RISPARMI, INVESTIMENTI, FINANZA E MONETA

RISPARMI,
INVESTIMENTI,
FINANZA E MONETA
IL SISTEMA FINANZIARIO
• Il sistema finanziario è costituito dalle istituzioni che
operano per far incontrare l’offerta di denaro (risparmio)
con la domanda (investimenti).
• Le due parti del mercato finanziario sono gli individui che
prestano e gli individui che prendono a prestito il denaro.
ISTITUZIONI FINANZIARIE
• Le istituzioni finanziarie possono essere ricondotte a due
ampie categorie:
 mercati finanziari
 intermediari finanziari
• I mercati finanziari sono istituzioni attraverso cui i
risparmiatori scelgono il soggetto da finanziare.
• In alternativa, i risparmiatori cedono i loro risparmi agli
intermediari finanziari che decidono quali soggetti
finanziare.
ISTITUZIONI FINANZIARIE
• I principali MERCATI FINANZIARI sono:
1. Il mercato obbigazionario
2. Il mercato azionario
• I principali INTERMEDIARI FINANZIARI sono:
1. Le Banche
2. I Fondi di Investimento
 MERCATI FINANZIARI
1. MERCATO OBBLIGAZIONARIO
• Le obbligazioni sono certificati di debito che
specificano l’obbligo del debitore verso il creditore:
fondamentalmente, si specifica l’ammontare del debito
(il capitale prestato), il tasso di interesse pagato
periodicamente prima della scadenza, ed il periodo di
maturazione del debito.
 MERCATI FINANZIARI
• Caratteristiche delle obbligazioni:
 Durata: periodo di tempo tra emissione e scadenza.
 Rischio: probabilità di default del debitore. Se il rischio
di insolvenza è elevato, i creditori dovranno essere
incentivati a prestare il proprio denaro con tassi di
interesse più elevati.
 Titoli a basso rischio (bund tedeschi);
 Titoli ad alto rischio (titoli debito pubblico Italia, Spagna);
 Titoli spazzatura (Grecia, Portogallo).
 Differenziale tra i tassi di interesse: spread
 MERCATI FINANZIARI
• Sono le agenzie di rating a definire i livelli di rischio di
molti titoli obbligazionari, compresi i titoli del debito
pubblico.
• Sono società private, e recentemente sono state
accusate di intervenire sul rating di certi titoli a scopi
speculativi.
• Anche le imprese emettono titoli obbligazionari, ed
anch’esse sono soggette al rating.
• La raccolta fondi attraverso obbligazioni viene detta
«finanziamento mediante emissione di debito».
 MERCATI FINANZIARI
2. MERCATO AZIONARIO
• Le azioni sono titoli di proprietà di quote dell’impresa.
L’azionista ha diritto ad incassare una parte dei profitti
(dividendo) che la società decide di assegnare per
remunerare il capitale finanziario (la quota dei dividendi
viene sottratta agli investimenti produttivi).
• La raccolta fondi attraverso vendita di azioni (quote
della proprietà) viene detta “finanziamento con capitale
di rischio”.
 MERCATI FINANZIARI
• L’investimento in azioni è più rischioso
dell’investimento in obbligazioni: è infatti legato
all’andamento dei profitti della società, mentre le
obbligazioni sono un titolo di debito che deve essere
pagato comunque.
• Questo implica che i rendimenti attesi delle azioni
devono essere superiori rispetto alle obbligazioni.
• Il più importante mercato azionario europeo è la Borsa
di Londra (London Stock Exchange).
• A livello mondiale: Wall Street (la Borsa di New York) e
Tokyo per i mercati asiatici.
 MERCATI FINANZIARI
• Gli INDICI AZIONARI sono indicatori dell’andamento di
una selezione dei migliori titoli quotati in una Borsa:
 Il Dow Jones è basato sulle 30 maggiori società negli
USA;
 Il Financial Times Stock Exchange sulle 100 maggiori
società quotate al London Stock Exchange;
 Il NIKKEI sulle 100 maggiori della Borsa di Tokyo.
 INTERMEDIARI FINANZIARI
1. BANCHE
• Raccolgono i depositi delle famiglie e li usano per
prestiti ad imprese e famiglie per investimenti reali
oppure per acquistare prodotti finanziari (azioni e
obbligazioni).
• Il tasso di interesse che un cliente della banca riceve
sui depositi è diverso da quello che paga per il mutuo
concesso dalla banca!
