Cap.4 gas di Fermi un sistema di fermioni deve ubbidire al Principio di Esclusione di Pauli: 2 particelle non possono avere lo stesso stato quantico descriviamo il sistema nello spazio delle fasi, interviene anche il Principio di Indeterminazione di Heisemberg, il prodotto delle incertezze su posizione e momento deve essere maggiore di h: ∆x∆px > h 3 ogni cella di volume ∆V = ∆x∆y∆z∆px ∆py ∆pz = h può contenere al più s particelle, s essendo il numero di stati di spin (s=2 per elettroni, protoni, neutroni) ∆px ∆x gas di Fermi pF per una distribuzione sferica di particelle compresa entro un raggio massimo R ed un momento massimo pF il numero di particelle sarà: N =s la densità di particelle è: N 4π ! pF "3 n = 4π 3 = s 3 h 3 R il momento massimo della distribuzione si chiama momento di Fermi e cresce con la densità: "1/3 ! pF = 4π 3 4π 3 1 R p 3 3 F h3 3 n 4π s ∆x/2 ∆x h ∆px 2∆px gas di Fermi 1 p2F = EF = 2m 2m ! 3 n 4π s "2/3 l’energia di Fermi è anch’essa funzione crescente della densità h2 ! pF p2 2 4πp dp 1 p5F /5 3 3 p2F 0! 2m = = EF = E= pF 3 /3 2 2m p 5 2m 5 4πp dp F 0 se tutti i fermioni occupano stati con energia <EF il gas si dice degenere e si ha la pressione di degenerazione: energia per unità di volume % &2/3 !"#$ 3 2 1 pd = nE = h2 n5/3 3 5m 4πs γ−1 gas di Fermi queste particelle seguono la statistica di Fermi-Dirac, descritta dalla distribuzione: fF (E, T ) = la degenerazione degli elettroni si instaura quando questi non sono abbastanza caldi da occupare gli stati con momento maggiore 1 e E−EF kT +1 ad alte densità EF e pF sono alti e il comportamento è come per T~0 vita e morte delle stelle normali Teorema del Viriale kT ! 1 GM mp 10 R la stella è calda per sostenersi c’è un flusso di energia continuo dalla stella all’Universo CALDO FREDDO non è possibile perciò l’equilibrio termodinamico con l’Universo ma: le sorgenti di energia nucleare prima o poi terminano ( η ∗ M c2 ) e la stella muore che cosa resta? ci sono 4 possibilità: 1) non resta niente, c’è un’esplosione totale e la dispersione della stella nel mezzo interstellare vittoria della Termodinamica 2) la stella espelle il suo inviluppo come Nebulosa Planetaria e il nucleo di Carbonio e Ossigeno forma una Nana Bianca che si sostiene attraverso la pressione degli elettroni degeneri e poi si raffredda tendendo all’equilibrio termodinamico con l’ambiente pareggio 3) il nucleo di Ferro di una stella di grande massa collassa in una Stella di Neutroni che si sostiene attraverso la pressione dei neutroni degeneri e come prima può raffreddarsi 4) se tale nucleo ha massa troppo grande. anche la pressione dei neutroni degeneri può risultare insufficiente e la stella collassa in un Black Hole pareggio vittoria della Gravità pressione degli elettroni degeneri 1 pd = 5me ! 