UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Facoltà di Ingegneria
Gestione dell’Informazione Aziendale
prof. Stefano Pedrini
Information Management
GIA-L02 prima parte
Sommario della lezione
Competitività e Information Management
– Natura delle Informazioni e Organizzazione dei dati
– Integrazione dell’Informazione Aziendale nell’analisi
dei processi
– Evoluzione di Sistemi informativi verso sistemi
integrati nativi e gestione della base dati
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Information Management – Natura delle informazioni
 I bisogni di informazioni sono simili per ogni impresa e organizzazione
anche se il dettaglio della loro natura può apparire molto diverso.
 Le informazioni per loro natura sono classificabili in :
• non quantitative
– raccolte da osservazioni ed azioni
• quantitative
– esprimibili mediante numeri (indicatori economici e di
performance)
– informazioni amministrative
» contabili
» non monetarie (KPI)
Fonte Sistemi di Controllo
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Una classificazione delle informazioni
Informazioni
consistono di
Informazioni quantitative
Informazioni non quantitative
consistono di
Informazioni monetarie
Informazioni non monetarie
consistono di
Informazioni
operative
Informazioni
di bilancio
Informazioni
per il management
Informazioni
fiscali
Operating
information
Financial
Accounting
Management
Accounting
Tax
Accounting
Fonte Sistemi di Controllo
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Information Management– Natura delle informazioni
 Le Informazioni Operative
– Informazioni necessarie per le attività di un’organizzazione.
– Sono la principale fonte di dati elementari sulla quale si basano la
contabilità direzionale, il bilancio e la contabilità generale.
 Le Informazioni di Bilancio
– Informazioni utilizzate dal management e dagli azionisti e in generale
da tutti gli stakeholder relative alla prestazione economico - finanziaria
dell’impresa.
 Le Informazioni di Contabilità Direzionale
– Il management è interessato a disporre di sintesi che abbiano alla base
informazioni analitiche, non a conoscere i singoli dettagli.
– Il management si affida alla sintesi delle informazioni per le attività
decisionali di programmazione (piano azioni e budget),
implementazione e controllo (PDCA, MBO).
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Information Management – Flusso
 Ogni flusso reale (beni) e finanziario (capitali) tra attori economici (imprese)

genera un flusso di informazioni inerenti ai passaggi di beni e di denaro.
Il vantaggio competitivo delle imprese dipende quindi dalla capacità di mettere
in connessione le informazioni generate e di saperle elaborare per produrre
nuove informazioni per finalità diverse.
FLUSSO INFORMATIVO
impresa
FLUSSO BENI
impresa
FLUSSO FINANZIARIO
FLUSSO INFORMATIVO
Fonte Management Information System
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Information Management – Competitività
 Cambia il modello di impresa:
Le imprese sono oggetto di un una forte pressione competitiva dovuta a:
– Ciclo di vita del prodotto ridotto
– Sviluppo veloce delle tecnologie e loro applicazioni
– Clienti più esigenti (flessibilità e gestione dell’informazione strutturata)
– Sviluppo delle comunicazioni e scambio delle informazioni globale e
veloce (ridotti tempi di risposta)
– Trade off Reach e Richness (mailing list, struttura vendite, internet)
 Dai Dati all’Informazione - Competenza verso la Competitività.
– Ogni impresa è in grado di sviluppare una mole di dati ogni giorno.
– Organizzare i dati e dare loro un valore (Business Intelligence e
Management Information System) per ottenere informazioni.
– Maggiore è la capacità dell’impresa di sfruttare i dati per creare
informazioni che aiutino le decisioni, maggiore è la probabilità di
successo nel mercato.
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Information Management – Competitività
 Senza conoscere gli obiettivi e come misurare i risultati il management
potrebbe agire con azioni non in linea con le strategie (è necessario
sviluppare la COMPETENZA)
INTEGRAZIONE
Competenza
Conoscenza
Informazione
Dato
Piramide della competenza
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Information Management – Competitività
 Il primo livello rappresenta la moltitudine di dati ancora tutti da
organizzare.
 Il secondo livello rappresenta le informazioni derivanti dai dati accorpati
e organizzati.
– Le informazioni non sono quindi da intendersi un semplice archivio
di dati ma dati organizzati e finalizzati ad un obiettivo (pianificazione,
azione, gestione e controllo).
– Organizzare i dati per ottenere le informazioni diventa uno
strumento indispensabile verso la riduzione del lead time nel
processo decisionale (DSS)
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Information Management – Competitività
 Il terzo livello rappresenta l’uso dell’informazione (conoscenza dei
processi).
