RASSEGNA STAMPA
PETROSINO / Slices
(One E Music / Venus Distribuzione - 2009)
Ufficio Stampa David Bonato
www.davverocomunicazione.com
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
Petrosino
Slices
One E Music/Venus
La psichedelia, si sa, ha molte facce: era psichedelica la musica di Syd Barrett, lo era quella dei Byrds ai tempi di
“Fifth Dimension”, lo era il blues cosmico di Jimi Hendrix, lo era, a suo modo, il folk-rock dei Love di Arthur Lee. E lo
è anche quella che suonano in questo “Slices” i Petrosino, formazione che si auto-definisce su MySpace come una
band rock-psichedelica influenzata dalla lezione di King Crimson, Pink Floyd e....Mozart. Un approccio alla musica
evidentemente trasversale e poco interessato alla coerenza stilistica, che tuttavia trova il modo di liberarsi da una
ragnatela di hard, attitudine progressiva, istanze metallare, melodia, suoni industriali, new wave, per giungere infine
a una sintesi razionale. Una sintesi che il deus ex-machina del progetto David Petrosino – all'attivo militanze nei
Sailor Free e negli Handala, oltre a collaborazioni con Noa e Mauro Pagani – infarcisce di strumenti elettrici
imbizzarriti e voci mesmeriche, power drums e tastiere, per dar vita a un suono che scavalca agilmente gli steccati di
genere e diventa altro. Il risultato è un disco curato in ogni dettaglio, mastodontico, figlio del mestiere e
dell'esperienza, che ha l'unico difetto di latitare un po' in immediatezza e espressività. Dall'alto di una complessità
che, comunque, affascina e non lascia indifferenti, nemmeno dopo molti ascolti.
Contatti: www.myspace.com/petrosino
Fabrizio Zampighi
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
"Slices", quindi "spicchi". Spicchi musicali di grande effetto, nel nuovo album della band Petrosino, ennesima creatura di
David Petrosino, cantante, chitarrista, autore, produttore (e, nel tempo libero, pure conduttore radiofonico...) con all'attivo
importanti collaborazioni come quella con Mauro Pagani e con la grande Noa. Ogni spicchio, in verità, presenta sapori
diversi: non ha, ogni fetta di questa virtuale pizza, gli stessi ingredienti e, quindi, lo stesso approccio alle nostre papille
gustative. Quindi ogni brano (pardon, ogni spicchio) suona diverso, ha mutevoli sapori ed odori. Tutto, comunque, nel
nome del rock, questo è certo: a tratti melodico, a tratti duro e convinto, in ogni caso ammaliante e ben eseguito. Nel
brano d'apertura, "Pure", si affronta una delle tematiche più d'attualità (ma, chissà perché, raramente trattata in musica),
quella dell'attuale rapporto con il mondo arabo, cercando di superare la disinformazione che il mondo occidentale ha su
quell'universo, con l'intento di provare a vedere le cose dal loro punto di vista. "The Flying People" (musicalmente un
autentico capolavoro) è invece la trasposizione musicale di una storia fantastica che da molti mesi Petrosino inventa
quotidianamente, raccontandola ai suoi figli prima di addormentarli. La tematica dell'immedesimarsi, del provare a
vedere le cose dal punto di vista di chi ci sta di fronte, ritorna prepotentemente (e compiutamente) nella 'quasi-titletrack'
"Slices of happiness", nella quale si racconta di un bambino zingaro che si ingegna a suonare il violino sul metrò: anche
qui si prova quindi (un'altra volta) ad immedesimarsi, cercando di vedere le cose dal punto di osservazione del musicista
in miniatura. Grande compattezza sonora, grande padronanza stilistica, grande riuscita musicale, in questo bel disco,
anche grazie a ottimi collaboratori come l'ottimo Dome La Muerte alla chitarra solista. Bella, infine, anche e soprattutto
la veste grafica, con una copertina accattivante e ben realizzata. Tutto, insomma, decisamente consigliabile.
(Andrea Rossi)
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
freemagazine di musica e cinema
Petrosino: il rock non ha età
Produttore, musicista, cantante, autore: David Petrosino è tutto questo in un colpo solo. E dopo tanti anni di attività, svolge ognuno di
questi ruoli ancora con la stessa ingenuità e incoscienza di chi mette per la prima volta piede in un negozio di strumenti musicali.