3 8π "2/3 h2 n5/3 non dipende dalla Temperatura (è grande anche se la stella è relativamente fredda) confrontata con la pressione ordinaria p=2nkT diviene importante quando è grande il rapporto n5/3 /nkT ! n ≥ nQ = cioè quando (fattore 2 per la presenza di elettroni e protoni) 2πme kT h2 "3/2 (densità degli stati quantici) anche per temperature relativamente alte gli elettroni sono degeneri se la densità è sufficientemente alta piano ρ−T equilibrio idrostatico: GM ρ dp =− 2 ⇒ dr r equazione di stato: T ∝ M ρ R p ∝ ρT p∼ }⇒ p M M 2/3 1/3 ∼ M ρ ∼ ∼ ρ R (M/ρ)1/3 condizione di degenerazione: 2/3 Tdeg ∝ nQ ∝ ρ2/3 una stella non degenere che ha esaurito il combustibile nucleare si contrae lungo un percorso ρ1/3 ρ1/3 necessariamente prima o poi incontra il limite di degenerazione ρ2/3 a questo punto la perdita di energia non provoca ulteriore contrazione perché la stella è sostenuta dagli elettroni degeneri; l’evoluzione prosegue con un raffreddamento a densità costante massa minima di una stella l’intersezione fra le 2 rette (nel piano log-log) ρ1/3 e ρ2/3 dipende dal valore di M. La Temperatura corrispondente può essere insufficiente ∼ per accendere reazioni nucleari, questo succede per M < 0.1M" l’oggetto così formato si chiama nana bruna, si sostiene con la pressione degli elettroni degeneri ma non genera energia e non è una stella; il percorso evolutivo in tal caso proviene direttamente dal collasso di una nube protostellare massa massima di una stella LE = 1.3 1038 M/M! dalla Luminosità di Eddington LE M = 3.4 104 L! M! L ! L! e dalla relazione M-L si trova ! M M! "2.2 ! M M! log L oppure "3.2 LEdd ! 3.4 104 MM ax ! (3.4 104 )1/2.2 ≈ 100M! log M relazione massa-raggio per le nane bianche equilibrio idrostatico: pressione di degenerazione: M2 p∼ 4 R M 5/3 5/3 ∼ (ρ/mp ) ∝ R5 GM ρ dp =− 2 ⇒ dr r 5/3 pd ∝ n } ⇒ R ∝ M −1/3 R ! 9 108 (M/M! )−1/3 cm al crescere di M diminuisce R e cresce la densità per data M le Nane Bianche sono dinamicamente stabili raffreddandosi tendono all’equilibrio termodinamico con l’ambiente R = cost, tempo di raffreddamento p.es.: T ↓, L = 4πR2 σTe4 ↓ tW D = M = 1M! , 2· 3 M 2 mp kT L 5 ∝ T −3 T = 10 K → L " 14L! , tW D " 7000 yr T = 104 K → tW D " 7 106 yr caso relativistico se ne è molto alta, pF diventa relativistico: EF ! me c2 ! E = c p2 + m2e c2 ! pc (cf. caso classico: p2/2m) p ! me c ≈ 9 10−28 · 3 1010 # 3 10−17 g cm/s "1/3 ! 8π ! pF "3 3 n= ! 1030 cm−3 n pF = h 3 h 8π ρ ! mp n ! 1.6 106 g/cm3 ! pF p 4πp2 dp p4F /4 3 0 = = pF p = ! pF 3 /3 2 dp p 4 4πp F 0 pressione di degenerazione: pd,rel "1/3 ! 3 8π } ⇒ 1 1 3 c = nE = n cpF = 3 3 4 4 hn4/3 massa limite di Chandrasekhar consideriamo nuovamente l’equilibrio idrostatico: M2 p∼ 4 R 4/3 pd,rel ∝ ρ4/3 ∼ M R4 p ∝ M 2/3 pd il rapporto non dipende dal raggio, ma solo dalla massa se la massa è troppo grande, la pressione di degenerazione non basta per sostenere la stella, che allora collassa si trova: per Z/A=0.5 si ottiene Mch Mch ! 1.46M! "3/2 ! "2 ! hc Z = 0.20 mp A Gm2p neutronizzazione il neutrone libero in condizioni ordinarie decade spontaneamente in n → p + e− + ν̄ in condizioni di alta densità ( ρ per superare la soglia τ ∼ 900 s decadimento beta ! 107 g/cm3 ) l’energia di Fermi degli elettroni è sufficiente ∆E = (mN − mp − me )c2 " 0.79 MeV [ e diventa attivo il processo beta inverso p + e− → n + ν mN = 1.6749 · 10−24 g ! 939.6 MeV mp = 1.6726 · 10−24 g ! 938.3 MeV me = 9.1 · 10−28 g ! 0.511 MeV cattura elettronica (Z, A) + e− → (Z − 1, A) + ν il decadimento beta avviene anch’esso in parte, ma bastano pochi decadimenti (~0.5% dei neutroni) per saturare i livelli energetici disponibili per gli elettroni e i rimanenti neutroni non decadono. 