E-mail: [email protected] PIANO URBANISTICO ATTUATIVO DEL COMPARTO ST3_P09 A DESTINAZIONE MISTA “VIALE PICENO 1”, SITO IN COMUNE DI FANO, TRA VIALE PICENO E LA TRATTA FERROVIARIA FANOANCONA. Ditta proprietaria: MADONNA PONTE S.r.l. Viale XII Settembre, 80 – 61032 Fano (PU) RELAZIONE BOTANICO-VEGETAZIONALE PROGETTAZIONE DEL VERDE Fano, 18 giugno 2012 IL PROFESSIONISTA INCARICATO (Dott. Agr. Giuseppe Stefanelli) INDICE 1. Premessa ………………………….……………...…………………. pag. 2 2. Ubicazione dell’area ….…..……………………………………….. pag. 3 3. Inquadramento urbanistico ..……………….…………………… pag. 4 4. Descrizione dello stato dei luoghi ……………………..………... pag. 5 5. Proposta Progettuale..……………..………………………………. pag. 10 5.1. Obiettivi ………………………………………………………. pag. 10 5.2. Criteri che guidano la progettazione del verde …………… pag. 10 5.3. Scelta delle specie …………………………………………….. pag. 11 5.4. Descrizione delle specie ……………………………………... pag. 12 5.5. Interventi Previsti ….………………………………………..... pag. 14 5.6. Tecnica colturale ……………………………………………… pag. 17 5.7 Manutenzione …………………………………………………pag. 18 Allegati: Specie da utilizzare nelle piantumazioni Report fotografico Rappresentazione dei punti di ripresa fotografica su Ortofoto 1 1. PREMESSA Il sottoscritto Dott. Agr. STEFANELLI GIUSEPPE, componente lo Studio Tecnico Associato “AGRIANTE” con sede in Fano, Via Roma n° 102, iscritto all'Albo dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Pesaro e Urbino al n° 64, - ESAMINATO il Piano Urbanistico Attuativo del Comparto ST3_P09 a destinazione mista “Viale Piceno 1”, ubicato in Fano, tra Viale Piceno e la tratta ferroviaria Fano-Ancona; - VISTA la documentazione progettuale del predetto Comparto a cura dell’Arch. David Raponi, nonché gli elaborati grafici redatti dal Geom. Francesco Pergolesi; - PRESA VISIONE, mediante appositi sopralluoghi, dello stato attuale dell’area in oggetto; a evasione dell’incarico conferitomi dalla Madonna Ponte Srl, con sede in Viale XII Settembre n. 80, Fano (PU), C.F. e P. IVA 02047200411, RELAZIONA ED ESPONE nelle pagine che seguono, la presente relazione botanico-vegetazionale, che fornisce la descrizione dei popolamenti vegetazionali presenti nell’area e formula la progettazione del verde del Piano Urbanistico Attuativo del Comparto ST3_P09 ubicato in Fano, tra Viale Piceno e la tratta ferroviaria Fano-Ancona. 2 2. UBICAZIONE DELL’AREA L’area in oggetto, di proprietà della Società Madonna Ponte srl di Fano, è catastalmente individuata al C.T. del Comune di Fano al Foglio 53, mappali 142, 167, 168, 93 e al Foglio 55, mappali 443, 513. Il Piano Urbanistico Attuativo occupa una superficie complessiva di 64.743 mq, pari ad ettari 6.47.43. Il Comparto ST3_P09 si sviluppa nell’area compresa tra viale Piceno e la tratta ferroviaria Fano-Ancona e confina: - a Sud con Viale Piceno – Strada Statale Adriatica n. 16; - a Nord, Nord-Est con la tratta ferroviaria Fano-Ancona; - a Ovest con via Matelica; - a Est con altre proprietà. 3 3. INQUADRAMENTO URBANISTICO Le Schede Tecniche dei Comparti Unitari del PRG del Comune di Fano individuano, per il Comparto ST3_P09, un’area a destinazione mista. In particolare, le previsioni avranno attuazione attraverso un Piano urbanistico attuativo, esteso all'intera area del Comparto unitario così come perimetrato nelle tavole di Piano e conforme a tutte le prescrizioni delle singole zone omogenee che lo compongono. L'attuazione del Comparto prevede la realizzazione, a carico dei soggetti attuatori, dei sottopassi ciclo-pedonali previsti in via Magnanini ed in via Matelica. Si riporta, di seguito, la scheda del Comparto così come riportata nel PRG, con la relativa zonizzazione: 4 4. DESCRIZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI La descrizione dell’area in esame viene effettuata alla luce: - delle conoscenze