Maggioni Corrado smm, Battesimo: grazia e impegno, Giornate Loreto 2014
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BATTESIMO: GRAZIA E IMPEGNO
Che cosa è il battesimo? Un sacramento o, detto con termine greco, un mistero.
Che cosa è il mistero? Una cosa incomprensibile? Un segreto? Il mistero è il disegno
di Dio, disegno di comunione, noto a lui e sconosciuto agli uomini, anzi disatteso da
essi, ma rivelato e realizzato pienamente in Cristo. Egli è il “mistero” = comunione
tra Dio e uomo. I fatti della vita di Gesù sono detti misteri, perché manifestano e
realizzano il disegno d’amore di Dio, il Mistero appunto. E anche le azioni rituali che
attualizzano questi misteri si chiamano misteri o sacramenti, poiché trasmettono,
elargiscono, immergono nel Mistero…
Scrive Jean Vanier che
«nel caso dell’amore la parola “segreto” non basta. Bisogna parlare di “mistero”.
Infatti, quando viene svelato un segreto, non resta più nulla da dire. Un mistero invece
non si esaurisce mai, si può sempre andare oltre nel penetrarvi, … entrare dentro,
perché di fatto un mistero è un luogo: non siamo noi a contenerlo, ma è lui che,
essendo più grande di noi, ci contiene. Un segreto abita in noi, mentre un mistero
siamo noi ad abitarlo… L’assurdo attraversa l’esistenza – è impossibile negarlo – ma,
a sua volta, l’amore può attraversare ciò che pare assurdo e ha il potere di trasformarlo
in mistero. E il mistero è abitabile: “Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9)» (Segni, San
Paolo, 140 e 158).
Sostare - come intendiamo fare in questi giorni - a riscoprire il “mistero” del
Battesimo che abbiamo ricevuto vuol dire essere disposti a fare un passo in più dentro
questo “mistero” inesauribile, poiché ha la sorgente nell’amore di Dio, nella vita
divina che scorre nella nostra esistenza mortale trascinandola verso l’immortalità,
l’eternità. Lo ricordava così Papa Francesco:
“Noi, con il Battesimo, veniamo immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la
morte di Gesù, il più grande atto d’amore di tutta la storia; e grazie a questo amore
possiamo vivere una vita nuova, non più in balìa del male, del peccato e della morte,
ma nella comunione con Dio e con i fratelli” (Catechesi del mercoledì, 8 gennaio
2014).
Fare un passo in più, adesso e qui a Loreto, dentro il “mistero”!, ossia dentro
l’amore non per impossessarci del mistero ma per abitarlo un po’ di più, per
frequentarlo meglio. Infatti riscoprire la portata del Battesimo non significa tanto
capire meglio un fatto del passato, ma sperimentare che il Vivente vive in me – per
me adesso, coinvolgendo “tutto” di me (mente, volontà, affetti, ciò che sono e ciò
che ho direbbe il Montfort) nella sua corrente di vitalità; mi coinvolge nella misura in
cui io mi lascio / non mi lascio liberamente attrarre un po’ di più o di meno se faccio
resistenza; fare un passo in più nel mistero del Battesimo vuol dire avvertire, sentire,
provare (non solo con il pensiero ma anche con il cuore, con il corpo…) che la Luce
che non tramonta illumina adesso le mie tenebre (quali sono?) e riscalda le mie zone
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gelate (quali sono?)… È ancora Papa Francesco a sottolinearlo in questi termini:
“Allora finiamo per considerarlo (il Battesimo) solo come un evento che è avvenuto
nel passato — e neppure per volontà nostra, ma dei nostri genitori —, per cui non ha
più nessuna incidenza sul presente. Dobbiamo risvegliare la memoria del nostro
Battesimo. Siamo chiamati a vivere il nostro Battesimo ogni giorno, come realtà
attuale nella nostra esistenza. Se riusciamo a seguire Gesù e a rimanere nella Chiesa,
pur con i nostri limiti, con le nostre fragilità e i nostri peccati, è proprio per il
Sacramento nel quale siamo diventati nuove creature e siamo stati rivestiti di Cristo
(Catechesi del mercoledì, 8 gennaio 2014).
Iniziati (esperienza) al mistero per entrare sempre più nel mistero (mistagogia =
azione che conduce dentro il mistero) al fine di abitare il mistero, ossia di praticare la
chiamata di Gesù ai suoi: “Rimanete nel mio amore” (Gv 15,19).
