RADIOCORRIERE TV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 numero 11 - anno 86 20 marzo 2017 2 TV RADIOCORRIERE 3 Lo ammetto, tra Montalbano e Schiavone faccio il tifo per il secondo. Adoro il suo “modus operandi”, lo trovo più vicino alla nostra quotidianità. Numeri da capogiro, quindi. Numeri da serata finale del Festival di Sanremo o di qualche attesissima partita della nostra nazionale di calcio. Un grande cast, una grande regia, ma soprattutto una grande isola, quella Sicilia che ha adottato Luca Zingaretti e tutti gli altri attori. E così Ragusa, Scicli, Modica, Comiso, Punta Braccetto, Punta Secca, dove sorge la celebre casa del commissario che si affaccia sul mare, sono diventati luoghi presi d’assalto da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Un’area, quella Iblea, che da quando è iniziata la serie tv ha visto aumentare il turismo del venti per cento ogni anno. E non è finita, perché Montalbano ha sicuramente altri “colpi di scena” da riservarci. Buona settimana. Fabrizio Casinelli Vita da strada Onestamente però non posso nascondere che il Commissario di Andrea Camilleri sia molto speciale. Una macchina perfetta che macina record su record. E’ l’unica fiction che è riuscita ha conquistare tre record assoluti in una serata: 11 milioni e 300 mila spettatori e il 44,1% share. Miglior fiction degli ultimi quindici anni, che ha sfondato il tetto del miliardo di telespettatori sommando tutte le puntate che abbiamo visto in diciotto anni. SPECIALE PAOLO POLI SOMMARIO Lo Speciale, su Rai3 in seconda serata il 25 marzo, è un evento dedicato al grande attore e alla sua arte N. 11 20 MARZO 2017 CULTURA Gli appuntamenti di Rai5 e Rai Storia dedicati all'arte, alla letteratura e la musica 32 26 VITA DA STRADA 5 GP AWARD CINEMA Giorgio Verdelli firma il docufilm "Pino Daniele – Il tempo resterà" nelle sale italiane in tre date evento, il 20, 21 e 22 marzo, a due anni dalla scomparsa dell'artista 14 CINEMA GIORNATE DEL FAI Rai e Fai tornano insieme dal 20 al 26 marzo per raccontare le bellezze del nostro Paese. L'iniziativa si avvale di una maratona televisiva finalizzata a una raccolta fondi a sostegno del Fondo Ambiente Italiano 20 Filippo Scicchitano e Giovanni Anzaldo, nel ruolo di Sandro e Luciano, che pur di realizzare i loro progetti "fuggono" dall'Italia, sono i protagonisti di "Non è un paese per giovani" il nuovo libro di Giovanni Veronesi Superando la concorrenza di colossi come Bbc worldwide, Nbc Universal e Itv la Rai vince l'Oscar europeo per la promozione televisiva ai Promax Bda di Amsterdam SOGNANDO GIANNI MORANDI PREMIO LA GIARA Il cortometraggio, in onda la mattina del 25 marzo su Rai3, è il frutto di un progetto che vede protagonisti alcuni giovani affetti da sindrome di Down I giovani con la passione della scrittura possono realizzare il sogno di vedere pubblicato un loro libro con Rai Eri partecipando al Premio letterario "La Giara", giunto alla sesta edizione 28 36 RAGAZZI Tutte le novità della programmazione della tv dedicata ai ragazzi 40 Una selezione dei film in programma sulle reti Rai 44 22 MUSICA Il protagonista della nostra rubrica musicale è Mario Venuti SERIE TV Rai4 dal 20 marzo trasmette due episodi quotidiani di "Alias", l'action spionistico prodotto dal network ABC e firmato da J.J. Abrams 42 ALMANACCO Le storiche copertine del RadiocorriereTv 46 24 NOVITÀ Si chiama "Cani eroi" il nuovo programma del sabato mattina su Rai2 con l'educatore cinofilo Roberto Gasbarri e il medico veterinario Federico Coccia 8 30 RADIO "Gran Galà", il celebre programma radiofonico in onda il venerdì sera sull'allora Secondo Programma dal 1958 al 1962, torna in auge su Radio 6 Teca grazie alla rielaborazione di Elisabetta Malantrucco copertina photo credit: Lino Vairetti RADIOCORRIERETV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 Numero 11 - anno 86 20 marzo 2017 CINEMA IN TV DIRETTORE RESPONSABILE FABRIZIO CASINELLI Redazione - Rai Via Umberto Novaro 18 00195 ROMA Tel. 0633178213 www.radiocorrieretv.it www.rai-com.com www.ufficiostampa.rai.it HEADLINE GIORNALISTI Marina Cocozza Hanno collaborato Simonetta Faverio Carlo Casoli Claudia Turconi Grafica, impaginazione Cinzia Geromino Claudia Tore Fotografico Barbara Pellegrino Fabiola Sanesi 38 GIOVANNI VERONESI E DIASPORA DI UNA GENERAZIONE «Pur non rinunciando ai toni della commedia, ho affrontato un tema urgente, quello dell'emigrazione dei nostri ragazzi obbligati ad andare a cercare di realizzare i propri sogni all'estero». Giovanni Veronesi parla del suo film "Non è un paese per giovani", in questi giorni nelle sale, che prende il titolo dal programma che da alcuni anni il regista conduce su Rai Radio2 con Massimo Cervelli 8 8 TV RADIOCORRIERE ra da anni il suo "pallino". La radio, in questo caso Rai Radio2, gli ha permesso di attraversare con continuità un tema che gli stava molto a cuore: i "cervelli" in fuga dall'Italia. Dove vanno? E perché se ne vanno? «Ho tre nipoti - spiega Giovanni Veronesi - e tutti e tre se ne sono andati via, due in Inghilterra e uno in America. Io stesso li ho incoraggiati. Quello che ha scelto come destinazione Londra, dopo un paio d'anni di tirocinio in un istituto di archeologia, guadagna circa mille e quattrocento sterline al mese come ricercatore. In Italia sarebbe impensabile, perciò mi sto convincendo sempre di più che fra dieci anni un'intera generazione mancherà all'appello». Veronesi tutto questo lo ha voluto raccontare nel film "Non è un paese per giovani", lo stesso titolo del programma che conduce con Massimo Cervelli. «Forse è la prima volta che accade, ma non è un caso: un film che viene tratto da una trasmissione radiofonica. Un'esperienza fatta di dirette radio tutti i giorni a Radio2, dove chiamavo un ragazzo italiano all'estero e mi facevo raccontare la sua storia e il perché se n'era andato. Le loro risposte sono state a volte divertenti e altre volte di una spietatezza incredibile. Più di centomila ragazzi l'anno se ne vanno dall'Italia in silenzio, senza fare rumore. É un lento ma inesorabile esodo che porterà alla mancanza di tasselli fondamentali, in alcune generazioni del futuro». Il regista ci tiene però a precisare: «I miei film sono sempre stati delle commedie divertenti e non ho voluto assolutamente rinunciare a questa valenza, ma non ho voluto nemmeno perdere di vista il momento storico in cui viviamo e raccontarlo attraverso questo argomento delicato mescolando finzione e realtà». E aggiunge: «In questo momento il nostro Paese è concentrato sulla difficile situazione dell'immigrazione, che è divenuta anche uno specchio mediatico quotidiano con la miseria e le atrocità di alcuni posti del mondo da cui la gente scappa, ma si disinteressa totalmente di un altro aspetto, quello che raccontiamo in questa storia. È l'emigrazione dei nostri ragazzi, messi alle strette, obbligati ad andare a cercare di realizzare i propri sogni all'estero». 