progetto esecuitvo B - relazione elettrica

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INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELL'ILLUMINAZIONE PUBBLICA DEL CENTRO ABITATO
CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELL’IMPIANTO ELETTRICO
La presente sezione raccoglie in maniera articolata istruzioni tecniche e dimostrazioni sul
dimensionamento dell’impianto e sulla sua rispondenza alle norme vigenti applicabili, con
riferimento anche a possibili soluzioni alternative.
Le caratteristiche installative e costruttive e qualsiasi altro aspetto per la definizione dell’impianto in
progetto sono contenute nelle sezioni di pertinenza del capitolato speciale d’appalto e sulla
tavola grafica dedicata.
La presente relazione non può ovviamente vantare la presunzione di esaustività; pertanto, per
quanto non espressamente richiamato nei successivi paragrafi, si rimanda direttamente alle norme
tecniche e leggi applicabili, che sostanzialmente s’intendono parte integrante della presente
anche se non materialmente allegate, con l’intento implicito di realizzare un impianto conforme
alla regola dell’arte.
REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI
Tutti gli impianti, i materiali e le apparecchiature devono essere realizzati a regola d'arte, come
prescritto dalle Leggi n. 186 del 1/3/68, n. 46 del 5/3/90 e dal D.P.R. n. 447 del 6/12/91.
Le caratteristiche degli impianti e dei loro componenti, devono essere conformi, tra gli altri, alle
Norme CEI, alle prescrizioni dei VV.F. e quelle delle Autorità Locali.
Le principali leggi alle quali occorre attenersi nella realizzazione degli impianti sono:
o
D.P.R. 547 del 15/4/55;
o
Legge
186
del
1/03/68:
Disposizioni
concernenti
la
produzione
di
materiali,
apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici.
o
Legge 791 del 18/10/77: Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità Europee
(n°73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico
destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.
o
D.P.R. 384 del 27/4/78: Regolamento di attuazione dell'art. 27 della legge n°118 del 30/3/71
a favore dei mutilati ed invalidi civili, in materia di barriere architettoniche e trasporti
pubblici.
o
D.M. del 10/04/84: Eliminazione dei radiodisturbi.
o
D.L. 615 del 12/11/96: Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989
in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità
elettromagnetica, modificata e integrata dalle direttive 92/31/CEE, 93/68/CEE, 93/97/CEE.
o
D.L. 626 del 26/11/96: Attuazione della direttiva 93/68 CEE in materia di marcatura CE del
materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione.
Per quanto concerne le Norme CEI, devono essere ottemperate le disposizioni contenute nelle
seguenti Norme:
o
CEI 11-17: Impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Linee in cavo.
o
CEI 11-18: Impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica.
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o
Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni.
o
CEI 23-51: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa
(quadri BT). Parte 1: Apparecchiature di
tensione
serie soggette a prove di tipo (AS) e
apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS).
o
CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale
non
superiore
a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.
o
CEI 70-1: Gradi di protezione degli involucri (Codice IP).
Per quanto concerne le Norme UNI, saranno prese in considerazione e raffrontate le UNI 11248 e le
UNI 13201.
Per quanto concerne le caratteristiche meccaniche dei pali, materiali, dimensioni, protezione dalla
corrosione, verifica della stabilità si rimanda alla Norma CEI 11-4, quando i sostegni sorreggono
anche linee aeree, e alla serie di Norme UNI EN 40.
La scelta e la posa in opera delle condutture deve invece rispondere alla Norma CEI 11-4 per le
linee aeree esterne e alla Norma CEI 11-17 per le linee in cavo interrato o posato in aria.
SISTEMA DI ALIMENTAZIONE
Gli impianti oggetto dell’intervento sono provvisti di proprio allaccio alla rete pubblica di energia.
I sistemi elettrici sono di I categoria e, per questo motivo, è attuata la protezione contro i contatti
indiretti del tipo TT.
Concettualmente, pertanto, il centro stella del secondario del trasformatore ed il conduttore di
neutro sono direttamente collegati a terra in cabina (distribuzione pubblica), mentre le masse
metalliche degli utenti sono collegate ad un altro impianto di terra elettricamente indipendente.
Limitatamente agli impianti di cui alla presente relazione, non è peraltro prevista, come
suaccennato, la realizzazione dell’impianto di terra, e le uniche masse metalliche presenti sono
rappresentate dai pali di sostegno, i quali non vanno necessariamente collegati a terra, poiché
oltre a non essere indispensabile per la sicurezza, costituisce un costo indebito d’installazione e di
esercizio (verifiche).
POTENZA IMPEGNATA E DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI
Le potenzialità degli impianti elettrici sono state calcolate sulla base delle potenze impegnate, le
quali sono facilmente determinabili trattandosi di utilizzatori fissi; ne consegue che le prestazioni e le
garanzie per quanto concerne le portate di corrente, le cadute di tensione, le protezioni e
l'esercizio in genere sono riferite alla potenza impegnata, come innanzi definita.
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STUDIO ILLUMINOTECNICO
Come accennato nei paragrafi introduttivi, i riferimenti normativi attualmente in vigore sono le UNI
11248 e la UNI EN 13201. Il dimensionamento illuminotecnico sarà condotto al fine di soddisfare
contemporaneamente
entrambe
le
norme.
Lo
studio
illuminotecnico
è
stato
eseguito
esclusivamente per le strade interessate da un intervento completo, ovvero la via Cagliari e le vie
interne. Pertanto, quanto d’ora in poi elaborato si riferisce essenzialmente a tali zone.
Per quanto riguarda tutte le altre zone, il risultato ottenibile potrebbe non essere attendibile per via
soprattutto della mutua influenza tra punti luce contigui e la promiscuità esistente. Pertanto, gli
unici accorgimenti presi nell’approccio progettuale a tali zone risultano essere quelli relativi alla
limitazione dell’abbagliamento, mentre non sono garantiti i risultati illuminotecnici poiché inquinati
dagli apparecchi attualmente in esercizio.
REQUISITI ILLUMINOTECNICI DELLE STRADE CON TRAFFICO MOTORIZZATO
La norma la UNI 11248 "illuminazione stradale, selezione delle categorie illuminotecniche",
sostituisce la norma UNI EN13201 fascicolo 1 in realtà mai pubblicata e quindi rende attuativa la
norma UNI EN13201 fascicoli 2 (Illuminazione stradale – Requisiti prestazione) 3(Calcolo prestazione)
4 (Metodo misurazioni-Prestazioni fotometriche) che sostituisce la vecchia UNI10439 2001. Per più di
4 anni la UNI EN 13201, è rimasta in stand by, divisa in quattro fascicoli: UNI EN 13201/1/2/3/4, dei
quali solo gli ultimi tre erano stati fin ora pubblicati. Il primo fascicolo, ora UNI 11248, definiva la
classificazione delle categorie illuminotecniche, pertanto la non esecutività di quest'ultimo
significava rendere inutilizzabili anche gli altri. La norma UNI 11248 fornisce le indicazioni per
determinare le condizioni di illuminazione in una data zona della strada definite nella UNI EN 132012 mediante indicazione di una categoria illuminotecnica.
UNI 11248: CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE E PRESCRIZIONI
Per la classificazione della strade è possibile applicare il codice della strada, dal quale è
estrapolata la tabella 1 riportata a margine. Per ogni classe, nella tabella 1 sono indicate le
categorie illuminotecniche, individuate con un indice numerico da 2 a 6. Nota la categoria
illuminotecnica, la tabella 2 riporta le prescrizioni illuminotecniche.
classe 1
A
A
B
C
D2)
D
E2)
E
F
F2)
F
tipo di strada e ambito territoriale
indice della categoria illuminotecnica
Autostrade extraurbane
6
Autostrade urbane
6
Strade extraurbane principali
6
Strade extraurbane secondarie
5
Strade urbane di scorim. veloce
6
Strade urbane di scorrimento
4
Strade urbane interquartiere
5
Strade urbane di quartiere
4
Strade extraurbane locali
4
Strade urbane locali internazionali
3
Strade urbane locali
2
tabella 1: classificazione delle strade e relative categorie illuminotecniche
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Sulla base delle indicazioni di cui alla precedente tabella si può ragionevolmente assumere che le
vie interessate dall’intervento oggetto di progettazione ricadono nella classe F (strade urbane
locali) alle quali è associata l’indice della categoria “2”.
