SI È APERTA LA STAGIONE DEL NUOVO VERDI CON LA COMPAGNIA «ESTAMPAS PORTEÑAS» A Brindisi trionfa il mito del tango di UGO SBISÀ D icono che il tango voglia rappresentare l’eter no dualismo tra eros e thanatos che coesistono quasi avvinghiati tra loro e prendono corpo in quelle movenze sensuali, a tratti addirittura lascive di una danza nella quale, come osserva Borges, le coppie di ballerini si lanciano continui sguardi e gesti di sfida, in un gioco di seduzione nel quale però l’uomo non dà mai le spalle alla donna. Come dire, perché fidarsi è bene, ma non fidarsi e meglio. E all’aspetto più sensuale del tango, alla sua storia ormai antica, quasi leggendaria, si è ispirata la coreografa Carolina Soler per portare in scena con la sua compagnia,«Estampas Porteñas», Tango Feelings lo spettacolo che ha inaugurato in esclusiva nazionale la stagione del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi. Diviso in due parti, distinte anche sotto il profilo narrativo, Tango Feelings accompagna gli spettatori nella dimensione più genuina della danza argentina e nel primo tempo è ambientato in una «milonga», nome col quale si usa definire le casas da baile che aprono le proprie porte al tango. Niente atmosfere sordide però o ambientazioni esistenzialiste: quello che si vede in scena dà più l’idea di una sorta di Cotton Club porteño, un locale elegante, in altre parole, dove sei coppie di ballerini si alternano in quadri di coppia e di gruppo (anche con danze solo maschili, come da tradizione appunto), mettendo in scena una serata qualunque nella vita di un locale notturno: danze, libagioni, scaramucce sentimentali e persino principi di rissa. E qui viene la prima sorpresa, perché il livello di virtuosismo è elevatissimo e le evoluzioni lasciano senza fiato, anche grazie a coreografie che impegnano i danzatori in figurazioni a tratti complesse – ecce - zionali tra l’altro i «ganci» – ma sempre coerenti con la tradizione del tango e, soprattutto, affrontate con una naturalezza sorprendente. Completa «sostanzialmente» il quadro la musica eseguita in scena dai «Viceversa», cinque veri virtuosi argentini che, anche con l’aggiunta del cantante Javier di Ciriaco, costruiscono una suggestiva colonna sonora nella quale spiccano i nomi di compositori quali Julio De Caro, Pedro Laurenz, Alfredo Le Pera e ovviamente di Carlos Gardel, il mito che non muore mai. Nella seconda parte poi, The Show, la scena si fa spoglia, astratta e il tango prende il sopravvento con una serie di numeri nei quali le coppie si alternano all’ensemble in evoluzioni mozzafiato, mentre l’orchestra ha dei quadri tutti per sé. Inevitabile qui confrontarsi con la figura torreggiante dell’Astor Piazzolla della Cuatros E staciones Porteñas, ma anche dei celeberrimi Libertango e Adios Nonino che il pubblico accoglie con grandi manifestazioni di entusiasmo per poiesplodere nel tripudio finale sulle note della Cumparsita di Matos Rodriguez.E meritano senza dubbio di essere ricordati questi splendidi interpreti, Fernando Garcia e Sol Cerquiades, Cristian Gallardo e Betania Botana, Ariel Leguizamon e Yesica Esquivel, Jonathan Spitel e Betsabel Flores, Martin Barbadori e Debora Agudo, Pablo Sosa e Mariela Maldonado. A Brindisi il pubblico che affollava il Nuovo Verdi ha decrtetato il successo di una serata che suona di buon auspicio per il prosieguo della stagione allestita dal direttore artistico Italo Nunziata.