8 3 quando ρ ! 3 10 g/cm l’energia è sufficiente per vincere anche l’energia di legame ~6.5 MeV/nucleone e liberare i neutroni, che poi, fra 1011e 1014 g/cm3, vanno a formare un fluido di neutroni interno di una stella di neutroni pressione dei neutroni degeneri caso non relativistico: E=p2/2m EF (neutroni) ! 1 EF (elettroni) 1800 se la densità è abbastanza alta anche il gas di neutroni è degenere 1 pd = 5mN ! 3 8π oppure si ha il caso relativistico se pd,rel c = 4 ! "2/3 h2 n5/3 ρ > 2.5 1014 g/cm3 3 8π "1/3 (EF > mN c2 ) hn4/3 valgono considerazioni simili al limite di Chandrasekhar, ma l’equazione di stato in queste condizioni estreme non è ben nota. il collasso si arresta se la massa non supera un valore critico, il limite di Oppenheimer-Volkoff, fra 2 e 3 masse solari. il valore preciso non si conosce ma si assume M ≈ 2.5M! se il limite non è superato si forma una Stella di Neutroni, sostenuta per l’appunto dalla pressione di degenerazione dei neutroni Stelle di Neutroni ci aspettiamo < M ∼ 2.5M! ρ ≈ 1014 g/cm3 inoltre, come per le Nane Bianche, si trova la relazione massa-raggio WD (Nane Bianche: White Dwarfs) R = 0.114 NS h2 5/3 Gme mp ! "5/3 Z M −1/3 ! 9 108 (M/M" )−1/3 cm A (Stelle di Neutroni: Neutron Stars) R = 0.114 h2 8/3 Gmp M −1/3 ! 1.5 106 (M/M" )−1/3 cm Geminga Stelle di Neutroni le Stelle di Neutroni sono molto calde (T~106K) e hanno il massimo dell’emissione termica nella banda X (kT< ~1 keV). sono state osservate in anni recenti. Cassiopeia A esempio: T=106 K E(keV) = hν = 2.8 kT = 2.8 × 1.4 · 10−16 × 106 = 1.6 · 10−9 � 0.25 keV 5x105 K 2x106 K: hot spot molto prima (1967-68) sono state scoperte come Pulsar, radiosorgenti pulsanti. le Pulsar si formano grazie al fatto che il collasso amplifica sia la rotazione sia il campo magnetico [J = Iω = cost ∝ R2 ω] [Φ(B) = πR2 B = cost] ω ∝ R−2 B ∝ R−2 Brief Article Author Brief Article BriefThe Article Pulsars B Brief Article November 17, 2005 la più nota e meglio studiata è la Crab Pulsar (Pulsar della Nebulosa del Granchio) The Author segnali radio periodici con periodo molto breve: P = 0.033 s The Author Ė � 2.4 1038 November 17, 2005 The Author erg/s November 17, 2005 essa è immersa in un SNR →(Crab Nebula) anche molto studiatoNovember 17, 38 Ė � 2.4 10 erg/s Ė � 2.4 1038 erg/s dati: 38 L � 2 10 erg/s → Ė � 2.4 1038 erg/s a) cinematica della espansione (accelerata) γ = 102 − 107 L � 2 1038 erg/s Ė �→2.4 1038 erg/s 2005 Ė � 2.4 1038 erg/s L � 2 1038 erg/s = 0.1 − GeV γ= − oltre che diErighe, b) emissione, di continuo con forte polarizzazione lineare → radiazione di 38 sincrotrone L � 2 10 erg/s generata da elettroni con γ = 102 − 107 ed E = 0.1 − 104 GeV in B � 10−3 Gauss 102 107 104 → problema: ci deve essere una sorgente attuale di energia: da dove proviene? soluzione: dalla Pulsar ! N = 2102 − 10 7 γ =γγ10 = 10− −10 107 E B � 10−3 Gauss GeV → E = 0.1 − B � 10−3 Gauss 4 E = 0.1 − 104 GeV ∆P � 0 E= E 0.1 = 0.1 104 GeV GeV = −38−10 L � 2 10 erg/s ∆P � 0 −3 B � 10 Gauss periodiB � 10−3 104 Gauss ∆P P B � 10−3 Gauss E = 0.1 − 10 