96a98 GREGComPib.qxp:Articolo 11-04-2016 11:51 Pagina 96 COMUNICAZIONE PUBBLICITÀ ESTERNA La forza dell’outdoor Nonostante il settore abbia perso una parte del fatturato a causa della crisi economica, nel 2015 gli investimenti in adv sono aumentati. La crescita è anche dovuta all’evoluzione di affissioni e arredo urbano. di Irene Greguoli Venini Approfondimenti: http://tinyurl.com/LCAdvertising a pubblicità esterna sta vivendo un momento positivo: nonostante il settore abbia perso con la crisi economica una parte del fatturato, nel 2015 gli investimenti in questi mezzi sono aumentati, anche grazie all’effetto portato da Expo. Tra i fattori che hanno contribuito a tale sviluppo non bisogna trascurare la capacità di evolversi della comunicazione out of home: oltre ai classici poster, che comunque rimangono un media forte in Italia, hanno assunto sempre più importanza supporti come gli elementi di arredo urbano e i mezzi pubblici, e ambienti come la metropolitana, gli aeroporti e le aree di servizio autostradali. Le imprese del settore stanno, inoltre, cominciando a esplorare anche nella Penisola le potenzialità degli schermi digitali e dell’interazione con gli impianti attraverso dispositivi mobili consentendo, per esempio, di usare i Qr code per scaricare coupon o promozioni o per ordinare la spesa. Tra i vantaggi che la pubblicità esterna offre, secondo chi opera nel comparto, ci sono la possibilità di comunicare con fasce di pubblico difficilmente raggiungibili con mezzi più tradizionali, come i giovani, e in generale con la parte più attiva della popolazione, e di presidiare in modo capillare il territorio. I dati Nielsen parlano, per quando riguarda il periodo compreso tra gennaio e settembre, di una crescita del 4,1% per l’outdoor, ovvero affissioni e arredo urbano, di un +19,4% per transit (mezzi pubblici, metro e stazioni), e di un +9,5% per l’out of L 96 home tv. «Tale andamento positivo nel 2015 è legato in parte a Expo e all’effetto di comunicazione che la manifestazione ha prodotto su Milano, mentre più complessa appare la situazione in altre città, anche se il livello di investimenti è comunque in crescita – spiega Franco Meroni, direttore di Aapi, Associazione aziende pubblicitarie italiane –. C’è la possibilità di comunicare con un pubblico difficilmente raggiungibile “ ” Si tratta di dati positivi che però non compensano gli effetti negativi della crisi: il comparto dal 2007 a oggi ha perso il 46% del proprio fatturato e il recupero si presenta molto difficile; peraltro la perdita globale del mercato pubblicitario classico è stata del 30%. La tendenza, anche al netto del fenomeno Expo, si presenta positiva per le caratteristiche dei mezzi dell’outdoor che consentono una notevole audience, una buona frequenza, e un’adeguata copertura del territorio nazionale». I prodotti e supporti che, secondo la valutazione del direttore di Aapi, continueranno a essere utilizzati dal mercato «sono i poster per il comparto della LARGO CONSUMO n. 4/2016 statica, ma rileviamo una sempre maggiore attenzione agli elementi di arredo urbano se adeguati e se ben tenuti con particolare riguardo a fsu (free standing unit), ai rotor e skroller, cioè i cartelloni con le immagini che cambiano; a essi ora si affiancano anche gli schermi digitali, che però non possono essere sempre collocati a causa della vigente normativa del codice della strada e dei singoli regolamenti comunali: risultano quindi più utilizzati e utilizzabili in ambito metropolitano e aeroportuale. Restano sempre rilevanti i circuiti della dinamica, le decorazioni integrali dei mezzi del trasporto pubblico e le iniziative dedicate sia nelle stazioni della metropolitana sia negli aeroporti. L’offerta di prodotti è ampia, e ogni singolo supporto