Prevenzione del terrorismo nucleare
Il Presidente Obama rilancia l'impegno su sicurezza e disarmo. Green Cross/Global Green
parte attiva nelle prossime tappe: il punto di Paul Walker.
Nella serie televisiva statunitense “24” viene raffigurato uno tra i più spaventosi e pericolosi
scenari di terrorismo che potrebbero verificarsi. Un gruppo terroristico anti-americano intende
far esplodere una “dirty bomb” (una "bomba sporca" è composta da esplosivi convenzionali e
materiali radiologici; nella deflagrazione vengono dispersi i materiali radioattivi che possono
provenire da scorie di centrali nucleari o residui di sistemi d'arma, oppure da rifiuti radioattivi
di origine ospedaliera - ndr
) a New York, per renderla invivibile
nei decenni a venire. Jack Bauer, intrepido eroe del programma, sta cercando di rintracciare i
terroristi e catturare i materiali fissili prima che i terroristi abbiano la possibilità di farli saltare in
aria.
Sebbene gli sceneggiati televisivi siano spesso più spettacolari che realistici, il tema di fondo di
questo scenario terroristico è, invece, molto reale.
Il presidente Barack Obama, nel suo storico discorso tenutosi lo scorso 5 aprile a Praga, ha
affrontato la necessità di difendere tutti i materiali fissili (uranio e plutonio arricchito, impiegati
per la ricerca, i reattori per uso commerciale, le testate nucleari e le applicazioni mediche delle
radiazioni). In linea con gli obiettivi della nuova amministrazione, quali il controllo e la non
proliferazione delle armi, Obama avverte che i terroristi sono “determinati a comprare, costruire
o rubare” gli ordigni nucleari e che è compito degli Stati Uniti e di altri Paesi “mettere in
sicurezza tutti gli ordigni nucleari nel giro di quattro anni”.
Washington ha cominciato ad affrontare il problema della proliferazione delle armi di distruzione
di massa circa 20 anni fa, quando il Congresso, sotto la leadership bipartitica dei senatori Sam
Nunn e Richard Lugar, aveva istituito il programma “Cooperative Threat Reduction” (CTR).
Grazie a quest’importante sforzo per il controllo degli armamenti, siamo riusciti a eliminare
migliaia di armi nucleari, 900 tonnellate di munizioni chimiche, centinaia di missili strategici della
Guerra Fredda e decine di sottomarini nucleari armati.
Il Programma CTR ha, inoltre, contribuito a mettere in sicurezza i materiali fissili, gli agenti
patogeni biologici e gli agenti chimici vulnerabili presenti nell’ex Unione Sovietica.
Gli sforzi per la non proliferazione sono stati ulteriormente ampliati quando, nel 2002, il Gruppo
degli Otto (G-8), guidato da Stati Uniti e Canada, ha istituito un partenariato globale contro la
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diffusione delle armi e dei materiali di distruzione di massa. Grazie agli oltre 20 Paesi che
hanno aderito al programma multilaterale e alla ripartizione degli oneri, è stato possibile
completare gli obiettivi dei CTR, mettendo in sicurezza e distruggendo armi e materiali, chimici
e nucleari, in tutta l'ex Unione Sovietica.
Tuttavia, in molte regioni del mondo, permane ancora il pericolo della vulnerabilità dei materiali
nucleari. Si stima che esistano sufficienti materiali nucleari per costruire più di 120.000 bombe
in tutto il mondo. Il vice-presidente Joseph Biden, durante un discorso tenutosi nel mese di
febbraio alla National Defense University, ha sottolineato la minaccia rappresentata di materiali
fissili vulnerabili:«Non possiamo aspettare un atto di terrorismo nucleare. Dobbiamo collaborare
insieme per condividere le migliori pratiche ed elevare gli standard di sicurezza. Cercheremo
l’appoggio dei nostri partner per fare proprio questo».
Il nesso pericoloso tra le “rogue nations” (nazioni inaffidabili), i terroristi, le armi e i materiali
nucleari costituisce, ad oggi, la minaccia numero uno per la sicurezza globale. Per affrontare
con successo la sfida posta dal presidente Obama di risolvere la questione in quattro anni, gli
Stati Uniti dovranno continuare a espandere i programmi della Difesa, dello Stato e del
Dipartimento dell'Energia per la non proliferazione e il disarmo, cosa che per fortuna è già
prevista dal bilancio del 2011. Anche Washington e Ottawa dovranno rafforzare il partenariato
globale in vista del G-8 che riprenderà, quest’estate, in Canada.
Sono, inoltre, più di 40 i Paesi che stanno attendendo il prossimo Summit di Obama sulla
Sicurezza Nucleare a Washington. Essi, in occasione della conferenza del mese di maggio,
dovranno impegnarsi a migliorare la sicurezza su tutto il materiale fissile, a ridurre le armi
nucleari e a rafforzare il Trattato per la Non Proliferazione Nucleare,.
Grazie a quest’impegno globale, l’unico posto dove i terroristi potranno mettere le mani su un
ordigno nucleare sarà in un programma televisivo, come la serie “24”.
Nota dell’Editore: L’articolo per il Bulletin of the Atomic Scientists è stato scritto dal membro del
Panel sui Materiali Fissili, Paul Walker, direttore dell programma Security and Sustainability di
Global Green USA e Green Cross International.
05 APR 2010 - Fonte e traduzione: Green Cross
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