozione di una partecipazione attiva al progetto educativo. Definizione congiunta di
obiettivi. Definizione dei contenuti del percorso formativo (assistenza di base e monitoraggio dei
cambiamenti sullo stato del paziente). Metodi di valutazione dell’efficacia di intervento.
Gestione infermieristica di segni e sintomi nel malato terminale
Ruolo dell’infermiere nella definizione di obiettivi realistici con il paziente e la famiglia. Le fasi del
morire (Kubler-Ross). Monitoraggio del paziente ed interventi di gestione dei sintomi nelle ultime ore di
vita.
Problematiche affrontate:
- il dolore totale (Saunders1964);
- il diario come strumento di valutazione e monitoraggio dei sintomi a domicilio;
- gestione degli aspetti clinici ( dispnea, fratture patologiche…);
- la sedazione terminale: criteri di scelta; gestione infermieristica del paziente sedato.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali. Laboratorio.
Bibliografia
BRUNNER, SUDDARTH, Infermieristica medico-chirurgica, Ed Ambrosiana, Milano 2006, vol.1,2.
Linee guida per l’utilizzo in sicurezza dei chemioterapici antiblastici: introduzione, stoccaggio, trasporto
e fase di preparazione. SS bRegione FVG Direzione regionale della sanità e politiche sociali, servizio
per la salute pubblica del lavoro. 2001.
CAMP-SORREL D., Developing extravasation protocols and monitorino outcomes. JIntravenous
administration of citotoxic therapy, 1998; 21(4) 232-9.
FRANCO TOSCANI, Il malato terminale, Il Saggiatore, Milano 1997.
CORSO INTEGRATO DI APPLICAZIONE PERCORSI TERAPEUTICI
Settori scientifico-disciplinari: BIO/14 Farmacologia, MED/49 Scienze dietetiche,
MED/45 Infermieristica
Prof. Mario Furlanut
Obiettivi generali del corso
Lo studente, al termine del corso integrato di Infermieristica nell’Applicazione dei Percorsi Terapeutici,
è in grado di descrivere
la variabilità della risposta ai farmaci in relazione all’età, a condizioni parafisiologiche ed allo stato di
salute;
i principi fondamentali della terapia mediante l’impiego delle principali classi di farmaci;
gli effetti tossici delle sostanze chimiche sugli organismi viventi;
i meccanismi o le condizioni attraverso i quali tali effetti si producono;
le modalità di conservazione e gestione in sicurezza dei farmaci, compresi quelli stupefacenti anche in
relazione alla normativa vigente,
le modalità di somministrazione dei farmaci in relazione ai diversi schemi terapeutici e di calcolo del
dosaggio (anche per le somministrazioni in età pediatrica);
i criteri di monitoraggio degli effetti della terapia e degli effetti collaterali/avversi;
le strategie di educazione del paziente alla compliance analizzando i fattori di rischio di una ridotta
compliance e le modalità per affrontarli;
le strategie per prevenire e gestire l’ errore nella somministrazione dei farmaci;
la preparazione del paziente, l’assistenza durante l’esecuzione delle procedure diagnostiche invasive
e le strategie di monitoraggio/sorveglianza delle complicanze;
i criteri per la gestione del fabbisogno dietetico anche in interdipendenza con altre figure professionali,
attivando strategie di educazione alimentare;
il ruolo della nutrizione nel recuperare una condizione di salute compromessa o nel rallentare
l'evoluzione di una patologia in atto e quello della dietoterapia negli interventi di prevenzione
secondaria e terziaria.
Farmacologia
Obiettivi specifici
Descrivere e discutere sui concetti generali di farmacocinetica, farmacodinamica e tossicologia in
relazione alle problematiche d'uso dei farmaci nell'uomo.
Identificare e definire il significato degli effetti dei farmaci nell'animale e nell'uomo.
Descrivere le interazioni fra farmaci.
Spiegare la variabilità della risposta ai farmaci in relazione all'età, a condizioni parafisiologiche e allo
stato di salute.
Individuare i principi fondamentali della terapia farmacologica riferita ai principali gruppi di farmaci:
indicazioni,controindicazioni, tossicità, modalità di somministrazione e di conservazione.
Programma
Farmacocinetica
Assorbimento dei farmaci: meccanismi di passaggio attraverso le membrane in relazione alle
caratteristiche chimico fisiche, alle forme farmaceutiche e al grado di ionizzazione delle molecole. Vie
di somministrazione. Ricircolo enteroepatico.
Distribuzione dei farmaci: in relazione alle loro caratteristiche chimico fisiche,alla composizione
tissutale, nonché ad altri fattori condizionanti quali vascolarizzazione, legame farmaco-proteico e
barriere anatomiche.
Biotrasformazione dei farmaci: ruolo degli enzimi microsomiali, principali biotrasformazioni, inibitori ed
induttori enzimatici.
Escrezione dei farmaci: latte, bile, urine, aria espirata.
Interazioni farmacocinetiche.
Farmacodinamica
Interazione farmaco-recettori; farmaci agonisti ed antagonisti competitivi e non competitivi; effetto
principale, effetti secondari e collaterali; dose, frequenza, modalità di somministrazione; interazioni
farmacodinamiche; variabilità individuale alla risposta: iper- iporeattività, tolleranza, reazioni allergiche;
sperimentazione preclinica e clinica dei farmaci; farmacovigilanza.
Farmaci in condizioni fisiologiche e/o parafisiologiche peculiari.
Farmacologia prenatale, perinatale e pediatrica, farmaci ed allattamento, farmacologia geriatria.
Nozioni di base relative ad azione, efficacia e tossicità delle principali classi di farmaci.
Analgesici: anestetici locali, anestetici generali, narcotici e FANS.
Miorilassanti, colinergici e anticolinergici, sinpaticomimeticimemsimpaticolitici, antistaminici;
neuropsicofarmaci: anticolinesterasici; antiepilettici, ansiolitici, antidepressivi antipsicotici, droghe
d'abuso.
Cardiovascolari: inotropi, antiipertensivi, antianginosi, antiaritmici, diuretici.
Anticoagulanti, antiasmatici.
Gastrointestinali: antiemetici, antiulcera, antidiarroici, purganti.
Insulina e ipoglicemizzanti orali.
Ormoni tiroidei e farmaci antitiroidei.
Corticosteroidi.
Immunospppressori.
Chemioterapici: antibiotici, antitubercolari, antineoplastici.
Interferoni.
Antidoti.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Bibliografia
M. Furlanut, Farmacologia generale e clinica per le lauree triennali seconda edizione, Piccin Editore,
Padova, 2007.
Scienze dietetiche
Obiettivi specifici
Conoscere i principi alimentari e il loro contenuto negli alimenti.
Riconoscere l’importanza dell’alimentazione quale strumento per mantenere uno stato di salute
nell’individuo.
Conoscere quale sia l’adeguato apporto alimentare in relazione alle diverse età e fasi di vita.
Fornire una sintesi informativa sul significato dell’antropometria e sulle tecniche antropometriche più
comuni. Indicare i dati antropometrici più utilizzati per la valutazione dello stato nutrizionale.
Informare sulle metodologie per ottenere variazioni nelle abitudini e nei comportamenti alimentari.
Conoscere il ruolo della nutrizione nel recuperare una condizione di salute compromessa o nel
rallentare l’evoluzione di una patologia in atto; in dettaglio:
- descrivere la fisiologia dell’apparato digerente in rapporto alla nutrizione. Descrivere le principali
patologie dell’apparato gastroenterico in rapporto alle problematiche nutrizionali. Fornire soluzioni
pratiche di intervento nutrizionale nei disturbi dell’apparato gastroenterico.
- Indicare gli accorgimenti dietoterapici atti a rallentare la progressione e contenere l’accumulo di
cataboliti e lo squilibrio idroelettrico migliorando le condizioni di vita dei pazienti nefropatici.
- Descrivere le principali patologie cardiovascolari e le implicazioni dietologiche. Indicare le norme
dietetiche da seguire per migliorare l’andamento clinico delle malattie cardiovascolari.
- Conoscere gli elementi fondamentali della dietoterapia del diabete.
- Descrivere le norme alimentari consigliate per il trattamento del paziente dislipidemico.
- Descrivere il metabolismo del tessuto adiposo, il peso ideale, lo stato di sovrappeso e di obesità.
- Descrivere il razionale di una dieta ipocalorica bilanciata, associata a un programma di esercizio
fisico regolare e sottolineare l’importanza di una modificazione del comportamento alimentare.
- Descrivere i rischi delle diete fortemente ipocaloriche e di digiuno assoluto, da impiegare solamente
in casi ben selezionati e in regime ospedaliero.
- Sottolineare l’importanza del mantenimento di una nutrizione ottimale, prima e dopo l’intervento
chirurgico, per ridurre la morbilità e la mortalità. Indicare i principi della nutrizione pre e post
operatoria.
- Fornire una sintesi informativa sulle principali problematiche legate alle patologie in età geriatrica e
sul rischio di malnutrizione. Fornire soluzioni tecniche nell’approccio nutrizionale al paziente geriatrico
in fase post acuta.
- Segnalare le principali reazioni avverse agli alimenti, le manifestazioni cliniche e le indicazioni
dietetiche.
- Fornire informazioni utili per un corretto approccio nutrizionale nel paziente neoplastico.
- Descrivere le tecniche e i prodotti per la nutrizione enterale. Evidenziare i rischi e le complicanze
della nutrizione enterale per prevenirli.
Programma
Alimentazione e idratazione come bisogno nelle varie fasi della vita
Fattori che influenzano lo stile alimentare
La composizione corporea e misure antropometriche
Il metabolismo materiale ed energetico
Il bilancio energetico
Principi nutritivi: classificazione e funzioni
Raccomandazioni nutrizionali: i LARN
Alimenti: classificazione, funzioni e principi nutritivi in essi contenuti.
La dieta equilibrata
I fabbisogni nutrizionali del bambino, adolescente, adulto, anziano, nel periodo della gravidanza e
allattamento.
Aspetti nutrizionali nelle patologie dell’apparato digerente.
- reflusso esofageo
- ulcera peptica
- gastriti
- morbo di crohn e colite ulcerosa
- malattia celiaca
- diarrea e stipsi
- sindrome dell’intestino corto
- malattie del fegato
- cirrosi epatica
- epatiti
- colelitiasi
- disfagia
- pancreatite
la dieta nelle patologie renali
- Insufficienza renale acuta e cronica
- Trattamento dietetico in dialisi
- calcolosi renale
Trattamento dietetico delle malattie cardiovascolari
- Ipertensione arteriosa
- Arteriosclerosi
Aspetti nutrizionali nel diabete mellito
Trattamento dietetico delle dislipidemie
trattamento dietetico dell’obesità
indirizzi dietoterapici nel trattamento della gotta.
indirizzi dietoterapici nel trattamento dell’osteoporosi.
La nutrizione in chirurgia
- nutrizione preoperatoria
- nutrizione postoperatoria
Nutrizione enterale
- Indicazione e scelta della via di accesso per la nutrizione enterale
- complicanze
- prodotti per nutrizione enterale
Dieta nelle patologie in età geratrica
malnutrizione e ulcere da decubito.
Le reazioni avverse agli alimenti
- Approccio nutrizionale nelle allergie e intolleranze alimentari
L’alimentazione del malato neoplastico
- problemi e norme dietetiche del paziente neoplastico
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Bibliografia
Dispense dell’insegnante.
Infermieristica
Obiettivi specifici
Descrivere le strategie per prevenire e gestire l’errore nella somministrazione dei farmaci.
Riconoscere le situazioni a rischio di errore latente o attivo nella gestione della terapia farmacologica.
Descrivere le modalità di somministrazione dei farmaci in relazione ai diversi schemi terapeutici e di
calcolo del dosaggio.
Apprendere la gestione delle vie di somministrazione ed dei presidi sanitari utilizzati nella
somministrazione della terapia farmacologica. Apprendere le principali metodologie di calcolo per
garantire la sicurezza e la correttezza di dosaggi, diluizioni ed infusioni.
Descrivere i criteri di monitoraggio degli effetti della terapia e degli effetti collaterali/avversi. Descrivere
le modalità di gestione in sicurezza dei farmaci anche in relazione alla normativa vigente.
Apprendere gli aspetti della gestione e del monitoraggio infermieristico degli effetti terapeutici,
indesiderati e collaterali dei farmaci ad alto rischio e a più frequente utilizzo. Apprendere le normative
e raccomandazioni ministeriali per la gestione di particolari prescrizioni terapeutiche.
Descrivere le strategie di educazione del paziente alla compliance analizzando i fattori di rischio di
ridotta compliance e le modalità per affrontarli.
Apprendere i principi necessari a promuovere la continuità e l’autogestione del regime terapeutico
nelle situazioni di cronicità.
Descrivere la preparazione del paziente, l’assistenza durante l’esecuzione delle procedure
diagnostiche e le strategie di monitoraggio/sorveglianza delle complicanze.
Apprendere la gestione del paziente e il monitoraggio pre- e post- procedura del paziente sottoposto
ad esami diagnostici strumentali.
Programma
Descrivere le strategie per prevenire e gestire l’errore nella somministrazione dei farmaci.
L’errore nella farmacoterapia: definizione.
Le tipologie di errore nella terapia farmacologica:
(attivo, latente e potenziale, prescrizione, interpretazione-trascrizione, allestimento, dispensazione,
somministrazione, monitoraggio-compliance), la gravità dell’errore.
Le cause ed i fattori contribuenti l’errore nella gestione dei farmaci:
cause immediate e prossimali (individuali e di sistema : conoscenza, sistemi ed abilità di calcolo,
utilizzo cifre decimali, sistemi di prescrizione-documentazione, uso abbreviazioni, condizioni
lavorative, farmaci look alike - sound alike).
Le strategie di prevenzione e gestione dell’errore.
training e formazione del personale, sistemi e tecnologie di supporto, metodi e sistemi di reportistica
dell’errore.
Descrivere le modalità di somministrazione dei farmaci in relazione ai diversi schemi terapeutici e di
calcolo del dosaggio.
La preparazione e somministrazione della terapia parenterale: intramuscolare, sottocutanea,
endovenosa ed ipodermica (ipodermoclisi).
La gestione dei presidi di somministrazione (deflussori, pompe infusive, elastomeri, accessi venosi
periferici).
La gestione degli esiti inaspettati correlati alle vie di somministrazione. La preparazione della dose di
farmaco: convertire i sistemi di dosaggio e calcolare il dosaggio.
Matematica applicata alla preparazione-ricostituzione e somministrazione dei farmaci: unità di misura
ed equivalenze, rapporti e proporzioni, frazioni, percentuali.
Descrivere i criteri di monitoraggio degli effetti della terapia e degli effetti collaterali/avversi. Descrivere
le modalità di gestione in sicurezza dei farmaci anche in relazione alla normativa vigente.
La gestione ed il monitoraggio infermieristico del paziente in trattamento con farmaci ad alto rischio:
agenti adrenergici, anticoagulanti orali, eparina, antiaritmici, digossina, stupefacenti, insulina,
ipoglicemizzanti, soluzioni concentrate di potassio.
La gestione e il monitoraggio infermieristico del paziente in trattamento con farmaci a frequente
utilizzo: cortisonici, broncodilatatori, FANS, diuretici, anti-ipertensivi, lassativi.
La gestione del paziente in poli-terapia: prevenzione delle interazioni fra farmaci ed alimenti a rischio
di eventi avversi.
La gestione della terapia a gruppi di pazienti.
La gestione e il monitoraggio infermieristico del paziente sottoposto ad emotrasfusione.
La gestione infermieristica di terapie soggette a normative e raccomandazioni ministeriali:
emotrasfusioni, stupefacenti, potassio cloruro.
Descrivere le strategie di educazione del paziente alla compliance analizzando i fattori di rischio di
ridotta compliance e le modalità per affrontarli.
La compliance e l’aderenza al regime terapeutico nella cronicità: le strategie educative per favorire la
sicurezza e la compliance/aderenza del paziente in dimissione con regimi terapeutici a lungo termine.
L’educazione terapeutica al paziente con scompenso cardiaco in politerapia.
Descrivere la preparazione del paziente, l’assistenza durante l’esecuzione delle procedure
diagnostiche e le strategie di monitoraggio/sorveglianza delle complicanze.
La gestione pre- e post- del paziente sottoposto a procedure diagnostiche con mezzo di contrasto.
Bibliografia
SMITH S, DUELL D, MARTIN B., Infermieristica clinica, abilità di base e avanzate. Casa Editrice IdelsonGnocchi, Napoli, 2008. Capitoli 4, 18, 20 e 21.
