Struttura del funding delle banche e asset encumbrance:
il punto di vista di un risk manager
Convegno CAREFIN
Milano - 31 Gennaio 2013
Davide Alfonsi
Resp. Direzione Risk Management, Intesa Sanpaolo
Agenda
Evoluzione della struttura del funding
Quali i fattori alla base di tale evoluzione ?
La dinamica in Italia
Funding wholesale: aumento della componente secured
I Pro e i Cons dell’encumbrance
Conclusioni
2
Premessa
•
La crisi finanziaria avviata nel 2008 ha determinato profondi cambiamenti nella struttura del
funding delle Banche
•
Occorre ricordare che la crisi del 2008-09 è stata innanzi tutto una crisi di liquidità: per molte
banche pareggiamento della liquidità solo sul breve termine, elevati mismatching sulla liquidità
strutturale con conseguenti rischi di rifinanziamento; securitizations opache e complesse; fiducia
eccessiva in un mercato sempre «liquido»
•
Dopo una iniziale sensibile caduta delle emissioni di Asset Backed Securities, le Banche hanno
riavviato la produzione di asset encumbered, ovvero di emissioni a valere su asset vincolati/in
garanzia.
•
Da qualche tempo il sistema finanziario si interroga sulla sostenibilità dell’encumbrance, ovvero
quale è il limite sostenibile agli asset vincolati a beneficio di emissioni
La struttura del funding delle banche europee ha subito negli ultimi anni
cambiamenti significativi
3
Evoluzione della struttura del funding delle banche europee
Aumentata l’importanza di poter disporre di una solida e stabile componente di
raccolta non Istituzionale
La raccolta interbancaria di BT è sempre più concentrata sui segmenti garantiti (repo
funding)
Volume delle Emissioni wholesale a breve e MLT significativamente ridotto (sono
solo recenti i segnali di una prima ripresa):
o
rispetto ai volumi pre-crisi, la contrazione ha riguardato sia il comparto
unsecured, che quello secured
o
rispetto alla componente unsecured, i covered bond hanno però tenuto
meglio
Aumentata la ricerca di strumenti innovativi di funding (es. liquidity swap, ETF
funding)
La trasmissione delle tensioni sui mercati del debito sovrano, ha comportato un
significativo aumento del ricorso al rifinanziamento principale presso la Banca
Centrale (principalmente con LTRO, su cui è stato avviato da qualche giorno parziale
ripagamento)
4
Quali sono i fattori alla base di tale evoluzione?
La crisi finanziaria ha determinato profondi cambiamenti:
o nella percezione del rischio e nella «risk appetite»
o nei prezzi
o
Le Agenzie di Rating hanno ridotto strutturalmente i rating sulle Banche: la nuova
metodologia di rating per le Banche riduce di fatto il peso del supporto governativo e reinserisce
il country ceiling per i paesi Euro
Hanno però un ruolo anche gli sviluppi regolamentari in corso:
o il nuovo framework BCBS per il capitale
Avrebbe dovuto comportare miglioramento degli spread ….., da verificare impatto delle nuove
regole sul rischio di controparte
o il nuovo framework BCBS per la liquidità
rafforza una ricomposizione del funding bancario a favore della componente «core»
riconosce ai fini del Liquidity Buffer esclusivamente le emissioni bancarie garantite
o la nuova proposta disposizione sul c.d. «bail-in»
aggiunge, sebbene in discussione, pressioni sul mercato primario dei senior bonds
5
La dinamica in Italia
Provvista
al dettaglio
(1/2)
complessivamente
mostra una crescita
riduzione del funding via Cd/Cp
a livello di sistema:
+5,3% su 12 mesi
difficile accesso al mercato
