Incontro UN POZZO DI SCIENZA
Liceo Valgimigli, Rimini
FONDAZIONE MARINO GOLINELLI
L’ambiente marino: la
salute del mare e
i cambiamenti climatici
Relatore Dott.ssa Mariangela Ravaioli
z
Istituto di Scienze Marine
CNR – Bologna
A cura di:
Mariangela Ravaioli
Lucilla Capotondi
Paola Focaccia
Giovanna Orsini
5 MAGGIO 2009
Incontro UN POZZO DI SCIENZA
Liceo Valgimigli, Rimini
FONDAZIONE MARINO GOLINELLI
L’ambiente marino:
la salute del mare
Da tempo termini come “inquinamento”, “eutrofia”,
“mucillagini”, “cicli biogeochimici e loro influenza
sul
clima”,
“erosione
costiera”,
“sviluppo
sostenibile” ci accompagnano e sono diventati di
uso comune nel linguaggio dei media.
z
Queste parole sono legate a fenomeni o eventi reali
considerati imprevedibili o direttamente connessi
alla industrializzazione e all’attività umana.
Ma quale significato hanno questi fenomeni e quanto
vicino sono alla nostra vita quotidiana e al nostro
comportamento?
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Facciamo un percorso
sul significato di queste parole
Ma che cos’è l’eutrofia: eccesso di
nutrimento disciolto nelle acque che
causa una enorme fioritura di alghe
z
E che cos’è la mucillagine: stress da
carenza di nutrienti che causa la
produzione di muco da parte delle alghe.
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Facciamo un percorso sul
significato di queste parole
Cos’è l’inquinamento: apporti di
sostanze chimiche artificiali e naturali al
di sopra dei normali livelli causati
dall’attività umana
(industria e agricoltura)
z
Cos’è l’erosione costiera:
arretramento della linea di costa dovuto a
scarsi apporti fluviali, prelievo di acqua
dal sottosuolo (causa di subsidenza),
urbanizzazione delle zone costiere con
distruzione di dune e pineti
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Il mare: fonte di risorse
Poiché le aree marine rappresentano i due terzi dell’intera
superficie terrestre, è ovvio che il loro equilibrio è
indispensabile per la salute del nostro pianeta.
Il mare è sicuramente una fonte di risorse di valore
inestimabile per tutta l'umanità. Questo vale in
z paese, la sua storia, la
particolare per il nostro
posizione geografica e le dimensioni delle sue coste.
Questo inestimabile patrimonio negli ultimi anni è stato
aggredito dall’inquinamento, dalla speculazione edilizia
e da numerose attività economico industriale. La rapida
crescita demografica, industrializzazione e l’agricoltura
intensiva hanno direttamente influenzato la fascia
costiera.
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Conosciamo
questo mare e
la distribuzione
della acqua sul
pianeta
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z
Il mare ricopre
il 70% della
superficie del
globo.
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L’acqua ha un suo ciclo naturale
che connette oceano e terra…
Una sostanza inquinante allocata in un punto isolato di questo sistema prima o poi
entra nel ciclo dell’acqua e si distribuisce sull’intero pianeta
TRASPORTO DI VAPORE
PRECIPITAZIONE
EVAPORAZIONE
z
TRASPIRAZIONE
EVAPORAZIONE
RUSCELLAMENTO
SUPERFICIALE
PRECIPITAZIONE
PERCOLAZIONE
LAGO
FIUMI
OCEANI
TERRA
FLUSSO DI
RITORNO
FLUSSO DI ACQUA SOTTERRANEA
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Ma come nasce la vita
nel mare (e sulla terra)?
La
fotosintesi
è il motore principale dell’innesco
della materia vivente che nel mare è rappresentata
dall’alga.
z
Senza dubbio si può affermare
che fu la fotosintesi il
maggior responsabile di tutti i processi
che
diedero un volto alla primitiva superficie terrestre.
Inizia così uno dei cicli vitali che è il
ciclo del carbonio
che lega l’anidride carbonica atmosferica e la materia
vivente.
