IMPARARE DALLA MUSICA Esperienze di didattica musicale per la formazione dell’uomo Reggio Emilia 7, 8 e 9 marzo 2014 Venerdì7marzo2014‐ore21:00, CentrosocialeRostaNuova Ilvaloredellamusicaperilnostrotempo ConferenzapubblicadelMaestroPeterAppenzeller: Sabato8marzo2014‐ore16:00 Ex‐fonderiaLombardini,FondazioneNazionaledellaDanza Ilruolodellamusicaneiprocessiformativiededucativi Tavolarotonda: PeterAppenzeller,PedagogiaSteiner‐Waldorf GabrielangelaSpaggiari,IstitutoSuperiorediStudiMusicali“AchillePeri” PaoloPerezzani,Sistemadelleorchestregiovanilidell’EmiliaRomagna FilippoChieli,IstituzioneNidieScuoled’InfanziadiReggioEmilia FedeleFantuzzi,AssociazioneEmilianoRomagnolaCori ModeraClaudiaGasparini,PresidenteFederazioneScuoleWaldorfinItalia Domenica9marzo‐ore11:00 Ex‐fonderiaLombardini,FondazioneNazionaledellaDanza FrateFrancesco OperamusicalediPeterAppenzeller,eseguitadagliallievidellaScuolaSteiner‐ WaldorfdiReggioEmiliaedalCoroCantus. IMPARARE DALLA MUSICA Il ruolo educativo della musica nella scuola Steiner-Waldorf Dorme un canto in ogni cosa che qua sogna senza fine, e a cantare prende il mondo se la formula indovini. Josef von Eichendorff Che cosa sta alla base della trasmissione della musica nel senso della pedagogia Waldorf? Quali le sfide che oggi la musica deve affrontare, in un momento in cui l'accesso ad essa è possibile a tutti e l'influenza esercitata attraverso i media elettronici sembra dare la misura per la musica tout‐court? (...) La musica ha ancora la funzione formativa per quel che riguarda l'uomo? Ha ancora un compito nella società moderna?" Una delle peculiarità che da sempre contraddistingue la scuola Waldorf, da altri indirizzi pedagogici, è quella di considerare come fondamentale la conoscenza delle caratteristiche dello sviluppo evolutivo di bambini e ragazzi. Lontani dal ricorrere a pianificazioni didattiche dai contenuti rigidamente prefissati, si procede quindi orientandosi all’interno di una cosiddetta mappa climatica o Klimaplan, come ci suggerisce Stephan Ronner, insegnante e didatta che da molti anni si occupa di pedagogia musicale Waldorf. Siamo a contatto con vere e proprie zone di sviluppo, che somigliano in pratica a vere e proprie zone climatiche, le quali rappresentano, attraverso la loro dimensione sfumata, i passaggi di sviluppo vissuti dai bambini e dai ragazzi. Pertanto il Piano di studi può intendersi in effetti come Piano dello sviluppo interiore, che partendo dal bambino passa attraverso l’età giovanile, fino a raggiungere la piena maturità dell’uomo: “Tutto ciò deve svilupparsi, trasformandosi in un incontro, in un compenetrarsi, da parte del singolo, con le proprie qualità musicali […] è necessario che la musica accompagni progressivamente la maturazione in senso biografico dell’individuo”. (S. Ronner) Nell’insegnamento della musica le principali qualità necessarie che vengono sviluppate per affrontare le sfide della vita di oggi e di domani sono le seguenti: Suonando insieme nasce il senso del rapporto tra il tu e l’io, tra lui e lei, cioè tra noi; maturiamo come gruppo che fa musica, oltre ad imparare a lavorare in gruppo; Nel canto a più voci, nell’improvvisazione e nel sovrapporsi di ritmi che scorrono non sempre paralleli, oltre che nei cambiamenti di armonia, in questo intreccio musicale dinamico s’impara la flessibilità. Nei processi creativi si cerca di stimolare, di esercitare e di promuovere la creatività, ciò che deve determinare tutto il lavoro musicale; Capacità innovative: l’imparare a comporre, ad esempio, implica lo svolgere un’attività approfondita, che mette in gioco varie abilità, che ha anche un aspetto di improvvisazione e pone le basi per ciò che verrà in futuro; La sicurezza di se stessi: va curata fin dall’inizio, per esempio la capacità autonoma di cantare in un gruppo, grande o piccolo, e persino in veste di solista, la possibilità di risvegliare negli altri un entusiasmo autentico; Nel campo delle improvvisazioni elementari si esercitano anche capacità comunicative non verbali. Per molte persone questo livello rappresenta un confronto primario ma molto radicale con il fenomeno dell’ascolto vero, dove il nucleo di ogni conversazione rappresenta innanzi tutto la capacità di dedizione e nello stesso tempo una presenza vigile; Non ultima, la capacità di integrazione che viene messa in pratica