risponde alle precise esigenze di comunicazione del cliente, siano esse di lancio di un prodotto, di diffusione del marchio e di destinazione della comunicazione ossia nazionale, regionale o locale». I settori che attualmente investono in questo tipo di pubblicità sono «sicuramente gli alimentari, forse anche sulla spinta di Expo, il turismo, i prodotti per la persona, i prodotti per la casa, i servizi professionali, gli enti e le istituzioni; hanno diminuito la loro incidenza i telefonici, mentre il comparto automobilistico appare in ripresa», conclude Meroni. Una delle aziende principali nell’ambito della comunicazione esterna è IGPDecaux, portatrice di un’offerta che integra attività di pubblicità dinamica, metropolitana, aeroporti, affissioni e arredo urbano, permettendo di scegliere tra un ventaglio di prodotti out of home quali spazi di diverso formato all’interno e all’esterno di autobus e tram, soluzioni di comunicazione in metropolitana e aeroporto, poster, maxi formati, pensiline e altri elementi di arredo urbano. Con un fatturato di 103 milioni di euro, l’azienda è presente in 130 città italiane, e conta su 73.000 facce pubblicitarie, 15.000 mezzi di trasporto, 970 poster, 76 grandi formati luminosi, 7.500 impianti di arredo urbano, vari aeroporti (Bergamo, Genova, Milano Linate e Malpensa, Torino) e 5 reti metropolitane (Brescia, Milano, Napoli, Roma, Torino). «C’è un forte interes- 96a98 GREGComPib.qxp:Articolo 11-04-2016 11:51 Pagina 97 COMUNICAZIONE se per l’out of home da parte del mercato: è un mezzo con una lunga storia, ma che ha saputo evolversi negli anni e che grazie anche al digitale è molto attuale e vicino al consumatore – osserva Flavio Biondi, consigliere con delega alla direzione commerciale dell’azienda –. Alla parte tradizionale delle affissioni si sono affiancate infatti nuove tecnologie che permettono un’interazione tra i consumatori e gli impianti. L’altro elemento importante è il presidio del territorio: è un mezzo che dà la possibilità di raggiungere un pubblico trasversale e molto vasto, che vive nelle aree urbane, che consuma, acquista, spende e si muove, insomma la parte di popolazione più attiva e giovane. È uno strumento che consente quindi di intercettare un pubblico al quale è più difficile arrivare con gli altri mezzi e di attuare politiche di proximity marketing». La comunicazione esterna inoltre, nella visione del manager, si integra bene con il web e con gli altri media, rinforzandone la copertura nelle aree geografiche dove c’è necessità. «L’out of home è un mezzo complesso che si adatta ad ambienti molto eterogenei tra di loro sia per le logiche di fruizione, sia per la tipologia del target intercettato – continua Biondi –. Proprio per questo motivo chi si occupa di comunicazione esterna come noi deve essere in grado di offrire al mercato una combinazione di prodotti che sappiano adattarsi all’ambiente e alla sua specifica audience: per esempio in un aeroporto come Milano Malpensa intercettiamo pubblici diversi da quelli che frequentano l’aeroporto di Milano Linate. Nel primo caso si tratta di lusso, nel secondo di business». A ciò si aggiunge la capacità di sfruttare il digitale: «le innovazioni e le tecnologie digitali aiutano a rendere il mezzo sempre più attuale e moderno, permettendo la nascita di importanti network di comunicazione digitale out of home. Noi come operatori di comunicazione esterna ci muoviamo già da molto tempo per soddisfare le esigenze del mondo digitale attraverso prodotti fisici. La nostra offerta comprende tradizionalmente autobus, tram e metropolitane. Siamo nati con i mezzi di trasporto, ma il nostro portafoglio prodotti è divenuto nel corso degli anni molto più ampio ed equilibrato, permettendo al mercato di poter scegliere tra