acquisite durante i sopralluoghi, che hanno permesso di accertare e qualificare lo stato attuale della vegetazione presente; - dell’ortofoto dell’area (volo 2007), consultabile nel sito internet del Comune di Fano (Fano-GIS); - degli elaborati grafici di Piano. L’area in esame è stata percorsa in tutta la sua interezza, al fine di rilevare puntualmente tutte le specie arboree ed arbustive presenti, per ciascuna delle quali si è provveduto a determinare il diametro mediante cavalletto dendrometrico. Gran parte dell’area è interessata da coltivazioni agricole in attualità di coltura. Nella porzione più orientale del Comparto, a confine con Via Matelica, il terreno è coltivato a Orzo (Hordeum vulgare). La restante superficie è invece coltivata a Erba medica (Medicago sativa), con la presenza di numerose specie erbacee infestanti, quali: Avena sterilis, Dactylis glomerata, Sonchus oleraceus, Picris hieracioides, Crepis sancta, Galium aparine, Fumaria officinalis, Euphorbia cyparissias, Polygonum aviculare, Rumex crispus, Echium vulgare, Dipsacus fullonum, ecc. . L’uso del suolo prevalente del Comparto è dunque quello agricolo, in particolare seminativi, ed è per tale motivo che l’area è caratterizzata da una evidente povertà floristica e vegetazionale. Si rinvengono, in forma sporadica, e per lo più lungo il perimetro dell’area, i seguenti alberi e arbusti: - un giovane esemplare di Bagolaro (Celtis australis), con diametro (Ø) 6 cm, posto sul confine nord-orientale dell’area, in adiacenza all’attuale rete perimetrale; - una pianta di Acero americano (Acer nugundo), con diametro (Ø) 20,5 cm, posta sul perimetro dell’area a pochi metri dall’incrocio tra via Matelica e Viale Piceno; 5 - una pianta di Lillà (Syringa vulgaris), posta lungo il lato Sud-Ovest dell’area, a confine con Viale Piceno (S.S. n. 16 Adriatica); - una ceppaia di Alloro (Laurus nobilis), posta sempre in prossimità del perimetro Sud-Ovest dell’area. Tale pianta è composta da 4 polloni principali con diametri di 20 cm, 12 cm, 10 cm, 15 cm e da circa 10 polloni con diametri tutti compresi tra 5 e 10 cm.; si segnala che circa metà della pianta si trova in un evidente stato seccaginoso; - un filare di Susino selvatico (Prunus domestica), radicante sul confine con la S.S. n. 16 Adriatica. Le piante, tutte in precario stato vegetativo, sono state capitozzate ad un’altezza di circa 100 cm da terra. In prossimità di tali piante si rinvengono alcuni pali (le cosiddette “palanche”), a testimoniare la presenza, in passato, della tipica coltivazione intercalare (seminativo arborato), in cui le colture erbacee, in particolare frumento e orzo, erano coltivate a filari di viti maritate con specie varie, soprattutto Acero campestre e, talvolta, anche con piante da frutto; - una pianta di Roverella (Quercus pubescens), posta all’interno dell’area coltivata ad Erba medica. L’esemplare, tutelato dalla L.R. 7/1985, è caratterizzato da due polloni ben strutturati (Ø 26 cm, 18 cm); - un nucleo a Canna comune o domestica (Arundo donax), posto all’interno dell’area coltivata ad Erba medica. Sul perimetro del canneto vegetano alcuni giovani esemplari di Alloro e Susino; - una giovane pianta di Fico (Ficus carica), con Ø < 10 cm, posta in prossimità del pozzo antistante l’edificio catastalmente censito al Foglio 53, Mappale 887. Lungo il perimetro di Nord-Est, in prossimità della linea ferroviaria, il campo coltivato confina con un fitto ed ampio arbusteto a Canna domestica (Arundo donax), che si sviluppa fin quasi al piede della massicciata ferroviaria. Tra il canneto ed il coltivo, vaste aree sono colonizzate dal comune ed invasivo Rovo (Rubus ulmifolius). All’interno del Canneto, in prossimità della massicciata ferroviaria, sono state individuate n. 3 piante di Pioppo nero (Populus nigra), e