RADIOCORRIERE TV SETTIMANALE DELLA RAI

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RADIOCORRIERE TV
SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997
numero 11 - anno 86
20 marzo 2017
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TV RADIOCORRIERE
3
Lo ammetto, tra Montalbano e Schiavone
faccio il tifo per il secondo. Adoro il suo
“modus operandi”, lo trovo più vicino alla
nostra quotidianità.
Numeri da capogiro, quindi. Numeri da serata
finale del Festival di Sanremo o di qualche
attesissima partita della nostra nazionale
di calcio.
Un grande cast, una grande regia, ma
soprattutto una grande isola, quella Sicilia
che ha adottato Luca Zingaretti e tutti gli
altri attori. E così Ragusa, Scicli, Modica,
Comiso, Punta Braccetto, Punta Secca, dove
sorge la celebre casa del commissario che si
affaccia sul mare, sono diventati luoghi
presi d’assalto da migliaia di turisti
provenienti da ogni parte del mondo.
Un’area, quella Iblea, che da quando è
iniziata la serie tv ha visto aumentare il
turismo del venti per cento ogni anno.
E non è finita, perché Montalbano ha
sicuramente altri “colpi di scena” da
riservarci.
Buona settimana.
Fabrizio Casinelli
Vita da strada
Onestamente però non posso nascondere che
il Commissario di Andrea Camilleri sia
molto speciale. Una macchina perfetta che
macina record su record. E’ l’unica fiction
che è riuscita ha conquistare tre record
assoluti in una serata: 11 milioni e 300
mila spettatori e il 44,1% share. Miglior
fiction degli ultimi quindici anni, che ha
sfondato il tetto del miliardo di
telespettatori sommando tutte le puntate
che abbiamo visto in diciotto anni.
SPECIALE PAOLO POLI
SOMMARIO
Lo Speciale, su Rai3 in
seconda serata il 25 marzo,
è un evento dedicato al
grande attore e alla sua arte
N. 11
20 MARZO 2017
CULTURA
Gli appuntamenti di Rai5 e
Rai Storia dedicati all'arte,
alla letteratura e la musica
32
26
VITA DA STRADA
5
GP AWARD
CINEMA
Giorgio Verdelli firma il
docufilm "Pino Daniele – Il
tempo resterà" nelle sale
italiane in tre date evento,
il 20, 21 e 22 marzo, a
due anni dalla scomparsa
dell'artista
14
CINEMA
GIORNATE DEL FAI
Rai e Fai tornano insieme
dal 20 al 26 marzo per
raccontare le bellezze del
nostro Paese. L'iniziativa
si avvale di una maratona
televisiva finalizzata a una
raccolta fondi a sostegno
del Fondo Ambiente
Italiano
20
Filippo Scicchitano e
Giovanni Anzaldo, nel ruolo
di Sandro e Luciano, che pur
di realizzare i loro progetti
"fuggono" dall'Italia, sono
i protagonisti di "Non è un
paese per giovani" il nuovo
libro di Giovanni Veronesi
Superando la concorrenza di
colossi come Bbc worldwide,
Nbc Universal e Itv la Rai vince
l'Oscar europeo per la promozione
televisiva ai Promax Bda di
Amsterdam
SOGNANDO
GIANNI MORANDI
PREMIO LA GIARA
Il cortometraggio, in
onda la mattina del 25
marzo su Rai3, è il frutto
di un progetto che vede
protagonisti alcuni giovani
affetti da sindrome di
Down
I giovani con la passione
della scrittura possono
realizzare il sogno di vedere
pubblicato un loro libro
con Rai Eri partecipando al
Premio letterario "La Giara",
giunto alla sesta edizione
28
36
RAGAZZI
Tutte le novità della
programmazione della tv
dedicata ai ragazzi
40
Una selezione dei film
in programma
sulle reti Rai
44
22
MUSICA
Il protagonista della
nostra rubrica musicale è
Mario Venuti
SERIE TV
Rai4 dal 20 marzo trasmette
due episodi quotidiani di "Alias",
l'action spionistico prodotto dal
network ABC e firmato da J.J.
Abrams
42
ALMANACCO
Le storiche copertine
del RadiocorriereTv
46
24
NOVITÀ
Si chiama "Cani eroi" il nuovo
programma del sabato mattina
su Rai2 con l'educatore cinofilo
Roberto Gasbarri e il medico
veterinario Federico Coccia
8
30
RADIO
"Gran Galà", il
celebre programma
radiofonico in onda
il venerdì sera
sull'allora Secondo
Programma dal
1958 al 1962,
torna in auge su
Radio 6 Teca grazie
alla rielaborazione
di Elisabetta
Malantrucco
copertina photo credit: Lino Vairetti
RADIOCORRIERETV
SETTIMANALE DELLA RAI
RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Reg. Trib. n. 673
del 16 dicembre 1997
Numero 11 - anno 86
20 marzo 2017
CINEMA IN TV
DIRETTORE RESPONSABILE
FABRIZIO CASINELLI
Redazione - Rai
Via Umberto Novaro 18
00195 ROMA
Tel. 0633178213
www.radiocorrieretv.it
www.rai-com.com
www.ufficiostampa.rai.it
HEADLINE GIORNALISTI
Marina Cocozza
Hanno collaborato
Simonetta Faverio
Carlo Casoli
Claudia Turconi
Grafica, impaginazione
Cinzia Geromino
Claudia Tore
Fotografico
Barbara Pellegrino
Fabiola Sanesi
38
GIOVANNI VERONESI
E
DIASPORA
DI UNA GENERAZIONE
«Pur non rinunciando ai toni della commedia, ho
affrontato un tema urgente, quello dell'emigrazione dei
nostri ragazzi obbligati ad andare a cercare di realizzare
i propri sogni all'estero». Giovanni Veronesi parla del suo
film "Non è un paese per giovani", in questi giorni nelle
sale, che prende il titolo dal programma che da alcuni
anni il regista conduce su Rai Radio2 con Massimo Cervelli
8
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TV RADIOCORRIERE
ra da anni il suo "pallino". La radio, in questo caso Rai Radio2, gli ha permesso di attraversare
con continuità un tema che gli stava molto a
cuore: i "cervelli" in fuga dall'Italia. Dove vanno?
E perché se ne vanno? «Ho tre nipoti - spiega Giovanni
Veronesi - e tutti e tre se ne sono andati via, due in Inghilterra e uno in America. Io stesso li ho incoraggiati.
Quello che ha scelto come destinazione Londra, dopo
un paio d'anni di tirocinio in un istituto di archeologia,
guadagna circa mille e quattrocento sterline al mese
come ricercatore. In Italia sarebbe impensabile, perciò
mi sto convincendo sempre di più che fra dieci anni
un'intera generazione mancherà all'appello». Veronesi
tutto questo lo ha voluto raccontare nel film "Non è un
paese per giovani", lo stesso titolo del programma che
conduce con Massimo Cervelli. «Forse è la prima volta
che accade, ma non è un caso: un film che viene tratto da una trasmissione radiofonica. Un'esperienza fatta
di dirette radio tutti i giorni a Radio2, dove chiamavo
un ragazzo italiano all'estero e mi facevo raccontare la
sua storia e il perché se n'era andato. Le loro risposte
sono state a volte divertenti e altre volte di una spietatezza incredibile. Più di centomila ragazzi l'anno se
ne vanno dall'Italia in silenzio, senza fare rumore. É un
lento ma inesorabile esodo che porterà alla mancanza
di tasselli fondamentali, in alcune generazioni del futuro». Il regista ci tiene però a precisare: «I miei film
sono sempre stati delle commedie divertenti e non ho
voluto assolutamente rinunciare a questa valenza, ma
non ho voluto nemmeno perdere di vista il momento
storico in cui viviamo e raccontarlo attraverso questo
argomento delicato mescolando finzione e realtà». E
aggiunge: «In questo momento il nostro Paese è concentrato sulla difficile situazione dell'immigrazione,
che è divenuta anche uno specchio mediatico quotidiano con la miseria e le atrocità di alcuni posti del mondo
da cui la gente scappa, ma si disinteressa totalmente di
un altro aspetto, quello che raccontiamo in questa storia. È l'emigrazione dei nostri ragazzi, messi alle strette,
obbligati ad andare a cercare di realizzare i propri sogni
all'estero». 
9
E
ntrambi ventenni, Sandro e Luciano hanno caratteri diversi, studiano e si arrangiano con lavoretti. Il caso li fa
incontrare in un locale dove entrambi servono ai tavoli.
Poi, tra una chiacchierata e l'altra, i due prendono la so-
ANZALDO - SCICCHITANO - SERRAIOCCO
DESTINAZIONE
lenne decisione di andare alla ricerca di un destino migliore. Vogliono intraprendere una piccola attività imprenditoriale dall'al-
CUBA
tra parte del pianeta. E allora "osano". La destinazione è Cuba.
Nel film di Veronesi "Non è un paese per giovani", Luciano è interpretato da Giovanni Anzaldo e Sandro da Filippo Scicchitano.
