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GOLASECCA – LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO
Art. 1 - Premessa
La Legge 328/00 e la Legge Regionale n. 3/2008 sono volte ad assicurare alle
persone ed alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, finalizzato
alla promozione di interventi che garantiscono la qualità della vita, le pari opportunità,
la non discriminazione e la realizzazione dei diritti di cittadinanza, in coerenza agli
articoli 2, 3 e 38 della Costituzione Italiana.
Le stesse leggi, inoltre, prevedono che i Comuni nell’esercizio, delle proprie funzioni
sociali, svolgano un ruolo di coordinamento delle attività degli Enti che operano
nell’ambito di competenza e, definiscono i Piani di Zona come gli strumenti di
programmazione territoriale per la costruzione di organiche politiche sociali volte a
promuovere e sostenere lo sviluppo delle comunità locali.
Il D.P.C.M. 14 febbraio 2001 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di
prestazioni socio-sanitarie” fornisce indicazioni in merito all’integrazione fra sociale e
sanitario, declinando funzioni, prestazioni e criteri di finanziamento.
La Regione Lombardia con propri atti e provvedimenti ha formulato le linee guida
per la programmazione zonale del triennio 2012-2014
L’insieme di questi riferimenti normativi informa il Piano di Zona 2012-2014 di
questo Ambito, allegato quale parte integrante e sostanziale del presente Accordo,
adottato dall’Assemblea dei Sindaci del 29 Marzo 2012.
I Piani di Zona, di norma, vengono adottati dai soggetti istituzionali del territorio
attraverso la sottoscrizione di Accordi di Programma (art. 34 decreto legislativo
267/00 – L.R. n. 2 del 04 Marzo 2003 – L.R. n. 3 del 12 Marzo 2008), cui possono
aderire i soggetti del Terzo Settore che intendono partecipare alla costruzione del
Welfare locale.
Art. 2 – Soggetti sottoscrittori dell’Accordo di Programma
Sottoscrivono il presente Accordo tutti i Sindaci dei Comuni appartenenti all’Ambito
Distrettuale: Somma Lombardo (Comune capofila), Cardano al Campo, Lonate
Pozzolo, Arsago Seprio, Besnate, Casorate Sempione, Ferno, Golasecca, Vizzola
Ticino - tra i quali vige anche un rapporto convenzionale.
Sono altresì sottoscrittori : la Provincia di Varese, l’Azienda Sanitaria Locale e
l’Azienda Ospedaliera Sant’Antonio Abate di Gallarate.
Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087
e-mail [email protected]
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Art. 3 – Soggetti aderenti all’Accordo di Programma
Condividono il presente Accordo i soggetti non – istituzionali e del Terzo Settore,
operanti nel territorio che partecipano, attraverso i Tavoli Tematici, alla costruzione,
gestione e valutazione del Piano di Zona di questo Ambito.
La partecipazione ai Tavoli viene comprovata e costituisce condizione necessaria per
l’espressione di adesione.
Art. 4 – Adempimenti dei Comuni dell’ambito
I Comuni , in quanto titolari delle funzioni in campo sociale, si impegnano a:
-
definire in forma partecipata, insieme con gli altri attori del territorio, il Sistema
locale integrato di servizi, interventi e prestazioni sociali;
perseguire gli obiettivi strategici individuati con le modalità definite nel Piano di
Zona;
garantire le condizioni culturali, organizzative ed economiche necessarie per il
raggiungimento dei risultati attesi;
verificare e valutare il processo pianificatorio sulla base del modello di
valutazione descritto nel Piano;
assicurare l’attività amministrativa e contabile a sostegno della gestione del
Piano, provvedendo alla rendicontazione delle spese nei termini definiti delle
apposite norme regionali.