circa 10-12 piante di Susino (Prunus domestica). La fittezza del Canneto e del popolamento di Rovo 6 hanno impedito, durante il sopralluogo, di avvicinarsi a tali piante arboree per l’esecuzione delle usuali misurazioni morfodiametriche. Nella porzione di Sud-Est del Comparto, il terreno è interessato da un coltivo a Erba medica di primo impianto. Anche in tale area le piante legnose sono quasi del tutto assenti, fatta eccezione per alcuni esemplari giovanili posti in posizione perimetrale: - una pianta di Roverella (Quercus pubescens) di 11 cm diametro, posta in prossimità del muretto che divide la particella 513 con la particella 454. Il fusto della Roverella si biforca a circa 80 cm dal suolo in due branche di 6 cm circa; - alcune piante da frutto (Susino e Melograno), a pochi metri dalla Roverella. Lungo il confine Sud si rinvengono infine le seguenti piante: - un Cipresso comune (Cupressus sempervirens) di 6 cm di diametro; - una Roverella (Quercus pubescens) di 7 cm di diametro; - una siepe di Ligustro selvatico (Ligustrum vulgare) e di Alloro (Laurus nobilis), con rare piante di Pittosforo (Pittosporum tobira); - due piante di Ligustro giapponese (Ligustrum japonicum). A conclusione del quadro analitico-descrittivo sopra esposto, si riporta un prospetto che elenca, e descrive sinteticamente, tutte le piante arboree ed arbustive, sopra descritte e presenti nell’area. Tali piante vengono infine puntualmente individuate nell’ortofoto riportata a pag. 9. 7 AREA N. SPECIE ARBOREA ED ARBUSTIVA PRESENTI TUTELATA DA ELIMINARE (L.R. 7/1985) SI SI Acero americano (Acer negundo) NO NO 3 Cespuglio di Lillà (Syringa vulgaris) NO SI 4 Alloro in ceppaia NO SI 5 Filare di Susino capitozzati NO SI 6 Fico (Ficus carica) NO SI 7 Roverella (Quercus pubescens) SI SI 8 Nucleo a Canna domestica NO SI 9 Pioppo nero all’interno del Canneto NO SI 10 Filare di Susino all’interno del Canneto NO SI 11 Canneto che separa la ferrovia dal coltivo NO SI 12 Roverella SI NO 13 Piante da frutto (Susino, Melograno) NO NO 14 Cipresso e Roverella SI NO 15 Siepe a Ligustro comune (Ligustrum vulgare) e Alloro (Laurus nobilis) con presenza di Pittosforo (Pittosporum tobira) NO NO 1 Bagolaro (Celtis australis) 2 Complessivamente, dunque, gli esemplari tutelati dalla L.R. n. 7/1985, così come modificata dalla L.R. n. 8/1987, che necessitano di essere abbattuti sono: - n. 1 piante di Roverella (Quercus pubescens) - n. 1 pianta di Bagolaro (Celtis austrailis), di modeste dimensioni (Ø 6 cm). La necessità di abbattere tali piante tutelate, deriva dal fatto che esse sono posizionate nell’area di sedime dei futuri fabbricati, o nell’area destinata a parcheggi o comunque a diretto contatto con le aree di cantiere e che allo stato attuale non vi sono soluzioni tecnicamente valide diverse da quelle comportanti l’abbattimento delle suddette piante. Nella pagina seguente si riporta l’ubicazione sull’Ortofoto delle piante sopra elencate. 8 1: Bagolaro 1 2: Acero negundo 3: Lillà 11 4: Alloro 5: Filare di Susino 9 6: Fico 2 7: Roverella 8: Canna domestica 10 3 5 9: Pioppo nero 8 10: Susino in filare 7 11: Canna domestica 12: Roverella 6 12 13 15 9 14 13: Piante da frutto (Melograno, Susino) 14: Cipresso e Roverella 15: Siepe di Ligustro selvatico e Alloro con esemplari di Pittosforo 5. PROPOSTA PROGETTUALE 5.1. Obiettivi Il presente progetto, tenuto conto del quadro analitico-descrittivo sviluppato nelle pagine che precedono, intende perseguire i seguenti obiettivi: - favorire il migliore inserimento dell’intervento proposto con il tessuto paesistico-ambientale delle zone limitrofe; - realizzare aree verdi in grado di assolvere una funzione prevalentemente estetico-ricreativa; - mitigare o ridurre l’impatto visivo, acustico e le emissioni di polveri conseguenti all’attuazione della previsione urbanistica e alla vicinanza della S.S. n. 16. 