Perché ci vuole coraggio e incoscienza, appunto, per suonare ancora oggi un rock sfacciato e sincero come il suo. Lo abbiamo
incontrato a Roma in occasione della presentazione ufficiale del nuovo album Slices.
Come ti sei trovato con la neonata etichetta indipendente One E Music?
Di piccole etichette legate al proprio studio di registrazione in Italia ne stanno nascendo una marea. Gianni Errera ha sì un suo studio
di registrazione, ma la etichetta One E Music si distingue dalla prassi di tutte le altre piccole realtà. Io mi reputo fortunato di aver
lavorato sul mio album con Errera; io e lui ci conosciamo da anni. Pensa che in passato fu lui mio cliente, quando venne al mio studio.
Ci siamo rincontrati dopo circa venti anni, solo che ora abbiamo invertito i ruoli.
Quanto è lungo il percorso che ti ha portato a Slices?
Molto! Ho tanti anni di carriera, e quello che mi ha portato a questo album parte dagli anni ‘90 con i Sailor Free e gli Handala. Con il
primo progetto ho sperimentato i meandri dell’hard rock psichedelico, mentre il secondo rientra più nelle contaminazioni globali della
world music. Avendolo scritto e cantato in prima persona, questo nuovo album è sicuramente più rappresentativo e soggettivo.
Di certo non sei un esordiente che si affaccia per la prima volta sul mercato. Perciò che aspettative hai sugli esiti di questo
nuovo album?
Né più e né meno di quelle che avevo a 18 anni. Voglio svoltare e fare un botto a livello internazionale! Sono più cosciente e consapevole delle difficoltà che ci sono rispetto a
quando ero adolescente, ma dal punto di vista delle aspettative sono sempre un ragazzino. Anzi, a dire la verità, sono più convinto di prima, perché ora le cose le faccio
sicuramente meglio.
Il fatto di conoscere bene le asperità del music business, e le difficoltà contingenti del mercato non ti scoraggia?
Ho fatto delle scelte di vita estreme in passato: ho avuto uno studio di registrazione, un’etichetta (la Tide Records, ndr), se ho deciso di fare l’artista a tempo pieno e proprio perché
sono matto!
Qual è il complimento più gradito quando scendi dal palco: quello rivolto al compositore o al musicista?
I complimenti che ho gradito di più negli anni sono quelli che ho ricevuto da coloro che, guardandomi negli occhi, mi hanno detto sinceramente: “grazie, mi hai dato tantissimo”. Io
nasco come pianista, e da poco sono passato anche alla chitarra, ma mi sento più un autore che un musicista. Non sono certo uno di quelli che passa le ore a studiare sullo
strumento.
Il tuo l’album dà l’idea di un lavoro senza compromessi, del tutto indifferente alle tendenze. Ti riconosci?
Mi piace questa definizione: senza compromessi. Sicuramente un album sincero. Degli anni ‘70, quello che mi porto dietro non è tanto la sonorità quanto la mentalità: “e famo
come ce pare!” (detto alla romana). Tanto in un’epoca come questa se un indipendente vende mille copie ha già fatto un successone. Perché dovrei farmi venire il mal di testa nel
cercare di realizzare un prodotto accattivante allo scopo di attirare più gente possibile, quando oggi i dischi non si vendono più? Almeno preferisco divertirmi facendo quello che
piace a me! Un lavoro di cui vado fiero e in cui mi ci riconosco all’ascolto.
Luca Cacciatore (ven, 24 apr 2009)
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
PETROSINO – Silices
Ilaria Rebecchi
David Petrosino presenta un album ricco di spunti rock essenziali, che trascende dalla pura forma musicale,
plasmandosi in universi nuovi e ricerativi, a metà tra U2, Nine Inch Nails e David Bowie.
One E Music 2009 genere: pop-rock voto: 7.5/10
Così nasce "Slices", frutto dell'esperienza di Petrosino con nomi quali Mauro Pagani e Noa su tutti, forgiando
12 canzoni ammalianti tra il rock melodico e l'energia.