BENCI L., La prescrizione e la somministrazione dei farmaci, McGraw-Hill, Milano, 2007. p. 28-33, p.
58-62, p. 69-78, p. 158-181, cap. 5.
MINISTERO DELLA SALUTE, Raccomandazione per la prevenzione della morte, coma o grave danno
derivati da errori in terapia farmacologica, Raccomandazione n. 7, Settembre 2007.
MINISTERO DELLA SALUTE, Raccomandazione sul corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di cloruro
di potassio – KCl – ed altre soluzioni concentrate contenenti potassio, Raccomandazione n. 1, Aprile
2005.
MINISTERO DELLA SALUTE, Risk Management in sanità. Il problema degli errori, Roma, 2004.
MINISTERO DELLA SALUTE, Raccomandazione per la prevenzione della reazione trasfusionale da
incompatibilità AB0, Raccomandazione n. 5, Marzo 2008.
MINISTERO DELLA SALUTE, Glossario per la gestione del rischio clinico e la sicurezza dei pazienti, 2006.
Risorse on-line per auto-apprendimento ed auto-valutazione sulle abilità di calcolo di dosaggi,
diluizioni ed infusioni:
http://www.testandcalc.com/quiz/index.asp
http://home.sc.rr.com/nurdosagecal
CORSO INTEGRATO DI AREA DELLA CHIRURGIA SPECIALISTICA
Settori scientifico-disciplinari: MED/31 Otorinolaringoiatria, MED/30 Oculistica, MED/29
Maxillofacciale, MED/45 Infermieristica nelle specialità
Prof. Massimo Politi
Obiettivi generali
Lo studente, al termine del corso integrato dell’area della Chirurgia Specialistica, è in grado di
descrivere
le principali patologie di interesse oculistico, il loro trattamento e le implicazioni assistenziali;
le modalità di accertamento strumentale e non delle patologie dell’occhio;
i principali segni e sintomi delle malattie dell’occhio nell’anziano al fine di sviluppare strategie avanzate
di riconoscimento dei problemi nei contesti non ospedalieri (residenziali, delle case di riposo e delle
cure a lungo termine);
i problemi assistenziali del paziente con patologia della testa e del collo (traumi facciali, fratture del
massiccio facciale, postumi di intervento su capo e collo) sia in ambito ospedaliero che territoriale;
le priorità di intervento nel paziente con traumi del massiccio facciale nella fase pre, intra e post
operatoria;
le problematiche dei pazienti con un’alterazione della masticazione, della deglutizione e
dell’articolazione della parola;
le principali patologie di interesse otorinolaringoiatrico (tiroide, laringe), il loro trattamento e le
implicazioni assistenziali nella fase pre, intra e post operatoria;
le possibili complicanze e rischi a breve/lungo termine e le strategie di riabilitazione nei pazienti con i
quadri patologici indicati.
Otorinolaringoiatria
Obiettivi specifici
Il corso ha l’obiettivo di
Descrivere le principali patologie di interesse otorinolaringoiatrico (patologia della faringe e della
laringe), il loro trattamento e le implicazioni assistenziali nella fase pre, intra e post operatoria;
Descrivere le possibili complicanze e rischi a breve e lungo termine e le strategie di riabilitazione nei
pazienti con i quadri patologici indicati.
Programma
La tracheotomia: indicazioni, tecniche chirurgiche, principali complicanze e strategie di monitoraggio
del paziente.
Patologia del collo: tumori primitivi, tumori metastatici, patologie malformative ed infiammatorie.
Percorsi diagnostici e strategie terapeutiche.
Patologie dell’orecchio e indagini audiometriche: otiti esterne, otiti medie, otosclerosi, malattia di
Ménière.
Patologie nasali: rinosinusite polipoide, epistassi.
Patologia adenoidea e tonsillare. Indicazioni chirurgiche e complicanze.
Oculistica
Obiettivi specifici
Al completamento del corso lo studente dovrà dimostrare di conoscere le principali patologie oculari di
interesse infermieristico e il loro trattamento. Inoltre dovrà avere acquisito informazioni relative
all’assistenza in ambulatorio e in sala operatoria.
Programma
Cenni di anatomia.
Semeiotica.
Patologia palpebrale: orzaiolo, calazio, entropion, ectropion.
Patologia del sistema lacrimale: dacriocistite, dacriocistite del neonato.
Patologie muscolari: strabismo.
Patologie della congiuntiva: congiuntiviti batteriche virali e allergiche.
Patologie corneali: cheratite herpetica, ulcera corneale.
Glaucoma.
Cataratta.
Patologia dell’uvea: iridociclite.
Patologie della retina: occlusioni arteriose e venose, retinopatia ipertensiva, retinopatia diabetica,
degenerazione maculare legata all’età, retino blastoma.
Patologia del nervo ottico: otticopatia alcol-tabagica.
Esame del visus.
Assistenza alla lampada a fessura e al laser.
Assistenza in sala operatoria: accoglimento e preparazione del paziente, assistenza infermieristica in
sala operatoria, preparazione delle apparecchiature, chirurgia della cataratta e vitreo-retinica.
Bibliografia
Appunti delle lezioni.
BELLUCCI, GIARDINI, BURATTO, Assistenza alle procedure oculari, Fabiano Editore.
Maxillofacciale
Il programma sarà comunicato dal docente del corso entro l’inizio delle lezioni.
Infermieristica nelle specialità
Obiettivi specifici
Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e post-operatoria al paziente
sottoposto a laringectomia parziale e totale. Identificare e pianificare le fasi fondamentali
dell’assistenza pre- e post-operatoria al paziente sottoposto ad intervento chirurgico della tiroide.
Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e post-operatoria al paziente
sottoposto ad intervento chirurgico di tonsillectomia. Identificare e pianificare le fasi fondamentali
dell’assistenza pre- e post-operatoria al paziente affetto da glaucoma. Identificare e pianificare le fasi
fondamentali dell’assistenza pre - e post-operatoria al paziente affetto da cataratta. Identificare e
pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza al paziente con traumi e corpi estranei oculari.
Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e post-operatoria al paziente con
distacco di retina. Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza al paziente con
degenerazione maculare. Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza al paziente con
tumore all’occhio sottoposto ad enucleazione. Identificare e pianificare le fasi fondamentali
dell’assistenza pre- e post-operatoria al paziente sottoposto ad intervento chirurgico per traumi craniomaxillo-facciali. Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e post-operatoria al
paziente affetto da malformazioni cranio/facciali (dismorfosi ed asimmetrie) e da anomalie di crescita
delle ossa mascellari. Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre- e postoperatoria al paziente sottoposto ad intervento chirurgico per tumori benigni e maligni oro-maxillofacciali.
Programma
L’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e strumentali specifici
(TAC, fibrolaringoscopia, valutazione per protesi fonatoria).
La preparazione preoperatoria (eventuale tricotomia, consenso informato).
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore (tipologia del dolore, postura antalgica e collaborazione nel trattamento farmacologico);
- Sanguinamento (il monitoraggio della ferita e dei parametri vitali);
- Alterazione della comunicazione (strategie per comunicare- la lettura labiale);
- La prevenzione delle infezioni respiratorie (gestione tracheotomia, bronco aspirazione e ginnastica
respiratoria);
- La ripresa dell’alimentazione;
- La gestione dell’alterazione dell’immagine corporea;
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione ed educazione alla gestione della
tracheotomia, della bronco aspirazione, della protesi fonatoria, e dell’alimentazione).
La preparazione preoperatoria (eventuale tricotomia, consenso informato)
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore (tipologia del dolore, postura antalgica e collaborazione nel trattamento farmacologico);
- Sanguinamento (il monitoraggio della ferita, e dei parametri vitali, postura);
- La gestione dei drenaggi;
- Il monitoraggio dell’ipercalciemia e iperfosforemia;
- La ripresa dell’alimentazione (con particolare attenzione alle possibili lesioni temporanee del nervo
ricorrente);
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione ed educazione alla gestione della terapia,
riconoscimento complicanze, modifiche sfera fisica e caratteriale).
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore- odinofagia (tipologia del dolore, strategie utili al controllo e collaborazione nel trattamento
farmacologico).
- Sanguinamento (segni premonitori, comportamenti preventivi e monitoraggio dei parametri vitali);
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione ed educazione al riconoscimento delle
complicanze).
Preparazione preoperatoria del fondo dell’occhio (istillazione colliri).
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore (tipologia del dolore, postura e collaborazione nel trattamento farmacologico);
- La fotofobia;
- L’ipertono;
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione ed educazione alla gestione della
terapia).
Preparazione preoperatoria del fondo dell’occhio (istillazione colliri).
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- dolore;
- la preparazione del paziente alla dimissione (informazione ed educazione alla gestione della terapia).
Il lavaggio dell’occhio. La gestione dell’ansia e del dolore. La collaborazione nell’eventuale terapia
(colliri anestetici e possibili complicanze).
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore;
- Prevenzione delle infezioni (endoftalmite acuta e cronica);
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione ed educazione alla gestione della
terapia).
L’assistenza preoperatoria: le tipologie di percorso del paziente.
Assistenza postoperatoria e principali complicanze:
- Postura per la prevenzione della recidiva;
- Gestione del dolore;
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione, educazione al riconoscimento delle
complicanze e al nuovo stile di vita).
L’assistenza preoperatoria: il ruolo infermieristico nella terapia fotodinamica.
L’assistenza preoperatoria per iniezione intravitreale di farmaco (lucentis): preparazione preoperatoria
del fondo dell’occhio (istillazione colliri).
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore;
- Infezione oculare;
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione, educazione al riconoscimento delle
complicanze e al nuovo stile di vita- protezione occhio, effetti collaterali della terapia farmacologica).
L’assistenza preoperatoria: il consenso informato.
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore (postura antalgica);
- Gestione della medicazione;
- Prevenzione delle infezioni;
- Calo del visus o cecità;
- La gestione dell’alterazione dell’immagine corporea;
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione, preparazione alla ricostruzione).
L’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e strumentali specifici.
Procedure di emergenza: pervietà delle vie aeree (posizione di sicurezza, rimozione corpi estranei dal
cavo orale), sanguinamento (il monitoraggio della ferita, tamponamento nasale, monitoraggio
cardiocircolatorio).
La preparazione preoperatoria (eventuale tricotomia, consenso informato, gestione dell’ansia).
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore (tipologia del dolore, postura antalgica e collaborazione nel trattamento farmacologico);
- Sanguinamento (il monitoraggio della ferita, e dei parametri vitali, postura);
- La gestione dei drenaggi;
- La gestione della tracheostomia (solo alcuni richiami e peculiarità per la tipologia di paziente);
- La gestione della ferita chirurgica;
- La ripresa dell’alimentazione;
- La gestione dell’alterazione dell’immagine corporea;
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione ed educazione alla gestione della
terapeutica).
L’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e strumentali specifici.
La preparazione preoperatoria (eventuale tricotomia, consenso informato).
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore (tipologia del dolore, postura antalgica e collaborazione nel trattamento farmacologico);
- Sanguinamento (monitoraggio);
- Gestione del bloccaggio intermascellare (strategie per controllare l’ansia, gestione
dell’alimentazione, prevenzione delle complicanze –aspirazione-, igiene del cavo orale);
- La gestione dei drenaggi;
- La gestione della comunicazione;
- La gestione dell’immagine corporea (strategie adattive);
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione ed educazione alla gestione
dell’alimentazione e dell’igiene del cavo orale).
L’assistenza infermieristica prima e dopo l’esecuzione degli esami diagnostici e strumentali specifici. Il
test di Allen: attenzioni infermieristiche.
La preparazione preoperatoria (eventuale tricotomia, consenso informato, gestione dell’ansia).
L’assistenza post-operatoria e le principali complicanze:
- Dolore (tipologia del dolore, postura antalgica e collaborazione nel trattamento farmacologico);
- Sanguinamento (il monitoraggio della ferita, e dei parametri vitali, postura);
- La gestione dei drenaggi;
- La gestione della tracheostomia (solo alcuni richiami e peculiarità per la tipologia di paziente);
- La gestione della ferita chirurgica;
- La ripresa dell’alimentazione;
- La gestione dell’alterazione dell’immagine corporea;
- La preparazione del paziente alla dimissione (informazione ed educazione alla gestione della
terapeutica);
- Presentazione di un piano assistenziale standard.
Bibliografia
BRUNNER, SUDDART, Nursing medico-Chirurgico, volume n. 1 e 2, Ed Ambrosiana, Milano, 2001:
- Capitolo 20 – Gestione del paziente affetto da malattie delle vie aeree superiori: pag 482-486;
- Capitolo 32 – Assistenza a pazienti con patologie orali ed esofagee: 948-951/952-959;
- Capitolo 38 – Valutazione ed assistenza di pazienti con patologie endocrine:pag 1226-1227;
- Capitolo 54 – Accertamento e trattamento dei pazienti con problemi alla vista e disturbi agli occhi:
420-423/425-427/429-444/446/449;
SANDRA M. NETTINA, Il manuale dell’infermiere, II edizione, Vol. 1, Ed. Piccin, 2006.
- Capitolo 16 – Malattie dell’occhio: pag 592-620;
- Capitolo 17 – Malattie otorinolaringoiatriche: pag 621-636/647-658;
- Capitolo 24 – Malattie endocrine: pag 942-949;
- Capitolo 35 – Emergenza e primo soccorso: pag 1215;
MARIO LISE, Chirurgia per le professioni sanitarie, IV edizione, Vol. 1 e 2, Ed. Piccin, 2006 (per
approfondimento).
- Capitolo 24 – Tiroide : pag. 312-314;
- Capitolo 59 – Patologia otorinolaringoiatrica: pag 999-1018;
- Capitolo 60 – Chirurgia maxillo-facciale: pag 1045-1102;
- Capitolo 61 – Oculistica: pag 1103-1142.
CORSO INTEGRATO DI CRONICITÀ/DISABILITÀ
Settori scientifico-disciplinari: MED/09 Geriatria, MED/26 Neurologia, MED/16 Reumatologia, MED/34
Medicina fisica riabilitativa, MED/48 Scienze riabilitative, MED/45 Infermieristica cronicità e disabilità
Dott.ssa Stefania Zuliani
Obiettivi generali
Lo studente, al termine del corso integrato di Infermieristica nella Cronicità/Disabilità, è in grado di
descrivere
le teorie dell’invecchiamento e i principali problemi di interesse internistico nell’età geriatria (patologie
cardiovascolari, broncopneumopatia cronica ostruttiva, insufficienza renale cronica, pseudo-diarree,
ipo-ipertiroidismo, incontinenza urinaria e fecale), la loro frequenza epidemiologica, i meccanismi
fisiopatologici e le correlazioni sistemiche di organi ed apparati;
le modalità patogenetiche, le manifestazioni cliniche e le strategie assistenziali nel paziente con
problemi neurologici (stroke, malattie demielinizzanti, demenze, epilessia);
la classificazione delle malattie reumatologiche a maggiore diffusione epidemiologica e ad elevata
esigenza assistenziale;
la valutazione mono e multidimensionale del malato con problemi reumatologici, principali segni e
sintomi ed indagini diagnostiche e strumentali;
l’impatto farmacologico, i criteri di monitoraggio e di valutazione continua dell’evoluzione del problema
reumatologico nelle sue manifestazioni locali e sistemiche;
i principali problemi del paziente anziano, con disabilità/cronicità (malnutrizione, disidratazione, rischio
di caduta, perdita delle abilità nelle attività di vita quotidiane; declino cognitivo, confusione mentale) e
le strategie per una efficace gestione infermieristica;
i principali fattori determinanti la fragilità e vulnerabilità nell’anziano e la rilevanza dello ‘scompenso a
cascata’;
i principali fattori di rischio della farmaco-terapia in età geriatria, i criteri di monitoraggio e di
educazione alla compliance;
gli strumenti di valutazione mono e multidimensionale dei bisogni assistenziali e della qualità della vita
dell’anziano e i sistemi di classificazione della disabilità;
i processi di adattamento biofisico e psicosociale che affronta la persona/famiglia con problemi cronico
degenerativi e le strategie per facilitarli/sostenerli;
le strategie per la gestione del dolore cronico, della sofferenza, della paura, della perdita di funzioni,
delle abilità e della speranza e per la promozione della qualità della vita dei pazienti con problemi
cronici e invalidanti;
gli interventi di educazione terapeutica per sostenere il paziente nella gestione dell’energia residua,
nell’autocura e nel recupero/mantenimento delle funzioni;
i fattori di rischio dell’istituzionalizzazione e le strategie per evitarla;
i modelli di intervento infermieristico, i ruoli, le strutture e le risorse per la gestione nella
cronicità/disabilità.
