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TEST DI FISICA
I test relativi a questa disciplina sono sia di carattere applicativo, cioè
riguardano la risoluzione di semplici esercizi (tipo 1), sia di carattere teorico.
Quest’ultima tipologia si può a sua volta suddividere in quesiti in cui è richiesta solo la nozione, cioè la conoscenza mnemonica della definizione o della
formula (tipo 2) e domande inerenti la comprensione dei fenomeni fisici, che
richiedono cioè di individuare la formula da applicare, ragionando quindi sul
problema (tipo 3). Nelle prove d’esame i test sono principalmente di carattere
teorico, cioè di tipo 2 e 3, e a differenza dei test di matematica è difficile
trovare esercizi applicativi che richiedono passaggi complessi per la
risoluzione. Si presenta un esempio di quesito per ognuna delle tipologie.
Tipo 1 (esempio tratto dal test di Medicina del 2009)
Ad una batteria da automobile da 12 V vengono collegati in serie 2 elementi
resistivi così costituiti:
1 Due resistenze da 60 e 120 ohm collegate tra loro in parallelo
2 Una resistenza da 40 ohm
Trascurando la resistenza dei conduttori, qual è il valore più probabile della
corrente circolante nel circuito?
A. 150,0 mA
B. 54,5 mA
C. 600,0 mA
D. 66,6 mA
E. 960,0 mA
Il quesito richiede una veloce schematizzazione (L1-L2) che permette di individuare le formule da utilizzare. Se non si ricorda la formula del parallelo, la
conoscenza almeno parziale del fenomeno (D3) permette di ricordare che il
valore del parallelo tra due resistenze è inferiore ai valori di entrambe le resistenze. Tale valore sarà inferiore sia a 60 sia a 120, si ipotizzi ad esempio che
sia di 50 ohm (R5). Ricordando la formula delle resistenze in serie
(R = 40 + 50) e la legge di Ohm si ricava il seguente valore:
ΔV 12
I=
=
= 0, 13 = 130 mA. Tale valore è prossimo solo alla risposta A.
R
90