Tale scelta discende dalle definizioni che il codice della strada attribuisce alla strada urbana e alla
strada locale di quartiere. La prima è una strada ad unica carreggiata con almeno due corsie,
banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita
corsia di manovra, esterna alla carreggiata. La seconda invece è una strada urbana od
extraurbana opportunamente sistemata ai fini di cui al comma 1 non facente parte degli altri tipi di
strade. Per la precisione, il comma 1, dice testualmente: ai fini dell'applicazione delle norme del
presente codice si definisce "strada" l'area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni,
dei veicoli e degli animali.
Dalla tabella 2, si ricavano i parametri qualitativi illuminotecnici (evidenziati) per la strada in
funzione della precedente classificazione.
Indice della categ,
illuminotecnica
6
5
4
3
2
1
Valore min. della luminanza media mantenuta
Uniformità minima
Lm cd/mq
U01) %
2,0
40
1,5
40
1,0
40
0,75
40
0,5
35
0,3
35
tabella 2: prescrizioni relative all'indice della categoria illuminotecnica
ul2)%
70
70
50
50
40
40
indice di
abbagliamento
debilitante
T/3)%
10
10
10
15
15
15
dove,
U0 =
Lmin/Lmed rapporto tra luminanza min. e media su tutta la carreggiata
Ul =
Lmin/Lmed rapporto tra luminanza min. e max lungo la mezzeria di ciascuna corsia
T/ =
indice dell’abbagliamento debilitante
I livelli di luminanza ed i rapporti di uniformità indicati nella tabella 2 sono valori minimi, mentre per
quanto riguarda l’indice T/ relativo all’abbagliamento debilitante si tratta di valori massimi.
Le prescrizioni date in tabella 2 per ogni categoria illuminotecnica sono valide con flusso orario di
traffico riferito al valore massimo previsto per quella classe di strada.
Qualora si verifichino flussi orari di traffico minori di detto valore, in orari particolari, durante la notte,
e le condizioni di sicurezza generale per tutti gli utenti della strada lo permettano, è possibile in fase
di esercizio ridurre il valore minimo della luminanza media mantenuta indicata in tabella 2 con i
seguenti criteri:
o
flusso di traffico minore del 50% dal valore massimo: indice della categoria illuminotecnica
ridotto di 1;
o
flusso di traffico minore del 25% dal valore massimo: indice della categoria illuminotecnica
ridotto di 2, salvo per la categoria illuminotecnica con indice 2 cui si applica la riduzione di
una categoria.
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Tuttavia, non avendo ricevuto garanzie in merito, tale condizione viene trascurata.
Non è possibile fornire prescrizioni per i manti stradali bagnati, poiché le informazioni possedute
attualmente sulle caratteristiche di riflessione non sono sufficienti allo scopo. In generale, si può dire
che i rivestimenti rugosi e/o resi più chiari mediante additivi migliorano la qualità dell’installazione in
ogni condizione di tempo ed in particolare con tempo piovoso, in quanto le priorità di riflessione di
detti rivestimenti sono poco modificate dalla pioggia.
La tabella 3 indica i valori illuminotecnici raccomandati secondo la classificazione delle strade.
Classe
strada
A
B1
B2
C1
C2
D
D
E
E
Tipo di strada
Lumin.
Valori iniziali di illuminamento
R1
R2
R3
R4
chiaro calces.
Scuro liscio scuro
12
14
20
24
Uniformita'
Emin/Emed
Strade a scorrimento veloce
1
0.4
Strade importanti o strade
1
12
14
20
24
0.4
principali
Strade importanti o strade
0.7
8
10
15
18
0.4
principali
Circonvallazioni o strade con
1
12
14
20
24
0.4
limiti a 70 km/h
Circonvallazioni o strade con
0.7
8
10
15
18
0.4
limiti a 70 km/h
Strade principali
1
12
14
20
24
0.4
Vie commerciali
1
9
10
15
18
0.4
Strade di collegamento locali
0.5
6
8
10
12
0.3
Strade locali
0.5
5
6
8
10
0.3
tabella 3: scelta della classe di apparecchi in relazione al tipo di strada
Classe apparecchi
Cut-off
Cut-off
Cut-off
Cut-off
Cut-off
Cut-off
Semi Cut-off
Cut-off
Semi Cut-off
La norma riporta anche le modalità per le verifiche illuminotecniche.
Classe apparecchio
Massimo valore ammesso dell'intensità luminosa rispetto alla verticale
Cut- off (schermato)
Semi Cut-off
Non Cut-off
a 80?
a 90?
30 cd/1000lm
10cd/1000lm
100 cd/1000lm
50 cd/1000lm
qualsiasi
max 1000cd
tabella 4: definizione delle classi di apparecchi
Direzione dell'intensità
luminosa massima
65?
75?
--
Dalle precedenti tabelle si possono estrapolare le ulteriori informazioni necessarie alla completa
definizione delle strade.
CEI EN 23301
La Norma si compone di quattro parti:
o
13201-1, parte 1, Selezione delle classi di illuminazione;
o
13201-2, parte 2, Requisiti prestazionali;
o
13201-3, parte 3, Calcolo delle prestazioni;
o
13201-4, parte 4, Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche.
La "13201", già presente nei paesi della Comunità Europea e di recente adozione in Italia ad opera
dell'UNI (Ente di Unificazione Italiano), introduce importanti novità nella progettazione degli
impianti per l'illuminazione di strade in contesti sia urbani che extra-urbani. Seguendo i suoi dettami,
infatti, il progettista assume un metodo di lavoro che pone in primo piano l'analisi del tipo di strada
e di tutte le caratteristiche salienti che una specifico tracciato viario può presentare. Ogni strada
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ha una particolare geometria planimetrica, si relaziona con la rete viaria al suo intorno attraverso
innesti, derivazioni, raccordi, incroci, svincoli. Inoltre il traffico che vi è presente può essere costituito
da differenti mezzi di trasporto e soggetti: veicoli a motore, biciclette, pedoni. La visibilità può
essere difficoltosa a causa di vincoli od ostacoli di varia natura.
Buona parte della Norma UNI EN è dedicata proprio a questa indagine preliminare nell'intento di
concepire l'illuminazione pubblica come un servizio reso al cittadino e una dotazione del territorio
abitato che devono essere il più possibile aderenti alle esigenze specifiche degli utilizzatori.
Nella pratica si opera una doppia classificazione della strada in esame. Si ricava dapprima la
classe dall'apposita tabella di riferimento; successivamente, tenendo conto dei parametri
sinteticamente suindicati, si passa alla ricerca della categoria illuminotecnica. Ad ogni categoria
la Norma associa una serie di grandezze fotometriche con valori minimi da rispettare. Nel caso
delle strade con traffico motorizzato oppure misto (auto, cicli, pedoni) le grandezze sono:
o
la luminanza media minima mantenuta;
o
le uniformità minime delle luminanze generale e longitudinale, cioè lungo gli assi principali
di ogni carreggiata;
o
l'indice massimo di abbagliamento disabilitante;
o
l'indice minimo di illuminazione delle aree circostanti (il cosiddetto "Surround Ratio").
Quest'ultimo indice non era presente nella vecchia Norma UNI 10439. Si tratta di un rapporto
ricavato confrontando gli illuminamenti medi presenti ai bordi della strada, cioè su due fasce di
opportuna larghezza all'esterno e all'interno rispetto al limite della cordolatura che delimita la
carreggiata. Il rispetto di un valore minimo permette che ai lati del percorso sia consentita la
visione e il conducente possa così individuare in anticipo un ostacolo in movimento verso la sede
stradale, ossia un potenziale pericolo per la circolazione.
Per quanto riguarda i centri storici, le vie e i vicoli interzonali, di collegamento tra quartieri, le aree
pedonali e le piste ciclabili, le grandezze in gioco sono l'illuminamento orizzontale medio minimo e
l'uniformità minima degli illuminamenti orizzontali. Si prevede, a completamento dell'analisi, la
possibilità di assumere grandezze o parametri ulteriori come l'illuminamento orizzontale minimo, gli
illuminamenti emisferico, semicilindrico e verticale, per una risposta più efficace alle esigenze visive
dei fruitori.
Da quanto detto emerge chiaramente che per la "13201" il termine "strada" è inteso in senso molto
ampio. È strada ogni tracciato, percorso o area, sede di un qualsiasi transito da parte di molti
mezzi: veicoli a motore di ogni tipo, biciclette, pedoni, persino animali. Siamo lontani, dunque, da
un'impostazione illuminotecnica tradizionale che identificava l'oggetto strada sostanzialmente
come infrastruttura per i veicoli motorizzati e secondariamente per i pedoni, anche se, come
vedremo, per quanto attiene ai parametri di valutazione ci si muove ancora in un ambito
illuminotecnico.