Una volta nell'isola caraibica, sarà determinante il loro incontro
con Nora, che ha il volto di Sara Serraiocco. Una giovane donna
seducente e irrequieta, solare e oscura, allegra e malinconica.
"Estrema" e sentimentale.
Partiamo dall'inizio. Come è stato il vostro primo impatto con questo film?
ANZALDO Ho fatto un provino dopo che Veronesi mi aveva raccontato la storia che intendeva girare. Mi disse di aver pensato a
tre giovani protagonisti, due ragazzi e una ragazza, e qualcosa mi
fece capire che puntava su di me...
SCICCHITANO Anch'io ho sostenuto vari provini e già in quella fase preparatoria alle riprese ho piacevolmente scoperto di
trovarmi di fronte ad un regista esigente e deciso da cui avrei
potuto solo imparare. Veronesi è un grande autore che sa curare
ogni dettaglio.
SERRAIOCCO Prima di ottenere la parte di Nora anch'io ho sostenuto diversi provini. E avevo capito presto che questa insolita e
complessa ragazza "border line" era un ruolo intenso e piuttosto
difficile da mettere a fuoco, ma mi offriva una grande opportuni-
Filippo Scicchitano e
Giovanni Anzaldo, nel ruolo
di Sandro e Luciano, che pur
di realizzare i loro progetti
"fuggono" dall'Italia, sono
i protagonisti di "Non è un
paese per giovani". Sarà
determinante il loro incontro
con Nora, interpretata da
Sara Serraiocco. «La coesione
che si è creata in scena tra i
nostri personaggi - dicono somiglia in qualche modo a
quella che è nata presto fra
noi tre»
tà per crescere come attrice.
Parliamo dei vostri personaggi.
ANZALDO Luciano appare sfrontato e brillante, ma in realtà
nasconde un forte disagio. Fin dalle prime scene ambientate a
Roma rivela comportamenti misteriosi e un suo profondo malessere. Sembra sempre oppresso dalla paura di sbagliare e di non
essere mai all'altezza delle situazioni. Mentre lavora come cameriere in un ristorante si ritrova a familiarizzare con Sandro, un
tipo un po' insicuro. I due si scelgono istintivamente e decidono,
presi da un'euforica incoscienza, di cercare un futuro aprendo un
locale dotato di wi-fi a Cuba, la nuova frontiera della speranza
dove tutto può ancora accadere.
SCICCHITANO Sandro ha un carattere dolce e sensibile, a volte
ingenuo. Sogna di diventare uno scrittore, ma nel frattempo si
guadagna da vivere facendo il cameriere in un ristorante dove
diventa amico di Luciano, un suo coetaneo inquieto che lo convincerà a cercare di fare il grande passo. Partiranno con ventimila euro in tasca, tutti i risparmi del papà di Sandro, che nel film
è Sergio Rubini e fa l'edicolante. I due ragazzi scelgono Cuba,
lontana dalle rotte battute dai coetanei. Ma il loro destino sarà
segnato quando s'imbattono in Nora, che cambierà le loro vite.
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TV RADIOCORRIERE
11
SERRAIOCCO Anche Nora è italiana. Si è trasferita nell'isola
per amore di un giovane cubano, che ha perso la vita in un
incidente mortale. Il trauma la farà entrare in coma e al suo
REGIA di Giovanni Veronesi
risveglio sceglierà di rimanere isolata, in una dimensione
SOGGET TO di Giovanni Veronesi
diversa, "border line".
SCENEGGIATURA
Giovanni Veronesi, Ilaria Macchia e Andrea Pao-
Che tipo di relazione si crea tra Luciano, Sandro e Nora?
ANZALDO I due amici si rendono presto conto che a Cuba
lo Massara
non è affatto semplice poter intraprendere oggi un'attività,
CAST ARTISTICO
sono stranieri e non hanno punti fermi. Fra loro si crea un
Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo, Sara
rapporto cameratesco e solidale, quasi fraterno, in qualche
Serraiocco,
modo analogo a quello che nascerà col tempo con la bella
Sergio Rubini, Nino Frassica,
Luis Rielo,
Claudio
e "irriducibile" Nora.
Corinaldesi, Gaia Messerklinger, Barbara Clara,
SCICCHITANO Nora arriva nella nostra vita in maniera "de-
Isabel Cutrim, Ernesto Fioretti, Vito Scrimieri
vastante". Fra lei e il Sandro che interpreto nascerà una
COPRODUZIONE italo spagnola Paco Cinema-
storia d'amore importante. Una serie di esperienze trauma-
tografica - Neo Art Producciones con Rai Cinema
tizzanti vissute sulla sua pelle lo cambieranno profonda-
DISTRIBUZIONE
mente portandolo a maturare e crescere realizzando il suo
01 Distribution
sogno di diventare scrittore.
Film riconosciuto di interesse culturale dal Mini-
SERRAIOCCO Nora accoglie Sandro e Luciano che aveva co-
stero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo
nosciuto su internet. Diventa la loro guida sull'isola e strin-
- Direzione Generale Cinema
ge con entrambi un rapporto solidale fino a condurli alla
scoperta del suo mondo inquietante e sotterraneo. Presto
i due amici prenderanno strade diverse: Luciano si troverà
coinvolto in un giro di combattimenti clandestini e si perderà, mentre Sandro continuerà a portare avanti con nuova
consapevolezza il suo progetto.
E come vi siete trovati ad interagire sul set?
ANZALDO La coesione che si è creata in scena tra i personaggi somiglia in qualche modo a quella che è nata presto
tra noi attori, all'inizio non era così scontata. Ci è andata bene, se devi lavorare intensamente e restare a stretto
contatto per cinque settimane a Cuba con qualcuno o vai
d'accordo o sono guai...
SCICCHITANO Verissimo. Così come i nostri tre personaggi,
fonda di un certo luogo soltanto quando ci vivi. In certi
momenti, mentre eravamo sul set, ci sembrava davvero di
esserci ritrovati tutti a compiere una specie di "salto nel
tempo" all'indietro. Abbiamo lavorato in un Paese ancora
molto arretrato a causa dell'embargo e fa ancora tanta tenerezza quel modo che hanno i cubani di arrangiarsi e il
modo con cui si approcciano alle nuove tecnologie.
SCICCHITANO Ma è stato altrettanto interessante vedere
come le persone che abitano l'isola siano oggi molto divise
fra chi approva tutto il percorso politico di Fidel Castro e
che col procedere della storia legano sempre più tra loro,
chi ne è platealmente insoddisfatto.
anche noi interpreti abbiamo familiarizzato molto tra noi.
SERRAIOCCO È stata la mia prima volta a Cuba. Un'espe-
Veronesi è stato davvero abile a mettere insieme un cast
rienza sorprendente che mi ha permesso di apprezzare la
assortito. Sara e Giovanni sono due belle persone che fan-
cultura e la gente dell'isola. Ho avvertito il fascino di una
no bene il loro lavoro.
terra di frontiera in bilico tra il suo passato contraddittorio
SERRAIOCCO Loro sono due attori bravissimi e due belle
e un futuro di globalizzazione da cui ormai non può più
persone con cui è stato facile e gratificante recitare. Abbia-
prescindere.
mo instaurato presto una sorta di sodalizio creativo e un
S
TRAMA
andro ha poco più di vent'anni. Gentile e a volte insicuro ha il sogno segreto di diventare uno
scrittore. Luciano invece è coraggioso e brillante,
ma con un misterioso lato oscuro.
S'incontrano tra
i tavoli di un ristorante dove lavorano entrambi
come camerieri. Come tanti loro coetanei, Sandro
e Luciano sentono che la loro vita in Italia non ha
alcuna prospettiva. Si scelgono istintivamente e
decidono, presi da un'euforica incoscienza, di cercare un futuro per loro a Cuba, la nuova frontiera
della speranza dove tutto può ancora accadere. Il
progetto è quello di aprire un ristorante italiano
che offra ai clienti il wi-fi
-ancora raro sull'isola,
grazie alle nuove ma limitate concessioni governative.
Con Nora, la strana ragazza che li aspetta
Un'ultima domanda per Sara. Chi ha deciso il suo look che la
a l'Avana come un destino, scopriranno che esiste
vede in scena con il cranio completamente rasato?
anche un modo glorioso di perdersi, che darà un
Non si è trattato di un mio gesto "creativo". È stato Giovanni
senso profondo alla fatalità che li ha fatti incon-
Veronesi a volere che Nora fosse rasata a zero con una ci-
trare. Attraverso scelte pericolose, violente, incon-
catrice in testa. L'aveva prevista così fin dalla prima stesura
tri necessari e addii pieni di silenzio, "Non è un pa-
A proposito, come avete vissuto la vostra esperienza cubana?
della sceneggiatura e io naturalmente ho seguito l'imprin-
ese per giovani" racconta la tenacia e la bellezza di
ANZALDO Per me è stato uno shock ritrovarmi "dall'altra
ting iniziale che lui aveva scelto cercando di caratterizzarla
una generazione che, anche se privata di un luogo
parte della Terra". Spesso capisci da vicino la realtà pro-
al meglio.
dove diventare grandi, non si lascia spegnere. 
bel rapporto umano, nato in modo spontaneo e naturale.