Geriatria
Obiettivi specifici
Al termine del corso lo studente sarà in grado di definire, analizzare e valutare la molteplicità e la
complessità dei fattori che connotano la persona come assistito geriatrico; identificare
l’invecchiamento fisio-patologico dei vari organi e la presentazione clinica dei principali quadri morbosi
in età geriatrica; identificare i principali fattori di rischio della farmacoterapia in età geriatrica.
Programma
I Unità: Identikit dell’Assistito Geriatrico ed Applicazione del Modello Assistenziale Geriatrico
Caratteristiche comuni all'assistito anziano e all'assistito geriatrico.
Caratteristiche peculiari dell'assistito geriatrico: omeostenosi; specificità di malattie e problemi;
comorbilità e contemporaneità di problemi; variabilità clinico-problematica intrapersonale ed
interpersonale; presentazione clinico-problematica atipica e/o stereotipica; fenomeno iceberg; facilità
delle complicanze a cascata e dei circoli viziosi; rischio assistenziale e di soluzione inappropriata dei
problemi;
barriere
comunicative
ed
atteggiamenti
professionali
dannosi;
interazione
transdimensionale; rischio di perdita dell'autosufficienza; bisogno di precocità, intensività e continuità
degli interventi; opportunità di evitare interventi incongrui; necessità di valutazione multidimensionale,
pianificazione personalizzata ed erogazione transdisciplinare.
II Unità: Invecchiamento della Cute e degli Annessi
Effetti clinici dell'invecchiamento anatomo-funzionale.
III Unità: Invecchiamento dell'Apparato Locomotore
Invecchiamento fisio-patologico: modificazioni anatomo-funzionali; alterazioni posturali e della
deambulazione, osteopenia.
IV Unità: Invecchiamento del Sistema Nervoso Centrale
Invecchiamento fisiologico: ridondanza e neuroplasticità; alterazioni cognitive, sensitive, motorie e
neurovegetative.
Invecchiamento patologico: atipia clinica di demenza e depressione.
V Unità: Invecchiamento degli Organi di Senso
Effetti clinici dell'invecchiamento fisio-patologico di vista, udito, olfatto, gusto e tatto; barriere
comunicative correlate e strategie operative conseguenti.
VI Unità: Invecchiamento del Sistema Endocrino-Metabolico
Invecchiamento fisiologico: alterazioni anatomiche, biochimiche e funzionali; resistenza tissutale
periferica all'insulina, ipogonadismo relativo;
Invecchiamento patologico: atipia clinica di diabete mellito, ipertiroidismo, ipotiroidismo e
discorticosurrenalismo.
VII Unità: Invecchiamento del Sistema Immunitario
Invecchiamento fisiologico: modificazioni funzionali ed effetti clinici.
Invecchiamento patologico: presentazione e decorso clinico delle malattie infettive nell'anziano.
VIII Unità: Invecchiamento di altre Attività Regolatorie
Cenni.
IX Unità: Invecchiamento dell'Apparato Cardio-Vascolare
Invecchiamento fisiologico: alterazioni anatomo-morfologiche, funzionali ed elettriche; alterazioni della
funzione diastolica ventricolare sinistra, discrepanza tra apporto e fabbisogno di ossigeno, riduzione
della riserva miocardica.
Invecchiamento patologico: presentazioni atipiche della cardiopatia ischemica e dello scompenso
cardiaco.
X Unità: Invecchiamento del Sistema Emopoietico
Invecchiamento fisiologico: modificazioni istologiche e funzionali.
Invecchiamento patologico: quadro clinico peculiare di leucemie acute e croniche, policitemia, linfomi
maligni, plasmocitoma e macroglobulinemia di Waldenstrom.
XI Unità: Invecchiamento del Sistema di Trasporto e Distribuzione
Cenni.
XII Unità: Invecchiamento dell'Apparato Respiratorio
Invecchiamento fisiologico: caratteristiche del torace dell'anziano, alterazioni funzionali e modificazioni
immunologiche; iperinflazione senile, precarietà dell'omeostasi respiratoria.
Invecchiamento patologico: atipia clinica di polmoniti, broncopolmoniti, tubercolosi e carcinoma
bronchiale in fase iniziale.
XIII Unità: Invecchiamento dell'Apparato Gastro-Enterico
Invecchiamento fisiologico: modificazioni anatomo-funzionali con particolare riferimento alle alterazioni
farmacocinetiche.
Invecchiamento patologico: presentazioni atipiche di ulcera peptica, carcinoma gastrico ed appendicite
acuta.
XIV Unità: Invecchiamento del Fegato, delle Vie Biliari e del Pancreas
Invecchiamento fisiologico: alterazioni anatomiche e funzionali con ripercussioni metaboliche.
Invecchiamento patologico: atipia clinica di colica biliare, flogosi acute delle vie biliari e pancreatite
acuta.
XV Unità: Invecchiamento dell'Apparato Urinario
Invecchiamento fisiologico: modificazioni anatomo-istologiche e funzionali (emuntoria, equilibrio acidobase, omeostasi idro-elettrolitica, ricambio calcio-fosforo, controllo pressione arteriosa, eritropoiesi).
Invecchiamento patologico: presentazione atipica dei disturbi della minzione, delle infezioni delle vie
urinarie e dell'insufficienza renale acuta funzionale.
XVI Unità: Farmaci e Anziani
Dimensioni del problema.
Alterazioni farmacocinetiche e modificazioni farmacodinamiche.
Rischio iatrogeno: frequenza elevata di reazioni avverse da farmaci; alto rischio di interazioni
farmacologiche; riduzione della compliance terapeutica.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali partecipate con eventuali lavori di gruppo.
Bibliografia
D. Cucinotta, Curare l’anziano. Principi di Gerontologia e Geriatria, Milano, Ed. Sorbona, 1992.
F. Cavazzuti, Gerontologia e Geriatria. Obiettivi e metodi assistenziali, Milano, Editrice Ambrosiana,
1992.
F. Cavazzuti, G. Cremonini, Assistenza geriatrica oggi, Milano, Editrice Ambrosiana, 1998.
Neurologia
Obiettivi specifici
Al termine del corso, lo studente sarà in grado di:
Conoscere le funzioni del sistema nervoso; conoscere il significato di substrato biologico; distinguere
tra funzioni somatiche, funzioni cognitive e funzioni psichiche;
Conoscere, per grandi linee, le modalità patogenetiche e le manifestazioni cliniche delle malattie
neurologiche, specie croniche che traggano vantaggio dall'intervento riabilitativo.
Programma
La funzione motoria e la funzione sensitiva. Le fasie, le gnosie e le prassie. Coscienza, memoria,
intelligenza, pensiero, affettività e volontà.
La malattia cerebro-vascolare; la demenza; le malattie demielinizzanti.
L’epilessia; le malattie extra-piramidali e quelle cerebellari; gli esiti dei traumi cranici e midollari; le
malattie muscolari e del sistema nervoso periferico.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali partecipate.
Reumatologia
Programma
Definizione e classificazione delle malattie reumatiche e ruolo della Reumatologia nella medicina
clinica.
La struttura e la funzione delle articolazioni: la membrana sinoviale, la capsula articolare ed i
legamenti, la cartilagine articolare, l’osso subcondrale, il liquido sinoviale.
La valutazione del malato reumatico: principali sintomi e segni obiettivi nelle malattie reumatiche,
principali indagini di laboratorio e strumentali.
Artrite Reumatoide: epidemiologia, clinica, anatomia patologica, patogenesi, decorso clinico, diagnosi
differenziale, artrite reumatoide precoce ed aggressiva, cenni di terapia con razionale biologico,
farmaci attualmente in uso e nuovi farmaci biologici, terapia riabilitativa.
Spondilortriti sieronegative (artrite psoriasica, spondilite anchilosante, sindrome di Reiter, artriti
associate a malattia infiammatoria cronica intestinale): epidemiologia, clinica, patogenesi, prognosi,
diagnosi differenziale, cenni di terapia.
Artriti infettive: cenni e diagnosi differenziale.
Gotta e Condrocalcinosi.
Osteoartrosi: cenni riguardo epidemiologia, clinica, anatomia patologica, patogenesi, decorso e
prognosi, diagnosi, terapia, terapia fisica e riabilitativa.
Osteoporosi: cenni riguardo epidemiologia, clinica, patogenesi, indagini diagnostiche, prevenzione e
terapia.
Connettivti sistemiche: cenni riguardo l’epidemiologia, il quadro clinico, le indagini diagnostiche di
laboratorio e strumentali, la patogenesi, la prognosi e la terapia delle principali connettiviti.
Vasculiti: cenni riguardo l’epidemiologia, il quadro clinico, le indagini diagnostiche di laboratorio e
strumentali, la patogenesi, la prognosi e la terapia delle principali vasculiti
Modalità d’esame
Esame scritto con domande a risposta multipla.
Bibliografia
S. TODESCO, PF. GAMBARI, Reumatologia, Mc Graw-Hill.
Medicina fisica riabilitativa
Programma
Definizione e scopi della Riabilitazione. Aspetti etici
Il team riabilitativo.
Strategie di trattamento:
- prevenire e correggere disabilità aggiuntive;
- potenziare le strutture non lese;
- potenziare le capacità funzionali delle strutture lese;
- protesi e ortesi;
- adattamenti ambientali;
- adattamenti sociali;
- adattamenti psicologici.
Dal concetto impairment, disability, handicap all'ICF
Aspetti medici.
Aspetti non medici.
Il concetto di presa in carico globale.
Aspetti non sanitari.
La valutazione in Riabilitazione
Valutazione clinica.
Valutazione funzionale.
Aspetti globali ed interdisciplinari.
Principali scale di valutazione.
Metodi di trattamento: terapie fisiche
Ultrasuoni, laser, ionoforesi.
Elettroterapie antalgiche.
L'elettrostimolazione.
Massaggio e manipolazione.
Il biofeedback.
Metodi di trattamento: terapie rieducative
La rieducazione come riapprendimento, come apprendimento di nuove strategie, come adattamento.
La rieducazione funzionale.
La riabilitazione delle anomalie del tono muscolare
La spasticità, l'ipotonia, altri disturbi.
La riabilitazione dell'immobilità
Effetti sulle strutture muscoloscheletriche, osteoporosi, aspetti cardiovascolari e polmonari, aspetti
gastrointestinali e genitourinari, metabolismo e sistema endocrino.
La riabilitazione del paziente anziano
Pregiudizi sull'invecchiamento, accumularsi di patologie, impatto funzionale, invecchiare bene,
invecchiare liberi, invecchiare sereni.
La riabilitazione del paziente parkinsoniano
La gestione farmacologica: la collaborazione con il Neurologo, nursing.
Terapia riabilitativa, terapia occupazionale; aspetti psicologici e neuropsicologici.
La riabilitazione delle funzioni urinarie e fecali (I)
Cenni di anatomo-fisiologia vescico-sfintero-perineale e della defecazione; la mentalità urodinamica.
La riabilitazione delle funzioni urinarie e fecali (II)
L'elettrostimolazione, la rieducazione, il biofeedback, terapia comportamentale, tecniche sperimentali.
Aspetti gestionali e di nursing: cateterismo uretrale intermittente, cateterismo a dimora, sistemi
assorbenti, cateteri esterni.
La riabilitazione del paziente colpito da ictus
Le funzioni corticali superiori, deficit motori e sensitivi, equilibrio, coordinazione e postura, importanza
delle comorbilità sull'outcome, depressione ed outcome.
La riabilitazione del paziente con trauma cranico
Danno primario e secondario, problemi cognitivi, valutazione e previsione dell'outcome, principi di
trattamento riabilitativo.
La riabilitazione del paziente mieloleso
La valutazione; ASIA score, fase acuta, subacuta e postacuta, i cambiamenti parafisiologici nella
mielolesione, problemi motori, problemi sfintero-sessuali, problemi medici, problemi psicologici e
sociali.
La riabilitazione del paziente reumatologico
Patologie reumatiche maggiori, artrosi ed osteoporosi.
Emergenze mediche in riabilitazione
Il mito della riabilitazione come reparto tranquillo, disreflessia autonomia, malattia tromboembolica,
complicazioni cardiovascolari (amputazione, ictus ...), ab ingestis, emergenze psichiatriche.
Scienze riabilitative
Obiettivi specifici
Identificare i principi della scienza riabilitativa che permettono di stabilire collegamenti tra le scienze
infermieristiche e le metodologie riabilitative;
Descrivere gli interventi riabilitativi finalizzati all’attivazione dei pazienti affetti da cronicità e disabilità e
dei loro famigliari per il miglioramento della qualità di vita;
Identificare le aree collaborative e autonome dell’infermiere e del riabilitatore.
Programma
L’impatto della cronicità e della disabilità sulla salute fisica, emozionale e mentale.
La riabilitazione psico-sociale e l'importanza della qualità di vita.
Le strategie riabilitative: il recupero delle abilità e delle competenze; la relazione intermediaria; la
relazione con la famiglia, il gruppo e la comunità.
Concetti di andragogia e educazione terapeutica.
Bibliografia
B. SARACENO, La fine dell’intrattenimento, Etaslibri-RCS Medicina, Milano, 1995.
A. SCALA, L’agire riabilitativo. Manuale della riabilitazione psicosociale, Il Pensiero scientifico Editore,
1998.
Infermieristica cronicità e disabilità
Obiettivi specifici
Analizzare il “Chronic Care Model”(CCM). Descrivere i più significativi riferimenti normativi sulla tutela
e l’assistenza sociosanitario delle persone anziane con malattie croniche e/o disabilità. Descrivere i
più significativi riferimenti normativi relativi la professione infermieristica riferiti ai problemi di salute
degli anziani. Definire le responsabilità etiche e giuridiche nell’assistenza della persona anziana con
malattie croniche e/o disabilità. Analizzare il concetto di valutazione multidimensionale finalizzata alla
presa in carico della persona anziana con malattie croniche e/o disabilità. Riconoscere i problemi della
persona anziana con malattie croniche e/o disabilità ed i relativi interventi infermieristici, anche di tipo
preventivo, basati su prove di efficacia. Riflettere sul concetto di qualità di vita nella persona anziana
con malattie croniche e/o disabilità. Identificare gli interventi di supporto alla famiglia all’interno della
rete dei servizi.
Programma
Il modello CCM (elementi fondamentali, strategie di intervento finalizzate alla attivazione informata
dei pazienti attraverso un team proattivo, efficacia sugli outcomes).
I principali riferimenti normativi nazionali e regionali di tutela delle persone anziane e di promozione
dei servizi alla salute nell’età dell’invecchiamento.
I principi sanciti dal Piano Sanitario Nazionale e Regionale rispetto al fenomeno dell’invecchiamento
della popolazione.
I principali riferimenti normativi di regolamentazione della professione infermieristica rivolti
all’assistenza e alla cura degli anziani.
La responsabilità giuridica e deontologica infermieristica nell’assistenza delle persone anziane.
Valutazione della capacità d’autodeterminazione dell’anziano.
Consenso informato agli atti assistenziali.
Custodia e la salvaguardia dell’incolumità fisica del paziente.
Utilizzo dei mezzi di contenzione.
Definizione, finalità ed efficacia della valutazione multidimensionale in geriatria.
Le aree della valutazione multidimensionale (funzionale, cognitiva, affettiva, familiare/sociale).
Differenze fra strumenti di valutazione multidimensionale di 1^ e di 2^ - 3^ generazione (B.I.N.A.,
Val.graf FVG 2006, S.V.A.M.A.) utilizzabili nei vari contesti (struttura ospedaliera e servizi territoriali).
Disturbi cognitivi e comportamentali nelle demenze e nel delirium:
- accertamento (Mini Mental State Examination, Dementia Rating Scale, Neuropshychiatric Inventory,
Confusion Assessment Method ,EFED), diagnosi infermieristiche e problemi collaborativi, interventi
assistenziali, criteri di risultato;
- interventi di stimolazione cognitiva;
- interventi per prevenire il delirium;
- descrittori verbali del dolore.
Malnutrizione e disidratazione:
- fattori di rischio ed interventi di prevenzione;
- accertamento ( Nutritional Risk Screening);
- interventi infermieristici;
- criteri di risultato.
Disfagia:
- accertamento;
- interventi per garantire l’alimentazione/idratazione per via orale e prevenire il rischio di aspirazione;
- criteri di risultato.
Disturbi dell’eliminazione fecale:
- stipsi e diarrea (accertamento, interventi di prevenzione e trattamento, criteri di risultato);
- incontinenza urinaria (accertamento (diario minzionale), interventi relativi alla gestione della
continenza).