un insieme completo di prodotti per aeroporto, affissioni e arredo urbano. Quest’ultimo risponde agli standard di L’audience la rileva AudiOutdoor A rilevare l’audience della pubblicità esterna è AudiOutdoor, società costituita da Upa (Utenti Pubblicità Associati), Assocom (Associazione Aziende di Comunicazione) e Aapi (Associazione Aziende Pubblicitarie Italiane), insieme ai tre principali operatori sul territorio, ovvero Clear Channel, IGPDecaux e Ipas, che coprono con i loro mezzi e i loro impianti il 70% circa degli investimenti sul mezzo. «AudiOutdoor è un vero e proprio rilevatore di audience per il mondo dell’out of home. Si è partiti con le affissioni esterne in strada e si è arrivati a una ricerca molto grossa che misura contemporaneamente a quali impianti di affissione è esposto l’individuo, che viene aggiornata in continuazione – dice Giovanna Maggioni, direttore generale di Upa e presidente di AudiOutdoor –. La ricerca comprende la statica, come poster e arredo urbano, la dinamica, le autostrade, le metropolitane e gli aeroporti. Tutti questi ambienti sono stati sottoposti a indagine ed è stato prodotto un nastro di pianificazione che consente di programmare impianto per impianto o per campagna. Per accedere occorre fare richiesta e introdurre il piano della campagna, e il sistema calcola la copertura, quindi con quanta gente e con che frequenza avvengono i passaggi delle persone». I dati di audience resi disponibili da AudiOutdoor, basati su una ricostruzione dei flussi degli individui e sul calcolo dei contatti anche con i tempi di esposizione, riguardano la statica, con la rilevazione di 49.000 impianti in tutta Italia, di cui 9.500 poster e 39.500 arredo urbano, la dinamica, con 40.000 spazi, su fiancate, retro o a copertura integrale delle vetture del trasporto pubblico locale di superficie, 3.000 impianti in 8 aeroporti, ovvero Roma (Fiumicino e Ciampino), Milano (Malpensa e Linate), Venezia, Bergamo, Torino e Treviso, 7.500 impianti in 4 reti della metropolitana (Milano, Roma, Torino e Brescia), con quasi 200 stazioni, cui si aggiungono anche 1.400 impianti nelle stazioni di servizio in autostrada. Per la statica la rilevazione è stata costruita fornendo un apparecchio portatile gps a un campione di persone che lo hanno tenuto in tasca per 15 giorni, registrando in questo modo i percorsi con le coordinate di latitudine e longitudine secondo per secondo, producendo delle mappe in cui vengono sovrapposti tutti gli impianti classificati per latitudine e longitudine, in modo da capire se i soggetti sono passati da quell’impianto e con quale angolo di visuale. Per altri spazi come gli aeroporti e la metropolitana viene rilevato in dettaglio anche il layout di ciascun ambiente, schematizzandone i punti di interesse e i percorsi, e integrando i dati sulle partenze e gli arrivi e il profilo dei passeggeri per gli aeroporti, o delle persone che passano dai tornelli, per quanto riguarda la metro. Tutto ciò è completato con le elaborazioni Gfk-Eurisko per individuare il profilo degli utenti per i vari impianti. design, estetica e funzionalità per i cittadini. Valori che in Italia diffondiamo grazie all’esperienza del nostro socio francese JCDecaux». I brand che investono con l’azienda appartengono a diversi settori merceologici: i primi tre top spender provengono dalla distribuzione, dalle telecomunicazioni e dall’editoria. PUBBLICITÀ ESTERNA, IL MERCATO PER TIPOLOGIA: 2014-2015 gennaiosettembre (in mln di euro e %) Out of home gennaio-settembre 2014 2015 var. % Outdoor 58,270 60,664 +4,1 Transit 65,068 77,668 +19,4 Out Of Home Tv 10,277 11,257 +9,5 Fonte: elaborazione dell'autore Largo su dati Nielsen Consumo LARGO CONSUMO n. 4/2016 Un altro importante attore del settore è Clear Channel, presente