obbligazionario istituzionale,
almeno sino a Luglio 2012
Fonte: Banca d’Italia, «Rapporto
sulla stabilità finanziaria»,
Novembre 2012 (dati aggiornati
a Settembre 2012)
Raccolta
Wholesale
ricorso al funding ECB
Composizione della raccolta bancaria in Italia
Andamento dei depositi al dettaglio: c/c e depositi a durata
( variazioni % annue – Sistema Italia )
(valori percentuali)
54,4
60
50
39
40
43
45
45,1
47,4
47,9
52,4
47,8
37,7
30
30
19,4
20
9,8
10
0
-10
-3,6
-5,8
-6,2
-5,4
-6,8
-7,2
-6,4
-8,3
gen-12
feb-12
mar-12
apr-12
mag-12
giu-12
lug-12
-20
dic-11
Depositi a vista
Fonte: Banca d’Italia, «Rapporto sulla stabilità finanziaria», Novembre 2012
(dati aggiornati a Settembre 2012)
-6,1
ago-12
-4,1
-5,3
set-12
ott-12
-3,1
-1,9
nov-12
dic-12
Depositi con durata prestabilita
I depositi al dettaglio confermano la forte stabilità, seppur nella
ricomposizione del mix dei prodotti piazzati (spostamento da C/c a
Depositi con durata prestabilita e rimborsabili con preavviso):
Fonte: rielaborazioni su raccolta dati interne
6
La dinamica in Italia
(2/2)
E’ aumentato il costo del funding: da «Euribor flat» a «Euribor + spread»
► i mercati nazionali si sono disaccoppiati dall’euribor
► lo spread incorpora sostanzialmente la percezione del rischio
Nella struttura patrimoniale tipica delle banche retail, caratterizzata da impieghi/raccolta a tasso
variabile (dopo trasformazione via derivati), il parametro di indicizzazione tipico è l’euribor:
► il coinvolgimento del sovrano Italia (e delle banche) nella crisi finanziaria determina un
rischio di mismatching «parametro» non gestibile
RISCHIO
«EURIBOR»
La liquidità diventa un driver fondamentale per le scelte di business (es. rivisitazione del
sistema dei TIT interni)
Il funding gap, ovvero la quota di prestiti finanziata da provvista all’ingrosso, tende a ridursi:
► il valore dell’indicatore per il totale del
sistema bancario italiano, dai picchi
del IIIQ 2011, è sceso al 16% = 240
€/mld in termini assoluti
(Fonte: Banca d’Italia, «Rapporto sulla stabilità
finanziaria», Novembre 2012 )
350
25,0%
300
20,0%
250
15,0%
200
10,0%
150
5,0%
100
0,0%
IVQ
2010
7
IQ
2011
IIQ
2011
IIIQ
2011
IVQ
2011
IQ
2012
IIQ
2012
IIIQ
2012
funding gap
in valori
assoluti
(€/mld)
funding gap
in % dei
prestiti
Focus su funding wholesale: aumento della componente secured
La crisi finanziaria ha aumentato la percezione del rischio di controparte
E’ aumentata la quota delle operazioni garantite sul mercato wholesale:
o Covered Bond (CB) e Asset-Backet Securities (ABS)
o Pronti contro termine
Corrispondente riduzione degli attivi non impegnati, su cui i creditori non garantiti possono rivalersi
Utilizzo di CB, ABS e Prestiti bancari
Volume Emissioni unsecured / secured delle banche
italiane (periodo 2011-gen 2013) - €/mln
fra le attività stanziate nel pool c/o Banca d’Italia - €/mld
20.663
185
182
Emissioni
Senior
Covered Bond
15.100
14.796
ABS
67
51 54
40
Emissioni
Sub
Attività non negoziabili
(prestiti bancari)
51
59
36
31
Titoli di Stato e Obblig
gar Stato
3.250
1.811
1.500
1.150
0
Altri titoli
mar-12
2.000
2011
set-12
Fonte: rielaborazioni su dati Banca d’Italia
2012
Gen -13
Fonte: elaborazioni su dati Ufficio Studi ISP
Livello medio di encumbrance in Italia* (Dic 2011) = 22%
Da analisi pubblicate, i livelli di alcune banche europee sono
significativamente superiori
* Rilevazione Banca d’Italia su un campione di intermediari rappresentativo di oltre l’85% degli attivi del