 INTERMEDIARI FINANZIARI
• E’ importante sottolineare che la Banca offre anche un
altro servizio oltre a quello di intermediazione finanziaria:
contribuisce a creare moneta, cioè offre dei mezzi di
pagamento come gli assegni, le carte di pagamento
(anche le carte di credito sono in genere collegate ad un
deposito bancario).
• Dunque permettono di avere più liquidità: per questi
servizi paghiamo oneri e commissioni sul conto corrente.
 INTERMEDIARI FINANZIARI
2. FONDI DI INVESTIMENTO
• Sono istituzioni che vendono quote di partecipazione
ai privati, e usano i fondi per acquistare azioni e
obbligazioni, con diversi gradi di rischio.
• I piccoli risparmiatori aderendo ad un fondo di
investimento possono diversificare il loro portafoglio.
Risparmi delle famiglie italiane
(fonte Banca d’Italia, bollettino statistico)
Fonte: Banca d’Italia
Risparmi delle famiglie italiane
(fonte Banca d’Italia, bollettino statistico)
CONTABILITÀ NAZIONALE:
RISPARMIO E INVESTIMENTI
• Definizione del PIL: Y = C + I + G + NX
• Supponiamo di trovarci in un’economia chiusa, ovvero
senza importazioni nè esportazioni:
Y=C+I+G
• Possiamo esprimere questa equazione in termini di I:
I=Y–C–G
=> Gli Investimenti sono pari al reddito (Y) – spesa per
consumi privati (C) – spesa pubblica (G), ovvero ai
Risparmi (Savings):
I=S
RISPARMIO E INVESTIMENTI
• Quindi il Risparmio (Nazionale) è dato da:
S=I
S=Y–C–G
• Ma se vogliamo distinguere tra risparmio privato e pubblico,
dobbiamo tener conto del fatto che il reddito disponibile per
i privati deve essere al netto della Tassazione (T):
S = (Y – T – C) + (T – G)
 il primo elemento (Y - T - C) è il risparmio privato;
 il secondo (T - G) è il risparmio pubblico (entrate fiscali
meno spesa pubblica).
RISPARMIO E INVESTIMENTI
• SURPLUS E DEFICIT:
 Se T > G, il settore pubblico ha un SURPLUS DI BILANCIO:
incassa più di quanto spende.
Questo è il risparmio pubblico.
 Se G > T, il settore pubblico ha un DEFICIT DI BILANCIO:
spende più di quanto incassa.
RISPARMIO E INVESTIMENTO
• In che modo i mercati finanziari coordinano domanda e
offerta di investimenti e risparmi?
• Assumiamo per semplicità che nell’economia ci sia un
solo mercato finanziario, che chiamiamo mercato dei
fondi mutuabili.
OFFERTA E DOMANDA DI FINANZIAMENTO
• L’OFFERTA di fondi mutuabili viene DAI RISPARMIATORI.
• La DOMANDA di fondi mutuabili viene dalle famiglie e
dalle imprese che desiderano effettuare investimenti (per le
famiglie: acquisti di beni durevoli, mutui per la casa).
• Abbiamo quindi:
 una domanda di fondi mutuabili, ed una disponibilità a
pagare un certo prezzo per averli;
 un’offerta di fondi mutuabili, ed una disponibilità ad
accettare un certo prezzo per offrirli.
• Questo prezzo è il TASSO DI INTERESSE.
• Esiste un tasso di interesse di mercato che mette in equilibrio
domanda e offerta di fondi mutuabili.
INCENTIVI AL RISPARMIO
• Interventi del
governo che
influiscono sui
mercati finanziari
• Incentivi/disincentivi
fiscali
• Se si impongono
delle tasse sulle
rendite finanziarie
si riducono gli
incentivi al risparmio
(e viceversa)
INCENTIVI ALL’INVESTIMENTO
• Se si concedono
detrazioni di
imposta sulle
spese per
investimento, si
aumentano gli
incentivi a
prendere a
prestito.
• Il tasso di
interesse di
equilibrio
aumenta, ed
anche i risparmi.
EFFETTO DEL DEFICIT PUBBLICO
SU RISPARMIO E INVESTIMENTO
• Quando il settore pubblico spende più di quanto incassa, si
ha un deficit di bilancio.
• La cumulata dei deficit di bilancio è il debito pubblico.
• I titoli del debito pubblico assorbono una parte del risparmio
nazionale, con un effetto spiazzamento (crowding out)
• Chi vuole ottenere fondi per investimenti reali non riesce a
trovarli sui mercati finanziari.