nella Penisola dal 1999 con sedi a Milano, Padova, Roma, Napoli, Bari e Palermo, che gestisce 6.100 poster, oltre 10.200 spazi di arredo urbano, 19.400 impianti speciali di piccolo formato e 340 digital slot, rappresentando circa il 23% del mercato italiano dell’esterna. I prodotti dell’azienda sono presenti su tutto il territorio nazionale, e nelle principali aree metropolitane (Milano, Roma, Napoli, Torino e Triveneto), oltre che negli aeroporti di Fiumicino, Ciampino, Venezia, Treviso e Bologna. «Il 2015 per noi è stato in crescita, sia grazie all’ampliamento di alcuni asset sia grazie a una crescita organica e in parte all’effetto Expo, favorito dalla concentrazione su Milano, visto che molte società hanno avuto degli extra budget per coprire questo evento – 97 96a98 GREGComPib.qxp:Articolo 11-04-2016 11:51 Pagina 98 COMUNICAZIONE dice Paolo Dosi, general manager di Clear Channel Italia –. Come tendenze, noi stiamo investendo sull’aspetto digitale: entro la fine del 2015 arriviamo a quasi un migliaio di impianti digitali. La nostra offerta intende seguire il percorso del consumatore: vogliamo essere uno degli schermi che le persone utilizzano. Si può trattare di uno schermo statico per fare awareness o di un’azione di maggiore coinvolgimento con una call to action». La strategia dell’azienda è quindi allargare sempre più l’offerta per giocare un ruolo importante nel media mix, proponendo «dei progetti di comunicazione che consentono di usare una serie di mezzi che abbiamo, come il bike sharing a Milano e Verona, anche con modalità nuove. Poi continuiamo a investire in contesti dove ci sono audience premium molto interessanti, come aeroporti, centri commerciali e centri cittadini. Gli aeroporti sono un asset molto importante, che intendiamo estendere anche nel Sud Italia. In questo modo riusciamo a comunicare con un tipo di pubblico che guarda sempre meno la tv e usa sempre di più lo smartphone. In tutto ciò crediamo molto nella complementarietà tra il web e l’out of home». Se i supporti su cui si investe di più sono gli impianti digitali, «il nostro core business è legato all’arredo urbano con i free standing unit, o le pensiline con cui offriamo una vasta copertura nazionale. Non è più così importante invece il poster» osserva Dosi. Parlando dei settori che investono, «per quanto ci riguarda, sono 4 a comporre il 60% del fatturato: in testa c’è la moda, grazie agli aeroporti e alla presenza a Roma e Milano, poi le telecomunicazioni, cui seguono la distribuzione e l’automotive». Urban Vision, fondata nel 2004 da Gianluca De Marchi, Fabio Mazzoni e Daniela Valenza, è specializzata nelle maxi affissioni, grazie al fund raising finalizzato al recupero architettonico di edifici e monumenti del patrimonio artistico italiano e alla riqualificazione delle aree urbane. L’azienda, con uffici a Roma, Milano e Londra, si avvale di un team di professionisti in grado di offrire soluzioni di comunicazione che rispondano alle esigenze di visibilità dei brand cofinanziatori dei restauri e nel contempo rispettino il contesto architettonico in cui si opera. «In oltre dieci anni di attività, grazie alla collaborazione tra Urban Vision e istituzioni pubbliche e private, sono 98 stati restaurati più di 180 edifici tra chiese, monumenti e palazzi storici – sottolinea De Marchi, presidente dell’azienda –. Urban Vision offre soluzioni di comunicazione visiva in grado di rispondere all’esigenza di coesistenza stilistica degli impianti pubblicitari con il contesto architettonico che li ospita, rendendo il meno invasivo possibile l’impatto sul paesaggio urbano. Ciò è possibile grazie ad accorgimenti quali il rispetto di proporzioni armoniose tra il telo pubblicitario e il contesto e la fedele riproduzione del tratto