COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
M. CHAGALL, Le cinque candele, 1938
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
TEMA DELLA NOVENA
Secondo le indicazioni dateci dal nostro Arcivescovo Giovan Battista,
il presente schema di Novena per tutta la comunità parrocchiale vuole
declinare in nove appuntameti la tematica “DELL’ACCOGLIERE IL
DONO D’AMORE”, che rappresenta il tema generale di tutto il
sussidio liturgico-pastorale proposto dall’Ufficio liturgico diocesano.
L’unico dono d’Amore, rappresentato dal mistero del Verbo Incarnato
per la nostra salvezza, viene tematizzato attraverso alcune forme, che
rappresentano insieme l’azione graziosa di Dio a vantaggio del suo
popolo e la risposta dell’uomo alla sua chiamata all’amore, alla
santità.
SCHEMA DELLA NOVENA
La Novena ogni giorno è strutturata in tre momenti sempre uguali, al
fine di facilitare la preghiera. Il primo momento, dopo il saluto e
l’introduzione, è l’ascolto della Parola di Dio, il secondo è la
riflessione suggerita dall’esortazione postsinodale Amoris Laetitia, il
terzo è l’invocazione della venuta del Figlio di Dio. Al termine, se lo si
ritiene opportuno, viene suggerito un segno per i più piccoli della
comunità. Si suggerisce di vivere il momento della novena prima o
dopo la Celebrazione Eucaristica.
AMBIENTAZIONE
In presbiterio, o vicino ad esso, viene collocato il candelabro a nove
bracci o “Hanukkiah” al quale ogni sera verrà accesa una luce. Esso
rappresenta il segno principale della grande festa ebraica di
Hannukkah, o Festa delle luci (essa dura otto giorni tra il 25 del mese
di Kislev e il 2 o 3 del mese di Tevet, quindi quest’anno cadrà tra il 25
dicembre e il 1° gennaio). Anche se celebra il ricordo della riconquista
dei Maccabei del tempio di Gerusalemme profanato dai Greci, ha il
suo significato più profondo nel messaggio che porta: la sfida dei
nostri giorni, quella della convivenza delle culture nella pace, della
vittoria della luce sul buio, del bene sul male.
Se alla Novena vi partecipano anche i bambini potrà essere realizzato
accanto al candelabro un grande pacco regalo decorato dal quale,
ogni sera, verrà preso un “dono”, come riportato nello schema.
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
CANTO DELLE PROFEZIE, o un altro canto di attesa scelto dal
repertorio parrocchiale.
Celebrante: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
santo.
Tutti: Amen.
Cel.: Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace
nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
(Cf Rm 15,13)
T.: E con il tuo spirito.
Voce guida:
Nelle lunghe notti di dicembre, come nelle lunghe notti del
cuore, siamo pellegrini, alla ricerca di Colui che solo porta in
dono la pace. La presenza di Dio, che è la presenza tenerissima
di un Bambino, riempie di speranza la nostra attesa vigilante. Il
desiderio di ricevere in dono ciò che può rendere bella la vita, in
un mondo abbruttito dalla tristezza e dal pessimismo, lo
realizziamo solo accogliendo il suo amore. La notte è avanzata,
il giorno è vicino, corriamo con gioia incontro al sole che viene a
visitarci, Luce vera che scende dall’alto.
ORAZIONE (Colletta del giorno corrente, a partire da p.7)
PRIMO MOMENTO.
L’ASCOLTO È LO SPAZIO PER ACCOGLIERE IL DONO.
IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO.
(I testi biblici, secondo il giorno corrente, sono riportati a partire da p.7)
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris Laetitia, di
papa Francesco.
(I testi perla riflessione, tratti da Amoris laetitia, secondo il giorno corrente,
sono riportati a partire da p.7)
Breve riflessione di colui che presiede.
SECONDO MOMENTO.
DA TE, SIGNORE, RICEVIAMO OGNI DONO PERFETTO.
INVOCAZIONE DEL DONO.
Il celebrante introduce l’invocazione del dono del giorno, come riportato a
partire da p. 8
Ad ogni invocazione si ripete il ritornello:
Vieni Signore Gesù, vieni presto tra noi.
Vieni Signore Gesù, vieni presto tra noi.
O un altro ritornello adatto conosciuto dalla comunità.
(Seguono le invocazioni del giorno corrente, riportate a partire da p.8)
TERZO MOMENTO.
È IL MOMENTO DI ACCOGLIERE IL TUO DONO
SEGNO DELLA GIORNATA.
A questo punto viene intonata o recitata insieme l’antifona maggiore,
detta “O”. Quindi, due bambini si avvicinano al candelabro dello
“Hanukkiah” e al grande pacco regalo. Uno accenderà la luce e
l’altro prenderà il dono del giorno che lascerà dinanzi al presepe (vedi
a p.9).