Avana ci ha permesso di conoscerci meglio, di studiare il
copione insieme e fare lunghe passeggiate sul Malecon, il
celebre lungomare nella costa settentrionale della città.
12
13
GIORGIO VERDELLI
T RA
«Abbiamo voluto fare un percorso
emozionale e siamo saliti con la sua
band storica su un autobus ribattezzato
"Vaimò", come il tour del 1981, che ci
ha riportato nei luoghi della Napoli
dell'uomo in blues». Giorgio Verdelli
firma il docufilm "Pino Daniele – Il tempo
resterà" nelle sale italiane in tre date
evento, il 20, 21 e 22 marzo, a due anni
dalla scomparsa dell'artista
"APPOCUNDRIA",
14
TV RADIOCORRIERE
photo credit: Roberto Panucci
MUSICA E POESIA
15
«M
i sono fatto guidare dalle canzoni
e dalle frasi di Pino che sono
diventate il filo conduttore di
questo film documentario». Se
Regia di Giorgio Verdelli
Soggetto e sceneggiatura di Giorgio Verdelli
Musiche di Pino Daniele
Cast artistico: Claudio Amendola, Joe Amoruso,
Renzo Arbore, Enzo Biagi, Stefano Bollani, Ezio
Bosso, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Clementino,
Roberto Colella, Gaetano Daniele, Enzo Decaro,
Maurizio De Giovanni, Tullio De Piscopo, Tony
Esposito, Ciro Ferrara, Giorgia, Bianca Guaccero,
Enzo Gragnaniello, Giuseppe Incocciati, Peppe
Lanzetta, Maldestro, Phil Manzanera, Luciano
Pavarotti, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri,
Vasco Rossi, Sandro Ruotolo, Giuliano Sangiorgi,
Daniele Sanzone Lina Sastri, James Senese,
Peppe Servillo, Corrado Sfogli, Alessandro Siani,
Fausta Vetere, Rino Zurzolo
Produzione Sudovest Produzioni con Rai Cinema
Distribuzione Nexo Digital
consideriamo che Giorgio Verdelli cura non solo la regia,
ma anche il soggetto e la sceneggiatura di "Pino Daniele
– Il tempo resterà", ci rendiamo conto quanto questo
film gli stia profondamente nelle corde. Un'opera che il
18 marzo è stata presentata in anteprima al Teatro San
Carlo di Napoli, in una serata evento che ha reso omaggio
al suo Masaniello. Un forte abbraccio a due anni dalla
scomparsa da parte della sua città, quella città piena di
contraddizioni che lui ha raccontato nei pezzi più belli.
Il film fa poi il suo ingresso in duecentocinquanta sale
cinematografiche di tutt'Italia per tre giorni: il 20, 21 e
22 marzo.
Giorgio, come mai questa scelta?
Per circoscrivere l'evento. Il 19 marzo è una data
A
T
simbolica, quella del compleanno di Pino e anche del suo
tutto intorno a quei giorni. È stato interessante che il San
Carlo, dove lui avrebbe voluto esibirsi, abbia accolto il
film in anteprima.
Lei è noto al pubblico televisivo come autore e regista di
"Unici" su Rai2 ed è un grande appassionato e attento cultore della musica d'autore. Come mai ha scelto proprio Pino
Daniele per un'opera cinematografica?
photo credit: Luciano Viti
onomastico, San Giuseppe. Abbiamo voluto concentrare
R
A
M
A
Questo film rappresenta l'evoluzione naturale di alcuni
lavori precedenti. La puntata di "Unici" che avevo
realizzato su di lui andò in onda ben tre volte su Rai2 e
mi arrivarono anche i complimenti di colleghi di chiara
fama come Mario Martone e Paolo Sorrentino. Così mi
sono convinto che fosse giusto portare avanti questo
progetto, soprattutto per l'affetto e l'amicizia che mi
hanno legato a Pino. La mia idea è piaciuta a Rai Cinema
due anni di distanza dalla scomparsa
del musicista, arriva nei cinema italiani
questo film che è un viaggio attraverso
la musica, i concerti e la vita del grande artista
partenopeo. A documentarlo, una straordinaria
serie di immagini, molte delle quali mai
mostrate finora, testimonianze e performance
musicali per offrire l'opportunità di ritrovarne
sul grande schermo la musica e il percorso
artistico dagli anni Settanta agli ultimi
concerti del cantautore che ha rivoluzionato
e profondamente segnato tanta parte della
musica italiana.
Molto del materiale utilizzato è assolutamente
inedito ed è stato selezionato appositamente
dal regista attraverso una lunga e paziente
ricerca che ha permesso che la voce narrante
del film fosse quella dello stesso Pino Daniele,
supportato dal contributo di Claudio Amendola.
Verdelli, che ha conosciuto bene Pino Daniele,
realizza un ritratto inedito del musicista,
raccontandone il rapporto intimo e profondo
con la città di Napoli e la capacità di essere
un artista apprezzato a livello internazionale.
Emergono così la vita e gli incontri di un uomo
unico, tra "appocundria", musica e poesia: un
nero a metà, un Masaniello, un uomo in blues
capace di parlare un linguaggio aperto a tutti
grazie a una relazione empatica e straordinaria
con la terra natale.
photo credit: Maurizio Viola
e siamo partiti.
Con lo stile Verdelli, a cui piace documentare.
Ci sono la spontaneità del documentario e la cura del
film. È stata fondamentale la sinergia con la famiglia di
Pino Daniele, gli eredi mi hanno supportato dandomi
la possibilità di accedere al vasto repertorio privato. In
particolare il figlio Alessandro, consulente di questo
film, ci ha aiutato molto perché era stretto collaboratore
artistico del padre anche in veste di tour manager.
"Il Tempo Resterà" si può definire anche una biografia speciale?
In un certo senso sì. Abbiamo voluto fare un percorso
emozionale e siamo letteralmente saliti con la sua band
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TV RADIOCORRIERE
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photo credit: Roberto Panucci
storica su un autobus, ribattezzato "Vaimò" come il tour del 1981,
che ci ha riportato nei luoghi della Napoli di Pino Daniele per
raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come
la società di quegli anni che lui ha interpretato con una cifra
innovativa e inimitabile.
Un anno i fondamentale il 1981?
Sì, perché il 19 settembre tenne il grande concerto di Piazza del
Plebiscito a Napoli rimasto memorabile non solo per il successo
personale che Pino ebbe, ma anche perché fu il primo grande
concerto urbano in una città nonché un evento straordinario. Nel
film queste due componenti s'intrecciano permettendo un viaggio
nel tempo avanti e indietro.
Il titolo è "Il tempo resterà". C'è un motivo particolare?
È una frase pronunciata da Pino in un'intervista inedita, amatoriale,
fatta in un negozio di chitarre. Lui disse: "È una stronzata battere
il tempo con il piede, noi andiamo via e il tempo resterà". Non l'ho
scelto io quindi, in un certo senso lo ha fatto lui stesso.
Che carattere aveva?
Era una persona rocciosa con grandi slanci di tenerezza.
Come l'ha conosciuto?
In una radio privata, si chiamava Radio Antenna Capri. Negli
anni Settanta erano proprio le radio a veicolare maggiormente
la musica. A Napoli ci conoscevamo tutti, noi che "bazzicavamo"
nella musica. Il primo produttore di Pino Daniele, che si chiamava
Claudio Poggi, mi portò il disco d'esordio di questo ragazzo che
conoscevo perché suonava con Rino Zurzolo di cui ero amico. Mi
parlò di lui dicendo: «È un pazzo che fa il blues in napoletano». Io
amavo molto il blues. C'è una sorta di karma tra noi perché Pino
è legato al ricordo del mio primo documentario che si chiamava
"Tutta n'ata storia" del 1982.
18
TV RADIOCORRIERE
photo credit: Lino Vairetti
Qual è il brano più significativo?
Impossibile citarne uno solo! Personalmente "A testa in giù" è ai
primi posti anche per un coinvolgimento personale nella scelta
del titolo. Ma amo molto anche "Notte che se ne va", che racchiude
poesia e scelte musicali bellissime. Pino aveva la capacità di essere
contemporaneamente un grande poeta e un grande musicista, un
dono che pochissimi riescono ad avere. Basti pensare a "Napul'è",
un manifesto…
La voce narrante di questo documentario è affidata in parte a Claudio
Amendola, ma per il resto è proprio di Pino Daniele a raccontare.
Siamo riusciti a fare in modo che lui fosse anche il protagonista
del racconto. Un intreccio tra vita vissuta e musica, le interviste
sono state registrate tra il 1978 e il 2014 e ne viene fuori un
ritratto inedito di questo musicista schivo apprezzato a livello
internazionale, del suo rapporto intimo e profondo con Napoli.
Emergono la vita e gli incontri di un uomo unico tra "appocundria",
musica e poesia. Un "nero a metà", un Masaniello, un "uomo in
blues" capace di parlare un linguaggio aperto a tutti. 
