ONCOLOGIA MOLECOLARE E GENETICA DEI TUMORI Genetica del cancro e studio del microambiente tumorale PRINCIPAL INVESTIGATOR Massimo Zollo STAFF Paquito De Antonellis (post-doctoral fellow) Daniela Spano (post-doctoral fellow) Marianeve Carotenuto (dottorando Federico II) Daniela De Martino (dottorando Federico II) Gennaro De Vita (dottorando Federico II) Veronica Ferrucci (dottorando SEMM) Nadia Aiese (studentessa) Daniela Magliulo (studentessa) Maria Cristina Chiarolla (studentessa) Alessandro Alonzi (studente) ACHIEVEMENTS Presentazione della Patente Internazionale PCT presso l’Ufficio Europeo Brevetti EPO Titolo” WO 2012/000828/ “PYRIMIDO[5,4-d] PYRIMIDINE COMPOUNDS AND USES THEREOF IN THE TREATMENT OF CANCER”, grazie ai dati ottenuti e presentati nel lavoro Virgilio A., Spano D. et al. Eur J Med Chem. 2012. International patent application PCT - WO 2012/000828/ “PYRIMIDO[5,4-d]PYRIMIDINE COMPOUNDS AND USES THEREOF IN THE TREATMENT OF CANCER”. Results presented in reference Virgilio A., Spano D. et al. Eur J Med Chem. 2012 were part of the patent file. 70 Il cancro è regolato da segnali intrinseci ed estrinseci che ne promuovono la progressione attraverso cinque fasi: iniziazione, promozione, conversione maligna, progressione e metastasi. Tali processi sono guidati da variazioni genetiche che guidano la transizione epitelio-mesenchimale (da cellule in adesione a cellule con capacità migratoria); creando pertanto, un “network” di comunicazione citochinemediato tra le cellule del sistema immunitario caratteristico del microambiente tumorale (Fig.1). Sono state perseguite due principali linee di ricerca: lo studio di h-Prune, promotore di metastasi che influenza la comunicazione tra le cellule tumorali e le cellule immunitarie nel mi- croambiente insieme all’identificazione di nuove molecole che ne inibiscono l’attività; lo studio della genetica del Medulloblastoma, tumore del sistema nervoso centrale, finalizzato all’identificazione di alterazioni nel genoma che comportano la de-regolazione di geni, proteine e miRNAs coinvolti nella tumorigenesi. In particolare è stata studiata la funzione di due miRNAs (miR199b-5p e miR34a) nella biologia delle Cellule Tumorali Staminali e nel suo microambiente. Questi studi mirano alla comprensione dei meccanismi di progressione tumorale per lo sviluppo di nuove applicazioni terapeutiche nell’uomo. Linee di ricerca H-prune, una proteina multifunzionale nel cancro La proteina h-prune è coinvolta nel carcinoma della mammella, del polmone, del colon-retto, del gastrico e dell’esofago, e la sua over-espressione correla con il grado di invasione e di metastasi linfonodale. Tuttavia, non è del tutto noto come hprune influenzi questo fenomeno. A questo scopo, abbiamo identificato una proteina “ASAP1” che controlla gli effetti di h-prune in vitro e in vivo nel cancro del colon-retto (Müller T. et al; Oncogene. 2010). Inoltre, abbiamo usato il Dipiridamolo (DP) (un farmaco anti-aggregante piastrinico utilizzato per disturbi ischemici nel cervello). Inoltre, abbiamo utilizzato il DP in modelli animali di carcinoma mammario dimostrando la sua efficacia in vivo nel compromettere l’azione del microambiente tumorale (Spano D. et al; Clin Exp Metastasis. 2012). Inoltre abbiamo identificato nuovi derivati del DP che mostrano la loro attività specifica nell’inibire la proliferazione e la motilità di linee cellulari di carcinoma mammario indotte all’espressione del gene/proteina h-prune (Virgilio A., Spano D. et al; Eur J Med Chem. 2012) In conclusione abbiamo dissezionato il network di comunicazione che è stato trovato alterato grazie alla super espressione di h-prune e studiato i suoi effetti nel microambiente tumorale. La dis-regolazione dei miRNA e studi di genetica molecolare in tumori pediatrici I miRNA sono regolatori che agiscono a livello post-trascrizionale e la loro missfunzionalità è stata correlata a varie neoplasie maligne, tra cui il cancro. Nel Medulloblastoma (MB) abbiamo identificato il ruolo del miR199b-5p come fattore di inibizione delle cellule tumorali staminali (inficia l’espressione di HES1) e la sua regolazione epigenetica (Andolfo I. et al. Neuro Oncol. 