ISTITUTO SALESIANO “DON BOSCO” Villa Ranchibile Via Libertà, 199 – 90143 – PALERMO LICEO SCIENTIFICO Anno scolastico 2015/2016 PROGRAMMA DI LINGUA E CULTURA ITALIANA Svolto nella classe 1a sez. B Docente: Prof. Alberto Alaimo Testi: P. Biglia, P. Manfredi, A. Terrile, Il più belli dei mari. Antologia per il primo biennio con corso di scrittura. Narrativa (A), 2014, PARAVIA PEARSON; P. Biglia, Il più bello dei mari. Antologia per il primo biennio. Epica (C), 2014, PARAVIA PEARSON; M. Sensini, L’agenda d’italiano. Le cose da sapere e da saper fare, 2014, A. MONDADORI SCUOLA. Contenuti Narrativa 1. Che cos’è un testo narrativo: differenza fra racconto e romanzo; l’autore e il narratore; che cos’è una sequenza, tipologia e natura di una sequenza. 2. Fabula e intreccio, le anacronie (analessi e prolessi), le tecniche narrative (scena, sommario, ellissi, pausa, analisi), il ritmo narrativo. 3. Lo schema narrativo: l’antefatto, la situazione iniziale, i tipi di incipit (dall’inizio dei fatti, in medias res, dalla fine dei fatti), l’esordio, le peripezie, la Spannung, lo scioglimento, i tipi di finale (aperto/chiuso, a sorpresa, drammatico, a lieto fine). 4. La rappresentazione dei personaggi: la tipologia (statici e dinamici), la caratterizzazione (fisica, psicologica, ideologica, culturale, sociale), il ruolo (protagonisti, personaggi secondari, comparse), la funzione (eroi, oggetto del desiderio, antagonisti, aiutanti, oppositori, antieroi), la presentazione (diretta, indiretta, mista). 5. Lo spazio e il ruolo da esso assunto (valore denotativo e connotativo), il tempo e il ruolo da esso assunto. 6. Il narratore: i livelli della narrazione e i gradi del narratore, il narratore interno ed esterno, palese e nascosto, onnisciente. 7. Il punto di vista e la focalizzazione: zero, interna (fissa, variabile, multipla), esterna. 8. Le tecniche stilistiche o espressive (il discorso diretto libero e legato, il monologo comune, il soliloquio, il monologo interiore, il flusso di coscienza, il discorso indiretto libero e legato). 9. La lingua e lo stile: denotazione e connotazione, il ritmo stilistico (paratassi e ipotassi), lo stile nominale, le figure retoriche (similitudine, metafora, analogia, simbolo, antitesi, ossimoro, iperbole), il registro linguistico e le sue tipologie. 1 10. Antologia di brani letti e studiati: pag. 2, pag. 13, pag. 30, pag. 41, pag. 48, pag. 63, pag. 122, pag. 149, pag. 156, pag. 625, pag. 633. Lettura integrale del romanzo Ciò che inferno non è di Alessandro D’Avenia. Epica 1. Da dove nasce l’importanza del genere epico; il concetto e il significato di epos e mythos, rapporti fra epica e mito. Lettura, interpretazione e commento del mito di Orfeo ed Euridice secondo Ovidio, Bufalino e Airaghi (pp. 30-36). 2. L’epica omerica, Omero e la questione omerica; gli aedi e i rapsodi; le caratteristiche degli dei. 3. L’Iliade: la struttura, l’antefatto, l’argomento, i personaggi, i temi (con particolare attenzione ai valori della società aristocratica e alla kalokagathìa), lo stile (con particolare attenzione allo stile formulare, agli epiteti e ai patronimici). 4. Lettura, commento e parafrasi dei brani di pag. 64, 85, 92. Grammatica 1. Cosa vuol dire comunicare: etimologia del termine comunicazione, comunicazione e relazione; gli elementi della comunicazione (emittente, ricevente, messaggio, referente, codice, canale, contesto, registro); definizione di lingua, linguaggio e parola; le sei funzioni della lingua di Jakobson (emotiva, fatica, conativa, poetica, metalinguistica, referenziale). 2. Come si scrive un tema: introduzione, corpo, conclusione. 3. Ortografia e punteggiatura. 4. Le nove parti del discorso: parti variabili e invariabili. 5. L’articolo: definizione, l’articolo determinativo, indeterminativo e partitivo. 6. Il nome: definizione, i nomi e il loro significato (comuni/propri, concreti/astratti, individuali/collettivi, numerabili/non numerabili), i nomi e le loro forme (dal maschile al femminile: mobili, indipendenti, di genere comune, di genere promiscuo; dal singolare al plurale: variabili/invariabili, difettivi/sovrabbondanti), i nomi e la loro struttura (primitivi, derivati, alterati, composti). 7. L’aggettivo: definizione, l’aggettivo qualificativo (funzione attributiva e predicativa, i gradi, la struttura: primitivi, derivati, alterati, composti), l’aggettivo sostantivato, gli aggettivi determinativi (possessivi, dimostrativi, identificativi, indefiniti, numerali, interrogativi, esclamativi). 8. Il pronome: definizione, differenza fra aggettivo e pronome, i pronomi personali (soggetto/complemento, tonici/atoni), possessivi, dimostrativi, identificativi, indefiniti, misti, interrogativi, esclamativi. 9. Il verbo: definizione, i modi e i loro tempi, il genere del verbo (transitivo/intransitivo), la forma (attiva, passiva, riflessiva propria/apparente/reciproca/media, il passaggio dalla forma attiva alla passiva), i verbi impersonali, i verbi di “servizio” (ausiliari, servili, fraseologici, aspettuali e 2 causativi), il concetto di valenza verbale (verbi zerovalenti, monovalenti, bivalenti, trivalenti, polivalenti), le coniugazioni. 10. L’avverbio: definizione, gli avverbi qualificativi, gli avverbi determinativi (di tempo, luogo, quantità, valutazione, interrogativi, esclamativi, altri avverbi), i gradi dell’avverbio, le locuzioni avverbiali. 11. La preposizione: definizione, le preposizioni proprie, improprie, le locuzioni prepositive. 12. La congiunzione: definizione, le congiunzioni coordinanti e subordinanti. 13. L’interiezione: definizione, le interiezioni proprie, improprie, le locuzioni interiettive. 14. Tutti i valori del che, il che polivalente. 15. Il quaderno degli errori: monosillabi omofoni con accento e senza accento; coppie di sillabe unite, separate, con h, con apostrofo; monosillabi scritti in modo diverso; la dislocazione a sinistra o a destra; riorganizzazione dei tempi e dei modi verbali; il che polivalente; regole generali di ortografia. Palermo, li 03/06/2016 Gli Studenti Il Docente Prof. Alberto Alaimo 3