ECONOMIA FINANZIARIA
• L’Economia Finanziaria studia le decisioni degli
individui sulla allocazione delle risorse e la gestione
del rischio.
VALORE ATTUALE
• Con il termine Valore Attuale ci riferiamo al valore del
denaro che oggi sarebbe necessario per produrre, ai
correnti tassi di interesse di mercato, un determinato
valore futuro.
• La nozione di valore attuale è importante nelle decisioni
economiche e finanziarie.
• Serve per confrontare valori ottenuti in diversi periodi
temporali, al loro valore attuale.
 Un’impresa deciderà di fare un investimento se il valore
attuale dei benefici del progetto è maggiore del valore
attuale dei suoi costi.
VALORE ATTUALE E VALORE FUTURO
• VALORE ATTUALE
Dato un tasso di interesse r, il valore attuale di un ammontare
VF ricevuto in T anni è uguale a:
VA= VF/(1 + r)T
• VALORE FUTURO
È la quantità di denaro che in futuro una certa quantità di
denaro attuale produce, dati i tassi di interesse di
mercato.
VF= VA ×(1 + r)T
VALORI ATTUALI E FUTURI
Valore
r
Anni
Fattore di sconto
Valore Attuale
Valore Futuro
100
0.05
0
(1+r)^0
1
100
100
1
(1+r)^1
1.05
95.2380952
105
2
(1+r)^2
1.1025
90.70294785
110.25
3
(1+r)^3
1.157625
86.38375985
115.7625
4
(1+r)^4
1.215506
82.27024748
121.55063
5
(1+r)^5
1.276282
78.35261665
127.62816
6
(1+r)^6
1.340096
74.62153966
134.00956
7
(1+r)^7
1.4071
71.06813301
140.71004
8
(1+r)^8
1.477455
67.6839362
147.74554
9
(1+r)^9
1.551328
64.46089162
155.13282
10
(1+r)^10
1.628895
61.39132535
162.88946
GESTIONE DEL RISCHIO
• Un individuo si definisce “avverso al rischio” se
preferisce risultati certi piuttosto che incerti.
• L’avversione al rischio è collegata all’utilità marginale
decrescente del denaro: quando aumenta la quantità di
denaro, un ulteriore incremento produce un aumento di
benessere sempre più piccolo.
• Una perdita produce una diminuzione di benessere
superiore all’aumento di benessere prodotto da una
vincita.
GESTIONE DEL RISCHIO
• Gli individui possono ridurre il rischio con diversi strumenti:
 Si assicurano
 Diversificano il portafoglio
 Accettano rendimenti inferiori dei loro investimenti
I MERCATI DELLE ASSICURAZIONI
• Un modo per ridurre il rischio consiste nell’assicurarsi.
• In genere, le polizze di assicurazione prevedono che il
contraente paghi un premio alla compagnia di
assicurazione che, a sua volta, accetta di assumersi il
rischio, in tutto o in parte.
• Problemi nei mercati delle assicurazioni:
 Selezione Avversa
 Rischio Etico.
DIVERSIFICAZIONE DEL
RISCHIO IDIOSINCRATICO
• Il termine “diversificazione” si riferisce alla riduzione del
rischio che si ottiene sostituendo un unico rischio di
grande rilevanza con un numero elevato di piccoli
rischi non correlati tra loro.
• Distinguiamo tra:
 RISCHIO IDIOSINCRATICO: riguarda un singolo
individuo o impresa;
 RISCHIO AGGREGATO: si riferisce al rischio che può
influire sull’intera economia.
• La diversificazione riduce il primo, ma non il secondo.
VALUTAZIONE DEL PORTAFOGLIO
• La “analisi dei fondamentali” di un’economia o di
un’impresa consiste nello studio del bilancio corrente e
delle prospettive future, al fine di determinarne il
valore.
• Gli agenti economici possono utilizzare l’analisi dei
fondamentali per determinare se un capitale azionario è
sottovalutato, sopravvalutato, o valutato equamente.
• In genere, l’obiettivo è di comprare azioni sottovalutate.
TEORIA DEI MERCATI EFFICIENTI
• La “Teoria dei Mercati Efficienti” sostiene che i prezzi delle
azioni danno tutta l’informazione disponibile al pubblico
circa il valore di un titolo.
• Un mercato è efficiente dal punto di vista informativo se
riflette tutta l’informazione disponibile in modo razionale.
 Se i mercati sono efficienti, anche le azioni sono valutate in
modo equo e nessun titolo ha una maggior probabilità di
salire di prezzo più di altri. I titoli azionari seguono un
random walk.