– Vale a dire il processo di elaborazione interpretativa
dell’informazione con lo scopo di applicare azioni atte a modificare i
dati (misura dei risultati) da cui essa ha origine per migliorare le
performance del processo.
– Interpretare ed applicare in modo operativo le informazioni (COME
utilizzare le informazioni?) per attuare le azioni atte a migliorare e
controllare i processi e rendere l’impresa competitiva sul mercato.
 Il quarto livello è la competenza che significa prendere coscienza delle
informazioni (PERCHE’ servono determinate informazioni?) per
acquisire competenza
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Information Management – Competitività
 La competitività dell’impresa si misura
– da come ha organizzato i dati
– dal livello di integrazione che essa è stata in grado di sviluppare
– da quanto le informazioni generate siano a supporto delle decisioni
– da come accresce il vantaggio competitivo con processi decisionali
più rapidi e riduzione dei costi con accesso alle informazioni ai livelli
intermedi
– da come sia in grado di passare da una realtà “burocratica” ad una
“adhocratica”. Dove le persone sono fortemente responsabilizzate
verso un risultato comune
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Information Management – Competitività
 Diventa fondamentale quindi definire le procedure di raccolta dei dati
ed un efficace approccio di analisi per focalizzare i risultati e gli obiettivi
– Quali dati si sono raccolti fino ad ora (e con quali strumenti)
– Quali dati si devono raccogliere
– Quali decisioni vengono prese in funzione dei dati raccolti
– Con quale frequenza si sono raccolti
– Come devono essere raccolti e memorizzati
– Come devono essere accorpati e presentati
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Information Management – Sistema Informativo
L’informazione è l’output del processo di elaborazione del dato.
Il dato componente elementare, che deve essere organizzato e trasformato
in output utile  informazione.
 L’informazione è un insieme di dati organizzati per poter essere utilizzati
dal processo decisionale aziendale e deve
caratteristiche:
avere
le
seguenti
– Affidabile (contenuto) per soddisfare le esigenze e problemi
specifici nell’ambito dei sistemi di supporto alle decisioni (DSS)
– Tempestiva (tempo) per consentire rapide decisioni e soluzioni al
problema
– Disponibile (luogo) dove serve, dove cioè si devono prendere le
decisioni
– Semplice (forma) nelle modalità del suo utilizzo
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Information Management – Sistema Informativo
 Il sistema informativo è lo strumento:
– attraverso il quale si producono e si gestiscono i flussi informativi
necessari alle attività di tutte le unità organizzative dell’impresa
– di raccolta e di organizzazione del dato, il collettore tra i processi
aziendali interni (intra-aziendali) ed esterni (inter-aziendali)
– di automazione dei processi
– di controllo delle decisioni
 Gli elementi che costituiscono il sistema informativo sono:
– L’insieme dei dati significativi che descrivono l’impresa
– Le procedure utilizzate per la raccolta e la distribuzione dei dati
– Le risorse utilizzate (umane e tecnologiche)
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Information Management – Sistema Informativo
 Agli inizi degli anni 60 i sistemi EDP (Electronic Data Processing



systems) hanno avuto il loro sviluppo come strumenti a supporto delle
applicazioni di tipo contabile e amministrativo
Gli EDP si sono poi orientati anche verso le procedure operative e non
solo verso quelle amministrative dando vita al Sistema Informativo per le
attività operative (SIO). Dalle competenze amministrative i sistemi
informativi hanno allargato la propria competenza verso le procedure
operative aziendali creando il Sistema Informativo Operativo.
Dall’esigenza di pianificare, programmare e controllare le attività
aziendali sono nati i Sistemi Informativi Direzionali (SID). Pianificazione,
programmazione e controllo delle attività aziendali hanno implicato la
creazione di strumenti a supporto delle attività creando il Sistema
Informativo Direzionale.
Il Sistema Informativo Aziendale (SIA) è scomposto in due sottosistemi:
• Sistema Informativo Operativo (SIO)
• Sistema Informativo Direzionale (SID)
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Information Management – Sistema Informativo
 La funzione primaria del sistema informativo è supportare chi, nei propri ambiti
di competenza, fa funzionare l’azienda o parte di essa attraverso la propria
attività.
Alta
Direzione
Attività
Strategiche
Direzione
Funzionale
AttivitàTattiche
Personale
Esecutivo
Attività Operative
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Information Management – Sistema Informativo
 I sottosistemi SIO e SID possono scomporsi in
– sotto sistemi funzionali
• Funzioni (sottosistema commerciale, sottosistema produzione,
etc. etc.)