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
In questo memento, in cui si raggiunge il presepe, possono essere
eseguiti quei canti tradizionali (come la “Santa Allegrezza”) propri di
alcuni paesi della diocesi.
Testi delle antifone “O”:
16 dicembre:
Spandete, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda il
Salvatore! Non adirarti, Signore; non ricordarti più dei nostri
peccati. Ecco, la città del tempio è deserta, è deserta Sion, è
devastata Gerusalemme, dimora della tua santità e della tua
gloria, ove i nostri padri hanno cantato le tue lodi.
17 dicembre:
O Sapienza che esci dalla bocca dell’Altissimo, ti estendi ai
confini del mondo, e tutto disponi con soavità e con forza: vieni,
insegnaci la via della saggezza.
18 dicembre:
O Signore, guida della casa di Israele, che sei apparso a Mosè
nel fuoco del roveto, e sul monte Sinai gli hai dato la Legge:
vieni a liberarci con braccio potente.
19 dicembre:
O Radice di Iesse, che ti innalzi come segno per i popoli:
tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t'invocano: vieni
a liberarci, non tardare.
20 dicembre:
O Chiave di Davide, scettro della casa di Israele, che apri, e
nessuno può chiudere, chiudi, e nessuno può aprire: vieni, libera
l’uomo prigioniero, che giace nelle tenebre e nell’ombra di
morte.
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
21 dicembre:
O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
22 dicembre:
O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che
riunisci i popoli in uno, vieni e salva l'uomo che hai formato
dalla terra.
23 dicembre:
O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei
popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.
24 dicembre:
È nato per noi un bambino, un figlio ci è stato donato: il potere
riposa sulle sue spalle, il suo nome sarà: messaggero di un
grande disegno.
Cel.: Affrettati, non tardare Signore del mondo, tu che conduci
la storia al suo compimento, nel regno di pace infinita: concedici
di volgere fiduciosi lo sguardo a te e di desiderare con ardore la
venuta del tuo Figlio. Egli è con te e lo Spirito Santo il
Benedetto nei secoli dei secoli.
Tutti: Amen.
BENEDIZIONE FINALE.
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
TESTI DEL GIORNO
16 DICEMBRE:
Il dono dell’amore di Dio prende la forma della PACE.
Orazione
La coscienza della nostra colpa ci rattrista, o Padre, e ci fa sentire
indegni di servire a te; donaci la tua gioia e salvaci con la venuta
del Redentore.
Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Dalla lettera di San Giacomo apostolo (1, 16-18.22-25)
Non ingannatevi, fratelli miei carissimi; ogni buon regalo e
ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre,
creatore della luce: presso di lui non c'è variazione né ombra di
cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della
parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
[…] Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non
ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la
Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che
guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne
va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla
legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come
un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica,
questi troverà la sua felicità nel praticarla.
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, di
papa Francesco.
29. […] Contempliamo la famiglia che la Parola di Dio affida
nelle mani dell’uomo, della donna e dei figli perché formino una
comunione di persone che sia immagine dell’unione tra il Padre,
il Figlio e lo Spirito Santo. L’attività generativa ed educativa è, a
sua volta, un riflesso dell’opera creatrice del Padre. La famiglia è
chiamata a condividere la preghiera quotidiana, la lettura della
Parola di Dio e la comunione eucaristica per far crescere l’amore
e convertirsi sempre più in tempio dove abita lo Spirito.
30. Davanti ad ogni famiglia si presenta l’icona della famiglia di
Nazaret, con la sua quotidianità fatta di fatiche e persino di
incubi, come quando dovette patire l’incomprensibile violenza di
Erode, esperienza che si ripete tragicamente ancor oggi in tante
famiglie di profughi rifiutati e inermi. Come i magi, le famiglie
sono invitate a contemplare il Bambino e la Madre, a prostrarsi e
ad adorarlo (cfr Mt 2,11). Come Maria, sono esortate a vivere con
coraggio e serenità le loro sfide familiari, tristi ed entusiasmanti,
e a custodire e meditare nel cuore le meraviglie di Dio
(cfr Lc 2,19.51). Nel tesoro del cuore di Maria ci sono anche tutti
gli avvenimenti di ciascuna delle nostre famiglie, che ella
conserva premurosamente. Perciò può aiutarci a interpretarli per
riconoscere nella storia familiare il messaggio di Dio.
Invocazioni.
Cel.: Pace ci dona oggi il Figlio di Dio. Pace necessaria per
vivere da fratelli, per sognare il nostro futuro. Nel dono della tua
pace, Signore, ci sono tutti coloro che sono impegnati nel mondo
a costruire ponti e a distruggere i muri della violenza e della
guerra.
