INDICE PREFAZIONE DI GIUSEPPE TIBALDI INTRODUZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE INTRODUZIONE CAPITOLO 0 IL MISTERO DEL “PENSIERO QUALUNQUE” 0.1. La “mente conversazionale”. Un’ipotesi di lavoro per il cambiamento 0.1.1 La conversazione come mezzo per comporsi con il proprio sistema originario e sviluppare l’appartenenza 0.1.2 Significati e concetti. Invenzioni e scoperte 0.1.3 Pensare o/o. Pensare e/e 0.2. Complessità e processi di cambiamento 0.2.1 Cosa vuol dire pensare per Gestalt 0.2.2 Dove sta la mente? 0.3. Teorie della mente e teorie delle scienze ‘dure’. Un abbraccio vitale o mortale? 0.3.1 Due processi diagnostici a confronto XI 1 5 17 19 26 30 34 40 42 50 54 57 CAPITOLO 1 SE LA MENTE È UN PROCESSO CONVERSAZIONALE LA PSICOPATOLOGIA COS’È? 61 1.1. Dal sapere al saper fare 66 1.1.1 L’uso delle metafore come forma di pensiero simultaneo 1.1.2 La scelta delle parole-punto che perturbano la Gestalt percettiva 1.1.3 Gli STRANI ANELLI. Riconoscerli, aprirli, individuare il significato aggrovigliato 1.2. Kathy Sweetscent, Kathy Modigliani e gli strani anelli di Gödel 1.2.1 Processo terapeutico: scuola guida per macchine del tempo 67 68 68 72 78 1.3. Il processo terapeutico e la metafora della tessitura Ashanti 82 Appendice al capitolo 1 85 CAPITOLO 2 LA CONVOCAZIONE. RARAMENTE IL PROBLEMA È DOVE APPARE 89 2.1. Decidere il setting. Che ne sarebbe dell’artiglieria da montagna se non esistessero i muli? 2.1.1 Il problema della paziente 2.1.2 La costruzione del significato personale e la costruzione del sé 2.1.3 Allargare il contesto per capire 2.1.4 Allargare la convocazione 2.1.5 Avviarsi al contratto lasciandosi più opzioni 91 91 92 94 96 98 2 2.1.6 Il punto di svolta 2.1.7 La manovra. Il terapeuta sceglie il setting più utile e corretto insieme al paziente 2.2. Indicazioni generali nella manovra di convocazione 2.2.1 Quando pensare alla convocazione allargata 2.2.2 Quando il paziente è una coppia 2.2.3 Quando il paziente è definito di terza età 2.3. La convocazione virtuale. Storia di un naufrago in un sottomarino alla deriva 99 100 101 103 104 105 105 106 106 107 2.3.1 Il problema della paziente 2.3.2 Il problema della terapeuta 2.3.3 Il mondo è come lo percepiamo 2.3.4 Il terapeuta sceglie la convocazione più utile da concordare con il paziente 2.3.5 Le convocazioni virtuali 2.3.6 Se un bambino porta in spalla un adulto, il mondo è capovolto 2.3.7 La scelta dei convocati virtuali 2.3.8 Il paziente porta in seduta il materiale raccolto: scegliere gli accostamenti di colore 2.3.9 Il punto di svolta 109 111 113 115 116 118 CAPITOLO 3 IL CONTRATTO TERAPEUTICO. GESTIRE LA RECIPROCITA’ 121 3.1. Implicazioni psicologiche: il contratto che sancisce l’inizio di una collaborazione 3.2. Implicazioni sociali: il contratto che sancisce i confini con il mondo 3.3. Implicazioni economiche: l’aspetto che sancisce la reciprocità del rapporto 123 125 3.3.1 La signorina Sissy 3.4. Quanto è rischioso perdere il senso della reciprocità 3.4.1 Potere dei mariti 127 128 129 131 3.5. Il contratto terapeutico: un processo spiraliforme 133 CAPITOLO 4 LA GESTIONE DEL SEGRETO. APRIRE E CHIUDERE CANCELLI 135 4.1. Il significato sistemico del segreto e della sua gestione 4.2. Una signorina poco di buono 4.3. L’attribuzione di significato personale e la costruzione del sé 4.4. Allargare il contesto per capire 4.5. Come rendere visibile l’altra faccia della luna 4.6. La manovra del segreto 4.6.1 Primo tipo di consegna sul segreto 4.6.2 Secondo tipo di consegna sul segreto 4.6.3 La rottura del segreto 4.7. Il punto di svolta per Clara 4.8. Possibili manovre di gestione del segreto 4.8.1 Il segreto autogestito nelle coppie simmetriche 4.8.2 Il segreto in caso di tradimento 4.8.4 Il segreto nella terapia con bambini 138 140 142 142 148 149 149 150 152 152 154 155 156 4.8.3 Il segreto nella terapia con adolescenti 159 CAPITOLO 5 IL CAMBIAMENTO È UN FATTO DI INTELLIGENZA? 