5.2. Criteri che guidano la progettazione del verde La progettazione di aree verdi, di qualunque estensione e tipologia, non può prescindere da una preventiva valutazione dei caratteri eco-stazionali del sito in cui si andrà a operare che comprendono, oltre alla verifica delle caratteristiche parametri di floristico-vegetazionali riferimento: dati dell’area, l’analisi termo-pluviometrici, dei principali caratteristiche pedologiche, profondità della falda, presenza di venti locali e costanti, ricorrenza delle gelate, ecc. Uno degli aspetti più importanti è anche quello di privilegiare le specie vegetali già presenti sul territorio preferendo, ove possibile, le specie autoctone. E’ inoltre certamente da escludere, salvo particolari e motivate esigenze, il ricorso a specie che hanno tendenze invasive. Ai fini della progettazione del verde dell’area, sono stati dunque valutati preventivamente i seguenti aspetti: 1) caratteri eco-stazionali del sito; 2) scelta del materiale vegetale da impiegare in relazione a: a) luogo di inserimento della formazione vegetale; b) scopi e finalità della formazione, ovvero: - miglioramento del contesto paesaggistico (funzione paesaggistica); - mitigazione dell’impatto visivo, acustico e delle polveri (funzione ambientale). 10 5.3. Scelta delle specie Tenuto conto dell’attuale stato dei luoghi, si ritiene opportuno prevedere la piantumazione delle seguenti specie arboree ed arbustive: N. Piante legnose Ubicazione 1 Acero campestre (Acer campestre) Area a parcheggio 2 Mirabolano (Prunus cerasifera var. pissardii) Area a parcheggio 3 Acero riccio globoso (Acer platanoides globosum) Area a parcheggio 4 Pero da fiore (Pyrus calleryana) Area a parcheggio 5 Bagolaro (Celtis australis) Area a verde posta a S-E 6 Farnia (Quercus robur) Area a verde posta a S-E 7 Lagerstroemia (Lagerstroemia indica) Area a verde posta a S-E 8 Ibisco (Hibiscus syriacus) Area a verde posta a S-E 9 Oleandro (Nerium oleander) Area a verde posta a S-E 10 Forsythia (Forsythia sp.) Area a verde posta a S-E 11 Buddleia (Buddleya davidii) Area a verde posta a S-E 12 Camedrio femmina (Teucrium fruticans) Area a verde posta a S-E 13 Pittosforo (Pittosporum tobira) Perimetro Est dell’area a verde prossima alla ciclabile Le piante prescelte si ritengono idonee per l’area in esame in quanto tutte le specie individuate assolvono una evidente funzione estetica e sono di facile reperimento: necessitano, inoltre, di limitate attività manutentive, essendo piante rustiche. Inoltre, le piante arboree scelte per le aree a parcheggio (Acero campestre, Mirabolano, Acero riccio globoso, Pero da fiore), svolgono una significativa funzione ombreggiante, mentre le altre, da posizionare nell’area destinata a verde pubblico ubicata nel settore di Sud Est del Comparto, assolvono ad una primaria funzione estetica. L’intervento sarà, infine, completato con la realizzazione di un prato polifita nelle aree verdi di progetto, utilizzando specie erbacee di facile adattabilità, rustiche e appartenenti prevalentemente alla Famiglia delle Graminacee. Considerate le attuali condizioni podologiche, interessate da una notevole presenza di materiale ghiaioso, si ritiene opportuno, ai fini di un più facile attecchimento delle specie erbacee da seminare, prevedere la collocazione di 11 uno strato di terreno vegetale di circa 20 cm di spessore, ricavabile dalle limitrofe aree ove sono previsti gli interventi edilizi. 