2012). Inoltre, abbiamo studiato il ruolo del miR34a come inibitore del gene/proteina Notch ligand of deltalike 1 (DLL-1), mostrando la sua funzione sulle cellule tumorali positive ai marcatori (CD15+/CD133+). Infine, nella ricerca sul Medulloblastoma (MB), studiando oltre 1000 tumori, all’interno di un consorzio internazionale, abbiamo classificato il MB in quattro principali sottogruppi genetici con differenti caratteristiche cliniche. Questi risultati sono risultati pionieri nella oncologia pediatrica clinica (Northcott PA, et al. Nature. 2012). MOLECULAR ONCOLOGY AND TUMOR GENETICS Focus H-prune and its multi functions in cancer H-Prune drives interactions with several proteins that retain a strict naturally unfolded carboxy-terminal domain, which regulates interaction and functionalities of protein targets (Nm23-H1, GSK-3b, Gelsolin and ASAP1). To obtain new, more potent agents that specifically inhibit h-prune activity, using structure and activity relationship methodologies starting from dipyridamole (DP), we synthesized eight new pyrimido-pyrimidine derivatives. We analyzed these compounds for specificity towards h-prune activities in vitro in cellular models using scintillation proximity assay of cAMP-PDE activity, cell proliferation assays and two-dimensional cell migration following a top-down strategy of selection. We found that two pyrimido[5,4-d]pyrimidine compounds are more effective than DP in two highly metastatic cellular models of breast cancer in vitro (Virgilio A, Spano D. et al. Eur J Med Chem. 2012). We then tested DP in vivo in a preclinical model of cancer to investigate its clinical potential in the treatment of breast cancer. Xenograft mice bearing triple-negative breast cancer 4T1-Luc or MDA-MB-231T cells were generated. In these in vivo models, we investigated the effects of DP on primary tumor growth, metastasis formation, cell cycle, apoptosis, signaling pathways, immune cell infiltration, and serum levels of inflammatory cytokines (Spano D. et al. Clin Exp Metastasis 2012). Dipyridamole significantly reduced primary tumor growth and metastasis formation. Moreover, it significantly decreased the infiltration of tumor-associated macrophages and myeloid-derived suppressor cells in primary tumors (p value < 0.005), as well as inflammatory cytokine levels in the sera of the treated mice. Overall, our data indicate that DP is a good candidate for new therapies against solid cancers because it impairs inflammatory cell responses during the formation of the tumor–stroma niche microenvironment. These results open the door to preclinical studies using new DP derivatives. Fig. 2: Xenograft ortotopici di cellule Daoy di MB over-esprimenti il miR34a tramite infezione adenovirale: effetti funzionali del miR34a in vivo. Grazie a Tecniche di Bioluminiscenza in vivo (BLI) applicati a cinque topi in cui sono state iniettate nel quarto ventricolo cerebellare, le cellule Daoy-Luc precedentemente infettate con AdV-miR-34a o con AdV-GFP-mock, abbiamo studiato l’effetto del miR34a in vivo. L’emissione di fotoni mostra che durante la carcinogenesi (25 giorni di analisi) vi è lo sviluppo e l’attecchimento della massa tumorale nel cervelletto grazie all’utilizzo dell’adenovirus “AdVGFP-mock” (controllo), invece risulta una emissione ridotta quando le cellule sono trattate con l’adenovirus “l’AdV-miR34a”, che esprime tante copie di miR34a nelle cellule di MB infettate. Fonte: De Antonellis et al. PLoSOne. 2011 Orthotopic xenografts of medulloblastoma Daoy cells overexpressing miR34a induced by adenovirus infection: functional effects of miR-34a in vivo. A. Bioluminescent imaging of five mice injected in the fourth cerebellar ventricle with Daoy-Luc cells previously infected with AdV-miR-34a or AdV-GFP-mock viruses. Photon emission, after 25 days, shows a larger tumor in AdV-GFP-mock-infected cells than in AdV-miR-34a-infected cells. Source: De Antonellis et al. PLoSOne 2011. Molecular genetic studies related to genome analyses and miRNA dysregulation in childhood tumors Medulloblastoma, the most common malignant pediatric brain tumor, is currently treated with nonspecific cytotoxic therapies including surgery, whole-brain radiation and aggressive chemotherapy. We reported somatic copy number aberrations in 1,087 unique medulloblastomas analyzed in the MAGIC consortium. Furthermore, using clonal genetic selection, we identified four main subgroups with distinct clinical characteristics: group 1 tumors show mutations in SHH and its receptors; group 2 tumors are driven by changes in WNT signaling, generally through its main effector gene b-catenin; group 3 tumors are driven by changes in TGF-b-OTX2 signalling; and group 4 tumors are driven by mutations in the MYC and MYCN genes. These studies are important for the future clinical treatment of these high aggressive pediatric tumors of central nervous system origin (Northcott PA et al; Nature. 