1.
L’ITINERARIO CATECHETICO PER GLI “ELETTI”
IN VISTA DELL’INIZI-AZIONE
Pensando a quale via percorrere per riscoprire il mistero, ho scelto di attingere
elementi dell’itinerario catechetico proposto, fin dall’antichità, agli eletti che si
preparano, nell’ultima Quaresima, a ricevere la grazia dei sacramenti del BattesimoConfermazione-Eucaristia (un solo sacramento iniziatico, scandito in tre segni, due
che si ricevono una sola volta perché imprimono il “carattere” e l’Eucaristia che
invece si ripete). L’itinerario è ritmato da 5 icone evangeliche, corrispondenti ai 5
vangeli delle domeniche di Quaresima (ancora oggi il ciclo A), vangeli che scrutano
i cuori, disponendoli a far posto alla grazia della vita nuova.
1.1.
Le tentazioni.
Nella 1a domenica di Quaresima, giorno in cui i catecumeni danno il nome,
ossia si iscrivono tra i candidati a ricevere i sacramenti a Pasqua di quell’anno, si
ascolta il vangelo delle tentazioni di Gesù.
Qual è il messaggio? La nostra esistenza è sottoposta alla tentazione-prova:
aderire a Dio o al diavolo, che contraddice ciò che esce dalla bocca di Dio. Senza
tentazione non c’è progresso! Occorre scegliere, attraversando una situazione di
stress. Il candidato alla rinascita pasquale deve sapere che il Battesimo non è una
“magia”, ma una vocazione all’ascolto vivificante-mortificante di un Dio che,
parlando, svela il mistero = disegno di comunione inseparabile con lui, proponendolo,
senza imporlo per forza. Lo propone liberamente e chiede una risposta altrettanto
libera. Fu già così al mattino del tempo, con Adamo-Eva.
Gesù, uomo come noi, battezzato da Giovanni, uscito dall’acqua, ascoltata la
vocazione che il Padre gli riserva (Tu sei il mio figlio eletto), viene spinto dallo
Spirito (che è disceso sopra di lui) nel deserto per essere tentato dal diavolo. Tre volte
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tentato di fare il volere del diavolo, Gesù vince queste suggestioni ancorandosi alla
parola di Dio. È furbo il maligno, poiché si rifà anch’egli alla parola divina per trarre
in inganno (Dio ha detto che manderà i suoi angeli perché non inciampi il tuo piede, e
dunque… se tu ti lanci dal pinnacolo del tempio, Dio non potrà non salvarti dallo
sfracellarti e tutti crederanno che sei il Cristo…). Ma Gesù non cade nel tranello!
Rinuncia, rinuncia, e rinuncia ancora alle seduzioni del diavolo, e crede, crede, e
crede sempre a ciò che esce dalla bocca di Dio. Così risulta vincitore, dopo 40 giorni
e non uno, e stava con le fiere e gli angeli lo servivano, cioè in paradiso.
Messaggio: Gesù ci ha dato l’esempio, per dimostrarci che in lui possiamo
anche noi vincere il male e scegliere il bene, fidandoci di ciò che esce dalla bocca di
Dio: questa è la fede! Dare ascolto a Dio tra altre 1000 voci contrarie.
La vita dei battezzati sarà una vita continuamente tentata di voltare le spalle a
Dio, al Vangelo, ma la fede è l’antidoto che sconfigge il male e permette di
sperimentare la vittoria di Cristo.
1.2.
La trasfigurazione.
Rinunciare alle suggestioni contrarie a Dio, alla Vita, alla Luce, costa fatica ma
apre la porta di una esistenza trasfigurata. Questo mistero per Gesù è un anticipo
della Pasqua: corpo trasfigurato di luce solare! Ascoltarlo, seguirlo… significa
sperimentare luce nuova. Far morire l’egoismo spalanca le porte all’amore-dono di sé
che solo è capace di trasfigurare ciò che è mortale in ciò che è immortale.
1.3.
La Samaritana (Gv 4,5-42).
Il candidato al Battesimo si riconosce nell’esperienza iniziatica della
Samaritana: dai segni a ciò che essi significano; dall’acqua del pozzo all’acqua viva,
dall’acqua che disseta fino alla prossima sete, all’acqua che disseta invece per la vita
eterna. Chi è il candidato al Battesimo?: uno assetato, che riconosce la propria arsura,
si apre alla fede in Gesù e riconosce in lui l’acqua che disseta per la vita eterna.