Disturbi della deambulazione e rischio di cadute:
- fattori di rischio e complicanze conseguenti a fratture;
- accertamento (Scala di Conley);
- interventi per la prevenzione delle cadute.
Perdita dell’autonomia:
- accertamento (Lawton & Brody, Physical Performance Test );
- interventi finalizzati al mantenimento della funzionalità e al recupero delle funzioni perse;
- criteri di risultato.
Disturbi sensoriali:
- uditivi e visivi (accertamento, strategie di gestione).
Disturbi dell’umore:
- fattori di rischio;
- strategie di gestione (sviluppo e rinforzo del concetto positivo del sé).
Concetti di qualità di vita. Accertamento (Questionario sullo stato di salute: SF-12). Accertamento delle
capacità/risorse e del carico assistenziale dei familiari (Caregiver Burden Inventory). Accertamento
delle risorse presenti sul territorio (Older Americans Resources and Services). I fattori di rischio di
istituzionalizzazione e le strategie per evitarla/ritardarla (interventi educativi nei confronti dei caregiver
informali, gruppi di supporto, ricoveri di sollievo). La rete formale di sostegno alla persona anziana
fragile e la continuità assistenziale.
Bibliografia
Testi di infermieristica consigliati:
POTTER – PERRY, Infermieristica generale-clinica, 2006 (Volume 1- cap.6 “ Assistere gli anziani” pag.
119).
E. ZANETTI, La valutazione in geriatria Metodi e strumenti , Carocci Faber, 2^ Ristampa 2005.
BRUNNER SUDDARTH, Nursing medico chirurgico, Ambrosiana, 2005 (Volume 1 - Cap.11 “ Assistenza
sanitaria all’anziano” pag.170).
Articoli consigliati:
Linee guida italiane alla valutazione ed assistenza paziente disfagico, SPREAD 2007.
Joanna Briggs Institute, Management of constipation in older adults, Best Practice, 2008, 12, 7, 1-4.
La contenzione fisica e la sedazione farmacologica per la prevenzione delle cadute, l’interruzione dei
trattamenti e l’aggressività nei pazienti con demenza senile e disorientamento cognitivo, 2008
REVISIONE.
BISSOLI L., M. ZAMBONI, G. SERGI, E. FERRARI, O. BOSELLO, Linee Guida per la valutazione della
malnutrizione nell’anziano, Giorn. Geront. 2001; 49:4-12.
PNLG 2007, Prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani, Data di pubblicazione:
maggio 2007 Data di aggiornamento: maggio 2009.
CORSO INTEGRATO DI RELAZIONE INFERMIERE PAZIENTE
Settori scientifico-disciplinari: M-PSI/08 Psicologia clinica, M-DEA/01 Antropologia culturale,
MED/45 Infermieristica relazione d’aiuto
Dott.ssa Nadia Urli
Obiettivi generali
Lo studente, al termine del corso integrato di Relazione Infermiere – Paziente, è in grado di descrivere
riferimenti teorici utili alla comprensione dell’esperienza di malattia dell’assistito ed allo
sviluppo/mantenimento della relazione assistenziale;
i principi e le strategie di gestione di una comunicazione efficace, di una relazione di aiuto ed
educativa;
i modelli teorici della psicologia clinica e dell’antropologia culturale utili all’identificazione dei fattori di
malattia che influiscono nella relazione assistenziale;
le differenze culturali e gli accorgimenti in fase di accertamento/osservazione per assicurare un
approccio infermieristico ‘culturalmente sensibile ’;
le strategie di relazione nelle fasi del ciclo di vita (infanzia, adolescenza, età adulta, età senile)
adattate alle diverse finalità del percorso assistenziale (terapeutico, riabilitativo e palliativo);
le strategie per accompagnare il paziente in fase terminale;
le strategie relazionali da attivare con la famiglia e le persone di riferimento dell’utente, nell’ambito
delle diverse finalità del percorso assistenziale (terapeutico, riabilitativo e palliativo);
gli ostacoli alla comunicazione efficace (inconsapevolezza del sé, difficoltà del contesto, di conduzione
e del destinatario) e gli approcci utili per superarli.
Psicologia clinica
Obiettivi specifici
Il corso si propone la finalita’ di fare acquisire agli studenti abilita’ di gestione della relazione con la
persona malata (e i suoi familiari), nelle diverse fasi evolutive (eta’evolutiva, adulto, anziano), nei
diversi aspetti e nelle diverse fasi delle patologie.
Utilizzando i modelli teorici della psicologia verranno descritti ed analizzati i processi mentali normali
vs patologici del malato e dei familiari; questi aspetti saranno affrontati attraverso modalita’ di analisi
che consentano di utilizzare e sviluppare competenze cognitive, emotive e comportamentali utili a
gestire la relazione d’aiuto.
Programma
I Unità didattica:
Lo stress e le reazioni di adattamento.
Il coping e le difese.
II Unità didattica:
Il concetto di relazione d’aiuto e le sue caratteristiche generali.
Il pensiero di C.Rogers e R. Carkhuff e atteggiamenti dell’helper.
III Unità didattica:
La malattia e le reazioni psicologiche nelle diverse fasi della vita.
Risposte comportamenti connessi alla malattia e trattamenti: autoefficacia,
motivazione e aspettative di risultato.
Le emozioni ed il disagio psicologico nel malato.
IV Unità didattica:
I familiari del paziente. e tipologie di famiglie.
Le emozioni ed il disagio dei familiari
IV Unità didattica
La comunicazione in diversi contesti clinici:
- i modelli teorici utili in ambito clinico;
- le alterazioni dell’immagine corporea e gli aspetti psicologici della menomazione, mutilazione,
handicap;
- il morente;
- il lutto.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali a carattere interattivo.
Bibliografia
M. SOMMARUGA, Comunicare con il paziente, Carrocci, 2005.
R. CATTELLANI, Elementi di psicologia clinica, Carrocci , 2003.
R. CARKHUFF, L’arte di aiutare, Erickson,1999
R. MUCCHIELLI, Apprendere il counselling, Ericskon, 2006
C. ROGERS, La terapia centrata sul cliente, Martinelli, 1970
Materiale fornito dal docente.
Testi di approfondimento e di consultazione consigliati a lezione.
Antropologia culturale
Obiettivi specifici
Attraverso i principali concetti dell’antropologia medica, sviluppare le capacità di riconoscere e
comprendere le differenze culturali nell’ambito della salute/malattia, per fornire un’assistenza
infermieristica culturalmente sensibile.
Programma
Concetti principali
Il concetto di cultura; esplorare mondi possibili; le premesse implicite in ogni cultura
Etnocentrismo, relativismo, l’approccio olistico in antropologia
Le dinamiche di trasmissione della cultura, con esempi dall’universo di cura della salute;
Il ciclo di vita in prospettiva antropologica
Antropologia e nursing: convergenze e divergenze; l’infermiere come mediatore culturale
L’etnografia nelle organizzazioni sanitarie.
Salute e malattia in prospettiva antropologica
I concetti di salute e malattia in prospettiva antropologica
Desease, illness e sickness
Comprendere come le rappresentazioni della malattia, del corpo e dei suoi fluidi abbiano ripercussioni
sull’assistenza: studio di casi
Per una assistenza culturalmente sensibile: studio di casi sui modelli di cura, guarigioni e contagio
Dolore e comunicazione
Le componenti culturali del dolore
Il dolore del corpo tra cultura ed esperienza; gli approcci antropologici al corpo
Dolore, sintomo e cultura: studio di cai
I codici culturali delle emozioni
Etnografia delle organizzazioni sanitarie
Il concetto di ruolo del malato nelle società occidentali
La persona ospedalizzata; il concetto di stigma
Rito e simbolo nella pratica medica e nell’assistenza
Il concetto di rito; il simbolo nelle strutture sanitarie, riti funebri e il significato culturale della morte
Comunicare e metacomunicare
Un elemento fondamentale della relazione paziente/infermiere: l’ascolto attivo. Le matrici bisociative.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali, discussioni di casi, video.
Esame scritto con domande a risposta multipla.
Bibliografia
Dispensa e materiali forniti dalla docente.
Infermieristica relazione d’aiuto
Obiettivi specifici
Lo studente, al termine del corso integrato di Relazione Infermiere – Paziente, è in grado di
descrivere:
- i riferimenti teorici utili alla comprensione dell’esperienza di malattia dell’assistito ed allo
sviluppo/mantenimento della relazione assistenziale;
- i modelli teorici della psicologia clinica e dell’antropologia culturale utili all’identificazione dei fattori
che influiscono nella relazione assistenziale;
- le differenze culturali e le modalità di accertamento/osservazione per fornire un approccio
infermieristico ‘culturalmente sensibile’;
- i principi e le strategie di gestione di una comunicazione efficace, di una relazione di aiuto ed
educativa;
- le strategie di relazione in ambito pediatrico, dell’adulto e dell’anziano e in relazione alle diverse
finalità del percorso assistenziale (terapeutico, riabilitativo e palliativo);
- le strategie relazionali da attivare con la famiglia e le persone di riferimento dell’utente nell’ambito
delle diverse finalità del percorso assistenziale (terapeutico, riabilitativo e palliativo);
- gli ostacoli alla comunicazione efficace (inconsapevolezza del sé, del contesto…) e gli approcci utili
per superarli.
Programma
I principali concetti e riferimenti teorici per leggere il processo della comunicazione umana (dal
pensiero di P. Watzlawick, C. Rogers e A. Bandura). Dinamica della relazione infermiere-assistito:
Fasi della relazione assistenziale (apertura, sviluppo e distacco) e la funzione dei concetti di
partnership, empowerment, advocacy. Variabili che definiscono il contesto e modellano la dinamica
malattia/vissuti del malato/risposta individuale alla condizione e all’esperienza: tipologia del processo
morboso, piano di cure e persone implicate, contesti operativi.
Peculiarità e significati del linguaggio NV nella relazione assistenziale:
- espressioni del viso e comportamento visivo;
- comportamento spaziale (contatto corporeo, distanza interpersonale, orientamento e postura);
- comportamento motorio-gestuale;
- paralinguaggio;
- es. di situazioni clinico-assistenziali che amplificano la funzione del LNV.
Appartenenza culturale e significati attribuiti all’esperienza di malattia e
fattori di incomprensione culturale.
I paradigmi percettivi: identità, convinzioni, sistemi di credenza, processi menatali.
Le tipologie di rapporto e le regole che ne assicurano la funzionalità.
Condizioni che rendono possibile la relazione d’aiuto (autoconsapevolezza; autonomia; autostima;
diritti comunicazionali).
Comunicazione assertiva:
Le mappe degli episodi relazionali e le strategie di risposta ai disagi più comuni riscontrabili
dall’infermiere;
Le abilità comunicative assertive per la:
- comprensione del disagio;
- invio di messaggi assertivi;
- gestione dei conflitti (negoziazione);
- gestione di eventi critici e traumatici (Interventi principali);
- sviluppo della proattività e del self-care.
Il colloquio motivazionale nell’infermieristica: metodologia; significati delle resistenze e analisi delle
principali situazioni difficili. L’intervista sec. Modello Agenda del paziente. I protocolli comunicativi
C.L.A.S.S. – C.O.N.E.S. I protocolli comunicativi: S.P.I.K.E.S. - E.V.E. Dinamiche della relazione
d’aiuto con famiglie e care-givers e funzione degli strumenti genogramma ed ecomappa.
I rischi delle aspettative nell’interazione infermiere-paziente e infermiere-équipe e il burn-out
dell’operatore
Le situazioni di relazione e di colloquio difficili: problemi di contesto, di conduzione e del destinatario.
Bibliografia
Testi obbligatori
M. SOMMARUGA, Comunicare con il paziente, Carocci Faber, Roma, 2005.
M.L. HOOK, Partnering with patients- a concept ready for action, J Adv Nurs., 2006, 56 (2): 133 – 143
Testi di approfondimento
R. CARKHUFF, L’arte di aiutare, Erickson, Trento. 1999. Capp. 1, 2, 3.
D. REDIGOLO, K. KALDOR, R. ILLICA MAGRINI, Il processo comunicativo nella relazione d’aiuto, Ed.
Rosini, Firenze. 1995 Capp. 2, 3, 4, 7.
M. Mazzetti, Il dialogo transculturale, Carocci Ed., Roma, 2005 Cap. 3.
SMITH, DUELL-MARTIN (A CURA DI A.PALESE E L.SAIANI), Infermieristica clinica. Abilità di base e
avanzate, Ed Sorbona, Napoli, 2009, Cap.3, pp.36-54.
W. MILLER, S.ROLLNICK, Il colloquio di motivazione, Ed. Erikson, Trento, 1994, cap. della 1^ e 2^ parte
(pp. 69-111 e p. 127 -132).
III anno
CORSO INTEGRATO DI INFERMIERISTICA CLINICA NELLA SALUTE MENTALE E IN AREA
PSICHIATRICA
Settori scientifico-disciplinari: M-PSI/08 Psicologia clinica, MED/25 Psichiatria, MED/45 Infermieristica
nella salute mentale e psichiatrica, MED/48 Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e
riabilitative
Prof. Matteo Balestrieri
Obiettivi generali del corso
Il corso integrato persegue l’obiettivo di sviluppare competenze infermieristiche nella salute mentale
per:
Identificare le metodologie di sviluppo delle capacità di autoassistenza delle persone;
Definire il significato di promozioni del benessere psicosociale dei singolo e dei gruppi;
Descrivere le principali strategie di prevenzione ai problemi mentali emergenti nel territorio.
Sviluppare competenze di infermieristica psichiatrica per:
Identificare i principali problemi di interesse infermieristico, riscontrabili nel paziente affetto da disturbi
d’ansia, dell’umore, di personalità e disturbi psicotici;
Descrivere le principali ricadute della malattia mentale nel contesto famigliare e di vita dei pazienti;
Utilizzare i modelli teorici umanistici e cognitivo comportamentali per la relazione di aiuto nel contesto
psichiatrico;
Identificare i criteri guida per avviare e mantenere una relazione di aiuto terapeutica di 1° livello nei
casi di disturbi d’ansia, dell’umore e psicotici e avviare una relazione terapeutica con i famigliari;
Identificare le competenze e le responsabilità dell’infermiere, con particolare riferimento alle attività
autonome ed a quelle collaborative;
Elencare i principi di tutela del paziente portatore di disagio psichico contenuti nella legislazione.
Sono correlate al corso integrato esperienze di apprendimento in:
- La relazione terapeutica;
- I metodi e gli strumenti per l’accertamento in psichiatria
- I segni del disagio psichico;
- I Gruppi A.M.A;
Il “mondo” dello psicotico”.
Laboratorio
Obiettivi
Sperimentare le abilità di relazione trattate nel corso;
Approfondire i contenuti d’aula, applicandoli a casi scelti;
Sperimentare in un contesto protetto stili di rapporto supportivo a livello informativo ed educativo.
Metodologia
Analisi dei casi, simulate;
Seminari su “Il mondo dello psicotico”; “Il paziente e la malattia: la comunicazione e i vissuti”; “I segni
del disagio psichico: le condotte suicidarie”.
Psicologia clinica
Obiettivi specifici
Il corso persegue la finalità di far apprendere agli studenti come riconoscere le diverse modalità con
cui viene espresso il disagio psichico e come elaborare strategie operative per la gestione del
paziente psichiatrico, valutando la qualità e l’efficacia degli interventi.
Programma
I Unità didattica
Distorsione percettiva e realtà esterna.
Modelli percettivi.
La formazione e la deformazione dell’immagine corporea.
Il corpo nella malattia e nella salute.
II Unità didattica
La comunicazione patologica.
Risvolti psicologici delle principali patologie psichiatriche.
Associazioni di condotte autolesive con il disagio mentale.
L’IO e i meccanismi di difesa.
Ansia e angoscia.
Pregiudizi e stereotipie.
III Unità didattica
Paradigmi dell’intervento psicoterapeutico:
- psicoanalitico;
- comportamentale;
- cognitivo;
- umanistico;
- sistemico.
IV Unità didattica
Autocoscienza del sè.
Aspettative e frustrazioni.
Stress e adattamento.
Il burn-out.
Il lavoro d’equipe e di rete.
V Unità didattica
Influenza del farmaco sulla personalità.
L’effetto placebo.
Metodologia di svolgimento
Lezioni a carattere interattivo, discussione, consultazione delle letture consigliate, approfondimenti
guidati, lavori di gruppo.