In conclusione, da una visione generale dei contenuti della Norma UNI EN emerge che la parte
dedicata all'individuazione dei caratteri peculiari del percorso sia più ampia della parte riservata
alla definizione delle grandezze utili per valutare la rispondenza ai minimi. Il tema (fondamentale
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per la qualità dell'illuminazione) della tonalità della luce e della resa dei colori è solo sfiorato e
comunque non sono proposti parametri colorimetrici, così come non ci sono riferimenti al
contributo dato dalle componenti ambientali. Manca qualsiasi riferimento alla problematica
dell'inquinamento luminoso della volta celeste. In questo senso la norma si attiene rigorosamente ai
parametri tipici della cultura illuminotecnica.
UNI EN 13201: CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE E PRESCRIZIONI
Via Dante
La classificazione della strada ai sensi della UNI EN 13201, parte dall’individuazione della velocità
tipica dell’utente principale, che mediamente è compresa tra 30 e 60 km/h.
A questo punto, occorre determinare gli utenti principali e gli utenti ammessi, che sono
rispettivamente i veicoli motorizzati e i mezzi lenti – con velocità < 40 km/h – e i ciclisti e i pedoni.
Successivamente, deve essere stabilito se è necessario ammettere la possibilità di un fondo
bagnato anziché asciutto.
Non sono previste zone di limitazione del traffico e sono generalmente previsti più di tre incroci per
ogni km. La difficoltà di navigazione può essere considerata normale, con un numero minimo di
veicoli inferiore o pari a 7000, corrispondente al limite inferiore.
Proseguendo nella classificazione della strada è richiesta la possibilità che si possano creare
conflitti di traffico, ipotesi che dovrebbe presentarsi.
La complessità del campo visivo è senz’altro normale, ossia non sono presenti ostacoli (cartelloni
pubblicitari, colonnine luminose, ecc.) che possono disturbare od indurre in errore gli utenti della
strada.
Ancora, è molto probabile la presenza di veicoli parcheggiati a bordo strada, mentre il livello di
luminanza può essere catalogato di tipo medio (proprio delle aree urbane).
Il flusso di ciclisti e pedoni è normale piuttosto che alto.
Tutta questa serie di informazioni raccolte comporta una classificazione della strada definibile con
la sigla univoca ME4b.
I valori nominali connessi con la classe di illuminazione selezionata sono:
o
luminanza 0,75 cd/mq
o
Uo ≥ 0,4;
o
UI ≥ 0,5;
o
TI ≤ 15;
o
SR ≥ 0,5.
Per quanto riguarda le restanti strade, caratterizzate daa un flusso di traffico notevolmente inferiore
rispetto alla Via Dante, la classe risultante dalla valutazione è stata la ME5.
Vie interne (larghezza 6-8m)
I valori nominali connessi con la classe di illuminazione selezionata sono:
o
luminanza 0,5 cd/mq
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o
Uo ≥ 0,35;
o
UI ≥ 0,4;
o
TI ≤ 15;
o
SR ≥ 0,5.
POSIZIONAMENTO DELLE SORGENTI LUMINOSE
Aggiungiamo una classificazione delle possibili posizioni delle sorgenti luminose in relazione alle
tipologie di strada o di tratti particolari di essa (incroci, curve, ecc.).
In rettilineo esistono le seguenti possibilità installative:
o
Illuminazione unilaterale: dove tutte le sorgenti luminose sono disposte lungo lo stesso lato
della carreggiata; tale disposizione è la più economica e va sempre utilizzata quando si
può realizzare la condizione L ≤ h.
o
Illuminazione assiale: tutte le sorgenti luminose sono disposte lungo l'asse della carreggiata.
o
Illuminazione biassiale: quando le sorgenti luminose sono disposte lungo gli assi delle due
corsie di traffico.
o
Illuminazione doppia centrale: in cui le sorgenti luminose sono disposte lungo l'asse dello
spartitraffico che separa le due carreggiate.
o
Alternate e contrapposte bilaterali: bilaterale, in cui i centri luminosi sono disposti lungo i lati
della carreggiata, sia alternati che contrapposti.
Le scelte installative prese in autonomia, senza cioè i vincoli delle predisposizioni già a disposizione,
sono state effettuate sulla base delle precedenti indicazioni di carattere generale. Analizzando il
contesto progettuale, è evidente che la larghezza delle strade da illuminare è tale da proporre
una installazione unilaterale.
APPARECCHI ILLUMINANTI
Gli apparecchi di illuminazione sono stati scelti in funzione delle seguenti caratteristiche:
1. Possesso di caratteristiche meccaniche e di sicurezza che garantiscano una congrua durata ed
inalterabilità nel tempo.
Grado di protezione adeguato in modo da proteggere gli apparecchi interni e le lampade contro
l’ingresso di polvere, acqua o corpi solidi (insetti) che possono oscurare la coppa, provocare dei
guasti ai circuiti interni, far perdere brillantezza al riflettore e quindi diminuire il rendimento luminoso,
creare sovratemperature interne.
Costruzione con materiali resistenti agli agenti atmosferici, che garantiscano durata ed
inalterabilità nel tempo, senza dar luogo cioè a deformazioni o sfaldamenti.
2. Possesso di caratteristiche ottiche adeguate al luogo di installazione
3. Consentire una rapida manutenzione
Essere cioè dotate di accorgimenti costruttivi tali da permettere una rapida manutenzione, tali da
limitare al massimo i disagi al traffico per sostituzione di lampade o di accessori elettrici.
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Dovranno essere dotate quindi di accessori elettrici installati su piastra completamente asportabile,
in modo da non intervenire direttamente sul posto per eseguire la sostituzione della parte guasta,
ma sostituire completamente il circuito ed operare gli interventi necessari a banco.
Gli apparecchi illuminanti utilizzati saranno della tipologia: armature stradali.
Lampade
Per l’impianto in oggetto sono previste, per i vantaggi di seguito esposti, principalmente lampade
a vapori di sodio ad alta pressione.
Nella parte della Via Dante modificata nel presente progetto, per mantenere una omogeneità
cromatica con la parte di impianto che non sarà modificata, illuminata con lampade ai vapori di
mercurio, saranno utilizzate lampade agli ioduri metallici.
Le caratteristiche principali delle lampade al sodio ad alta pressione, che le fanno preferire nella
tecnica moderna alle altre tipologie di lampade, sono:
• elevata efficienza luminosa
• discreta resa dei colori
• lunga durata
• buona penetrazione del flusso luminoso nella nebbia
• possibilità di funzionamento in qualsiasi posizione
• ridotte dimensioni
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DISTANZIAMENTI
I sostegni, nonché ogni altra parte degli impianti di pubblica illuminazione, devono rispettare le
seguenti distanze minime dalla carreggiata stradale, per tutta la loro porzione sotto i 5 m dalla
pavimentazione stradale:
o
0,5 m per le strade urbane dotate di marciapiedi con cordonatura; lasciando sul
marciapiede una luce netta di passaggio non inferiore ad 1 m verso il limite delle sede
stradale; per i marciapiedi di larghezza insufficiente il sostegno andrà installato al limite
della sede stradale;
o
1,4 m per le strade extraurbane e per quelle urbane prive di marciapiedi con cordonatura;
o
distanze inferiori potranno essere adottate solo nel caso che la banchina non ne consenta il
rispetto;
o
distanze maggiori dovranno essere adottate nel caso di banchina con ammessa sosta ai
veicoli.
Inoltre il percorso pedonale deve avere almeno una larghezza di 90 cm per consentire il passaggio
di persone su sedie a ruote (dm 14 giugno 1989 n. 236, art. 8.2.1).
L’altezza minima sulla carreggiata di una qualsiasi parte di impianto deve essere pari a 6 m.
I sostegni, nonché ogni altra parte degli impianti di pubblica illuminazione, devono rispettare le
seguenti distanze minime dai conduttori di linee elettriche aeree, considerati sia con catenaria
verticale sia inclinata di 30° sulla verticale:
o
1 m per conduttori in classe 0 ed 1; riducibile a 0,5 m nei centri abitati e nel caso di linee
con conduttori in cavo aereo;
o
(+ 0,015 U) m dai conduttori di linee di classe II e III, dove U è la tensione nominale della
linea aerea espressa in kV; riducibile a (1 + 0,015 U) m per le linee in cavo aereo.
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QUADRI ELETTRICI
I quadri elettrici hanno il compito di raccogliere in un unico complesso le apparecchiature
elettriche destinate a svolgere funzioni specifiche nell'ambito dell'impianto elettrico in cui il singolo
quadro è inserito.