9 E ntrambi ventenni, Sandro e Luciano hanno caratteri diversi, studiano e si arrangiano con lavoretti. Il caso li fa incontrare in un locale dove entrambi servono ai tavoli. Poi, tra una chiacchierata e l'altra, i due prendono la so- ANZALDO - SCICCHITANO - SERRAIOCCO DESTINAZIONE lenne decisione di andare alla ricerca di un destino migliore. Vogliono intraprendere una piccola attività imprenditoriale dall'al- CUBA tra parte del pianeta. E allora "osano". La destinazione è Cuba. Nel film di Veronesi "Non è un paese per giovani", Luciano è interpretato da Giovanni Anzaldo e Sandro da Filippo Scicchitano. Una volta nell'isola caraibica, sarà determinante il loro incontro con Nora, che ha il volto di Sara Serraiocco. Una giovane donna seducente e irrequieta, solare e oscura, allegra e malinconica. "Estrema" e sentimentale. Partiamo dall'inizio. Come è stato il vostro primo impatto con questo film? ANZALDO Ho fatto un provino dopo che Veronesi mi aveva raccontato la storia che intendeva girare. Mi disse di aver pensato a tre giovani protagonisti, due ragazzi e una ragazza, e qualcosa mi fece capire che puntava su di me... SCICCHITANO Anch'io ho sostenuto vari provini e già in quella fase preparatoria alle riprese ho piacevolmente scoperto di trovarmi di fronte ad un regista esigente e deciso da cui avrei potuto solo imparare. Veronesi è un grande autore che sa curare ogni dettaglio. SERRAIOCCO Prima di ottenere la parte di Nora anch'io ho sostenuto diversi provini. E avevo capito presto che questa insolita e complessa ragazza "border line" era un ruolo intenso e piuttosto difficile da mettere a fuoco, ma mi offriva una grande opportuni- Filippo Scicchitano e Giovanni Anzaldo, nel ruolo di Sandro e Luciano, che pur di realizzare i loro progetti "fuggono" dall'Italia, sono i protagonisti di "Non è un paese per giovani". Sarà determinante il loro incontro con Nora, interpretata da Sara Serraiocco. «La coesione che si è creata in scena tra i nostri personaggi - dicono somiglia in qualche modo a quella che è nata presto fra noi tre» tà per crescere come attrice. Parliamo dei vostri personaggi. ANZALDO Luciano appare sfrontato e brillante, ma in realtà nasconde un forte disagio. Fin dalle prime scene ambientate a Roma rivela comportamenti misteriosi e un suo profondo malessere. Sembra sempre oppresso dalla paura di sbagliare e di non essere mai all'altezza delle situazioni. Mentre lavora come cameriere in un ristorante si ritrova a familiarizzare con Sandro, un tipo un po' insicuro. I due si scelgono istintivamente e decidono, presi da un'euforica incoscienza, di cercare un futuro aprendo un locale dotato di wi-fi a Cuba, la nuova frontiera della speranza dove tutto può ancora accadere. SCICCHITANO Sandro ha un carattere dolce e sensibile, a volte ingenuo. Sogna di diventare uno scrittore, ma nel frattempo si guadagna da vivere facendo il cameriere in un ristorante dove diventa amico di Luciano, un suo coetaneo inquieto che lo convincerà a cercare di fare il grande passo. Partiranno con ventimila euro in tasca, tutti i risparmi del papà di Sandro, che nel film è Sergio Rubini e fa l'edicolante. I due ragazzi scelgono Cuba, lontana dalle rotte battute dai coetanei. Ma il loro destino sarà segnato quando s'imbattono in Nora, che cambierà le loro vite. 10 TV RADIOCORRIERE 11 SERRAIOCCO Anche Nora è italiana. Si è trasferita nell'isola per amore di un giovane cubano, che ha perso la vita in un incidente mortale. Il trauma la farà entrare in coma e al suo REGIA di Giovanni Veronesi risveglio sceglierà di rimanere isolata, in una dimensione SOGGET TO di Giovanni Veronesi diversa, "border line". SCENEGGIATURA Giovanni Veronesi, Ilaria Macchia e Andrea Pao- Che tipo di relazione si crea tra Luciano, Sandro e Nora? ANZALDO I due amici si rendono presto conto che a Cuba lo Massara non è affatto semplice poter intraprendere oggi un'attività, CAST ARTISTICO sono stranieri e non hanno punti fermi. Fra loro si crea un Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo, Sara rapporto cameratesco e solidale, quasi fraterno, in qualche Serraiocco, modo analogo a quello che nascerà col tempo con la bella Sergio Rubini, Nino Frassica, Luis Rielo, Claudio e "irriducibile" Nora. Corinaldesi, Gaia Messerklinger, Barbara Clara, SCICCHITANO Nora arriva nella nostra vita in maniera "de- Isabel Cutrim, Ernesto Fioretti, Vito Scrimieri vastante". Fra lei e il Sandro che interpreto nascerà una COPRODUZIONE italo spagnola Paco Cinema- storia d'amore importante. Una serie di esperienze trauma- tografica - Neo Art Producciones con Rai Cinema tizzanti vissute sulla sua pelle lo cambieranno profonda- DISTRIBUZIONE mente portandolo a maturare e crescere realizzando il suo 01 Distribution sogno di diventare scrittore. Film riconosciuto di interesse culturale dal Mini- SERRAIOCCO Nora accoglie Sandro e Luciano che aveva co- stero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo nosciuto su internet. Diventa la loro guida sull'isola e strin- - Direzione Generale Cinema ge con entrambi un rapporto solidale fino a condurli alla scoperta del suo mondo inquietante e sotterraneo. Presto i due amici prenderanno strade diverse: Luciano si troverà coinvolto in un giro di combattimenti clandestini e si perderà, mentre Sandro continuerà a portare avanti con nuova consapevolezza il suo progetto. E come vi siete trovati ad interagire sul set? ANZALDO La coesione che si è creata in scena tra i personaggi somiglia in qualche modo a quella che è nata presto tra noi attori, all'inizio non era così scontata. Ci è andata bene, se devi lavorare intensamente e restare a stretto contatto per cinque settimane a Cuba con qualcuno o vai d'accordo o sono guai... SCICCHITANO Verissimo. Così come i nostri tre personaggi, fonda di un certo luogo soltanto quando ci vivi. In certi momenti, mentre eravamo sul set, ci sembrava davvero di esserci ritrovati tutti a compiere una specie di "salto nel tempo" all'indietro. Abbiamo lavorato in un Paese ancora molto arretrato a causa dell'embargo e fa ancora tanta tenerezza quel modo che hanno i cubani di arrangiarsi e il modo con cui si approcciano alle nuove tecnologie. SCICCHITANO Ma è stato altrettanto interessante vedere come le persone che abitano l'isola siano oggi molto divise fra chi approva tutto il percorso politico di Fidel Castro e che col procedere della storia legano sempre più tra loro, chi ne è platealmente insoddisfatto. anche noi interpreti abbiamo familiarizzato molto tra noi. SERRAIOCCO È stata la mia prima volta a Cuba. Un'espe- Veronesi è stato davvero abile a mettere insieme un cast rienza sorprendente che mi ha permesso di apprezzare la assortito. Sara e Giovanni sono due belle persone che fan- cultura e la gente dell'isola. Ho avvertito il fascino di una no bene il loro lavoro. terra di frontiera in bilico tra il suo passato contraddittorio SERRAIOCCO Loro sono due attori bravissimi e due belle e un futuro di globalizzazione da cui ormai non può più persone con cui è stato facile e gratificante recitare. Abbia- prescindere. mo instaurato presto una sorta di sodalizio creativo e un S TRAMA andro ha poco più di vent'anni. Gentile e a volte insicuro ha il sogno segreto di diventare uno scrittore. Luciano invece è coraggioso e brillante, ma con un misterioso lato oscuro. S'incontrano tra i tavoli di un ristorante dove lavorano entrambi come camerieri. Come tanti loro coetanei, Sandro e Luciano sentono che la loro vita in Italia non ha alcuna prospettiva. Si scelgono istintivamente e decidono, presi da un'euforica incoscienza, di cercare un futuro per loro a Cuba, la nuova frontiera della speranza dove tutto può ancora accadere. Il progetto è quello di aprire un ristorante italiano che offra ai clienti il wi-fi -ancora raro sull'isola, grazie alle nuove ma limitate concessioni governative. Con Nora, la strana ragazza che li aspetta Un'ultima domanda per Sara. Chi ha deciso il suo look che la a l'Avana come un destino, scopriranno che esiste vede in scena con il cranio completamente rasato? anche un modo glorioso di perdersi, che darà un Non si è trattato di un mio gesto "creativo". È stato Giovanni senso profondo alla fatalità che li ha fatti incon- Veronesi a volere che Nora fosse rasata a zero con una ci- trare. Attraverso scelte pericolose, violente, incon- catrice in testa. L'aveva prevista così fin dalla prima stesura tri necessari e addii pieni di silenzio, "Non è un pa- A proposito, come avete vissuto la vostra esperienza cubana? della sceneggiatura e io naturalmente ho seguito l'imprin- ese per giovani" racconta la tenacia e la bellezza di ANZALDO Per me è stato uno shock ritrovarmi "dall'altra ting iniziale che lui aveva scelto cercando di caratterizzarla una generazione che, anche se privata di un luogo parte della Terra". Spesso capisci da vicino la realtà pro- al meglio. dove diventare grandi, non si lascia spegnere. bel rapporto umano, nato in modo spontaneo e naturale. Avana ci ha permesso di conoscerci meglio, di studiare il copione insieme e fare lunghe passeggiate sul Malecon, il celebre lungomare nella costa settentrionale della città. 