Bibliografia
Testi del corso:
R. CATTELANI, Elementi di psicologia clinica, Carocci Faber, 2003.
G. INVERNIZZI, Manuale di psichiatria e psicologia clinica, McGraw-Hill, 2002.
Dispense del corso a cura del docente.
Testi da consultazione:
JANNET, Psicologia Medica, Masson, 1994.
MORRISON, Disturbi psichici e malattie organiche, McGraw-Hill, 1996.
G.C. DAVISON, Psicologia Clinica, Zanichelli, 1998.
D. GOLBERG, S. BENJAMIN, F. CREED, Psichiatria nella pratica medica, Il Pensiero Scientifico, 1996.
AA.VV., Il rischio psicosociale nella professione di aiuto, Erickson, Trento, 2003.
Siti Internet:
www.amedeo.com
www.pol-it.org
Psichiatria
Obiettivi specifici
Identificare le manifestazioni dei disturbi psichici.
Collegare i diversi approcci della psichiatria al trattamento dei principali disturbi.
Descrivere i modelli organizzativi e operativi dei servizi psichiatrici.
Programma
Elementi conoscitivi per affrontare il corso: nozioni di neurofisiologia, di neurochimica e di psicologia
generale.
Elementi di psicopatologia generale, esame dello stato psichico, diagnosi e classificazioni
psichiatriche, delirium, disturbo amnestico, disturbi menatali dovuti a cause mediche generali,
schizofrenia e disturbi psicotici, disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, disturbi somatoformi e dissociativi,
alcolismo, disturbi del comportamento alimentare, disturbi di personalità.
I trattamenti farmacologici.
Uso clinico e tollerabilità dei farmaci ansiolitici/sedativi, antidepressivi, antipsicotici.
Le psicoterapie in ambito psichiatrico, la riabilitazione psichiatrica. L’organizzazione dei servizi
psichiatrici. La legislazione psichiatrica.
Modalità di svolgimento
Lezione frontale.
Bibliografia
Testo obbligatorio
G. INVERNIZZI, Manuale di psichiatria e psicologia clinica, McGraw-Hill, 2002.
Testi accessori
D. GOLBERG, S. BENJAMIN, F. CREED, Psichiatria nella pratica medica, Il Pensiero Scientifico, Roma.
R.P. LIBERMAN, La riabilitazione Psichiatrica, Ed. Cortina, Milano.
C. CIAMBRELLO, T. CANTELMI, A. PASINI, Infermieristica clinica in igiene mentale, CEA, Milano, 2001.
Infermieristica nella salute mentale e psichiatrica
Obiettivi specifici
Identificare gli strumenti conoscitivi utili al riconoscimento dei principali problemi di rilevanza
assistenziale, presenti nel settore della salute mentale e della psichiatria.
Definire il ruolo e le competenze infermieristiche nella costruzione di un progetto assistenziale, con
particolare riferimento all’individuazione delle aree autonome e collaborative.
Descrivere le linee guida per la progettazione di interventi di natura preventiva, curativa e riabilitativa
utili nell’assistenza:
a) alle persone portatrici di disagio psichico b)alle persone affette da disturbi mentali e rispettive
famiglie
Identificare le strategie d’intervento possibili con le famiglie ad elevata complessità assistenziale.
Programma
Unità didattica 1 “I modelli di riferimento della psichiatria occidentale”
Lo sviluppo dei saperi e delle pratiche nella storia della psichiatria occidentale e ricadute per
l’infermieristica;
La struttura organizzativa dei Servizi di Salute mentale e le leggi che la regolamentano;
La qualità dell’assistenza in psichiatria: la presa in carico, le responsabilità dell’infermiere nei
trattamenti, i dilemmi etici (la gestione dell’aggressività e le contenzioni).
Unità didattica 2 “La professione infermieristica nell’ èquipe multiprofessionale”
Le funzioni infermieristiche nel gruppo multiprofessionale
I modelli di riferimento per l’infermiere nella pratica di base (con distinzione del livello avanzato)
Le componenti costitutive della relazione terapeutica integrata.
Unità didattica 3 “Convivere con la malattia mentale”
La Salute Mentale nelle società complesse e il contributo dell’etnopsichiatria.
L’ accoglienza, l’intervista e gli strumenti per l’ accertamento in psichiatria.
Gestione della comunicazione patologica: i pensieri disfunzionali sec. A.Beck
Problemi assistenziali, linee d’intervento e gestione degli psicofarmaci nei:
- disturbi nevrotici;
- disturbi dell’umore;
- disturbi psicotici;
- disturbi di personalità;
- dipendenze.
Unità didattica 4 “ Mondi pubblici e mondi privati della malattia mentale”
Le tipologie famigliari e i rapporti con i servizi:
la famiglia disorganizzata;
- la famiglia rigida;
- la famiglia depressa;
- la famiglia ostile;
- la famiglia barricata.
Le tipologie di coping (funzionale e disfunzionale) e le strategie d’intervento.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali a carattere interattivo.
Analisi materiale bibliografico.
Analisi e commento alle principali diagnosi infermieristiche.
Analisi di brani di colloqui terapeutici.
Bibliografia
Testo obbligatorio:
P. BARELLI, E. SPAGNOLLI, Infermieristica e salute mentale, Ed. Masson, Milano, 200..
Testi di consultazione a scelta dello studente:
E. GOFFMAN, Asylums, Ed. Einaudi, Torino, 1961, cap. 2-.3-4.
C. SCHARFETTER, Psicopatologia generale, Ed. Fioriti, 2005.
AA.VV, La salute mentale nel mondo, Ed.Il Mulino, Bologna, 1998.
AA.VV, Genitori psicotici, Ed Bollati B., Torino 1999, cap.9.
P. COPPO, Tra psiche e cultura, Bollari B.; Torino, 2003.
C. CIAMBRELLO, T. CANTELMI, A. PASINI, Infermieristica clinica in igiene mentale, Ed.CEA, Milano, 2001.
Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative
Obiettivi specifici
Identificare le conoscenze che permettono di stabilire collegamenti tra le scienze infermieristiche e le
metodologie riabilitative psicosociali-psichiatriche;
Individuare le funzioni riabilitative psicosociali-psichiatriche, con particolare riferimento alle possibili
attività autonome ed a quelle di collaborazione.
Programma
La salute mentale
Che cosa si sa della sofferenza mentale.
Impatto sociale dei principali disturbi mentali.
Fattori di rischio e fattori protettivi.
Cenni storici.
La riabilitazione psichiatrica e psicosociale
La disabilità.
La cronicità.
Definizione e modelli.
Le strategie della riabilitazione psicosociale e psichiatrica
Il recupero delle abilità e delle competenze.
La relazione intermediaria.
Il paziente e i servizi.
Famiglia e riabilitazione.
Il gruppo e la comunità.
Cenni sulla valutazione della riabilitazione
Bibliografia
E. BORGNA, Le intermittenze del cuore, Feltrinelli, Milano, 2003.
E. BORGNA, Il volto senza fine, Le Lettere, Firenze, 2004.
B. SARACENO, La fine dell’intrattenimento. Manuale di riabilitazione psichiatrica, Etaslibri-RCS
Medicina, Milano, 1995.
M. KNOWLES, Quando l’adulto impara, Angeli, Milano, 2002.
CORSO INTEGRATO DI INFERMIERISTICA CLINICA NELLA CRITICITÀ VITALE
Settori scientifico-disciplinari: MED/09 Medicina d’urgenza, MED/18 Chirurgia d’urgenza MED/41
Anestesiologia nelle cure intensive, MED/45 Infermieristica nella criticità vitale
Prof. Giorgio Della Rocca
Obiettivi generali del corso
Sviluppare competenze infermieristiche nella gestione del paziente in condizioni critiche.
Al termine del corso lo studente sarà in grado di:
Identificare le caratteristiche del paziente in condizioni critiche ed i relativi criteri per il monitoraggio
delle funzioni vitali;
Accertare e gestire, applicando prescrizioni diagnostico-terapeutiche, i principali sintomi e segni di
insufficienza d’organo o di sistema con particolare attenzione a quelli riguardanti l’apparato
cardiovascolare, respiratorio e cerebrale;
Descrivere le tecniche ed i criteri per supportare funzioni vitali attivando strategie di intervento
avanzate;
Pianificare l’assistenza infermieristica e gli interventi collaborativi nel paziente con insufficienza
d’organo od apparato, ed in particolare, nel paziente con insufficienza respiratoria, cardiovascolare e
con alterazione dello stato di coscienza.
Inoltre lo studente dovrà essere in grado di accertare e gestire i principali percorsi diagnosticiterapeutici del paziente con politrauma.
Sono correlate al corso integrato esperienze di apprendimento in approfondimento sui problemi/criteri
di gestione del paziente critico in rianimazione/TI e di presentazione del sistema di emergenza
territoriale.
Medicina d’urgenza
Programma
Insufficienza respiratoria acuta. Inquadramento generale. Gestione non invasiva del paziente con
insufficienza respiratoria acuta.
Anafilassi sistemica e Asma bronchiale acuto.
La reazione allergica immediata, inquadramento generale e aspetti rilevanti nella emergenza urgenza. La gestione del paziente con broncospasmo acuto.
Scompenso acuto di cuore.
Inquadramento generale dell’insufficienza cardiaca. Gestione del paziente con insufficienza
ventricolare sinistra in Pronto Soccorso - Medicina d’Urgenza.
Droghe d’abuso in Pronto Soccorso - Medicina d’Urgenza.
Inquadramento generale e gestione del paziente con intossicazione-overdose.
Inquadramento generale e gestione delle comuni sindromi da astinenza.
Intossicazioni da farmaci.
Inquadramento generale. Le sindromi principali. Generalità sui metodi di decontaminazione,
depurazione, eliminazione.
Prendere Decisioni in Pronto Soccorso - Medicina d’Urgenza.
L’Osservazione breve. Il Monitoraggio non invasivo. La stabilità clinica. Il percorso clinico in Pronto
Soccorso. Un esempio: il paziente con sospetta-accertata Polmonite comunitaria.
Per ogni lezione viene fornita una dispensa con il testo completo dell’argomento.
Chirurgia d’urgenza
Obiettivi specifici
Al termine del corso lo studente dovrà essere in grado di :
Riconoscere i principali segni e sintomi clinici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei pazienti
con problemi di interesse chirurgico in regime d’urgenza;
Descrivere i principi e le tecniche della terapia chirurgica;
Indicare le peculiarità organizzative ed assistenziali in regime d’urgenza.
Programma
Trauma
Percorso diagnostico e terapeutico del paziente traumatizzato.
Trauma toracico:
- Fratture costali;
- Pneumotorace;
- Emotorace.
Trauma addominale:
- Emoperitoneo;
- Trauma epatico;
- Rottura della milza.
Trauma vascolare:
- Aneurismi;
- Ischemia acuta degli arti.
Dolore addominale
Emorragie digestive
Lesioni da caustici
Trapianto d’organo
- La rete organizzativa;
- Trapianto di fegato;
- Trapianto rene-pancreas.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Modalità d’esame
Prova scritta finale mediante test a scelta multipla riguardante tutto il corso integrato.
Bibliografia
BRESADOLA, Chirurgica per le professioni sanitarie, EdiSES, Napoli, 2006.
STAUDACHER, Chirurgia d’urgenza, Masson, Milano, 2005.
Anestesiologia nelle cure intensive
Programma
Terapia Intensiva: Principi, organizzazione ed utilizzazione delle tecniche di terapia intensiva
(Ventilazione artificiale; Monitoraggio emodinamico; Tecniche di supporto extracorporeo e respiratorio;
Tecniche depurative nell’insufficienza epatica; Terapia intensiva in alcune patologie virali…)
Emergenza:
a) Principi e tecniche (intubazione tracheale e bronchiale; fluidoterapia e terapie emosostitutive;
rianimazione cardiopolmonare avanzata ...)
b) Organizzazione dell’emergenza extra-ospedaliera
c) Sindromi polmonari acute da inalazione
d) Intossicazioni acute
e) Ipotermie ed ipertermie
f) Annegamento e folgorazione
Cardio-Circolatorio
arresto cardiaco; scompenso cardiaco acuto, compreso EPA; insufficienza cardiaca media o
moderata; angina; infarto e complicanze; valvulopatie; tamponamento cardiaco/dissezione aortica;
aritmie; trapianto cardiaco e cardio-polmonare. ABC/ ALS/ accessi venosi/monitoraggi (ECG, PA,
PVC, SW, CO, SpO2, ETC02)/ metodiche di supporto (CEC, contropulsazione aortica)
Respiratorio
arresto respiratorio; insufficienza respiratoria acuta; ostruzione delle prime vie aeree; broncospasmo;
EPA non cardiogeno (ARDS); embolia polmonare; emottisi massiva; pneumotorace;
pneumomediastino; versamenti pleurici; insufficienza respiratoria cronica (COPD)
Neurologico
coma; ipertensione endocranica; crisi convulsive/ perdita di coscienza; sincopi; stroke; shock spinale;
delirio e stato confusionale; EPH gestosi; valutazione della morte cerebrale e; problematiche del
donatore d’organo
Rene, Equilibrio Idro-Elettrolitico e Acido-Base
Insuff. renale acuta; iponatriemieipernatriemie; fluidoterapia; ipo- e iper-K; ipo- e iper-Ca; lpo- e iperFosfatemia; ipo- e iper-Mg; acidosi; alcalosi; trapianto di rene;
Patologia Infettiva
shock settico; SIRS/MOF/SEPSI; infezioni nel paziente immunodepresso infezioni con febbre e rash
infezioni in ICU tetano; profilassi in chirurgia principi di antibioticoterapia.
Patologia Traumatica
approccio al paziente con trauma/trasporto; il politraumatizzato; crush syndrome; embolia grassosa;
trauma cranico; trauma toracico; trauma addominale; traumi vertebrali o spinali.
Ustioni, Ipotermie, Avvelenamenti, Annegamenti, Allergie
L’ustionato; ipotermia/ipertermie; folgorazione; intossicazioni da farmaci; intossicazione da prodotti di
uso domestico; avvelenamenti…; annegamenti; embolia gassosa; allergie e shock anafilattico
Bibliografia
ROMANO E., Anestesia - I Principi e le Tecniche, Casa Ed. Utet.
ROSEN P., Emergency Medicine : Volume 1 e 2, Casa Ed. Mosby II Ediz.
MILLER R.D., Anesthesia, Casa Ed. Churchill Livingstone III Ediz.
CIVETTA J.M., Critical Care, Casa Ed. J.B. Lippincott, Philadelphia.
Textbook of advanced cardiac life support, Casa ed. American Heart Association II Ediz.
Health Care Provider’s Manual for Basic Life Support, Casa Ed. American Heart Association.
F. S. BONGARD & D. Y SUE, Critical Care Diagnosis & Treatment, Lange Medical Book.
C.E. SAUNDERS & M.T. HO, Emergency Diagnosis & Treatment, Lange Medical Book.
NOVELLI ET ALTRI, Anestesia, Rianimazione ed Emergenze Medico-Chirurgiche, Ed. Gnocchi, Napoli.
DELLA ROCCA G ET AL., Emodinamica ed Emodinamica volumetrica in Anestesia e Rianimazione, Ed.
Arianna Casalecchio, Bologna.
Infermieristica nella criticità vitale
Obiettivi specifici
Definire il concetto di area critica e di paziente in fase critica;
Conoscere l’organizzazione del sistema emergenza nel contesto del Sistema Sanitario Nazionale e
Regionale;
Identificare i criteri per l’accertamento infermieristico secondo la metodologia del triage;
Identificare i problemi principali del paziente con alterazione della funzione respiratoria,
cardiovascolare, neurologica, renale e in alcuni quadri clinici specifici (politrauma, ustioni, patologia
infettiva, trapianto d’organo).
Programma
Concetto di area critica e di paziente in fase critica
L’instabilità delle funzioni vitali come criterio di analisi della complessità assistenziale.
I livelli dell’intensità assistenziale per i pazienti critici: i luoghi della presa in carico e le indicazioni
normative.
La gestione del paziente in condizioni critiche come una competenza degli infermieri generali ma
anche avanzata.
L’organizzazione del sistema regionale dell’emergenza.
L’accertamento e la gestione immediata del paziente critico
Criteri per l’accertamento d’urgenza: di base, iniziale, mirato, continuo.
I problemi più frequenti del pazienti critico: diagnosi infermieristiche, problemi collaborativi e
complicanze potenziali.
Il concetto di priorità nella gestione dei pazienti critici.
Il triage infermieristico.
La sicurezza del paziente critico
La gestione dei farmaci nelle situazioni critiche: il fabbisogno di monitoraggio e gli errori più frequenti.