5.4. Descrizione delle specie Si riporta una breve descrizione delle specie arboree ed arbustive che saranno impiegate nel Comparto. N. SPECIE ACERO 1 CAMPESTRE (Acer campestre) MIRABOLANO 2 (Prunus cerasifera var. pissardi) ACERO RICCIO 3 GLOBOSO (Acer platanoides globosum) CARATTERISTICHE PRINCIPALI Alto fino a 20 metri, ha chioma ampia, tondeggiante e densa. Albero a foglia caduca, non ha particolari esigenze ambientali ed è particolarmente adatta per gruppi, filari, alberature stradali. Alberello a foglia caduca, alto fino a 8 metri. Ha foglie di color rosso-purpureo e fiori rosei, ed è coltivato frequentemente per viali e alberature stradali, parchi urbani. Alto fino a 20 metri, ha chioma ampia, tondeggiante e densa. Albero a foglia caduca, non ha particolari esigenze ambientali ed è particolarmente adatta per gruppi, filari, alberature stradali. PERO DA FIORE (Pyrus calleryana) Pianta dal portamento piramidale, che non si allarga oltre i 5-6 metri. Cresce abbastanza robusta durante i primi anni, ha i rami eretti, rigidi e tozzi che non vanno mai fuori forma anche in assenza di potature. I fiori sono bianchi, riuniti in racemi. Le foglie sono ovate, lucide, di consistenza coriacea. Vegeta bene in tutti i terreni, anche i più poveri e sassosi BAGOLARO (Celtis australis) Può raggiungere i 25 metri di altezza. Chioma ampia, globosa, densa ma leggera, verde chiaro. La corteccia è sottile, grigio chiaro e liscia. Le foglie sono caduche, alterne, ovato-lanceolate, di colore verde intenso nella pagina superiore, verde-grigiastro e pubescenti in quella inferiore. 6 FARNIA (Quercus robur) Albero di 30-35 metri, molto longevo. Tronco robusto con grosse branche irregolari su cui si inserisce abbondante la ramificazione secondaria, a formare una chioma ovata, molto ampia e irregolare. Foglie alterne, semplici, caduche, strette alla base e allargate nella parte superiore con 5-7 paia di lobi ampi separati da insenature arrotondate, di colore verde chiaro. 7 LAGERSTROEMIA (Lagerstroemia indica) Arbusto o piccolo albero a foglia caduca, può raggiungere i 7-10 metri di altezza. la chioma è tondeggiante, allargata, non molto densa; le foglie sono caduche, ovali, allungate, di colore verde scuro, divengono aranciate in autunno. In estate all'apice dei 4 5 12 N. SPECIE CARATTERISTICHE PRINCIPALI rami la pianta produce lunghe pannocchie di fiori di colore bianco, rosato o lilla. Non teme il freddo e sopporta senza alcun problema il caldo estivo e l'inquinamento ambientale. Si adatta senza problemi in qualsiasi terreno, sono da evitare i ristagni idrici. 8 9 10 11 IBISCO (Hibiscus syriacus) Fiorisce dalla fine di luglio all’autunno inoltrato, con un’abbondanza di splendidi fiori variopinti, dal diametro di 10 cm circa. Il fogliame, a tre lobi e seghettato, ha il colore verde brillante arbusto a foglia caduca, con ottima resistenza al freddo invernale e altezza massima di 3 metri circa. OLEANDRO (Nerium oleander) Arbusto o piccolo alberello che i numerosi polloni rendono folto e cespuglioso. Ha rami lunghi, sottili ed eretti, foglie strette e coriacee, opposte o "a tre per tre" e fiori grandi.. Di crescita rapida, e resistente come poche altre piante alla siccità e al salino. FORSYTHIA (Forsythia sp.) Arbusto a foglia caduca d’aspetto cespuglioso espanso, con rametti eretti. I fiori, portati su legno di un anno di età, sbocciano prima che la pianta emetta le foglie. Predilige luoghi soleggiati o per lo meno luminosi; può comunque essere piantata sia in pieno sole che in posizioni ombreggiate. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche a quelli calcarei. BUDDLEIA (Buddleya davidii) Arbusto vigoroso, di facile coltivazione, sopporta agevolmente il trapianto e sopravvive a molti stress, come drastiche potature, alto tasso d'inquinamento, forte alcalinità, ecc.. Preferisce posizioni soleggiate e terreni fertili e ben drenati, ma si adatta a qualsiasi terreno, anche detriti di costruzione, purché vi sia sufficiente disponibilità idrica. Richiede poche ma profonde annaffiature in estate. CAMEDRIO 12 13 FEMMINA (Teucrium fruticans) PITTOSFORO (Pittosporum tobira) Arbusto con sviluppo eretto, tende a crescere sia in altezza, sia in larghezza, dando origine ad un arbusto arrotondato. Pianta sempreverde, si coltiva in terreni leggeri, ben drenati e ama le posizioni in pieno sole. E’ di rapido accrescimento ed è molto resistente ai venti. Sopporta anche periodi di siccità. Rustico, sempreverde, utilizzata principalmente per siepi. Le foglie sono alterne riunite in mazzetti. I fiori possono essere singoli o riuniti in pannocchie, molto profumati, di colorazione variabile dal bianco al giallo. Dopo la fioritura produce dei frutti avvolti in capsule. Fiorisce da maggio in poi. Sopporta il sole diretto ed anche un'ombra moderata. Nei nostri climi vive bene anche durante la stagione fredda, resistente alla salsedine. 13 5.5. Interventi Previsti N. INTERVENTO UBICAZIONE 1 Messa a dimora di n. 15 piante di Acero campestre (Acer campestre) Area destinata a Parcheggi (n. 2 filari) 2 Messa a dimora di n. 24 piante di Mirabolano (Prunus cerasifera var. pissardii) Area destinata a Parcheggi (n. Creazione di buche circolari del Ø di circa 70 cm. 2 filari) e area Piante singole distanziate le une dalle altre a verde in almeno 5 metri. filare con Ac. riccio globoso 3 Messa a dimora di n. 13 piante di Acero riccio globoso (Acer platanoides globosum) Area destinata a Parcheggi (n. Creazione di buche circolari del Ø di circa 70 cm. 1 filare) e area Piante singole distanziate le une dalle altre verde in filare almeno 5 metri. con Mirabolano 4 Messa a dimora di n. 7 piante di Pero da fiore (Pyrus calleryana) Area destinata Creazione di buche circolari del Ø di circa 70 cm. a Parcheggi (n. Piante singole distanziate le une dalle altre 1 filare) almeno 5 metri. 5 Messa a dimora di n. 5 piante di Bagolaro (Celtis australis) Area a verde (settore S-E) Creazione di buche di 80 x 80 cm. Piante tra loro distanziate almeno 7,50 metri, a formare un gruppo. 6 Messa a dimora di n. 3 piante di Farnia (Quercus robur) Area a verde (settore S-E) Creazione di buche di 80 x 80 cm. Piante tra loro distanziate almeno 8,00-10,00 metri, a formare un gruppo 7 Messa a dimora di 12 piante di Lagerstroemia (Lagerstroemia indica) in filare Area a verde (settore S-E) n. 5 e spazi verdi interni n. 7 Creazione di buche delle dimensioni minime di 50 x 50 cm.. Pianta poste ad almeno due metri di distanza dal muro perimetrale e di 8 metri da altre essenze ad alberello. 8 Messa a dimora di 12 piante di Ibisco (Hibiscus syriacus) in filare Area a verde (settore S-E) n. 5 e spazi verdi interni n. 7 Creazione di buche delle dimensioni minime di 50 x 50 cm.. Pianta poste ad almeno due metri di distanza dal muro perimetrale e di 8 metri da altre essenze ad alberello. 9 Messa a dimora di 9 piante di Oleandro (Nerium oleander) in filare Area a verde (settore S-E) n. 5 e spazi verdi interni Creazione di buche delle dimensioni minime di 50 x 50 cm.. Pianta poste ad almeno due metri di distanza dal muro perimetrale e di 8 metri da IMPIANTO Creazione di buche circolari del Ø di circa 70 cm. Piante singole distanziate le une dalle altre almeno 5 metri. 14 N. INTERVENTO UBICAZIONE IMPIANTO n. 4 altre essenze ad alberello. 10 Messa a dimora di 14 piante di Forsythia (Forsythia sp.) in filare Area a verde (settore S-E) Creazione di buche delle dimensioni minime di 30 x 30 cm.. Piante poste a dimora alla distanza di almeno 2 metri da altre essenze arbustive. 11 Messa a dimora di 14 piante di Buddleia (Buddleya davidii) in filare Area a verde (settore S-E) Creazione di buche delle dimensioni minime di 30 x 30 cm.. Piante poste a dimora alla distanza di almeno 2 metri da altre essenze arbustive. 12 Messa a dimora di 14 piante di Camedrio femmina (Teucrium fruticans) in filare Area a verde (settore S-E) Creazione di buche delle dimensioni minime di 30 x 30 cm.. Piante poste a dimora alla distanza di almeno 2 metri da altre essenze arbustive. 