Il Forestale n. 83_60pagine:Il Forestale n. 60 08/01/15 14:45 Pagina 29 SoCietÀ / Maltrattamento animale daLLa VioLeNZa SUGLi aNiMaLi aLLa PeriCoLoSitÀ SoCiaLe esiste uno stretto legame tra crudeltà sugli animali e criminalità di Luisa Persia i l Corpo forestale dello Stato e l’associazione di professionisti LINK-ITALIA hanno firmato un protocollo di intesa per l’affermazione dei diritti degli animali, il contrasto di abusi e brutalità alla luce dei risultati degli studi che provano la forte connessione (LINK, appunto) tra maltrattamento animale e violenza interpersonale, comportamento deviante e condotte criminose. Il progetto mira a definire il profilo criminale del maltrattatore di animali. A tal fine ci si avvarrà del database utilizzato dal Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA) e denominato Fascicolo Accertamento Reati Maltrattamento Animale e di quello in possesso di LINK-ITALIA. Negli scenari di violenza su animali, la quasi totalità dei casi fa rilevare precedenti penali sia analoghi, sia contro le persone. Le efferatezze perpetrate rientrano nei campi d’indagine psicologica, psichiatrica, sociologica e comportano il doveroso intervento anche sotto il profilo della sicurezza pubblica, oltre che a tutela degli animali. L’attività investigativa Campo d’indagine rilevante per le investigazioni è il web, un universo sconfinato nel quale confluiscono contenuti da tutto il mondo, e quindi anche da Paesi che non hanno alcuna normativa a tutela degli animali. Dal traffico di cuccioli alla produzione e fruizione di filmati, come ad esempio i cosiddetti crush video, nei Il Forestale n. 83 - 29 Il Forestale n. 83_60pagine:Il Forestale n. 60 08/01/15 14:45 Pagina 30 quali sono ripresi cuccioli uccisi con ferocia da persone pagate proprio per questo, fino a siti a tema sul sesso con animali. I fenomeni più frequenti sono la zooerastia, cioè le pratiche sessuali tra persone e animali e la bestialità, che consiste nel filmarsi mentre si infliggono torture agli animali per poi condividere le immagini sui social network. A seguito di uno studio nato negli Stati Uniti, pur con le forti differenze di ordinamento giuridico e realtà sociale rispetto al nostro Paese, è stato riscontrato che le figure del serial killer e dello spree killer (omicida d’impulso più difficilmente individuabile o sospettabile a priori) hanno precedenti di crimini sugli animali. Molto spesso in questi fatti sono coinvolti anche minori, di solito con disagi sociali, ad esempio coloro che hanno subìto violenze, o che sono stati forzatamente allontanati dai genitori, o che hanno problemi relazionali o sessuali e spesso partecipano o assistono a vio- lenze su animali. La crudeltà sugli animali praticata da bambini (nei quali si può manifestare intorno ai sei anni e mezzo di età) o adolescenti è riconosciuta scientificamente non solo come segnale di una potenziale patologia, ma anche come indicatore di possibili coinvolgimenti in comportamenti antisociali e criminali. Nella cultura malavitosa la cosiddetta “zoocriminalità minorile” comporta la partecipazione di bambini e adolescenti alle violenze su animali, iniziandoli in tal modo alla vita delinquenziale attraverso un tirocinio di crudeltà nell’ambito di quella che viene definita pedagogia nera. In età adulta la crudeltà verso gli animali è riconosciuta scientificamente come efficace indicatore di pericolosità sociale e, in ambito domestico, anche di potenziale violenza su donne e minori che può sfociare in atti persecutori ed intimidatori. Grazie alle maggiori conoscenze scaturite dagli studi, si è delineata la Zooantropologia della devianza, una nuova branca dell’antropologia che coinvolge discipline come ecopsicologia, ecopedagogia, psicologia evoluzionistica, etologia, pedagogia e sociologia della devianza, criminologia, vittimologia, psichiatria, psicologia