1. RIASSUNTO L’incremento numerico ed il ricorrente ritrovamento di organismi gelatinosi, in particolare meduse, rappresentano due aspetti di un fenomeno ecologico naturale che, apparentemente, avviene in maniera non prevedibile, ma con una frequenza ed una intensità che negli ultimi 20-30 anni si sono manifestate in costante aumento. I bloom o proliferazioni di meduse si manifestano con la rapida comparsa ed aggregazione di enormi biomasse di meduse, ben note per gli impatti negativi sulle attività antropiche e sulle reti trofiche dell’ecosistema pelagico. Se la presenza di specie urticanti ha conseguenze deleterie per il turismo balneare, la presenza di grandi aggregati di meduse può determinare il blocco degli impianti di raffreddamento di centrali elettriche e nucleari, arrestare le attività di impianti di desalinizzazione, rendere problematiche le comuni attività di pesca e di acquacoltura, determinando un ingente impatto socio-­‐economico. A livello ecosistemico, le proliferazioni (bloom) di meduse possono esercitare un effetto di predazione che incide significativamente sul successo riproduttivo di molte specie, incluse numerose specie ittiche di interesse commerciale e, più in generale, i bloom di meduse possono determinare un cambiamento sostanziale nella struttura ed organizzazione delle comunità marine. La valutazione quantitativa e qualitativa della biomassa da zooplancton gelatinoso è un campo di ricerca recentemente in espansione come indicato dal numero di progetti di ricerca attivati in quest’ambito. Questo lavoro s’inserisce nell’ambito delle attività di un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea (VECTORS -­‐ Vectors of Change in Oceans and Seas Marine Life, Impact on Economic Sectors, http://www.marine-­‐vectors.eu) con lo scopo di studiare l’impatto della proliferazione di organismi gelatinosi nei mari Europei. Gli studi sin qui condotti hanno indicato che questi fenomeni potrebbero, almeno in parte, presentare anche effetti positivi per le attività umane, ed in particolare nel campo delle molecole bioattive di origine marina per la farmacologia e la nutraceutica. In questo lavoro è stata indagata la possibilità di estrarre sostanze bioattive da Cotylorhiza tuberculata, una medusa di facile reperibilità nel Mar Mediterraneo, 1 con scarso potere urticante, la cui biomassa può raggiungere notevoli dimensioni. È stato definito un metodo di estrazione di componenti attivi e l’estratto è stato separato in tre frazioni che sono state parzialmente caratterizzate. Le frazioni dell’estratto di medusa sono state valutate per gli effetti sulla vitalità di due linee cellulari umane, cheratinociti e cellule di adenocarcinoma mammario, MCF-­‐7. Infine, sono stati valutati gli effetti delle tre frazioni dell’estratto di Cotylorhiza tuberculata, su un peculiare target cellulare, la comunicazione intercellulare mediata dalle giunzioni comunicanti, o giunzioni gap. I risultati hanno evidenziato che l’estratto di medusa è costituito da diversi componenti di natura proteica e di natura lipidica, che tali componenti manifestano una singolare attività differenziale su cellule cancerose e non, manifestando, a parità di concentrazione, una maggiore citotossicità su cellule cancerose. Una significativa attività di induzione della comunicazione intercellulare in entrambi i tipi cellulari, inoltre, è stata registrata per le frazioni dell’estratto di medusa arricchite nelle componenti proteiche. Per quanto preliminari, i risultati di questo lavoro di tesi supportano significativamente la prospettiva di un potenziale impiego in campo nutraceutico e/o farmacologico di molecole di origine marina, provenienti in particolare dallo zooplancton gelatinoso. 2