 Se i mercati sono efficienti, l’unico modo che gli investitori
hanno per ridurre il rischio è la diversificazione del
portafoglio.
TEORIA DEI MERCATI EFFICIENTI
• L’ipotesi di mercati efficienti è stata la base della
regolamentazione dei mercati finanziari nella maggior
parte dei paesi OCSE.
• La crisi economica innescata dai mercati finanziari ha
tolto credibilità alla teoria dei mercati efficienti.
TEORIA DEI MERCATI FINANZIARI IRRAZIONALI
• Un’ipotesi alternativa è quella dei “mercati finanziari
irrazionali”.
• Secondo questa teoria, mentre i mercati dei prodotti
tendono all’equilibrio, i mercati finanziari sono
tendenzialmente instabili e possono portare ad
allocazioni sub-ottimali e a “bolle” speculative
determinate dalle aspettative circa la domanda dei
titoli.
• Secondo molti critici del sistema finanziario globale, gli
andamenti del mercato azionario e obbligazionario sono
spesso condizionati da grandi «players»: oltre che le
Banche Centrali, le grandi banche d’affari e le agenzie di
rating.
LA MONETA
• Si definisce MONETA l’insieme dei valori utilizzati in un
sistema economico dagli individui (famiglie, imprese) per
acquistare beni e servizi.
• La moneta ha tre funzioni fondamentali:
 Mezzo di scambio
 Unità di conto
 Riserva di valore
FUNZIONI DELLA MONETA

Mezzo di Scambio
 Il mezzo di scambio è un oggetto che i compratori danno
ai venditori in cambio del bene o servizio ceduto.
 Qualunque cosa sia accettata universalmente come
pagamento, si deve considerare mezzo di scambio.

Unità di Conto
 L’unità di conto è la misura di prezzi e di valori economici:
il “numero” di Euro o di Dollari richiesti per cedere un bene o
servizio indica il valore di quel bene relativamente ad altri.

Riserva di Valore
 La riserva di valore è ciò che gli individui possono
utilizzare per trasferire valore dal presente al futuro: è la
ricchezza degli individui, che può essere conservata in
diverse forme, monetarie e non monetarie.
LIQUIDITÀ
• La moneta è caratterizzata da alta liquidità: è il modo
di detenere ricchezza più facilmente spendibile (è infatti
il mezzo di pagamento).
• Altre forme di conservazione della ricchezza presentano
diverse caratteristiche di liquidità: l’oro è facilmente
convertibile, le azioni e le obbligazioni lo sono in buona
misura; gioielli, quadri ed immobili lo sono molto di
meno.
TIPI DI MONETA
• Abbiamo due tipi di moneta:
 MONETA MERCE: quando il denaro era fatto con metalli
pregiati (oro, argento, ma anche bronzo e rame) la moneta
aveva un suo valore intrinseco, a prescindere dal valore
che veniva attribuito come mezzo di scambio.
 MONETA-FIAT O MONETA A CORSO LEGALE: non ha
valore intrinseco (carta moneta, metalli non pregiati) ma
viene utilizzata come denaro per decreto dello Stato (“fiat”:
che sia).
 Moneta a corso legale: il circolante (banconote, monete)
 Altro esempio di moneta-fiat: i depositi bancari.
TIPI DI MONETA
• Assegni, bancomat (carta di debito), bonifici:
sono strumenti attraverso cui si trasferisce denaro da un
conto ad un altro (la moneta passa di mano).
• Carta di credito: non è propriamente un mezzo di
pagamento, ma un mezzo per differire il pagamento.
Il consumatore prende denaro a prestito dall’istituto di
credito (la banca che ha emesso la carta), e lo restituisce
con gli interessi.
IL RUOLO DELLA BANCA CENTRALE
• La Banca Centrale di un sistema economico ha il compito di
regolamentare il sistema monetario: deve cioè controllare
il sistema bancario e l’offerta di moneta (ovvero la quantità
di moneta presente nell’economia).
• L’insieme di misure prese dalla Banca Centrale per controllare
l’offerta di moneta si definisce Politica Monetaria.
LA BANCA CENTRALE EUROPEA
• La Banca Centrale Europea (BCE) è l’istituzione che
gestisce la politica monetaria dei Paesi dell’area Euro.
• È stata creata il 1 giugno 1998 e ha sede a Francoforte.
