2.1 Capitolo 1. INTRODUZIONE Circuito trifase Si consideri il seguente circuito trifase collegato a stella. L I3 R R s L I1 - M s 6 6 V1 s 6 I 2 s L 6 R V0 s V3 V2 s s s Si scelgano come variabili di stato le tre correnti I1, I2 e I3 che circolano nelle tre induttanze e si introducano le seguenti matrici: 0 L M M R 0 I1 V1 V0 L = M L M , R = 0 R 0 , I = I2 , V = V2 , V0 = V0 M M L 0 0 R I3 V3 V0 I parametri L ed M rappresentano i coefficienti di auto e mutua induzione delle tre induttanze presenti nel circuito. L’equazione differenziale che descrive la dinamica della prima induttanza si ottiene imponendo che la derivata del flusso Φ1 = LI1 + M I2 + M I3 concatenato con la prima induttanza sia uguale alla caduta di tensione VL1 = V1 − V0 − RI1 ai capi dell’induttanza: dΦ1 = VL1 → LI˙1 + M I˙2 + M I˙3 = V1 − V0 − RI1 dt Analoghe equazioni differenziali si possono scrivere per le altre due induttanze. Organizzando in forma matriciale le tre equazioni differenziali si ottiene la seguente equazione differenziale matriciale: ˙ 0 I1 V1 V0 L M M I1 R 0 M L M I˙2 = − 0 R 0 I2 + V2 − V0 M M L 0 0 R I3 V3 V0 I˙3 che puó essere espressa in forma vettoriale compatta nel seguente modo: Lİ = −RI + V − V0. Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi A.A. 2015/2016 2.2 Capitolo 2. FORME CANONICHE Le variabili di stato I1, I2 e I3 sono vincolate dal seguente legame algebrico: I1 + I2 + I3 = 0. Tale legame può essere espresso in modo vettoriale nel seguente modo: 1 1 1 I1 I2 = 0 I3 v3T I ↔ =0 dove 1 v3 = 1 . 1 Il vettore di stato I(t) evolve nel tempo ma rimane sempre perpendicolare al vettore v3. Il modo migliore per “inserire” questo vincolo all’interno della descrizione matematica del sistema è quello di procedere ad una trasformazione di coordinate I = T I nello spazio degli stati nella quale il versore v3 compaia come uno dei vettori della nuova base: 2 1 1 √ √ √ 0 3 6 3 v −1 1 3 1 1 √ √ √ √ T = v1 v2 v3 = 6 2 3 , v3 = = 3 |v3| √1 −1 −1 √ √ √1 6 2 3 3 I due versori v1 e v2 rendono ortonormale la matrice di trasformazione T. La −1 matrice inversa T della matrice ortonormale T é uguale alla sua trasposta: T −1 = √2 6 0 √1 3 −1 √ 6 1 √ 2 1 √ 3 −1 √ 6 −1 √ 2 1 √ 3 =T T Per sistemi che abbiano la struttura Lẋ = Ax+Bu vale la seguente proprietá. Proprietà. Se al seguente sistema dinamico: Lẋ = Ax + Bu y = Cx + Du si applica la trasformazione di coordinate x = Tx si ottiene il seguente sistema equivalente: Lẋ = Ax + Bu y = Cx + Du dove: L = T−1LT, A = T−1AT, Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi B = T−1B, C = CT. A.A. 2015/2016 2.3 Capitolo 2. FORME CANONICHE Inoltre, se la trasformazione di coordinate è tempo variante, x = T(t) x, la matrice A assume la forma