– sotto sistemi di processo
• Processi (sottosistema gestione ciclo attivo e sottosistema
gestione ciclo passivo, gestione offerte commerciali, gestione
progetto sviluppo prodotto)
 Il criterio di scomposizione Operativo e Direzionale ci aiuta anche a
comprendere meglio le due macro classi dei prodotti applicativi:
• ERP (gestione)
• Business Intelligence (misura)
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Information Management – Sistema Informativo
PER FUNZIONI (verticalizz.)
SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE
SISTEMA
INFORMATIVO
OPERATIVO
SISTEMA
INFORMATIVO
DIREZIONALE
PER PROCESSI (trasversalità)
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Information Management – Sistema Informativo Operativo
Il Sistema Informativo Operativo
 E’ un sottosistema che ha come obiettivo quello di rilevare ed integrare i
dati dell’area operativa aziendale da cui sono generati:
– all’interno dei processi operativi aziendali (processo di
trasformazione del semilavorato)
– fra differenti processi o sottoprocessi dello stesso sistema aziendale
(vendite, acquisti, etc. etc.)
– fra processi operativi appartenenti a sistemi diversi (clienti, fornitori,
outsourcing)
 Il concetto “operativo” riferito al processo fa diretto riferimento alla
natura delle attività che costituiscono il processo e che hanno come
caratteristica comune la standardizzazione. (attività operative std)
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Information Management – Sistema Informativo Operativo
SISTEMA INFORMATIVO
OPERATIVO
INFORMAZIONI
INTRAPROCESSO
(dalla materia prima al
prodotto finito)
Cicli di trasf.
INFORMAZIONI
INTERPROCESSO
ALL'INTERNO DELLA
STESSA AZIENDA
(commerciale,
acquisti, logistica,
produzione)
DI AZIENDE
DIVERSE (cliente,
fornitore,
outsourcing,
azienda distribuita)
REPORT OPERATIVO
Supply Chain
Fonte Management Information System
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Information Management – Sistema Informativo Operativo
 Il SIO ha quindi la funzione di rilevazione dei dati, produzione delle
informazioni per alimentare data base in relazione all’area operativa
origine del dato.
 Le informazioni di tipo operativo elaborate da un Sistema Informativo
Operativo (SIO) sono:
– Anagrafiche: (dati)
– Descrivono la proprietà degli oggetti (macchinari, prodotti) e
dei soggetti (clienti e fornitori)
– Transazioni: (flussi/cicli – processi e procedure)
– Contratti, trasformazioni, movimentazioni e certificazioni
contabili
– Pianificazione e Programmazione delle operazioni: (risorse)
– Pianificazione e programmazione della produzione, piano
principale di produzione
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Information Management – Sistema Informativo Operativo
 Per comprendere la logica che sta alla base delle dinamiche del Sistema
Informativo Operativo, si usa scomporlo in aree funzionali distinte per
individuare le sottofunzioni svolte da ciascuna area funzionale ed
individuare così le applicazioni a supporto per ognuna di esse, quali:
– mercato
– logistica e produzione
– R&D e ingegneria di processo
– amministrazione e controllo
– risorse umane
SIO
DB OP
Mercato
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Logistica
Engineering
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CdGe
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Information Management – Evoluzione SIO
Applicativi distinti
non interconnessi
MRP
(Material
Requirements Planning)
MRPII
(Manufactoring
Resource Planning)
ERP
(Enterprise
Resource Planning)
SCM
(Supply Chain Mng)
CRM
(Customer
Relationship Mng)
40 anni di informatizzazione delle applicazioni operative nelle aziende manifatturiere
Fonte Management Information System
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Information Management – Sistema Informativo Direzionale
 Il Sistema Informativo Direzionale supporta le attività di management
volte sia alla gestione e al controllo dei processi, basate su strumenti
quali il budget ed i report direzionali, che a porre in essere interventi
correttivi sulle azioni per il raggiungimento dell’obiettivo attraverso
strumenti decisionali di medio e lungo periodo.
 Le informazioni di tipo quantitativo non momentario su cui si basa il
Sistema Informativo Direzionale sono gli Indicatori chiave di processo
(KPI) che misurano le prestazioni aziendali e i Fattori Critici di Successo
(CFS) che misurano la strategia.
 Il SID fa da contraltare al SIO e fornisce al management informazioni di
livello superiore (sintesi) filtrando le informazioni operative di I livello
che vengono gestite dal SIO.
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Information Management – Sistema Informativo Direzionale
 Come per il SIO esiste la scomposizione funzionale così per il SID esiste la
scomposizione, legata alla finalità del sistema, vale a dire prospettiva
strategica e gestionale.