Da Pure, che affronta l'attuale tematica del confronto col mondo arabo, a The Flying People, piccolo
capolavoro musicale che dipinge una fiaba qui musicata. Poi The Core, manifesto del far musica e Slices Of
Happiness, storia di un piccolo zingaro con un violino, e The Chinese Place, fanta-horror made in a chinese
restaurant. Ed ancora Under My Skin, amorevole storia personale dell'artista, e Heat, onirica, mentre My
Realization spicca per potenza lirica, e Above Words spazza via le troppe parole di ogni giorno, inutili se non
accompagnate dai fatti. If I Had, amorevole e My Brain, visionaria e cervellotica al contempo, anticipano la
conclusiva We Believe, dichiarazione-riflessione su tutti i generi di fede che l'uomo prova per sostenersi da
solo al mondo.
Un album ricco di novità musicali e contemporaneamente di un notevole ripristino della tradizione rockculturale italiana ed esterofila, che esalta sé stessa nell'assoluzione raziocinante tra sonorità ammalianti,
ammorbanti e coinvolgenti, energiche e pure e liriche assolute e narranti.
Tra fiabe musicate e racconti di vita, spiragli di esistenze passate e riflessioni sull'umanità, ecco un album
decisamente da consigliare ed ascoltare in rigoroso silenzio.
Splendido!
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
Petrosino - Slice. Una serie di concerti in giro per l'Italia e la relativa esperienza maturata sul palco hanno
consolidato lo stile rock psichedelico dei Petrosino, band capitanata da David Petrosino, che propone un
sound potente fatto di distorsioni hard rock smorzate da melodie più dolci e una vena progressive che
affonda le proprie radici nel rock anni70. "Slice" è uno spicchio della nostra vita raccontato attraverso
dodici canzoni schiette e dirette. Brani come "Heat", "Pure" e "Under my skin" descrivono lo stile
semplice dei Petrosino che non disdegna anche contaminazioni etniche. Prodotto da Gianni Errera,
"Slice" è un disco che riassume la tradizione rock americana trapiantata in Italia e amalgamata ad una
dose di melodie coinvolgenti ed arrangiamenti dal respiro psichedelico. David Petrosino si conferma
come un artista bravo nel saper comporre brani rock evocativi dai testi non banali. Tracklist1. Pure2. The
core3. The flying people4. Slices of happiness5. The chinese place6. Under my skin7. Heat8. My
realization9. Above words10. If I had11. My brain12. We believe
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
PETROSINO
“Slices”
(One E Music / Venus Distribuzione)
PER CHI ASCOLTA: prog psichedelico.
David Petrosino è un personaggio complesso e poliedrico, cantante, chitarrista, autore e produttore, nel suo curriculum spiccano molte
collaborazioni, ha fatto parte dei gruppi Handala e Sailor Free e ha collaborato con Noà, Mauro Pagani, Not Moving e molti altri e ci sarebbe
molto da dire, di certo è sempre stato parecchio attivo sulla scena musicale, uno dei personaggi nazionali più aperti alle nuove sonorità
internazionali.
Questo suo disco può essere visto come una punto di arrivo di una carriera a tutta musica, infatti ogni solco trasuda esperienza, ma anche
come punto di (ri)partenza, una nuova sfida per dire che la musica è ancora e sempre uno dei suoi interessi più significativi. “Pure” da l’avvio
al cd con un riffing molto hard rock, ma anche con atmosfere psichedeliche notevoli, un brano diretto che non ha bisogno di molti commenti.
Non meno convincente è “The Core”, che aumenta in psichedelia, ma non perde mordente. “The Flying People” è più cadenzata e rallenta la
corsa dei brani precedenti, ma guadagna in poesia, i suoni si fanno quasi ottantiani, vicini ai Depeche Mode. Ancora una rilettura attualizzata
degli anni ’80 nella successiva “Slices of Happiness”, che spazia fra shoegazer e post rock, con delle melodie molto belle. Con “Chinese
Place” mi tornano in mente anche i Cult più rock. Più originale mi suona “Under My Skin”, che rimane sempre su territori fra il rock moderno
e la psichedelia, ma con soluzioni armoniche meno prevedibili. Da questo punto il cd si fa via via più sperimentale e ricercato, le soluzioni
diventano meno “appetibili” ad un orecchio frettoloso, ma aumentano gli spunti di riflessione per i più attenti e la qualità aumenta.