12 13 GIORGIO VERDELLI T RA «Abbiamo voluto fare un percorso emozionale e siamo saliti con la sua band storica su un autobus ribattezzato "Vaimò", come il tour del 1981, che ci ha riportato nei luoghi della Napoli dell'uomo in blues». Giorgio Verdelli firma il docufilm "Pino Daniele – Il tempo resterà" nelle sale italiane in tre date evento, il 20, 21 e 22 marzo, a due anni dalla scomparsa dell'artista "APPOCUNDRIA", 14 TV RADIOCORRIERE photo credit: Roberto Panucci MUSICA E POESIA 15 «M i sono fatto guidare dalle canzoni e dalle frasi di Pino che sono diventate il filo conduttore di questo film documentario». Se Regia di Giorgio Verdelli Soggetto e sceneggiatura di Giorgio Verdelli Musiche di Pino Daniele Cast artistico: Claudio Amendola, Joe Amoruso, Renzo Arbore, Enzo Biagi, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Clementino, Roberto Colella, Gaetano Daniele, Enzo Decaro, Maurizio De Giovanni, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Ciro Ferrara, Giorgia, Bianca Guaccero, Enzo Gragnaniello, Giuseppe Incocciati, Peppe Lanzetta, Maldestro, Phil Manzanera, Luciano Pavarotti, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, Vasco Rossi, Sandro Ruotolo, Giuliano Sangiorgi, Daniele Sanzone Lina Sastri, James Senese, Peppe Servillo, Corrado Sfogli, Alessandro Siani, Fausta Vetere, Rino Zurzolo Produzione Sudovest Produzioni con Rai Cinema Distribuzione Nexo Digital consideriamo che Giorgio Verdelli cura non solo la regia, ma anche il soggetto e la sceneggiatura di "Pino Daniele – Il tempo resterà", ci rendiamo conto quanto questo film gli stia profondamente nelle corde. Un'opera che il 18 marzo è stata presentata in anteprima al Teatro San Carlo di Napoli, in una serata evento che ha reso omaggio al suo Masaniello. Un forte abbraccio a due anni dalla scomparsa da parte della sua città, quella città piena di contraddizioni che lui ha raccontato nei pezzi più belli. Il film fa poi il suo ingresso in duecentocinquanta sale cinematografiche di tutt'Italia per tre giorni: il 20, 21 e 22 marzo. Giorgio, come mai questa scelta? Per circoscrivere l'evento. Il 19 marzo è una data A T simbolica, quella del compleanno di Pino e anche del suo tutto intorno a quei giorni. È stato interessante che il San Carlo, dove lui avrebbe voluto esibirsi, abbia accolto il film in anteprima. Lei è noto al pubblico televisivo come autore e regista di "Unici" su Rai2 ed è un grande appassionato e attento cultore della musica d'autore. Come mai ha scelto proprio Pino Daniele per un'opera cinematografica? photo credit: Luciano Viti onomastico, San Giuseppe. Abbiamo voluto concentrare R A M A Questo film rappresenta l'evoluzione naturale di alcuni lavori precedenti. La puntata di "Unici" che avevo realizzato su di lui andò in onda ben tre volte su Rai2 e mi arrivarono anche i complimenti di colleghi di chiara fama come Mario Martone e Paolo Sorrentino. Così mi sono convinto che fosse giusto portare avanti questo progetto, soprattutto per l'affetto e l'amicizia che mi hanno legato a Pino. La mia idea è piaciuta a Rai Cinema due anni di distanza dalla scomparsa del musicista, arriva nei cinema italiani questo film che è un viaggio attraverso la musica, i concerti e la vita del grande artista partenopeo. A documentarlo, una straordinaria serie di immagini, molte delle quali mai mostrate finora, testimonianze e performance musicali per offrire l'opportunità di ritrovarne sul grande schermo la musica e il percorso artistico dagli anni Settanta agli ultimi concerti del cantautore che ha rivoluzionato e profondamente segnato tanta parte della musica italiana. Molto del materiale utilizzato è assolutamente inedito ed è stato selezionato appositamente dal regista attraverso una lunga e paziente ricerca che ha permesso che la voce narrante del film fosse quella dello stesso Pino Daniele, supportato dal contributo di Claudio Amendola. Verdelli, che ha conosciuto bene Pino Daniele, realizza un ritratto inedito del musicista, raccontandone il rapporto intimo e profondo con la città di Napoli e la capacità di essere un artista apprezzato a livello internazionale. Emergono così la vita e gli incontri di un uomo unico, tra "appocundria", musica e poesia: un nero a metà, un Masaniello, un uomo in blues capace di parlare un linguaggio aperto a tutti grazie a una relazione empatica e straordinaria con la terra natale. photo credit: Maurizio Viola e siamo partiti. Con lo stile Verdelli, a cui piace documentare. Ci sono la spontaneità del documentario e la cura del film. È stata fondamentale la sinergia con la famiglia di Pino Daniele, gli eredi mi hanno supportato dandomi la possibilità di accedere al vasto repertorio privato. In particolare il figlio Alessandro, consulente di questo film, ci ha aiutato molto perché era stretto collaboratore artistico del padre anche in veste di tour manager. "Il Tempo Resterà" si può definire anche una biografia speciale? In un certo senso sì. Abbiamo voluto fare un percorso emozionale e siamo letteralmente saliti con la sua band 16 TV RADIOCORRIERE 17 photo credit: Roberto Panucci storica su un autobus, ribattezzato "Vaimò" come il tour del 1981, che ci ha riportato nei luoghi della Napoli di Pino Daniele per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che lui ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Un anno i fondamentale il 1981? Sì, perché il 19 settembre tenne il grande concerto di Piazza del Plebiscito a Napoli rimasto memorabile non solo per il successo personale che Pino ebbe, ma anche perché fu il primo grande concerto urbano in una città nonché un evento straordinario. Nel film queste due componenti s'intrecciano permettendo un viaggio nel tempo avanti e indietro. Il titolo è "Il tempo resterà". C'è un motivo particolare? È una frase pronunciata da Pino in un'intervista inedita, amatoriale, fatta in un negozio di chitarre. Lui disse: "È una stronzata battere il tempo con il piede, noi andiamo via e il tempo resterà". Non l'ho scelto io quindi, in un certo senso lo ha fatto lui stesso. Che carattere aveva? Era una persona rocciosa con grandi slanci di tenerezza. Come l'ha conosciuto? In una radio privata, si chiamava Radio Antenna Capri. Negli anni Settanta erano proprio le radio a veicolare maggiormente la musica. A Napoli ci conoscevamo tutti, noi che "bazzicavamo" nella musica. Il primo produttore di Pino Daniele, che si chiamava Claudio Poggi, mi portò il disco d'esordio di questo ragazzo che conoscevo perché suonava con Rino Zurzolo di cui ero amico. Mi parlò di lui dicendo: «È un pazzo che fa il blues in napoletano». Io amavo molto il blues. C'è una sorta di karma tra noi perché Pino è legato al ricordo del mio primo documentario che si chiamava "Tutta n'ata storia" del 1982. 18 TV RADIOCORRIERE photo credit: Lino Vairetti Qual è il brano più significativo? Impossibile citarne uno solo! Personalmente "A testa in giù" è ai primi posti anche per un coinvolgimento personale nella scelta del titolo. Ma amo molto anche "Notte che se ne va", che racchiude poesia e scelte musicali bellissime. Pino aveva la capacità di essere contemporaneamente un grande poeta e un grande musicista, un dono che pochissimi riescono ad avere. Basti pensare a "Napul'è", un manifesto… La voce narrante di questo documentario è affidata in parte a Claudio Amendola, ma per il resto è proprio di Pino Daniele a raccontare. Siamo riusciti a fare in modo che lui fosse anche il protagonista del racconto. Un intreccio tra vita vissuta e musica, le interviste sono state registrate tra il 1978 e il 2014 e ne viene fuori un ritratto inedito di questo musicista schivo apprezzato a livello internazionale, del suo rapporto intimo e profondo con Napoli. Emergono la vita e gli incontri di un uomo unico tra "appocundria", musica e poesia. Un "nero a metà", un Masaniello, un "uomo in blues" capace di parlare un linguaggio aperto a tutti. 