Art. 5 – Adempimenti della Provincia
La Provincia di Varese, in coerenza con i compiti istituzionali attribuiti alle province
dalla Legge 328/2000 e dalla Legge Regionale 3/2008, collabora per la realizzazione
degli obiettivi del Piano di Zona dell’Ambito e per una sua efficace gestione, in ordine
alla:
• Formazione del personale del welfare, attraverso la realizzazione di percorsi
formativi per sostenere e consolidare le competenze professionali degli operatori
che operano nei servizi alla persona;
• Disabilità sensoriali, attraverso il sostegno alle persone con disabilità sensoriale
durante i percorsi scolastici e formativi;
• Trasporto alunni disabili frequentanti il secondo ciclo d’istruzione, attraverso il
riconoscimento di specifici rimborsi ai Comuni, tramite l’Ufficio di Piano, delle
spese di trasporto sostenute;
• Immigrazione, interagendo in modo sinergico con le attività territoriali volte
all’inclusione sociale delle persone immigrate al fine di garantire l’accesso ai
servizi, favorire l’esercizio di diritti e doveri, promuovere la conoscenza e il
rispetto reciproco tra le culture; attuando il coordinamento degli sportelli
territoriali (L. 40/98);
• Osservatorio Politiche Sociali, attraverso la rilevazione ed analisi dei bisogni del
territorio, diffusione delle informazioni raccolte;
Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087
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•
•
•
•
•
•
Minori e famiglia, attraverso specifici progetti a sostegno delle famiglie e
dell’affido familiare;
Terzo settore, attraverso la gestione dei Registri del Volontariato e delle
Associazioni, oltre al supporto tecnico e di consulenza alle Organizzazioni di
Volontariato attraverso il CESVOV;
Famiglia conciliazione e solidarietà sociale e pari opportunità, attraverso
l’adesione al Piano Operativo Lombardia, dove i destinatari degli interventi sono
le assistenti familiari e le famiglie; Accordo di collaborazione territoriale per la
conciliazione famiglia/lavoro; Consulta Femminile Provinciale;
Partecipazione ai tavoli tematici territoriali;
Promozione, sostegno e condivisione di progettualità innovative e sperimentali
con i soggetti territoriali pubblici e del privato sociale;
Collocamento mirato disabili, secondo le finalità della Legge 68/1999.
Art. 6 – Adempimenti dell’ASL
L’A.S.L. di Varese si impegna nei seguenti ambiti di intervento:
TAVOLO OPERATIVO INTEGRAZIONI SOCIO-SANITARIE
Individuare, all’interno dell’Organismo di Coordinamento Interdistrettuale, un Tavolo
Operativo formato da rappresentanti degli Uffici di Piano, della Direzione Sociale e
delle Aree Distrettuali socio-sanitarie.
Per l’anno 2012 si propone l’attivazione del Tavolo Operativo per le seguenti
tematiche:
esame ed eventuale rimodulazione della proposta di protocollo d’intesa tra gli
ambiti distrettuali, l’ASL di Varese e Auser Volontariato Lombardia relativa al
Progetto ‘Servizio di telefonia Sociale’ da attuare sull’intero territorio provinciale;
studio delle modalità operative relative alla procedura per l’accesso allo
strumento del ‘Voucher Tutelare’;
esame ed eventuale rimodulazione della proposta di protocollo d’intesa tra
l’Azienda Sanitaria Locale, gli Ambiti Distrettuali le Organizzazioni Sindacali
CGIL, CISL, UIL per l’integrazione sociosanitaria e socio assistenziale.
TAVOLO OPERATIVO DISTRETTUALE
Istituire, laddove non già presenti, i Tavoli Operativi Distrettuali quale luogo di
raccordo operativo in materia di integrazione socio-sanitaria.
La Direzione Sociale, con cadenza almeno semestrale, monitorerà le attività di detto
Tavolo.
DIMISSIONI PROTETTE
Individuare le prassi operative di definizione di un percorso strutturato e condiviso
promuovendo il coinvolgimento dei Soggetti a vario titolo interessati: Azienda
Ospedaliera, Ambito Distrettuale dei Comuni associati e Azienda Sanitaria Locale di
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Varese al fine di garantire alla persona fragile dimessa, dopo le cure ospedaliere, un
percorso assistenziale il più possibile fluido attivando le risorse più appropriate a
garanzia del suo reinserimento e mantenimento nel proprio contesto di vita, nonché
della corretta effettuazione del piano terapeutico previsto a domicilio.
RACCORDO TRA L’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
(ADI) E IL
SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE (SAD)
Facilitare il coordinamento operativo a livello distrettuale fra A.D.I. e S.A.D. per
favorire la gestione integrata degli interventi domiciliari finalizzati al recupero delle
capacità funzionali delle persone anziane e disabili, evitando, laddove possibile, il
ricovero precoce ed improprio in strutture residenziali.