 L’output del SID è un reporting di natura contabile (informazioni
quantitative monetarie) integrato da un reporting di natura extracontabile (informazioni quantitative non monetarie).
 Spesso i dati contabili si dimostrano insufficienti per monitorare tutte le
dinamiche aziendali (natura consuntiva e preventiva del dato)
 Il SIO interagisce con il SID poiché il SID elabora gli obiettivi ed il SIO
fornisce il feedback sui risultati ottenuti nel raggiungimento degli stessi.
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Information Management – Sistema Informativo Direzionale
SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE
REPORT
CONTABILE
REPORT
DIREZIONALE
BUSINESS
DECISION SYSTEM
Fonte Management Information System
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Information Management – Sistema Informativo Direzionale
 Il sottosistema di Reporting del SID ha la finalità di informatizzare la
fase gestionale del controllo e quella di alto livello dedicata al decision
system. Gli strumenti che costituiscono un supporto di questo
sottosistema sono definiti Management Information System (MIS)
 Un qualunque sistema MIS deve poter interagire con il SIO. I sistemi di
DataWarehousing e le tecnologie On Line Analytical Processing (OLAP)
supportano questo scambio di flussi informativi.
 Un reporting di tipo contabile ed extracontabile deve poter interagire con
il SIO (in particolare area operativa amministrazione) per poter produrre
informazioni quali; Finanziarie, Rendiconti Economici e Transazioni
contabili per evidenziare punti critici dei processi
Fonte Management Information System
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Facoltà di Ingegneria
Information Management – Sistema Informativo Direzionale
 Il sottosistema di supporto alle decisioni può essere suddiviso a sua
volta in due sotto aree:
• DSS Decision Support Systems
• EIS Executive Information Systems
 I DSS, hanno la finalità di supportare il management nel breve/medio
periodo nelle fasi decisionali in relazione ad eventi non deterministici e
determinabili a priori. Non esistono procedure standard ma modelli
analitici. In generale raccoglie informazioni interne dal SIO e dal MIS ed
esterne dal mercato (prezzi e competitors)
 Gli EIS supportano il management nel medio/lungo periodo nelle fasi
decisionali destrutturate caratterizzate da numerosi obiettivi spesso in
conflitto. Raccoglie informazioni da SIO, DSS oltre che esterne di
carattere economico, legislativo e tecnologico
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Information Management – Evoluzione SID
Reporting contabili
Reporting contabili
ed extracontabili
Supporto alle decisioni
(DSS)
Sistemi Esperti
40 anni di informatizzazione delle applicazioni direzionali nelle aziende manifatturiere
Fonte Management Information System
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Information Management – Integrazione SIO
 I Sistemi Informativi Operativi si sono evoluti passando da Sistemi basati
su applicativi non interconnessi a Sistemi Integrati.
 Questa genesi ripercorre le metodologie in essere per la rivisitazione dei
flussi dell’informazione all’interno di un’impresa.
– Per funzioni
– Per processi
Funzioni
• si intendono
– le operazioni di gestione omogenee dal punto di vista
economico e tecnico
– le conoscenze necessarie per lo svolgimento delle attività
• la gestione per funzioni è il sistema di attività ed operazioni
realizzate in azienda da unità organizzative predefinite
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Information Management – Integrazione SIO
 Le aree funzionali sono distinte in:
– Aree funzionali operative
» Caratteristiche (Mkt; R&S; Prod; Log)
» Integrative (Fin; Org; HR)
– Aree di informazione e controllo
» Amministrazione
» Pianificazione Strategica
» Controllo di gestione
» Sistema Informativi
 I limiti di un approccio per funzioni :
» Focus sulla specializzazione
» Mancanza di un meccanismo di coordinamento
» Debole apporto alla creazione del valore
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Information Management – Integrazione SIO
 Al concetto di funzione e di struttura per funzioni si affianca il concetto di
processo e di gestione ed organizzazione per processi.
Processo
• si intende un insieme di attività che partendo da input definiti
portano ad un output che è l’oggetto di scambio tra l’impresa ed il
mercato; servizio/prodotto (valore per il cliente) (modello IPO)
• per ogni insieme di processi vi sono i macroprocessi che
rappresentano le linee operative fondamentali della filiera delle
attività (produzione, logistica, vendita e sviluppo prodotto)
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Information Management – Integrazione SIO
 Per ogni macroprocesso si identificano differenti aggregazioni (livelli) di
attività:
 Subprocesso (commerciale  pubblicità e promozioni)
 Segmento (pubblicità e promozione  pubblicità)
 Macroattività (pubblicità  vari mass media)
 Operazioni elementari (contratti e negoziazione)
 In sintesi il processo è una somma di attività finalizzate ad un obiettivo
(oggetto del valore). Per raggiungere l’obiettivo vanno gestiti gli input e
garantite le risorse
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Information Management – Integrazione SIO
FUNZIONI
MKT/COM
•Promozio
R&D
•Programmaz •Nuovi
ione della
produzione
•Approvvigio
namento e
ricevimento
materia prima
•Ordini
interni e
controllo
avanzamento
della
produzione
prodotti,
NPI
nuovi
processi
•Innovazi
one e
tecnologia
AMM e CdG
•Costi
operativi e
contabilità
industriale
•Contabilità
generale
PERSON.