quotidianamente, cioè quell’agire insieme in cui le diversissime capacità di ogni studente vengono sperimentate in modo costruttivo; se ciò non avviene, il proprio processo musicale non può avviarsi; Gli studenti devono quindi imparare a compensare i deficit, propri e altrui, nonché a trovare un equilibrio fra i propri punti deboli e quelli forti. Il “fare musica” nella scuola Steiner‐Waldorf quindi è un momento fondamentale dell’agire pedagogico, un elemento essenziale di una Bildung, di una formazione caratterizzata da una forte dimensione relazionale intersoggettiva ed espressiva. In questa fondamentale attività artistica sono quindi presenti i semi delle azioni future dell’individuo. […] è proprio di quest’arte assumere la dimensione della speranza che, come diceva il filosofo tedesco Ernst Bloch, ci conduce ad intraprendere un pellegrinaggio nelle profondità del Sé e del Noi. Ed è proprio attraverso l’ascolto musicale che si aprono spazi per l’ascolto interiore, divenendo quindi possibile percepire e scoprire se stessi nell’appartenenza ad una comunità. Infatti l’instaurarsi di una vera e propria comunione diventa possibile proprio grazie all’appartenenza a questa specifica comunità. Vincenzo Vacante IL CORO CANTUS Il coro Cantus, formato da 25 elementi, nasce nel 2007 sotto la direzione del Maestro Peter Appenzeller, grazie all’impegno di musicisti professionisti e insegnanti di musica provenienti da scuole Waldorf italiane e svizzere, che già da un decennio collaborano condividendo momenti di studio, stages di formazione e concerti, nello spirito proprio della pedagogia steineriana che vede nell'esperienza pratica la fonte principale di educazione. L'insegnamento della musica nelle Scuole Waldorf ha grande rilievo, contribuendo allo sviluppo delle principali qualità necessarie per affrontare le sfide della vita presenti e future. La prima opera musicale studiata dal coro Cantus, altamente impegnativa e di grande valore storico‐ artistico, è stata il Requiem di W. A. Mozart. Si è giunti alla possibilità di offrire il lavoro in forma di concerto, strutturato con il solo coro a 4 voci e l’accompagnamento del pianoforte. Il concerto è stato ospitato in luoghi di grande prestigio: la Sala Teologica della Basilica del Santo a Padova, S. Giacomo Maggiore a Bologna, l’Abbazia cistercense di Valvisciolo a Sermoneta, la chiesa di S. Michele a Conegliano Veneto. Il processo dentro la musica ha dato a ciascuno una grande possibilità di crescita e di confronto, pertanto l’organizzazione di concerti, non è il solo punto importante dell’attività. Cantus significa anche buon orecchio, modo di cantare, l'arte della "voce bianca", del "sotto voce", così come ci indica lo stesso Mozart! Nel 2011 il coro ha lavorato alla messa in scena dell’opera musicale Frate Francesco, scritta e diretta dal Maestro Appenzeller, in collaborazione con la scuola steineriana “Garagnani” di Bologna e realizzata al teatro Testoni della stessa città, unendo le capacità musicali a quelle pedagogiche. Nel 2012 il coro ha partecipato al progetto del Flauto magico di Mozart, nella città di Latina, presso il teatro comunale, con la collaborazione del Liceo scientifico statale “Grassi”, che ha curato la regia teatrale e l’organizzazione con la direzione artistica del Maestro Appenzeller. L’ultimo progetto ha visto il coro Cantus impegnato nello studio e nella concertazione della Mariazeller‐ Messe per coro a 4 voci di Joseph Haydn, eseguita a Milano nell’aprile del 2013 presso la Chiesa di S. Maria delle Grazie al Naviglio. In questa occasione gli allievi di II III e IV classe della scuola steineriana Cometa di Milano insieme al Coro Cantus hanno inoltre presentato alcuni canti estratti dall’opera musicale Frate Francesco. Peter Appenzeller è nato a St. Moritz nel 1955. Diplomato in pianoforte, è direttore di coro, insegnante di musica nelle scuole e compositore. Dirige varie compagini corali: in Svizzera il Freier Chor Zürich, il Cantaurora Chur, il Coro maschile Ligia Grischa, Ilanz e in Italia il Coro Cantus. Conduce e dirige seminari di formazione musicale in Svizzera, Italia, Austria e Germania. È compositore di vari canti e oratori per bambini di ogni età, adolescenti e adulti. È altresì autore di tre libri di canti in ladino e tedesco: Eu sa d’üna staila, Muond surdorà, Die Liederspirale.