13 Messa a dimora di n. 450 piante circa per siepe di Pittosforo (Pittosporum tobira) Perimetro Est dell’area a verde prossima alla ciclabile Creazione di siepe con piante poste a dimora a 33 cm circa l’una dall’altra a 1 metro circa dalla ciclabile. 14 Realizzazione di mq. 8.000 circa di prato polifita Aree a verde Semina di miscuglio di specie erbacee, in prevalenza graminacee e leguminose. Arredo dell’area verde principale Al fine di favorire l’utilizzo e la fruizione dell’area verde principale posta nel settore Sud-Orientale del Comparto, si è ritenuto opportuno prevedere la collocazione dei seguenti elementi di arredo (per i particolari costruttivi si rimanda alla consultazione del Computo Metrico): 1) n. 2 panchine da giardino in metallo e legno; 2) n. 1 tavolo con panche e schienale in unica struttura portante in metallo e legno; 3) n. 8 cestini porta-rifiuti da giardino in metallo zincato e verniciato; 4) n. 1 attrezzo da gioco per bambini in legno di pino impregnato, composto da n. 1 Torre con scivolo con pista e da n. 1 Altalena Biposto; 5) n. 2 giochi a molla con sagoma di animale (età d’uso 2-6 anni); 6) pavimentazione antitrauma in lastre di materiale ad elevata resistenza in granuli di gomma da posizionare in corrispondenza dei giochi. 15 SCHEMI D’IMPIANTO DA ADOTTARE NELLA PIANTUMAZIONE DELLE ESSENZE ARBOREE E ARBUSTIVE (FUORI SCALA) SCHEMA D’IMPIANTO DELLE PIANTE DI ACERO CAMPESTRE, MIRABOLANO, ACERO RICCIO GLOBOSO, PERO DA FIORE DA POSIZIONARE NELLE AREE A 5m PARCHEGGIO 7,5 m. SCHEMA D’IMPIANTO DELLE PIANTE DI BAGOLARO (FUORI SCALA) 8-10 m. SCHEMA D’IMPIANTO DELLE PIANTE DI FARNIA (FUORI SCALA) 16 5.6. Tecnica colturale Per favorire il massimo attecchimento delle piante, si consiglia di eseguire le seguenti principali operazioni colturali: PREPARAZIONE DEL TERRENO CON ARATRO E/O MOTOZAPPA E/O VANGATRICE E/O FRESATRICE: permetterà di rompere gli orizzonti superficiali sminuzzando il terreno, al fine di prepararlo al meglio per la semina. SQUADRO E TRACCIAMENTO: è un’operazione delicata, legata ad un’efficiente organizzazione del lavoro, da eseguire in modo preciso. Si utilizza, di solito uno squadro, alcune paline e “picchetti” per segnare il punto dove realizzare la buca. SCAVO DELLE BUCHE PER MESSA A DIMORA ESSENZE ARBOREE: è il metodo più rapido per la messa a dimora delle essenze arbustive ed arboree, anche se nei terreni troppo limosi o argillosi, potrebbe presentare l’inconveniente di lisciare le pareti della buca stessa, ostacolando quindi l’espansione radicale. Le buche dovranno essere profonde come specificato in relazione, con una larghezza tale da poter accogliere le radici delle piante; MESSA A DIMORA DELLE PIANTE : preparazione delle piante (es: inzaffardatura, regolazione apparato radicale e della chioma, ecc.); collocazione nelle buche alla giusta profondità, avendo cura che le radici siano uniformemente coperte di terra, senza spazi vuoti, costipando la terra nella buca, utilizzando se possibile, terreno degli strati superficiali, più ricchi di sostanze nutritive; SEMINA DEL PRATO: a mano o con seminatrice, utilizzando un miscuglio di essenze erbacee con un rapporto adeguato tra leguminose (30%) e graminacee (70%). IRRIGAZIONE, operazione funzionale a favorire l’attecchimento delle piante, in quanto permette di mantenere il suolo alle giuste condizioni di umidità, oltre a consentire la perfetta adesione delle radici con il terreno circostante, condizione indispensabile per lo sviluppo radicale. Nelle aree più ampie destinate a verde pubblico, è prevista la realizzazione di un impianto di irrigazione con prese d’acqua a cui collegare gli irrigatori per gli interventi al prato, automatizzato mediante ala gocciolante per le siepi arbustive, al fine di garantire in qualsiasi momento la disponibilità idrica alle piante. 