Immagini evocative…
1.4.
Il cieco nato (Gv 9,1-41).
Il candidato al Battesimo può riconoscersi nell’esperienza iniziatica del cieco
che fa pasqua obbedendo a quello che Gesù gli dice di fare: dopo avergli plasmato
del fango sugli occhi gli dice una parola precisa: va’ a lavarti alla piscina di Siloe.
Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Dalla cecità alla vista (primo livello), dall’incredulità alla fede (secondo livello,
approdo del segno): “Credi tu? …e chi è Signore? Io credo”. Non una fede imparata
da altri, ma confessata per esperienza personale e dunque più forte di ogni
ragionamento contrario, più chiara di ogni evidenza addotta per smentirla (è un
bestemmiatore, gli dicono i farisei, un bugiardo): “Io non so chi sia colui che mi ha
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aperto gli occhi: una cosa sola so, questa: che prima ero cieco e adesso ci vedo”.
Questa trasformazione, conversione, consapevolezza…. è fondamento del crederevivere in Cristo. Il battezzato è colui che sa rendere ragione di chi è Gesù per me: la
luce che rischiara le mie tenebre! Se manca questa esperienza, è impossibile lasciarsi
iniziare…
1.5.
Lazzaro rialzato dal sepolcro (Gv 11,1-45).
La parola di Gesù: “Lazzaro, vieni fuori” è capace di cambiare il corso delle
cose, di sciogliere la paralisi della morte. Chi può rialzare dalla morte dopo 4 giorni
di sepolcro? La Vita che non muore! Il candidato al Battesimo è così chiamato ad
ascoltare la parola precisa di Gesù che, chiamandolo per nome, gli ingiunge: “vieni
fuori”! Un comando che il Signore non smette di far risuonare al Lazzaro ancora
sepolto dentro di noi… “Vieni fuori!” dai tuoi pensieri egoici, ci dice il Signore, dal
tuo uomo vecchio, per entrare un po’ di più nel mio mistero!
2.
IN ASCOLTO DEL LINGUAGGIO RITUALE
Primo grado:
* Ammissione al catecumenato
Una risposta cosciente
Il movimento iniziatico-battesimale prende avvio da domande e risposte,
precise.
Che cosa domandi alla Chiesa di Dio? La fede!
E la fede che cosa ti dona? La vita eterna.
Domande – risposte che non sono puntuali, avvenute una volta soltanto, il
giorno del battesimo, ma è dinamica dialogica che attraversa ogni giorno
l’esperienza dei battezzati.
La fede è un dono da chiedere giorno dopo giorno, da chiedere alla Chiesa,
comunità credente e di credenti, che si rispondono l’un l’altro attraverso
credibili scelte di vita. La Chiesa elargisce gratuitamente il dono della fede e
quanto nutre la fede, a chi invoca-chiede…
Una grazia da invocare senza pretesa...
Un dono da desiderare, accogliere, coltivare, custodire, proteggere, difendere,
trasmettere, far passare…
Un dono che impegna chi lo riceve. Un dono da non seppellire!
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Il segno della croce
Segno eloquente che mentre dice il mistero di Cristo dice la vocazione
“cristiana”, ossia la chiamata ad essere “con-crocifissi” con lui, non sul legno
della croce (i martiri anche questo) ma nell’amore senza limiti, fino alla morte:
cf. Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti (= RICA) n. 83-87, p. 62-65
Il sacerdote segna la fronte del catecumeno dicendo:
N., ricevi la croce sulla fronte: Cristo stesso ti protegge con il segno del suo amore
[oppure: della sua vittoria]. Impara ora a conoscerlo e a seguirlo.
Anche i catechisti o garanti li segnano in fronte.
(Nel Battesimo dei Bambini: solo il segno, sacerdote, genitori e padrini)
Con-crocefissi nei sensi, corporalmente non idealmente come ricorda il rito (RICA n. 85)
Il segno di croce viene tracciato quindi sui sensi... I segni di croce sono fatti dai
catechisti o dai garanti, mentre il celebrante pronunzia la formula:
Mentre si segnano gli orecchi: Ricevete il segno della croce sugli orecchi
per ascoltare la voce del Signore.
Mentre si segnano gli occhi: Ricevete il segno della croce sugli occhi,
per vedere lo splendore del volto di Dio.
Mentre si segnano la bocca: Ricevete il segno della croce sulla bocca,
per rispondere alla parola di Dio.
