Comune Regione patto per portare le authority europee

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Missione a Londra per Beppe
Sala. Che oggi, insieme all’ambasciatore italiano, incontrerà
il sindaco Sadiq Khan, un gruppo di imprenditori e soprattutto i vertici dell’Autorità delle
banche e dell’Agenzia dei medicinali: due authority europee
che hanno sede a Londra e che,
in chiave Brexit, Milano punta
a conquistare. L’obiettivo: un
trasferimento sull’ex area Expo. Il sindaco vuole battere sul
tempo la concorrenza delle altre città, da Parigi a Francoforte, che potrebbero essere interessate al trasferimento. L’operazione trova una sponda nel
governo Renzi e nella Regione
guidata da Maroni.
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Senza ancora sede definitiva e
dipendenti, ma con un costo
previsto di 2,8 milioni di euro
ogni anno: è la nuova Agenzia
di controllo del sistema socio sanitario lombardo. Oggi il regolamento del nuovo ente, che è stato creato dalla riforma della sanità dell’anno scorso ma finora
non è mai entrato in attività, arriverà in commissione Sanità.
L’agenzia, però, fino a settembre non sarà operativa.
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ULTIMO caso che non sarà sfuggito alla città è la promozione del genio olandese Escher: il lancio della
mostra in corso a Palazzo Reale sta viaggiando proprio in questi giorni su 18 autobus che attraversano molte
vie del centro. Ma è solo uno degli esempi di mezzi pubblici di Atm interamente “vestiti” da uno sponsor. Il fenomeno è ormai sempre più diffuso in città.
Bruxelles assolve la manovra
di Sea, gestore di Linate e
Malpensa. Non c’è stato alcun aiuto di Stato nella creazione di Airport Handling, decreta la Commissione Europea. Così anche i 359 milioni
di sanzione ancora pendenti
dal 2012 non andranno restituiti perché «non c’è continuità» tra le due società. La decisione europea ha una portata
più ampia, perché di fatto
chiude il contenzioso con Bruxelles che durava da quattro
anni.
Soddisfazione di Sea e di
Palazzo Marino che la controlla. Per Sea «è la soluzione per
assicurare il lavoro di 1.700
dipendenti — si legge in una
nota dell’azienda — . Questa
vicenda complessa si conclude senza licenziamenti e senza sanzioni, e con la conferma delle prospettive di sviluppo di Airport Handling».
Ora per la società che si occupa dei servizi di terra negli
scali milanesi proseguirà la
strada della privatizzazione.
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Il Viminale manderà a breve in
Lombardia altri 3mila dei profughi sbarcati al sud. E subito una
parte troverà spazio all’ex campo base di Expo. C’è infatti il sì
del governo, dopo il pressing di
Comune e prefettura e malgrado il no deciso del governatore
Roberto Maroni. Il Comune insiste sulla strada degli alberghi a
basso costo per ridurre l’assedio su Centrale e dintorni. Ma
in municipio 2 continuano le
proteste per i bivacchi all’esterno dell’hub.
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non può sospendere un suo insegnante dal lavoro durante un provvedimento disciplinare: «La decisione non spetta a
lui». È quanto ha stabilito il tribunale di Pavia che è intervenuto su un ricorso presentato da
un docente di musica che lavora in una scuola media di Cisliano, nell’hinterland milanese.
Una decisione destinata a far discutere il mondo dell’istruzione lombarda e che potrebbe
avere effetti a catena.
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ultimo caso che non sarà sfuggito alla città è
la promozione del genio olandese Escher: il lancio
della mostra in corso a Palazzo Reale sta viaggiando proprio in questi giorni su 18 autobus che attraversano molte vie del centro. Ma è solo
uno degli esempi di mezzi
pubblici di Atm interamente
“vestiti” da uno sponsor. Il fenomeno è ormai sempre più
diffuso in città.
Decorazione integrale, la
chiamano i pubblicitari. Non
più i classici cartelloni sulle
fiancate ma proprio la personalizzazione completa di un
mezzo per promuovere spesso il lancio di un evento o un
marchio. È l’alternativa al
grande telone sui palazzi in
via di ristrutturazione o alle
campagne pubblicitarie vecchio stile alle pensiline e nei
mezzanini del metrò. E a Milano, il tram sponsorizzato è
una tendenza che si sta consolidando.