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Il ciclo del
carbonio
marino inizia
dall’alga
e di qui si
genera la
catena
alimentare
marina
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Dall’alga si genera la complessa
catena alimentare marina
importante per la salute e l’equilibrio
del mare e dell’intera umanità
z
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Ma cosa
mettiamo in
questo mare e
sul pianeta
terra?
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z
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PRINCIPALI FONTI
E PRODOTTI DI INQUINAMENTO IN MARE
Lo sviluppo massiccio di alghe e
la conseguente eutrofizzazione
di laghi e zone costiere è
considerata inquinamento
poiché è alimentata da z
SOSTANZE NUTRIENTI IN
ECCESSO (carbonio, azoto,
fosforo e silicio) provenienti da
scarichi industriali, agricoli o
residenziali.
Canale inquinato
Esempio di sversamento di
acque reflue in un canale
(Archivio Parco del Taro)
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Le maggiori fonti industriali e agricole di
inquinamento del nostro mare sono gli
scarichi delle industrie metallurgiche,
petrolifere, chimiche, le concerie e gli
allevamenti su ampia scala
z
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Tra le principali fonti di inquinamento industriale
vi sono anche i residui non biodegradabili
oleosi derivanti dalla lavorazione del petrolio
(IDROCARBURI) e i residui non
biodegradabili derivanti da industrie chimiche
(composti organici di sintesi, METALLI
PESANTI, ecc.);
z
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Solo il 10% degli idrocarburi che contaminano
i mari proviene da sversamenti accidentali.
Il resto proviene da fonti croniche,
quali la ricaduta di particelle
inquinanti dall'atmosfera, dilavamento
degli oli minerali dispersi
nell'ambiente, perdite di raffinerie o di
impianti di trivellazione su piattaforme
in mare aperto e lo scarico a mare di
acque
z inquinate da parte di navi
cisterna e petroliere
Il termine metallo pesante si riferisce a tutti gli
elementi chimici metallici che hanno una densità
relativamente alta e sono tossici in basse
concentrazioni. Tra questi il mercurio (Hg), il cadmio
(Cd), l’arsenico (As), il cromo (Cr) ed il piombo (Pb).
Ad alte concentrazioni sono pericolosi perché tendono
a bioaccumularsi.
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Una sostanza inquinante allocata in un
punto isolato del sistema terra-oceanoatmosfera prima o poi entra nel ciclo
dell’acqua e si distribuisce sull’intero
pianeta
Inoltre…..
z
Il Mediterraneo è un
mare semichiuso, che
impiega decine di anni
per un ricambio totale
delle sue acque
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z
Ecco perchè è molto
importante
monitorare e
studiare sia la
colonna d’acqua che
i sedimenti del
fondale e cercare di
capire come
avvengono gli scambi
di sostanze chimiche
(nutrienti, inquinanti
ecc..) tra questi due
sistemi.
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COSA POSSIAMO FARE PER?…..
…ridurre l’immissione di nutrienti in mare
Uso di prodotti detergenti con quantitativi ridotti di composti
chimici totali, in particolare senza fosforo e senza fosfati e con
tensioattivi di origine naturale e non chimica
…ridurre l’immissione di idrocarburi
in mare
z
Riduzione al minimo degli imballaggi e utilizzo di materiali di
imballaggio riciclabili (soprattutto carta e vetro)
…ridurre l’immissione di metalli pesanti in mare
Smaltimento di rifiuti tossici (pile esauste, vernici,
termometri a mercurio, insetticidi) in appositi contenitori
Cominciamo il percorso dello studio e la ricerca per
conoscere e proteggere il mare…….
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TRASPORTO DI VAPORE
PRECIPITAZIONE
EVAPORAZIONE
TRASPIRAZIONE
EVAPORAZIONE
RUSCELLAMENTO
SUPERFICIALE
PRECIPITAZIONE
PERCOLAZIONE
LAGO
TERRA
z
FIUMI
OCEANI
FLUSSO DI
RITORNO
FLUSSO DI ACQUA SOTTERRANEA
Quali sono le relazioni tra terra e mare?
E come si scambia la materia tra di essi?