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i numeri: aperture straordinarie in oltre mille
INIZIATIVA
siti in quattrocento località d'Italia tra cui
duecentottanta luoghi di culto, duecentosessanta
tra palazzi e ville, cinquantuno borghi, settanta
castelli e torri, oltre che novanta piccoli musei,
archivi e biblioteche. «Il lavoro del Fai - ha tenuto
a sottolineare il ministro dei Beni culturali e del
Turismo Dario Franceschini - è fondamentale
perché sollecita a intervenire nel restauro del
patrimonio del nostro Paese. Ma è importante
anche sotto il profilo educativo perché riavvicina
le persone al patrimonio, legando le comunità
locali ai loro tesori». Tra le "chicche" di quest'anno,
l'apertura a Roma del Convento di Trinità dei
Monti, fondato da San Francesco di Paola nel
1494, e l'apertura della Domus Aurea, la residenza
dell'imperatore Nerone. In Calabria si potrà
entrare al Palazzo Labonia, nella Chiesa della
Panaghia, nel Museo Diocesano e nel Museo della
Liquirizia. Ma sono tanti i luoghi visitabili da Nord
a Sud della Penisola. Tra le aperture esclusive,
gli appassionati di Napoli potranno entrare a
Castel Capuano e visitare l'Isola di Nisida. Nella
metropoli lombarda, sono in programma visite
a Palazzo Crivelli, uno dei luoghi più prestigiosi
della Milano del Settecento. A Siena sarà aperta
la Farmacia dell'Ex Ospedale psichiatrico di San
Nicolò che conserva una collezione di vasi da
farmacia in ceramica e vetri della fine del XVIII
secolo. In provincia di La Spezia, a Portovenere,
I TESORI DI CASA NOSTRA
«Un'importante occasione per celebrare
il nostro patrimonio, ma anche di
partecipazione e condivisione». Il Dg della
Rai Antonio Campo Dall'Orto annuncia lo
spirito con cui Rai e Fai tornano insieme
dal 20 al 26 marzo per raccontare le
bellezze del nostro Paese. L'iniziativa
si avvale di una maratona televisiva
finalizzata a una raccolta fondi a sostegno
del Fondo Ambiente Italiano
20
P
er il terzo anno consecutivo le Giornate di
Primavera chiudono con un progetto in cui
la Rai accende i riflettori sui beni culturali in
collaborazione col Fai. E così dal 20 al 26 marzo
assolutamente
evidente.
E
il
porte aperte alla Fortezza del Varignano mentre
in Umbria potrà essere visitato il Deposito di San
Chiodo a Spoleto. «In questo quarto di secolo
contiamo diecimila luoghi aperti in quattromila
e trecento città italiane con oltre nove milioni
di visitatori. Hanno
partecipato
al nostro
progetto centoquindici mila volontari e
duecentodieci mila giovani apprendisti
fatto che la Rai cerchi di moltiplicare
e aspiranti Ciceroni», ha detto il
questo ovvio in tante modalità diverse di
presidente del Fondo Ambiente
racconto mi sembra un passaggio interessante».
Italiano Andrea Carandini nel
verranno raccontati luoghi e storie che testimoniano
Il Dg Antonio Campo Dall'Orto ha commentato:
la bellezza del patrimonio culturale italiano. E al
«Siamo soddisfatti di essere partner di questa
centro del contributo del Servizio Pubblico ci sarà una
iniziativa del Fai, un modo con cui siamo molto
maratona televisiva di raccolta fondi a sostegno del
La
vicini alla nostra funzione di missione pubblica.
del Fai Giulia Maria Crespi ha
Fondo Ambiente Italiano. «L'elemento straordinario
Le Giornate non sono solo celebrazione del patrimonio,
delle giornate Fai - ha precisato la presidente della
ma anche partecipazione e condivisione». In questa
Rai Monica Maggioni - è che ci fanno guardare oltre
25ma edizione delle Giornate Fai di Primavera, il 25
conto che occorre un piano estremamente serio
l'ovvio, cosa estremamente importante in questa nostra
e 26 marzo, si spalancano le porte su un patrimonio
sul turismo e l'esigenza di educare all'arte nelle
epoca in cui c'è la tendenza a vedere solo ciò che è
di ineguagliabile pregio artistico e culturale. Questi
scuole». 
TV RADIOCORRIERE
corso
della
dell'evento
a
presentazione
Palazzo
presidentessa
Chigi.
onoraria
aggiunto: «Da questa esperienza
venticinquennale
ci
siamo
resi
21
RICONOSCIMENTI
Superando la concorrenza di colossi come Bbc
worldwide, Nbc Universal e Itv la Rai vince l'Oscar
europeo per la promozione televisiva ai Promax Bda di
Amsterdam. E si aggiudica nove premi nelle categorie
Best social responsability, Best animation, Live sports
event, General channel image campaign, Information,
Best opening titles, Lifetime programme spot. Fra i
promo vincenti, RaiPlay, Giochi Olimpici, Invito alla
Lettura, Festival del Cinema di Venezia
T
IL GRAND PRIX AWARD
VA ALLA
22
RAI
TV RADIOCORRIERE
rionfo Rai ad Amsterdam ai Promax
Bda, gli Oscar europei per la
promozione televisiva. In nomination
con sedici progetti, per la prima
volta al servizio pubblico radiotelevisivo sono
stati assegnati ben nove premi. Rai si è inoltre
aggiudicata il trofeo più ambito: il Grand
Prix Award come migliore team creativo e
marketing dell'anno superando la concorrenza
di colossi come Bbc worldwide, Nbc Universal
e Itv. I premi ottenuti da Rai sono arrivati
nelle categorie Best social responsability, Best
animation, Live sports event, General channel
image campaign, Information, Best opening
titles, Lifetime programme spot. Tra i promo
vincenti, RaiPlay, Giochi Olimpici, Invito alla
Lettura, Festival del Cinema di Venezia. «I tanti
riconoscimenti che ci arrivano dal Promax - ha
commentato il Dg Rai Antonio Campo Dall'Orto
- ribadiscono il ruolo di protagonista giocato
da Rai nella creatività in Europa e confermano
la correttezza del cammino intrapreso verso
una media company in grado di competere ai
massimi livelli internazionali». E ha aggiunto:
«Particolare orgoglio per il Grand Prix Award
ottenuto dalla nostra Direzione creativa a
solo un anno dalla sua istituzione, un risultato
che è il frutto di un costante lavoro di studio,
di attenzione e di passione per ogni singola
fase del processo creativo e produttivo, come
dimostrano anche i premi legati a temi di
impegno sociale e culturale, strettamente
connessi al nostro ruolo di servizio pubblico». 
23
I MILLE
VOLTI DI
SyDNeY
BRISTOW
SERIE TV
Rai4 non delude gli appassionati delle serie cult e dal 20 marzo
trasmette due episodi quotidiani di "Alias", l'action spionistico con
contaminazioni fantasy prodotto dal network ABC e firmato da J.J.
Abrams. L'attrice Jennifer Garner veste i panni della protagonista, una
studentessa universitaria insospettabile agente segreto
I
l pomeriggio di Rai4 si chiama "Alias". La serie cult americana torna infatti il
20 marzo alle 15.20 e poi dal lunedì al venerdì alle 15.50 con un doppio
episodio quotidiano con le cinque stagioni complete. L'action spionistico con
contaminazioni fantasy è stato prodotto dal network ABC e firmato da J.J.
Abrams, creatore di serie di successo come "Lost" e "Westworld", nonché regista del
reboot cinematografico di "Star Trek" e di "Star Wars: Il risveglio della Forza".
Jennifer Garner veste i panni di Sydney Bristow, un nome che nasconde mille
identità: studentessa universitaria e insospettabile agente segreto, impegnata in
un rischioso doppio gioco tra la CIA e la cellula impazzita SD-6. Tra gli alleati
di Sydney ci sono il padre Jack, interpretato da Victor Garber, anche lui infiltrato
nella SD-6, e l'agente CIA Michael Vaughn (Michael Vartan, ndr). Il suo più temibile
nemico è invece Arvin Sloane, interpretato da Ron Rifkin, l'attore di "Brothers &
Sisters", qui capo della SD-6 e legato alla ragazza da una vecchia amicizia familiare.
Trasmessa per la prima volta negli Stati Uniti nel tragico settembre 2001, "Alias" è
stata premiata con un Golden Globe alla protagonista e con quattro Emmy per la
fotografia, scenografia, trucco e stunt. Tra le guest star della prima stagione spicca
il regista Quentin Tarantino. 
24
TV RADIOCORRIERE
25
A metà strada tra documentario e spettacolo, lo Speciale
Paolo Poli, su Rai3 in seconda serata il 25 marzo, è un
evento dedicato al grande attore e alla sua arte. Il racconto
di Riccardo Muti, Renzo Arbore, Natalia Aspesi, Corrado
Augias, Filippo Timi, la sorella Lucia Poli e gli amici Marco
Messeri, Milena Vukotic, Luciana Littizzetto e Fabio Fazio. Il
filo conduttore è invece Pino Strabioli
SPECIALE
S
Quella donna
26
SONO IO
TV RADIOCORRIERE
urreale, geniale, irriverente, provocatore e soprattutto libero.