I quadri elettrici assumono diversa denominazione a seconda delle funzioni a cui debbono
soddisfare.
QUADRI, LEGGI E NORME
Le Norme europee di riferimento per i quadri elettrici sono: la CEI EN 60439-1, 3^ edizione (CEI 1713/1); la CEI EN 60439-2, 1^ edizione (CEI 17-13/2); la CEI EN 60439-3, 1^ edizione (CEI 17-13/3); la
CEI EN 60439-4, 1^ edizione (CEI 17-13/4).
Le suddette norme si applicano, a seconda della casistica, per quadri con corrente nominale
superiore a 125 A. Nel presente contesto progettuale, l’unico quadro in previsione ha parametri
nettamente inferiori.
La norma 23-51 si interessa dei quadri elettrici ad installazione fissa con corrente nominale non
superiore a 125 A ed è stata redatta con lo scopo di semplificare le operazioni di verifica e
certificazione richieste dalle norme 17-13.
La norma 23-51 si applica ai quadri realizzati ponendo entro involucri conformi alla norma CEI 23-48
e CEI 23-49 almeno due dispositivi (un unico interruttore non costituisce un quadro) che nell’uso
ordinario
dissipano
una
potenza
non
trascurabile
(interruttori
automatici
o
differenziali,
trasformatori, lampade, ecc..).
Devono essere utilizzati a temperature ambiente non superiore a 25° C ma che occasionalmente
possono raggiungere i 35° C.
Sono previsti per un impiego in corrente alternata con tensione nominale non superiore a 440 V e
con una corrente di corto circuito presunta non superiore a 10 kA (valore efficace della
componente simmetrica) elevabile a 15 kA se protetti da dispositivi limitatori di corrente (fusibili o
interruttori) che limitano il valore di picco della corrente di cortocircuito a 15 kA in corrispondenza
del loro potere di interruzione nominale.
Se anche una sola delle condizioni indicate non dovesse essere verificata il quadro deve essere
riferito alla Norma CEI 17-13/1 o 17-13/3 se il quadro è di tipo ASD (quadri per applicazioni in
ambienti industriali destinati ad essere manovrati da persone non addestrate).
La corrente nominale del quadro Inq è il valore più basso tra la corrente nominale in entrata Ine e
la corrente nominale in uscita Inu.
Per corrente nominale in entrata del quadro Ine si intende l’85% della corrente nominale o della
somma delle correnti nominali dei dispositivi di protezione e/o manovra (magnetotermico,
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magnetotermico-differenziale, differenziale puro, interruttore di manovra ecc..) di ingresso del
quadro destinati ad essere usati contemporaneamente.
La corrente nominale in uscita del quadro Inu si ottiene sommando le correnti nominali In dei
dispositivi di protezione e/o manovra in uscita utilizzati contemporaneamente. Se non si conoscono
i circuiti che possono funzionare contemporaneamente si considera la somma delle correnti
nominali di tutti i dispositivi in uscita.
Tutti i quadri devono avere una targa. Può essere posta anche dietro la porta e deve indicare con
scritte indelebili:
o
nome o marchio del costruttore,
o
tipo del quadro e numero di identificazione,
o
corrente nominale del quadro,
o
natura della corrente e frequenza,
o
tensione nominale di funzionamento,
o
grado di protezione se superiore a IP2XC (protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori
a 12,5 mm e contro l’accesso a parti pericolose con un dito e contro l’accesso con un
attrezzo impugnato).
Tra le verifiche necessarie si segnalano: la verifica della costruzione e dell’identificazione - il quadro
deve avere la targa e deve essere conforme agli schemi circuitali e ai dati tecnici allegati – la
verifica dei limiti di sovratemperatura - verifica che la potenza totale dissipata dal quadro (Ptot) sia
inferiore alla potenza massima dissipabile dall'involucro (Pinv) – la verifica del cablaggio, del
funzionamento meccanico ed eventualmente del funzionamento elettrico, il controllo del corretto
collegamento dei cavi e degli apparecchi – la verifica dell’efficienza del circuito di protezione nei quadri metallici controllare a vista o se necessario con prove strumentali il buon collegamento
delle masse al conduttore di protezione – la prova della resistenza di isolamento - La norma 64-8
stabilisce per ogni circuito (quadri più impianto) che la resistenza di isolamento minima sia 500 kΩ.
La 17-13 richiede una resistenza di isolamento di almeno 1000 Ω/V ed è in contraddizione con la
64-8 perché se ad una tensione nominale di 230 V una resistenza di isolamento di 300 kΩ va bene
per la 17-13 e per la 23-51, terminata l’installazione del quadro non va più bene per la norma 64-8.
In ogni caso la resistenza di isolamento è normalmente dell’ordine dei megaohm e quindi il
problema non si pone. La verifica deve essere effettuata mediante uno strumento in grado di
fornire una tensione di almeno 500 V tra ogni conduttore attivo e le masse e tra i conduttori attivi.
Terminate le verifiche e le prove richieste deve essere compilata la dichiarazione di conformità che
costituirà l’allegato A della documentazione prevista.
Oltre a questo dovranno essere predisposti lo schema unifilare del quadro con dati tecnici relativi
ai componenti (allegato C) e, se richiesto, la relazione di verifica dei limiti di sovratemperatura
(allegato B). La conformità alla norma 23-51 va rilasciata senza condizioni, non essendo prevista la
certificazione dell’impianto ai sensi della Legge 46/90.
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Per tutti questi motivi, quanto stabilito in fase progettuale deve in tal senso considerarsi requisito
minimo indicativo, in quanto è colui che costruisce il quadro che in pratica lo progetta. Tuttavia, il
sovradimensionamento impostato garantisce da importanti discrepanze.
CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTO
Nel presente intervento è prevista la realizzazione di due unico esemplare di quadro elettrico.
Per le particolarità costruttive e installative si rimanda direttamente alle sezioni dedicate, mentre
per le caratteristiche dimensionali si ritengono esaustivi i contenuti degli schemi unifilari allegati al
progetto.
I quadri che rispondono alle caratteristiche richieste in progetto, sono senza dubbio prefabbricati,
e pertanto vengono immessi sul mercato già muniti di certificazione.
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE
I conduttori attivi degli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da
sovraccarichi pericolosi o da corto circuiti.
Il rispetto dei requisiti di seguito esposti si riferisce alla porzione di impianto in progetto e non
all’impianto nella sua globalità una volta effettuata l’aggregazione ad esso.
PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI
Tale protezione deve essere effettuata secondo le prescrizioni contenute nella sezione 433 della
Norma CEI 64-8.
In particolare devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:
o
Ib <= In <= Iz;
o
If <= 1,45 Iz;
dove Ib è la corrente di impiego della conduttura, Iz la portata della conduttura, In la corrente
nominale del dispositivo di protezione e If la corrente convenzionale di funzionamento del
dispositivo di protezione.
PROTEZIONE CONTRO I CORTO CIRCUITI
Tale protezione deve essere effettuata secondo le prescrizioni contenute nella sezione 434 della
Norma CEI 64-8.
In generale la protezione viene effettuata installando dispositivi atti ad interrompere le correnti di
corto circuito prima che tali correnti possano diventare pericolose per gli effetti termici e
meccanici nei conduttori e nelle relative connessioni.
I dispositivi di protezione devono rispondere a due requisiti fondamentali quali avere un potere di
interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione e
intervenire in un tempo inferiore a quello che porterebbe la temperatura dei conduttori oltre al
limite ammissibile.
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I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E LA LORO INSTALLAZIONE
L'impiego
degli
interruttori
automatici
magnetotermici
garantisce
contemporaneamente
un'efficace protezione sia contro i sovraccarichi sia contro i corto circuiti.
All'inizio di ogni impianto utilizzatore deve essere installato un interruttore generale onnipolare
munito di adeguati dispositivi di protezione contro le sovracorrenti.
Detti dispositivi devono essere in grado di interrompere la massima corrente di corto circuito che
può verificarsi nel punto in cui essi sono installati.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI ACCIDENTALI
E' obbligo di legge (capo II - titolo VII, D.P.R. 547 del 27 aprile 1955) realizzare la protezione contro il
contatto accidentale con conduttori ed elementi in tensione.
