EDUCARE CON I MEDIA
prof. Mariano Diotto
1978
EDUCARE CON I MEDIA
prof. Mariano Diotto
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Com’è bello far l’amore da Trieste in giù
com’è bello far l’amore io son pronta e tu...
tanti auguri, a chi tanti amanti ha
tanti auguri, in campagna ed in città.
Com’è bello far l’amore da Trieste in giù
l’importante farlo sempre con chi hai voglia tu
e se ti lascia lo sai che si fa...
trovi un altro più bello, che problemi non ha.
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Docenti e nuovi media
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Comunicazione e significato
Non si può non comunicare
Il punto di partenza della semiotica e la giustificazione della sua
utilità si possono trovare in un fatto elementare che è stato definito
«il primo assioma della comunicazione».
Comunicare non vuol dire semplicemente diffondere solo
un’informazione su di se, presentarsi al mondo,
avere un aspetto che viene interpretato, magari tacitamente,
da chiunque sia presente.
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Comunicazione e significato
Noi vediamo sempre le cose che ci troviamo attorno e i loro
comportamenti secondo certe categorie o etichette.
Fin dall'inizio non abbiamo l’impressione di percepire un caotico
insieme di stimoli sensoriali, cui in effetti i nostri organi sensoriali
devono essere sottoposti.
Da subito, invece, vediamo delle cose, relativamente stabili, che
agiscono e subiscono azioni.
Ogni cosa ci appare dunque etichettata secondo
la sua apparenza, e fornita, per così dire, di istruzioni per l'uso.
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Comunicazione e significato
Le cose, infatti, non ci appaiono in maniera astratta, ma subito le
vediamo secondo la loro utilità, il loro pericolo, le azioni che ci
sono richieste: ogni cosa è per noi.
Questa ricchezza di senso del mondo mobilita moltissime
conoscenze, tutta un'enciclopedia di saperi formali e informali.
Ed è quindi diversa da persona a persona, da società a società, da
tempo a tempo.
Chiameremo significazione questa condizione
di ricchezza di senso.
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Comunicazione e significato
Perché trattare assieme i processi di comunicazione vera e propria e di
significazione sotto il nome comune di comunicazione?
1. I meccanismi che rendono possibile la comunicazione vera e propria sono
caratterizzati dalla logica della significazione. Perché l’oggetto che viene
trasmesso dall'emittente al destinatario possa adempiere alla sua funzione,
esso deve risultare significativo.
2. È spesso facile e in genere assai comune lavorare sull'aspetto di una cosa o
di una persona, manipolare insomma la sua significazione, in maniera tale da
raggiungere determinati effetti comunicativi.
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Il mondo non nasce etichettato
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Ricezione
Definizione
L'universo è pieno di indizi o sistemi di misura potenziali, che
nessuno rileverà mai.
E viceversa, forse ogni cosa del mondo potrebbe diventare
significativa, se fosse inserita nel sistema adatto di domande.
Tale concetto si applica a maggior ragione per l'esempio più tipico
della comunicazione volontaria, la produzione linguistica di un
essere umano, che non può logicamente essere pensata senza un
polo ricettivo.
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Ricezione
Definizione
Alla base di questo atto comunicativo c'è dunque la meraviglia,
l'essere stupiti che è alla base di tutta la filosofia e la scienza.
Il principio di efficacia di questa meraviglia è la rilevanza o salienza
nel contesto.
Il suo modo di funzionamento consiste nel rilevare identità e
differenze di tipi.
La produzione di segni è invece dell'ordine della manipolazione: si
tratta di realizzare degli oggetti che, per il modo in cui sono fatti o per
la loro posizione, «chiedano» di essere interpretati.
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meraviglia
contesto
funzionamento
manipolazione
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Ricezione
Definizione
Da quel che si è detto risulta chiaro che la ricezione è certamente un
atto del ricettare e non solo una sua passiva condizione, e
soprattutto che non si tratta per nulla di un atto semplice e
puntuale.