GeV E =4 0.1 − 104 GeV 0.1 − 10 GeV −3 B � 10 B� 10−3 2 − 107 ∆P γ = 10−3 B � 10−3 Gauss B � 10 Gauss 3 P oggi sono note circa 10 Pulsars, ma ∆P la lista si allunga ogni anno. almeno una fa ∆P � 0 ∆P � 00� � 10−13 − 10−16 ∆P 0 P 4 ∆P � parte di un sistema binario. E = 0.1 − 10 GeV ∆P −13 −16 ∆P ∆P � 0 −3 ∆P P � 10 √1 − 10 ∆P � 0 Gauss Gauss ∆P � 0 ∆P periodi: P fraz ms - ~ 5 s P � Gρ B PP~ �∆P 10 di Gauss P ∆P P � √1Gρ P P ∆P ∆P ∆P −13 − 10−16 −16 GM R GM ∆P −13 ∆P � 10 a = − ⇒ � � 10 − 10 ∆P � 0 in molte nei limiti osservativi, ma in altre è misurabile: � 10−13 − 10−16 2 2 2 R τ R P P P ∆P −13 − 10 a −16 = − GM ⇒PτR2 � GM R2 R2 � 10 ∆P 1 −13 −16 P √11 1 √1 P = √ P � √ n ∆P � Gρ −13 −16 P � n Gρ P in allungamento Gρ − 10 Gρ P � 10 Pn = n1 √1Gρ 1 √ P così �GM2brevi RR GM 2 ≤ GM GM ωR a ⇒ periodi regolari si possono dal moto di 2 2 � 2ottenere Gρ a= =− − GM ⇒ � R τ R Rsolo 1 ⇒ τR2 � GM 2 2 2 a = − GM R τ R 2 √ R2 R2 ωR ≤ GM in entrambi i casi: un corpo compatto in pulsazione o rotazione, 2 R Gρ � 10 − 10 P � 1 √1 P 1 GM n = n1 √Gρ P = n pulsazione: a =n −Gρ 2 R GMGM 2 ωR 22 ≤ GM R2 rotazione: 6 g/cm3 ) (ρ R � 10 GM anche Pn = n1 √1Gρ 6 g/cm 3) ⇒ (ρ � 2 2 � 10 τ R ma con energia ridotta (ρ � 1014 g/cm3 ) 14 g/cm altrimenti ma3 )la rotazione può essere minore ω R≤ ≤R2 2 ωR (ρ � si 10spacca, R 1 P �√ �4s (ρ � 1066 g/cm33) 6.6 101−8 ·106 √ WD (ρ � 10 g/cm ) P � �4s troppo lunghi −8 6 NS (ρ � 1014 g/cm3 ) P � P � 6.6 10 ·10 1 � 0.4 ms 6.6 101−8 ·1014 √ � 0.4 ms 6.6 10−8 ·1014 collasso con J=cost → PN S 1 1 1 J ω = ∝ 1R−2 I J = Iω = cost Sole: 27 giorni OK √ 1 P! = 27 × 86400 " 2.5 106 s ! "2 106 2.5 106 < −3 = P! " ∼ 10 s 7 1010 5 109 1 1 allo stesso modo: Erot 1 2 1 J2 = Iω = ∝ R−2 2 2 I 10 aumenta ~10 nel collasso si osserva un rallentamento della Crab Pulsar: perdita di energia rotazionale d dt ! 1 2 Iω 2 " 1 d = 4π I P dt d dt ! 1 2 Iω 2 " ! 40 × 1045 × 2 ! 1 P " = −4π 2 I 1 dP P 3 dt (ω = 2π/P ) 1 × 4 10−13 ! 5 1038 erg/s 3 (1/30) in grado di spiegare l’energetica della Crab Nebula: 2.4 1038 erg/s +2 1038 erg/s accelerazione emissione meccanismo come si sottrae Erot dalla Stella di Neutroni per riversarla nella Crab Nebula? il materiale stellare è buon conduttore, allora: Φ(B) ! BR2 = cost durante il collasso 9 10 viene amplificato di 10 -10 B ∝ R−2 12 B! !m102rotante Gauss= Gauss S ∼ 10 �→ 2mBN oscillanti m⊥ irotante = � 2mi oscillanti ⊥ NS rotante e magnetizzata m⊥ rotante = � 2mi oscillanti m rotante = � 2m i oscillanti ⊥ c c 8 8 � 10 cm r> = r > � 10 cm m⊥ rotante ω� 2mi oscillanti ω J m⊥ rotante = � 2mi oscillanti c m soluzione di Hertz di dipolo magnetico r c> � 108 cm ω 8 10 cm r> � 2p cos θ 2pωcos θ Er = E = c r3 8 r r3 a distanza r > 2p cos θ � 10 cm Er = m⊥ rotante = � 2mi oscillanti ω 2p cosrθ3 le linee di forza di B psarebbero trascinate = E rp sina θvelocità sin θ 3 E = θ velocità > c (cilindro della sir θ = Invece 3 r3 dellaEluce). r aprono e dànno luogo ad un’onda elettromagnetica p sin θ c ampiezza, 8 che E = di bassa frequenza er grande può θ > � 10 cm p sin rθ3 accelerare ad alte energie Br = 0 = � 2mparticelle Br = 0 m⊥ rotante i oscillanti ω Eθ = Bθ = 0 r3 B = 0 θ r =0 Bφ = rcp̈2 sin θBφ = p̈2Bsin