19 i numeri: aperture straordinarie in oltre mille INIZIATIVA siti in quattrocento località d'Italia tra cui duecentottanta luoghi di culto, duecentosessanta tra palazzi e ville, cinquantuno borghi, settanta castelli e torri, oltre che novanta piccoli musei, archivi e biblioteche. «Il lavoro del Fai - ha tenuto a sottolineare il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini - è fondamentale perché sollecita a intervenire nel restauro del patrimonio del nostro Paese. Ma è importante anche sotto il profilo educativo perché riavvicina le persone al patrimonio, legando le comunità locali ai loro tesori». Tra le "chicche" di quest'anno, l'apertura a Roma del Convento di Trinità dei Monti, fondato da San Francesco di Paola nel 1494, e l'apertura della Domus Aurea, la residenza dell'imperatore Nerone. In Calabria si potrà entrare al Palazzo Labonia, nella Chiesa della Panaghia, nel Museo Diocesano e nel Museo della Liquirizia. Ma sono tanti i luoghi visitabili da Nord a Sud della Penisola. Tra le aperture esclusive, gli appassionati di Napoli potranno entrare a Castel Capuano e visitare l'Isola di Nisida. Nella metropoli lombarda, sono in programma visite a Palazzo Crivelli, uno dei luoghi più prestigiosi della Milano del Settecento. A Siena sarà aperta la Farmacia dell'Ex Ospedale psichiatrico di San Nicolò che conserva una collezione di vasi da farmacia in ceramica e vetri della fine del XVIII secolo. In provincia di La Spezia, a Portovenere, I TESORI DI CASA NOSTRA «Un'importante occasione per celebrare il nostro patrimonio, ma anche di partecipazione e condivisione». Il Dg della Rai Antonio Campo Dall'Orto annuncia lo spirito con cui Rai e Fai tornano insieme dal 20 al 26 marzo per raccontare le bellezze del nostro Paese. L'iniziativa si avvale di una maratona televisiva finalizzata a una raccolta fondi a sostegno del Fondo Ambiente Italiano 20 P er il terzo anno consecutivo le Giornate di Primavera chiudono con un progetto in cui la Rai accende i riflettori sui beni culturali in collaborazione col Fai. E così dal 20 al 26 marzo assolutamente evidente. E il porte aperte alla Fortezza del Varignano mentre in Umbria potrà essere visitato il Deposito di San Chiodo a Spoleto. «In questo quarto di secolo contiamo diecimila luoghi aperti in quattromila e trecento città italiane con oltre nove milioni di visitatori. Hanno partecipato al nostro progetto centoquindici mila volontari e duecentodieci mila giovani apprendisti fatto che la Rai cerchi di moltiplicare e aspiranti Ciceroni», ha detto il questo ovvio in tante modalità diverse di presidente del Fondo Ambiente racconto mi sembra un passaggio interessante». Italiano Andrea Carandini nel verranno raccontati luoghi e storie che testimoniano Il Dg Antonio Campo Dall'Orto ha commentato: la bellezza del patrimonio culturale italiano. E al «Siamo soddisfatti di essere partner di questa centro del contributo del Servizio Pubblico ci sarà una iniziativa del Fai, un modo con cui siamo molto maratona televisiva di raccolta fondi a sostegno del La vicini alla nostra funzione di missione pubblica. del Fai Giulia Maria Crespi ha Fondo Ambiente Italiano. «L'elemento straordinario Le Giornate non sono solo celebrazione del patrimonio, delle giornate Fai - ha precisato la presidente della ma anche partecipazione e condivisione». In questa Rai Monica Maggioni - è che ci fanno guardare oltre 25ma edizione delle Giornate Fai di Primavera, il 25 conto che occorre un piano estremamente serio l'ovvio, cosa estremamente importante in questa nostra e 26 marzo, si spalancano le porte su un patrimonio sul turismo e l'esigenza di educare all'arte nelle epoca in cui c'è la tendenza a vedere solo ciò che è di ineguagliabile pregio artistico e culturale. Questi scuole». TV RADIOCORRIERE corso della dell'evento a presentazione Palazzo presidentessa Chigi. onoraria aggiunto: «Da questa esperienza venticinquennale ci siamo resi 21 RICONOSCIMENTI Superando la concorrenza di colossi come Bbc worldwide, Nbc Universal e Itv la Rai vince l'Oscar europeo per la promozione televisiva ai Promax Bda di Amsterdam. E si aggiudica nove premi nelle categorie Best social responsability, Best animation, Live sports event, General channel image campaign, Information, Best opening titles, Lifetime programme spot. Fra i promo vincenti, RaiPlay, Giochi Olimpici, Invito alla Lettura, Festival del Cinema di Venezia T IL GRAND PRIX AWARD VA ALLA 22 RAI TV RADIOCORRIERE rionfo Rai ad Amsterdam ai Promax Bda, gli Oscar europei per la promozione televisiva. In nomination con sedici progetti, per la prima volta al servizio pubblico radiotelevisivo sono stati assegnati ben nove premi. Rai si è inoltre aggiudicata il trofeo più ambito: il Grand Prix Award come migliore team creativo e marketing dell'anno superando la concorrenza di colossi come Bbc worldwide, Nbc Universal e Itv. I premi ottenuti da Rai sono arrivati nelle categorie Best social responsability, Best animation, Live sports event, General channel image campaign, Information, Best opening titles, Lifetime programme spot. Tra i promo vincenti, RaiPlay, Giochi Olimpici, Invito alla Lettura, Festival del Cinema di Venezia. «I tanti riconoscimenti che ci arrivano dal Promax - ha commentato il Dg Rai Antonio Campo Dall'Orto - ribadiscono il ruolo di protagonista giocato da Rai nella creatività in Europa e confermano la correttezza del cammino intrapreso verso una media company in grado di competere ai massimi livelli internazionali». E ha aggiunto: «Particolare orgoglio per il Grand Prix Award ottenuto dalla nostra Direzione creativa a solo un anno dalla sua istituzione, un risultato che è il frutto di un costante lavoro di studio, di attenzione e di passione per ogni singola fase del processo creativo e produttivo, come dimostrano anche i premi legati a temi di impegno sociale e culturale, strettamente connessi al nostro ruolo di servizio pubblico». 23 I MILLE VOLTI DI SyDNeY BRISTOW SERIE TV Rai4 non delude gli appassionati delle serie cult e dal 20 marzo trasmette due episodi quotidiani di "Alias", l'action spionistico con contaminazioni fantasy prodotto dal network ABC e firmato da J.J. Abrams. L'attrice Jennifer Garner veste i panni della protagonista, una studentessa universitaria insospettabile agente segreto I l pomeriggio di Rai4 si chiama "Alias". La serie cult americana torna infatti il 20 marzo alle 15.20 e poi dal lunedì al venerdì alle 15.50 con un doppio episodio quotidiano con le cinque stagioni complete. L'action spionistico con contaminazioni fantasy è stato prodotto dal network ABC e firmato da J.J. Abrams, creatore di serie di successo come "Lost" e "Westworld", nonché regista del reboot cinematografico di "Star Trek" e di "Star Wars: Il risveglio della Forza". Jennifer Garner veste i panni di Sydney Bristow, un nome che nasconde mille identità: studentessa universitaria e insospettabile agente segreto, impegnata in un rischioso doppio gioco tra la CIA e la cellula impazzita SD-6. Tra gli alleati di Sydney ci sono il padre Jack, interpretato da Victor Garber, anche lui infiltrato nella SD-6, e l'agente CIA Michael Vaughn (Michael Vartan, ndr). Il suo più temibile nemico è invece Arvin Sloane, interpretato da Ron Rifkin, l'attore di "Brothers & Sisters", qui capo della SD-6 e legato alla ragazza da una vecchia amicizia familiare. Trasmessa per la prima volta negli Stati Uniti nel tragico settembre 2001, "Alias" è stata premiata con un Golden Globe alla protagonista e con quattro Emmy per la fotografia, scenografia, trucco e stunt. Tra le guest star della prima stagione spicca il regista Quentin Tarantino. 