JESI / L’AULA CONSILIARE DIVENTA LA BETLEMME JESINA: CRISTIANI E MUSULMANI CELEBRANO IL NATALE DELLA FRATELLANZA Sempre più nelle corsie di ospedali e ambulatori siamo chiamati a confrontarci con uomini e donne che, oltre alla differenza linguistica, si pongono in un modo diverso dal nostro verso la malattia. Convegno il 6 ottobre 2016 a Jesi promosso dall’Asur Marche con la Diocesi di Jesi. Il c iclo d i q uattordici l ezioni è o rientato a d abilitare i p artecipanti a ll’incontro significativo c on p ersone d i r eligioni d iverse da q uella c attolica, c on p articolare riferimento a lle t radizioni p resenti n el n ostro territorio. Per f ar q uesto t raccia l e l inee e ssenziali d i ciascuna r eligione p resa i n e same, rimandando a u n u lteriore a pprofondimento e s tudio p ersonale. LANNING 1° incontro: cenni sul concetto di ‘Religione’ e su quello problematico di ‘Storia delle Religioni’. Il dialogo interreligioso dalla Nostra aetate all’Evangelii gaudium 2 e 3° incontro: l'Islam e il suo Corano 4 e 5° incontro: l'Ebraismo come ortoprassi 6° incontro: la ‘Via’ orientale, l'Induismo 7° incontro: una religione senza Dio, il Buddhismo 8° incontro: la filosofia del Taoismo 9° incontro: la religione del sincretismo contemporaneo, il candomblé afrobasiliano 10° incontro: le religioni dei popoli indigeni e lo Sciamanesimo 11° incontro: la religione de-­‐strutturata da Rousseau al laboratorio della religione americana 12° incontro: la cattedra dei non credenti e il Cortile dei Gentili 13° incontro: il futuro delle religioni e gli organismi internazionali di rappresentanza. La pace, la salvaguardia del creato, la libertà religiosa e i diritti dell’uomo. Il rapporto fra religioni e potere politico 14° incontro: conclusioni e bilancio. Per Cicerone -­‐leg indica LEGGERE i segni, osservare I DOVERI RELIGIOSI (affine al greco parateresis) Per Servio –lig sta per LEGARE, collegare, unire l'uomo e Dio (ricordiamo che per Giuseppe Mazzini la religione universalizza e collega) Esiste ancora la religione come realtà collettiva uniforme? —  Già alla fine dell'Ottocento si parlava di un declino della religione come fenomeno collettivo. —  Oggi, nelle democrazie avanzate, si assisterebbe alla affermazione di religioni individuali, verso l’avvento di una religione destrutturata, invisibile, del sé. Già Bergson parlava di una religione statica, basata sull' abitudine e il conformismo sociale, ed una religione dinamica fondata sul rapporto diretto con Dio. —  Anche per il padre della logoterapia Frankl ci stiamo avvicinando ad una religione sempre più personale (quasi secondo il motto «tutto intorno a me»). —  Siamo al trionfo di una religione senza dogmi e senza culto che si celebra nell'intimo e, sul piano pratico, nei doveri eterni? È la religione di Rousseau che ritroviamo anche in Madame Bovary di Flaubert. Lo stesso Hume affermava che tutta la religione coincide con l'esercizio della sola virtù. —  Del resto, un’essenzializzazione della religione era già in Giacomo 1,27 e Mt 19,29: visitare orfani e vedove e conservarsi puri dal mondo. Questa sarebbe per Rousseau la pura e semplice religione del Vangelo —  La modernità attacca la religione (per Nietzsche la religione è la crocifissione dell'uomo e della sua libertà). Essa muore allorché al suo interno il dogmatismo trasforma il mito in un avvenimento storico reale, facendole perderebbe la capacità di simbolizzazione e di dare un senso al tutto. —  Per Freud abbiamo una storia dell'umanità suddivisa in tre fasi: animistica, religiosa e scientifica. Solo nella terza l’umanità acquisterebbe attraverso la conoscenza quella potenza sulla realtà che in precedenza era stata rimessa agli dei e alla magia. —  La modernità ha relegato la religione nello spazio non-­‐pubblico (divieto in nome della laicità dei simboli religiosi). —  Ma la religione non è per sua natura antropologica e sociologica, prima che pneumatica, un atto di testimonianza e dialogo con il mondo esterno? Per Benedetto XVI, la religione purifica e getta luce circa l'applicazione della ragione, specie per quanto riguarda i principi oggettivi della morale. Per Pio XII la religione aiuta gli uomini a capirsi e a capire. Dunque, se così, non può ridursi a fatto privato, di significazione privata. —  Nel documento conciliare Dignitatis humanae (1965) al paragrafo 3c è scritto che la religione consiste nel suo libero esercizio di atti con i quali l'uomo si dirige immediatamente verso Dio. C'è un atto preliminare che è il diritto e dovere per ogni uomo di cercare la verità in materia religiosa (3 a). —  Con la Costituzione italiana secondo gli articoli 7 e 8 si parla di una confessione organizzata avente un proprio statuto e rapporti sociali verso l’esterno. Articolo 7 «Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.» Articolo 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. —  È difficile parlare di storia delle religioni, perché il concetto di storicità e di evoluzione mal si concilia con la pretesa veritativa della religione nella sua astoricità. A. Loisy (Il problema delle origini cristiane, 1911-­‐1913) ci ricorda che tutto è evoluzione; anche la religione è evoluzione di una sua potenza vitale che la spinge continuamente a progredire. Metodo storico-­‐positivo (come è fatta la religione, come nasce, come cambia?) Metodo fenomenologico-­‐ermeneutico (che senso ha per me la sua verità ultima, la sua forma essenziale al di là della molteplicità?) Metodo antropologico (cosa fa fare la religione e come struttura e cementa in modo funzionale la società?) Sono circa 1 milione e 700mila (compresi gli irregolari, i minori e i neonati), meno di un terzo del totale degli oltre 5 milioni di stranieri in Italia. Le regioni con le più alte percentuali di presenza musulmana, ossia al di sopra del 30% (tra gli immigrati residenti e in proporzione alla popolazione) sono: Lombardia, Emilia Romagna, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Sicilia, Piemonte, Marche, Umbria.