2012). We also investigated the role of miRNAs in medulloblastoma tumors, in which Notch signaling is involved in many of the cell-fatedetermining stages. In a screening of potential targets in Notch signaling, miR-34a was found to regulate the Notch pathway by targetting Notch ligand Delta-like 1 (Dll1) (de Antonellis P. et al. PLoS One 2011). We then evaluated its effect on apoptosis and neural differentiation, and found that it impaired CD133+/ CD15+ tumor-propagating cells. Using reverse-phase proteomic arrays, we identified Akt and Stat3 signaling and their down-regulation in primary medulloblastoma tumors and in medulloblastoma cell lines. In vivo, in the medulloblastoma animal model (Patch1+/- p53-/), we obtained evidence that the miR-34a/Dll1 axis controls both the autonomous and non autonomous signaling of Notch, which indicates that miR-34a exerts an anti-tumorigenic role in vivo (Fig. 2). Lastly, we studied the miR-17-92 microRNA cluster, and identified its targets by mass spectrometry, and verified that the miR-17-92 cluster activates global protein expression in neuroblastoma by targeting TGFb signaling (Mestdagh P. et al. Mol Cell. 2010). 73 ONCOLOGIA MOLECOLARE E GENETICA DEI TUMORI Focus H-prune e la sua multifunzionalità nel cancro H-prune guida le interazioni con diverse proteine coinvolte nel riarrangiamento del citoscheletro, noi ora sappiamo che questo avviene attraverso il dominio C-terminale di hprune che agisce sulla funzionalità di proteine bersaglio (Nm23-H1, GSK3b, Gelsolin and ASAP1). Partendo dalla struttura e dalla funzione del dipyridamole (DP), con lo scopo di ottenere nuovi e più potenti agenti specifici nell’inibire la funzione di h-prune, abbiamo sintetizzato otto nuovi derivati pyrimido-pyrimidine (Virgilio A., Spano D. et al. Eur J Med Chem, 2012) Questi nuovi composti generati sono stati analizzati in modelli cellulari in vitro utilizzando la tecnica di “scintillation proximity assay” (SPA) per misurare l’attività del cAMP-PDE, il saggio di proliferazione cellulare e il saggio di migrazione bidimensionale seguendo una strategia “top-down” di selezione del miglior derivato. I nostri risultati hanno mostrato che due composti, pyrimido[5,4-d]pyrimidine, sono molto più efficaci del DP in due modelli cellulari in vitro (noti essere sistemi cellulari con alto potere invasivo del tumore al seno). In seguito il DP è stato testato in vivo in modelli preclinici nel topo, studiando il suo potenziale uso come farmaco per il trattamento del cancro al seno. Sono stati generati topi xenotrapiantati e privi di parte del sistema immunitario (topi Nudi) utilizzando le cellule umane MDA-MB-231T e topi singenici portanti cellule tumorali murine del tumore al seno “triplenegative” 4T1-Luc. In questi modelli in vivo è stato esaminato l’effetto del DP sulla crescita del tumore primario, la formazione di metastasi, il ciclo cellulare, l’apoptosi, i segnali di attivazione del cancro, l’infiltrazione di cellule immunitarie ed infine, i livelli di citochine infiammatorie iniziatrici del processo tumorale nel siero dei topi stessi (Spano D. et al. Clin Exp Metastasis. 2012; Spano D. and Zollo M., Clin Exp Metastasis, 2012). Il DP, infatti, riduce significativamente la crescita del tumore primario e la formazione di metastasi, ed inoltre abbassa l’infiltrazione delle cellule note “macrofagi associati alle cellule tumorali” (TAM) ed infine delle cellule mieloidi soppressori (MDSC), nei tumori primari generati (p value< 0.005), infine riducendo i livelli di citochine infiammato72 Fig. 1: Network molecolare nel microambiente tumorale. L’analisi String definisce i geni che mantengono la loro l’attività nei networks che regolano le metastasi nel microambiente tumorale (attraverso ricerche in letteratura e dati identificati nel nostro laboratorio). Sono indicati in figura i gruppi di proteine (classificati con colori diversi) e la loro azione di interazione specifica (annotazione disponibile attraverso il software DAVID: http://david.abcc.ncifcrf.gov). Fonte: Spano