24 TV RADIOCORRIERE 25 A metà strada tra documentario e spettacolo, lo Speciale Paolo Poli, su Rai3 in seconda serata il 25 marzo, è un evento dedicato al grande attore e alla sua arte. Il racconto di Riccardo Muti, Renzo Arbore, Natalia Aspesi, Corrado Augias, Filippo Timi, la sorella Lucia Poli e gli amici Marco Messeri, Milena Vukotic, Luciana Littizzetto e Fabio Fazio. Il filo conduttore è invece Pino Strabioli SPECIALE S Quella donna 26 SONO IO TV RADIOCORRIERE urreale, geniale, irriverente, provocatore e soprattutto libero. Paolo Poli è sempre riuscito ad affrontare con grazia anche i temi più scabrosi, dando prova sia nella voce che nella mimica di un talento camaleontico che gli ha consentito di interpretare mille personaggi, anche femminili. Lui stesso raccontò di quella volta in cui un bambino, osservando la locandina di un suo spettacolo, gli chiese chi fosse la bella signora raffigurata nella fotografia e lui rispose: "Quella donna sono io". A un anno dalla sua scomparsa, Rai3 gli dedica uno Speciale il 25 marzo in seconda serata svelando i tratti salienti di quell'uomo che ha fatto del teatro la propria vita. Natalia Ginsburg di questo artista scrisse: "Fra i suoi molteplici volti nascosti, c'è essenzialmente quello d'un soave, ben educato e diabolico genio del male: è un lupo in pelli d'agnello". E la Aspesi disse di lui: "Si è sempre saputo che il genio di Poli nasce dalla sua profonda cultura, dalla sua curiosità intellettuale, dalla sua capacità di trasformare una canzonaccia, un romanzo d'appendice, una filastrocca dimenticata in un capolavoro irresistibile". Lo Speciale Paolo Poli, più che un documentario, vuole essere uno spettacolo, una serata dedicata al grande attore e alla sua arte. Senza mai perdere di vista quella vena ironica e irriverente, ma anche profonda e sofisticata, che ha fatto del suo teatro un punto di riferimento unico e irripetibile. Cinema, tv, pubblicità, canzoni, teatro, Poli si è confrontato con diversi linguaggi, scegliendo alla fine quello per lui più vero, il teatro: "Io il teatro non lo fo per l'impiego, lo fo perché mi piace di più. Finché uno è vivo, lavorare dal vivo". La sia ricchezza espressiva rivivrà grazie a immagini di repertorio anche indite per la tv, animazioni grafiche, e nel racconto dei tanti che lo hanno conosciuto e amato: da Riccardo Muti a Renzo Arbore, da Natalia Aspesi a Corrado Augias, da Filippo Timi alla sorella Lucia Poli e agli amici Marco Messeri e Milena Vukotic, da Luciana Littizzetto a Fabio Fazio. Filo conduttore del racconto, l'incontro-dialogo tra Pino Strabioli, amico e collega di Poli, e Arturo Brachetti che all'arte di Poli si è spesso ispirato. In particolare Strabioli riuscì a riportarlo in tv dopo quarantacinque anni di assenza con il programma "E lasciamoci divertire" nella prima serata di Rai3. Otto puntate sui vizi capitali mischiate a conversazioni in libertà tra arte, letteratura e confessioni private. «Un attore scomodo e irriverente, ma mai volgare né banale - lo ricorda l'amico Strabioli -, che aveva bene in mente che la stessa televisione è di per se è un vizio, nel senso che se inizi a farla poi ti piace, inevitabilmente ti seduce. Ma Paolo ha sempre resistito alla tentazione della televisione preferendo il teatro. Il vizio che lo stuzzicava di più era la lussuria, a tal proposito ci raccontò quando da bambino gli capitò in mano il primo libro pornografico. Non conosceva l'accidia se non quella creativa, mi diceva che i momenti più felici della sua vita li ha trascorsi a letto da solo con un libro…». 27 NOVITÀ Il cortometraggio "Sognando Gianni Morandi", in onda la mattina del 25 marzo su Rai3, è il frutto di un progetto che vede protagonisti alcuni giovani affetti da sindrome di Down. Il gruppo ha iniziato un percorso di autonomia grazie agli operatori della casa "Associazione delle idee" di Bologna R photo credit: Manfredi Liparoti – Agenda ai3 fa ancora una volta servizio pubblico puntando questa volta i riflettori sulla Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down che si celebra il 21 marzo. E lo fa con il cortometraggio "Sognando Gianni Morandi", in onda sabato 25 marzo alle 10.30. È il frutto di un progetto di cui sono protagonisti un gruppo di ragazzi, i loro operatori e il "sogno" di conoscere Gianni Morandi. Come raccontare un'importante esperienza di autonomia che vivono le persone con la Sindrome di Down? Come far conoscere quella che è una scommessa importante di crescita personale e sociale? E perché non realizzare un cortometraggio? Il progetto "Sognando Gianni Morandi" nasce proprio da queste tre domande e dalla storia di Giovanni e dei suoi amici. Dal suo passato e dai suoi progetti futuri. Il ' ERA UN R . . . E M E M O C E H C O Z AGAZ photo credit: Manfredi Liparoti – Agenda C' desiderio più grande per Giovanni è conoscere il popolare cantante di Monghidoro e cantare una canzone con lui. Ci riuscirà? I telespettatori di Rai3 lo scopriranno, ma capiranno soprattutto il percorso di autonomia che Giovanni e i suoi amici stanno vivendo nella casa "Associazione delle idee", che abitano da tempo ogni fine settimana a Bologna. Una scommessa che li porta ogni giorno a fare un passo in avanti in un percorso di crescita personale e sociale, uno sforzo importante di integrazione e condivisione che viene chiesto ogni giorno alla comunità dove vivono e lavorano. In ventisette minuti il filmato racconta la storia di Giovanni, la sua quotidianità e quella delle persone che ha intorno a lui in questa esperienza di crescita dove anche sognare fa bene. 28 TV RADIOCORRIERE photo credit: Manfredi Liparoti – Agenda NOVITÀ LEZIONI DI CORAGGIO 4 ZAMPE S Si chiama "Cani eroi" il nuovo programma del sabato mattina su Rai2 con l'educatore cinofilo Roberto Gasbarri e il medico veterinario Federico Coccia, che a bordo di un'unità mobile gireranno l'Italia per trovare storie vere da documentare. In tutto dieci puntate dal 25 marzo i sa che i cani sono i migliori amici dell'uomo, ma alcuni hanno una marcia in più perché riescono ad aiutare le persone in difficoltà e a migliorarne le condizioni di vita, ma anche a salvare vite umane. Lo dimostrano i protagonisti di "Cani Eroi", una docu-fiction che prende il via su Rai2 sabato 25 marzo alle 10.15. Il programma si fa portavoce dei valori del Progetto Trainer® Cani Eroi, costantemente impegnato a valorizzare il lavoro, la dedizione e le imprese che vedono impegnati cani e conduttori delle Associazioni di Volontariato di tutt'Italia. Lo scopo della trasmissione è di mettere in evidenza le capacità di questi animali e il rapporto che si viene a creare all'interno di un'unità cinofila, ma soprattutto esaltarne i gesti coraggiosi che possono riguardare un salvataggio incredibile o una costante terapia. Dieci puntate in cui l'educatore cinofilo Roberto Gasbarri e il medico veterinario Federico Coccia, a bordo di un'unità mobile, gireranno l'Italia visitando alcuni dei suoi scorci più caratteristici a caccia di storie vere da documentare. Gasbarri e Coccia racconteranno le storie dei cani che hanno salvato in varie situazioni donne, uomini e bambini dati per spacciati. Sono riusciti a trovare persone disperse nei boschi e sciatori travolti da valanghe, hanno prestato soccorso a bagnanti che rischiavano di morire annegati. Persino i cuccioli hanno dimostrato con la loro intelligenza di essere in grado di aiutare i malati di diabete, di assistere i non vedenti o interagire con i carcerati. Nella prima puntata del 25 marzo Roberto, in compagnia della fidata cagnolina Luisita, incontrerà la persona a cui un cane eroe ha cambiato la vita e visiterà la sede dell'associazione di riferimento, facendosi raccontare tutta l'azione di salvataggio. Federico invece, dopo aver svolto un controllo veterinario al cane eroe, approfondirà la sua storia. I due esperti premieranno quindi l'unità cinofila con una medaglia, a testimonianza ulteriormente del loro coraggio. Il programma è realizzato con la collaborazione del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleogico, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, la Polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri, la Scuola Italiana Cani Salvataggio, Progetto Serena ONLUS, il Servizio Cani Guida dei Lions e l'Associazione Do Re Miao! 30 TV RADIOCORRIERE 31 CULTURA DOPPIO CONCERTO PER TOSCANINI A centocinquanta anni dalla nascita, l'Auditorium Rai di Torino intitolato al grande direttore d'orchestra gli dedica una serata speciale il 25 marzo su Rai5. Dirige la prestigiosa bacchetta di Michele Mariotti, apprezzato nei palcoscenici di tutto il mondo I l 25 marzo di centocinquant'anni fa nasceva il grande direttore d'orchestra Arturo Toscanini. Una ricorrenza e un personaggio che Rai Cultura celebra con il concerto straordinario dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai all'Auditorium di Torino intitolato proprio a Toscanini, in onda sabato 25 marzo, proprio nel giorno dell'anniversario, alle 21.15 su Rai5. Protagonista del concerto è