FINAZA
•Formazi •Gestion
one
e delle
•Progetti fonti
MBO
•Politica
di
incentivaz
ione
SOTTO FUNZIONI
ni e analisi
di mercato
•Previsione
vendite
•Acquisizio
ne ordini
cliente
•Carico ed
evasione
ordini
PROD
PROCESSI
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Information Management – Integrazione SIO
 Un’impresa può quindi essere rappresentata per processi prescindendo


dalla struttura adottata.
La definizione e la mappatura per processi risulta essere più complessa
rispetto alla mappatura per funzioni comunque influenzata dalle
specificità aziendali
Un’ impresa può migliorare le sue performance modificando la logica
gestionale da una prospettiva funzionale ad una prospettiva per
processo.
» Ciclo attivo
» Ciclo passivo
» Processo amministrazione
» Processo progettazione
» Processo di trasformazione
» Processo delle vendite
» …….
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Information Management – Integrazione SIO
 Le imprese si sono trovate ad operare in mercati sempre più competitivi
caratterizzati dalla globalizzazione e dalla concorrenza (secondo nuovi
fattori fondati sulla flessibilità e tempi di risposta del servizio piuttosto
che su fattori qualità / prezzo).  Tale scenario ha implicato per molte
imprese un adeguamento del sistema di generazione e distribuzione
delle informazioni con l’obiettivo di integrazione e gestione trasversale
dei processi.
 Dai sistemi ad integrazione di ciclo CRP, MRP, MRPII basati
sull’integrazione tra diverse unità funzionali dello stesso processo, ai
sistemi integrati nativi.
 Dal punto di vista dell’offerta si è assistito negli anni all’evoluzione e
affermazione dei Sistemi Aperti Scalabili
 Dal lato della domanda l’interesse è stato rivolto ai Sistemi Integrati
nativi (ERP)
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Information Management – Integrazione SIO
 I sistemi aperti scalabili sono ambienti di elaborazione che utilizzano
prodotti tra loro funzionalmente integrabili e sostenuti da specifiche
standard. Si intendono scalabili nel termine di modularità e crescente
capacità del sistema
 I sistemi integrati nativi si traducono nelle piattaforme gestionali ERP
(Enterprise Resource Planning) come soluzione ai problemi di
integrazione della pianificazione delle risorse aziendali. A differenza dei
sistemi ad integrazione di ciclo, i sistemi ERP non richiedono
aggregazioni successive poiché sono sistemi integrati nativi.
 I sistemi ERP integrano tra loro le principali funzioni aziendali,
dall’amministrazione, alla finanza, dalla produzione alle vendite, con
l’obiettivo di pianificare, gestire e controllare tutte le risorse.
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Information Management – Sistema Informativo - ERP
 I sistemi ERP permettono:
– correlazione delle procedure operative (integrazione delle attività)
– visibilità sui processi (comunicazione)
– informazioni aggiornate (processi decisionali)
 Le caratteristiche principali di un sistema ERP sono:
– flessibilità
– modularità (finance, controlling, sales, material mng, production
planning)
– personalizzazione
in
funzione
dei processi aziendali
– integrazione (interfacciabilità)
SAP - Business Management Software Solutions Applications and Services
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Information Management – Sistema Informativo - ERP
 I SIO di tipo tradizionale sono stati costruiti con il principio dei sistemi
interoperativi a moduli (ad integrazione di ciclo). Ogni applicazione si
appoggia su archivi propri e non integrati con conseguente possibile
ridondanza dei dati.
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VENDITE
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PRODUZIONE
DATABASE
PROD.
MAGAZZINO
DATABASE
COMM.
DATABASE
AMM.
CONTABILITA'
DATABASE
MAG.
SIO
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Information Management – Sistema Informativo - ERP
 Ai SIO di tipo evoluto ha contribuito la creazione di database di dati

integrati ai quali possono accedere più applicativi.
In ciascuna attività ogni risorsa accede ad un archivio condiviso e gestito
dal DBMS (DataBase Management System) che agisce come interfaccia
fra i programmi applicativi e il data base.