et al. Semin Cancer Biol. 2012 Molecular networks within a tumor microenvironment. String analyses through a literature search and data produced in our laboratory, define genes that activate networks that regulate metastasis within a tumor microenvironment. Each color indicates proteins grouped in functional activities correlated to cancer initiation and progression; the connections between their specific interaction networks within their gene functional classification are indicated (using the DAVID functional annotation system available at http://david.abcc.ncifcrf.gov). Source: Spano et al. Semin Cancer Biol. 2012. rie presenti nel siero dei topi trattati. Questi risultati sono utili per futuri studi preclinici utilizzando i nuovi derivati del DP da noi precedentemente identificati. Studi di genetica molecolare correlati ad analisi genomiche e deregolazione di miRNA in tumori pediatrici. Il medulloblastoma, il più comune tra i tumori pediatrici, è solitamente trattato con terapie citotossiche non specifiche che includono chirurgia, radioterapia e chemioterapia aggressiva. Abbiamo identificato le aberrazioni somatiche nel numero di copie (SCNAs) in 1087 medulloblastomi analizzati nell’ambito del consorzio internazionale MAGIC. Inoltre sono stati identificati quattro maggiori sottogruppi con distinte caratteristiche cliniche: i tumori del gruppo 1 presentano mutazioni in SHH e nei suoi recettori; i tumori del gruppo 2 sono guidati da variazioni nel segnale WNT, generalmente nel suo maggiore effettore, il gene b-catenina; i tumori del gruppo 3 presentano da mutazioni nella via del TGFBOTX2; nel gruppo 4 si riscontrano mutazioni nei geni MYC e MYCN. Questi studi sono fondamentali per i futuri approcci terapeutici (Northcott PA et al; Nature. 2012). Seguendo questa linea di ricerca abbiamo altresì studiato il ruolo dei miRNA nei medulloblastomi (MBs) in cui il segnale di Notch è coinvolto nella determinazione del destino cellulare. In uno screening di potenziali bersagli del segnale di Notch ed all’interno della sua via di trasduzione del segnale, il miR-34a è emerso come suo regolatore bersagliando il ligando di Notch Delta-like1 (DII1) (de Antonellis P. et al; PLoS One. 2011). Questi studi hanno descritto il ruolo di miR34a nell’apoptosi, nel differenziamento neurale, identificando le sue funzioni nell’inficiare la attività delle cellule iniziatrici del tumore (TPC) CD133+/CD15+. Infine attraverso saggi proteomici in fase inversa, abbiamo identificato la regolazione negativa di miR34a sui segnali cellulari indotti dalle proteine Akt e Stat3. Inoltre nei modelli animali di MB (patch1+/- p53-/-) abbiamo evidenze che l’asse miR-34a/Dll1 controlli il segnale autonomo e non autonomo della funzione della proteina Notch, confermando un effetto anti-tumorigenico del miR-34a in vivo (Fig. 2). Infine, è stato studiato il gruppo dei microRNAs 17-92, identificando mediante tecniche di spettrometria di massa i suoi target molecolari genici e verificando gli effetti della sua attivazione sull’espressione globale proteica delle cellule di neuroblastoma (NB), dimostrando una forte intensificazione del segnale guidato dalla proteina TGF-b (Mestdagh P. et al. Mol Cell. 2010). MOLECULAR ONCOLOGY AND TUMOR GENETICS Focus H-prune and its multi functions in cancer H-Prune drives interactions with several proteins that retain a strict naturally unfolded carboxy-terminal domain, which regulates interaction and functionalities of protein targets (Nm23-H1, GSK-3b, Gelsolin and ASAP1). To obtain new, more potent agents that specifically inhibit h-prune activity, using structure and activity relationship methodologies starting from dipyridamole (DP), we synthesized eight new pyrimido-pyrimidine derivatives. We analyzed these compounds for specificity towards h-prune activities in vitro in cellular models using scintillation proximity assay of cAMP-PDE activity, cell proliferation assays and two-dimensional cell migration following a top-down strategy of selection. We found that two pyrimido[5,4-d]pyrimidine compounds are more effective than DP in two highly metastatic cellular models of breast cancer in vitro (Virgilio A, Spano D. et al. Eur J Med Chem. 2012). We then tested DP in vivo in a preclinical model of cancer to investigate its clinical potential in the treatment of breast cancer. Xenograft mice bearing triple-negative breast