Michele Mariotti, il trentasettenne pesarese Direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna, già noto ai palcoscenici più prestigiosi del mondo, dal Gewandhaus di Lipsia al Metropolitan di New York, dalla Royal Opera House di Londra alla Bayerische Staatsoper di Monaco. Il programma, pensato per celebrare Toscanini, si apre con l'Ouverture da "La gazza ladra" di Gioachino Rossini, seguita dalle "Danze piemontesi op. 31" di Leone Sinigaglia, che proprio Toscanini tenne a battesimo al teatro Vittorio Emanuele, oggi Auditorium Rai, il 14 maggio del 1905. Si prosegue con la "Sinfonia dai Vespri siciliani" e con il "Nabucco" di Giuseppe Verdi, con "Intermezzo" di Manon Lescaut e il "Capriccio sinfonico" di Giacomo Puccini. A chiudere la serata è l'Ouverture dal Rienzi di Richard Wagner. Con la città di Torino Toscanini ebbe uno strettissimo rapporto, suggellato da circa quattrocento presenze sul podio, tra opere e concerti, cui si sommano diverse esibizioni giovanili come L' EUROPA INIZIO R DA ROMA violoncellista di fila o in formazioni cameristiche. Nel vecchio Teatro Vittorio Emanuele, poi divenuto nel 1952 l'Auditorium della Rai, Toscanini diresse la "Carmen" di Bizet nel 1889 e otto concerti tra il 1896 e il 1905, rimasti noti anche per le prime esecuzioni italiane di pagine come Finlandia di Jean Sibelius, la Seconda Sinfonia di Alexandr Borodin o l'Adagio della Settima Sinfonia di Anton Bruckner. Alle 22.25 l'omaggio a Toscanini prosegue con "Toscanini: il coraggio della musica" che ripropone il programma originale della storica serata del 1936 in cui Toscanini - voce critica negli anni della dittatura fascista - accettò di condurre gratuitamente a Tel Aviv il concerto inaugurale della neonata Palestine Orchestra, la prima orchestra interamente ebraica, voluta da Bronislaw Huberman per salvare la vita ai musicisti perseguitati dal regime nazista. Quelle musiche sono state interpretate il 27 gennaio 2016 dall'Accademia di Santa Cecilia in occasione della Giornata della Memoria. A dirigere la Filarmonica Arturo Toscanini c'era il direttore israeliano Yoel Levi. La voce narrante che racconta l'uomo Arturo Toscanini era quella dell'attore Umberto Orsini. Con la partecipazione di Linor Katz, Yigal Tuneh e Gaby Vole della Israel Philarmonic Orchestra. La manifestazione si è tenuta sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il 24 marzo su Rai3 e Rai Storia, a "Il Tempo e la Storia", il professor ' Francesco Gui spiega con Michela Ponzani l'importanza dei Trattati di Roma 32 nel sessantesimo anniversario oma, 25 marzo 1957. Dopo molte difficoltà, racchiuse nel fallimento del progetto della Comunità Europa di Difesa, la CED, il sogno di De Gasperi, Schuman e Adenauer di un'Europa unita compie un primo passo verso la sua realizzazione. Nella capitale italiana infatti si ritrovano eminenti politici di sei Stati europei, Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo, per firmare i trattati che sanciscono la nascita della CEE, la comunità Economica Europea, e della CEEA, la Comunità Europea dell'Energia Atomica. Un passaggio cruciale per il futuro del vecchio continente, di cui quest'anno si celebra il sessantesimo anniversario, raccontato dal professor Francesco Gui con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda venerdì 24 marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. 33 I 100 ANNI DELLA RONDINE CULTURA MITI DEL ROCK Elton John e i Queen sono protagonisti della nuova serie su Rai5 "Discovering Music" il 22 marzo. Sia la band britannica che il loro celeberrimo connazionale hanno dominato le classifiche mondiali per decenni con performance che hanno lasciato il segno a partire dagli anni Settanta L a storia di due icone che hanno lasciato un segno profondo nella musica, nel pensiero e nel costume: i Queen ed Elton John. Il doppio appuntamento con la nuova serie "Discovering Music", mercoledì 22 marzo in prima serata su Rai5, ripercorre la carriera di una delle migliori "live-band" della storia musicale e di uno dei più grandi artisti del rock contemporaneo, massima espressione del movimento piano-rock. L'episodio dedicato ai Queen racconta, partendo dalle origini fino alla sua evoluzione nella ricerca musicale, la storia dell'ultimo gruppo rock capace di gremire uno stadio. I Queen, che hanno dominato le classifiche di tutto il mondo negli anni Settanta e Ottanta, nel corso della loro carriera hanno composto un vero e proprio patrimonio di canzoni, performance e video musicali capaci di suggestionare e plasmare fortemente la cultura popolare europea e americana. Subito dopo, alle 22.10, l'episodio dedicato a Elton John ripercorre la carriera stratosferica del "Rocket Man", che nei panni di pianista è di fatto diventato una rock star. Il documentario segue il suo viaggio da cantautore in erba fino all'apice della sua carriera negli anni Settanta. Artista e performer estroso, con i suoi abiti sgargianti e la sua ironia Elton è uno dei pochissimi musicisti ad essere ancora nelle posizioni più alte delle music charts dopo quarant'anni di carriera. La serie "Discovering music", prodotta da 3DD Productions, celebra la vita e la carriera dei musicisti più influenti del XX secolo per scoprire cosa li ha resi protagonisti delle storie più interessanti del nostro tempo. 34 Il 23 marzo, in prima serata su Rai5, si celebra un secolo dalla prima rappresentazione della commedia musicale più celebre di Giacomo Puccini. In onda lo spettacolo che nel 2008 inaugurò la stagione del Teatro La Fenice di Venezia con l'orchestra diretta da Carlo Rizzi P er festeggiare il centesimo anniversario della prima rappresentazione de "La rondine", Rai Cultura propone la commedia musicale di Giacomo Puccini giovedì 23 marzo alle 21.15 su Rai5. Lo spettacolo è quello che ha inaugurato la stagione del Teatro La Fenice di Venezia nel 2008, con la direzione di Carlo Rizzi, la regia di Graham Vick, le scene di Peter J. Davison, i costumi di Sue Willimington, le luci di Peter Kaczorowski e le coreografie di Ron Howell, realizzate dalla Compagnia di Danza Acrobatica Swing Dance di Venezia. Protagonisti sul palco sono Fiorenza Cedolins nel ruolo di Magda, Fernando Portari in quello di Ruggero, Sandra Pastrana come Lisette, Emanuele Giannino nei panni di Prunier, Stefano Antonucci in quelli di Rambaldo, George Mosley nella parte di Pericaud, Iorio Zennaro in quella di Gobin e Giuseppe Nicodemo come Crébillon. "La rondine" appartiene al periodo della maturità di Puccini, il quale nel 1913 prese in considerazione l'ipotesi di scrivere un'operetta, forma spettacolare costituita da dialoghi recitati e pezzi cantati, allettato dall'offerta di una cospicua somma di denaro da parte della direzione del Carltheater, teatro viennese specializzato in questo genere. L'attenzione del musicista si concentrò sul secondo soggetto che gli venne proposto: il canovaccio di Willner e Reichert fu tradotto e versificato da Giuseppe Adami nella forma di un libretto italiano tradizionale. La partitura fu completata nell'aprile 1916, dopo l'entrata in guerra dell'Italia, e l'opera fu messa in scena per la prima volta in campo neutro a Montecarlo il 27 marzo del 1917 con successo trionfale. In seguito Puccini sottopose questo lavoro a diverse revisioni, ma la versione rappresentata nel 1917 è tuttora la più apprezzata. La vicenda è ambientata in Francia durante il Secondo Impero napoleonico nella seconda metà dell'Ottocento. La cortigiana Magda de Civry, mantenuta dal banchiere Rambaldo, conosce durante un festeggiamento a casa propria il giovane Ruggero Lastouc, da poco giunto dalla provincia. Essa lo raggiunge in incognito in un locale parigino e qui si innamora di lui, credendo così di rinnovare una magica avventura del passato. Come una rondine in fuga verso il sole, Magda abbandona il banchiere e va a vivere con Ruggero in Costa Azzurra. A corto di denaro il giovane scrive ai genitori e chiede il consenso a sposare l'amata, che gli viene prontamente concesso. Tuttavia la prospettiva di appartenere totalmente a qualcuno e di dover rinunciare alla vita brillante precedente atterrisce