architettonico dell’edificio, o monumento, ospitante l’impianto. L’out of home è un mezzo complesso da adattare ad ambienti molto eterogenei “ ” Inoltre i messaggi rispettano i rigidi criteri del codice di autodisciplina pubblicitaria, volti a garantire il decoro dell’edificio o del monumento ospitante; poniamo particolare attenzione anche alla riduzione dell’impatto ambientale delle realizzazioni». L’innovazione tecnologica, dal web all’illuminazione a led, così come la possibilità di installare videowall, di creare effetti speciali multisensoriali o addirittura di scalare i cartelloni «permettono alle nostre maxi affissioni di diventare strumento di comunicazione interattiva e quindi di raggiungere più efficacemente i target di riferimento. All’interno di Urban Vision abbiamo una unit, che si chiama Addendo, dedicata proprio alla realizzazione di attività cross mediali sulle affissioni”, spiega De Marchi. I settori top spender in maxi affissioni in termini di fatturato per l’azienda sono abbigliamento, media ed editoria, beverage, elettronica e automotive. Comunque, sottolinea De Marchi, «è difficile quantificare il mercato delle maxi affissioni in Italia poiché le ricerPUBBLICITÀ ESTERNA: GLI AMBIENTI COPERTI DA AUDIOUTDOOR Ambiente Statica Dinamica Aeroporti Metropolitane Autostrade Totale Fonte: AudiOutdoor Impianti 49.000 40.000 3.000 7.500 1.400 100.900 Largo Consumo LARGO CONSUMO n. 4/2016 che del settore out of home non monitorano questo mezzo, che è comunque un media temporaneo, legato alle tempistiche dei restauri. Eppure, secondo alcuni dati diffusi da GroupM nel 2014, su un fatturato complessivo dell’out of home di 390 milioni di euro, il mercato delle maxi ha rappresentato circa il 12,1%». Urban Vision monitora in particolar modo i mercati di Roma e Milano dove ha raggiunto nel 2015 un fatturato di circa 20 milioni di euro, più del doppio rispetto all’anno precedente. C’è chi continua a puntare sulle affissioni classiche, un mezzo che in Italia è ancora molto utilizzato: è il caso di Sci, impresa che opera dal 1934 in tutta Italia. «La comunicazione esterna oggi si indirizza su mezzi che vanno soprattutto sull’arredo urbano che è spinto dalle nuove metodologie delle multinazionali. In Italia però è molto forte e presente l’affissione classica, ovvero quella dei poster in vari formati – sostiene Ranieri Randaccio, il titolare dell’azienda che ha sedi a Milano e Roma –. Noi ci rivolgiamo al mercato dell’affissione classica puntando molto sui grandi formati, che consentono anche ai creativi di esprimersi al meglio. Il nostro lavoro è realizzare e costruire dei circuiti nelle principali città e convincere i clienti che ancora oggi questo mezzo di comunicazione è il più trainante». La società è specializzata soprattutto nei maxi impianti, nella gestione e nell’arredo degli spazi nei parcheggi cittadini, nei parcheggi della grande distribuzione e di numerosi centri multisala cinematografici, nell’arredo dei piazzali degli stadi e dei cantieri, ove realizza recinzioni decorative. Tra i clienti ci sono Fiat, Armani moda, Sky, Twentieth Century Fox e Warner Bros. Un’altra azienda che opera nel mondo delle affissioni classiche è Vemark. «Siamo nati come agenzia di volantinaggio con la distribuzione porta a porta, offrendo poi servizi di distribuzione a mano e presso punti di vendita, negozi e ristoranti – spiega Marisa De Marchi, responsabile commerciale insieme al titolare Marco Artuso dell’impresa di Treviso –. Oltre a ciò proponiamo il servizio di affissione a livello nazionale e comunale, occupandoci di tutta la gestione, su impianti speciali, come fermate bus, fioriere, camion e carrelli. La maggior parte dei clienti arriva dal nostro sito, dove chi lo desidera può chiedere un preventivo». ■