ADIWEB
Sviluppare l’operatività dell’applicativo ADIWEB modulando il suo utilizzo in funzione
delle realtà locali e dei sistemi operativi informatici già presenti a livello locale.
L’applicativo ADIWEB si configura quale supporto necessario e vincolante alla
realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria relativamente agli interventi domiciliari.
CENTRI PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE (CeAD)
Stabilizzare le attività del CeAD con l’obiettivo di coordinare l’impiego delle risorse e
degli interventi socio-sanitari e sociali del territorio.
Il CeAD è identificato come l’organismo di filtro e orientamento dell’utenza
caratterizzato da snellezza organizzativa, elevata accessibilità e capacità di risposta
rapida e si rivolge prevalentemente alle persone anziane e disabili in condizione di
non autosufficienza e alle loro famiglie residenti nei Comuni dell’Ambito Distrettuale.
SPERIMENTAZIONE NUOVO MODELLO DI EROGAZIONE ADI
Promuovere la gestione integrata tra l’ASL di Varese e gli Ambiti Distrettuali della
sperimentazione di un nuovo modello di erogazione dell’ADI incentrato sulla
valutazione dei bisogni delle persone in condizione di fragilità e della loro famiglia
attraverso la definizione di diversi livelli di gravità del bisogno, sotto l’aspetto sia
socio-sanitario che sociale.
CURE INTERMEDIE
Favorire l’integrazione operativa tra l’ASL di Varese e gli Ambiti Distrettuali
relativamente al “Progetto Sperimentazione Cure Intermedie” – anno 2012.
Il Progetto è finalizzato principalmente ad accompagnare le persone anziane o fragili
in dimissioni dall’ospedale che hanno bisogno di recuperare un grado di
autosufficienza che consenta loro il rientro al domicilio, oppure che consenta un più
appropriato collocamento in strutture residenziali.
Si intende con ciò sperimentare una forma di intervento integrato ad intensità
assistenziale post acuta, volto a facilitare le dimissioni ospedaliere di persone anziani
o fragili, limitando, per quanto possibile, la permanenza inappropriata in ricovero
ospedaliero per acuti.
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VOUCHER TUTELARE
Favorire l’integrazione operativa tra l’ASL di Varese e gli Ambiti Distrettuali
relativamente al
“Progetto sperimentazione Voucher tutelare” – anno 2012 anche attraverso
l’individuazione dei criteri di accesso sociale condivisi mediante l’attivazione del
Tavolo Operativo Integrazioni Socio-sanitarie.
Il Progetto ha l’obiettivo di fornire supporto alle famiglie di pazienti non autosufficienti
che presentano patologie con elevato livello di complessità e instabilità clinica, già in
carico al Servizio A.D.I., attraverso l’erogazione di cure domiciliari integrate tramite
voucher socio sanitari a consolidamento delle prestazioni domiciliari erogate dagli
Ambiti territoriali.
I destinatari della sperimentazione sono persone non autosufficienti con bisogni
complessi di tipo socio-sanitario e socio-assistenziale che necessitano di una
valutazione multidisciplinare finalizzata all’attivazione di voucher socio-sanitari
contenenti anche prestazioni socio-assistenziali destinate alla cura del sé, oltre che
al supporto di figure sanitarie già previste nel voucher.
UFFICIO DI PROTEZIONE GIURIDICA
Rendere operativa la collaborazione tra il Servizio Sociale Comunale e l’Ufficio di
Protezione Giuridica istituito ai sensi della L.R. n. 3/2008 dall’ASL; l’ufficio ha sede
presso l’ASL di Varese e costituisce articolazione organizzativa della Direzione
Sociale nell’ambito del Dipartimento Sviluppo e Sussidiarietà ASSI.
INTERVENTI A FAVORE DEGLI ADOLESCENTI E DELLE LORO FAMIGLIE
Implementare la collaborazione operativa tra i Servizi Comunali e i Consultori
Familiari dell’ASL di Varese in riferimento agli interventi consultoriali a favore degli
adolescenti e loro famiglie già in essere e ai progetti “AeDiPiù” e “Spazio Con-t@tto”
finalizzati alla consulenza agli adolescenti, ai loro familiari e agli adulti di riferimento
con funzioni di ascolto, orientamento e supporto psicopedagogico.