Torniamo al nostro ciclo dell’acqua… e alle
particelle da esso trasportate
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Le particelle naturali (sabbia, argilla,
ecc…) sono trasportate principalmente
dal ciclo dell’acqua (ghiacciai, fiumi,
vapor d’acqua, ecc…) ed hanno affinità
con le sostanze nutrienti ed inquinanti.
Queste particelle con il loro carico di
sostanze nutrienti ed inquinanti sono
trasportate dai fiumi,z dal vento, nei mari,
nei laghi e nelle lagune.
5 MAGGIO 2009
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Continueremo il nostro viaggio per conoscere
l’eutrofia, l’inquinamento, il ciclo del carbonio,
ecc., e come si studiano.
Ma vorrei già evidenziare il
legame tra “la salute del
mare” e “i cambiamenti
climatici”,
infatti abbiamo visto che il
ciclo dell’acqua è direttamente
z connesso a quello che si
immette in mare e il ciclo
dell’acqua è chiaramente
legato a perturbazioni e/o a
cambiamenti del clima.
Del clima e delle relazioni con
l’inquinamento e distrofie
parleremo in seguito…
5 MAGGIO 2009
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Ma come conosciamo
lo stato di salute del mare?
E ancora quali e come sono i processi
che si innescano nei mari e negli oceani che
determinano il destino della sostanza organica,
che prima abbiamo visto formarsi come alga,
da cui poi inizia la catena alimentare?
z
Questi studi si svolgono negli enti di ricerca,
nelle università, in enti pubblici e privati, ecc.
di tutto il mondo.
Questi studi e indagini hanno schemi, strumenti
ed idee di base che permettono di discutere e
confrontare quanto viene studiato nel mondo.
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Questi studi avvengono
seguendo uno schema
generale definito
“ciclo biogeochimico”,
che descrive il
movimento di un
elemento
z
o di una specie chimica
attraverso “riserve”,
unità fisiche ben definite
(colonna d’acqua e
sedimento di fondo
dei mari)
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Queste ricerche richiedono competenze di
fisici, chimici, biologi, geologi, i quali, assieme,
studiano i movimenti delle masse d’acqua, la chimica
delle acque e gli organismi in esse presenti.
Si può seguire così il destino del materiale organico e
inorganico che si muove nelle acque e poi si deposita
sui fondali dei nostri mari.
I fondali dei nostri mari conservano, perciò, una
z
“memoria” che è direttamente legata a tutto quello
che avviene nella colonna d’acqua marina.
I fondali marini (sedimenti) sono come un
libro scritto e contengono la storia di
quello che avviene ed è avvenuto nel
nostro mondo.
I sedimenti sono la scala del nostro tempo
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Questi studi si fanno su navi di
ricerca e con strumentazioni
che permettono di:
- analizzare la colonna
d’acqua e le “particelle”
presenti in essa,
z
- misurare la temperatura,
le correnti, ecc.
- campionare i sedimenti
che sono sul fondo del
mare.
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I ricercatori lavorano
sulle navi oceanografiche per
giorni, settimane o mesi,
studiando la composizione della
colonna d’acqua
e dei sedimenti di fondo.
I mari
z studiati sono Adriatico,
Mediterraneo, fino ai lontani
oceani e agli ambienti polari
artici e antartici.
Vediamo in dettaglio alcuni di
questi strumenti…
Carotiere per campionare
il fondale marino
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Per lo studio della colonna d’acqua…
z
Posizionamento di una boa per fissare strumenti che misurano
temperatura, salinità, ossigeno, ecc. della colonna d’acqua
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Per lo studio della colonna d’acqua…
z
Ancora si vede il posizionamento del campo boe e gli strumenti
posizionati per misure bio-geochimiche in mare
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Gli studi da noi effettuati si sono svolti principalmente in
Adriatico, nel Mediterraneo e nell’Antartide.
