I VULCANI Un vulcano si forma quando il magma, cioè la roccia fusa mista a gas che si trova nell’interno della Terra, emerge in superficie. Il magma si accumula nella camera magmatica proveniente dal mantello. Il magma può ulteriormente risalire in superficie attraverso i camini magmatici (fenditure che si formano nelle rocce circostanti alla camera magmatica) ed infine fuoriuscire attraverso i crateri (il cratere principale, sulla sommità del vulcano, e i crateri secondari, lungo le pareti del vulcano), provocando l’eruzione vera e propria, costituita da lava, ceneri, lapilli e bombe. A seconda del tipo di attività i vulcani possono essere classificati come effusivi o esplosivi. Vulcani effusivi: il magma è molto fluido e molto povero in silice (la silice è il costituente principale delle rocce della crosta terrestre ed è un composto del silicio di formula SiO2). In questi vulcani la lava forma un lungo fiume incandescente che scende lungo le pareti del vulcano. Sono di questo tipo i vulcani hawaiani. Vulcani esplosivi: il magma è ricco in silice ed è molto viscoso. La lava che si forma non scorre via ma forma un tappo che ostruisce il cratere e può esplodere. In queste eruzioni si producono, oltre alla lava, gas e materiali piroclastici: ceneri, lapilli, bombe La forma dei vulcani A seconda del tipo di attività vulcanica e delle caratteristiche del magma (+ o – viscoso) i vulcani possono avere forme diverse: a) Vulcani a scudo: vulcani molto grandi con pareti molto poco inclinate, lava molto fluida, attività vulcanica di tipo effusivo (isole Hawaii) b) Stratovulcani: vulcani con pareti inclinate, pareti formate da strati alternati di materiali piroclastici e lava, lava viscosa o fluida (a seconda del tipo di eruzione), attività vulcanica effusiva od esplosiva (Etna) c) Vulcani stromboliani e peleani: vulcani con pareti inclinate, lava molto viscosa (la lava solidifica e forma un tappo che ostruisce il cratere: quando esplode i gas trascinano con sé una grande quantità di materiale vulcanico), attività vulcanica di tipo esplosivo. d) Vulcani lineari: lunghe spaccature strette ed allungate da cui fuoriesce la lava, lava molto fluida, attività effusiva (dorsali oceaniche e vulcani islandesi) La distribuzione dei vulcani I vulcani sono concentrati lungo le dorsali oceaniche, i grandi rilevi montuosi che si susseguono sul fondo degli oceani, e nelle zone di subduzione, dove la crosta oceanica di una placca, avvicinandosi alla crosta continentale di un’altra placca, si immerge al di sotto di essa. Un’eccezione a questa regola è quella dei punti caldi (isole Hawaii) che si trovano al centro di una placca e non al confine fra due placche. Si tratta di punti in cui il magma risale direttamente dal mantello e perfora la crosta terrestre, formando una serie di edifici vulcanici allineati in corrispondenza del punto caldo. LA STRUTTURA DELLA TERRA 1) Crosta terrestre: strato solido (masse dei continenti e fondali oceanici), formato da rocce e minerali (per lo più silicati). Sotto i continenti lo spessore va da 50 a 100 km, sotto gli oceani lo spessore è al massimo di 10 km 2) Mantello: occupa circa l’80% dell’interno della Terra. Lo strato esterno è fluido ed è formato da magma (astenosfera), lo strato interno è rigido (mesosfera) e si estende fino a una profondità di 2900 km. 3) Nucleo terrestre: parte più interna, formata per lo più da ferro (e poco nichel). Si estende da una profondità di 2900 km fino a 6400 km. Il nucleo esterno è liquido. Il nucleo interno (la zona più profonda della Terra) ha una temperatura altissima (fra 4000 e 5000 gradi centigradi) ed è formata da materiale incandescente solido (la roccia non fonde perché è sottoposta ad una pressione altissima). I TERREMOTI Per terremoto (o sisma) si intende una rapida e improvvisa vibrazione della crosta terrestre che si propaga alle masse di roccia adiacenti. I movimenti comportano lo spostamento delle masse di roccia lungo delle spaccature che prendono il nome di faglie. Quando un terremoto si origina sul fondo del mare può provocare un maremoto o tsunami. Di solito i terremoti originano in punti sotto la superficie terrestre (ipocentri). Si chiama epicentro il punto della superficie che si trova sulla verticale dell’ipocentro.