I contatti che una persona può avere con le parti in tensione sono concettualmente divisi in due
categorie, i contatti diretti quando il contatto avviene con una parte dell'impianto elettrico
normalmente in tensione e i contatti indiretti quando il contatto avviene con una massa,
normalmente non in tensione, ma che accidentalmente si trova in tensione in conseguenza di un
guasto.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
La protezione contro i contatti diretti può essere di tipo totale, parziale o addizionale. La protezione
totale si attua mediante l'isolamento, gli involucri e/o le barriere. La protezione parziale, attuabile
solo nei locali dove l'accessibilità è riservata a persone addestrate (come definito all'art. 29.1 della
Norma CEI 64-8) è realizzata mediante ostacolo o allontanamento. La protezione addizionale si
realizza mediante interruttori differenziali. L'impiego di interruttori differenziali, con corrente
differenziale nominale d'intervento non superiore a 30 mA, è riconosciuto (art. 412.5.1 della Norma
CEI 64-8) come protezione addizionale contro i contatti diretti in caso di insuccesso delle altre
misure di protezione.
Per i componenti in generale si chiede un grado di protezione meccanica minimo pari a IP33. Si
chiede un grado IP23 per gli apparecchi di illuminazione situati al di sopra di 2,5 m del piano di
campagna e in ambiente abbastanza pulito. In caso contrario o per motivi diversi può essere
raccomandabile un grado di protezione superiore. Si richiede un grado di protezione IP57 per i
componenti interrati o installati in pozzetto e IPX5 per gli apparecchi in galleria.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
I sistemi di protezione contro i contatti indiretti possono essere di due tipi: passivi o attivi.
Sono passivi quei sistemi che non prevedono l'interruzione del circuito; in particolare: il doppio
isolamento, la protezione mediante bassissima tensione (SELV o PELV), i locali isolati o la
separazione dei circuiti.
La protezione attiva, che prevede l'interruzione del circuito, si attua mediante la messa a terra.
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Gli apparecchi di classe II non richiedono la messa a terra anzi, per motivi di sicurezza, è addirittura
vietata. Non è quindi necessario mettere a terra i sostegni metallici e nemmeno preoccuparsi del
corretto coordinamento dell’impianto di terra con i dispositivi di interruzione. Si può tra l’altro
evitare l’uso dell’interruttore differenziale e i possibili disservizi legati all’intervento indesiderato di tali
dispositivi come ad esempio accade durante i temporali.
Naturalmente tutti i componenti elettrici devono essere di classe II e devono essere assemblati con
cura onde evitare che a causa di una cattiva installazione si comprometta l’originario isolamento
doppio o rinforzato.
Particolare attenzione va posta alle operazioni di posa del cavo soprattutto all’ingresso nel palo
dove potrebbero verificarsi danneggiamenti all’isolante difficilmente individuabili durante le
operazioni di posa.
Per poter essere considerati di classe II i cavi devono essere del tipo con guaina con tensione
nominale U0/U di un gradino superiore rispetto a quella di alimentazione dell’impianto. Se la
tensione di alimentazione è 400/230 V potranno essere scelti da 0,6/1 kV. Gli apparecchi di
illuminazione di classe II devono permettere un pratico e sicuro collegamento del cavo in modo
che sia sempre garantita la classe II.
SCELTE PROGETTUALI
La protezione contro i contatti indiretti in alternativa al coordinamento fra impianto di messa a
terra e dispositivi di protezione attiva, può essere realizzata adottando macchine e apparecchi
con isolamento doppio o rinforzato per costruzione o installazione, vale a dire apparecchi di Classe
II.
In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe II può coesistere con la protezione
attuata mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti
metalliche accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di Classe II.
Nella fattispecie, appunto, nei “punti sparsi” potrebbero coesistere i due tipi di protezione, essendo
in progetto l’attuazione della protezione per doppio isolamento ma essendo sconosciuto il metodo
di protezione dell’impianto a monte. Questo però, proprio in virtù delle considerazioni di cui sopra,
non rappresenta un problema, se non quello che una eventuale dispersione tale da provocare
l’intervento del differenziale, metterebbe fuori tensione l’intero circuito.
Relativamente agli stralci 1 e 2, essendo ammessi solo componenti in classe II, l’installazione di un
dispositivo di protezione nel punto di sezionamento sarebbe inefficace.
Nel caso in cui un giorno l’Amministrazione decidesse di aggregare altre parti d’impianto, siano
esse esistenti che di nuova installazione, dovrà accertarsi che siano costituiti da componenti in
classe II. Altrimenti, è evidente che si rende necessario l’impiego del differenziale con tutte le
problematiche connesse.
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PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
Di fatto, non è mai necessario proteggere un palo contro i fulmini.
Ciò vale anche ai fini dell’art. 39 del PR 547/55 il quale richiede la protezione contro le scariche
atmosferiche per le strutture metalliche di notevoli dimensioni situate all’aperto.
Alla luce delle norme del CT 81 (legge 86/68), i pali non sono mai da considerare di notevoli
dimensioni e ad essi non si applica l’art. 39 del DPR 547/55.
CALCOLO CADUTA DI TENSIONE
La tensione di alimentazione influisce direttamente sull’efficienza luminosa degli apparecchi di
illuminazione. La norma CEI 64-8 fissa in generale nel 4% della tensione nominale la caduta di
tensione massima ammissibile mentre per quanto riguarda gli impianti di illuminazione esterna
ammette si possa arrivare fino al 5%. In ogni caso per un buon funzionamento dell’impianto
occorre sempre riferirsi alle indicazioni del costruttore che fornisce i valori di caduta di tensione
massimi relativamente alle caratteristiche dei propri prodotti. La caduta di tensione si calcola a
pieno carico e trascurando il transitorio all’accensione e si può calcolare con gli usuali metodi
ricordando che, per sezioni non superiori a 50 mm2, può essere trascurata la componente reattiva.
Per calcolare la caduta di tensione in fondo ad una linea si può adottare la formula per linee trifasi
Δ𝑈 = √3 × 𝐼 × 𝐿(𝑅 cos 𝜑 + 𝑋 sin 𝜑)
dove:
I è la corrente nominale di ciascun centro luminoso (A);
L è la lunghezza della linea (m);
R, X rispettivamente la resistenza e la reattanza della linea
CADUTE DI TENSIONE
Le cadute di tensione sono state calcolate in funzione delle reali distanze di progetto, dei cavi
scelti e della potenza delle lampade.
Esse rispettano ampiamente il limite del 4% imposto dalle norme, permettendo in questo modo
futuri ampliamenti dell'impianto.
La sezione dei conduttori di alimentazione è stata scelta in funzione della corrente d'impiego ma
anche in previsione di futuri ampliamenti o modifiche dell'impianto.
Le correnti in uscita dal quadro Giotto hanno un intensità rispettivamente di 7,01 A per la linea
“Giotto Nord” e 3,24 A per la linea “Giotto Sud”, mentre la linea che alimenta via Tintoretto vede in
uscita una corrente di 2,97 A. Per le prime due, la conduttura sarà trifase con neutro, in cavo con
sezione 10mmq posato in modalità interrata entro tubo protettivo con una portata di 55 A,
necessario per limitare le cadute di tensione lungo la linea e permettere futuri ampliamenti
dell'impianto assicurando una adeguata resistenza meccanica e all’usura.
Per quanto riguarda le linee in uscita dal quadro Dante, hanno un intensità rispettivamente di 9,54
A per la linea “Dante Nord” e 9,83 A per la linea “Dante Sud”. Anche in questo caso, le condutture
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saranno trifase con neutro in cavo con sezione 10mmq posato con modalità interrata entro tubo
protettivo con una portata di 55 A, necessario per limitare le cadute di tensione lungo la linea e
permettere futuri ampliamenti dell'impianto assicurando una adeguata resistenza meccanica e
all’usura.
Alcuni brevi tratti di linea saranno realizzati con sezione da 6mmq per la loro modesta entità.
Il tratto di linea monofase
che sarà aggiunta in via Marconi, sarà di 10mmq, ampiamente
sovradimensionato riguardo alla caduta di tensione, in modo da consentire eventuali sviluppi futuri.
CARATTERISTICHE DEI CONDUTTORI
La linea di alimentazione sarà costituita in cavo con le seguenti caratteristiche:
ANIMA Conduttore: corda rotonda flessibile di rame rosso ricotto.
ISOLANTE In gomma HEPR ad alto modulo, che conferisce al cavo elevate caratteristiche
elettriche, meccaniche e termiche (norme CEI 20-11 - CEI 20-34).