PIANO INTEGRATO DEGLI INTERVENTI PREVENTIVI LOCALI
Elaborare a livello distrettuale il ‘Piano integrato degli interventi preventivi locali’
quale strumento di gestione coordinata e sinergica degli interventi preventivi
realizzati dai Comuni dell’Ambito Distrettuale, dal Dipartimento delle Dipendenze, dal
Distretto Socio-sanitario nella sua articolazione consultoriale, dai soggetti del privato
accreditato e dai soggetti del terzo settore operativi a livello locale.
Il ‘Piano integrato degli interventi preventivi locali’ ha come obiettivo quello di
raccordare le iniziative preventive al fine di rispondere efficacemente ai bisogni
rilevati all’interno della programmazione zonale, in tal senso appare utile ed
opportuno il collegamento del livello locale con il Comitato Rete Locale Prevenzione
istituito presso il Dipartimento delle Dipendenze dell’ASL di Varese.
CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO
Prevedere la partecipazione dell’ Ambito Distrettuale ad iniziative inerenti il tema
della conciliazione tra famiglia e lavoro.
Il ‘Piano di azione territoriale per la promozione di interventi di conciliazione vita e
lavoro nella provincia di Varese’, elaborato dall’ASL di Varese, dà concreta
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esecuzione al documento preparatorio, approvato dal Tavolo di Indirizzo Politico
Istituzionale del 25.07.2011, recante l’inquadramento normativo dell’iniziativa e la
descrizione del modello di governance del Piano medesimo, in attuazione dei
dispositivi contenuti nella DGR 381/2010 e in ottemperanza all’Accordo di
collaborazione territoriale per la conciliazione famiglia/lavoro, firmato il 30 giugno
2011 tra Regione Lombardia (STER), ASL della Provincia di Varese, Provincia di
Varese, CCIAA di Varese, Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, Consigliera di
Parità della Provincia di Varese (Enti promotori).
PSICOLOGO IN FARMACIA
Raccordare il servizio gratuito di consulenza psicologica aperto a tutti i cittadini
maggiorenni con gli interventi realizzati a livello locale, nell’ambito dell'iniziativa
promossa da Federfarma in partnership con la Direzione Sociale dell’ASL di Varese.
PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO IN MATERIA DI INTEGRAZIONE
SOCIO-SANITARIA NELL’AREA DELLA TUTELA DEI MINORI SOGGETTI A
PROVVEDIMENTO DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA
Rinnovare e attualizzare la validità delle indicazioni contenute nel ‘Percorso
Diagnostico terapeutico in materia di integrazione socio-sanitaria nell’area della
tutela dei minori’ e soprattutto l’esigenza, ove rilevata, di rimodulare e aggiornare
eventuali accordi territoriali già sottoscritti o individuare e condividere le modalità di
applicazione operativa di tale percorso laddove non sia stato formalizzato nessun
accordo.
AREA FRAGILITÀ
Studiare ed elaborare un protocollo operativo tra l’Area Fragilità afferente all’ASL e
l’Ambito Distrettuale con l’obiettivo di definire i livelli di competenza specifica dell’
Area Fragilità e quelli dei Servizi Sociali dei Comuni in modo da garantire un
collegamento funzionale dei servizi teso a facilitare l’orientamento, la valutazione e
l’erogazione dei servizi alle persone disabili e alle loro famiglie.
Art. 7 – Adempimenti dell’Azienda Ospedaliera
Per quanto riguarda l’Accordo di Programma con L’Azienda
Sant’Antonio Abate di Gallarate si evidenzia quanto segue:
Ospedaliera
Unità Operativa di Psichiatria
L’operatività psichiatrica non si esaurisce nella mera concretizzazione delle
specificità tecnico-professionali degli operatori coinvolti;
la stessa idea di
Dipartimento di Salute Mentale rimanda ad un contenitore più ampio, che fa
riferimento ad una struttura organizzativa integrata, interdisciplinare, che programma
e coordina gli interventi inerenti alla tutela della salute mentale, che richiedono il
concorso di più e diversi soggetti, quali le Aziende Ospedaliere, le ASL, i Comuni, i
Distretti, i Medici di Medicina Generale, il volontariato, nonché collaborazione con
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soggetti cooperativistici qualificati per svolgere funzioni socioeducative e psicosociali
al fine di sostenere autonomia e competenze nel contesto sociale.