Paolo Poli è sempre riuscito ad affrontare con grazia anche i temi
più scabrosi, dando prova sia nella voce che nella mimica di un
talento camaleontico che gli ha consentito di interpretare mille
personaggi, anche femminili. Lui stesso raccontò di quella volta in cui un
bambino, osservando la locandina di un suo spettacolo, gli chiese chi fosse
la bella signora raffigurata nella fotografia e lui rispose: "Quella donna sono
io". A un anno dalla sua scomparsa, Rai3 gli dedica uno Speciale il 25 marzo
in seconda serata svelando i tratti salienti di quell'uomo che ha fatto del
teatro la propria vita. Natalia Ginsburg di questo artista scrisse: "Fra i suoi
molteplici volti nascosti, c'è essenzialmente quello d'un soave, ben educato
e diabolico genio del male: è un lupo in pelli d'agnello". E la Aspesi disse
di lui: "Si è sempre saputo che il genio di Poli nasce dalla sua profonda
cultura, dalla sua curiosità intellettuale, dalla sua capacità di trasformare
una canzonaccia, un romanzo d'appendice, una filastrocca dimenticata in un
capolavoro irresistibile". Lo Speciale Paolo Poli, più che un documentario,
vuole essere uno spettacolo, una serata dedicata al grande attore e alla sua
arte. Senza mai perdere di vista quella vena ironica e irriverente, ma anche
profonda e sofisticata, che ha fatto del suo teatro un punto di riferimento
unico e irripetibile. Cinema, tv, pubblicità, canzoni, teatro, Poli si è confrontato
con diversi linguaggi, scegliendo alla fine quello per lui più vero, il teatro:
"Io il teatro non lo fo per l'impiego, lo fo perché mi piace di più. Finché uno è
vivo, lavorare dal vivo". La sia ricchezza espressiva rivivrà grazie a immagini
di repertorio anche indite per la tv, animazioni grafiche, e nel racconto dei
tanti che lo hanno conosciuto e amato: da Riccardo Muti a Renzo Arbore, da
Natalia Aspesi a Corrado Augias, da Filippo Timi alla sorella Lucia Poli e agli
amici Marco Messeri e Milena Vukotic, da Luciana Littizzetto a Fabio Fazio.
Filo conduttore del racconto, l'incontro-dialogo tra Pino Strabioli, amico e
collega di Poli, e Arturo Brachetti che all'arte di Poli si è spesso ispirato. In
particolare Strabioli riuscì a riportarlo in tv dopo quarantacinque anni di
assenza con il programma "E lasciamoci divertire" nella prima serata di Rai3.
Otto puntate sui vizi capitali mischiate a conversazioni in libertà tra arte,
letteratura e confessioni private. «Un attore scomodo e irriverente, ma mai
volgare né banale - lo ricorda l'amico Strabioli -, che aveva bene in mente
che la stessa televisione è di per se è un vizio, nel senso che se inizi a farla
poi ti piace, inevitabilmente ti seduce. Ma Paolo ha sempre resistito alla
tentazione della televisione preferendo il teatro. Il vizio che lo stuzzicava di
più era la lussuria, a tal proposito ci raccontò quando da bambino gli capitò
in mano il primo libro pornografico. Non conosceva l'accidia se non quella
creativa, mi diceva che i momenti più felici della sua vita li ha trascorsi a
letto da solo con un libro…». 
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NOVITÀ
Il cortometraggio "Sognando Gianni Morandi", in onda la mattina del 25 marzo su Rai3, è
il frutto di un progetto che vede protagonisti alcuni giovani affetti da sindrome di Down. Il
gruppo ha iniziato un percorso di autonomia grazie agli operatori della casa "Associazione
delle idee" di Bologna
R
photo credit: Manfredi Liparoti – Agenda
ai3 fa ancora una volta servizio pubblico
puntando questa volta i riflettori sulla Giornata
Mondiale sulla Sindrome di Down che si
celebra il 21 marzo. E lo fa con il cortometraggio
"Sognando Gianni Morandi", in onda sabato 25 marzo
alle 10.30. È il frutto di un progetto di cui sono
protagonisti un gruppo di ragazzi, i loro operatori
e il "sogno" di conoscere Gianni Morandi. Come
raccontare un'importante esperienza di autonomia
che vivono le persone con la Sindrome di Down?
Come far conoscere quella che è una scommessa
importante di crescita personale e sociale? E perché
non realizzare un cortometraggio? Il progetto
"Sognando Gianni Morandi" nasce proprio da queste
tre domande e dalla storia di Giovanni e dei suoi
amici. Dal suo passato e dai suoi progetti futuri. Il
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photo credit: Manfredi Liparoti – Agenda
C'
desiderio più grande per Giovanni è conoscere il
popolare cantante di Monghidoro e cantare una
canzone con lui. Ci riuscirà? I telespettatori di Rai3
lo scopriranno, ma capiranno soprattutto il percorso
di autonomia che Giovanni e i suoi amici stanno
vivendo nella casa "Associazione delle idee", che
abitano da tempo ogni fine settimana a Bologna.
Una scommessa che li porta ogni giorno a fare un
passo in avanti in un percorso di crescita personale
e sociale, uno sforzo importante di integrazione e
condivisione che viene chiesto ogni giorno alla
comunità dove vivono e lavorano.
In ventisette minuti il filmato racconta la storia di
Giovanni, la sua quotidianità e quella delle persone
che ha intorno a lui in questa esperienza di crescita
dove anche sognare fa bene. 
28
TV RADIOCORRIERE
photo credit: Manfredi Liparoti – Agenda
NOVITÀ
LEZIONI DI CORAGGIO
4 ZAMPE S
Si chiama "Cani eroi" il nuovo programma del sabato mattina su
Rai2 con l'educatore cinofilo Roberto Gasbarri e il medico veterinario
Federico Coccia, che a bordo di un'unità mobile gireranno l'Italia per
trovare storie vere da documentare.
In tutto dieci puntate dal 25 marzo
i sa che i cani sono i migliori amici dell'uomo, ma alcuni hanno una marcia
in più perché riescono ad aiutare le persone in difficoltà e a migliorarne
le condizioni di vita, ma anche a salvare vite umane. Lo dimostrano i
protagonisti di "Cani Eroi", una docu-fiction che prende il via su Rai2 sabato
25 marzo alle 10.15. Il programma si fa portavoce dei valori del Progetto Trainer®
Cani Eroi, costantemente impegnato a valorizzare il lavoro, la dedizione e le
imprese che vedono impegnati cani e conduttori delle Associazioni di Volontariato
di tutt'Italia. Lo scopo della trasmissione è di mettere in evidenza le capacità di
questi animali e il rapporto che si viene a creare all'interno di un'unità cinofila,
ma soprattutto esaltarne i gesti coraggiosi che possono riguardare un salvataggio
incredibile o una costante terapia. Dieci puntate in cui l'educatore cinofilo Roberto
Gasbarri e il medico veterinario Federico Coccia, a bordo di un'unità mobile,
gireranno l'Italia visitando alcuni dei suoi scorci più caratteristici a caccia di storie
vere da documentare.
Gasbarri e Coccia racconteranno le storie dei cani che hanno salvato in varie
situazioni donne, uomini e bambini dati per spacciati. Sono riusciti a trovare
persone disperse nei boschi e sciatori travolti da valanghe, hanno prestato
soccorso a bagnanti che rischiavano di morire annegati. Persino i cuccioli hanno
dimostrato con la loro intelligenza di essere in grado di aiutare i malati di diabete,
di assistere i non vedenti o interagire con i carcerati. Nella prima puntata del 25
marzo Roberto, in compagnia della fidata cagnolina Luisita, incontrerà la persona
a cui un cane eroe ha cambiato la vita e visiterà la sede dell'associazione di
riferimento, facendosi raccontare tutta l'azione di salvataggio. Federico invece,
dopo aver svolto un controllo veterinario al cane eroe, approfondirà la sua storia. I
due esperti premieranno quindi l'unità cinofila con una medaglia, a testimonianza
ulteriormente del loro coraggio.
Il programma è realizzato con la collaborazione del Corpo Nazionale del Soccorso
Alpino e Speleogico, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, la
Polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri, la Scuola Italiana Cani Salvataggio, Progetto
Serena ONLUS, il Servizio Cani Guida dei Lions e l'Associazione Do Re Miao! 