Il vero exploit delle decorazioni integrali dei mezzi, specialmente sui tram un po’ meno su autobus e filobus, è stato nell’anno di Expo. Trainati
dal volano dell’Esposizione
universale sono state 200 le
vetture tra tram e autobus
che di media ogni mese hanno circolato contemporaneamente in tutto il 2015. È la società Igpdecaux la concessionaria alla quale Atm ha affidato questo settore, che in tutto
l’anno scorso dai mezzi decorati con sponsor ha fruttato
12 milioni di euro, incassati
poi per lo più dall’azienda di
trasporti. Un vero boom quello del 2015, sono state parecchie le aziende che hanno difatti voluto promuoversi per
le strade della città per raggiungere i milioni di turisti accorsi per il grande evento. Ma
un’eredità è rimasta. Perché
se nel 2014 la media mensile
era circa di 80 mezzi contemporaneamente in circolazione, dall’inizio del 2016 la media è salita a 120.
Il sistema funziona così. È
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la concessionaria che quando
viene contattata da un potenziale cliente si occupa di fare
un primo screening, si fa
quindi mandare i bozzetti della campagna itinerante per
una prima valutazione e, assieme ad Atm, decide poi di
dare il via libera. In media sono i tram i più gettonati nel
parco mezzi di Atm, in particolare sono le vetture Carrello, le più storiche, quelle che
hanno una maggior richiesta
da parte degli operatori, sono
le più caratteristiche e di solito quelle che girano nel centro storico.
I prezzi dell’operazione variano a seconda del periodo
dell’anno. Di solito quando la
città è piena, magari a settembre, o durante gli eventi
di grande affluenza come la
Settimana della Moda o il Salone del Mobile i costi salgono. Ma di media per 28 giorni
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di pubblicità itinerante un’azienda può spendere tra i 15
e i 20mila euro. Profumi, moda, casa, cosmetica sono i settori che normalmente vengono più pubblicizzati sui mezzi
della prima Cerchia, raccontano gli addetti ai lavori. Un
po’ perché si ritiene che il
pubblico che frequenta il centro sia il target migliore per
questi prodotti. Ma ultimamente stanno prendendo piede anche i lanci di importanti
mostre, come quella dedicata a Escher. E di campagne
per grandi eventi, come avvenne con la finale di Champions League dello scorso
maggio, e di quelle di alcune
associazioni: è il caso dei
tram che in questi giorni il
Fai, il Fondo Ambiente Italiano, ha scelto per promuovere
la propria attività.
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Brioschi, docente di
Marketing alla Bocconi, come valuta la pubblicità del
tram tutto sponsorizzato?
«Tra i vari mezzi di comunicazione a
disposizione è quello che sta crescendo
di più assieme alle pubblicità al cinema
prima del film. In Italia in generale nel
2016 il transit advertising è aumentato del 16 per cento».
Qual è il vantaggio di questa forma
di marketing?
«Il fatto che i mezzi siano itineranti
permette di garantire una maggiore copertura. Il cartellone è fisso e per vederlo il cliente deve per forza passare in
una certa zona, il tram invece gira e potenzialmente raggiunge molte più persone».
Sono molto efficaci, quindi?
«Sì, anche per il rapporto con i costi
dell’operazione, che sono abbastanza
contenuti. Al massimo in certi momenti dell’anno si arriva a 80mila euro per
un mese di promozione, costi relativamente contenuti rispetto ad altre forRIANNA
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me di comunicazione».
Ci sono dei limiti?
«Il limite è che nella pianificazione
complessiva di un’azienda non può essere la forma di comunicazione primaria ma solo complementare. È adatta a
campagne localizzate, non nazionali e
con target molto precisi».
Quali settori si prestano meglio a
questa forma di pubblicità?
«Si è cominciato con i beni di largo
consumo, dal profumo all’abbigliamento, per arrivare nell’ultimo periodo anche al lancio di eventi».
C’è il rischio di un eccesso?
«Il ruolo dell’amministrazione è importante per limitare un eccesso di colori e scritte fosforescenti, per dire, nelle
zone magari più storiche del centro».
Durerà questo fenomeno?
«È destinato a durare. Anche se ora
sta tornando importante anche il messaggio veicolato e non solo la sua forma».
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