Ecco alcuni risultati relativi ai fondali marini dell’Adriatico
che possono aiutare a conoscere, ed eventualmente
correggere, gli apporti che dai fiumi arrivano
nei fondali dei nostri mari.
z
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Un esempio di ricerca scientifica…
Progetto Europeo EMMA-LIFE
“MONITORAGGIO E MODELLIZZAZIONE
DELLE ANOSSIE PER LA GESTIONE
AMBIENTALE”
z
Coordinamento - Consiglio Nazionale Ricerche - ISMAR di Bologna
Coordinatore - Dott.ssa Mariangela Ravaioli
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I Partecipanti
CNR – Istituto di Scienze Marine - Sede di Bologna
CNR - Istituto di Scienze Marine - Sede di Trieste
CNR - Istituto di Scienze Marine - Sede di Ancona
Università Politecnica delle Marche - Dipartimento di Scienze del Mare
Università di Bologna – Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Patologia Animale
ARPA Emilia Romagna - Struttura Oceanografica Daphne
z
Comune di Rimini - Assessorato alle Politiche Ambientali, Verde Pubblico e Privato
Regione Emilia Romagna-Assessorato alle Attività Produttive- Servizio Economia Ittica
Regionale
ASTER s.cons.p.a.
Gesturist s.p.a - Mercato Ittico di Cesenatico
Cooperativa Casa del Pescatore
Cooperativa La Bussola
National Institute of Biology - Marine Biological Station- Pirano
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Il Progetto
Il progetto EMMA nasce dalla consapevolezza che la
fascia costiera adriatica, ed in particolare quella
dell'Adriatico centro-settentrionale (area sperimentale
tra Cesenatico e Cattolica), è afflitta da problematiche di
eutrofizzazione ed anossia che hanno notevole impatto
sulla società, sia dal punto di vista economico-gestionale
che da quello sociale e specificatamente
sull'ecosistema
z
marino (pesca), sugli aspetti paesaggistico-ricreazionali
(turismo) e sulla salute umana (tossicità).
EMMA mira alla creazione di una connessione fra la
ricerca ambientale, le autorità locali e gli operatori
socio-economici; intende cioè trasformare le conoscenze
scientifiche in strategie operative che prevengano le
cause e mitighino gli impatti degli eventi anossici.
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AREA INDAGINE PRINCIPALE DEL PROGETTO
z
OBIETTIVO la previsione a 72 ore dell’instaurarsi di
condizioni meteo-marine favorevoli allo sviluppo
di condizioni di ipossia/anossia
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Cosa si intende con ipossia/anossia
Ci si riferisce alla quantità di ossigeno disciolto nell’acqua
di mare
L’ossigeno disciolto (DO) si misura con
il metodo chimico
oppure con sensori elettrochimici
capaci di misurarlo in continuo
z
Di norma, situazioni con valori % di saturazione inferiori a 30 sono riferite
come “ipossiche”, mentre valori al di sotto di 10 sono riferiti come
situazioni “anossiche”. Alla base di questa distinzione vi è quindi una
diversa intensità dello stesso fenomeno e non una diversità di fenomeni
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L’ipossia/anossia dell’acqua di mare è
un fenomeno raro?
90˚N
60˚N
30˚N
EQ
z
30˚S
60˚S
90˚S
180˚W
90˚W
0˚
Ipossia aperiodica (intervalli > 1 anno)
Ipossia stagionale (estate/autunno)
Ipossia permanente
90˚E
Ocean Data View
I fenomeni di ipossia/anossia
interessano vaste aree di fondali
marini in tutti i continenti
180˚E
Il fenomeno dell’ipossia/anossia
marina non è un fenomeno rarissimo,
anzi in certe zone rappresenta uno
stato permanente (es.: il mar Nero).
5 MAGGIO 2009
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Quando si verifica l’ipossia/anossia
Causa necessaria, ma non sufficiente,
affinché si verifichi un’ipossia è l’accumularsi
di materia organica in un determinato strato
della colonna d’acqua.
z
L’ipossia/anossia si verifica quando
contemporaneamente si ha un accumulo di
materia organica da rimineralizzare e
l’isolamento della massa d’acqua.
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Ipossie locali e da opere
marittime o barriere
z
In questo caso sono gli
apporti terrigeni ad assumere
una importanza
preponderante.