seguente: A = T−1AT − T−1LṪ Prova. Per sostituzione di x = Tx nel sistema originario si ottiene: L(Tẋ + Ṫx) = ATx + Bu y = CTx + Du → LTẋ = (AT − LṪ)x + Bu y = CTx + Du e moltiplicando la prima equazione a sinistra per la matrice T−1 si ottiene: L z }| −1 A }| z { { z B }| { −1 T LT ẋ = (T−1AT − T−1LṪ) x + T B u y = CT | {z } x + Du C Il vantaggio di utilizzare rappresentazioni dinamiche del tipo “Lẋ = Ax+Bu” sta nel fatto che è possibile operare delle trasformazioni nello spazio degli stati senza dover “invertire” la matrice L e quindi è possibile trasformare il sistema anche nei casi in cui la matrice L è singolare. ————– Proprietà. Le matrici di trasferimento H(s) e H(z) dei seguenti sistemi dinamici: Lẋ(t) = Ax(t) + Bu(t) y(t) = Cx(t) + Du(t) Lx(k+ 1) = Ax(k) + Bu(k) y(k) = Cx(k) + Du(k) possono essere ottenute utilizzando le seguenti formule: H(s) = C(L s − A)−1B + D, H(z) = C(L z − A)−1B + D. Prova. La matrice di trasferimento H(s) si calcola come segue: H(s) = C(I s − (L−1A))−1(L−1 B) + D = C(L−1(L s − A))−1 (L−1B) + D = C(L s − A)−1 L (L−1B) + D = C(L s − A)−1B + D Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi A.A. 2015/2016 2.4 Capitolo 2. FORME CANONICHE Applicando al sistema: Lİ = −RI + V − V0 la trasformazione di coordinate I = T I si ottiene il sistema trasformato: ˙ = − (T RT) I + T (V − V ) LT) I (T 0 | {z } | {z } −1 −1 L −1 R −1 Essendo R proporzionale alla matrice identità, si ha che R = T RT = R. −1 La matrice trasformata L = T LT ha invece la seguente struttura: √2 6 −1 L = T LT = 0 √1 3 √2 6 = = 0 √1 3 −1 √ 6 1 √ 2 1 √ 3 −1 √ 6 −1 √ 2 1 √ 3 −1 √ 6 √1 2 √1 3 −1 √ 6 −1 √ 2 √1 3 L M M M L M M M L 2(L−M √ ) 6 −(L−M √ ) 6 −(L−M ) √ 0 (L−M √ ) 2 −(L−M √ ) 2 6 (L − M ) 0 0 0 (L − M ) 0 0 0 (L + 2M ) −1 √2 6 −1 √ 6 −1 √ 6 −1 0 √1 2 −1 √ 2 √1 3 1 √ 3 1 √ 3 (L+2M √ ) 3 (L+2M √ ) 3 (L+2M √ ) 3 −1 I vettori trasformati I = T I, V = T V e V0 = T V0 assumono la seguente forma: I= 2I1 −I √ 2 −I3 6 I2√ −I3 2 I1 +I √2 +I3 3 , V= 2V1 −V √ 2 −V3 6 V2√ −V3 2 V1 +V √2 +V3 3 , V0 = 0 3V0 √ 0 3 Essendo I1 + I2 + I3 = 0, la terza componente I¯3 del nuovo vettore di stato I è identicamente nulla: I¯3 = 0: ¯ I1 ¯ I = I2 = ¯ I3 Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi 2I1 −I √ 2 −I3 6 I2√ −I3 2 0 A.A. 2015/2016 2.5 Capitolo 2. FORME CANONICHE La nuova descrizione dinamica del sistema di partenza è ora la seguente: 2V1 −V ˙ √ 2 −V3 ¯ ¯ I1 I R 0 0 1 L − M 0 0 6 V −V 2 ˙¯ = − 0 R 0 I¯2 + √ 3 0 L−M 0 I 2 2 V1 +V2 +V3 −3V0 0 0 L + 2M √ 0 0 R 0 0 3 La terza equazione del sistema esprime un legame statico che permette di determinare il valore V0 della tensione di centro stella: V1 + V2 + V3 . V0 = 3 Il sistema trifase di partenza ha quindi una dinamica