1. Non tardare, Signore, Principe della pace. Tu vedi quali sono i
risultati della guerra in Siria contro gli uomini innocenti, le
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donne e soprattutto i bambini. Converti i cuori alla pace vera,
perché tutti possano vivere in un mondo tranquillo e sereno.
2. Non tardare, Signore, Principe della pace. Tu vedi quanti
focolai di guerra ci sono in Africa e quanto sia devastante il
fanatismo religioso. Apri gli occhi di tutti, perché non venga mai
utilizzato il tuo nome per uccidere e sopprimere la democrazia.
3. Non tardare, Signore, Principe della pace. Tu vedi quanta
indifferenza c’è nella nostra città verso i più poveri. Spingi le
nostre braccia verso coloro che soffrono, perché possano
sperimentare con noi la dolcezza del tuo amore di Padre.
4. Non tardare, Signore, Principe della pace. Tu vedi quanta
paura regna nei nostri cuori. Rendici operatori di pace, perché
ogni giorno possiamo lavorare con impegno perché venga il tuo
Regno di amore, di gistizia e di pace.
Il dono che i bambini possono prendere dal grande pacco regalo
è un ramo d’ulivo.
17 DICEMBRE:
Il dono dell’amore di Dio prende la forma del SERVIZIO.
Orazione.
Dio creatore e redentore, che hai rinnovato il mondo nel tuo
Verbo, fatto uomo nel grembo di una Madre sempre vergine,
concedi che il tuo unico Figlio, primogenito di una moltitudine
di fratelli, ci unisca a sé in comunione di vita. Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (4, 8-11)
Fratelli, conservate tra voi una carità fervente, perché la carità
copre una moltitudine di peccati. Praticate l'ospitalità gli uni
verso gli altri, senza mormorare. Ciascuno, secondo
il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni
amministratori della multiforme grazia di Dio. Chi parla, lo
faccia con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con
l'energia ricevuta da Dio, perché in tutto sia glorificato Dio per
mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la
potenza nei secoli dei secoli. Amen!
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, di
papa Francesco.
27. Cristo ha introdotto come segno distintivo dei suoi discepoli
soprattutto la legge dell’amore e del dono di sé agli altri
(cfr Mt22,39; Gv 13,34), e l’ha fatto attraverso un principio che
un padre e una madre sono soliti testimoniare nella propria
esistenza: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la
sua vita per i propri amici» (Gv 15,13). Frutto dell’amore sono
anche la misericordia e il perdono. In questa linea, è molto
emblematica la scena che mostra un’adultera sulla spianata del
tempio di Gerusalemme, circondata dai suoi accusatori, e poi
sola con Gesù che non la condanna e la invita ad una vita più
dignitosa (cfr Gv 8,1-11).
28. Nell’orizzonte dell’amore, essenziale nell’esperienza
cristiana del matrimonio e della famiglia, risalta anche un’altra
virtù, piuttosto ignorata in questi tempi di relazioni frenetiche e
superficiali: la tenerezza. Ricorriamo al dolce e intenso Salmo
131.
Come
si
riscontra
anche
in
altri
testi
(cfr Es 4,22; Is 49,15; Sal 27,10), l’unione tra il fedele e il suo
Signore si esprime con tratti dell’amore paterno e materno. Qui
appare la delicata e tenera intimità che esiste tra la madre e il suo
bambino, un neonato che dorme in braccio a sua madre dopo
essere stato allattato. Si tratta – come indica la parola
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
ebraica gamul – di un bambino già svezzato, che si afferra
coscientemente alla madre che lo porta al suo petto. E’ dunque
un’intimità consapevole e non meramente biologica. Perciò il
salmista canta: «Io resto quieto e sereno: come un bimbo
svezzato in braccio a sua madre» (Sal 131,2). Parallelamente,
possiamo rifarci ad un’altra scena, là dove il profeta Osea pone
in bocca a Dio come padre queste parole commoventi: «Quando
Israele era fanciullo, io l’ho amato […] (gli) insegnavo a
camminare tenendolo per mano […] Io lo traevo con legami di
bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un
bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da
mangiare» (11,1.3-4).
Invocazioni.
Cel.: Il Signore Gesù, che ha detto di essere venuto per servire e
non per essere servito, ci spinge ad vivere la pienezza del suo
amore donandoci ai nostri fratelli, senza alcuna differenza. Il
servizio è l’altro nome dell’amore.
1. Non tardare, Signore, in un mondo dove la ricerca del
prestigio e della carriera, porta a sottomettere e ad umiliare i
fratelli. Facci comprendere che solo chi impara a servire i
fratelli, può regnare per sempre con te.
2. Non tardare, Signore, in un mondo dove tanti uomini vengono
sfruttati nel lavoro e sottopagati. Facci comprendere che la
dignità di ogni uomo è una responsabilità alla quale nessuno può
venire mai meno e che abbiamo il dovere di promuovere.