θ rc B = 0 θ 2p cos θ Br = 0 c p̈ Er = Bφ = rc r 2>sin θ� 108 cm r3 Bθ = 0 ω oscillatore diθ Hertz Er = 0 Bφ0 = rcp̈2 sin Er = p̈ Eθ = rc2 sin θE = p̈ sin θ θ 2 rc dipolo elettrico Er = 0 Eφ = 0 2p cos θ p sin θ E = 0 a)φp=cost Eθ = p̈2Esin Eθ = r =θ 3 rc Br = 0 r r3 Er =E0φ = 0 Bθ = 0 Eθ = rcp̈2 sin θ { b) p(t) oscillatore di Hertz Bφ = rcp̈2 sin θ { Eφ = 0 p sin θ Eθ = { r3 ∝ 1/r Er = 0 Br = ∝ 0 1/r { Bθ = 0 Eθ = rcp̈2 sin θ ∝ 1/r Bφ = rcp̈2 sin θ Eφ = 0 { { � � � c c p̈ 2 2c ∝�1/r c p̈ 2 2 radiativi E × BS== campi sin θ r̂ S= 2 B= θ r̂ �sin � 4π 4π4π Erc× p̈ 2 2 c 4π rc2c ×B= sin θ r̂ SE =r = E 4π 0p̈ 4π rc2 E = rc2 sin θ 2 p̈2 θ 2 p̈2 W =Larmor: E = 0 φ 3 W = 3c 3 c3 dipolo magnetico E → B, W = 2 , p2 → m 4 B → E, S2 m̈ invariato 2 W = (m sin θ ω ) ∝ ω 3 c3 2 m̈2 (m sin θ ω 2 )2 ∝ ω 4 m⊥ rotante r> c ω Er = Eθ = ω̇ = − = − invariato m ω =− ω 1 2= −2 4⊥ dt 2mω̇⊥ =3 − 1 2 m̈ 3 E, SIω 3 ⊥ 3 E → B, Bc� → � 3 3= − = − m ω ω Iω 3 3c 3Ic dE ω 3Ic ⊥ rot 2 3 Iω 3 c3 Iω 3c3 E → B, B 3Ic1→ 2m⊥= Iω ω̇ 1 E,1 S invariato − = − dt 3 t − 2 2 ω2 2 ω 3Ic o dωrot 2 2m �energia �rotazionale 2 ⊥ dE perdita di della Pulsar 2dt m̈ 21 2m 1 1 =− dω 2 2 2m24 = ω̇ =3 3 (m sin θ ω ) ∝ ω⊥ ⊥ IωW 2m dω 3 − − ⊥ 2dt =ω− t 3Ic =− dt dt = − 3 c 2 3 2 3 23 ω3rot 32 ω 3Ic 3Ic o 2 m̈ 3Ic2 1 dE ω 2m2⊥ 3 1 1 2 2 2 m̈ 2ω 4 2 4 potenza irraggiata: W = = Iω = (m sin θ ω ) ∝ ω ω̇ ω̇ = − = − m ω = − ω 3 c3 ωIω=3ωco3 dt 3 c3 Iω 3c3 ⊥ 3Ic3 1 dErot � viene sottratta � 2 m̈2� tale potenza alla 2energia rotazionale: Erot2m = 2⊥Iω32 � � 1 1 2 � = Iω ω̇ 2 4 1 ω̇1 = −1 ω = ω2m 2 2 m⊥ ω = 2m − o=1 ⊥− 2m 1 13 ω 1 dt 2⊥ 1 1 3 3 − = − − t ⊥ − 2 3 c 3 Iω 3c =− t 1= 2 − 3Ic 2 1ω 22 m̈ω2Iω 2t 2 2 3Ic3 2m2− o − 1 3Ic 22 − Iω = ω ω 2Erot 4 2 3 1 ⊥ 2 � � 2m dω 3 o ω̇ = − = −2 ω3 m⊥ ωω= − 1 3 ω3Ic ω̇= − ⊥3 dt 1 o1 2 3Ic Iω 3 c3� Iω 3c 3 2 ω 1 t2 m̈3Ic � − − 2 = 2m2⊥ 1 2 2 4 3 1 1 1 dω ω̇ 2m22 ω 2 ω ω ω̇ = − = − m ω = − ω o 1 dt 3 3 ⊥ 3 t ⊥ ω =variabili: ω separazione− delle Iω 3 c Iω 3c 3Ic o− 2 == − 2 3 2 ω ωo ω 3 ω 3Ic3 � ω = ωo� 2m2⊥ dω 2m2⊥ 1 1� 1 = t=0 − dove dtω = ω� integriamo fra 3 3 o � � − = − − t 3Ic 22 �ω �generico �attuale ω �e il tempo 2 ω dω 3Ic2m 3 2 � � t, ω 2 ω ω 2 � � < o 1 1ω 1 2 = − ⊥3 dt ω 2m ωω̇1 t t = < 1 − ∼ − − � � 1 1 3 = − − t 2= −ω 2 ω12− 3 − ∼ −2 =ω̇− ⊥ t ω1o 1 ωo� 1 2ω̇ω ω̇ 3Ic sostituendo 2ω̇� o− dall’equazione 2 2 ωω ωo2 22 ω̇ 3Ic3 − − 2 = 3t 2 precedente 2m⊥ � 1 1 possiamo 1 � riscrivere 2 ω ωo ω − − 2 =− t � � 2 3 ω = ω �1 � 2 �ω � ω ω̇ 1 3Ic 1 2m2⊥ 1 o1 1 2 o ω2 − <2 ω − ω = t − = − − t 2� 2 3 2= ω seω 2 ω 2 � 3ω 2� ω∼ −ω 1 − ωo � 2 t=− 2 ω ω 3Ic ω o ω � �2 o o o 2ω̇ ωo 2ω̇ ω ω < ω �1 − � ∼− t=− = ωodella Crab Nebula facciamo il conto per laωPulsar ω̇ 2ω̇ 2ω̇ 1 1 ωo1 =ω = − −con2il tempo tωo �ω� da confrontarsi � � � � 2 3passato < � � ω 2P� ω 21 10.033 2 ω ω ω � � � � o ω̇ 2 1 dall’esplosione 1 ω ��1 1200 t∼� �=o � yr P 0.033ω della SN osservata dagli <10�−13 ω ω∼ = − t 2ω̇ < 2Ṗ � 2−4.2 astronomi cinesi: anni � = t �2009-1054=955 1200 yr 2 2 3 �ωo −13 ∼− t1 =1− 2 1 ω�� 21ω̇− 10� ω̇ 2Ṗ ω 2 4.2 2 2 2ωω̇o ��ω 1 ��2 � 1 � ω̇ − −2ω̇2 = 3 t ωo 2 �ω� 2 ω ω ω ω 1 −< ω= t ω o 1 0.033 � P < � − � � 2 3 1 − 2 ω 2 ∼ω− t=− � t∼� �= � 1200 � yr�2 o 