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EFFETTI CONNESSI AL FENOMENO
DELLE IPOSSIE/ANOSSIE
Bloom algali
Rimini agosto 2004
Cervia luglio 2005
z
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EFFETTI CONNESSI AL FENOMENO
DELLE IPOSSIE/ANOSSIE
Maree rosse
z
Lingulodinium polyedrum
P. Garibaldi Sett. 2005
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EFFETTI CONNESSI AL FENOMENO
DELLE IPOSSIE/ANOSSIE
Moria e spiaggiamenti di organismi
bentonici
z
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EFFETTI CONNESSI AL FENOMENO
DELLE IPOSSIE/ANOSSIE
Spiaggiamenti di
piccoli pesci,
molluschi e crostacei
z
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Effetti sugli organismi di fondo
Biocenosi dopo
evento
anossico
z
Biocenosi prima di
un evento anossico
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L’ipossia/anossia è quindi un
fenomeno ad alto impatto
ambientale, tanto più importante
per quelle zone costiere e di mare
z
lo sviluppo delle
quali volesse
basarsi su turismo, pesca,
maricoltura, ecc.
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EMMA
si e’ posto come obiettivo la previsione a 72
ore dell’instaurarsi di condizioni meteomarine favorevoli allo sviluppo di condizioni
di ipossia/anossia
PREVISIONE - L’instaurarsi di schemi di circolazione marina e di
condizioni ambientali favorevoli allo svilupparsi di ipossie/anossie
di fondo possono essere teoricamente previsti sulla base di
z
modelli numerici fisico/biogeochimici.
VERIFICA - La conferma di un effettivo sviluppo di tali condizioni
verra’ poi confermata in tempo quasi reale da un sistema di
monitoraggio remoto operante in automatico
GESTIONE - In caso di conferma, le autorità di gestione della
balneazione, pesca, scarichi urbani, salute pubblica ecc. avranno
72 ore di tempo per mettere in atto opportuni provvedimenti per
intensificare i controlli, ridurre i rischi ambientali, economici e di
salute e tentare una mitigazione delle cause del fenomeno stesso
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IL SISTEMA OPERATIVO DI PREVISIONI IN MARE
Il cuore del sistema operativo delle previsioni è rappresentato
dal modello fisico/biogeochimico marino
z
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PREVISIONE
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Concentrazione di ossigeno al fondo
z
Inizializzazione
+5
+6
Dati misurati
Modello
Inizializzazione
+1
+2
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CONFERMA E VERIFICA
a circa 3 miglia dalla costa
a ca. 10 m di profondità
stazione di monitoraggio
Messa a mare il 9 Agosto 2006
z
Posizione della stazione
Assistenza con mezzi navali a noleggio,
cooperazione nave Daphne e mezzi del Servizio
del Corpo Volontario Soccorso in Mare
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GESTIONE
messa a sistema di azioni per assistere i soggetti
socio-economici e istituzionali basata sulla definizione
di un
DSS o “Decision Supporting System”
Una volta messo a punto, il DSS ha lo scopo di assistere i soggetti
socio-economici e istituzionali nella gestione delle situazioni di
rischio ambientale ed aiuterà gli organi decisionali nella
predisposizione di misure adeguate.
DSS a livelli
gerarchimente
strutturati
z
Livello
SCIENTIFICO
Livello
GESTIONALE
¾ Scenari evolutivi attesi
¾ Proposte di interventi
possibili
¾ Valutazione economicosociale (costi/benefici)
¾ Rielaborazione semplificata
del livello scientifico
¾ Gestione dell’informazione
¾ Identificazione delle
normative come limiti
¾ Attuazione di interventi
5 MAGGIO 2009
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…….riprendiamo l’argomento delle relazioni tra il clima e la
salute del mare
Ma il clima
e le sue variazioni
z
come interagiscono
con la “salute del mare”
e la vita che in esso risiede?
5 MAGGIO 2009
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Abbiamo visto che la CO2 atmosferica è legata
alla luce del sole ed innesca la vita nei mari.
Infatti, la quantità di luce che arriva alla
superficie del mare definisce le zone più o
meno produttive dei nostri mari.
z
Le fasce
illuminate
5 MAGGIO 2009
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Il clima ha una sua evoluzione naturale,
con intervalli freddi e caldi che dipendono
dall’inclinazione dell’asse terrestre.