3. Non tardare, Signore, in un mondo dove l’interesse personale
ha fatto dimenticare a tanti di come sia prezioso il nostro tempo
dedicato alla comunità parrocchiale. Tutto ciò che viene donato
non è mai perso ma sempre guadagnato.
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
4. Non tardare, Signore, in un mondo dove la sfiducia ha
affievolito i desideri di servizio di tanti uomini. Ridesta il valore
del donarsi con umiltà dopo aver sperimentato il dono del tuo
amore.
Il dono che i bambini possono prendere dal grande pacco regalo
è un asciugamano (come rimando alla lavanda dei piedi).
18 DICEMBRE:
Il dono dell’amore di Dio prende la forma della GIUSTIZIA.
Orazione.
Oppressi a lungo sotto il giogo del peccato, aspettiamo, o Padre,
la nostra redenzione; la nuova nascita del tuo unico Figlio ci
liberi dalla schiavitù antica. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Dal Salmo 85
Sei stato buono, Signore, con la tua terra,
hai ristabilito la sorte di Giacobbe.
Hai perdonato la colpa del tuo popolo,
hai coperto ogni loro peccato.
Hai posto fine a tutta la tua collera,
ti sei distolto dalla tua ira ardente.
Ritorna a noi, Dio nostra salvezza,
e placa il tuo sdegno verso di noi.
Forse per sempre sarai adirato con noi,
di generazione in generazione riverserai la tua ira?
Non tornerai tu a ridarci la vita,
perché in te gioisca il tuo popolo?
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, di
papa Francesco.
33. D’altra parte, «bisogna egualmente considerare il crescente
pericolo rappresentato da un individualismo esasperato che
snatura i legami familiari e finisce per considerare ogni
componente della famiglia come un'isola, facendo prevalere, in
certi casi, l'idea di un soggetto che si costruisce secondo i propri
desideri assunti come un assoluto». «Le tensioni indotte da una
esasperata cultura individualistica del possesso e del godimento
generano all’interno delle famiglie dinamiche di insofferenza e
di aggressività». Vorrei aggiungere il ritmo della vita attuale, lo
stress, l’organizzazione sociale e lavorativa, perché sono fattori
culturali che mettono a rischio la possibilità di scelte permanenti.
Nello stesso tempo troviamo fenomeni ambigui. Per esempio, si
apprezza una personalizzazione che punta sull’autenticità invece
che riprodurre comportamenti prestabiliti. E’ un valore che può
promuovere le diverse capacità e la spontaneità, ma che,
orientato male, può creare atteggiamenti di costante diffidenza,
fuga dagli impegni, chiusura nella comodità, arroganza. La
libertà di scegliere permette di proiettare la propria vita e
coltivare il meglio di sé, ma, se non ha obiettivi nobili e
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
disciplina personale, degenera in una incapacità di donarsi
generosamente. Di fatto, in molti paesi dove diminuisce il
numero di matrimoni, cresce il numero di persone che decidono
di vivere sole, o che convivono senza coabitare. Possiamo
rilevare anche un lodevole senso di giustizia; però, se male
inteso, esso trasforma i cittadini in clienti che pretendono
soltanto la prestazione di servizi.
Invocazioni.
Cel.: Il Signore Gesù ha proclamato il suo Vangelo come parola
rivolta ai poveri, come libertà ai prigionieri, come gioia agli
afflitti. Consapevoli del dovere di lavorare per promuovere la
giustizia, invochiamo la sua venuta.
1. Non tardare, Signore, perché il mondo ha bisogno di testimoni
credibili della tua parola. Converti il cuore di coloro che vivono
nell’ingiustizia, perché tutti possiamo vivere in mondo pacificato
nell’amore.
2. Non tardare, Signore, e insegnaci ad aver fame di giustizia.
Solo così potremo scoprire che la nostra vera beatitudine sta
nell’essere chiamati figli di Dio.
3. Non tardare, Signore, perché il tuo regno di amore, di giustizia
e di pace possa diffondersi con l’aiuto delle nostre mani. La tua
nascita segni l’alba del nuovo sole che sorge dall’alto per la
nostra salvezza.
4. Non tardare, Signore, perché gli uomini chiamati a governarci
sentano l’urgenza di promuovere la giustizia sociale. Lavorino
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
con onestà peril bemne dei cittadini e la promozione della
famiglia.
Il dono che i bambini possono prendere dal grande pacco regalo
è una grande conchiglia (solo se è vuota riesce a riempirsi
dell’amore di Dio ascoltandolo).
19 DICEMBRE:
Il dono dell’amore di Dio prende la forma della LIBERTÀ.
Orazione.