La gestione del trasporto protetto intra ed extraospedaliero.
La gestione della postura e della mobilizzazione: gli errori da evitare.
La gestione dei rischi infettivi nel paziente critico.
La gestione dei rischi correlati all’uso di tecnologia, ad applicazioni elettriche, all’autolesione.
Gli strumenti di pianificazione assistenziale nei pazienti critici
Procedure, protocolli, linee guida.
Piani assistenziali standard e personalizzati.
Clinical pathways e percorsi critici.
La gestione infermieristica specifica in alcune situazioni e quadri clinici specifici
Il paziente con alterazione della funzione respiratoria.
Il paziente con alterazione della funzione cardiocircolatoria.
Il paziente con alterazione della funzione neurologica.
Il paziente con alterazione della funzione renale.
Il paziente politraumatizzato.
Il paziente ustionato.
Il paziente con patologia infettiva (Shock settico, MOF …).
Il paziente trapiantato d’organo.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Esercitazioni: casi clinici strutturati e discussione con l’infermiere esperto.
Bibliografia
R. BARAIOLO, Infermieristica in Area Critica, McGraw-Hill, Milano, 1998.
GENTILINI ET AL., Il Paziente Critico, Editrice Ambrosiana, Milano, 1997.
D.P.R. 27/03/1992, Atti di indirizzo e coordinamento delle attività delle Regioni in materia di
Emergenza Sanitaria.
Emergency Nurses Association, Standard del nursing nell’emergenza, Masson, Milano, 1995.
THELAND ET AL., Critical Care Nursing - Diagnosis and management, III ed., Mosby.
Per consultazione
L. J. CARPENITO, Piani di assistenza infermieristica e documentazione, Editrice Ambrosiana, Milano,
2001.
N.M. HOLLOWAY, Piani di assistenza in area critica, Ed. Sorbona, Milano, 1992,
J. M. WILKINSON, Processo infermieristico e pensiero critico, Editrice Ambrosiana, Milano, 2003.
BRUNNER SUDDARTH, Nursing medico e chirurgico, voll. 1-2, Editrice Ambrosiana, Milano, 2000.
Gruppo Formazione Triage, Triage infermieristico, McGraw-Hill, Milano, 2000.
L. BENCI, Manuale giuridico professionale per l’esercizio del nursing, McGraw-Hill, Milano, 2002.
A. OWEN, Il Monitoraggio in Area Critica, McGraw-Hill, 1998.
L. SASSO ET AL., Infermieristica in Area Critica, McGraw-Hill, 2005.
CORSO INTEGRATO DI TEORIE DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA E EVIDENZE PER IL
NURSING
Settori scientifico-disciplinari: MED/01 Statistica medica, INF/01 Informatica, M-FIL/02 Logica e
filosofia della scienza, MED/45 Teorie dell’assistenza ed evidenze scientifiche nella infermieristica
Prof.ssa Alvisa Palese
Obiettivi generali del corso
Sviluppare nello studente competenze per:
Identificare la relazione filosofia - scienza e il problema dell’epistemologia del nursing;
Definire il concetto di teoria e di modello concettuale dell’assistenza riconoscendo i livelli di astrazione
delle teorie di interesse infermieristico;
Comprendere il concetto di evidenza scientifica nel nursing e le fonti dove reperire le evidenze;
Effettuare l’analisi critica di un articolo di ricerca con disegno descrittivo, qualitativo e quasi
sperimentale;
Ricercare ed organizzare, per via telematica, informazioni atte ad analizzare la teoretica
dell’assistenza infermieristica;
Applicare la statistica nella lettura della documentazione scientifica e per la elaborazione della tesi.
Statistica medica
Obiettivi specifici
L’obiettivo del corso è quello di fornire una conoscenza adeguata dei fondamenti e delle metodologie
di base della Statistica utili per comprendere, descrivere ed interpretare i fenomeni biomedici. Lo
studente dovrà acquisire la capacità di organizzare dati in insiemi analizzabili e clinicamente
significativi, di rappresentarli graficamente e sintetizzarli, al fine di ricavare la corretta informazione sul
fenomeno oggetto di studio. Dovrà in sintesi dimostrare di aver fatto suo il metodo statistico
necessario a comprendere ed interpretare la variabilità propria del dato biologico, clinico e
strumentale.
Programma
Premessa
Variabilità, variabilità casuale, statistica.
Terminologia
Variabili e dati. Variabili continue, discrete, ordinali. Scale di misurazione: scala nominale, ordinale, ad
intervalli, di rapporti. Campione e Universo. Parametri e stime. Frequenza: assoluta, relativa,
percentuale e cumulata. Serie statistiche e loro rappresentazioni tabulari e grafiche. Seriazioni
statistiche e loro rappresentazioni tabulari e grafiche. Rapporti e tassi: prevalenza e incidenza.
Centro e dispersione
Centro di una distribuzione campionaria (media aritmetica, mediana e moda); media aritmetica per
dati raggruppati in classi.
Dispersione di una distribuzione campionaria: range, devianza, varianza, deviazione standard e
coefficiente di variazione (per dati singoli e per dati raggruppati). Frattili di una distribuzione
campionaria (quartili, centili). Distribuzione campionaria congiunta di due variabili: codevianza,
covarianza, e coefficiente di correlazione lineare.
Misure analitiche
Misure analitiche, errore totale, attendibilità.
Errori sistematici e accuratezza.
Errori casuali e precisione.
Stime di precisione e accuratezza.
Distribuzione degli errori di misura: la distribuzione Gaussiana.
Distribuzione Gaussiana standart.
Probabilità
Quesiti anomali, probabilità e inferenza statistica. Frequenza relativa, esiti possibili, eventi. Probabilità
di un evento. Unione di eventi, eventi incompatibili. Eventi condizionati, intersezione di eventi, eventi
indipendenti. Sensibilità e specificità di un test diagnostico. Valore predittivo di un test diagnostico
(teorema di Bayes).
I modelli di studio
Studi osservazionali e studi sperimentali. Studi descrittivi e studi analitici. Studi trasversali o di
prevalenza. Studi di coorte o di incidenza. Studi caso-controllo. Studi prospettici e retrospettivi.
Modalità di svolgimento
Lezione frontale con la partecipazione attiva degli studenti
nella risoluzione di esercizi e problemi di calcolo, esercitazioni.
Bibliografia
Testo adottato:
W. D. WAYNE, Biostatistica, EdiSES.
Testo di approfondimento:
T. COLTON, Statistica in Medicina, Piccin.
Informatica
Obiettivo specifico
Saper utilizzare il foglio elettronico per trattare dati. Le funzioni (ed in particolare quelle statistiche) che
Excel mette a disposizione costituiscono un valido strumento per l’analisi e la visualizzazione di dati.
Le competenze acquisite attraverso un modulo del tipo proposto costituiscono un valido strumento di
supporto all’attività lavorativa.
Programma
Foglio elettronico: celle, righe, colonne, foglio di calcolo; formule in Excel, riferimenti relativi ed
assoluti; uso di funzioni di Excel che permettono la ricerca mirata su grandi quantità di dati: ordinare i
dati, usare le opzioni di ricerca/filtri, usare le funzioni conta, contase, cerca orizzontale/verticale,
DB.SOMMA, DB.MAX, DB.MIN, DB.CONTA. Uso del foglio elettronico per analisi statistiche (analisi
statistiche e matrici di dati, matrici di dati con Excel, acquisizione dati, tabelle di frequenza, frequenza
relativa, frequenza percentuale, media aritmetica, indici di posizione, indici di variabilità e loro calcolo
con Excel)
Grafici con Excel: perchè creare un grafico, tipi di grafici, regole. Istogrammi, diagrammi a torta (per la
rappresentazione di frequenze) Costruzione di un grafico con la creazione guidata. Modifica di un
grafico: modifica della formattazione delle singole componenti, modifica del tipo di grafico, dei dati,
delle opzioni e della posizione del grafico. Aggiungere dati ad un grafico preesistente: inserimento di
un grafico Excel in un documento Word.
Metodologia
Dimostrazione in aula informatizzata.
Prova d’esame: TEST.
Bibliografia
J. KELLY, Excel 2000, Editrice Apogeo.
Slide delle lezioni fornite agli studenti.
Logica e filosofia della scienza
Obiettivi specifici
Alla fine del corso di Logica e Filosofia della scienza lo studente dovrà essere in grado di
elaborare una riflessione filosofica intorno alla struttura, ai metodi ed al linguaggio della scienza;
conoscere i modi “di fondo” delle scienze matematiche, fisiche, “umane”;
affrontare le questioni di natura gnoseologica ed epistemologica, analizzando criticamente le varie
posizioni espresse dagli studiosi intorno alla natura della conoscenza e delle scienze;
sapersi orientare (nella questione inerente al metodo scientifico) nella scelta verso un determinato
approccio ai problemi della conoscenza scientifica, scegliendo un indirizzo specifico, nella soluzione
dei problemi, rispetto ad un altro;
analizzare la natura delle proposte metodologiche come possibile conseguenza del guardare alla
pratica ed alla ricerca scientifica;
comprendere le caratteristiche salienti della logica, come disciplina che studia le condizioni di
correttezza del ragionamento.
Programma
Relazione filosofia – scienza:
epistemologia contemporanea, genesi e sviluppi
Concetto di teoria e di modello:
il razionalismo critico di Popper ed epistemologia post-popperiana
Epistemologia del nursing:
epistemologia e teoria della diagnosi clinica
Logica come strumento di analisi delle inferenze e degli argomenti
Bibliografia
D. ANTISERI, Teoria unificata del metodo, Utet, Torino, 2001, passi;
T. S. KUHN, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, trad. it. di A. Carugo, Einaudi, Torino, 1978, passi;
K. R. POPPER, La scienza: congetture e confutazioni, in Congetture e confutazioni. Lo sviluppo della
conoscenza scientifica, trad. It. di G. Pancaldi, Il Mulino, Bologna, 1972, pp. 61-115;
K. R. POPPER, Scienza e filosofia, Einaudi, Torino, 1969, passi;
K. R. POPPER, Logica della scoperta scientifica, Einaudi, Torino, 1970, passi;
L. WITTGENSTEIN, Tractatus logico-philosophicus e Quaderni 1914-1916, trad. it. di A.G.Conte, Torino,
Einaudi 1980, passi.
Di utile consultazione:
G. BRIANESE, “Congetture e confutazioni” di Popper e il dibattito epistemologico post-popperiano,
Paravia, Torino, 1988.
D. GILLIES, G. GIORELLO, La filosofia della scienza nel XX secolo, Laterza, Roma-Bari, 1995.
Teorie dell’assistenza ed evidenze scientifiche nella infermieristica
Programma
Teorie dell’assistenza
Definire il concetto di teoria e di modello concettuale dell’assistenza indicando le implicazioni per la
pratica infermieristica.
Indicare le ragioni per cui, dall’enfasi sulle Grand Theory e sui modelli concettuali, oggi l’infermieristica
ricorre più frequente all’uso delle teorie a medio ed a piccolo raggio.
Descrivere il rapporto tra teorie e processo di nursing.
Riconoscere, nelle proprie esperienze di tirocinio clinico, i principi che ispirano l’agire infermieristico ed
a quali livelli di teoria fanno riferimento.
Evidenze Scientifiche per il nursing
Dibattere, a partire dalle proprie esperienze di tirocinio, esempi di variabilità della pratica
infermieristiche e di gap teoria/ pratica individuando gli ambiti prioritari sui quali la professione
infermieristica dovrebbe intervenire.
Definire il concetto di Evidence Based Health Care, Evidence Based Nursing, Evidence Based
Medicine.
Discutere il significato di prova di efficacia e le modalità di costruzione di una prova di efficacia.
Ricercare autonomamente la letteratura per affrontare un quesito clinico pertinente alla pratica
infermieristica.
Leggere criticamente i risultati della revisione e discutere la loro applicazione nei contesti clinici.
Ricercare e utilizzare gli strumenti delle evidenze: metanalisi, revisioni sistematiche, linee guida
descrivendone caratteristiche, opportunità e limiti per la pratica infermieristica.
Discutere le barriere che ostacolano la diffusione della pratica infermieristica basata sulle evidenze
indicando le possibili strategie per superarle.
Bibliografia
G. POMPONIO, A. COLOSSO, EBM e metodologia della ricerca per le professioni sanitarie, Edizioni
Medico Scientifiche Torninese; 2004, capp. 2, 3, 4, 5.
A. PALESE, Dove leggere le evidenze scientifiche per il nursing?, Assistenza Infermieristica e Ricerca,
2000, 19, 90-94.
A. J. TIERNEY, Nursing models: extant or extinct?, Journal of Advanced Nursing, 1998, 18, 1, 77-85.
GRADE Working Group, Grading quality of evidence and strength of recommendations, British
Medical Journal, 2004, 328, 1490-1494.
CORSO INTEGRATO DI METODOLOGIA DI ORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI ASSISTENZIALI
Settori scientifico-disciplinari: IUS/07 diritto del lavoro, SECS-P/10 Management sanitario,
MED/43 Medicina legale, M-FIL/03 Filosofia morale e bioetica,
MED/45 Metodologia di organizzazione dei processi assistenziali per l’infermieristica
Prof. aggr. Carlo Moreschi
Obiettivi generali del corso
Sviluppare competenze nella gestione dei processi di assistenza nei luoghi di cura.
Al termine del corso lo studente dovrebbe essere in grado di:
Indicare i principi del servizio sanitario nazionale italiano, le norme e gli strumenti di programmazione
sanitaria;
Identificare le strategie che regolano una efficace ed efficiente organizzazione, i processi di
pianificazione, budgeting e reporting, i modelli di lettura dei punti di forza e di debolezza di un sistema
organizzativo;
Analizzare le norme che disciplinano l’esercizio professionale e il rapporto di lavoro dell’infermiere (in
qualità di lavoratore dipendente, libero professionista);
Descrivere le norme di medicina legale che disciplinano la responsabilità dell’operatore sanitario e
dell’infermiere in particolare;
Descrivere i principi etici e le strategie per l’assunzione delle decisioni nel conflitto/dilemma etico;
Identificare e motivare la propria posizione rispetto ai problemi etici in sanità e, in particolare, quelli più
frequenti nella presa in carico dei pazienti;
Applicare il Codice deontologico dell’infermiere individuando i valori focali della professione;
Applicare strategie di analisi della qualità dell’assistenza ed elaborare proposte di miglioramento;
Definire le caratteristiche dei modelli organizzativi dell’assistenza che garantiscono cure
personalizzate agli utenti.
Descrivere i profili professionali degli operatori sanitari (medico, fisioterapista, dietista, tecnico
sanitario), le competenze offerte da ciascuno e le strategie di integrazione organizzativa e
professionale.
Diritto del lavoro
Obiettivi specifici
Acquisire le conoscenze fondamentali nel complesso quadro normativo che disciplina la prestazione
lavorativa, con particolare attenzione al lavoro alle dipendenze di amministrazioni pubbliche.
Programma
Principi costituzionali e fonti di diritto del lavoro. La libertà e l’attività sindacale. Lavoro subordinato e
altre tipologie di lavoro.
Il lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni.
Il contratto di lavoro: poteri del datore di lavoro, obblighi del lavoratore, oggetto, luogo e durata della
prestazione, sicurezza del lavoro, potere di controllo, potere disciplinare, divieti di discriminazione,
retribuzione, sospensioni del rapporto.
L’estinzione del rapporto di lavoro. I modelli flessibili. La tutela dei diritti dei lavoratori. Sicurezza,
previdenza ed assistenza sociale.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali ed interattive con uso di lucidi e materiali per la discussione.
Bibliografia
Memoria didattica e fonti normative messe a disposizione dal docente.
A. VALLEBONA, Breviario di diritto del lavoro, Giappichelli, Torino, 2003.
Ulteriori indicazioni bibliografiche sono contenute nella memoria didattica curata dal docente.
Management sanitario
Obiettivi specifici
Acquisire una visione d’insieme della struttura organizzativa delle Aziende Sanitarie e delle dinamiche
macroeconomiche ivi implicate;
Comprendere principi e significato dei processi di programmazione e controllo di gestione;
Analizzare diversi modelli organizzativi possibili in sanità, identificandone punti di forza e di caduta;
Identificare ruoli e funzioni dei diversi professionisti della salute all’interno dei contesti sopraccitati.
Programma
Elementi di legislazione sanitaria (nazionale e regionale) e altri documenti di programmazione.
Evoluzione della normativa sanitaria e assistenziale di riferimento e implicazioni organizzative e
procedurali sul piano pratico del lavoro.