SIO
MAGAZZINO
VENDITE
PRODUZIONE
DATABASE
(ARCHIVIO
LOGICO
INTEGRATO)
CONTABILITA'
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Information Management – Sistema Informativo - ERP
 Il database ha la funzione di un “grande contenitore” di dati e necessita di



un supporto che organizzi il dato.
La parte organizzativa la svolgono i sistemi di gestione del database,
DataBase Management System (DBMS)
I database così organizzati costituiscono un’unica base logica di dati a cui
accedono i diversi applicativi
Dal DBMS al RDBMS (Relational DBMS) gestione integrata delle risorse e
non solo database unificato (MRP  ERP)
 I database sono quindi intesi come organizzazione integrata dei dati a cui
diversi applicativi possono accedere a seconda delle specifiche esigenze
e possono essere strutturati in differenti modelli:
– gerarchico
– a rete (reticolare)
– relazionale
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 Il database gerarchico presenta i dati organizzati in una struttura ad

albero. Per accedere ad un dato si parte dalla classificazione a cui esso
appartiene. L’informazione viene suddivisa in segmenti (attraverso gli
indirizzi). La ricerca del dato avviene top - down passando
attraverso sottocategorie di appartenenza (classificazioni e
segmenti)
Il database di tipo gerarchico è utilizzato nei casi in cui i dati
presentano legami stabili e riconosciuti
VENDITE CLENTI
Classificazione
I segmento
II segmento
Dato
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NORD
EUROPA
SUD EUROPA
ITALIA
EST EUROPA
EXTRA CEE
SPAGNA
VENDITE
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 Il database reticolare permette un accesso al dato sia top-down che
buttom–up. (logica padre/figli). Il modello reticolare incontra il suo
limite quando le relazioni si complicano in relazioni molti a molti
IMPIANTO 1
PRODOTTO A
IMPIANTO 2
PRODOTTO B
IMPIANTO 3
PRODOTTO C
PRODOTTO D
 I limiti dei due modelli precedenti vengono superati con il modello
database relazionale. I dati sono organizzati in tabelle a due
dimensioni (campi (dati elementari) e record (le occorrenze)). Ad
esempio tabelle fornitori/componenti oppure clienti/prodotti
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 Nel modello relazionale l’organizzazione del dato è garantita

dall’integrazione dei dati inseriti nelle tabelle correlandoli con relazioni.
Le tabelle del modello sono divisi in due tipologie:
• Tabella dei fatti: una per ogni oggetto di business (evento da
misurare) in analisi (es. vendite) contenente attributi (dimensionali e
descrittivi) e informazioni numeriche (misura) che assume l’oggetto in
funzione delle dimensioni (attributi) scelte, ad esempio: oggetto di
business  vendite; dimensione scelta  prodotto; la tabella dei fatti
conterrà il valore (misura scelta) (prezzo, costo e quantità) del prodotto
venduto.
• Tabella delle dimensioni: una per ogni dimensione (non descrittiva)
d’analisi degli oggetti considerati. Le dimensioni collocano il fatto nello
spazio e nel tempo e dicono a cosa esso si riferisce. Sono le chiavi di
lettura del fatto (esempio: dimensione tempo; dimensione prodotto;
dimensione unità organizzativa). Per ogni dimensione vi sono gli
elementi (esempio; codici prodotti, linee di prodotto, giorno mese anno,
allocazione geografica, funzione)
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• Le tabelle delle dimensioni infine includono una colonna i cui valori
identificano in modo univoco ogni riga della tabella  chiave
primaria. Le chiavi primarie consentono di correlare i dati condivisi
da più tabelle per generare un output che sia il risultato
dell’interazione righe colonne di ogni tabella (esempio: tabella dei
fatti  vendite per prodotto; tabella delle dimensioni  prodotti;
elementi  codici prodotto; chiave primaria  prodotti;
correlazione tra le due tabelle è la chiave primaria prodotto)
• La colonna i cui valori si riferiscono alla chiave primaria di un’altra
tabella è detta chiave esterna (esempio: la tabella delle dimensioni
(prodotti) contiene la colonna chiave primaria che mette in relazione
la tabella delle dimensioni (prodotti) con la tabella dei fatti (vendite)
per la quale la chiave primaria diventa chiave esterna.
• Ogni tabella dei fatti contiene un colonna di chiave esterna per la
chiave primaria di tutte le tabelle dimensioni ad essa correlate. La
combinazione di queste chiavi esterne definisce la chiave composta
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 I Sistemi Informativi Integrati permetto di operare con un insieme di dati



intesi come input di molteplici processi aziendali e destinare gli output a
molteplici soggetti operativi in ottica di gestione unitaria ed organizzata
del dato.