sistema (Fonte: Banca d’Italia, «Rapporto sulla stabilità finanziaria», Novembre 2012)
8
in Italia fenomeno con
dimensioni modeste
mercato dei CB
relativamente nuovo
Covered
Bond
L’attenzione dei Regulators
Di recente avviate da parte dei Regulators specifiche indagini quantitative volte alla
misurazione del fenomeno su base europea
Forte attenzione sui rischi impliciti ai fini delle misurazioni di Liquidità:
o Basilea III cattura ai fini della misurazione del Liquidity Coverage Ratio
(LCR) fra le contingent liabilities :
la perdita di valore del collaterale ceduto
la richiesta di collateral addizionale a fronte di eventuali
downgrade
o Ai fini del Net Stable Funding Ratio (NSFR), viene presa in considerazione
la scadenza maggiore tra quella degli asset encumbered e quella
dell’encumbrance
Anche altre regolamentazioni (es. FSA) considerano ai fini delle misurazioni di liquidità
i rischi «contingent» potenzialmente scaturenti dall’encumbrance
9
I Pro & Cons dell’encumbrance
CONS
PRO
Subordinazione dei creditori unsecured: maggiori rischi
per i detentori dei titoli senior e i depositanti, in funzione:
Benefici in termini di cost of funding:
o Rappresenta l’unica possibilità di emettere a costi
inferiori al debito sovrano (per i Covered Bond, benefici
sino a 100 basis point rispetto al BTP di equivalente
scadenza)
o Con l’aumento delle emissioni, si può trasferire
all’economia reale un minor spread per «rischio
Paese»
o della dimensione del livello di encumbrance;
o del business model
o del livello di over collateralizzazione;
o della qualità degli asset «liberi»;
o della probabilità di default, ecc.
Alti livelli di encumbrance possono negativamente
influire sull’accesso al funding unsecured
Ampliamento dei potenziali Investitori, grazie alla più
elevata qualità creditizia ed agli asset reali sottostanti
Alti livelli di encumbrance aumentano i rischi di liquidità
Il ricorso al funding secured può essere considerato
«uno stabilizzatore» del credito in periodi di stress: i
buffer di asset eligible costituiti nelle fasi di espansione
economica possono essere utilizzati nelle fasi di crisi, per
evitare il deleverage
o es: maggiori rischi «contingent» a fronte di downgrade
trigger, potenziale svalutazione degli underlying assets,
o minore disponibilità di asset finalizzati a preservare la
copertura di situazioni di stress
A livello internazionale comunque opportuno uniformare/ standardizzare la misurazione e la trasparenza
informativa, per facilitare la comprensione del fenomeno
10
Conclusioni
Uno dei principali elementi catalizzatori della crisi finanziaria è stato il crollo degli ABS:
il mercato era opaco, ma sono intervenuti positivi cambiamenti regolamentari
(maggiori controlli, disciplina e trasparenza di mercato)
L’asset encumbrance non è di per sé negativa, posto che:
o
la dimensione dei rischi che ne possono conseguire va monitorata
o
la trasparenza sul fenomeno va accresciuta, anche attraverso l’utilizzo di
schemi di misurazione condivisi ed uniformi
Il comparto dei Covered Bond italiani comincia ad essere apprezzato dagli investitori
Istituzionali:
o
per l’emittente il costo del funding è inferiore al BTP
o
è uno strumento in grado di contrastare il «bail-in»
Il livello dell’encumbrance delle Banche italiane è basso rispetto ai competitor
europei: le emissioni garantite rappresentano quindi uno strumento con cui cercare di
far «ripartire il mercato» ed importante ai fini dell’exit strategy dal rifinanziamento
BCE
11