UNO DI NOI: GESU’ SALVATORE Catechismo io sono con voi pag. 42-43 INTRODUZIONE Maria ci ha insegnato che prepararsi per l’arrivo del Natale non significa attendere dei regali, ma fare spazio ad una persona che viene: Gesù. ASCOLTO Ascoltiamo come l’evangelista Luca ci narra la sua nascita (Lc 2, 1-20). Narrare ai bambini il brano della nascita di Gesù utilizzando il testo del Catechismo “Io sono con voi” alla pag.42-43 oppure il testo, proposto qui di seguito, tratto da “La mia Bibbia” di Eleonora Beck e Paul Kónig pag. 173-174. Sai chi è Gesù? Immagina di avere un amico o un’amica che non sa niente di Gesù. Immagina di dovergli dire tu chi è Gesù. Come faresti? Certamente cominceresti col cercare di raccontargli quello che tu sai, che ti piace di più su di Lui. Poi, forse, cercheresti di procurargli un libro dove stia scritto quello che sappiamo della sua vita... Ma a quei tempi, subito dopo la prima Pasqua, non c’erano ancora libri su Gesù. C’era, però, della gente che poneva domande su di Lui, e c’erano ancora persone che potevano raccontare quello che avevano visto e sentito personalmente frequentandolo. Queste persone dicevano anche qual era la cosa più importante per loro: “A Gesù ci si può affidare. Con Lui la vita ha un senso. Attraverso di Lui si trovano tanti amici... Gesù è il Redentore, il Messia promesso dai profeti e tanto atteso dalla gente”. Adesso, quando noi la domenica, ci raduniamo tutti insieme nella Messa e spezziamo il suo pane, Gesù è presente in mezzo a noi, e noi, nel nostro cuore, possiamo sentirlo vicino... Peccato che soltanto dopo la sua morte si sia capito un po’ chi è veramente! Adesso ci si sono aperti gli occhi: da quando Gesù è tornato al Padre noi crediamo che la sua storia non è cominciata presso gli uomini, ma presso Dio. Soltanto Dio conosce completamente Gesù: noi uomini comprendiamo solo una parte del suo mistero. Gli amici di Gesù raccontarono dunque ciò che avevano capito di Lui. Dicevano: “ È stato Dio Padre a mandarlo a noi. È da Lui che Maria ha saputo che sarebbe diventata la mamma di Gesù”. Dio infatti aveva mandato l’angelo Gabriele a Nazaret, il villaggio dove abitava Maria che era Þ danzata a un uomo chiamato Giuseppe. Maria era una di quelle persone che conoscono Dio, lo amano e non dimenticano la sua parola. L’angelo andò dunque da Maria e le disse: “Rallegrati, Maria. Tu sei la creatura prediletta di Dio. Ora Lui vuole donarti un figlio, che tu chiamerai Gesù. Attraverso di Lui tutti potranno capire quanto Dio ama gli uomini “.Maria chiese: “ Com’è possibile che avvenga questo? “. E l’angelo rispose: “ Dio manderà a te il suo Spirito vivente: a Lui niente è impossibile “. Allora Maria rispose: “Sia fatto tutto quello che Dio vuole: io so che Dio può volere soltanto il bene”. Quando Maria si trovò di nuovo sola, meditò su tutto quanto l’angelo le aveva detto. Ti domanderai forse da chi abbiamo saputo come andarono le cose quando Gesù venne al mondo. A quei tempi, infatti non c’erano né televisione né macchine fotografiche. E tutto accadde quasi nascostamente. Eppure, se possiamo festeggiare ogni anno il Natale, è perché dopo la prima Pasqua gli amici di Gesù raccontarono anche la storia della sua nascita. E lo fecero in modo che tutti potessero capire sin dall’inizio chi è Gesù. In quei giorni, a Betlemme era arrivata molta gente da fuori. I Romani volevano sapere quanti abitanti c’erano in Palestina, da dove provenivano e dove abitavano. Per questo motivo, ciascuno doveva recarsi nel suo luogo di nascita per farsi registrare in un elenco ufficiale. Per qualcuno che, come Giuseppe, era nato a Betlemme, ma abitava a Nazaret, questo dovere era abbastanza scomodo. Ma i Romani erano i padroni, e bisognava obbedire. Giuseppe e Maria dovettero così intraprendere un viaggio piuttosto lungo, e questo 1 nonostante Maria fosse incinta e il suo bambino potesse nascere da un giorno all’altro. La sera dell’arrivo a Betlemme, i due cercarono un alloggio per la notte, ma dappertutto si sentirono rispondere la stessa cosa: “ Non c’è posto!... Non c’è posto! “. Non sapendo che altro fare, Giuseppe e Maria si sistemarono alla meglio in un cantuccio di una stalla, stendendosi a dormire su un po’ di paglia. E fu proprio quella notte che il bambino venne al mondo. I due sposi