Ciò fa aumentare o diminuire la solarità
sulla superficie della terra.
z
Gli intervalli caldi e freddi si alternano alla
scala di migliaia di anni, determinando
condizioni della superficie terrestre diverse
dall’attuale. Ad esempio, diverso livello del
mare e volume di ghiacci.
5 MAGGIO 2009
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Il livello di anidride carbonica
in atmosfera è, quindi, direttamente
connesso alle condizioni del clima.
L’emissione di CO2 derivata dalle lavorazioni
industriali e dagli idrocarburi che bruciamo
nelle nostre macchine ne aumentano la
concentrazione in atmosfera.
z
Questo cambia l’equilibrio e può indurre un
riscaldamento che potrebbe accelerare
eventuali cambiamenti climatici naturali
e condizionare la vita negli oceani.
Anche il ciclo dell’acqua e le precipitazioni
potrebbero esserne influenzati.
5 MAGGIO 2009
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Ad esempio, la calotta
antartica contiene circa
il 2% dell’acqua totale
presente sulla terra e
l’80-90% delle acque
dolci globali.
z
Cosa succederà se l’atmosfera si riscalda?
Certo potrà aumentare
il livello del mare, con le conseguenze
che ognuno di noi può immaginare….
Ma cos’altro????
5 MAGGIO 2009
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Gli studi e le conoscenze di cui abbiamo
parlato dovranno servire per adottare
politiche ambientali comuni tra le nazioni.
2005
Ma ancora più importante, far
comprendere ad ognuno di noi
che gli equilibri chimico-fisici
hanno una loro armonia
naturale ze perché lo sviluppo
del pianeta terra sia uno
“sviluppo sostenibile”
dobbiamo tenerne conto.
3000 ????
5 MAGGIO 2009
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L’ambiente marino:
la salute del mare
La
percezione
che
cambiamenti
relativi
all’ecosistema
del
pianeta
possano
essere
condizionati dai comportamenti dell’uomo, ha
spinto i governi a stimolare la comunità
scientifica per studi sui processi interattivi del
clima, dell’ambiente e delle attività umane.
A questo scopo le conoscenze
dei processi fisici,
z
chimici e biologici che regolano l’evoluzione del
nostro pianeta, saranno fondamentali nel futuro
per assicurare lo sviluppo e l’equilibrio della vita
sulla Terra.
Questi studi serviranno a pianificare le strategie di
sviluppo socio-economico del futuro.
5 MAGGIO 2009
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FONDAZIONE MARINO GOLINELLI
Perché sono stati avviati studi
relativi alle turbative
dell’ambiente mare?
Questi studi nell’ambito geologico sono iniziati sotto
l’impulso delle emergenze distrofiche e dei problemi di
inquinamento marino.
z
Infatti i nutrienti e gli inquinanti associati alle matrice
solide sono presi in considerazione in modo precoce,
cioè prima di ricostruire tutti i processi naturali fisici,
chimici, geochimici, biologici che li coinvolgono.
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5 MAGGIO 2009
Incontro UN POZZO DI SCIENZA
Liceo Valgimigli, Rimini
FONDAZIONE MARINO GOLINELLI
Perché sono stati avviati studi
relativi alle turbative
dell’ambiente mare?
Una delle idee guida di questi studi è basata sul fatto che i
sedimenti superficiali conservano una informazione
integrata nel tempo e quindi possono essere analizzati
per conoscere come un inquinante può essere disperso
dopo la sua immissione in
z mare, dove si accumula e
quali sono le relazioni con la composizione generica e
la dinamica del sedimenti.
Una serie di lavori scientifici ha messo in luce il ruolo del
Po e dei fiumi minori nell’inquinamento dei sedimenti
da metalli pesanti, idrocarburi clorurati e nutrienti.
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5 MAGGIO 2009
Incontro UN POZZO DI SCIENZA
Liceo Valgimigli, Rimini
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Perché sono stati avviati studi
relativi alle turbative
dell’ambiente mare?