O Dio, che hai rivelato al mondo con il parto della Vergine lo
splendore della tua gloria, concedi al tuo popolo di venerare con
fede viva e di celebrare con sincero amore il grande mistero
dell’incarnazione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati (5, 1.13-16)
Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e
non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. […]
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa
libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante
l'amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge
infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo
prossimo come te stesso . Ma se vi mordete e vi divorate a
vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli
altri!
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete
portati a soddisfare il desiderio della carne.
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, di
papa Francesco.
34. Se questi rischi si trasferiscono al modo di intendere la
famiglia, questa può trasformarsi in un luogo di passaggio, al
quale ci si rivolge quando pare conveniente per sé, o dove si va a
reclamare diritti, mentre i vincoli rimangono abbandonati alla
precarietà volubile dei desideri e delle circostanze. In fondo,
oggi è facile confondere la genuina libertà con l’idea che ognuno
giudica come gli pare, come se al di là degli individui non ci
fossero verità, valori, principi che ci orientino, come se tutto
fosse uguale e si dovesse permettere qualsiasi cosa. In tale
contesto, l’ideale matrimoniale, con un impegno di esclusività e
di stabilità, finisce per essere distrutto dalle convenienze
contingenti o dai capricci della sensibilità. Si teme la solitudine,
si desidera uno spazio di protezione e di fedeltà, ma nello stesso
tempo cresce il timore di essere catturati da una relazione che
possa rimandare il soddisfacimento delle aspirazioni personali.
35. Come cristiani non possiamo rinunciare a proporre il
matrimonio allo scopo di non contraddire la sensibilità attuale,
per essere alla moda, o per sentimenti di inferiorità di fronte al
degrado morale e umano. Staremmo privando il mondo dei
valori che possiamo e dobbiamo offrire. Certo, non ha senso
fermarsi a una denuncia retorica dei mali attuali, come se con ciò
potessimo cambiare qualcosa. Neppure serve pretendere di
imporre norme con la forza dell’autorità. Ci è chiesto uno sforzo
più responsabile e generoso, che consiste nel presentare le
ragioni e le motivazioni per optare in favore del matrimonio e
della famiglia, così che le persone siano più disposte a
rispondere alla grazia che Dio offre loro.
Ivocazioni.
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Cel.: Il Signore Gesù, l’uomo assolutamete libero di donare la
sua vita per amore, ci rivela il vero senso della libertà, quella dei
figli di Dio. Invochiamo la sua venuta.
1. Non tardare, Signore, e facci scoprire la liberetà dal paccato
che tiene schiavi dell’egoismo. Rendici liberi di correre verso i
nostri fratelli.
2. Non tardare, Signore, e facci scoprire la libertà di sognare la
nostra vita in grande, spendendola sempre per amore, perché
dove si trova il nostro tesoro là sarà anche nostro cuore.
3. Non tardare, Signore, e facci scoprire la libertà per donare la
vta per amore, come Te. Liberi per amare, liberi per costruire
una società più giusta, liberi per annunciare a tutti il nome.
4. Non tardare, Signore, perché la nostra preghiera e il nostro
impegno permettino, soprattutto ai ragazzi di essere liberi di
progettare con Te il loro futuro, Tu che sei la nostra beatitudine.
Il dono che i bambini possono prendere dal grande pacco regalo
è un paio di sandali.
20 DICEMBRE:
Il dono dell’amore
dell’ACCOGLIENZA.
di
Dio
prende
la
forma
Orazione.
Tu hai voluto, o Padre, che all’annunzio dell’angelo la Vergine
immacolata concepisse il tuo Verbo eterno, e avvolta dalla luce
dello Spirito Santo divenisse tempio della nuova alleanza: fa’
che aderiamo umilmente al tuo volere, come la Vergine si affidò
alla tua parola. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Dal Vangelo secondo Matteo (25, 31-40)
Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli
angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui
verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri,
come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore
alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che
saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione
del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,
ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete
accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero
in carcere e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli
risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti
abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da
bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo
accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo
visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re
risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto
a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, di
papa Francesco.
