N46°- E13°, le coordinate di Rita Maffei portano Udine a

annuncio pubblicitario
N46°- E13°, le coordinate di
Rita Maffei portano Udine a
Contatto
Lo spettacolo di arte partecipata N 46° – E 13° della regista
Rita Maffei ha aperto sabato scorso, al Palamostre di Udine la
stagione 2016/2017 di Contatto 35.
Maffei ha portato in scena 48 persone, tutti attori non
protagonisti, scelti tra coloro che avevano risposto alla
chiamata della regista che voleva indagare sull’immagine,
sulle impressioni, su ciò che può essere raccontato di un
luogo ad un ipotetico sconosciuto. Due mesi di intenso lavoro
durante i quali questo gruppo eterogeneo ha potuto elaborare,
sotto lo sguardo attento della regista, il proprio vissuto, la
propria mappa per portare in scena, in quella fantastica
“piazza” che è il teatro, l’essere persona inserita in un
luogo. Non numeri, non mero conto statistico di nati, morti,
sposati, divorziati, ma nomi quali Josefina, Mario, Teresa,
Bruno, Leonardo, Mariantonietta (con solo una a), solo per
citarne alcuni, nomi a cui corrispondono persone che con le
loro vite e le loro relazioni costituiscono il tessuto sociale
in continua evoluzione e trasformazione. Raccontarsi per
raccontare cosa vuol dire dunque, abitare, vivere, sognare a N
46°- E 13° le coordinate geografiche di Udine. C’è chi
preferisce, “durante Friuli Doc andare a Pordenone legge” e
chi ha incontrato per lavoro un rifugiato e ha potuto vedere
nei suoi occhi la gratitudine per un letto pulito o un bagno
non da caserma, o ancora chi ha fatto della zumba o meglio
dell’insegnante (bella, brava ma soprattutto intelligente) una
vera e propria ossessione.
Il pilota spaesato….
La fantomatica “chiusura” caratteriale tipica degli udinesi è
rappresentata dalla regista da figure che camminano sulla
scena dapprima con le braccia conserte che “abbracciano sé
stesse” e poi si sciolgono nell’abbraccio in coppia dei
danzatori di tango (provenienti dalle scuole di tango
Newlifetango, MyM tango, Danza Y Vida). Ne esce un’immagine
vera, schietta e rappresentativa della cittadina friulana
lontana dagli stereotipi.
Immagine che facilmente si imprime nella mente degli
spettatori i quali si riconoscono nei frammenti di vita
raccontati da chi è sul palco. Il Coro Popolare della
Resistenza e Nicoletta Oscuro con “Il valzer dei veleni” hanno
assicurato i momenti musicali.
Hanno collaborato con la Maffei che ha curato regia e
drammaturgia dello spettacolo anche Luigina Tusini che si è
occupata degli interventi visivi, Laura Della Longa ha curato
la supervisione coreografica, Nicoletta Oscuro maestra di
tango e direzione del coro, Alberto Bevilacqua il disegno
luci. Lo spettacolo è stato realizzato con il sostegno di
Mibact, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Udine,
Fondazione Crup, Amga e Banca di Udine.
Maria Teresa Ruotolo
Scarica