La gestione unitaria e correlata del dato consente di generare
informazioni utili a diversi soggetti operativi ed è presupposto
indispensabile per la costruzione di strutture dati flessibili.
Il passaggio dai metodi di gestione del dato di tipo tradizionale,
caratterizzati da una duplicazione delle rilevazioni, ad un sistema
integrato ha permesso di avere come risultato un sistema in grado di
produrre output standard e allo stesso tempo interrogazioni ed analisi
mirate e specifiche.
Tuttavia anche il modello relazionale presenta alcuni limiti fra i quali
quello di gestire solo dati elementari e non documenti (dati
memorizzati in modo semplice che richiedono metodologie applicative di
estrazione del dato)
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 Questo limite è stato superato con le applicazioni che gestiscono
documenti (database ad oggetti)
 Lo stesso vale per i database relazionali che hanno inglobato dati
complessi passando dalla visione per dati alla visione per dati e
documenti
• DataWarehousing multidimensionali per applicazioni OLAP che
superano un altro limite dei DB tradizionali relazionali, vale a dire
quello di riferirsi solo alle transazioni operative (On Line
Transaction Processing)
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 Il concetto di DataWarehouse viene proposto per la prima volta da Barry
Davlin e Paul Murphy nel 1988. Attraverso il loro articolo pubblicato
sull’IBM System Journal definiscono il datawarehouse come
“un singolo, completo e consistente deposito di dati, ottenuti da diverse
fonti e resi disponibili agli utenti in maniera da poter essere
immediatamente fruibili”
 Caratteristiche dei dati contenuti all’interno di un DWH:
• Tematici per soggetto;
• Integrati;
• Temporali;
• Permanenti.
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Livello 4
Livello 3
Livello 2
Livello 1
Livello 0
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 Ciclo attivo semplificato
•
•
•
•
•
•
•
Ricevimento ordini cliente
Invio ordine a magazzino
Analisi giacenze
Ordini interno di produzione del prodotto finito
Carico/Scarico del prodotto finito da magazzino e spedizione
Fatturazione
Incasso credito commerciale
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 Ciclo passivo semplificato
•
•
•
•
•
Invio ordine d’acquisto
Ricevimento materiale in magazzino
Carico a magazzino
Fattura d’acquisto
Pagamento debito verso fornitore
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Information Management – Sistema Informativo Direzionale
 IL SID ha il compito di supportare le attività svolte dal management nel
medio/lungo periodo producendo, come output, reporting a supporto
delle attività di controllo e gestione di tipo direzionale e strategico.
 Le informazioni (di tipo quantitativo non monetario) gestite dal SID sono
dette indicatori, in quanto misure delle performance aziendali derivate
dalle mappature dei processi.
 Scopo del SID è quello di sintetizzare le informazioni selezionandole
attraverso sistemi di indicatori bilanciati (BSC). Il reporting così
strutturato assume il ruolo di strumento sia di misura delle prestazioni
che di supporto alle decisioni.
 Il SID risulta essere di fatto costituito da un insieme di rilevazione dati
sui processi organizzati
Intelligence (BI).
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attraverso
strumenti
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definiti
Business
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 La Business Intelligence come strumento di misura dei processi:
– Reporting contabile ed extracontabile che presidia l’organizzazione
aziendale, i relativi processi e i centri di responsabilità estendendo
tale presidio a tutta la filiera (supply chain)
– Management Accounting
– Critical Success Factors (CSF)
– Key Performance Indicator (KPI)
– Tableau de Bord
– Balanced Scorecard (BSC)
– DSS e EIS
– DSS Decision Support Systems
– EIS Executive Information Systems
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 Il SID deve interfacciarsi con il SIO per raccogliere dati e informazioni
seguendo due fasi
– Trasformazione delle informazioni operative in informazioni
direzionali  dal dato operativo al dato direzionale di sintesi
– Elaborazione delle informazioni per generare gli output di sintesi
(reporting)
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 Il flusso del dato all’interno di un SID è quindi strutturato a più livelli:
– 0
dati delle transazioni
– 1
estrazione dei dati e filtro di sintesi (SIO/OLTP)
– 2
memorizzazione ed organizzazione dei dati (DWH)
– 3
analisi e presentazione delle informazioni (OLAP)
– 4
accesso alle informazioni
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presentazione
decisioni
DSS / EIS
controllo
analisi
OLAP
integrazione
DataWareHousing
informazioni
CoCli
CoFor