Il territorio, inteso come bacino d’azione, si configura – dal punto di vista
dell’operatività dipartimentale – come un insieme di contesti con cui confrontarsi per
il raggiungimento degli obiettivi di tutela socio-sanitaria della salute mentale: famiglie,
medici di base, Istituzioni, volontariato e – più estesamente – il contesto socioculturale.
Il contesto è fondamentale in quanto, accanto ad elementi di cultura della psichiatria
e corretta
informazione, contiene anche paure, pregiudizi, visioni distorte e
demonizzanti, che impregnano non soltanto la mentalità di alcuni ambiti familiari e
sociali, ma anche quella di settori molto importanti quale quello del mondo del lavoro,
di una certa parte della popolazione medica e anche politica, e costituiscono una
specie di “ombra psicosociale”.
La complessità della malattia mentale è tale da richiedere l’attivazione di competenze
e professionalità diverse (sanitarie e sociali); il lavoro di rete non può prescindere dal
territorio inteso come luogo di maggior prossimità del paziente psichiatrico.
Nel nostro territorio di competenza sono state sviluppate politiche di inclusione
sociale in partnership con tutte le competenti Agenzie del territorio:
Il progetto “EQUAL – TERRITORI PER LA SALUTE MENTALE” è nato circa 4 anni
fa per definire indicatori della capacità di un territorio di essere accoglienti nei
confronti di cittadini portatori di sofferenza psichica. Da questo studio è scaturito un
manuale per l’ “accreditamento dei territori socialmente competenti alle politiche
d’inclusione sociale delle persone con problemi di salute mentale”. “Equal” ha
rappresentato una iniziativa comunitaria voluta dalla Commissione Europea,
finanziata dal Fondo Sociale Europeo, e in Italia sviluppata dal Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali con le Regioni (in Lombardia con l’Assessorato alla Famiglia e
alla Solidarietà Sociale).
Si è trattato di una sorta di laboratorio dove le linee principali da percorrere sono
state:
•
L’innovazione
•
Il coinvolgimento dei beneficiari
•
Il parternariato
•
La transnazionalità
•
Il mainstreaming
L’Azienda Ospedaliera di Gallarate ha sviluppato, di concerto con altri 4 partner, uno
strumento che consente di misurare quanto un determinato territorio sia inclusivo
oppure espulsivo rispetto agli aspetti della salute mentale e ai soggetti portatori di
disagio psichico.
Il lavoro è durato tre anni ed ha comportato il coinvolgimento dell’ambito distrettuale,
dell’ASL e della Provincia (nello specifico, l’asse lavoro), dell’associazionismo e del
mondo della cooperazione locale; attraverso le risorse messe a disposizione dal
Progetto, si è avuta la possibilità di effettuare inserimenti lavorativi di cittadini
residenti nell’ambito distrettuale di Somma Lombardo (Somma Lombardo, Lonate
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Pozzolo, Ferno, Golasecca), grazie anche all’apporto economico dovuto alla piena
adesione al progetto dell’Ambito distrettuale di Somma.
Il progetto SALUTE MENTALE NELLA COMUNITA’ è stato sviluppato ed attuato
con l’intento di fornire sollievo e rafforzamento delle abilità socio relazionali nella
gestione quotidiana del disagio psichico, sia per le famiglie – attraverso counseling –
sia per gli utenti stessi – attraverso costruzione di rapporti tra le risorse istituzionali e
quelle informali, come il volontariato.
• Promozione culturale e sensibilizzazione sociale a tutela della salute mentale,
attraverso la diffusione di una corretta informazione riguardante i disturbi mentali.
Questa attività ha lo scopo di ridurre i pregiudizi e di diffondere un atteggiamento di
solidarietà.
• Prevenzione primaria, attraverso interventi di educazione sanitaria con interventi
mirati all’individuazione ed al contenimento dei fattori di rischio rispetto alla
conservazione della salute mentale.
• Riabilitazione, con interventi volti a ridurre le conseguenze della malattia mentale
ed alla reinclusione sociale e lavorativa degli utenti dei Servizi di Salute Mentale (con
ripercussioni positive anche sulla spesa pubblica), con interventi di supporto alle
Famiglie, e di attivazione del Privato-Sociale e del Volontariato.