a tal punto Magda da portarla, pur desolata, a lasciare l'innamorato Ruggero, disperato per questa scelta. TV RADIOCORRIERE 35 PREMIO LETTERARIO S PA Z I O ALLA C R E AT I V I T À G li aspiranti scrittori sotto i trentanove anni hanno tempo fino al 31 marzo per presentare i loro manoscritti se vogliono partecipare alla sesta edizione del Premio letterario "La Giara", indetto dalla Rai. Il premio che prende il nome dalla I giovani con la passione della scrittura possono realizzare il sogno di vedere pubblicato un loro libro con Rai Eri partecipando al Premio letterario "La Giara", giunto alla sesta edizione. C'è tempo fino al 31 marzo per presentare i manoscritti, mentre la manifestazione finale che decreterà il podio si terrà a ottobre famosa novella di Pirandello è stato ideato per dare spazio e visibilità a nuovi talenti che popolano lo Stivale. "La Giara" è ormai diventata un appuntamento fisso e si propone come un vero e proprio osservatorio capillare sulla narrativa giovanile attraverso il supporto delle Sedi regionali Rai e dei quattro Centri di Produzione Tv di Milano, Napoli, Roma e Torino. L'obiettivo fondamentale dell'iniziativa Rai è di svolgere un'azione capillare di scouting sulla scrittura in tutt'Italia ribadendo in questo modo la sua mission di servizio pubblico. Modello narrativo centrale è il romanzo ma con l'indicazione della media lunghezza, maggiormente richiesta dal mondo editoriale. Ventuno le Commissioni Regionali di esperti della narrativa e dell'editoria che sceglieranno in ogni Sede Rai il romanzo migliore da sottoporre alla Commissione Nazionale. Gli aspiranti dovranno inviare le loro opere, presso la sede regionale di residenza fino al prossimo 31 marzo. I ventuno manoscritti selezionati saranno poi valutati dalla Commissione Nazionale, che avrà tra i componenti due membri espressione di Rai Eri e autorevoli personalità del mondo della cultura, dell'editoria e dell'informazione a livello nazionale. Dopo aver letto accuratamente le opere da luglio a settembre, a Commissione sceglierà i tre lavori finalisti premiati, come ogni anno rispettivamente con la Giara d'oro, d'argento e di bronzo. La cerimonia di premiazione si terrà alla fine di ottobre e il primo classificato avrà diritto anche alla pubblicazione del suo romanzo con Rai Eri. Informazioni sul regolamento sul sito www.premioletterariolagiara.it 36 TV RADIOCORRIERE 37 RADIO Tempo di Varietà "Gran Galà", il celebre programma radiofonico in onda il venerdì sera sull'allora Secondo Programma dal 1958 al 1962, torna in auge su Radio 6 Teca grazie alla rielaborazione di Elisabetta Malantrucco. E dal 20 marzo sarà possibile riascoltare i tanti artisti che si sono esibiti in diretta dalla storica Sala A di via Asiago quando a condurre c'erano Delia Scala, Mina e Lauretta Masiero R adio 6 Teca, il canale web di Radio Rai che vuole riportare all'attenzione degli ascoltatori la storia della radiofonia in Italia, questa settimana punta l'obiettivo sul varietà, genere storicamente legato nella nascita e nel suo periodo di massimo splendore proprio alla radio. In questo contesto, Elisabetta Malantrucco ha rielaborato una delle trasmissioni storiche appartenenti a questo filone, "Gran Gala". La tradizione del Secondo Programma di Radio Rai, l'attuale Radio2, ha previsto per anni in palinsesto il varietà del venerdì sera alle 21.00, e forse il più famoso è stato "Il rosso e il nero". Ma, a partire dal 1959, uno dei più ricchi è stato sicuramente "Gran Gala", di cui l'Audioteca di Radio Rai conserva ancora qualche puntata: sedici per la precisione. "Gran Gala", in onda dal 14 novembre 1958 al 29 giugno 1962, si basava sulla formula più classica del varietà radiofonico proponendo in ogni puntata una combinazione ben orchestrata di musica ospiti celebri e umorismo. Alcune delle sedici puntate recuperate sono condotte da Delia Scala, altre da Mina e altre ancora da Lauretta Masiero. La regia, come per ogni grande programma di allora, era di Riccardo Mantoni, fratello di Corrado. I testi e la cura erano di Mario Brancacci, l'Orchestra quella di Marcello de Martino. E vale la pena sottolineare che tutto era eseguito dal vivo, dalla Sala A di Via Asiago, lo storico Auditorium. Tanti gli ospiti fissi: da Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi (nel mitico "Pissi Pissi e Bao Bao", ndr), Alberto Talegalli, Carlo Dapporto, Ubaldo Lay, Giusi Raspani Dandolo, Bice Valori, Miranda Martino, Gino Latilla, Bobby Rydell e molti altri ancora. Musica, gag e comicità a volte anche ingenua che arrivano direttamente da un mondo lontano, magari quello raccontato dalle pubblicità della Palmolive, che consentono di fare davvero un viaggio nel tempo. "Gran Gala" viene riproposto da lunedì 20 marzo, anche per celebrare il compleanno di Mina che cade proprio in questi giorni. La trasmissione è composta dalle sedici puntate recuperate nella loro interezza tranne che per una gara tra cantanti dilettanti, legata ad un altro programma andato perduto, che prevedeva la sfida finale tra i due concorrenti all'interno del varietà. Anche "Gran Gala" è fruibile al link www.radio6teca.rai.it, in streaming e in audio on demand e sulle radio DAB+ nelle zone già coperte dal segnale, come tutta la ricca programmazione del canale. 39 IL TOCCO DELL'ARTISTA RAGAZZI U go Nespolo nasce a Mosso, in provincia di Biella, nel 1941. Diplomato all'Accademia Albertina con Enrico Paolucci e laureato in lettere moderne all'Università' di Torino, inizia la sua ricerca Artista Sono talmente uniti da chiamarsi entrambi Yo. Hannostilistica. sette anni e e uomo di cultura, resterà ferma nel tempo in lui la convinzione che sono rispettivamente una femminuccia estroversa e vulcanica e un fare arte non può prescindere dal riflettere maschietto riflessivo e tranquillo. I due fratellini sonosull'arte. i protagonisti Nespolo rivendica l'esigenza di "contaminarsi", della serie animata "YoYo", prodotta con Rai Fiction con la direzionescendendo in mezzo alla gente e adattando l'arte alle sue esigenze, artistica di Ugo Nespolo, in onda ogni giorno in varie fasce orarie su per farla entrare nei circuiti dell'esistenza Rai YoYo a partire dalle 9.25 del mattino e fino alle 22.30 Di qui l'attenzione per il design quotidiana. e la pratica assidua di un'arte applicata, che ha portato Nespolo a cimentarsi nei settori più disparati. Molto stretti sono, sin dall'inizio, i rapporti con gli elementi di punta della cultura torinese, con i quali interagisce a diversi livelli. Nel 1966 le sue due prime personali. Fondamentale, per lui, l'interazione fra le arti, che presuppone un diverso rapporto con il pubblico: il suo interesse si sposta da Parigi a New York, dove soggiorna a lungo, fino ad aprire uno studio. Nel corso della sua carriera è stato anche presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Inoltre, è l'autore di una "panchina rossa", simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e inaugurata lo scorso novembre 2016 a Torino negli spazi del Centro di Produzione Tv di via Verdi. Un simbolo voluto dalla Rai e dalla Commissione Pari Opportunità, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, e ospitato nello spazio della pausa caffè al terzo piano. GEMELLI GEMELLI DIVERSI DIVERSI Sono talmente uniti da chiamarsi entrambi Yo. Hanno sette anni e sono rispettivamente una femminuccia estroversa e vulcanica e un maschietto riflessivo e tranquillo. I due fratellini sono i protagonisti della serie animata "YoYo", prodotta con Rai Fiction con la direzione artistica di Ugo Nespolo, in onda ogni giorno in varie fasce orarie su Rai YoYo a partire dalle 9.25 del mattino e fino alle 22.30 40 S i chiama "YoYo" la nuova serie animata arrivata nel palinsesto di Rai YoYo. In onda tutti i giorni, alle 9.25, alle 11.20, alle 13.55, alle 18.05 (tranne il sabato) e alle 22.30, si candida a diventare a essere uno dei cartoni preferiti dai bambini e dalle famiglie. I protagonisti, ispirati ai personaggi che hanno segnato la nascita del canale, sono due gemellini di sette anni dalla personalità diversa che, sia nella vita quotidiana sia nei loro