Particolarmente bella è “My Brain” con irresistibile crescendo.
Da un veterano del rock ecco un disco fatto con passione, non crediate che sia una cosa così scontata, anzi a volte l’esperienza può rivelarsi
un arma a doppio taglio… ma non è questo il caso, Petrosino ha realizzato un disco di cui può andare fiero. GB
www.rockimpressions.it
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
David Petrosino
Slices
di Paolo Bartaletti
Alla faccia di chi continua a proclamare che in Italia non si sa fare rock o che siamo in arretrato di secoli rispetto al
mondo anglosassone; che la smettano di ascoltare la musica asfittica che passano le radio commerciali e si
rifacciano l’udito con questo album! David Petrosino, cantante, produttore e musicista di livello internazionale,
mette in piedi un nuovo progetto di rock potente ed energico che guarda al presente pur strizzando l’occhio agli
anni ’80 (il singolo The Flying People sembra un pezzo dei più ispirati Depeche Mode, ma senza elettronica) e,
ancora di più ai precedenti ’70, con vigorosi afflati psichedelici (la bella Slices of happiness e, su tutto, il
clamoroso finale di My brain), sorretti dall’incantevole chitarra dell’ex Not Moving Dome La Muerte, autentica
architrave dell’intera struttura.
Un lavoro che, pur mai (o quasi) rinunciando alla incalzante ritmica hard-rock di base, è infarcito di suadenti
melodie e caratterizzato da un moderno ed efficace songwriting.
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Petrosino – Slices – One E Music/Venus
Recensione di Andrea Turetta
Come i più grandi artisti, anche Petrosino si presenta con un album che contiene quanto di
meglio oggi possa offrire il rock italiano. Chi desidera seguire un artista di buon livello non ha che
da procurarsi il suo cd “Slices”, la cui uscita è prevista per febbraio. David Petrosino e la sua
band, ci portano un ottimo rock con vivaci chitarre, buon canto e valido songwriting. Non
mancano alcuni pezzi melodici accanto ad altri che vivono all’insegna della pura potenza ed
energia.
Petrosino cerca di dare una certa personalizzazione alle proprie canzoni, cosa purtroppo
trascurata da molti giovani artisti che si limitano a ricalcare altre band. Il risultato è
l’immediatezza e l’intensità delle esecuzioni. Tra i pezzi più ispirati segnalo “Heat”, “Pure” e
“Under my skin”…
“Slices”, nuovo album di Petrosino, è prodotto da Gianni Errera per la One E Muslc e distribuito
da Venus Dischi. Slice significa "spicchio" in inglese: ogni cosa può essere osservata da diversi
punti di vista ed ogni persona ne può cogliere solo uno spicchio, una parte di prospettiva. “Slices”
è un disco di rock evocativo ed energico dove la cura e la magia delle melodie, le contaminazioni
ritmiche e il respiro psichedelico, creano uno spettacolo evocativo e coinvolgente.
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
Il nuovo progetto di David Petrosino, già cantante di Sailor Free e Handala, è qualcosa che difficilmente
capita di ascoltare nel nostro paese. Musicista di classe, David è da anni sinonimo di qualità e di produzioni
nazionali ed internazionali in grado di suscitare grande interesse in Italia, ma soprattutto all’estero. Slices si
muove su territori che spaziano dalla psichedelica (alla quale richiama evidentemente l’ottimo artwork) al
rock tout court, con un’intensità difficile da reperire in un prodotto moderno. Supportato da una band di
altissimo livello che comprende Claudio Mosconi (basso), Stefano Falcone (batteria) ed il super ospite Dome
La Muerte all’altra chitarra, l’album tratta i temi più disparati, dalla “filosofia sdrà” (termine coniato
dall’autore come sinonimo di sincero, schietto), a tematiche sociali, fino alle storie che il cantante si ritrova a
raccontare ai propri figli prima che si addormentino.
Un lavoro ben fatto ed una produzione impeccabile per un disco di cui già in moltissimi hanno tessuto le
lodi, tanto che un paio di brani (We Believe e Above Words) sono state scelte da Emanuele Flangini per il
suo cortometraggio “Via L.Maroi 21” in corsa per i David di Donatello.
Luca Garrò
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009
Petrosino / Slices - rassegna stampa 2009