38. Dobbiamo ringraziare per il fatto che la maggior parte della
gente stima le relazioni familiari che vogliono durare nel tempo
e che assicurano il rispetto all’altro. Perciò si apprezza che la
Chiesa offra spazi di accompagnamento e di assistenza su
questioni connesse alla crescita dell’amore, al superamento dei
conflitti e all’educazione dei figli. Molti stimano la forza della
grazia che sperimentano nella Riconciliazione sacramentale e
nell’Eucaristia, che permette loro di sostenere le sfide del
matrimonio e della famiglia. In alcuni paesi, specialmente in
diverse parti dell’Africa, il secolarismo non è riuscito a
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
indebolire alcuni valori tradizionali e in ogni matrimonio si
produce una forte unione tra due famiglie allargate, dove ancora
si mantiene un sistema ben definito di gestione di conflitti e
difficoltà. Nel mondo attuale si apprezza anche la testimonianza
dei coniugi che non solo hanno perseverato nel tempo, ma
continuano a portare avanti un progetto comune e conservano
l’affetto. Questo apre la porta a una pastorale positiva,
accogliente, che rende possibile un approfondimento graduale
delle esigenze del Vangelo. Tuttavia, molte volte abbiamo agito
con atteggiamento difensivo e sprechiamo le energie pastorali
moltiplicando gli attacchi al mondo decadente, con poca capacità
propositiva per indicare strade di felicità. Molti non
percepiscono che il messaggio della Chiesa sul matrimonio e la
famiglia sia stato un chiaro riflesso della predicazione e degli
atteggiamenti di Gesù, il quale nel contempo proponeva un
ideale esigente e non perdeva mai la vicinanza compassionevole
alle persone fragili come la samaritana o la donna adultera.
Invocazioni.
Cel.: L’accoglienza era uno dei tratti distintivi dell’amabilità del
Signore Gesù. Preghiamo, perché impariamo a fare spazio nel
cuore all’azione della grazia, che rende il cuore una casa per i
nostri fratelli.
1. Non tardare, Signore, perché sono tanti gli uomini, le donne e
i bambini che fuggono dalle loro terre a causa della guerra e non
trovano ospitalità nei nostri paesi. I cristiani possano sempre
ospitare i forestieri, come Tu ci chiedi.
2. Non tardare, Signore, perché tante sono le famiglie del nostro
quartiere che hanno difficoltà economiche. Abbiamo il dovere di
aprire gli occhi davanti a tante difficoltà, prendendoci cura dei
più sfortunati.
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
3. Non tardare, Signore, perché sono tanti i ragazzi che lasciano
la scuola prima del tempo e smettono sin da giovani di sognare il
proprio futuro. Rendi la nostra parrocchia un luogo in cui poter
crescere in umanità e responsabilità
4. Non tardare, Signore, perché sono tante le famiglie che hanno
bisogno di essere accompagnate nelle loro difficoltà. Fa’ che la
nostra comunità senta tutta la fatica del loro cammino, per
portarle a Te, che sei la sorgente dell’Amore.
Il dono che i bambini possono prendere dal grande pacco regalo
è una grande chiave.
21 DICEMBRE:
Il dono dell’amore
TESTIMONIANZA.
di
Dio prende la forma della
Orazione.
Ascolta, o Padre, le preghiere del tuo popolo in attesa del tuo
Figlio che viene nell’umiltà della condizione umana: la nostra
gioia si compia alla fine dei tempi quando egli verrà nella gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, …
Dal Vangelo secondo Matteo (28, 16-20)
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che
Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi
però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: "A me è stato
dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate
discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò
che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino
alla fine del mondo".
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, di
papa Francesco.
40. «A rischio di banalizzare, potremmo dire che viviamo in una
cultura che spinge i giovani a non formare una famiglia, perché
mancano loro possibilità per il futuro. Ma questa stessa cultura
presenta ad altri così tante opzioni che anch’essi sono dissuasi
dal formare una famiglia». In alcuni paesi, molti giovani «spesso
sono indotti a rimandare le nozze per problemi di tipo
economico, lavorativo o di studio. Talora anche per altri motivi,
come l’influenza delle ideologie che svalutano il matrimonio e la
famiglia, l’esperienza del fallimento di altre coppie che essi non
vogliono rischiare, il timore verso qualcosa che considerano
troppo grande e sacro, le opportunità sociali ed i vantaggi
economici che derivano dalla convivenza, una concezione
meramente emotiva e romantica dell’amore, la paura di perdere
la libertà e l’autonomia, il rifiuto di qualcosa concepito come
istituzionale e burocratico». Abbiamo bisogno di trovare le
parole, le motivazioni e le testimonianze che ci aiutino a toccare
le fibre più intime dei giovani, là dove sono più capaci di
generosità, di impegno, di amore e anche di eroismo, per invitarli
ad accettare con entusiasmo e coraggio la sfida del matrimonio.
Invocazioni.
Cel.: L’esempio della vita di Gesù ci sprona a non aver paura di
annunciare il Vangelo con coraggio. Lui resterà sempre con noi
fino alla fine del mondo. Per questo invochiamolo con fiducia.
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
1. Non tardare, Signore, e insegnaci gesti coerenti con la nostra
fede, perché ciò che preghiamo con le labbra trovi sempre
riscontro in ciò che facciamo ogni giorno.
2. Non tardare, Signore, e ispiraci il coraggio di testimoniarti
senza vergogna nei luoghi che ogni giorno abitiamo: la famiglia,
la scuola il lavoro , le amicizie.