Si tratta piuttosto di un processo complesso, che coinvolge
numerose tappe e verifiche, che viene compiuto non nella solitudine
di un soggetto astratto, ma in un rapporto stretto e dialogico col
testo, con la società in cui la ricezione si svolge, con gli altri testi che
il ricettare conosce e da cui è influenzato.
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Segno
Significante e significato
Triangolo
semiotico
Il segno è costituito dall'unione di un significato (un concetto) con
un significante (cioè una forma sonora, o un'immagine uditiva).
Perciò, ad esempio, la parola italiana Mela è un segno linguistico
che unisce il concetto di "mela" alla catena fonica /'mela/.
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Segno
Rapporto significante e significato
Connotazione
Denotazione
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Magic Bullet-theory
Elementi di discussione:
1. Onnipotenza dei media
2. Masse atomizzate ed indifese
3. Uniformità della risposta
4. Esistenza di un nesso causale
5. Manipolazione
La guerra dei mondi del 30 ottobre 1938 - CBS
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Una teoria matematica
della comunicazione
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segnale
fonte
Segnale
ricevuto
ricevente
trasmittente
Fonte del
rumore
destinatario
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Novità
dal punto di vista metodologico:
sulla scomposizione del processo comunicativo nei suoi elementi
costitutivi
dal punto di vista tecnico:
sull’efficienza del processo comunicativo
dal punto di vista dell’efficacia comunicativa
sulla capacità diffusiva delle comunicazioni di massa
di trasmettere a vasti pubblici “gli stessi contenuti”
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fonte
trasmittente
ricevente
segnale
Segnale
ricevuto
Fonte del
rumore
destinatario
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Strutture della comunicazione
Il quadrato semiotico
s1
non s2
s2
non s1
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Strutture della comunicazione
Il quadrato semiotico
Caratteristiche
1. s1 e s2 sono gli elementi contrari della categoria semiotica presa
in considerazione;
2. i contrari appaiono come tali per una decisione che può essere
della cultura, ma anche dell'autore di un testo, o di chi lo analizza;
3. la relazione di contrarietà non è naturale, ma è stabilita
in maniera arbitraria.
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Storie
Definizione e caratteristiche
La cultura distingue fra due grandi classi di sistemi sociali:
1. le culture testualizzate, in cui prevale la narrazione
2. le culture grammaticalizzate in cui invece prevalgono testi in cui le
regole sociali sono stabilite in maniera esplicita (codici per il diritto,
enciclopedie e trattati per la conoscenza, professioni di fede e trattati di
teologia per la religione, manuali per le istruzioni per l'uso).
I due sistemi non sono escludenti.
In generale le culture veramente testualizzate sono quelle caratterizzate
dall’oralità primaria, cioè dall’assenza di scrittura.
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Storie
Ritmo
Un altro aspetto essenziale della superficie di un testo narrativo è il
suo ritmo.
Per ritmo intendiamo la sua capacità di un testo di influenzare i
tempi e i modi di lettura.
È evidente che ci sono dei testi che presentano una durata
precostituita rispetto al lettore, come il cinema, la televisione, il
teatro.
Altri mezzi hanno invece una durata più libera, come i libri e i
giornali.
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Storie
Mondi possibili
I mondi possibili sono tali solo in rapporto al mondo dell'esperienza
attuale, che funge da parametro a partire dal quale misurare le deviazioni
introdotte dai testi specifici.
Affinché sia possibile far comunicare tra di loro il mondo possibile
narrativo e il mondo dell'esperienza reale è necessario trattarli entrambi
come costruzioni concettuali.
La differenza fondamentale tra il mondo possibile della narrazione e
quello di riferimento è che, mentre quest'ultimo è complesso e ricco, in
quanto comprende tutte le interpretazioni che la nostra cultura ha
elaborato attorno ai suoi oggetti, il primo è un piccolo mondo
parassitario rispetto al mondo di riferimento.
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Dove va la comunicazione?
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I NEW MEDIA
I nuovi media sono quei mezzi di comunicazione di massa sviluppatisi
posteriormente alla nascita dell'informatica e in correlazione ad essa.