criminale, scienze investigative e veterinaria. La crudeltà sull’animale può inoltre rientrare nel contesto di violenza psicologica sulle persone, quindi essere strumentale all’obiettivo di procurare sofferenza ad un’altra persona mediante la violenza fisica perpetrata sull’animale. risultati degli studi scientifici Il primo studio effettuato da LINK-ITALIA nel 2011 comprendeva 278 casi, in 198 dei quali si conoscevano tutte le variabili. I risultati di questa indagine sono stati confermati da un successivo studio del 2013, che ha preso in esame 364 casi link. Ne risulta il parziale profilo del maltrattatore: nel 95% dei casi si tratta di maschi, di cui il 19% bambini o adolescenti. Le vittime sono donne nel 55% dei casi, bam30 - Il Forestale n. 83 Il Forestale n. 83_60pagine:Il Forestale n. 60 08/01/15 14:45 Pagina 31 bini nel 25%, uomini nel 4%, anziani nel 3%, il restante 13% raggruppa altre tipologie come vittime di bullismo o malavita. Nel 61% dei casi le vittime non si sono allontanate dalla situazione di violenza, o hanno procrastinato la fuga per non lasciare l’animale in balìa del persecutore. Invece nel 21% dei casi la vittima umana è deceduta. Per quanto riguarda la tipologia di reati contro le persone con crudeltà su animali, si tratta di violenza domestica, atti persecutori o vendicativi, molestie sessuali, bullismo e fenomeni di intimidazione o vendetta nell’ambito della malavita organizzata. riscontrabile in casi anche molto diversi tra loro. è importante notare come anche atti non particolarmente cruenti possono portare successivamente alla commissione di reati gravi, quindi non devono essere sottovalutati come campanelli d’allarme. Spesso la crudeltà sugli animali rappresenta un tirocinio per successive violenze sui propri simili e la reiterazione della violenza fa aumentare la pericolosità sociale dell’aggressore. Variabili La crudeltà fisica sugli animali è stata inserita nel Disturbo della Condotta nel Manuale dei Disturbi Mentali dell’American Psychiatric Association nel 1987, oltre che nella classificazione internazionale dei Disturbi Mentali e Comportamentali dell’Organizzazione mondiale della sanità del 1996. Questa sindrome può portare al Disturbo Antisociale di Personalità o Disturbo da Abuso di Sostanze quali droghe illegali o legali e, nelle donne, a Disturbo Depressivo o Ansioso, nel 75% dei casi. Dall’osservazione dei bambini, l’età in cui si può manifestare la crudeltà sugli animali è sei anni e mezzo. In letteratura scientifica l’evoluzione dal maltrattamento animale verso atti estremi come rapimento, violenza sessuale, assalti (spree killer), omicidi (serial killer) passa per l’aggressione, distruzione di cose, piromania, furti con vittima. Alcuni elementi che caratterizzano il maltrattamento animale sono: la percezione delle dimensioni fisiche dell’animale, che devono essere abbastanza piccole da garantire il successo della violenza, ma abbastanza grandi da soddisfare l’impulso sadico; il collegamento tra crudeltà su animali e violenza su esseri umani, fortemente condizionata dalla vicinanza affettiva tra le persone, variabile “trasversale”, disturbo della condotta e patologie Prevenzione Intervenire già in età infantile può aiutare a prevenire il degenerare del comportamento nella adolescenza. Atteggiamenti positivi verso gli animali o correttivi di comportamenti sbagliati sono molto utili nella fase di formazione. Negli Stati Uniti le massime autorità di polizia, sanitarie e psichiatriche hanno pienamente riconosciuto la rilevanza del fenomeno, e l’Italia segue le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che impone la considerazione nell’ambito di casi giudiziari degli episodi di maltrattamento animale sotto il profilo psicologico, sociologico, educativo, sanitario e psicoforense. Il Forestale n. 83 - 31