161 157 3 5.1. L’intelligenza è una funzione/proprietà di sciame 5.2. Un’ape regina di nome Erman 5.3. Lo sciame Arcimboldi-Egger 5.4. Lo strumento per rendere visibile lo sciame 5.5. La manovra. Mantenere l’ordito, capovolgere il disegno della trama 5.6. Possibile utilizzo della manovra di rilevamento dei contatti 5.7. Il punto di svolta CAPITOLO 6 IL “TEMPO” SOSPESO 6.1. Le emozioni: una via speciale verso la conoscenza 6.2. Cosa sta insegnando il signor Micheli alla terapeuta 6.3. Non esiste conversazione senza ritmo attività-pausa 6.4. La manovra 188 6.5. Il cesto di verdura del signor Micheli 6.6. Il guerriero grottesco del terapeuta 6.7. Il filato ritorto è più resistente 6.8. Possibile utilizzo della manovra di ripristino del ritmo attività/pausa 163 164 168 174 177 178 179 181 182 184 186 189 191 193 6.9. Imparare il silenzio e i suoi significati 195 196 196 197 198 CAPITOLO 7 PSICOTERAPIA E TRATTAMENTO FARMACOLOGICO: AVVERSARI O ALLEATI? 203 6.8.1 Stallo conversazionale nella relazione di coppia 6.8.2 Stallo conversazionale nella relazione genitoriale 6.8.3 Stallo conversazionale nella relazione con le famiglie estese 7.1. Tutto (o quasi) quello che i pazienti pensano dei farmaci, ma non osano dire ai terapeuti 7.2. Sono “solo” farmaci. Storia di Matteo Dini 7.3. Cambiare prescrivendo, cambiare perturbando 204 208 210 213 214 CAPITOLO 8 CONCLUDERE LA TERAPIA. ELOGIO DELL’IMPERFEZIONE 217 7.2.1 La manovra: imparare a leggere i nodi 7.2.2 Il punto di svolta 8.1. Lavorare bene. Lavorare utilmente 8.2. Capire quando il paziente non può abbandonare il problema 8.3. Anche la conclusione è un processo 8.4. Possibili significati e applicazioni della manovra di conclusione 8.5. La variabile ‘terapeuta’ e i suoi possibili significati nella manovra di conclusione CAPITOLO 9 LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 9.1. La Evidence Based Psychology. Mele e arance: uno studio comparato 9.2. La valutazione dei risultati raggiunti. Un problema di parametri di confronto 9.3. La valutazione dei risultati raggiunti. Una questione di onestà intellettuale 9.4. Sintesi e follow-up dei casi 219 221 226 227 228 231 232 239 242 243 4 9.4.1 La signora Manzi 9.4.2 La signora Necci 9.4.3 La signorina Sissy 9.4.4 La signora Alida 9.4.5 La signora Clara Erice 9.4.6 La famiglia Arcimboldi-Egger 9.4.7 Il signor Micheli 9.4.8 Il signor Matteo Dini 9.4.9 La signora Helene 9.4.10 La signorina Cristina 9.4.11 Storia di Nike CAPITOLO 10 IL FATTORE T (TESSITORE). PSICOGENETICA DI UNA TERAPEUTA 10.1. L’importanza del posto a tavola 10.2. Mi è sfuggito l’uovo di Colombo? 10.3. Esistono ereditarietà ed evoluzione culturale e scientifica? 10.4. Competere per la sopravvivenza o cooperare per la vita? 10.5. Cooperare versus competere: cosa ne pensano scienziati e psicoterapeuti? 245 245 248 249 251 252 255 259 261 261 266 275 276 278 279 284 285 CAPITOLO 11 TERAPIA IN CONTUMACIA 289 11.1. L’inviante acchiappafantasmi 11.2. Fabio il latitante 11.3. La manovra. Lavorare con il contumace 11.4. Superare gli espedienti noti come “Albero di Bertoldo” 11.5. Fabio: la voce narrante fuori campo 11.6. Un altro modo di fare follow-up 11.7. La vera arma del cacciatore non è il fucile ma il segugio 11.8. Un invito al pensiero complesso 292 293 295 298 298 305 310 311 CONCLUSIONE GLOSSARIO BIBLIOGRAFIA 317 329 345