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TV RADIOCORRIERE
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CULTURA
DOPPIO CONCERTO PER TOSCANINI
A centocinquanta anni dalla nascita, l'Auditorium Rai di Torino intitolato al grande direttore
d'orchestra gli dedica una serata speciale il 25 marzo su Rai5. Dirige la prestigiosa bacchetta di
Michele Mariotti, apprezzato nei palcoscenici di tutto il mondo
I
l 25 marzo di centocinquant'anni fa nasceva il grande
direttore d'orchestra Arturo Toscanini. Una ricorrenza e
un personaggio che Rai Cultura celebra con il concerto
straordinario dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
all'Auditorium di Torino intitolato proprio a Toscanini, in onda
sabato 25 marzo, proprio nel giorno dell'anniversario, alle
21.15 su Rai5. Protagonista del concerto è Michele Mariotti,
il trentasettenne pesarese Direttore musicale del Teatro
Comunale di Bologna, già noto ai palcoscenici più prestigiosi
del mondo, dal Gewandhaus di Lipsia al Metropolitan di
New York, dalla Royal Opera House di Londra alla Bayerische
Staatsoper di Monaco. Il programma, pensato per celebrare
Toscanini, si apre con l'Ouverture da "La gazza ladra" di
Gioachino Rossini, seguita dalle "Danze piemontesi op. 31" di
Leone Sinigaglia, che proprio Toscanini tenne a battesimo al
teatro Vittorio Emanuele, oggi Auditorium Rai, il 14 maggio
del 1905. Si prosegue con la "Sinfonia dai Vespri siciliani" e
con il "Nabucco" di Giuseppe Verdi, con "Intermezzo" di Manon
Lescaut e il "Capriccio sinfonico" di Giacomo Puccini. A chiudere
la serata è l'Ouverture dal Rienzi di Richard Wagner. Con la
città di Torino Toscanini ebbe uno strettissimo rapporto,
suggellato da circa quattrocento presenze sul podio, tra opere
e concerti, cui si sommano diverse esibizioni giovanili come
L' EUROPA
INIZIO R
DA ROMA
violoncellista di fila o in formazioni cameristiche. Nel vecchio
Teatro Vittorio Emanuele, poi divenuto nel 1952 l'Auditorium
della Rai, Toscanini diresse la "Carmen" di Bizet nel 1889 e
otto concerti tra il 1896 e il 1905, rimasti noti anche per le
prime esecuzioni italiane di pagine come Finlandia di Jean
Sibelius, la Seconda Sinfonia di Alexandr Borodin o l'Adagio
della Settima Sinfonia di Anton Bruckner. Alle 22.25 l'omaggio
a Toscanini prosegue con "Toscanini: il coraggio della musica"
che ripropone il programma originale della storica serata del
1936 in cui Toscanini - voce critica negli anni della dittatura
fascista - accettò di condurre gratuitamente a Tel Aviv il
concerto inaugurale della neonata Palestine Orchestra, la prima
orchestra interamente ebraica, voluta da Bronislaw Huberman
per salvare la vita ai musicisti perseguitati dal regime nazista.
Quelle musiche sono state interpretate il 27 gennaio 2016
dall'Accademia di Santa Cecilia in occasione della Giornata
della Memoria. A dirigere la Filarmonica Arturo Toscanini c'era
il direttore israeliano Yoel Levi. La voce narrante che racconta
l'uomo Arturo Toscanini era quella dell'attore Umberto Orsini.
Con la partecipazione di Linor Katz, Yigal Tuneh e Gaby Vole
della Israel Philarmonic Orchestra. La manifestazione si è
tenuta sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica
e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 
Il 24 marzo su Rai3 e Rai Storia, a "Il Tempo e la Storia", il professor
'
Francesco Gui spiega con Michela Ponzani l'importanza dei Trattati di Roma
32
nel sessantesimo anniversario
oma, 25 marzo 1957. Dopo molte difficoltà, racchiuse nel fallimento del progetto
della Comunità Europa di Difesa, la CED, il sogno di De Gasperi, Schuman e
Adenauer di un'Europa unita compie un primo passo verso la sua realizzazione.
Nella capitale italiana infatti si ritrovano eminenti politici di sei Stati europei,
Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo, per firmare i trattati che
sanciscono la nascita della CEE, la comunità Economica Europea, e della CEEA, la
Comunità Europea dell'Energia Atomica. Un passaggio cruciale per il futuro del vecchio
continente, di cui quest'anno si celebra il sessantesimo anniversario, raccontato dal
professor Francesco Gui con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di
Rai Cultura in onda venerdì 24 marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. 
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I 100 ANNI
DELLA RONDINE
CULTURA
MITI DEL ROCK
Elton John e i Queen sono protagonisti della
nuova serie su Rai5 "Discovering Music" il
22 marzo. Sia la band britannica che il loro
celeberrimo connazionale hanno dominato le
classifiche mondiali per decenni con performance
che hanno lasciato il segno a partire dagli anni
Settanta
L
a storia di due icone che hanno lasciato un segno
profondo nella musica, nel pensiero e nel costume:
i Queen ed Elton John. Il doppio appuntamento
con la nuova serie "Discovering Music", mercoledì
22 marzo in prima serata su Rai5, ripercorre la carriera
di una delle migliori "live-band" della storia musicale
e di uno dei più grandi artisti del rock contemporaneo,
massima espressione del movimento piano-rock.
L'episodio dedicato ai Queen racconta, partendo dalle
origini fino alla sua evoluzione nella ricerca musicale,
la storia dell'ultimo gruppo rock capace di gremire uno
stadio. I Queen, che hanno dominato le classifiche di
tutto il mondo negli anni Settanta e Ottanta, nel corso
della loro carriera hanno composto un vero e proprio
patrimonio di canzoni, performance e video musicali
capaci di suggestionare e plasmare fortemente la cultura
popolare europea e americana. Subito dopo, alle 22.10,
l'episodio dedicato a Elton John ripercorre la carriera
stratosferica del "Rocket Man", che nei panni di pianista è
di fatto diventato una rock star. Il documentario segue il
suo viaggio da cantautore in erba fino all'apice della sua
carriera negli anni Settanta. Artista e performer estroso,
con i suoi abiti sgargianti e la sua ironia Elton è uno dei
pochissimi musicisti ad essere ancora nelle posizioni più
alte delle music charts dopo quarant'anni di carriera. La
serie "Discovering music", prodotta da 3DD Productions,
celebra la vita e la carriera dei musicisti più influenti del
XX secolo per scoprire cosa li ha resi protagonisti delle
storie più interessanti del nostro tempo. 
34
Il 23 marzo, in prima serata su Rai5, si celebra un secolo dalla prima rappresentazione della commedia
musicale più celebre di Giacomo Puccini. In onda lo spettacolo che nel 2008 inaugurò la stagione del Teatro
La Fenice di Venezia con l'orchestra diretta da Carlo Rizzi
P
er festeggiare il centesimo anniversario della prima rappresentazione de "La rondine", Rai Cultura propone la commedia
musicale di Giacomo Puccini giovedì 23 marzo alle 21.15 su Rai5. Lo spettacolo è quello che ha inaugurato la stagione
del Teatro La Fenice di Venezia nel 2008, con la direzione di Carlo Rizzi, la regia di Graham Vick, le scene di Peter J.
Davison, i costumi di Sue Willimington, le luci di Peter Kaczorowski e le coreografie di Ron Howell, realizzate dalla
Compagnia di Danza Acrobatica Swing Dance di Venezia.
Protagonisti sul palco sono Fiorenza Cedolins nel ruolo di Magda, Fernando Portari in quello di Ruggero, Sandra Pastrana
come Lisette, Emanuele Giannino nei panni di Prunier, Stefano Antonucci in quelli di Rambaldo, George Mosley nella parte di
Pericaud, Iorio Zennaro in quella di Gobin e Giuseppe Nicodemo come Crébillon.
"La rondine" appartiene al periodo della maturità di Puccini, il quale nel 1913 prese in considerazione l'ipotesi di scrivere
un'operetta, forma spettacolare costituita da dialoghi recitati e pezzi cantati, allettato
dall'offerta di una cospicua somma di denaro da parte della direzione del Carltheater,
teatro viennese specializzato in questo genere. L'attenzione del musicista si
concentrò sul secondo soggetto che gli venne proposto: il canovaccio di Willner
e Reichert fu tradotto e versificato da Giuseppe Adami nella forma di un libretto
italiano tradizionale. La partitura fu completata nell'aprile 1916, dopo l'entrata in
guerra dell'Italia, e l'opera fu messa in scena per la prima volta in campo neutro a
Montecarlo il 27 marzo del 1917 con successo trionfale. In seguito Puccini sottopose
questo lavoro a diverse revisioni, ma la versione rappresentata nel 1917 è tuttora la
più apprezzata.
La vicenda è ambientata in Francia durante il Secondo Impero napoleonico nella
seconda metà dell'Ottocento. La cortigiana Magda de Civry, mantenuta dal banchiere
Rambaldo, conosce durante un festeggiamento a casa propria il giovane Ruggero
Lastouc, da poco giunto dalla provincia. Essa lo raggiunge in incognito in un locale
parigino e qui si innamora di lui, credendo così di rinnovare una magica avventura
del passato. Come una rondine in fuga verso il sole, Magda abbandona il banchiere
e va a vivere con Ruggero in Costa Azzurra. A corto di denaro il giovane scrive ai
genitori e chiede il consenso a sposare l'amata, che gli viene prontamente concesso.
Tuttavia la prospettiva di appartenere totalmente a qualcuno e di dover rinunciare
alla vita brillante precedente atterrisce a tal punto Magda da portarla, pur desolata,
a lasciare l'innamorato Ruggero, disperato per questa scelta. 