La struttura organizzativa e il finanziamento delle aziende: organigramma, funzionigramma, atto
aziendale; dipartimenti, SO, UO.
I meccanismi di finanziamento delle Aziende Sanitarie. Gli obiettivi aziendali e la valutazione dei
risultati, la difficoltà di coniugare efficacia ed efficienza e il ruolo dei professionisti, meccanismi premiosanzione, il concetto di governo clinico.
I modelli di analisi delle organizzazioni: organizzazioni burocratiche, professionali, adhocratiche,
elementi costitutivi e organizzativi del sistema aziendale, le loro relazioni e le dinamiche interne,
l’azienda come sistema finalizzato di azioni; i soggetti aziendali e l’ambiente in cui opera l’azienda.
Il sistema aziendale: l’organizzazione come processo e come struttura; il concetto di comportamento
organizzativo, la molteplicità degli aspetti gestionali, le diverse funzioni aziendali e gli organi ad esse
preposti.
L’organizzazione del lavoro: il sistema delle responsabilità, delle mansioni, delle procedure e delle
relazioni umane, il sistema informativo aziendale integrato come strumento di gestione e
organizzazione.
I criteri di programmazione, valutazione, monitoraggio e controllo delle attività assistenziali e sanitarie,
rapporti professionali verticali e orizzontali.
Modalità di svolgimento
Lezione frontale, analisi di documenti, visualizzazione siti Internet aziendali, analisi reportistica,
presentazione di casi.
Lavoro di gruppo conclusivo: analisi organizzativa di una struttura.
Bibliografia
ZANETTI ET AL., Il medico e il management, Accademia nazionale di medicina, Bologna, 1996.
GIANNONE, Il management nelle aziende ospedaliere e nelle ASL, Cacucci, Bari, 1997.
R. VACCANI, Gli strumenti del management sanitario: caposala, personale infermieristico e necessità
gestionali, Carocci, Roma, 1998.
BONI, GRANDI, LA ROSA, La formazione del management sanitario, Angeli, Milano, 1999.
Medicina legale
Obiettivi specifici
Integrare le conoscenze mediche e dei processi assistenziali con le nozioni del Diritto.
Apprendere una metodologia per affrontare le problematiche giuridiche e sociali poste dall’esercizio
dell’Infermieristica, nel contesto delle altre professioni sanitarie e nel rispetto delle specifiche
competenze.
Sviluppare piena consapevolezza della responsabilità giuridica sottesa ad ogni prestazione od
omissione professionale.
Programma
Esercizio della Medicina e Professioni Sanitarie. La professione infermieristica: competenza e limiti.
Medicina legale penalistica.
Elementi di Diritto penale: il reato, l’elemento psicologico, le cause di non punibilità; l’imputabilità.
Qualifiche giuridiche del sanitario.
Esercizio abusivo di una professione.
Delitti contro la vita: omicidio, infanticidio. L’eutanasia nel Diritto.
Delitti contro l’incolumità individuale: percosse e lesioni personali, maltrattamenti, delitti sessuali.
L’abuso sul minore.
Medicina legale civilistica.
Capacità civile: interdizione e inabilitazione.
Risarcimento del danno alla persona: danno biologico, patrimoniale, morale.
Doveri legali del sanitario.
Prestare soccorso: omissione, rifiuto di atti d’ufficio.
Il consenso informato alle cure.
Cartella clinica.
Informare l’Autorità giudiziaria: referto e denuncia.
Segreto professionale.
La responsabilità professionale dell’infermiere.
Cenni di patologia forense.
Traumatologia forense: traumi contusivi, ferite da arma bianca e d’arma da fuoco.
Le asfissie meccaniche.
Normative specifiche di interesse sanitario.
Accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori.
Interruzione volontaria della gravidanza.
Accertamento della morte e trapianti.
Tossicodipendenza.
Cenni di Medicina Legale previdenziale ed assistenziale.
Assicurazioni sociali.
Invalidità civile ed handicap.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali e interattive.
Bibliografia
L. BENCI, Aspetti giuridici della professione infermieristica. elementi di legislazione sanitaria, II ed.,
McGraw-Hill, Milano.
Guida-dispensa schematica.
Filosofia morale e bioetica
Obiettivi specifici
Definire la rilevanza dell’aspetto etico in merito alle prestazioni di ruolo professionale.
Descrivere ed identificare i principali approcci all’etica e le teorie etiche classiche.
Analizzare i fondamenti dei principi etici per l’assunzione delle decisioni nel conflitto/dilemma etico.
Presentare l’attuale dibattito epistemologico in bioetica e le sue conseguenze sullo statuto della vita
umana nascente e morente.
Programma
Lo sviluppo dell’etica professionale infermieristica. La filosofia morale come: ricerca sulla vita migliore
da condurre; sulla legge morale da osservare; sulle regole per la collaborazione sociale; spiegazione
del comportamento umano; scienza per la produzione di un buon stato di cose. Considerazioni critiche
conclusive.
Persona e agire morale. Coscienza e norma etica. Il valore morale ovvero la libertà della persona. Dai
principi universali alle norme di comportamento.
Le problematiche intorno all’ambito, al punto di vista e al metodo in Bioetica. Bioetica e discipline affini
(etica medica diritto). Antropologia e Bioetica.
Problematiche legate alla vita umana nascente: la procreazione e lo statuto dell’embrione umano.
Problematiche legate alla vita umana morente: eutanasia e accanimento terapeutico.
Su richiesta degli studenti, potranno essere affrontate specifiche problematiche cliniche e
professionali.
Modalità di svolgimento
Lezione, lavoro di gruppo, discussione di casi.
Bibliografia
S. SPINANTI, Bioetica nella professione infermieristica, EDISES, Milano, 2000.
S. LEONE, Un’etica per l’azienda sanitaria, Istituto Siciliano di Bioetica, Armando Editore, Roma, 1997.
Bibliografia di consultazione e approfondimento
L. BENCI, Aspetti giuridici della professione infermieristica. Elementi di legislazione sanitaria, II ed.,
McGraw-Hill, Milano.
C. CORTESE, A. FEDRIGOTTI, Etica infermieristica, Sorbona, Milano.
Il volto umano dell’ospedale, Associazione amici dell’ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina, Roma,
1995.
A. DE TONI, Salute Scienza Coscienza. Orientamenti di etica e bioetica per i responsabili della salute,
Rosini, Firenze, 1995.
C. JANDOLO, Introduzione all’etica clinica, Rosemberg.
Pour les droits de l’homme (histoire-image-parole), Erickson.
SEPPILLI, La salute ed i diritti dell’uomo, Pensiero Scientifico, Napoli.
G. PERICO, Problemi di etica sanitaria, Ancora, Milano.
F. BELLINO, I Fondamenti della Bioetica. Aspetti antropologici, ontologici e morali, Città Nuova Editrice,
Roma.
P. L. ENTRALGO, Antropologia Medica, Ed. Paoline, Cinisello Balsamo (Mi).
E. SGRECCIA, A.G. SPAGNOLO, M.L. DI PIETRO, Bioetica. Manuale per i Diplomi Universitari della Sanità,
Vita e Pensiero Milano.
P. CATTORINI, M. REICHLIN, Bioetica della generazione, SEI, Torino.
S. LEONE, Bioetica Fede e Cultura, Istituto Siciliano di Bioetica, Armando Editore, Roma.
Metodologia di organizzazione dei processi assistenziali per l’infermieristica
Obiettivi specifici
Discutere il concetto di organizzazione del lavoro infermieristico e i fattori che determinano la
complessità organizzativa;
Confrontare l’efficacia dei diversi modelli di organizzazione dell’assistenza;
Individuare le logiche di pianificazione del lavoro assistenziale per gruppi di pazienti;
Descrivere il profilo di competenza degli operatori impegnati nei processi di cura e le modalità del
lavoro multiprofessionale;
Decidere gli strumenti di pianificazione e di documentazione dell’assistenza più pertinenti rispetto alle
esigenze dei pazienti;
Delineare i livelli di sviluppo della professione infermieristica;
Ipotizzare strategie efficaci per realizzare un inserimento efficace nei contesti di lavoro;
Elaborare il proprio progetto di sviluppo professionale e di inserimento lavorativo.
Programma
Modelli organizzativi
Dal metodo clinico a quello organizzativo: le difficoltà.
I modelli organizzativi per compiti, funzioni, settori, piccole equipes, primary care, case manager:
- efficacia e livelli di coerenza rispetto ai bisogni degli utenti, operatori e servizi.
Dal progetto assistenziale alla pianificazione per gruppi di pazienti:
- criteri di classificazione dei pazienti e di analisi della complessità assistenziale;
- concetto di complessità organizzativa - assistenziale e fattori determinanti;
- sistemi di classificazione dei pazienti di terza-quarta generazione.
Infermieri e il lavoro in team
Il concetto di ruolo, funzione, attività, responsabilità ed autonomia professionale.
Il personale di supporto: ambiti di attribuzione e nodi problematici.
Studi di efficacia sullo skill mix del personale di assistenza e sul lavoro multidisciplinare.
Il profilo degli altri operatori: fisioterapisti, ostetriche, tecnici di laboratorio e radiologia medica, dietisti.
Dal piano personalizzato al progetto
Assistenza infermieristica standardizzata e personalizzata: il decision making e i criteri di selezione dei
pazienti.
Gli strumenti di pianificazione: piano personalizzato, standard, clinical pathways, PDTA.
Gli strumenti per garantire la continuità dell’assistenza: documentazione scritta e verbale, liason
nurse.
Il gap teoria/pratica come occasione per migliorare la pratica: il circolo del miglioramento della qualità.
La pratica infermieristica di base, esperta ed avanzata e i livelli del governo dei processi assistenziali
I livelli della pratica infermieristica di base, esperta ed avanzata.
Il concetto di governo clinico e di governo dei processi assistenziali.
La dirigenza infermieristica e i modelli organizzativi di servizio infermieristico.
La dirigenza infermieristica nelle strutture dipartimentali, complesse e semplici.
Da studente a infermiere
Le strategie per un inserimento efficace nell’organizzazione: progettare il proprio inserimento e
adattarsi alla vita in turno.
Perchè gli infermieri sono in pochi? Alcuni criteri di analisi della carenza infermieristica e le possibili
soluzioni.
Seminario
Entrare nella logica del professionale.
L’organizzazione della professione infermieristica.
Laboratorio.
Entrare nella logica del proprio sviluppo professionale.
Come pianificare e gestire il proprio sviluppo professionale (Master, Laurea Specialistica, ECM).
Come documentare il proprio curriculum.
Modalità di svolgimento
Lavoro di gruppo.
Lezione.
Intervista a testimoni privilegiati.
Racconti a viva voce: neo infermiere dopo i primi 6 mesi di lavoro (20’).
Discussione.
Seminario.
Laboratorio.
Bibliografia
Testi di riferimento obbligatori
A. MARRINER, Management infermieristico. Teoria e pratica, Sorbona, Milano, 1995, Sistemi di
assegnazione degli incarichi, cap. 14.
P. DI GIULIO, Assistenza, modelli di efficacia. Il ruolo della presa in carico dell’utente, L’infermiere,
2001, inserto.
P. CHIARI, A. SANTULLO, L’infermiere case manager, McGraw-Hill, Milano, 2001: Ruolo e funzioni degli
infermieri case manager, cap. 2.
R. TAPPEN, Leadership e management infermieristico, Rosini, Firenze, Sistemi di classificazione dei
pazienti, pp. 203-211.
DM 14 settembre 1994 n. 1994; Legge 42/99; Legge 10 agosto 2000 n. 251; L. 8 gennaio 2002 n. 1;
DPR 225/74 tit. V; funzioni dell’ausiliario, dell’OTA, dell’OSS e dell’OSSS; declaratorie C e D CCNL
1998-2000.
Profili professionali di altri operatori delle Classi di laurea Sanitarie.
L. BENCI, L’operatore socio sanitario: autonomia, rapporti con i professionisti e responsabilità giuridica,
Rivista di Diritto delle professioni sanitarie, 2001, 4, 3, pp. 219-234.
L. SAIANI, M. FRANCESCHINI, Il dibattito usa sulla delega delle attività degli infermieri, Assistenza
Infermieristica e Ricerca, 2000, 19, 2, pp. 91-96.
A. PALESE, G. PITACCO, Essere infermiere oggi. Alcuni nodi problematici di una professione che
cresce, I Quaderni, 2004, Affrontare una evidenze contraddizione. Le spinte alla standardizzazione e
l’esigenza di personalizzazione, pp. 23-26.
A. MARRINER, Management infermieristico. Teoria e Pratica, Sorbona, Milano, 1995, Gestione del
rischio e gestione della qualità, cap. 28.
L. SAIANI, A. PALESE, Quali domande possono facilitare la costruzione del proprio progetto
professionale? Una guida per costruire il proprio percorso, Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2002,
21, 2, pp.21-24.
L. SAIANI, A. PALESE, Guida per pianificare lo sviluppo professionale e documentare le competenze,
Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2002, 21, 2, pp.3-45.
A. BALDISSERA, A PALESE ET AL., Il lavoro a turno negli ospedali: modelli organizzativi a confronto,
Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2001, 20, 4, pp. 220-229.
Per approfondire
M.E. TIEDEMAN, S. LOOKINLAND, Traditional Models of Care Delivery, Journal Of Nursing
Administration, 2004, 34, 6, pp. 291-297.
J. A. SEAGO, Nurse staffing, models of care delivery, and intervention, cap. 39, in Making Health care
Safer: a critical analysis of patient safety practices. Evidence report Agency for healthcare Research
and Quality, 2001.
S. LUNDGREN, K. SEGESTEN, Nurse’s use of time in a medical - surgical ward with all-RN staffing,
Journal of Nursing Management, 2001, 9, pp. 13-20.
J. A. SANDFORD, J. TYNDALL, Written and verbal information versus verbal information only for patients
being discharged from acute hospital settings to home, The Cochrane Data base of Systematic
Reviews, 2004.
L.H. AIKEN, S.P. CLARKE, R.B. CHEUNG ET AL., Educational levels of Hospitals nurses and surgical
patient mortality, JAMA, 2003, 290, 12, pp. 1617-1623.
P.G. ZIMMERMMANN, The nursing shortage: what can we do?, Journal of Emergency Nursing, 2000, 26,
pp. 579-582.
CORSO INTEGRATO DI INFERMIERISTICA PREVENTIVA E DI COMUNITÀ
Settori scientifico-disciplinari: MED/44 Medicina del lavoro, MED/45 Infermieristica di comunità,
MED/45 Infermieristica preventiva, MED/42 Epidemiologia, M-PED/01 Pedagogia generale e sociale
Dott.ssa Laura Regattin
Obiettivi generali del corso
Sviluppare competenze professionali preventive e di gestione di processi assistenziali nella comunità.
Al termine del corso lo studente dovrà essere in grado di:
Utilizzare i più comuni strumenti di lavoro dell’epidemiologia;
descrivere il ruolo della ricerca epidemiologica nella valutazione dello stato di salute della popolazione;
Riconoscere i fattori di rischio per la salute della collettività;
Descrivere le teorie per la promozione della salute e della prevenzione delle malattie;
Indicare gli obiettivi di sviluppo della salute definiti dalla pianificazione sanitaria nazionale e dagli
organismi internazionali (WHO);
Descrivere le strategie di promozione della salute e controllo dei rischi nei luoghi di lavoro;
Approfondire i processi di apprendimento dell’adulto e le strategie di insegnamento efficaci, progettare
un intervento di educazione sanitaria;
Descrivere i criteri e le modalità per attivare le risorse della comunità e utilizzare strategie di presa in
carico dell’utente nei contesti domiciliari, residenziali e territoriali;
Definire il profilo di competenza dell’infermiere di comunità, le strategie di lavoro di rete e i livelli di
interdipendenza con altri servizi/operatori.
Sono correlate al Corso integrato esperienze di apprendimento in progettazione di un intervento
educativo (educazione sanitaria e terapeutica) e sulle dipendenze (fenomenologia, fattori di rischio,
epidemiologia, approcci preventivi e terapeutici).
Medicina del lavoro
Obiettivi specifici
Conoscenza dei rischi professionali specifici.
Utilizzo delle buone norme di prevenzione e protezione.
Essere in grado di prevenire l’insorgere di patologie legate all’attività lavorativa.
Programma
Prevenzione e tutela della salute personale sanitario.
Prevenzione e tutela della salute del personale sanitario - aspetti legislativi: cenni ai principali
riferimenti normativi.