• Agisce con la collaborazione delle Banche Centrali dei 17
Paesi aderenti al sistema Euro (Eurozona).
• L’obiettivo primario della BCE è quello di promuovere la
stabilità dei prezzi nell’Eurozona.
• La BCE è indipendente dai governi dei singoli stati e dalle
istituzioni politiche e di governo europee.
OFFERTA DI MONETA
• In che modo le Banche Centrali influiscono sull’offerta di
moneta di un sistema economico?
• Tutti gli istituti bancari hanno delle riserve monetarie,
ovvero depositi di denaro che sono conservati e non
impiegati per prestiti.
• In un sistema bancario con riserva frazionaria, le banche
tengono una frazione dei depositi che ricevono come
riserva, il resto lo impiegano per finanziamenti di
diverso tipo.
OFFERTA DI MONETA
• Il Rapporto di Riserva è la frazione di depositi che le
banche sono obbligate a tenere come riserva, dietro
indicazione della Banca Centrale.
• Quando una banca eroga un prestito, l’offerta di moneta nel
sistema economico cresce.
• Quindi l’offerta di moneta è influenzata:
 da una parte, dalla quantità di depositi,
 dall’altra, dalla quantità di prestiti erogati dalla banca.
OFFERTA DI MONETA
• Esempio:
Attivo
Passivo
 la banca accetta
100 € di depositi;
 mantiene una quota
(10%) di riserva;
 utilizza il resto per
prestiti.
Riserve
€10.00
Depositi
€100.00
Prestiti
€90.00
Totale Attività
€100.00
Totale Passività
€100.00
OFFERTA DI MONETA
• Quando una banca eroga un prestito, questo viene in
genere depositato in un altro conto corrente.
• Quindi si crea un altro deposito, e di qui un’altra riserva di
denaro da cui si può erogare un prestito.
• La quantità di moneta aumenta, di un ammontare
determinato dal moltiplicatore monetario.
OFFERTA DI MONETA
Prima Banca
Attivo
Passivo
Riserve
€10.00
Depositi
€100.00
Prestiti
€90.00
Totale Attivo
Totale Passivo
€100.00
€100.00
Seconda Banca
Attivo
Riserve
€9.00
Passivo
Depositi
€90.00
Prestiti
€81.00
Totale Attivo
€90.00
Totale Passivo
€90.00
Offerta di Moneta = €190.00
IL MOLTIPLICATORE MONETARIO
•
IL MOLTIPLICATORE MONETARIO
•
STRUMENTI DI POLITICA MONETARIA:
LA QUOTA DI RISERVA
• La quota di riserva evidentemente incide sull’offerta di
moneta: maggiore è la quota di riserva, minori saranno gli
impieghi della banca, minore sarà l’offerta di moneta (e
viceversa).
• Quindi uno strumento a disposizione della Banca Centrale
per variare l’offerta di moneta in un sistema economico è
quello della variazione dell’obbligo di riserva.
 QUOTA DI RISERVA
• Attualmente la quota di riserva BCE è del 2%
• Le banche sono tenute ad avere riserve non inferiori alla
quota di riserva, ma sono libere di detenere quote
superiori alla quota di riserva (riserve discrezionali).
• Questo accade quando le aspettative circa l’andamento
economico sono negative o si percepisce un alto rischio
nelle attività (rischio aggregato).
STRUMENTI DI POLITICA MONETARIA
• Altri strumenti di Politica Monetaria sono:
 le operazioni di mercato aperto;
 le variazioni del tasso di sconto.
 OPERAZIONI DI MERCATO APERTO
• Si riferiscono agli acquisti o vendite di Titoli di Stato
da parte della Banca Centrale sul mercato privato.
 Quando la Banca Centrale acquista titoli, li paga
con moneta, e aumenta la quantità di moneta nel
sistema economico.
 Viceversa, quando la Banca Centrale vende titoli di
stato incassa moneta, e si riduce la quantità di
moneta nel sistema economico.
 IL TASSO DI SCONTO
• Il Tasso di Sconto (o di Rifinanziamento) è il tasso di
interesse che la BCE applica sui prestiti di breve
periodo concessi al settore bancario dell’Eurozona.
• Se una banca ha necessità di ottenere liquidità dalla Banca
Centrale, può vendere titoli (in genere, titoli di stato o
obbligazioni di aziende «sicure») alla Banca Centrale,
impegnandosi a riacquistarli dopo un certo (breve) termine.
• Questa operazione si chiama «PRONTI CONTRO
TERMINE» (o «REPO»: Repurchase agreement).