interna del secondo ordine: z L}|b L−M 0 0 L−M İb R b { z I}|b { z z }| ˙I¯ ¯ R 0 I1 + = − 0 R I¯2 I˙¯2 z }| { { 1 V b }| { 2V1 −V √ 2 −V3 6 V2√ −V3 2 In forma compatta si può scrivere Lb İb = −R Ib + Vb ↔ (L − M ) İb = −R Ib + Vb Supponiamo ora che la terna di tensioni in ingresso sia equilibrata: cos(θ) V1 V = V2 = VM cos(θ − 2π ) 3 V3 cos(θ + 2π ) 3 e che l’unico grado di libertà per il controllo del sistema sia l’ampiezza VM delle tensioni V1, V2 e V3. Si noti che le tre tensioni V1, V2 e V3 soddisfano lo stesso vincolo algebrico delle correnti: v3T V = 0 ↔ V1 + V2 + V3 = 0 La terza componente del vettore V è quindi identicamente nulla. Ne segue che anche V0 = 0. Il vettore Vb assume invece la seguente forma: Vb = 2V1 −V √ 2 −V3 6 V2√ −V3 2 = V M =V M 3 cos(θ) √ 6 −2 sin(θ) sin( −2π 3 ) √ 2 Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi )−cos(θ+ 2π 2 cos(θ)−cos(θ− 2π 3 ) √3 6 2π ) cos(θ− 2π )−cos(θ+ 3 √ 3 2 = VM r cos(θ) 3 2 sin(θ) A.A. 2015/2016 2.6 Capitolo 2. FORME CANONICHE Il sistema di partenza diventa quindi lineare tempo-variante in quanto la matrice degli ingressi Bb è funzione del parametro θ: | L−M 0 0 L−M {z Lb }| v u u3 ¯ I˙¯1 R 0 cos(θ) I u 1 +t VM = − 0 R I¯2 2 sin(θ) I˙¯2 {z İb | } {z Rb } | {z } Ib | {z } Bb In forma compatta si ottiene la seguente equazione differenziale matriciale: Lb İb = −Rb Ib + Bb VM (1) Gli autovalori di questo sistema sono λ1,2 = −R L−M , cioè due autovalori reali. Posto θ = ωt è possibile applicare al precedente sistema (1) la seguente nuova trasformazione di coordinate Ib = Tω Iω dove: Tω = cos ωt − sin ωt , sin ωt cos ωt T−1 ω = cos ωt sin ωt . − sin ωt cos ωt Le matrici Tω e T−1 ω rappresentano due rotazioni nel piano di angoli, rispettivamente, θ = ωt e θ = −ωt. Applicando la trasformazione Ib = Tω Iω al sistema (1) si ottiene il seguente sistema trasformato: −1 −1 −1 −1 T İ Ṫ L T = (− T R T − T L ) I + T Bb} VM b ω ω b ω b ω ω ω ω ω | | | | ω{z {z } {z } {z } Lω Rω Aω Bω La matrice Tω è tempo variante per cui nel sistema trasformato compare anche il termine Aω = T−1 ω Lb Ṫω . In questo caso il termine Aω ha la seguente forma: 0 −ω(L − M ) Aω = T−1 L = Ṫ b ω ω ω(L − M ) 0 Il vettore trasformato Bω assume la seguente forma: v u u −1 u t Bω = T−1 ω B b = Tω r 3 cos(θ) 32 = 2 sin(θ) 0 Ora il vettore trasformato Vω = Bω VM é costante: r Vω = Bω VM = VM Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi 3 2 0 A.A. 2015/2016 2.7 Capitolo 2. FORME CANONICHE La trasformazione Ib = Tω Iω ha reso il sistema lineare tempo-invariante: Ī˙ ω = −R L−M ω −R L−M −ω r Īω + 1 3 2 (L−M ) V 0 M (2) I = TbTω Īω dove con Tb si è indicata la matrice rettangolare formata dalla prime due colonne della matrice T: Tb = v 1 v 2 = √2 6 −1 √ 6 −1 √ 6 0 √1 2 −1 √ 2 Gli autovalori del sistema (2) sono complessi coniugati: λ1,2 = −R ± jω L−M La trasformazione di coordinate tempo-variante Ib = Tω Iω ha modificato “la parte immaginaria dei poli” del sistema. Il sistema (2) é un descrizione dinamica completamente equivalente al sistema di equazioni differenziali iniziali: ˙ 0 I1 V1 V0 L M M I1 R 0 ˙ M L M I2 = − 0 R 0 I2 + V2 − V0 M M L 0 0 R I3 V3 V0 I˙3 ed ingloba giá al proprio interno il vincolo strutturale sulle correnti: I1 + I2 + I3 = 0. Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi A.A. 2015/2016 2.8 Capitolo 2. FORME CANONICHE Simulazioni: spazio degli stati trifase statico • Andamento temporale delle correnti I. Risposta al gradino VM = 100: Correnti I1, I2 e I3 300 200 (A) 100 0 −100 −200 −300 0 0.1 0.2 0.3 Tempo [s] 0.4 0.5 • Traiettoria nello spazio degli stati: 300 200 I3 100 0 −100 −200 300 200 200 100 100 0 0 −100 −100 I2 Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi −200 −200 −300 I1 A.A. 2015/2016 2.9 Capitolo 2. FORME CANONICHE Spazio degli stati bifase statico • Andamento temporale delle correnti Ib. Risposta al gradino VM = 100: Correnti Ib1 e Ib2 400 300 200 (A) 100 0 −100 −200 −300 0 0.1 0.2 0.3 Tempo [s] 0.4 0.5 • Traiettoria nello spazio degli stati: Trajettoria nello spazio degli stati (Ib1, Ib2) 400 300 200 Ib2 100 0 −100 −200 −300 −300 Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi −200 −100 0 Ib1 100 200 300 A.A. 2015/2016 2.10 Capitolo 2. FORME CANONICHE Spazio degli stati bifase ruotante • Andamento temporale delle correnti Iω . Risposta al gradino VM = 100: Correnti Iw1 e Iw2 300 200 100 (A) 0 −100 −200 −300 −400 0 0.1 0.2 0.3 Tempo [s] 0.4 0.5 • Traiettoria nello spazio degli stati: Trajettoria nello spazio degli stati (Iw1, Iw2) 0 −50 −100 Iw2 −150 −200 −250 −300 −350 −400 −50 Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi 0 50 100 Iw1 150 200 250 A.A. 2015/2016 Capitolo 2. FORME CANONICHE 2.11 %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% % Circuito_trifase.m %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% clear all; clc; echo off set(0,’DefaultFigureWindowStyle’,’docked’) %%%% Figures ’docked’ or ’normal’ MainString = mfilename; % MainString %%%%% Unit di misura A=1; ohm=1; V=1; H=1; rad=1; sec=1; Stampa=1; %%%%% Parametri del sistema R=0.1*ohm; % Resistenza di ogni singolo circuito L=0.05*H; % Autoinduttanza di ogni singolo circuito M=0.04*H; % Mutuainduttanza di ogni singolo circuito w=50*rad/sec; % Frequenza di rete VM=100*V; % Ampiezza della tensione in ingresso %%%%% Matrici di sistema MA=[ -R/(L-M) w; -w -R/(L-M)]; MB=[ sqrt(3/2)/(L-M); 0]; MC=[ 1 0; 0 1]; SYS=ss(MA,MB,MC,0); % Sistema SYS nel riferimento