viaggi immaginari, hanno spesso comportamenti opposti. Lui, timido e prudente, riflette prima di agire e lei, espansiva e impulsiva, agisce prima di riflettere. Ma a un certo punto le loro menti si "gemellano" portandoli a scoprire che due teste ragionano meglio di una. La serie, scritta dal gallese Robin Lyons, insieme a un team di sceneggiatori italiani e irlandesi, e diretta da Telegael. Inoltre sono attesi importanti sviluppi sul fronte Stefania Gallo e Ernesto Paganoni, propone per la prima del licensing, aspetto che vedrà protagonista Rai Com. La volta in un cartone animato la grafica e il cromatismo di direzione artistica di "Yo-Yo" è di Ugo Nespolo. Pittore e Ugo Nespolo, uno dei maggiori esponenti della pop art scultore eclettico di fama internazionale, le sue opere sono internazionale, il quale oltre ad aver ridisegnato i gemellini, state esposte nei musei di tutto il mondo, da Milano a Roma ha progettato dodici mondi della fantasia in cui i due piccoli e Napoli, da Parigi a Londra, da Chicago a New York, in Cina, si avventurano ogni volta. Oltre a Yo e Yo e al loro simpatico in Russia e America Latina. Sul finire degli anni Sessanta ha cane Ragoo, gli episodi sono popolati da tantissimi dato vita con Mario Schifano al Cinema degli Artisti, ispirato personaggi che caratterizzano le varie avventure. Uno degli al New American Cinema. Realizza numerosi film ed entra obiettivi della serie è mostrare come l'immaginazione può in contatto con la beat generation. Quella del cinema per essere fonte di dialogo e di esperienze comuni. La produzione Nespolo è un'esperienza che durerà nel tempo, dando luogo vede in prima linea ShowLab, Rai Fiction, Grid Animation e a importanti retrospettive a lui dedicate. TV RADIOCORRIERE 41 MUSICA LA MUSICA CHE CURA L'ANIMA C'è ancora molto riserbo sul titolo del nuovo progetto discografico di Mario Venuti, prossimamente in uscita. Intanto, dal 24 marzo, il singolo "Caduto dalle stelle" anticipa l'atteso album di inediti che il cantautore siciliano presenterà live in giro per l'Italia fino a metà giugno, dopo tre anni dall'ultimo successo "Il tramonto dell'occidente" "C aduto dalle stelle" è il brano che segna il ritorno sulle scene di Mario Venuti dal 24 marzo. «In principio non è stato il verbo, è stato il movimento. Il corpo guida l'anima. La cura è la musica. Attraverso questi assunti possiamo compiere un percorso salvifico dagli affanni quotidiani. E ballare, ballare... è la metafora della nostra vita», spiega il cantautore catanese. Scritto da Venuti e Kaballà, il singolo "Caduto dalle stelle" anticipa l'uscita dell'album di inediti, un progetto che arriva a tre anni dal precedente "Il tramonto dell'occidente". Il nuovo disco sarà presentato live in un tour in giro per l'Italia da aprile a giugno. Ad accompagnare Mario Venuti, la band composta da Donato Emma alla batteria, Luca Galeano alle chitarre, Pierpaolo Latina alle tastiere e Antonio Moscato al basso. Venuti inizia negli anni Ottanta con la band "Denovo". Nel 1994 pubblica il suo primo disco da solista "Un po' di febbre" e nel 1996 il secondo album "Microclima". Nel 1997 partecipa a Sanremo Giovani con il brano "Il più bravo del reame", preludio del disco "Mai come ieri" che ottiene un grande successo di pubblico e critica. A gennaio del 2003 pubblica l'album "Grandimprese", anticipato dal singolo "Veramente", e l'anno successivo con il brano "Crudele" riceve a Sanremo il Premio della Critica e il Premio Radio e Tv. Nel 2005 esce "Magneti", mentre nella 56.ma edizione del Festival di Sanremo porta, insieme agli Arancia Sonora, il brano "Un altro posto nel mondo". Segue una tournée di un anno che sfocia nella pubblicazione dell'antologia "L'officina del fantastico" che ripercorre quattordici anni di successi del cantautore catanese, mentre con "Ferro e fuoco si presenta al Festival . Nel 2009 pubblica l'album di inediti "Recidivo". Tre anni dopo esce "L'ultimo romantico" e nel 2014 arriva il suo ottavo disco da solista "Il tramonto dell'occidente", un concept-album scritto a sei mani, con Kaballà e Francesco Bianconi. 42 TV RADIOCORRIERE 43 CINEMA IN TV QUANDO ROSETTA FU VIOLATA Sophia Loren da Oscar ne "La ciociara" con la regia di Vittorio De Sica. Colpi di scena per "Blitz", il poliziesco americano "Blitz" interpretato da Jason Statham. Spettacolari sequenze aeree ne "La caduta delle aquile" e suspense assicurata nel thriller "Rendition - Detenzione illegale" Un thriller classico, con una buona dose di suspense, diretto dal sudafricano Gavin Hood al suo esordio hollywoodiano. Un ingegnere chimico di origine egiziana scompare misteriosamente durante un volo che lo riporta dal Sud Africa a Washington, città in cui vive da molto tempo. Sua moglie Isabella (Meryl Streep, ndr), cittadina americana, comincia a cercarlo disperatamente. In realtà il marito, sospettato di terrorismo, è stato rapito dai servizi segreti americani, portato in un luogo segreto e sottoposto a torture fisiche e psicologiche durante un interrogatorio. Il film è di fatto una denuncia contro la pratica "Extraordinary rendition", adottata dalla Cia dopo i tragici fatti dell'11 settembre 2001, che consente il rapimento di cittadini stranieri residenti negli Usa considerati una minaccia per la sicurezza nazionale. Un pericoloso serial killer, soprannominato Blitz, ha preso di mira le forze dell'ordine inglesi. Le sue vittime, infatti, sono poliziotti in servizio per le vie di Londra. Per fermare questo spietato, astuto e perverso assassino viene incaricato delle indagini Tom Brant, un detective duro e sociopatico, dai metodi poco ortodossi. Comincia una lotta spietata e senza esclusione di colpi. Il film con colpi di scena al cardiopalmo è tratto dall'omonimo romanzo poliziesco dello scrittore irlandese Ken Bruen, è diretto da Elliot Lester e interpretato da Jason Statham, specializzato nel ruolo di duro in film d'azione. GIOVEDÌ 23 MARZO ORE 08.30 ANNO 1960 REGIA DI VITTORIO DE SICA Un film drammatico e intenso che è valso alla giovane Sophia Loren molti premi, tra cui l'Oscar, come miglior attrice protagonista. Diretto da Vittorio De Sica nel 1960, "La ciociara" è un adattamento dell'omonimo romanzo di Alberto Moravia, sceneggiato da Cesare Zavattini. Nell'estate del 1943 Cesira (Sophia Loren, ndr) è una giovane vedova che vive a Roma con la figlia adolescente Rosetta. Per scappare dai bombardamenti che devastano la città, le due si rifugiano al paese d'origine tra i monti della Ciociaria dove c'è Michele, un giovane intellettuale antifascista. La ritrovata serenità sembra allontanare la tragicità della guerra finché un gruppo di tedeschi in fuga dall'avanzata degli alleati costringe Michele a guidarli nella ritirata. Quando il peggio sembra passato, Cesira decide di tornare a Roma con Rosetta. Lungo la strada però le due vengono violentate da un gruppo di soldati marocchini. Il disperato dolore della mamma per la tragica sorte della figlioletta è una delle scene più famose del cinema italiano. La pellicola ha vinto anche il Golden Globe come miglior film straniero. 44 SABATO 25 MARZO ORE 21.20 ANNO 1966 - REGIA DI JOHN GUILLERMIN SABATO 25 MARZO ORE 21.14 - ANNO 2011 REGIA DI ELLIOT LESTER Sul fronte occidentale, durante la Prima Guerra Mondiale, Bruno Stachel (George Peppard, ndr) è un giovane sergente dell'esercito tedesco che riesce ad entrare nella squadriglia più aristocratica dell'aviazione. Ambizioso e determinato, seppur non di nobile estrazione come i suoi camerati, è deciso a far carriera. L'ambiente tuttavia gli è ostile e la rivalità con i suoi commilitoni cresce. In particolare, dovrà vedersela con Willi von Klugermann (Jeremy Kemp, ndr). I due si sfideranno sia nelle prodezze dell'aviazione, sia nelle questioni di cuore e la loro contesa, durante una battaglia con i nemici, avrà un esito tragico. Spettacolari, nel film diretto nel 1966 dal britannico Jhon Guillermin, le sequanze aeree. TV RADIOCORRIERE DOMENICA 26 MARZO ORE 21.10 ANNO 2008 - REGIA DI GAVIN HOOD 45 ALMANACCO DEL RADIOCORRIERE 1927 1937 1947 1957 1967 1977 1987 MARZO 46 TV RADIOCORRIERE 47 48 44 www.radiocorrieretv.it