TV RADIOCORRIERE
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PREMIO LETTERARIO
S PA Z I O
ALLA
C R E AT I V I T À
G
li aspiranti scrittori sotto i trentanove anni hanno tempo fino al 31 marzo per presentare i loro manoscritti se vogliono partecipare alla sesta edizione del Premio letterario "La
Giara", indetto dalla Rai. Il premio che prende il nome dalla
I giovani con la passione della scrittura possono
realizzare il sogno di vedere pubblicato un
loro libro con Rai Eri partecipando al Premio
letterario "La Giara", giunto alla sesta edizione.
C'è tempo fino al 31 marzo per presentare i
manoscritti, mentre la manifestazione finale
che decreterà il podio si terrà a ottobre
famosa novella di Pirandello è stato ideato per dare spazio e visibilità
a nuovi talenti che popolano lo Stivale. "La Giara" è ormai diventata un
appuntamento fisso e si propone come un vero e proprio osservatorio capillare sulla narrativa giovanile attraverso il supporto delle Sedi
regionali Rai e dei quattro Centri di Produzione Tv di Milano, Napoli,
Roma e Torino.
L'obiettivo fondamentale dell'iniziativa Rai è di svolgere un'azione capillare di scouting sulla scrittura in tutt'Italia ribadendo in questo modo la sua mission di servizio pubblico.
Modello narrativo centrale è il romanzo ma con l'indicazione della media lunghezza, maggiormente richiesta dal mondo editoriale. Ventuno
le Commissioni Regionali di esperti della narrativa e dell'editoria che
sceglieranno in ogni Sede Rai il romanzo migliore da sottoporre alla
Commissione Nazionale.
Gli aspiranti dovranno inviare le loro opere, presso la sede regionale di
residenza fino al prossimo 31 marzo.
I ventuno manoscritti selezionati saranno poi valutati dalla Commissione Nazionale, che avrà tra i componenti due membri espressione di
Rai Eri e autorevoli personalità del mondo della cultura, dell'editoria e
dell'informazione a livello nazionale. Dopo aver letto accuratamente
le opere da luglio a settembre, a Commissione sceglierà i tre lavori
finalisti premiati, come ogni anno rispettivamente con la Giara d'oro,
d'argento e di bronzo. La cerimonia di premiazione si terrà alla fine di
ottobre e il primo classificato avrà diritto anche alla pubblicazione del
suo romanzo con Rai Eri.
Informazioni sul regolamento sul sito www.premioletterariolagiara.it
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TV RADIOCORRIERE
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RADIO
Tempo
di
Varietà
"Gran Galà", il celebre programma radiofonico in onda il venerdì
sera sull'allora Secondo Programma dal 1958 al 1962, torna
in auge su Radio 6 Teca grazie alla rielaborazione di Elisabetta
Malantrucco. E dal 20 marzo sarà possibile riascoltare i tanti
artisti che si sono esibiti in diretta dalla storica Sala A di via
Asiago quando a condurre c'erano Delia Scala, Mina e Lauretta
Masiero
R
adio 6 Teca, il canale web di Radio Rai che vuole riportare
all'attenzione degli ascoltatori la storia della radiofonia in
Italia, questa settimana punta l'obiettivo sul varietà, genere
storicamente legato nella nascita e nel suo periodo di massimo
splendore proprio alla radio.
In questo contesto, Elisabetta Malantrucco ha rielaborato una delle
trasmissioni storiche appartenenti a questo filone, "Gran Gala".
La tradizione del Secondo Programma di Radio Rai, l'attuale Radio2, ha
previsto per anni in palinsesto il varietà del venerdì sera alle 21.00, e
forse il più famoso è stato "Il rosso e il nero".
Ma, a partire dal 1959, uno dei più ricchi è stato sicuramente "Gran Gala",
di cui l'Audioteca di Radio Rai conserva ancora qualche puntata: sedici per
la precisione.
"Gran Gala", in onda dal 14 novembre 1958 al 29 giugno 1962, si basava
sulla formula più classica del varietà radiofonico proponendo in ogni
puntata una combinazione ben orchestrata di musica ospiti celebri e
umorismo.
Alcune delle sedici puntate recuperate sono condotte da Delia Scala, altre
da Mina e altre ancora da Lauretta Masiero. La regia, come per ogni grande
programma di allora, era di Riccardo Mantoni, fratello di Corrado. I testi e
la cura erano di Mario Brancacci, l'Orchestra quella di Marcello de Martino.
E vale la pena sottolineare che tutto era eseguito dal vivo, dalla Sala A di
Via Asiago, lo storico Auditorium.
Tanti gli ospiti fissi: da Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi (nel mitico
"Pissi Pissi e Bao Bao", ndr), Alberto Talegalli, Carlo Dapporto, Ubaldo Lay,
Giusi Raspani Dandolo, Bice Valori, Miranda Martino, Gino Latilla, Bobby
Rydell e molti altri ancora.
Musica, gag e comicità a volte anche ingenua che arrivano direttamente
da un mondo lontano, magari quello raccontato dalle pubblicità della
Palmolive, che consentono di fare davvero un viaggio nel tempo.
"Gran Gala" viene riproposto da lunedì 20 marzo, anche per celebrare il
compleanno di Mina che cade proprio in questi giorni. La trasmissione è
composta dalle sedici puntate recuperate nella loro interezza tranne che
per una gara tra cantanti dilettanti, legata ad un altro programma andato
perduto, che prevedeva la sfida finale tra i due concorrenti all'interno del
varietà.
Anche "Gran Gala" è fruibile al link www.radio6teca.rai.it, in streaming e in
audio on demand e sulle radio DAB+ nelle zone già coperte dal segnale,
come tutta la ricca programmazione del canale. 
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IL TOCCO DELL'ARTISTA
RAGAZZI
U
go Nespolo nasce a Mosso, in provincia
di Biella, nel 1941. Diplomato
all'Accademia Albertina con Enrico
Paolucci e laureato in lettere moderne
all'Università' di Torino, inizia la sua ricerca
Artista
Sono talmente uniti da chiamarsi entrambi Yo. Hannostilistica.
sette anni
e e uomo di cultura, resterà
ferma nel tempo in lui la convinzione che
sono rispettivamente una femminuccia estroversa e vulcanica
e un
fare arte non può prescindere dal riflettere
maschietto riflessivo e tranquillo. I due fratellini sonosull'arte.
i protagonisti
Nespolo rivendica l'esigenza di
"contaminarsi",
della serie animata "YoYo", prodotta con Rai Fiction con la direzionescendendo in mezzo alla
gente e adattando l'arte alle sue esigenze,
artistica di Ugo Nespolo, in onda ogni giorno in varie fasce orarie su
per farla entrare nei circuiti dell'esistenza
Rai YoYo a partire dalle 9.25 del mattino e fino alle
22.30 Di qui l'attenzione per il design
quotidiana.
e la pratica assidua di un'arte applicata,
che ha portato Nespolo a cimentarsi nei
settori più disparati. Molto stretti sono,
sin dall'inizio, i rapporti con gli elementi
di punta della cultura torinese, con i quali
interagisce a diversi livelli. Nel 1966 le sue
due prime personali. Fondamentale, per
lui, l'interazione fra le arti, che presuppone
un diverso rapporto con il pubblico: il suo
interesse si sposta da Parigi a New York,
dove soggiorna a lungo, fino ad aprire
uno studio. Nel corso della sua carriera
è stato anche presidente del Museo
Nazionale del Cinema di Torino. Inoltre, è
l'autore di una "panchina rossa", simbolo
della lotta contro la violenza sulle donne
e inaugurata lo scorso novembre 2016 a
Torino negli spazi del Centro di Produzione
Tv di via Verdi. Un simbolo voluto dalla Rai
e dalla Commissione Pari Opportunità, in
occasione della Giornata contro la violenza
sulle donne, e ospitato nello spazio della
pausa caffè al terzo piano. 
GEMELLI
GEMELLI DIVERSI
DIVERSI
Sono talmente uniti da chiamarsi entrambi
Yo. Hanno sette anni e sono rispettivamente
una femminuccia estroversa e vulcanica e un
maschietto riflessivo e tranquillo. I due fratellini
sono i protagonisti della serie animata "YoYo",
prodotta con Rai Fiction con la direzione
artistica di Ugo Nespolo, in onda ogni giorno
in varie fasce orarie su Rai YoYo a partire dalle
9.25 del mattino e fino alle 22.30
40
S
i chiama "YoYo" la nuova serie animata arrivata nel
palinsesto di Rai YoYo. In onda tutti i giorni, alle 9.25, alle
11.20, alle 13.55, alle 18.05 (tranne il sabato) e alle 22.30,
si candida a diventare a essere uno dei cartoni preferiti dai
bambini e dalle famiglie. I protagonisti, ispirati ai personaggi che
hanno segnato la nascita del canale, sono due gemellini di sette
anni dalla personalità diversa che, sia nella vita quotidiana sia
nei loro viaggi immaginari, hanno spesso comportamenti opposti.