3. Non tardare, Signore, e guidaci nei sentieri del tuo Vangelo,
perché passando accanto a chi è in difficoltà non passiamo oltre
ma, vedendo, ci facciamo vicini e ne abbiamo compassione.
4. Non tardare, Signore, suggeriscici uno stile di vita cristiana
che sappia resistere alla cultura del superfluo e del consumo che
scarta i più deboli, per vivere santamente il tuo Natale ormai
vicino.
Il dono che i bambini possono prendere dal grande pacco regalo
è una bustina di semi.
22 DICEMBRE:
Il dono dell’amore di Dio prende la forma della GIOIA.
Orazione.
O Dio, che nella venuta del tuo Figlio hai risollevato l’uomo dal
dominio del peccato e della morte, concedi a noi, che
professiamo la fede nella sua incarnazione, di partecipare alla
sua vita immortale. Egli è Dio e vive e regna con te...
Dal Vangelo secondo Luca (1, 39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione
montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria,
salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di
22
COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Maria, il bambino sussultò nel suo grembo . Elisabetta fu
colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu
fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa
devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il
tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato
di gioianel mio grembo . E beata colei che ha creduto
nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto".
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, di
papa Francesco.
65. L’incarnazione del Verbo in una famiglia umana, a Nazaret,
commuove con la sua novità la storia del mondo. Abbiamo
bisogno di immergerci nel mistero della nascita di Gesù, nel sì di
Maria all’annuncio dell’angelo, quando venne concepita la
Parola nel suo seno; anche nel sì di Giuseppe, che ha dato il
nome a Gesù e si fece carico di Maria; nella festa dei pastori al
presepe; nell’adorazione dei Magi; nella fuga in Egitto, in cui
Gesù partecipa al dolore del suo popolo esiliato, perseguitato e
umiliato; nella religiosa attesa di Zaccaria e nella gioia che
accompagna la nascita di Giovanni Battista; nella promessa
compiuta per Simeone e Anna nel tempio; nell’ammirazione dei
dottori della legge mentre ascoltano la saggezza di Gesù
adolescente. E quindi penetrare nei trenta lunghi anni nei quali
Gesù si guadagnò il pane lavorando con le sue mani, sussurrando
le orazioni e la tradizione credente del suo popolo ed educandosi
nella fede dei suoi padri, fino a farla fruttificare nel mistero del
Regno. Questo è il mistero del Natale e il segreto di Nazaret,
pieno di profumo di famiglia! E’ il mistero che tanto ha
affascinato Francesco di Assisi, Teresa di Gesù Bambino e
Charles de Foucauld, e al quale si dissetano anche le famiglie
cristiane per rinnovare la loro speranza e la loro gioia.
Invocazioni.
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Cel.: La nascita del Signore Gesù riempie ogni anno di gioia i
nostri cuori, perché è il segno che Dio non si dimentica mai di
noi. Con il cuore pieno di gratitudine invochiamo il suo nome.
1. Non tardare, Signore, perché la tristezza è troppo diffusa sui
nostri occhi stanchi di vedere violenza e oppressione. Risveglia
la gioia nel nostro cuore e sapremo vivere pieni di speranza in un
mndo migliore.
2. Non tardare, Signore, perché la stanchezza è troppo forte nelle
nostre braccia. Donaci nuove energie con la tua grazia e sapremo
abbracciare con amore tutti i nostri fratelli.
3. Non tardare, Signore, perché la rassegnazione è troppo
evidente sui nostri volti. Incoraggia tutti coloro che si mettono a
disposizione degli altri, perché ti sentano sempre vicino nella
loro missione.
4. Non tardare, Signore, perché siamo stanchi di scoprire che
tanti giovani vivono tristi e senza grandi sogni per il loro futuro.
Possano incontrare testimoni credibili che li aiutino a sognare
con gioia di essere santi nel mondo.
Il dono che i bambini possono prendere dal grande pacco regalo
è un fiore.
23 DICEMBRE:
Il dono dell’amore di Dio prende la forma della CARITÀ.
Orazione.
Dio onnipotente ed eterno, è ormai davanti a noi il Natale del tuo
Figlio: ci soccorra nella nostra indegnità il Verbo che si è fatto
uomo nel seno della Vergine Maria e si è degnato di abitare fra
noi. Egli è Dio, e vive e regna con te...
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Dal vangelo secondo Giovanni (13, 34-35)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Vi do un
comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho
amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 3Da questo
tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per
gli altri”.
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, di
papa Francesco.