Considerate le politiche di inclusione già avviate nelle scorse annualità, l’Ambito
Distrettuale di Somma Lombardo e l’Unità Operativa di Psichiatria si impegnano:
• A proseguire le forme di collaborazione in atto, sviluppatesi con i progetti sopra
indicati;
• A ridefinire il protocollo operativo per la realizzazione di progetti per la
“Residenzialità leggera”, già attivato nel precedente triennio, da sottoscrivere in
forma unitaria con l’Ambito Distrettuale di Gallarate.
Unità Operativa di Neuropsichiatria
E’ intenzione dell’ UONPIA, in integrazione con l’Ambito Distrettuale, promuovere,
sostenere e partecipare attivamente in processi orientati all’attuazione di interventi di
cura ad alta integrazione socio-sanitaria, centrati sull’utente, sulla sua domanda e sul
suo bisogno.
Si intende raggiungere tale obiettivo attraverso la partecipazione ai Tavoli di Lavoro
tematici e tecnici per la definizione di prassi operative tra i servizi socio-assistenziali
degli Enti Locali, del Sistema Scolastico e delle Organizzazioni del Terzo Settore
nella compartecipazione e corresponsabilità nella presa in carico del minore per
garantire continuità nel processo di cura.
Allo stato attuale si individuano le seguenti aree verso cui indirizzare energie e
risorse:
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•
•
•
•
•
•
Processi di presa in carico congiunta di minori sottoposti a provvedimenti
dell’autorità giudiziaria;
Processi di presa in carico di minori portatori di patologie complesse che
necessitano di inserimenti in strutture;
Processi di integrazione tra servizi per la pianificazione e programmazione per
l’allocazione di risorse in contesto scolastico ed extrascolastico rivolti a minori
con certificazione clinica;
Processi di presa in carico di soggetto a rischio di devianza sociale e disturbi
psicopatologici in particolare in soggetti adolescenti,
Passaggi di presa in carico tra servizi per il raggiungimento della maggiore età,
Prosecuzione ed Implementazione dell’attività del Gruppo TEMA in tema di
abuso.
Art. 8 - Durata e verifica dell’Accordo di Programma
Il presente Accordo di Programma ha durata triennale (2012 – 2013 – 2014) con
scadenza prevista per il 31/03/2015.
La verifica inerisce il rispetto degli impegni che la sottoscrizione dell’atto comporta
per ciascun soggetto istituzionale; l’Assemblea dei Sindaci, di conseguenza, indice
annualmente una Conferenza Interistituzionale sullo stato di attuazione dei
programmi e dei progetti.
Eventuali modifiche, integrazioni ed aggiornamenti di Piano, che si rendessero
necessari nel corso della gestione, saranno preventivamente concordati con l’ASL.
Art. 9 – Contenuti del Piano di Zona
Il Piano di Zona 2012-2014 dell’Ambito, giuste indicazioni regionali emanate con la
DGR 2505 del 16.11.2011 “Approvazione documento “Un welfare della sostenibilità e
della conoscenza – Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale
2012-2014”” prevede:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
IL CONTESTO TERRITORIALE
IL PIANO DI ZONA 2009/2011
L’ATTUALE STRUTTURA ORGANIZZATIVA
L’ITER PROCEDURALE PER LA COSTRUZIONE
OBIETTIVI STRATEGICI DI PIANO
OBIETTIVI SPECIFICI - LE AREE DI INTERVENTO
GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI ZONA 2012-2014
riepilogativa)
IL SISTEMA DI VALUTAZIONE
IL PIANO ECONOMICO DI PREVISIONE
(tavola
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sinottica
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Art. 10 – Obiettivi del Piano di Zona
Il Documento di Piano 2012-2014, contiene indicazioni in ordine agli obiettivi
strategici, perseguibili nel triennio, ed agli obiettivi specifici, definiti in relazione alla
variabilità dei flussi di finanziamento .
Sono obiettivi strategici:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Lo sviluppo di una nuova forma di welfare distrettuale;
Il ripensamento dei tavoli tematici per un nuovo ruolo del Terzo Settore;
Il rafforzamento dell’integrazione delle politiche complementari al sociale;
Il rafforzamento dell’integrazione socio- sanitaria e sanitaria;
La collaborazione con Enti a livello sovra distrettuale;
La ricerca di forme di finanziamento altre.