Temperatura di funzionamento 90 °C
Temperatura di cortocircuito 250 °C
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ALLEGATO A3 CALCOLI ILLUMINOTECNICI
CALCOLO ILLUMINOTECNICO VIE DI LARGHEZZA COMPRESA TRA 6 ED 8m
La sede stradale carrabile tipo, oggetto del presente dimensionamento, ha una larghezza utile
media compresa tra i 6 e gli 8m. Sono presenti marciapiedi laterali. Si considera un fondo scuro,
proprio di una bitumazione vergine, per garantire i risultati minimi anche in caso di nuova
pavimentazione.
Il miglior compromesso ottenuto, dopo diverse soluzioni impostate, risulta praticabile installando i
corpi illuminanti ad una quota di mt 8,00 rispetto al piano stradale e ad un’interdistanza media di
30 mt in linea. Tale interdistanza può variare lievemente allorquando alberature, incroci, accessi
alle proprietà e quant’altro si frappongano tra un punto luce e quello successivo.
Per lo sviluppo del calcolo illuminotecnico è stato utilizzato il software DIALUX 4.10. I risultati forniti
risultano coerenti con i requisiti normativi.
Ovviamente, il risultato illuminotecnico qui esposto, è quello valutato il più coerente dopo aver
condotto più ipotesi.
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2. CALCOLO ILLUMINOTECNICO VIE DI LARGHEZZA MASSIMA 6m
La sede stradale carrabile tipo, oggetto del presente dimensionamento, ha una larghezza utile
massima di 6 m. Non sono presenti banchine laterali. Si considera un fondo scuro, proprio di una
bitumazione vergine, proprio per garantire i risultati minimi anche in caso di nuova pavimentazione.
Il miglior compromesso ottenuto, dopo diverse soluzioni impostate, risulta praticabile installando i
corpi illuminanti ad una quota di mt 7,00 rispetto al piano stradale e ad un’interdistanza massima di
28 mt in linea. Tale interdistanza può variare lievemente nei casi in cui alberature, incroci, accessi
alle proprietà e quant’altro si frappongano tra un punto luce e quello successivo.
Per lo sviluppo del calcolo illuminotecnico è stato utilizzato il software DIALUX 4.10. I risultati forniti
risultano coerenti con i requisiti normativi.
Ovviamente, il risultato illuminotecnico qui esposto, è quello valutato il più coerente dopo aver
condotto più ipotesi.
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STRADA DI QUARTIERE
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Indice
STRADA DI QUARTIERE
Indice
Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 100 *x=2 y=-1 CNR arg. sab.+ gr...
Scheda tecnica apparecchio
Strada con Brera SAPT100
Dati di pianificazione
Risultati illuminotecnici
Rendering 3D
Rendering colori sfalsati
Campi di valutazione
Campo di valutazione Carreggiata 1
Osservatore
Osservatore 1
Isolinee (L)
Grafica dei valori (L)
Osservatore 2
Isolinee (L)
Grafica dei valori (L)
DIALux 4.10 by DIAL GmbH
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Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 100 *x=2 y=-1 CNR arg. sab.+ grafite / Scheda
tecnica apparecchio
Emissione luminosa 1:
Classificazione lampade secondo CIE: 100
CIE Flux Code: 39 79 98 100 75
A causa dell'assenza di simmetria, per questa
lampada non è possibile rappresentare la tabella
UGR.
Innovativo apparecchio per l'illuminazione stradale e nel contempo un'ottima
soluzione per l'arredo urbano e l'illuminazione di zone residenziali. Brera si
presenta con un design piacevole e moderno ed è stato progettato per
utilizzare lampade CDO-TT, Cosmopolis con reattori elettronici (una
sorgente luminosa con straordinarie caratteristiche di efficienza e resa
cromatica) e LED.
Brera garantisce un eccezionale risultato estetico grazie anche alla
possibilità di installazione a testa palo o a frusta senza accessori.Corpo: In
alluminio pressofuso.
Copertura: Apribile a cerniera in alluminio pressofuso in un unico pezzo. Con
gancio di chiusura in alluminio e con dispositivo di sicurezza contro
l’apertura accidentale.
Riflettore: OTTICA ANTINQUINA-MENTO LUMINOSO. In alluminio 99.85
stampato, ossidato anodicamente e brillantato. Possibilità di modificare il
fuoco della lampada.
Diffusore: Vetro temperato sp. 5 mm resistente agli shock termici e agli urti
(prove UNI EN 12150-1: 2001).
Verniciatura: Corpo colore grigio grafite e copertura a polvere poliestere
colore argento, resistente alla corrosione e alle nebbie saline.
Cablaggio: Alimentazione 230V/50Hz. Cavetto flessibile capicordato con
puntali in ottone stagnato ad innesto rapido, in doppio isolamento al silicone
sezione 1.0 mm2. Morsettiera 2P con massima sezione dei conduttori
ammessa 2.5 mm2.
Dotazione: Cablaggio posto su piastra asportabile con connettori rapidi per il
collegamento della linea e del bicchiere portalampada. Con filtro
anticondensa. Possibilità di fissare un interruttore crepuscolare.
Equipaggiamento: Durante la manutenzione la copertura rimane agganciata
mediante dispositivo contro la chiusura accidentale. Attacco rotante con
scala goniometrica di regolazione del corpo e sezionatore di serie.
Possibilità di cablaggio elettronico per versioni SAPT150/250
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Strada con Brera SAPT100 / Dati di pianificazione
Profilo strada
Carreggiata 1
(Larghezza: 6.000 m, Numero corsie: 2, Manto stradale: R3, q0: 0.070)
Fattore di manutenzione: 0.80
Disposizioni lampade
Lampada:
Flusso luminoso (Lampada):
Flusso luminoso (Lampadine):
Potenza lampade:
Disposizione:
Distanza pali:
Altezza di montaggio (1):
Altezza fuochi:
Distanza dal bordo stradale (2):
Inclinazione braccio (3):
Lunghezza braccio (4):
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Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 100 *x=2 y=-1 CNR arg. sab.+
grafite
7084 lm
Valori massimi dell'intensità luminosa
per 70°:
307 cd/klm
9600 lm
per
80°:
22 cd/klm
113.2 W
per
90°:
0.00
cd/klm
un lato, in basso
Per tutte le direzioni che, per le lampade installate e utilizzabili, formano
28.000 m
l'angolo indicato con le verticali inferiori.
7.000 m
Nessuna intensità luminosa superiore a 90°.
6.728 m
La disposizione rispetta la classe di intensità
-0.500 m
luminosa G6.
0.0 °
La disposizione rispetta la classe degli indici di
0.000 m
abbagliamento D.6.
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Strada con Brera SAPT100 / Risultati illuminotecnici
Fattore di manutenzione: 0.80
Scala 1:244
Lista campo di valutazione
1
Campo di valutazione Carreggiata 1
Lunghezza: 28.000 m, Larghezza: 6.000 m
Reticolo: 10 x 6 Punti
Elementi stradali corrispondenti: Carreggiata 1.
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Classe di illuminazione selezionata: ME5
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe:
Rispettato/non rispettato:
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(Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati.)
Lm [cd/m²]
0.86
≥ 0.50
U0
0.44
≥ 0.35
Ul
0.42
≥ 0.40
TI [%]
8
≤ 15
SR
0.50
≥ 0.50
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Strada con Brera SAPT100 / Rendering 3D
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Strada con Brera SAPT100 / Rendering colori sfalsati
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Strada con Brera SAPT100 / Campo di valutazione Carreggiata 1 / Osservatore 1 /
Isolinee (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 244
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 1.500 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME5:
Lm [cd/m²]
0.86
U0
0.46
Ul
0.42
TI [%]
8
≥ 0.50
≥ 0.35
≥ 0.40
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
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Strada con Brera SAPT100 / Campo di valutazione Carreggiata 1 / Osservatore 1 /
Grafica dei valori (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 244
Impossibile visualizzare tutti i valori calcolati.
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 1.500 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME5:
Lm [cd/m²]
0.86
U0
0.46
Ul
0.42
TI [%]
8
≥ 0.50
≥ 0.35
≥ 0.40
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
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Strada con Brera SAPT100 / Campo di valutazione Carreggiata 1 / Osservatore 2 /
Isolinee (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 244
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 4.500 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME5:
Lm [cd/m²]
0.92
U0
0.44
Ul
0.65
TI [%]
7
≥ 0.50
≥ 0.35
≥ 0.40
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
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Strada con Brera SAPT100 / Campo di valutazione Carreggiata 1 / Osservatore 2 /
Grafica dei valori (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 244
Impossibile visualizzare tutti i valori calcolati.