Essendo ormai radicato l'uso del termine "medium" (singolare di media)
per indicare i mezzi di comunicazione di massa, tali strumenti vengono
definiti «nuovi media» nella misura in cui vengono usati come mezzi di
comunicazione di massa (one-to-many) o comunque su larga scala.
L'interattività offerta dalle applicazioni web consente una tipologia di
comunicazione propria degli stessi nuovi media, e cioè né one-to-one né
one-to-many, ma addirittura many-to-many.
La comunicazione digitale permette infatti una simultaneità intercognitiva
delle esperienze collettive.
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CD e DVD quando sono usati, ad esempio, con finalità pubblicitarie
Siti web
Chatroom
E-mail, nella misura in cui viene usata come strumento di comunicazione
di massa o comunicazione massiva
Gruppi di discussione (forum, news)
Blog
Social Website
Telefonia mobile, per le applicazioni evolute (cioè diverse dalla
comunicazione interpersonale), con particolare riguardo alla convergenza
Radio Instore e Radio Personalizzate come strumento di comunicazione di
massa utilizzate dalle Insegne della Grande Distribuzione, o in ambito
retail, con finalità pubblicitarie
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Si interessano ai nuovi media anche altre
discipline, quali l'antropologia, l'informatica e
le scienze cognitive (psicologia, percezione),
nonché la psicologia sociale, semiotica dei
nuovi media.
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1. sono interattivi
2. nascono e muoiono con facilità
3. richiedono una fedeltà
4. hanno un linguaggio stringato
5. ampliano le relazioni formali
Perchè i giovani li usano?
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4 febbraio 2004 - Mark Zuckerberg
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marzo 2006 - Obvious Corporation di San Francisco
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settembre 2006 (precedentemente chiamato Facebox e Bingbox)
- proprietà di una società belga
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creata nel 2003 da Tom Anderson e Chris DeWolfe attualmente è
del colosso di Murdoch
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giugno 2003 - società americana Linden Lab e nasce dalla
visione del fondatore, il fisico Philip Rosedale.
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23 agosto del 1999 - piccola società di San Francisco: la Pyra Labs. Oggi è di proprietà di Google
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2005 - Matt Mullenweg
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Il prodotto è stato introdotto nel 2002.
La soluzione tecnica è stata messa a punto in Estonia da Jaan Tallinn, Ahti Heinla e Priit Kasesalu.
Ora fa parte del gruppo Ebay.
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I giovani mentre utilizzano le nuove tecnologie della comunicazione sia appropriano di volta in volta degli strumenti con cui dialogano, a cui si adattano, in un processo continuo di costruzione di esperienza che arricchisce il loro equipaggiamento di senso per agire nel mondo.
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I giovani sono in grado di sfruttare tutte le potenzialità dei media elettronici e di combinarle non solo tra loro, ma anche con quelle dei vecchi media.
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I giovani sanno scegliere nel loro equipaggiamento il mezzo più adatto per veicolare messaggi in quel preciso momento.
Ne conoscono i limiti-­pericoli perché sono consapevoli invase le proprie competenze per muoversi agilmente nel mondo della comunicazione digitale devono sapere.
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I rischi della comunicazione digitale sono commisurati alla dimestichezza, all’alfabetizzazione che uno possiede con le tecnologie così come capita in qualsiasi altro frangente della vita quotidiana.
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La conoscenza e la competenza, che in questo ambito soprattutto si acquisiscono attraverso l’esperienza, sono le risorse fondamentali dei Bricoleur high tech.
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Dove si colloca il rapporto docente-­‐studente
nei confronti dei new media?
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CONCLUSIONE
Un buon docente dovrebbe:
1. conoscere la grammatica della comunicazione;
2. utilizzare le forme comunicative migliori per i propri studenti;
3. costruire delle narrazioni;
4. dare un ritmo alle narrazioni che sia corrispondente a quello dei suoi studenti;
5. utilizzare meno tecnologia e più creatività.
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