Lui, timido e prudente, riflette prima di agire e lei, espansiva e
impulsiva, agisce prima di riflettere. Ma a un certo punto le loro
menti si "gemellano" portandoli a scoprire che due teste ragionano
meglio di una. La serie, scritta dal gallese Robin Lyons, insieme
a un team di sceneggiatori italiani e irlandesi, e diretta da
Telegael. Inoltre sono attesi importanti sviluppi sul fronte
Stefania Gallo e Ernesto Paganoni, propone per la prima
del licensing, aspetto che vedrà protagonista Rai Com. La
volta in un cartone animato la grafica e il cromatismo di
direzione artistica di "Yo-Yo" è di Ugo Nespolo. Pittore e
Ugo Nespolo, uno dei maggiori esponenti della pop art
scultore eclettico di fama internazionale, le sue opere sono
internazionale, il quale oltre ad aver ridisegnato i gemellini,
state esposte nei musei di tutto il mondo, da Milano a Roma
ha progettato dodici mondi della fantasia in cui i due piccoli
e Napoli, da Parigi a Londra, da Chicago a New York, in Cina,
si avventurano ogni volta. Oltre a Yo e Yo e al loro simpatico
in Russia e America Latina. Sul finire degli anni Sessanta ha
cane Ragoo, gli episodi sono popolati da tantissimi
dato vita con Mario Schifano al Cinema degli Artisti, ispirato
personaggi che caratterizzano le varie avventure. Uno degli
al New American Cinema. Realizza numerosi film ed entra
obiettivi della serie è mostrare come l'immaginazione può
in contatto con la beat generation. Quella del cinema per
essere fonte di dialogo e di esperienze comuni. La produzione
Nespolo è un'esperienza che durerà nel tempo, dando luogo
vede in prima linea ShowLab, Rai Fiction, Grid Animation e
a importanti retrospettive a lui dedicate. 
TV RADIOCORRIERE
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MUSICA
LA MUSICA CHE CURA L'ANIMA
C'è ancora molto riserbo sul titolo del nuovo progetto discografico
di Mario Venuti, prossimamente in uscita. Intanto, dal 24 marzo, il
singolo "Caduto dalle stelle" anticipa l'atteso album di inediti che il
cantautore siciliano presenterà live in giro per l'Italia fino a metà
giugno, dopo tre anni dall'ultimo successo "Il tramonto dell'occidente"
"C
aduto dalle stelle" è il brano che segna il ritorno sulle scene di Mario
Venuti dal 24 marzo. «In principio non è stato il verbo, è stato il
movimento. Il corpo guida l'anima. La cura è la musica. Attraverso
questi assunti possiamo compiere un percorso salvifico dagli affanni
quotidiani. E ballare, ballare... è la metafora della nostra vita», spiega il cantautore
catanese. Scritto da Venuti e Kaballà, il singolo "Caduto dalle stelle" anticipa l'uscita
dell'album di inediti, un progetto che arriva a tre anni dal precedente "Il tramonto
dell'occidente". Il nuovo disco sarà presentato live in un tour in giro per l'Italia
da aprile a giugno. Ad accompagnare Mario Venuti, la band composta da Donato
Emma alla batteria, Luca Galeano alle chitarre, Pierpaolo Latina alle tastiere e
Antonio Moscato al basso.
Venuti inizia negli anni Ottanta con la band "Denovo". Nel 1994 pubblica il suo
primo disco da solista "Un po' di febbre" e nel 1996 il secondo album "Microclima".
Nel 1997 partecipa a Sanremo Giovani con il brano "Il più bravo del reame",
preludio del disco "Mai come ieri" che ottiene un grande successo di pubblico e
critica. A gennaio del 2003 pubblica l'album "Grandimprese", anticipato dal singolo
"Veramente", e l'anno successivo con il brano "Crudele" riceve a Sanremo il Premio
della Critica e il Premio Radio e Tv. Nel 2005 esce "Magneti", mentre nella 56.ma
edizione del Festival di Sanremo porta, insieme agli Arancia Sonora, il brano "Un
altro posto nel mondo". Segue una tournée di un anno che sfocia nella pubblicazione
dell'antologia "L'officina del fantastico" che ripercorre quattordici anni di successi
del cantautore catanese, mentre con "Ferro e fuoco si presenta al Festival . Nel
2009 pubblica l'album di inediti "Recidivo". Tre anni dopo esce "L'ultimo romantico"
e nel 2014 arriva il suo ottavo disco da solista "Il tramonto dell'occidente", un
concept-album scritto a sei mani, con Kaballà e Francesco Bianconi. 
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TV RADIOCORRIERE
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CINEMA IN TV
QUANDO ROSETTA FU VIOLATA
Sophia Loren da Oscar ne "La ciociara" con la regia di Vittorio De Sica. Colpi di scena per "Blitz", il poliziesco
americano "Blitz" interpretato da Jason Statham. Spettacolari sequenze aeree ne "La caduta delle aquile" e
suspense assicurata nel thriller "Rendition - Detenzione illegale"
Un thriller classico, con una buona dose di suspense, diretto
dal sudafricano Gavin Hood al suo esordio hollywoodiano.
Un ingegnere chimico di origine egiziana scompare misteriosamente durante un volo che lo riporta dal Sud Africa a
Washington, città in cui vive da molto tempo. Sua moglie
Isabella (Meryl Streep, ndr), cittadina americana, comincia
a cercarlo disperatamente. In realtà il marito, sospettato
di terrorismo, è stato rapito dai servizi segreti americani,
portato in un luogo segreto e sottoposto a torture fisiche e
psicologiche durante un interrogatorio. Il film è di fatto una
denuncia contro la pratica "Extraordinary rendition", adottata dalla Cia dopo i tragici fatti dell'11 settembre 2001, che
consente il rapimento di cittadini stranieri residenti negli
Usa considerati una minaccia per la sicurezza nazionale.
Un pericoloso serial killer, soprannominato Blitz, ha
preso di mira le forze dell'ordine inglesi. Le sue vittime,
infatti, sono poliziotti in servizio per le vie di Londra.
Per fermare questo spietato, astuto e perverso assassino
viene incaricato delle indagini Tom Brant, un detective
duro e sociopatico, dai metodi poco ortodossi. Comincia
una lotta spietata e senza esclusione di colpi. Il film con
colpi di scena al cardiopalmo è tratto dall'omonimo romanzo poliziesco dello scrittore irlandese Ken Bruen, è
diretto da Elliot Lester e interpretato da Jason Statham,
specializzato nel ruolo di duro in film d'azione.
GIOVEDÌ 23 MARZO ORE 08.30 ANNO 1960
REGIA DI VITTORIO DE SICA
Un film drammatico e intenso che è valso alla giovane Sophia Loren molti premi, tra cui l'Oscar, come miglior attrice
protagonista. Diretto da Vittorio De Sica nel 1960, "La ciociara" è un adattamento dell'omonimo romanzo di Alberto
Moravia, sceneggiato da Cesare Zavattini. Nell'estate del
1943 Cesira (Sophia Loren, ndr) è una giovane vedova che
vive a Roma con la figlia adolescente Rosetta. Per scappare
dai bombardamenti che devastano la città, le due si rifugiano al paese d'origine tra i monti della Ciociaria dove c'è
Michele, un giovane intellettuale antifascista. La ritrovata
serenità sembra allontanare la tragicità della guerra finché
un gruppo di tedeschi in fuga dall'avanzata degli alleati costringe Michele a guidarli nella ritirata. Quando il peggio
sembra passato, Cesira decide di tornare a Roma con Rosetta. Lungo la strada però le due vengono violentate da un
gruppo di soldati marocchini. Il disperato dolore della mamma per la tragica sorte della figlioletta è una delle scene più
famose del cinema italiano. La pellicola ha vinto anche il
Golden Globe come miglior film straniero.
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SABATO 25 MARZO ORE 21.20 ANNO 1966 - REGIA DI JOHN GUILLERMIN
SABATO 25 MARZO ORE 21.14 - ANNO 2011
REGIA DI ELLIOT LESTER
Sul fronte occidentale, durante la Prima Guerra Mondiale, Bruno Stachel (George Peppard, ndr) è un giovane
sergente dell'esercito tedesco che riesce ad entrare nella
squadriglia più aristocratica dell'aviazione. Ambizioso e
determinato, seppur non di nobile estrazione come i suoi
camerati, è deciso a far carriera. L'ambiente tuttavia gli è
ostile e la rivalità con i suoi commilitoni cresce. In particolare, dovrà vedersela con Willi von Klugermann (Jeremy
Kemp, ndr). I due si sfideranno sia nelle prodezze dell'aviazione, sia nelle questioni di cuore e la loro contesa,
durante una battaglia con i nemici, avrà un esito tragico.
Spettacolari, nel film diretto nel 1966 dal britannico Jhon
Guillermin, le sequanze aeree.
TV RADIOCORRIERE
DOMENICA 26 MARZO ORE 21.10
ANNO 2008 - REGIA DI GAVIN HOOD
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ALMANACCO DEL RADIOCORRIERE
1927
1937
1947
1957
1967
1977
1987
MARZO
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www.radiocorrieretv.it
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