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 4.500 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME5:
Lm [cd/m²]
0.92
U0
0.44
Ul
0.65
TI [%]
7
≥ 0.50
≥ 0.35
≥ 0.40
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
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Indice
Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 100 *x=2 y=-1 CNR arg. sab.+ gr...
Scheda tecnica apparecchio
Strada con Brera CDO TT 100W
Dati di pianificazione
Risultati illuminotecnici
Rendering 3D
Rendering colori sfalsati
Campi di valutazione
Campo di valutazione Carreggiata 1
Osservatore
Osservatore 1
Isolinee (L)
Osservatore 2
Isolinee (L)
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1
2
3
4
5
6
7
8
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Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 100 *x=2 y=-1 CNR arg. sab.+ grafite / Scheda
tecnica apparecchio
Emissione luminosa 1:
Classificazione lampade secondo CIE: 100
CIE Flux Code: 39 79 98 100 75
A causa dell'assenza di simmetria, per questa
lampada non è possibile rappresentare la tabella
UGR.
Innovativo apparecchio per l'illuminazione stradale e nel contempo un'ottima
soluzione per l'arredo urbano e l'illuminazione di zone residenziali. Brera si
presenta con un design piacevole e moderno ed è stato progettato per
utilizzare lampade CDO-TT, Cosmopolis con reattori elettronici (una
sorgente luminosa con straordinarie caratteristiche di efficienza e resa
cromatica) e LED.
Brera garantisce un eccezionale risultato estetico grazie anche alla
possibilità di installazione a testa palo o a frusta senza accessori.Corpo: In
alluminio pressofuso.
Copertura: Apribile a cerniera in alluminio pressofuso in un unico pezzo. Con
gancio di chiusura in alluminio e con dispositivo di sicurezza contro
l’apertura accidentale.
Riflettore: OTTICA ANTINQUINA-MENTO LUMINOSO. In alluminio 99.85
stampato, ossidato anodicamente e brillantato. Possibilità di modificare il
fuoco della lampada.
Diffusore: Vetro temperato sp. 5 mm resistente agli shock termici e agli urti
(prove UNI EN 12150-1: 2001).
Verniciatura: Corpo colore grigio grafite e copertura a polvere poliestere
colore argento, resistente alla corrosione e alle nebbie saline.
Cablaggio: Alimentazione 230V/50Hz. Cavetto flessibile capicordato con
puntali in ottone stagnato ad innesto rapido, in doppio isolamento al silicone
sezione 1.0 mm2. Morsettiera 2P con massima sezione dei conduttori
ammessa 2.5 mm2.
Dotazione: Cablaggio posto su piastra asportabile con connettori rapidi per il
collegamento della linea e del bicchiere portalampada. Con filtro
anticondensa. Possibilità di fissare un interruttore crepuscolare.
Equipaggiamento: Durante la manutenzione la copertura rimane agganciata
mediante dispositivo contro la chiusura accidentale. Attacco rotante con
scala goniometrica di regolazione del corpo e sezionatore di serie.
Possibilità di cablaggio elettronico per versioni SAPT150/250
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Strada con Brera CDO TT 100W / Dati di pianificazione
Profilo strada
Carreggiata 1
(Larghezza: 6.000 m, Numero corsie: 2, Manto stradale: R3, q0: 0.070)
Fattore di manutenzione: 0.80
Disposizioni lampade
Lampada:
Flusso luminoso (Lampada):
Flusso luminoso (Lampadine):
Potenza lampade:
Disposizione:
Distanza pali:
Altezza di montaggio (1):
Altezza fuochi:
Distanza dal bordo stradale (2):
Inclinazione braccio (3):
Lunghezza braccio (4):
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Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 150 * X=3 Y=-1 CNR arg. sab.+
grafite
8394 lm
Valori massimi dell'intensità luminosa
per 70°:
271 cd/klm
10700 lm
per
80°:
21 cd/klm
168.0 W
per
90°:
0.00
cd/klm
un lato, in basso
Per tutte le direzioni che, per le lampade installate e utilizzabili, formano
28.000 m
l'angolo indicato con le verticali inferiori.
7.000 m
Nessuna intensità luminosa superiore a 90°.
6.728 m
La disposizione rispetta la classe di intensità
-0.500 m
luminosa G6.
0.0 °
La disposizione rispetta la classe degli indici di
0.000 m
abbagliamento D.6.
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Strada con Brera CDO TT 100W / Risultati illuminotecnici
Fattore di manutenzione: 0.80
Scala 1:244
Lista campo di valutazione
1
Campo di valutazione Carreggiata 1
Lunghezza: 28.000 m, Larghezza: 6.000 m
Reticolo: 10 x 6 Punti
Elementi stradali corrispondenti: Carreggiata 1.
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Classe di illuminazione selezionata: ME5
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe:
Rispettato/non rispettato:
DIALux 4.10 by DIAL GmbH
(Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati.)
Lm [cd/m²]
0.98
≥ 0.50
U0
0.51
≥ 0.35
Ul
0.45
≥ 0.40
TI [%]
9
≤ 15
SR
0.53
≥ 0.50
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Strada con Brera CDO TT 100W / Rendering 3D
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Strada con Brera CDO TT 100W / Rendering colori sfalsati
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Strada con Brera CDO TT 100W / Campo di valutazione Carreggiata 1 / Osservatore 1 /
Isolinee (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 244
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 1.500 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME5:
Lm [cd/m²]
0.98
U0
0.52
Ul
0.45
TI [%]
9
≥ 0.50
≥ 0.35
≥ 0.40
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
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Strada con Brera CDO TT 100W / Campo di valutazione Carreggiata 1 / Osservatore 2 /
Isolinee (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 244
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 4.500 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME5:
Lm [cd/m²]
1.04
U0
0.51
Ul
0.68
TI [%]
6
≥ 0.50
≥ 0.35
≥ 0.40
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
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Indice
Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 100 *x=2 y=-1 CNR arg. sab.+ gr...
Scheda tecnica apparecchio
Strada con Brera SAPT150
Dati di pianificazione
Risultati illuminotecnici
Rendering 3D
Rendering colori sfalsati
Campi di valutazione
Campo di valutazione Carreggiata 1
Osservatore
Osservatore 1
Isolinee (L)
Osservatore 2
Isolinee (L)
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1
2
3
4
5
6
7
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Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 100 *x=2 y=-1 CNR arg. sab.+ grafite / Scheda
tecnica apparecchio
Emissione luminosa 1:
Classificazione lampade secondo CIE: 100
CIE Flux Code: 39 79 98 100 75
A causa dell'assenza di simmetria, per questa
lampada non è possibile rappresentare la tabella
UGR.
Innovativo apparecchio per l'illuminazione stradale e nel contempo un'ottima
soluzione per l'arredo urbano e l'illuminazione di zone residenziali. Brera si
presenta con un design piacevole e moderno ed è stato progettato per
utilizzare lampade CDO-TT, Cosmopolis con reattori elettronici (una
sorgente luminosa con straordinarie caratteristiche di efficienza e resa
cromatica) e LED.
Brera garantisce un eccezionale risultato estetico grazie anche alla
possibilità di installazione a testa palo o a frusta senza accessori.Corpo: In
alluminio pressofuso.
Copertura: Apribile a cerniera in alluminio pressofuso in un unico pezzo. Con
gancio di chiusura in alluminio e con dispositivo di sicurezza contro
l’apertura accidentale.
Riflettore: OTTICA ANTINQUINA-MENTO LUMINOSO. In alluminio 99.85
stampato, ossidato anodicamente e brillantato. Possibilità di modificare il
fuoco della lampada.
Diffusore: Vetro temperato sp. 5 mm resistente agli shock termici e agli urti
(prove UNI EN 12150-1: 2001).
Verniciatura: Corpo colore grigio grafite e copertura a polvere poliestere
colore argento, resistente alla corrosione e alle nebbie saline.
Cablaggio: Alimentazione 230V/50Hz. Cavetto flessibile capicordato con
puntali in ottone stagnato ad innesto rapido, in doppio isolamento al silicone
sezione 1.0 mm2. Morsettiera 2P con massima sezione dei conduttori
ammessa 2.5 mm2.
Dotazione: Cablaggio posto su piastra asportabile con connettori rapidi per il
collegamento della linea e del bicchiere portalampada. Con filtro
anticondensa. Possibilità di fissare un interruttore crepuscolare.
Equipaggiamento: Durante la manutenzione la copertura rimane agganciata
mediante dispositivo contro la chiusura accidentale. Attacco rotante con
scala goniometrica di regolazione del corpo e sezionatore di serie.