17 5.7. Manutenzione Le formazioni vegetali proposte sono da considerarsi a basso investimento di lavoro in quanto, essendo destinate per lo più alla libera evoluzione, non subiranno particolari forme di gestione. Si ritiene tuttavia necessario prevedere alcuni limitati interventi di manutenzione, necessari per garantire il pieno sviluppo della vegetazione. Le operazioni colturali che si suggeriscono di seguito, sono quelle minime, che andranno eseguite nei primi anni dell’impianto e riguardano i seguenti lavori: RISARCIMENTI : dopo il primo anno di vita dell’impianto, è opportuna la sostituzione di tutte le piante che eventualmente non avessero attecchito o che, pur avendo attecchito, sono in condizioni tali da lasciare supporre che non raggiungeranno la maturità. DIRADAMENTI : i diradamenti saranno selettivi-geometrici con eliminazione prioritaria delle piante morte o difficilmente recuperabili. IRRIGAZIONE DI SOCCORSO: tale operazione sarà svolta solo nei primi 2 anni dall’impianto, con la funzione principale di favorire l’attecchimento delle piante arboree ed arbustive. La scelta di non irrigare negli anni successivi ha la funzione di invitare le piante ad approfondire gli apparati radicali, instaurando condizioni di autosufficienza.. POTATURA DI FORMAZIONE : eventualmente necessaria per regolare lo sviluppo vegetativo delle piante e per garantire alle stesse forma e dimensioni desiderate. 18 ALLEGATI: Specie da utilizzare nelle piantumazioni Report fotografico Rappresentazione dei punti di ripresa fotografica su Ortofoto 19 SPECIE DA UTILIZZARE NELLE PIANTUMAZIONI PITTOSFORO (Pittosporum tobira) CAMEDRIO FEMMINA (Teucrium fruticans) PERO DA FIORE (Pyrus calleryana) 20 SPECIE DA UTILIZZARE NELLE PIANTUMAZIONI BUDDLEIA (Buddleya davidii) FORSYTHIA (Forsythia sp.) OLEANDRO (Nerium oleander) 21 SPECIE DA UTILIZZARE NELLE PIANTUMAZIONI IBISCO (Hibiscus siriacus) LAGERSTROEMIA (Lagerstroemia indica) FARNIA (Quercus robur) 22 SPECIE DA UTILIZZARE NELLE PIANTUMAZIONI BAGOLARO (Celtis australis) BAGOLARO (Celtis australis) ACERO RICCIO GLOBOSO (Acer platanoides. globosum) MIRABOLANO (Prunus cerasifera var. pissardii) ACERO CAMPESTRE (Acer campestre) 23 REPORT FOTOGRAFICO FOTO N. 1 – Vista dell’Acero Negundo (Acer negundo) FOTO N. 2 – Vista del cespuglio di Lillà (Syringa vulgaris) FOTO N. 3 – Vista della ceppaia di Alloro (Laurus nobilis), parzialmente disseccato 24 REPORT FOTOGRAFICO FOTO N. 4 – Vista del filare a ceppaia di Susino (Prunus domestica), in pessime condizioni vegetative FOTO N. 5 – Vista del Fico (Ficus carica), posto in prossimità del pozzo FOTO N. 6 – Roverella (Quercus pubescens), posta all’interno del coltivo di Erba medica 25 REPORT FOTOGRAFICO FOTO N. 7 – Vista del Canneto (Arundo donax), ubicato all’interno del coltivo a Erba medica FOTO N. 8 – Vista del Canneto posto a separare il Comparto dalla linea ferroviaria FOTO N. 9 – Altra proprietà che divide le 2 porzioni del Comparto 26 REPORT FOTOGRAFICO FOTO N. 10 – Vista del Canneto (Arundo donax) lungo la linea ferroviaria FOTO N. 11 – Cipresso e Roverella lungo il confine sud del Comparto ST3_P09 FOTO N. 12 – Siepe di Ligustro selvatico e Alloro con qualche esemplare di Pittosforo lungo il confine sud limite del Comparto ST3_P09 27 REPORT FOTOGRAFICO FOTO N. 13 – Vista del Comparto ST3_P09. Sullo sfondo: canneto di Arundo donax che separa il coltivo ad Erba medica dalla ferrovia FOTO N. 14 – Vista del Comparto ST3_P09. Sullo sfondo: canneto di Arundo donax che separa il coltivo ad Erba medica dalla ferrovia FOTO N. 15 – Vista del Comparto ST3_P09. 28 RAPPRESENTAZIONE DEI PUNTI DI RIPRESA FOTOGRAFICA SU ORTOFOTO 1 10 2 3 8 13 9 4 6 7 5 15 14 11 12 29