2ω̇ ω ωo 2ω̇ 2 4.2 10−13 2Ṗ ω 2ω̇ ω ω < t= � − � 1�−� �∼ω−�2ω̇ P spettro 2 2 ω̇ ω 1 0.033 o < � � ω 2� � ω ω < t ∼ � 1200 �2 �yr � � ωo2∼ 1− − ω � 2ω̇ � = t=− −13 ω ω ω 4.2 10 < 2Ṗ t2= 2ω̇ ωo 2ω̇ 2 − 2 1− ∼ − spettro della Crab Nebula ωo �2ωω̇ ωo 2ω̇ e spettro della radiazione 2 2 ωo � ω pulsata � ω �ωo2 � Pω2 1 0.033 � � < � � ω2 � ω2 < � ω � � P12001 yr0.033o � t ∼ � � �� = � t ∼10� −13� = � 1200 yr P2Ṗ 1 20.033 ω� −13 4.2 < 2 � ω̇ 2 ω̇ 2 4.2 10 2 Ṗ � t∼� �= � 1200 yr radiazione di� ω � 2ω̇ 1 2Ṗ0.0332 4.2 10−13 P < � � sincrotrone: � t ∼ �per una � 1200 yr �= 2ω̇elettroni 2 4.2 10−13 2Ṗ distribuzione di a legge di potenza si dimostra che l’emissione è pure a legge di potenza �ω� 1 0.033 P � � � t∼� �= � 1200 yr 2ω̇ 2 4.2 10−13 2Ṗ < 2 n(E) = E −p → I(ν) ∝ ν −α ; α = p2 − 1 2 2 notare che la radiazione pulsata è energeticamente irrilevante <<dE/dt della Nebula, ma è essenziale per segnalare la Pulsar e per misurare la sua dinamica (P, dP/dt) 2 t=− ω ωo ω 1− 2ω̇ < ∼− conclusioni • ωo2 � ω 2 ω 2ω̇ � � �1 � 1 � 1 � ω̇ t ω ω − 2 ω2 − ωωo2 2= ω< 3 1− ∼− t=− 2ω̇ ωo 2ω̇ � � �2 � ω ω ω < una Stella di Neutroni rotante e magnetizzata 1 −molto bene∼la−fenomenologia: t = − spiega 2ω̇ l’emissione ωo del SNR 2ω̇ 1) sorgente di energia per l’accelerazione e per 2 2 ω dopo l’esplosione di SN ωo � � esistenza � ω 2) di1 un 0.033 oggetto compatto resto del core stellare � etàPdel SNR � 3) della Pulsar � e rallentamento t∼� �= � 1200 yr 2ω̇ 2 4.2 10−13 2Ṗ ωo2 � ω 2 < asimmetria della magnetosfera rispetto all’asse di • la radiazione pulsata richiede una � � • rotazione, m e J formano un 1 0.033 P obliquo) < angolo � ω �(rotatore � = t ∼ � 1200 � � � � 2 7 1da parte P 0.033 ω < � − 10 γ = 10 2ω̇ 2 10−13 la radiazione è non-termica, emissione di elettroni 2�� Ṗ � 4.2 = t ∼ � di sincrotrone � 1200 yr 2ω̇ 2 4.2 10−13 2Ṗ relativistici yr al gamma, dovuta ad • anche la radiazione del SNR è non-termica, estesa dal2 radio 77 2 elettroni relativistici accelerati dalla Pulsar, 2 GM /R 10 = 10−−10 γ =γ 10 • la Crab nebula fornisce un ottimo esempio di come una sorgente cosmica possa emettere energia elettromagnetica non derivata da processi stellari, ma sostanzialmente derivata da energia gravitazionale GM 2 /R convertita in energia rotazionale Iω 2 /2 durante il collasso e poi usata per accelerare elettroni relativistici Iω 2 /2 2 la scoperta delle Pulsar 2 Le Pulsar furono scoperte nel 1967 da Susan Bell, studentessa di dottorato presso il radiotelescopio di Cambridge. La scoperta fruttò il Nobel nel 1974 a Martin Ryle, direttore del radiotelescopio, e Antony Hewish, supervisore della Bell. La mancata inclusione della 2 Bell nel Nobel fu considerata subito da molti come uno scandalo. Infatti in seguito fu riconosciuto che il merito dell’interpretazione era dovuto in gran parte alla studentessa. Hewish e Bell stavano investigando la scintillazione interplanetaria delle radiosorgenti extragalattiche, un fenomeno dovuto alla diffrazione da irregolarità nel plasma interplanetario e che causa piccole fluttuazioni irregolari sulla scala temporale di qualche secondo. Invece Bell trovò un segnale periodico con periodo ~1.3 s. Hewish disse che a