ruotante set(SYS,’InputName’,’V_M’) set(SYS,’StateName’,[’Iw_1’; ’Iw_2’]) set(SYS,’OutputName’,[’Iw_1’; ’Iw_2’]) SYS %%%%% Risposta al gradino del sistema SYS [Y t X]=step(SYS); X=X*VM; % La risposta del sistema lineare rispetto Y=Y*VM; % all’ampiezza VM della tensione di ingresso Iw1=X(:,1); % Corrente bifase routante: prima componente Iw2=X(:,2); % Corrente bifase routante: seconda componente Lw=1.2; % Larghezza di linea % %%%%% Andamento temporale delle correnti Iw1 Iw2 figure(1); clf plot(t,[Iw1 Iw2],’LineWidth’,Lw) xlim([0 t(end)]) title(’Correnti Iw1 e Iw2’) xlabel(’Tempo [s]’) ylabel(’(A)’); grid if Stampa; eval([’print -depsc ’ MainString ’_’ num2str(gcf)]); end % %%%%% Traiettoria (Iw1 Iw2) nel sistema ruotante figure(2); clf; hold off plot(Iw1,Iw2,’LineWidth’,Lw); hold on Iw_ss=-inv(MA)*MB*VM; % Valore a regime delle correnti Iw1 e Iw2 plot(Iw_ss(1),Iw_ss(2),’rx’,’LineWidth’,Lw) axis square; grid title(’Trajettoria nello spazio degli stati (Iw1, Iw2)’) ylabel(’Iw2’) xlabel(’Iw1’) if Stampa; eval([’print -depsc ’ MainString ’_’ num2str(gcf)]); end % %%%%% La matrice di trasformazione Tw ha la seguente struttura: % Tw=[cos(w*t) -sin(w*t); % sin(w*t) cos(w*t)]; % L’andamento delle correnti sul piano bifase statico il seguente: Ib1=sum(([cos(w*t) -sin(w*t)].*[Iw1’;Iw2’]’)’)’; Ib2=sum(([sin(w*t) cos(w*t)].*[Iw1’;Iw2’]’)’)’; % %%%%% Andamento temporale delle correnti Ib1 Ib2 figure(3); clf Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi A.A. 2015/2016 2.12 Capitolo 2. FORME CANONICHE plot(t,[Ib1 Ib2],’LineWidth’,Lw) xlim([0 t(end)]) title(’Correnti Ib1 e Ib2’) ylabel(’(A)’); grid xlabel(’Tempo [s]’) if Stampa; eval([’print -depsc ’ MainString ’_’ num2str(gcf)]); % %%%%% Traiettoria (Ib1 Ib2) nel piano bifase statico figure(4); clf; hold off plot(Ib1,Ib2,’LineWidth’,Lw) grid; axis square title(’Trajettoria nello spazio degli stati (Ib1, Ib2)’) ylabel(’Ib2’) xlabel(’Ib1’) if Stampa; eval([’print -depsc ’ MainString ’_’ num2str(gcf)]); % %%%%% La matrice di trasformazione Tb ha la forma seguente: Tb=[ 2/sqrt(6) 0; -1/sqrt(6) 1/sqrt(2); -1/sqrt(6) -1/sqrt(2)]; I=Tb*[Ib1’;Ib2’]; I1=I(1,:)’; I2=I(2,:)’; I3=I(3,:)’; % %%%%% Andamento temporale delle correnti I1, I2 e I3 figure(5); clf plot(t,I,’LineWidth’,Lw) xlim([0 t(end)]) title(’Correnti I1, I2 e I3’) ylabel(’(A)’); grid xlabel(’Tempo [s]’) if Stampa; eval([’print -depsc ’ MainString ’_’ num2str(gcf)]); % %%%%% Traiettoria (I1 I2 I3) nel piano trifase statico figure(6); clf; hold off plot3(I1,I2,I2,’LineWidth’,Lw) axis square; grid zlabel(’I3’) ylabel(’I2’) xlabel(’I1’) if Stampa; eval([’print -depsc ’ MainString ’_’ num2str(gcf)]); return Zanasi Roberto - Teoria dei Sistemi end end end end A.A. 2015/2016