DL 626/94: parte generale: campo di applicazione, definizioni, misure generali di tutela, ruolo e
obblighi del ddl, di dirigenti e preposti, dei lavoratori, del spp e suo responsabile, del medico
competente, dei rappresentanti dei lavoratori.
Analisi dei principali fattori di rischio specifici del personale sanitario e loro valutazione alla luce delle
vigenti normative.
Rischio biologico:
- aspetti normativi (titolo VIII DL 626/94);
- modalità di trasmissione delle infezioni (parenterale, aerea, orofecale);
- prevenzione del rischio biologico: precauzioni standard, precauzioni aggiuntive. Vaccinazioni.
Sorveglianza sanitaria.
Rischio chimico:
- farmaci: esposizione e potenziali rischi connessi alla manipolazione di farmaci con particolare
riferimento ai farmaci antiblastici (aspetti normativi, prevenzione e protezione, sorveglianza sanitaria);
- gas anestetici: principali anestetici per inalazione, principali effetti biologici. Prevenzione sorveglianza
sanitaria. Cenni di normativa.
Altre sostanze.
Patologia da guanti: dermatiti del personale sanitario. Patologia da lattice: tipi di reazione,
manifestazioni cliniche, prevenzione e protezione.
Infortuni e malattie professionali: aspetti generali, rischio infortunistico in ambiente sanitario,
comportamento da adottare in caso d’infortunio.
Movimentazione manuale dei carichi, aspetti normativi (titolo V DL 626/94), rischio in ambiente
sanitario, prevenzione e sorveglianza sanitaria.
Rischio fisico: radiazioni ionizzanti: aspetti normativi, definizione, effetti sulla salute, prevenzione e
sorveglianza sanitaria.
Radiazioni non ionizzanti: definizioni, effetti sulla salute, uso di attrezzature munite di videoterminali:
aspetti normativi, titolo VI (DL 629/94), rischi correlati all’uso di VDT, prevenzione e sorveglianza
sanitaria.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali interattive.
Infermieristica di comunità
Obiettivi specifici
Riconoscere i comportamenti in atto nei modelli di protezione sociale.
Descrivere i cambiamenti sociali che condizionano i temi della salute.
Riconoscere gli elementi essenziali delle nuove politiche sociosanitarie.
Conoscere i problemi di salute e il bisogno del territorio.
Descrivere l’offerta dei servizi sociosanitari e le principali criticità.
Possedere strumenti di lettura della comunità.
Utilizzare strumenti di integrazione operativa.
Proporre una rilettura critica dei modelli di assistenza infermieristica esistenti sulla base dei nuovi
paradigmi della salute e della disabilità.
Conoscere gli elementi costitutivi del modello di assistenza infermieristica domiciliare “Infermiere di
Comunità”.
Programma
Il Welfare: i modelli di protezione sociale – passato, presente, futuro.
Il contesto di riferimento: lo scenario demografico; i problemi di salute e l’evoluzione del bisogno;
l’offerta dei servizi sociosanitari territoriali (mappatura, organizzazione e criticità).
Il contesto normativo di riferimento: legislazione nazionale, regionale, piano sanitario e sociosanitario
regionale.
Il servizio infermieristico domiciliare: il modello organizzativo “prestazionale” (descrizione,
caratteristiche, logica e criticità del modello), il modello organizzativo “relazionale” dell’Infermiere di
Comunità (descrizione, caratteristiche, paradigma di riferimento e principi guida del modello).
Esperienze a confronto: il progetto “Infermiere di Comunità”. Contesto e obiettivi del progetto. Ruolo, attività
e esperienze raccontate da un’Infermiere di Comunità.
Case study- principali risultati degli studi: valorizzare e sostenere i caregivers; orientamenti per le
nuove domiciliarità; il lavoro di cura ed assistenza delle lavoratrici immigrate.
Laboratorio (opzionale): il sistema di valutazione multidimensionale (VMD) Val.Graf e la pianificazione
assistenziale. Le dimensioni e gli strumenti della VDM. Lo strumento Val.Graf (struttura generale della
scheda e metodologia per la compilazione). Il software GENeSys (Grafic Evaluation Network System).
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali interattive.
Lavoro di gruppo.
Bibliografia
D.E. OREM, Nursing concetti e pratica professionale, SUMMA.
L. MAGUIRE, Il lavoro sociale di rete, Erickson.
M. BULMER, Le basi della community care, Erickson.
M. MARSHALL, Il lavoro sociale con l’anziano, Erickson.
OMS ICF, Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, Erickson.
Z. BAUMAN, Voglia di comunità, Laterza.
M. BARNES, Utenti, carer e cittadinanza attiva, Erickson.
P. CHIARI, A. SANTULLO, L’infermiere case manager, McGraw-Hill.
G. TAMANZA, Anziani rappresentazioni e transizioni dell’ultima età della vita, Angeli.
S. ROSEMARY, Logiche di rete, Angeli.
E. CIONI, Solidarietà tra generazioni, Anziani e famiglie in Italia, Angeli.
I. COLOZZI, P. DONATI, La sanità nonprofit, Maggioli.
B. ANDREONI, Assistenza Domiciliare integrata, Masson.
Note
Possibilità di stage/tirocinio presso l’Area per il Welfare Comunitario presso l’Azienda per i Servizi
Sanitari n°5 “Bassa Friulana” per partecipare ai progetti di ricerca e di sperimentazione.
Infermieristica preventiva
Obiettivi specifici
Al termine del corso lo studente sarà in grado di:
Descrivere le tappe storiche di evoluzione del concetto di salute, educazione sanitaria e promozione
della salute;
Spiegare il ruolo dell’infermiere nell’ambito educativo e proporre un progetto di educazione alla salute;
Spiegare il contributo dell’infermiere nella prevenzione delle malattie infettive e delle malattie cronicodegenerative più diffuse;
Spiegare il contributo dell’infermiere nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle malattie.
Programma
Cenni sui riferimenti normativi più significativi nazionali ed internazionali nel campo della salute.
La funzione educativa dell’infermiere.
Richiami sulle modalità di trasmissione delle malattie infettive, l’approccio epidemiologico e la
professionalità dell’infermiere.
Richiami sui fattori di rischio nelle malattie cronico degenerative: marcatori di rischio ed indicatori di
rischio rilevanza per l’infermiere. L’infermiere a la medicina dei viaggi.
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali a carattere interattivo.
Elaborazione in gruppo di casi studio.
Consultazione di materiale bibliografico ricerca internet.
Video e discussioni.
Bibliografia
F. DI ORIO, Igiene, epidemiologia e statistica medica, Masson.
A. MORABIA, L’epidemilogia clinica, Il pensiero scientifico editore.
L. CHECCACCI, Igiene, Editrice Ambrosiana.
Articoli e altro materiale messo a disposizione del docente.
R.F. CRAVEN ED AL., Principi fondamentali dell’assistenza infermieristica, vol. 1-2, Editrice Ambrosiana.
F. FAGGIANO, F. DONATO, F. BARBONE, Manuale di epidemiologia per la sanità pubblica, ed. Centro
Scientifico.
A. FERRARESI, R. GAIANI, M. MANFREDINI, Educazione terapeutica – metodologia e applicazioni,
Carrocci Faber editore.
N. COMODO, G. MACIOCCO, Igiene e sanità pubblica – manuale per le professioni sanitarie, Carrocci
Faber editore.
G. MACIOCCO, Politica, salute e sistemi sanitari – le riforme dei sistemi sanitari nell’era della
globalizzazione, Il Pensiero Scientifico editore.
G. DE BELVIS, M.VOLPE, La relazione sanitaria – dalle informazioni alle decisioni, Il Pensiero Scientifico
editore.
Epidemiologia
Obiettivi specifici
Definire l’epidemiologia e comprenderne il ruolo in sanità pubblica;
Definire alcuni concetti epidemiologici basilari;
Riconoscere e calcolare le varie misure di frequenza di malattia e le misure di associazione;
Identificare i principali disegni di studio epidemiologico e valutarne i punti di forza e di debolezza;
Esaminare e valutare studi epidemiologici pubblicati su riviste scientifiche.
Programma
Definizione, origine e sviluppo dell’epidemiologia, ruolo dell’epidemiologia nella sanità pubblica,
concetti di causalità e di associazione.
Misure epidemiologiche: misure di frequenza, misure di associazione, misure di impatto. Disegni di
studio epidemiologico: studi di prevalenza, studi caso-controllo, studi di coorte.
Ruolo del caso in studi epidemiologici. Bias. Confondimento e interazione. Validità, precisione e
generalizzabilità dei risultati di uno studio.
Applicazione dell’epidemiologia alla valutazione di programmi e alle politiche sanitarie.
Lettura critica degli articoli scientifici.
Modalità di svolgimento
Lezioni teoriche, discussione ed esercizi in classe.
Modalità di esame: scritto, con domande a risposta multipla.
Bibliografia
Testo consigliato:
P.L. LOPALCO, A. E. TOZZI, Epidemiologia facile, I ed., Il Pensiero Scientifico, 2003.
Pedagogia generale e sociale
Programma
Introduzione alla Pedagogia della salute. Pedagogia e psicologia della salute.
L’educazione terapeutica.Promozione della salute,educazione alla salute,educazione sanitaria e
terapeutica. Il ruolo educativo dell’infermiere. Stili di vita e protezione della salute. Tecniche per
un’azione educativa condivisa con il paziente. Progettare l’Educazione alla Salute diretta a target
mirati: la pianificazione degli interventi educativi di sviluppo salute, l’identificazione dei bisogni e delle
priorità, la costruzione dei contenuti e dei messaggi efficaci, l’utilizzazione di metodologie efficaci di
comunicazione, la valutazione dei risultati. Ospedali per la promozione della salute (HPH, dall’inglese
Health Promoting Hospital). Esercitazioni pratiche di costruzione di progetti efficaci di promozione
della salute e di Educazione terapeutica.
Modalità di svolgimento
Costruzione operativa (scritta) di un progetto di educazione alla salute e/o di Educazione Terapeutica
individuale e famigliare.
Bibliografia
L. SASSO, L. GAMBERONI, A. FERRARESI, L. RIBALDI, L’infermiere di famiglia. scenari assistenziali e
orientamenti futuri, McGraw-Hill, 2005.
L. EWLES, I. SIMNETT, Promozione della salute, Sorbona, Milano.
S. VALLEGA, Comunicazione per la salute. Forme, modi, tecniche per operatori sanitari e per aziende,
Masson, Milano.
Glossario per la promozione della salute, Organizzazione Mondiale della Sanità, 1998.
G. F. D’IVERNOIS, R. GAGNAYRE, Educare il paziente, Edizioni Mediserve, Milano, 1998.
Tirocinio
Obiettivi generali
Al termine dell’esperienza di tirocinio del III anno, delle connesse attività di laboratorio e tutorato
individuale, lo studente consolida le competenze acquisite nel II° anno e perfeziona quelle previste dal
profilo di competenza dell’infermiere laureato.
In particolare sarà in grado di:
Gestire e valutare, in collaborazione con altri professionisti, persone in condizioni critiche realizzando il
monitoraggio delle funzioni vitali ed applicando gli interventi infermieristici e collaborativi pertinenti;
Gestire e valutare le cure infermieristiche nei contesti di vita delle persone identificandone le risorse, le
modalità di attivazione dei servizi e le strategie atte a garantire la continuità dell’assistenza;
Attivare interventi di relazione terapeutica nella presa in carico di persone con problemi della salute
psichica di media complessità assistenziale, riconoscendo i segni e i comportamenti che indicano la
presenza di un problema mentale (sia in fase acuta che cronica);
Progettare un intervento di educazione terapeutica ad una persona con problemi di salute di
media/elevata complessità assistenziale;
Individuare le necessità della persona con problemi psichiatrici in fase acuta, riconoscendo le strategie
terapeutiche, applicando la terapia farmacologica prescritta e monitorandone gli effetti e gli effetti
collaterali;
Sperimentare la responsabilità e l’autonomia nella gestione dei processi assistenziali per gruppi di
pazienti integrando il proprio intervento con quello di altri operatori;
Sperimentare le funzioni educative e di supervisione di altri studenti appartenenti ad un livello
formativo diverso;
Partecipare al dibattito sulle problematiche etiche in sanità;
Assumere decisioni conformi al Codice deontologico dell’infermiere;
Sperimentare l’applicazione del pensiero critico nella pratica assistenziale, ricercando nella letteratura
le evidenze che la supportano o la pongono in discussione;
Autovalutare le proprie competenze e definire gli obiettivi da perseguire gestendo un piano di
autoapprendimento.
Per contribuire al raggiungimento degli obiettivi, al III anno gli studenti realizzano di norma esperienze:
di tirocinio:
- in ambito clinico nelle aree della medicina e chirurgia generale e specialistica, della medicina
intensiva e della psichiatria;
- in ambito territoriale/comunitario (aree delle cure domiciliari, distrettuali, residenziali, della salute
mentale e ospedale di comunità).
esercitazioni:
Infermieristica nella criticità vitale:
Applicazione dei contenuti d’aula, a piccoli gruppi, su casi assegnati.
Infermieristica nella salute mentale e psichiatria:
Applicazione dei contenuti d’aula, a piccoli gruppi, su casi assegnati.
Teorie dell’assistenza ed evidenze scientifiche nell’infermieristica:
- sviluppo di un quesito assistenziale attraverso la metodologia EBN (in un ambito di tirocinio).
Diritto del lavoro:
- applicazione dei contenuti teorici trattati su situazioni assistenziali concrete.
Filosofia morale e bioetica:
- applicazione dei contenuti teorici trattati su situazioni assistenziali concrete.
Metodologia di organizzazione dei processi assistenziali per l’infermieristica:
- gestire il proprio inserimento nel contesto lavorativo;
- progettare lo sviluppo professionale e di carriera (portfolio di competenza);
- scrivere il proprio Curriculum Vitae.
Infermieristica preventiva:
- descrivere gli elementi che caratterizzano le azioni per la prevenzione, tutela e promozione della
salute;
- principi per la promozione della salute; azioni e strategie necessarie delineati nella carta di Ottawa;
- progettare un piano di intervento personalizzato sul “modello di percezione e gestione della salute”.
di tutorato individuale.
Attività a scelta dello studente
Durante il III anno gli studenti potranno selezionare iniziative formative opzionali tra quelle proposte
dal Corso di Laurea o richiedere il riconoscimento di iniziative esterne, sia di tipo conoscitivo (1,5
CFU) che di tirocinio (1,5 CFU) in relazione a personali obiettivi di apprendimento o finalizzati alla tesi.
Tabella 1
Modello
funzionale
della Salute
sec. Gordon
Sistemi corporei
Attività ed
esercizio
polmonare
Respiratorio
Ca della laringe
Ca polmonare
 Laringectomia totale
 Resezione
Cardiovascolare
Insufficienza arteriosa
 Interventi
conservativi
Situazioni assistenziali
considerate:
la persona affetta da...
e venosa, acuta e cronica
Muscoloscheletrico
Fratture
Coxartrosi e gonartrosi
...
Trattamento
chirurgico implicato
della circolazione
arteriosa periferica
(rivascolarizzazione
mediante c. di Fogarty
e bypass vascolare)
 Interventi demolitivi
(amputazione d’arto)
 Osteosintesi delle
ossa lunghe (femore,
tibia, omero
 Protesi d’anca e di
ginocchio
Nutrizione e Gastrointestinale Patologie neoplastiche:
metabolismo
Ca dell’esofago, dello
stomaco, delle vie
biliari, del pancreas
Patologie infiammatorie
acute e croniche: ulcera
peptica, colelitiasi,
pancreatite acuta e cronica
..
Esofagectomia
Gastrectomia parziale
e totale
Colecistectomia
Pancreasectomia
parziale e totale
..
Eliminazione
intestinale
e urinaria
Resezione intestinale
Ano praeternaturale
(ileostomia e
colonstomia)
Gastrointestinale Patologie neoplastiche:
Ca del colon-retto
Patologie infiammatorie
acute e croniche: addome
acuto, con particolare
riguardo all’occlusione e
all’infarto intestinale; m. di
Crohn, colite ulcerosa
Genitourinario
Patologie neoplastiche:
Cancro della vescica
Cistectomia
(urostomia)
Sessualità
Riproduttivo
e riproduzione
Percezione
e concetto
di sé
Cancro della cervice
uterina, dell’utero e
dell’ovaio
Cancro della mammella
Isterectomia,
ovariectomia
Mastectomia
Sono comuni a tutti i quadri clinici citati ma
riguardano in particolare gli interventi a seguito dei
quali viene alterata o soppressa una funzione o una parte anatomica