cancer 4T1-Luc or MDA-MB-231T cells were generated. In these in vivo models, we investigated the effects of DP on primary tumor growth, metastasis formation, cell cycle, apoptosis, signaling pathways, immune cell infiltration, and serum levels of inflammatory cytokines (Spano D. et al. Clin Exp Metastasis 2012). Dipyridamole significantly reduced primary tumor growth and metastasis formation. Moreover, it significantly decreased the infiltration of tumor-associated macrophages and myeloid-derived suppressor cells in primary tumors (p value < 0.005), as well as inflammatory cytokine levels in the sera of the treated mice. Overall, our data indicate that DP is a good candidate for new therapies against solid cancers because it impairs inflammatory cell responses during the formation of the tumor–stroma niche microenvironment. These results open the door to preclinical studies using new DP derivatives. Fig. 2: Xenograft ortotopici di cellule Daoy di MB over-esprimenti il miR34a tramite infezione adenovirale: effetti funzionali del miR34a in vivo. Grazie a Tecniche di Bioluminiscenza in vivo (BLI) applicati a cinque topi in cui sono state iniettate nel quarto ventricolo cerebellare, le cellule Daoy-Luc precedentemente infettate con AdV-miR-34a o con AdV-GFP-mock, abbiamo studiato l’effetto del miR34a in vivo. L’emissione di fotoni mostra che durante la carcinogenesi (25 giorni di analisi) vi è lo sviluppo e l’attecchimento della massa tumorale nel cervelletto grazie all’utilizzo dell’adenovirus “AdVGFP-mock” (controllo), invece risulta una emissione ridotta quando le cellule sono trattate con l’adenovirus “l’AdV-miR34a”, che esprime tante copie di miR34a nelle cellule di MB infettate. Fonte: De Antonellis et al. PLoSOne. 2011 Orthotopic xenografts of medulloblastoma Daoy cells overexpressing miR34a induced by adenovirus infection: functional effects of miR-34a in vivo. A. Bioluminescent imaging of five mice injected in the fourth cerebellar ventricle with Daoy-Luc cells previously infected with AdV-miR-34a or AdV-GFP-mock viruses. Photon emission, after 25 days, shows a larger tumor in AdV-GFP-mock-infected cells than in AdV-miR-34a-infected cells. Source: De Antonellis et al. PLoSOne 2011. Molecular genetic studies related to genome analyses and miRNA dysregulation in childhood tumors Medulloblastoma, the most common malignant pediatric brain tumor, is currently treated with nonspecific cytotoxic therapies including surgery, whole-brain radiation and aggressive chemotherapy. We reported somatic copy number aberrations in 1,087 unique medulloblastomas analyzed in the MAGIC consortium. Furthermore, using clonal genetic selection, we identified four main subgroups with distinct clinical characteristics: group 1 tumors show mutations in SHH and its receptors; group 2 tumors are driven by changes in WNT signaling, generally through its main effector gene b-catenin; group 3 tumors are driven by changes in TGF-b-OTX2 signalling; and group 4 tumors are driven by mutations in the MYC and MYCN genes. These studies are important for the future clinical treatment of these high aggressive pediatric tumors of central nervous system origin (Northcott PA et al; Nature. 2012). We also investigated the role of miRNAs in medulloblastoma tumors, in which Notch signaling is involved in many of the cell-fatedetermining stages. In a screening of potential targets in Notch signaling, miR-34a was found to regulate the Notch pathway by targetting Notch ligand Delta-like 1 (Dll1) (de Antonellis P. et al. PLoS One 2011). We then evaluated its effect on apoptosis and neural differentiation, and found that it impaired CD133+/ CD15+ tumor-propagating cells. Using reverse-phase proteomic arrays, we identified Akt and Stat3 signaling and their down-regulation in primary medulloblastoma tumors and in medulloblastoma cell lines. In vivo, in the medulloblastoma animal model (Patch1+/- p53-/), we obtained evidence that the miR-34a/Dll1 axis controls both the autonomous and non autonomous signaling of Notch, which indicates that miR-34a exerts an anti-tumorigenic role in vivo (Fig. 2). Lastly, we studied the miR-17-92 microRNA cluster, and identified its targets by mass spectrometry, and verified that the miR-17-92 cluster activates global protein expression in neuroblastoma by targeting TGFb signaling (Mestdagh P. et al. Mol Cell. 2010). 73