CdGe
CoAn
CoInd
transazioni
Ciclo attivo / Ciclo passivo
dati
Qualità
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Logistica PianificazioneProduzione
Engineering Vendite
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Information Management – Sistema Informativo Direzionale
 Livello 0 (transazioni operative – ciclo attivo/ciclo passivo)
• Inserimento ordine cliente
• Pianificazione Acquisti
• Accettazione e Movimentazione a magazzino
• Produzione
• Consegna e Logistica trasporti
• Registrazione contabile (attiva e passiva)
 Livello 1 (primo livello di sintesi)
• Estrazione del dato
• Trasformazione del dato per la produzione delle informazioni
direzionali
• Caricamento delle informazioni così trasformate
 Livello 2 (memorizzazione)
• Memorizzazione ed organizzazione delle informazioni tramite
DWH e Data Mart (sottoinsieme di DW estratto per semplificare
l’interrogazione)
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 Livello 3 (analisi)
• Front end (analisi ed elaborazione e presentazione)
– Calcolo OLAP (analisi relazionale multidimensionale)
– Presentazione
prodotto
Cubo di Reporting
(fatto e dimensioni)
mese
centro di responsabilità
 Livello 4 (fruibilità)
• Processi di accesso alle funzionalità del precedente livello 3 (web
browser)
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 Nel 1998 Nigel Pendse per descrivere i sistemi OLAP e definirne le regole coniò il
termine FASMI che è tuttora accettato e spesso citato nell’ambito di sistemi
applicativi OLAP. Scomponendo l’acronimo FASMI, le caratteristiche principali
che rendono un sistema adatto all’analisi interattiva dei dati sono le seguenti.





Caratteristiche
Fast;
Funzionalità
Analytical;
aziendali
Shared;
Multidimensional; Classi di utenza
Informational.
Granularità dei
dati
Attività
Strategiche
OLTP
OLAP
Operative
Decisionali
Utenti operativi
Top e middle
management
Dati elementari
Dati elementari ed
aggregati
Storicità dei
dati
Dati attuali
Dati attuali e storici
Modalità di
accesso
Inserimento,
variazione,
cancellazione, lettura
Lettura
AttivitàTattiche
Attività Operative
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 La funzionalità chiave di ogni prodotto OLAP è l’abilità di definire un insieme di

dati in termini di dimensioni multiple. Le dimensioni, infatti, possono essere
pensate come prospettive, entità, fattori o componenti di un determinato
fenomeno reale (evento o fatto).
La possibilità di vedere il fatto aziendale in un modello multidimensionale
permette all’utente di posizionarsi nella prospettiva più confacente alle decisioni
che deve assumere.
• Dimensioni
• Operatori di Aggregazione;
• Misure;
• Fatti;
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 Ogni lato dell’ipercubo rappresenta una dimensione ed ogni cella rappresenta un

fatto relativo a specifici valori delle dimensioni considerate.
Ogni dimensione ha al suo interno gli elementi che corrispondono alle misure di
analisi
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 Il termine Business Intelligence è stato
coniato nel 1989 da Howared Dresner,
un analista del Gartner Group, con il quale
ha identificato l’insieme dei concetti, delle
metodologie e la capacità di un’azienda di
accedere e analizzare le informazioni al
proprio interno, normalmente archiviate
in grandi database.
 Gli obiettivi principali della Business Intelligence sono poter :
 Velocizzare, minimizzando il tempo per raccogliere le informazioni rilevanti;
 Automatizzare, personalizzando la raccolta dei dati secondo le esigenze


dell’utenze;
Analizzare, attraverso tools in grado di effettuare confronti ed indicare possibili
decisioni;
Decidere, chiudendo il processo con azioni concrete.
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 Il sistema di reporting è il punto di riferimento per la gestione di tutte le richieste


informative riferite sia ai dati finanziari che ai dati quantitativi non monetari
veicolati all’interno dell’azienda verso il management, o all’esterno verso i clienti,
i mercati di appartenenza, le banche, i mercati finanziari e gli organismi di
controllo.
L’affidabilità dei sistemi di reporting è quindi di assoluta importanza per tutti gli
stakeholder delle società.
Le caratteristiche essenziali di un efficiente sistema di reporting sono le seguenti:
– Affidabilità;
– Tempestività;
– Chiarezza
Semplicità;
– Articolazione;
– Interazione.
– Carattere Preventivo
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 La Balanced Scorecard di Norton e Kaplan è un documento di pianificazione e
controllo ideato per fornire ai manager un sistema di riferimento completo che
traduca gli obiettivi strategici dell’azienda in un insieme coerente di misura delle
performance (Finanza/Mercato/Operations/HR).
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