causa della brevità del periodo doveva essere un segnale di origine umana. Il più breve periodo stellare noto era infatti ~1/3 di giorno. Furono però escluse sorgenti terrestri o segnali provocati da satelliti artificiali o da riflessioni dalla Luna o da pianeti, infatti non c’era evidenza di parallassi maggiori di ~100 secondi d’arco, pertanto la distanza doveva essere maggiore di 1/100 di pc ~ 1000 AU. Per qualche tempo si pensò alla possibilità di un segnale intelligente extraterrestre, che fu battezzato LGM (little green men). Poi Bell trovò un’altro segnale con periodo diverso ~1.2 s e concluse che questo escludeva la possibilità dei LGM, perché c’erano due diversi periodi da due diverse posizioni. Perciò ovviamente doveva trattarsi di un qualche tipo di stella molto rapida. Iω 2 /2 2GM c2 Rs = black holes Se la massa supera il limite di Oppenheimer-Volkoff (∼ 2 − 3M⊙ ) , la gravità della Stella di Neutroni non può più essere bilanciata dalla pressione2GM di degenerazione dei neutroni e il collasso 2GM Rs = Rs Hole. = continua indefinitamente fino a formare un Black 2 2GM 2 Rsc= c ∼ 1.5M 2GM ⊙ c2 2GM 2GM R = 2 s Un Black Hole caratterizzato dal Raggio di Schwarzschild 2GM Rs = c2 Rsè = c2 Rs = c2 c2 2GM�Laplace∼l’aveva Occorre la Relatività Generale per dimostrarlo ma già nel introdotto in ∼ 1.5M 1800 ⊙ 1.5M1.5M ⊙ 1 2 GM Rs = ⊙ 2 ∼2GM termini newtoniani. 10 c vf = ∼ 1.5M⊙⇒ vf c= � 1.6 10 cm/s > 2 R R 2 ⊙ massa ∼ 1.5M e raggio ~15 km 2GM Consideriamo∼ una1.5M NS con e calcoliamo la velocità di fuga, ⊙ � R s = �GM velocità che deve avere un corpo per sfuggire 1al campo gravitazionale 2 e raggiungere c 2GM distanza 10 2 � vf = � ⇒ c� vf = 10 � 1.6 10 cm/s > GM c 1 2 2GM infinita: R R > 2c 1 2 vfGM 1 ⇒ =GM vf22GM � 10> c cm/s = =∼ 1.5M 10 1.6 2GM 10 2GM 2GM 2GM ⊙ v� ⇒v 2 v= � 1.6 10 cm/s f R R 2 ⇒ v � 1.6 10 = cm/s > f 2= f ⇒ R2R 2 R 2 f 10 vRf =Rc = c R R =s =c2 c2 2 GM 1 2 2GM � vf = ⇒ vf = � 1.6 10 cm/s > 2 R R 2 ∼ 1.5M⊙2GM 2GM � c? � In quali condizioni questa velocità di fuga diventa ⇒ R= vf = c = R c2 2GM � 2 2GM GM c 1 2 2GM ⇒ 2GM = v =c= mvR� /2 Proprio l’espressione ∼ cm/s 1.5M2GM � vf del ⇒ vf R= 1.6c21010 = Raggiof di Schwarzschild! ⊙> R= c massa = Rm�è pari a c.⇒ f = di 2 la velocità R di fuga In queste condizioni di un vcorpo Può il ragionamento 2GM 2GM 22 R c R = = c =applicato ad un ⇒ vf essere GM che anch’esso non2GM c 1 per fotone concludere supera la velocità di fuga? R vf2 = c2 ⇒ vf = � 1.6 1010 cm/s > No, per 2 ragioni: 2 R R 2 � � è1mv 2 /2GM 1) il fotone ha massa nulla e la sua energia non ma hν 2GM 2) in questa situazione estrema non vale più la 2GM gravitazione Relatività Generale vf2 = newtoniana ⇒2 ma2GM vfla = � 1.6 1010 R =/2 2 vf = c = 2 � ⇒ R mv R mv 2 /2 R c 2GM hν R 2GM R= c2 � 2GM ⇒ = mv 2 /2vf = chν R vf = c = hν redshift gravitazionale ⇒ R= 2 /2 Tuttavia il risultato è giusto e corrisponde alla Soluzione dimv Schwarzschild, soluzione delle equazioni del campo gravitazionale di Einstein per una configurazione a simmetria sferica. Il Raggioλdi Schwarzschild una superficie sferica ideale detta 1 non è un limite materiale ma indica mv 2 /2 1 λ � = hν l’orizzonte degli eventi. Se il