Mentre si segnano il petto: Ricevete il segno della croce sul petto,
perché Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori.
Mentre si segnano le spalle: Ricevete il segno della croce sulle spalle,
per sostenere il giogo soave di Cristo.
Poi il celebrante segna da solo contemporaneamente tutti i catecumeni tracciando su
di essi il segno della croce, senza toccarli, mentre dice: Vi segno tutti nel nome del
Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo, perché abbiate la vita nei secoli dei
secoli.
Candidati: Amen.
Consegna dei Vangeli
Dopo l’ingresso in chiesa e l’ascolto della Parola di Dio, vi è la consegna
dei Vangeli ai catecumeni, con queste parole: Ricevi il Vangelo di Gesù
Cristo Figlio di Dio.
* Tempo e riti del catecumenato
Celebrazioni della parola di Dio
Esorcismi minori
114. Preghiamo. Signore Dio nostro, che riveli agli uomini la vera vita, togli la
corruzione del peccato, rafforzi la fede, ravvivi la speranza, accresci la carità, ti
preghiamo nel nome del diletto Figlio tuo e Signore nostro Gesù Cristo e nella
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potenza dello Spirito Santo: allontana da questi tuoi servi l’incredulità e il
dubbio [la servitù degli idoli e la magia, gli incantesimi e la negromanzia], la
cupidigia del denaro e le attrattive delle passioni, le inimicizie e le ostilità e
qualunque forma di malizia. Tu che li hai chiamati ad essere santi e immacolati
al tuo cospetto, rinnova in essi lo spirito di fede e di pietà, di pazienza e di
speranza, di temperanza e di castità, di carità e di pace. Per Cristo nostro
Signore. Tutti: Amen.
115. Preghiamo. Signore, Dio onnipotente, che hai creato l’uomo a tua
immagine e somiglianza nella santità e nella giustizia; tu che non l’hai
abbandonato quando è divenuto peccatore, e hai sapientemente provveduto alla
sua salvezza con l’incarnazione del tuo Figlio, salva questi tuoi servi liberandoli
da tutti i mali e dalla schiavitù del nemico; allontana da loro lo spirito di falsità,
di cupidigia e di malizia. Accoglili nel tuo regno e apri gli occhi del loro cuore
perché comprendano il tuo Vangelo, e, divenuti figli della luce, siano membra
della tua Chiesa santa, rendano testimonianza alla verità e, secondo i tuoi
comandamenti, esercitino le opere della carità. Per Cristo nostro Signore.
Benedizioni dei catecumeni
121. Preghiamo. Concedi, Signore, che i nostri catecumeni, istruiti nella
coscienza dei santi misteri, siano rinnovati al fonte battesimale e siano accolti
fra i membri della tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen.
Riti del catecumenato
Unzione con l’olio dei catecumeni
Secondo grado:
*
Rito dell'elezione o dell'iscrizione del nome (I domenica di Quaresima)
*
Tempo e riti della purificazione e dell'illuminazione
I.
Gli scrutini
Lo scrutinio non è un esame sulla conoscenza delle verità di fede, ma è un
discernimento, nella preghiera, della situazione di conversione del candidato. Lo
scrutinio è innanzitutto un’azione di Dio, compiuta attraverso il Vangelo domenicale.
Primo scrutinio (III domenica di Quaresima: vangelo della Samaritana: Cristo acqua viva)
Esorcismo
164. Dopo la preghiera per gli eletti, il celebrante, rivolgendosi verso gli eletti stessi, dice a
mani giunte:
O Dio, che hai mandato il tuo Figlio come salvatore, fa' che questi nostri catecumeni,
ansiosi di ricevere l'acqua viva come la samaritana del Vangelo, siano trasformati dalla
tua parola e riconoscano i loro peccati e le loro infermità. Non permettere che una
vana fiducia in se stessi li illuda né li inganni l'insidia del maligno, ma liberali dallo
spirito di falsità, perché riconoscano i loro errori e purificati interiormente possano
entrare nella via della salvezza. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen.