lo coprirono alla meglio e lo deposero tra il fieno di una mangiatoia. Erano felici, come lo sono tutti i genitori alla nascita di un figlio; ma forse il loro cuore tremava un poco, perché sapevano che questo bambino non apparteneva soltanto a loro, ma apparteneva a Dio e a tutta l’umanità. Il bambino fu chiamato Gesù, un nome che significa: “Dio salva”. Intanto nei campi di Betlemme successe una cosa straordinaria. La raccontano dei pastori che passavano la notte insieme, attorno ad un fuoco, e facevano la guardia al loro gregge. La loro vita era dura: tanto lavoro per un guadagno povero, povero. La gente poi non voleva loro tanto bene, spesso li trattava male o li sgridavano perché le pecore entravano nei campi a mangiare i frutti. Improvvisamente una grande luce li avvolse e un angelo apparve a loro. Puoi immaginarti lo spavento e la paura. Ma l’Angelo disse a loro: “Non temete, io vi annuncio una grande gioia per voi e per tutte le genti che amano il Signore. Oggi è nato per voi il Salvatore che è Cristo Signore. E ,mentre ancora stava parlando, il cielo si aprì e si videro tantissimi angeli che cantavano e ballavano di gioia dicendo: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore”. RIFLETTERE Quando nasce un bambino il papà e la mamma telefonano subito agli altri parenti e agli amici. Un bambino che nasce è sempre una bella notizia! Il Vangelo non ci racconta se Maria o Giuseppe andarono in cerca dei loro parenti per avvisarli che era nato Gesù. Sappiamo però che Dio Padre, pieno di gioia, ha mandato tutti i suoi angeli a portare la notizia al mondo. Domande per riflettere. A chi hanno portato questa notizia? Perché, secondo voi, sono andati proprio dai pastori? Che gente erano, secondo voi, i pastori? Saranno stati ricchi o poveri? Perché Dio avrà scelto di mandare i suoi angeli proprio alla gente più povera? Quale dono vorrà fare Dio Padre ai poveri? Quale dono porta Gesù? Con Maria, tutta la Chiesa ascolta l’annuncio di questa lieta notizia: “Oggi è nato per voi il Salvatore che è Cristo Signore” (Lc 2,11). Colui che fu atteso per molto tempo finalmente è venuto e viene per renderci capaci di crescere nella gioia, nella pace, per regalarci quel grande amore che desidera il nostro cuore. FARE Eventuale lavoretto per Natale o partecipazione all’iniziativa promossa in collaborazione con il Centro Missionario “ I Cantori della stella”. PREGARE Cfr. Catechismo pag.44. Oggi è nato per noi il Salvatore! Come gli angeli cantiamo: “Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!”. Come i pastori andiamo da Gesù e lo adoriamo. 2 Gesù è il Figlio di Dio che si è fatto uomo. Canto: “E‛ venuto è qui tra noi” o altro canto natalizio. TU SCENDI DALLE STELLE Re La Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo Re e vieni in una grotta al freddo e al gelo, La Re e vieni in una grotta al freddo e al gelo. La Re O Bambino, mio Divino, La Re La io Ti vedo qui a tremar. o Dio beato! Re Ah quanto Ti costò l'avermi amato! La Re Ah quanto Ti costò l'avermi amato! A Te che sei del mondo il Creatore, mancano panni e fuoco o mio Signore, mancano panni e fuoco o mio Signore. Caro eletto Pargoletto, quanto questa povertà più m'innamora, giacchè Ti fece amor povero ancora! Giacchè Ti fece amor povero ancora! Ti ringraziamo, Padre santo, tu ci hai creati perché possiamo conoscerti, amarti e vivere sempre con te. Molte volte hai offerto agli uomini la tua amicizia e per mezzo dei profeti hai insegnato a sperare nelle tue promesse. Quando si compirono i giorni dell'attesa hai mandato il tuo unico Figlio, primogenito di molti fratelli, per unirci a te. Quando ritornerà tra noi ci inviterà al banchetto della vita nello splendore della tua casa. O Padre santo, pieno di bontà e di amore verso tutti, noi ti lodiamo e ti ringraziamo perché dopo il peccato, Tu non ci hai lasciati soli a lottare contro il male. 3 Ora hai inviato il tuo dilettissimo Figlio Gesù, come luce che risplende nelle tenebre. Da ricco che era, si è fatto povero per noi, perché noi diventassimo ricchi del suo amore. Egli è venuto tra gli uomini che erano lontani da te e divisi tra loro a causa del peccato. Ha aperto i nostri occhi e il nostro cuore, perché impariamo a riconoscere te, Padre di tutti, e ad amarci tra noi del suo stesso amore. 4