• La differenza tra il prezzo a cui la banca vende alla
Banca Centrale e il prezzo a cui acquista, espresso in
percentuale del prezzo di vendita, si chiama TASSO DI
RIFINANZIAMENTO (o «REFI»: Refinancing)
TASSO DI RIFINANZIAMENTO
• Per esempio, se la banca vende i titoli a 100 e si impegna a
riacquistarli a 110, il Tasso di Rifinanziamento sarà del 10%.
 Se il Tasso di Rifinanziamento aumenta, si riduce
l’offerta di moneta: le banche sono meno incentivate
ad acquisire liquidità attraverso le operazioni pronti
contro termine.
 Viceversa, se il Tasso di Rifinanziamento diminuisce,
aumenta l’offerta di moneta.
• Attualmente il tasso di rifinanziamento è dello 0.000%.
Andamento del tasso refi BCE
Variazioni del tasso refi BCE
10-03-2016
0,000%
04-09-2014
0,050%
05-06-2014
0,150%
07-11-2013
0,250%
02-05-2013
0,500%
05-07-2012
0,750%
08-12-2011
1,000%
03-11-2011
1,250%
07-07-2011
1,500%
07-04-2011
1,250%
QUANTITATIVE EASING
• Dalla creazione di moneta al calo dei rendimenti sui
titoli - QUANTITATIVE EASING (Alleggerimento
Quantitativo): la Banca Centrale Europea va sul mercato,
compra titoli di cui sono pieni i bilanci delle banche
commerciali e per pagarli crea moneta, che immette nel
sistema.
• L’incremento di domanda dei titoli fa abbassare il loro
rendimento, cioè il tasso di interesse che ogni Stato
paga per finanziare il proprio debito.
Risultato: scendono gli interessi sul debito pubblico.
QUANTITATIVE EASING
• I bassi tassi di interesse sui titoli pubblici fanno aumentare
la domanda di altre obbligazioni (quelle di banche e
aziende) ed il risultato è che cala anche il tasso di
interesse degli altri titoli.
• Alla fine, quel che accade è che scendono tutti i tassi,
compresi quelli a cui sono indicizzati i mutui.
QUANTITATIVE EASING
• L’euro si deprezza e sale l’inflazione – Il terzo canale di
trasmissione è quello che passa attraverso la valuta, che si
deprezza, perché ce n’è molta di più in circolazione: si crea
inflazione. Allo stesso tempo, il deprezzamento dell’euro
rispetto al dollaro dovrebbe favorire le esportazioni.
• La Bce ha come “target” un’inflazione vicina al 2%, mentre
ora nell’Eurozona i prezzi sono in discesa. Il calo atteso dei
prezzi innesca una spirale negativa per cui le imprese
non investono, i consumatori non acquistano e l’economia
ristagna.
• Moneta debole e un minimo di inflazione, insieme, hanno
effetti benefici sull’economia reale. Il che dovrebbe anche
far crescere l’occupazione.
QUANTITATIVE EASING
• Le banche, alleggerite dai titoli di Stato, hanno più
liquidità per fare prestiti o investimenti
• Inoltre, come effetto collaterale, i bilanci delle
banche risultano alleggeriti da un eccesso di titoli di Stato.
E gli istituti – ammesso che lo vogliano e che la domanda
sia ripartita – sono incentivati a usare il denaro
incamerato per dare più prestiti o per investire nel
mercato immobiliare e azionario.
• L’incremento degli investimenti e dei consumi dovrebbe
favorire la ripresa economica
QUANTITATIVE EASING –HA FUNZIONATO?
• Alcuni economisti sostengono però che la sola politica monetaria
non sia sufficiente e che questa dovrebbe essere accompagnata da
una politica di spesa pubblica per poter raggiungere risultati più solidi.
• Gli investitori privati non si sono mossi a sufficienza, e le aspettative
negative hanno disinnescato le armi messe in campo dalla BCE
• Una politica fiscale espansionista avrebbe potuto sostenere la
domanda di investimenti privata
• Un incremento di spesa pubblica, attraverso il moltiplicatore
fiscale, determina un incremento più che proporzionale della
domanda aggregata.
• Il problema è che i nostri conti pubblici sono sotto stretta sorveglianza
a causa del pesante Debito Pubblico. La politica di rigore finanziario
imposta dalla UE costringe in Paesi con elevato indebitamento (e
anche quelli con alto deficit) a mantenere un livello di spesa pubblica
inadeguato ai fini dell’uscita dalla crisi