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Quindi, se ciò si può fare con facilità, il celebrante in silenzio impone la mano su ciascun
eletto.Poi, stendendo le mani sopra gli eletti, il celebrante continua:
Signore Gesù, tu sei la fonte a cui questi eletti giungono assetati, tu sei il maestro che
essi cercano. Davanti a te, che solo sei il santo, non osano dirsi senza colpa. A te aprono
con fiducia il loro cuore, confessano i loro peccati, scoprono le piaghe nascoste del loro
spirito. Nella tua bontà liberali da tutti i mali, guariscili nella loro malattia, estingui la
loro sete, dona loro la tua pace. Per la forza del tuo nome, che invochiamo fiduciosi,
vieni a salvarli, o Signore. Comanda allo spirito maligno che hai sconfitto con la tua
risurrezione. Mostra a questi tuoi eletti la via da percorrere nello Spirito Santo, perché
camminando verso il Padre, lo adorino nella verità. Tu che vivi e regni nei secoli dei
secoli. Tutti: Amen.
Secondo scrutinio (IV domenica di Quaresima: vangelo del cieco nato: Cristo luce)
Esorcismo
171. Dopo la preghiera per gli eletti il celebrante, rivolgendosi verso gli eletti stessi, dice a
mani giunte
Preghiamo. Padre di bontà, che hai concesso al cieco nato di credere in Cristo tuo
Figlio e di entrare a far parte del tuo regno, fa' che questi tuoi eletti siano liberati dalle
menzogne da cui sono insidiati e accecati, e fa' che, radicati saldamente nella fede,
diventino figli della luce e siano sempre luminosi di santità e di grazia. Per Cristo
nostro Signore. Tutti: Amen.
Quindi, se ciò si può fare con facilità, il celebrante in silenzio impone le mani su ciascun
eletto. Poi, stendendo le mani sopra gli eletti, il celebrante continua:
Signore Gesù, luce vera che illumini ogni uomo, libera per mezzo del tuo Spirito di
verità tutti coloro che sono oppressi sotto il giogo del padre della menzogna, e suscita in
coloro che hai eletto ai tuoi sacramenti il desiderio di aderire a te, perché, nella gioia
della tua luce, come il cieco del Vangelo che riebbe la vista, divengano fermi e sicuri
testimoni della fede. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Tutti: Amen.
Terzo scrutinio (V domenica di Quaresima: vangelo di Lazzaro: Cristo vita)
Esorcismo
178. Dopo la preghiera per gli eletti, il celebrante, rivolgendosi verso gli eletti stessi, dice a
mani giunte:
Preghiamo. O Dio, Padre della vita eterna, tu sei il Dio non dei morti, ma dei vivi e hai
inviato il Figlio tuo messaggero della vita, perché strappasse gli uomini al regno della
morte e li conducesse alla risurrezione. Libera questi eletti dal potere dello spirito
maligno, perché possano ricevere la nuova vita del Cristo risorto e le rendano
testimonianza con le opere. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Tutti: Amen.
Quindi, se ciò si può fare con facilità, il celebrante in silenzio impone la mano su ciascun
eletto. Poi, stendendo le mani sopra gli eletti, il celebrante continua:
Signore Gesù, che, risuscitando Lazzaro da morte, hai rivelato d'esser venuto perché
gli uomini avessero la vita e l'avessero in abbondanza, libera dalla morte questi eletti,
che cercano la vita nei tuoi sacramenti, allontana da loro lo spirito del male e, per
mezzo del tuo Spirito datore di vita, comunica loro la fede, la speranza e la carità,
perché vivano sempre uniti a te e abbiano parte alla gloria della tua risurrezione. Tu
che vivi e regni nei secoli dei secoli. Tutti: Amen.
II. Le consegne
Consegna del Simbolo
Consegna della Preghiera del Signore
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III. Riti immediatamente preparatori
Riconsegna del Simbolo
Rito dell' «Effatà»
Scelta del nome cristiano
Unzione con l'olio dei catecumeni
Terzo grado:
* Celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione
Litanie
Benedizione del fonte
Le rinunce
Rinunziate a satana e a tutte le sue opere e seduzioni? Eletti: Rinunzio.
Rinunziate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio? Eletti: Rinunzio
Rinunziate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
Eletti: Rinunzio.
Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato? Eletti: Rinunzio.
La spogliazione + Unzione
Vi ungo con l'olio, segno di salvezza: vi fortifichi con la sua potenza Cristo
Salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Eletti: Amen.
(unzione del petto, mani, altre parti del corpo)
La professione di fede trinitaria
Personale ma non soggettiva: credo! (al singolare),
perché è ereditata dalle prime generazioni di credenti,
intatta nonostante il passare dei secoli e delle mode... è la fede della Chiesa!
Nell’antichità era la formula battesimale: alla risposta Credo, il battezzando
veniva immerso nell’acqua.