Sono obiettivi specifici e connessi alla forte variabilità dei flussi finanziari, tutti quelli
indicati nel Piano di Zona al capitolo OBIETTIVI SPECIFICI.
Art. 11 – Quadro delle risorse impegnate
Le risorse finanziarie impiegate sono indicate nel Capitolo 9 “Il Piano economico di
previsione” relativa alla Programmazione 2012- 2014, dove trovano allocazione
preventiva le risorse indicate per il triennio:
Oggetto
2012
2013
2014
Totale triennio
FNPS
141.269,00
141.269,00
141.269,00
423.807,00
RESIDUO ANNUALITA’
PREC. FONDI COMUNALI
10.000,00
==
==
10.000,00
FSR
268.000,00
268.000,00
268.000,00
804.000,00
10.680,00
==
==
10.680,00
107.676,00
107.676,00
107.676,00
323.028,00
Fondo per funzioni trasferite
8.644,00
8.644,00
8.644,00
25.932,00
Fondo Piano Nidi
93.620,00
93.620,00
==
187.240,00
Fondo per Letti di sollievo
Anziani (residuo DGR 11255)
Risorse autonome dei
Comuni
Totali
1.784.687,00
Il Fondo Sociale Regionale relativo all’anno 2012, non ancora di cui ancora non si
conosce l’ammontare, è stato indicato in modo puramente indicativo, in ragione del
50% rispetto allo scorso anno. Si procederà successivamente alla sua definitiva
allocazione a seguito della comunicazione di riparto che verrà inviato dalla Regione.
L’obiettivo del “sistema di budget unitario di ambito “ sarà perseguito in relazione
all’andamento dei flussi finanziari.
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ARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO – CASORATE SEMPIONE - FERNO
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Art. 12 – Organi e organismi di gestione del Piano
L’ASSEMBLEA DEI SINDACI è l’ORGANO POLITICO con funzione strategica e di
garanzia, integrata dagli Assessori alle Politiche Sociali.
Sono individuati quali Organismi Tecnico-amministrativi:
• l’UFFICIO DI PIANO – UdP – con funzioni manageriali;
• GRUPPO TECNICO DISTRETTUALE (GTD), composto dagli Assistenti Sociali
dei Comuni, collabora alla programmazione e realizzazione di progetti e servizi
approvati dall’Assemblea dei Sindaci; partecipa con alcuni suoi rappresentanti ai
Tavoli tematici permanenti; mantiene un rapporto diretto con l’Ufficio di Piano per il
tramite del Referente tecnico.
• IL TAVOLO DEI FUNZIONARI RESPONSABILI DEI SERVIZI SOCIALI,
composto dai Funzionari dei nove Comuni dell’Ambito Distrettuale, fornisce supporto
al Piano di Zona per garantire la realizzazione, a livello amministrativo, delle iniziative
e delle azioni previste dagli organi politici.
• I TAVOLI TEMATICI PERMANENTI, suddivisi per area, finalizzati alla
coprogettazione ed alla valorizzazione dei processi di partnership, con particolare
riferimento allo sviluppo di un sistema di relazioni pubblico/privato.
• Il TAVOLO LOCALE di consultazione dei soggetti del TERZO SETTORE (DGR n.
7797 del 30 Luglio 2008 – allegato C), che si intende attivato, come precedente
Piano di Zona, con la modalità dell’unico tavolo, attivato dalla ASL, per l’esame di
questioni inerenti sia la rete di unità di offerta sociali che quella riguardante le unità di
offerta socio-sanitarie.
Art. 13 – Adempimenti del Comune Capo Distretto
Al Comune di Somma Lombardo – Capofila compete :
- l’iscrizione nel proprio Bilancio delle risorse finanziarie ed economiche destinate
al Piano di zona;
- la rappresentanza formale esterna in sede politica, tramite il Sindaco nella sua
qualità di Presidente dell’Assemblea dei Sindaci, sostituito,
in caso di
impedimento, dal Vice Presidente dell’Assemblea
come designato dalla
medesima;
- la garanzia del funzionamento dell’Ufficio di Piano
come definito dalla
Convenzione tra i comuni dell’ambito per la gestione del Piano di Zona .
Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087
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