La
fascia marina costiera e’ per questo oggetto di
numerosi studi dato che e’ sottoposta alla massima
pressione antropica, sia come apporti da terra che
come attività dirette allo sfruttamento e di gestione.
z
E’ importante evitare il degrado di questi ecosistemi, non
solo per fini di salvaguardia di beni ambientali ed
economici, ma anche per conservare le loro funzioni di
filtro verso gli oceani ed il sistema globale.
5 MAGGIO 2009
Incontro UN POZZO DI SCIENZA
Liceo Valgimigli, Rimini
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Gli Oceani: e il loro ruolo?
Gli
oceani, infatti svolgono, un ruolo fondamentale
sull’equilibrio e sull’evoluzione dei processi climatici e
incidono sui cambiamenti globali che investono l’intero
pianeta; le loro capacita’ di scambio dell’anidride
carbonica con l’atmosfera potrebbero essere arbitri
delle
pulsioni
sull’evoluzione
climatica
causata
dall’uomo con l’emissione zdei gas serra.
Conseguentemente il clima e le condizioni ambientali del
nostro pianeta influenzano il sistema marino nel suo
complesso e ne sono a loro volta influenzati. Per
questo, anche i cicli degli elementi biologicamente
importanti negli oceani, come carbonio, silicio, azoto e
fosforo sono coinvolti nei processi influenzati dal clima
e per tale motivo sono comprensibilmente oggetto in
tutto il mondo, di numerose ricerche.
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5 MAGGIO 2009
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Gli Oceani: e il loro ruolo?
Per quanto riguarda l’influenza sul clima, il ciclo
biogeochimico, del carbonio, in particolare, è ritenuto
la parte del “Sistema terra” che più direttamente è in
grado di influenzare le variazioni climatiche globali.
L’ambiente oceanico artico antartico e subantartico
z da influenzare i cicli
presenta peculiarità tali
biogeochimici a scala globale e da rappresentare un
luogo preferenziale per risolvere ricerche sulla
variazione del clima.
Qui di seguito esposti alcuni esempi di risultati di ricerche
nei mari italiani, antartico e periantartico.
5 MAGGIO 2009
Incontro UN POZZO DI SCIENZA
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Esempi di risultati scientifici in Adriatico
Distribuzione
del Cesio-137
nell’Adriatico
centrosettentrionale
Distribuzione
dell’ammoniaca
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Bilancio della
sedimentazione
attuale nell’Adriatico
centro-settentrionale
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Incontro UN POZZO DI SCIENZA
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Esempi di campioni di sedimento
z
Box-corer Sedimento
di fondale marino
Interfaccia
Carota di
sedimento-Oceano
meridionale
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Postazione
multiparametrica
Survay
Esempi delle metodologie di studio
dell’ambiente mare
Sistemi di
campionatura
dei sedimenti
marini
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Incontro UN POZZO DI SCIENZA
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FONDAZIONE MARINO GOLINELLI
Vorrei esemplificare,
con questa metafora, l’ambiente che ci immaginiamo
per il nostro presente e per il nostro futuro :
z
Luigi Serafini (Architetto) da“Codex Seraphinianum”
pubblicato da Franco Maria Ricci
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FONDAZIONE MARINO GOLINELLI
Considerazioni Conclusive
Il mare è una fonte di risorse di valore
inestimabile per tutta l'umanità.
• E’ l’ambiente con maggiore biodiversità
• Regola il clima
• Fornisce risorse alimentari e naturali
La sua protezione è un nodo fondamentale dello
z
sviluppo sostenibile del nostro
pianeta e richiede
impegno da parte di tutti.
Rimini, tramite il progetto europeo EMMA, ha
partecipato alla sviluppo delle conoscenze sul mare
ed ha prodotto un sistema di previsione e di
gestione che potrà essere di riferimento per tutto il
Mediterraneo.
5 MAGGIO 2009
Incontro UN POZZO DI SCIENZA
Liceo Valgimigli, Rimini
FONDAZIONE MARINO GOLINELLI
Uomo libero, tu amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima.
Nello svolgersi infinito della sua onda,
E il tuo spirito non è un abisso meno amaro.
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z
Charles Baudelaire
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
5 MAGGIO 2009