L’immersione-emersione
Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
«Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati
battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti
insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per
mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita
nuova» (Rm 6,3-4).
Unzione dopo il Battesimo (se non segue la Confermazione)
Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, vi ha fatto rinascere
dall'acqua e dallo Spirito Santo e vi ha dato il perdono di tutti i peccati
unendovi al suo popolo; egli stesso vi consacra con il crisma di salvezza, perché
inseriti in Cristo, sacerdote, re e profeta, siate sempre membra del suo corpo per
la vita eterna. Battezzati: Amen.
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La vestizione
N. e N., siete diventati nuova creatura e siete rivestiti di Cristo. Ricevete perciò
la veste bianca e portatela senza macchia fino al tribunale del nostro Signore
Gesù Cristo, per avere la vita eterna. Battezzati: Amen. OICA p. 134
L’illuminazione
Siete diventati luce in Cristo. Camminate sempre come figli della luce perché
perseverando nella fede, possiate andare incontro al Signore che viene, con tutti
i santi, nel regno dei cieli. Battezzati: Amen. OICA p. 135
Confermazione
Imposizione delle mani
Crismazione con segno di croce sulla fronte:
N., ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono.
Confermato: Amen.
Il celebrane aggiunge: La pace sia con te.
Confermato: E con il tuo
spirito.
* Tempo della mistagogia
3.
CHIAMATA GRATUITA E IMPEGNO A CORRISPONDERVI
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e
mi segua» (Mt 16,24).
Con metodo propositivo che interpella la libertà, Gesù traccia il percorso
formativo dei suoi discepoli (oggi noi) in tre passi progressivi e conseguenti, poiché
l’uno prepara l’altro. Per seguire il Cristo bisogna farsi delle competenze “spirituali”:
egli non apre una scuola di retorica o di management, ma vuole formare lo spirito di
chi sceglie di vivere il Vangelo.
Anzitutto, Gesù chiede al discepolo di rinnegare se stesso, ossia di dire di no a
quanto detta il tornaconto e l’egoismo: ciò educa a dire di sì alla dinamica oblativa
propria di Dio. Difficile obbedire a Gesù, senza distaccarsi dal proprio volere. Lo
spazio lasciato libero dall’interesse per me dilata l’interesse per gli altri, formando
così alla capacità di amare sul serio, che è poi capacità di soffrire: costa rinnegare se
stessi per amore dell’altro. Perdersi per il bene altrui consuma la vita.
Questa è la croce di Gesù: un eccesso di puro amore, vissuto con libertà.
Comunemente si chiama croce una malattia, una disgrazia, un limite insuperabile…
cadutici addosso contro la nostra volontà. Tali situazioni sono evangelicamente delle
croci nella misura in cui purificano ed espandono la capacità di amare: la croce,
secondo Gesù, è libertà di sacrificarsi per puro dono. Tale virtù, fatta di pazienza,
accoglienza, perdono, misericordia senza calcoli, rende compatibili con la logica
pasquale della morte per la vita, abilitando a seguire il Cristo.
Maggioni Corrado smm, Battesimo: grazia e impegno, Giornate Loreto 2014
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Seguire Cristo non vuol dire andargli dietro guardandolo da “fuori”, ma lasciare
che compia anche in noi il suo percorso di umanità nuova. Se l’ingresso nel “mistero”
è reale, il mio uomo vecchio, invecchiato nel male, sarà smascherato, non più
alimentato e quindi condannato a morte … e ciò renderà possibile il parto dell’uomo
nuovo, ricreato secondo Dio, a immagine del suo amato Figlio, il nuovo Adamo…
Sta tutto qui, nel conformarci a Cristo sempre di più, il mistero del Battesimo, il
camminare in una vita nuova per grazia divina ed impegno nostro a rinnegare l’uomo
corrotto che vive in noi… Questo cammino sarà perfetto nella Gerusalemme del
cielo, dove davvero “saremo simili a Dio e lo vedremo così come egli è” (1Gv 3,2).
Mentre siamo quaggiù, dobbiamo fare i conti con la compagnia del nostro uomo
vecchio che non muore mai del tutto, che anche dopo aver ricevuto fendenti mortali
riprende tuttavia fiato, come un malato terminale che non si arrende…
Più lavoro per ridurre la vecchiezza incompatibile con la giovinezza del Cristo, e
più la sua grazia può plasmarmi a immagine dell’umanità nuova.
p. Corrado Maggioni smm