corpo ha raggio inferiore ad Rs, se � è contenuto all’interno = cioè λo 1 − Rs /r λ 1 − R /r o dell’orizzonte degli eventi, esso risulta invisibile, perché nessuna hν informaziones può uscire dall’interno dell’orizzonte. In particolare nessun fotone emesso in un punto interno all’orizzonte hν hν degli�eventi può oltrepassare l’orizzonte stesso. λ = del 1− Rs /rgravitazionale: un Si ha il fenomeno redshift = hνo fotone emesso dalla coordinata radiale r>Rλoe s diretto radialmente subisce uno spostamento verso il rosso quando emerge all’infinito: ν→0 hν � 1 � hν = 1 − Rs /r 1 λ 1 hν −� oRs /r = λo 1 − Rs /r λ � λo 1 =� 1 − Rs /r L’effetto è dovuto alla distorsione dello spazio-tempo opera campo ν→ 0 gravitazionale, ma a = hνad 1− Rsdel /r � grande distanza dal Raggio di Schwarzschild il campo è debole) può essere interpretato in hν(dove o = 1 − Rs /r termini di energia persa dal fotone per risalire la buca hνodi potenziale: � λ→∞ Fotoni provenienti da r=R vengono redshiftati a s Rs = 2GM⊙ M M � 3 km c2 M⊙ M⊙ ν→0 hν = hνo e 1 − Rs /r λ→∞ come previsto, questa lunghezza è solo poco inferiore al raggio tipico di una Stella di Neutroni λ→∞ 3 cm/s 2GM c2 Rs = 2GM⊙ M M � 3 km c2 M⊙ M⊙ ∼ 3 − 10M1⊙ 2 GM v = 2 classi di black holes, forse 2 f3 R { BH stellari BH supermassivi ⇒ � ∼ 3 − 10M⊙ �2 ∼ 106 − 109 M⊙ Un BH non è visibile direttamente ma può essere rivelato dalla radiazione emessa dalla materia che cade hν su di esso, radiazione sia termica che non-termica, dovuta alla presenza di particelle relativistiche 3 e di campi magnetici. 1 λ caduta (accrescimento) Nel caso di BH stellari la materia in può =� provenire da una stella compagna λino un sistema binario. Ma lo stesso 1−R s /r fenomeno può verificarsi per accrescimento su una NS e i due casi possono essere distinti se è possibile determinare la massa dai � hν parametri orbitali. = 1 − Rs /r hνo Nel caso dei BH supermassivi la materia in accrescimento ν→0 proviene dalle parti centrali della galassia ospite e va normalmente a formare un disco di accrescimento. c p̈ 2 ×B= sin θ r̂ 2 4π rc black holes supermassivi Quasar e Nuclei Galattici Attivi (AGN) 2 p̈2 3 c3 λ→∞ Rs = 2GM⊙ M M �3 km 2 c M⊙ M⊙ ∼ 3 − 10M⊙ • • sono sorgenti di energia di grande potenza poste al centro delle galassie • nuclei attivi e nuclei inattivi: ci sono evidenze che la durata della attività < sia relativamente breve oppure intermittente ∆t ∼ 108 yr � 1% Ho−1 infatti si ha ampia evidenza di nuclei inattivi contenenti un BH • AGN vicini e AGN lontani: per studiare gli AGN lontani (cioè 3 di alto redshift) è necessario studiarne l’evoluzione nel tempo cosmico, in sintonia con l’evoluzione dell’Universo ci ritorneremo dopo aver introdotto la cornice cosmologica 6 rilascio derivano tale potenza da accrescimento su BH giganti con ∼ 10 − 109 M⊙di energia gravitazionale B → E, S invariato m̈2 2GM c � 1.6 1010 cm/s > R 2 � 2GM Quasar e Nuclei Galattici⇒ AttiviR = 2GM vf = c = R c2 si cercano anche BH di massa intermedia: forse legati alle6 cosiddette X-ray Sources” ∼ 10 − 109 M“Ultraluminous ⊙ 2 39 e in /2 (LX>10 erg/s) osservate in ammassi stellari densi mv regioni di alta formazione stellare 3 ∝ 1/r W= vf = �