Possibilità di cablaggio elettronico per versioni SAPT150/250
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Strada con Brera SAPT150 / Dati di pianificazione
Profilo strada
Carreggiata 1
(Larghezza: 7.000 m, Numero corsie: 2, Manto stradale: R3, q0: 0.070)
Fattore di manutenzione: 0.80
Disposizioni lampade
Lampada:
Flusso luminoso (Lampada):
Flusso luminoso (Lampadine):
Potenza lampade:
Disposizione:
Distanza pali:
Altezza di montaggio (1):
Altezza fuochi:
Distanza dal bordo stradale (2):
Inclinazione braccio (3):
Lunghezza braccio (4):
DIALux 4.10 by DIAL GmbH
Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 150 * X=3 Y=-1 CNR arg. sab.+
grafite
11767 lm
Valori massimi dell'intensità luminosa
per 70°:
271 cd/klm
15000 lm
per
80°:
21 cd/klm
168.0 W
per
90°:
0.00
cd/klm
un lato, in basso
Per tutte le direzioni che, per le lampade installate e utilizzabili, formano
30.000 m
l'angolo indicato con le verticali inferiori.
8.000 m
Nessuna intensità luminosa superiore a 90°.
7.728 m
La disposizione rispetta la classe di intensità
-0.500 m
luminosa G6.
0.0 °
La disposizione rispetta la classe degli indici di
0.000 m
abbagliamento D.6.
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Strada con Brera SAPT150 / Risultati illuminotecnici
Fattore di manutenzione: 0.80
Scala 1:258
Lista campo di valutazione
1
Campo di valutazione Carreggiata 1
Lunghezza: 30.000 m, Larghezza: 7.000 m
Reticolo: 10 x 6 Punti
Elementi stradali corrispondenti: Carreggiata 1.
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Classe di illuminazione selezionata: ME4b
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe:
Rispettato/non rispettato:
DIALux 4.10 by DIAL GmbH
(Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati.)
Lm [cd/m²]
1.11
≥ 0.75
U0
0.52
≥ 0.40
Ul
0.53
≥ 0.50
TI [%]
7
≤ 15
SR
0.52
≥ 0.50
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Strada con Brera SAPT150 / Rendering 3D
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Strada con Brera SAPT150 / Rendering colori sfalsati
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Strada con Brera SAPT150 / Campo di valutazione Carreggiata 1 / Osservatore 1 /
Isolinee (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 258
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 1.750 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME4b:
Lm [cd/m²]
1.11
U0
0.54
Ul
0.53
TI [%]
7
≥ 0.75
≥ 0.40
≥ 0.50
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
DIALux 4.10 by DIAL GmbH
Pagina 7
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Strada con Brera SAPT150 / Campo di valutazione Carreggiata 1 / Osservatore 2 /
Isolinee (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 258
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 5.250 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME4b:
Lm [cd/m²]
1.19
U0
0.52
Ul
0.76
TI [%]
6
≥ 0.75
≥ 0.40
≥ 0.50
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
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STRADA DI QUARTIERE
Indice
Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 100 *x=2 y=-1 CNR arg. sab.+ gr...
Scheda tecnica apparecchio
Via Dante con Brera CDO TT 150W
Dati di pianificazione
Risultati illuminotecnici
Rendering 3D
Rendering colori sfalsati
Campi di valutazione
Campo di valutazione Carreggiata 1
Osservatore
Osservatore 1
Isolinee (L)
Osservatore 2
Isolinee (L)
DIALux 4.10 by DIAL GmbH
1
2
3
4
5
6
7
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Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 100 *x=2 y=-1 CNR arg. sab.+ grafite / Scheda
tecnica apparecchio
Emissione luminosa 1:
Classificazione lampade secondo CIE: 100
CIE Flux Code: 39 79 98 100 75
A causa dell'assenza di simmetria, per questa
lampada non è possibile rappresentare la tabella
UGR.
Innovativo apparecchio per l'illuminazione stradale e nel contempo un'ottima
soluzione per l'arredo urbano e l'illuminazione di zone residenziali. Brera si
presenta con un design piacevole e moderno ed è stato progettato per
utilizzare lampade CDO-TT, Cosmopolis con reattori elettronici (una
sorgente luminosa con straordinarie caratteristiche di efficienza e resa
cromatica) e LED.
Brera garantisce un eccezionale risultato estetico grazie anche alla
possibilità di installazione a testa palo o a frusta senza accessori.Corpo: In
alluminio pressofuso.
Copertura: Apribile a cerniera in alluminio pressofuso in un unico pezzo. Con
gancio di chiusura in alluminio e con dispositivo di sicurezza contro
l’apertura accidentale.
Riflettore: OTTICA ANTINQUINA-MENTO LUMINOSO. In alluminio 99.85
stampato, ossidato anodicamente e brillantato. Possibilità di modificare il
fuoco della lampada.
Diffusore: Vetro temperato sp. 5 mm resistente agli shock termici e agli urti
(prove UNI EN 12150-1: 2001).
Verniciatura: Corpo colore grigio grafite e copertura a polvere poliestere
colore argento, resistente alla corrosione e alle nebbie saline.
Cablaggio: Alimentazione 230V/50Hz. Cavetto flessibile capicordato con
puntali in ottone stagnato ad innesto rapido, in doppio isolamento al silicone
sezione 1.0 mm2. Morsettiera 2P con massima sezione dei conduttori
ammessa 2.5 mm2.
Dotazione: Cablaggio posto su piastra asportabile con connettori rapidi per il
collegamento della linea e del bicchiere portalampada. Con filtro
anticondensa. Possibilità di fissare un interruttore crepuscolare.
Equipaggiamento: Durante la manutenzione la copertura rimane agganciata
mediante dispositivo contro la chiusura accidentale. Attacco rotante con
scala goniometrica di regolazione del corpo e sezionatore di serie.
Possibilità di cablaggio elettronico per versioni SAPT150/250
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Profilo strada
Carreggiata 1
(Larghezza: 7.000 m, Numero corsie: 2, Manto stradale: R3, q0: 0.070)
Fattore di manutenzione: 0.80
Disposizioni lampade
Lampada:
Flusso luminoso (Lampada):
Flusso luminoso (Lampadine):
Potenza lampade:
Disposizione:
Distanza pali:
Altezza di montaggio (1):
Altezza fuochi:
Distanza dal bordo stradale (2):
Inclinazione braccio (3):
Lunghezza braccio (4):
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Disano 1667 Brera Disano 1667 SAP-T 150 * X=3 Y=-1 CNR arg. sab.+
grafite
10590 lm
Valori massimi dell'intensità luminosa
per 70°:
271 cd/klm
13500 lm
per
80°:
21 cd/klm
168.0 W
per
90°:
0.00
cd/klm
un lato, in basso
Per tutte le direzioni che, per le lampade installate e utilizzabili, formano
30.000 m
l'angolo indicato con le verticali inferiori.
8.000 m
Nessuna intensità luminosa superiore a 90°.
7.728 m
La disposizione rispetta la classe di intensità
-0.500 m
luminosa G6.
0.0 °
La disposizione rispetta la classe degli indici di
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Fattore di manutenzione: 0.80
Scala 1:258
Lista campo di valutazione
1
Campo di valutazione Carreggiata 1
Lunghezza: 30.000 m, Larghezza: 7.000 m
Reticolo: 10 x 6 Punti
Elementi stradali corrispondenti: Carreggiata 1.
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Classe di illuminazione selezionata: ME4b
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe:
Rispettato/non rispettato:
DIALux 4.10 by DIAL GmbH
(Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati.)
Lm [cd/m²]
1.00
≥ 0.75
U0
0.52
≥ 0.40
Ul
0.53
≥ 0.50
TI [%]
7
≤ 15
SR
0.52
≥ 0.50
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1 / Isolinee (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 258
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 1.750 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME4b:
Lm [cd/m²]
1.00
U0
0.54
Ul
0.53
TI [%]
7
≥ 0.75
≥ 0.40
≥ 0.50
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
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Via Dante con Brera CDO TT 150W / Campo di valutazione Carreggiata 1 / Osservatore
2 / Isolinee (L)
Valori in Candela/m², Scala 1 : 258
Reticolo: 10 x 6 Punti
Posizione dell'osservatore: (-60.000 m, 5.250 m, 1.500 m)
Manto stradale: R3, q0: 0.070
Valori reali calcolati:
Valori nominali secondo la classe ME4b:
Lm [cd/m²]
1.08
U0
0.52
Ul
0.76
TI [%]
6
≥ 0.75
≥ 0.40
≥ 0.50
≤ 15
Rispettato/non rispettato:
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