121. Il matrimonio è un segno prezioso, perché «quando un
uomo e una donna celebrano il sacramento del Matrimonio, Dio,
per così dire, si “rispecchia” in essi, imprime in loro i propri
lineamenti e il carattere indelebile del suo amore. Il matrimonio
è l’icona dell’amore di Dio per noi. Anche Dio, infatti, è
comunione: le tre Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo vivono da sempre e per sempre in unità perfetta. Ed è
proprio questo il mistero del Matrimonio: Dio fa dei due sposi
una sola esistenza». Questo comporta conseguenze molto
concrete e quotidiane, perché gli sposi, «in forza del Sacramento,
vengono investiti di una vera e propria missione, perché possano
rendere visibile, a partire dalle cose semplici, ordinarie, l’amore
con cui Cristo ama la sua Chiesa, continuando a donare la vita
per lei».
122. Tuttavia, non è bene confondere piani differenti: non si
deve gettare sopra due persone limitate il tremendo peso di dover
riprodurre in maniera perfetta l’unione che esiste tra Cristo e la
sua Chiesa, perché il matrimonio come segno implica «un
processo dinamico, che avanza gradualmente con la progressiva
integrazione dei doni di Dio».
Invocazioni.
25
COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Cel.: L’amore per gli altri è la cartà d’identità del cristiano. Tutti
ci riconosceranno discepoli di Gesù dal nostro amore. Chiediamo
al Signore di infondere il suo amore in noi.
1. Non tardare, Signore, perché la tua nascita ci spinga a dare da
mangiare agli affamati, a dare da bere agli assetati, ad insegnare
a coloro che sono smarriti.
2. Non tardare, Signore, perché la tua nascita ci spinga a vestire
chi non ha nulla, a visitare gli ammalati e chi è stato separato
dalla società e vive in carcere.
3. Non tardare, Signore, perché la tua nascita ci spinga ad
ospitare i forestieri e i migranti, ad avere un ricordo per i nostri
cari defunti, soprattutto nella celebrazione del sacrificio
eucaristico.
4. Non tardare, Signore, perché a tua nascita ci spinga a
consolare i dubbiosi, a consolare gli afflitti, a perdonare le offese
ricevute e ad ammonire i peccatori.
Il dono che i bambini possono prendere dal grande pacco regalo
è l’immagine di un crocifisso (segno supremo dell’amore di
Dio).
24 DICEMBRE:
Il dono dell’amore di Dio prende la forma della FAMIGLIA.
Orazione.
Affrettati, non tardare, Signore Gesù: la tua venuta dia conforto e
speranza a coloro che confidano nel tuo amore misericordioso.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre...
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Dal Vangelo secondo Luca (1, 46-55)
In quel tempo, Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e
il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato
l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi
chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e
Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua
misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del
suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha
rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato
di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha
soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua
discendenza, per sempre».
Dall’Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, di
papa Francesco.
72. Il sacramento del matrimonio non è una convenzione sociale,
un rito vuoto o il mero segno esterno di un impegno. Il
sacramento è un dono per la santificazione e la salvezza degli
sposi, perché «la loro reciproca appartenenza è la
rappresentazione reale, per il tramite del segno sacramentale, del
rapporto stesso di Cristo con la Chiesa. Gli sposi sono pertanto il
richiamo permanente per la Chiesa di ciò che è accaduto sulla
Croce; sono l’uno per l’altra, e per i figli, testimoni della
salvezza, di cui il sacramento li rende partecipi». Il matrimonio è
una vocazione, in quanto è una risposta alla specifica chiamata a
vivere l’amore coniugale come segno imperfetto dell’amore tra
Cristo e la Chiesa. Pertanto, la decisione di sposarsi e di formare
una famiglia dev’essere frutto di un discernimento vocazionale.
Invocazioni.
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COSA TI ATTENDI?
IL TUO AMORE, SIGNORE, IL TUO PIÙ GRANDE DONO
Cel.: Il Signore Gesù, nascendo nel grembo purissimo di Maria
Santissima, ha voluto abita in una famiglia umana, santificando
con la sua presenza l’intera famiglia umana. Invochiamo il suo
nome per il bene delle famiglie sparse in tutto il mondo.
1. Non tardare, Signore, perché le famiglie del nostro quartiere
hanno bisognodi parole di speranza dinanzi a tante difficoltà che
la vita mette sul loro cammino.
2. Non tardare, Signore, perché sono tante le famiglie che vivono
la sofferenza della separazione. Sostienile con la tua grazia e
incoraggia noi a prenderci cura di loro.
3. Non tardare, Signore, perché abbiamo bisogno di riscoprire
ogni giorno la gioia di vivere nelle nostre famiglie: sono il più
bel luogo della nostra vita in cui possiamo vivere secondo la tua
Parola.
4. Non tardare, Signore, perché abbiamo bisogno di imparare a
pregare insieme nelle nostre case, perché con Te riusciamo a
fondare sempre le nostre famiglie sulla salda roccia del Vangelo.
Il dono che i bambini possono prendere dal grande pacco regalo
è il testo delle Sacre Scritture.
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