Master di I livello in Marketing management

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Lunedì 19 novembre 2012
■■ UNIVERSITà CATTOLICA DI MILANO / La facoltà di Economia e Centrimark aiutano a inserirsi nel mondo del lavoro
Master di I livello in Marketing management
Un corso professionalizzante di un anno rivolto sia a neolaureati sia a giovani che già lavorano
G
iunto alla sua nona edizione, il master in Marketing management promosso dalla facoltà di Economia
e da Centrimark, il Centro
di ricerche di marketing
dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano, si rivolge, con due differenti edizioni, diurna e serale, sia a
neolaureati sia a giovani che
già lavorano.
“Si tratta di un master professionalizzante” afferma il direttore Renato Fiocca “basato
su contenuti solidi. Non da
meno, è un corso continuamente aggiornato e rivisto
alla luce delle ricerche condotte da Centrimark in tema
di marketing e sulla base delle
esigenze espresse dalle imprese con cui l’Università ha
stretti legami”.
La forte sinergia con Centrimark rappresenta un plus per
questo master. Centrimark è
infatti un Centro formato da
circa 15 professori e ricercatori, costituito per promuovere un’attività di ricerca diretta
a identificare e analizzare le
più recenti tendenze espresse
dai mercati, fonte di problematiche sempre nuove per
le imprese. In questo senso, i
risultati acquisiti dalle ricerche non solo vengono messi
a disposizione delle imprese
stesse, ma vengono utilizzati
per arricchire i programmi di
sviluppo professionale.
“Tra i più recenti asset richiesti alle aziende emergono
aspetti quali il rispetto, la sostenibilità, e l’attenzione alla
dimensione sociale che va
coniugata con la dimensione
economica e quella ambientale” spiega Fiocca. “Questi
principi sono perfettamente in linea con la mission
dell’Università Cattolica e
diventano materia di studio
all’interno del master”. Più in
generale, il master può contare su un comitato scientifico
che indica le priorità più rilevanti, nonché su tutto il patrimonio di articoli nazionali
e internazionali che Centrimark pubblica annualmente.
Il corso, svolto da docenti della facoltà di Economia
dell’Università Cattolica di
Milano e di altri importanti atenei a livello nazionale,
nonché da manager ed esperti qualificati, si rivolge ogni
anno a circa 50 studenti provenienti sia dalla Cattolica
(50%) che da altre università
Cerimonia di consegna diplomi del master in Marketing management:
Renato Fiocca, direttore scientifico del master; Giacomo Archi, presidente Henkel Italia;
Domenico Bodega, preside della facoltà di Economia, Università Cattolica del Sacro Cuore
in Italia e nel mondo, purché
con una buona conoscenza
della lingua inglese. Ha la finalità di sviluppare le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie ad operare
nell’ambito delle attività di
marketing delle imprese industriali, commerciali e di
servizi. La formulazione e
lo sviluppo del programma
privilegiano le componenti
analitiche e decisionali proprie del processo di marketing, debitamente integrate
con le conoscenze di natura
economica, aziendale, giuridica e quantitativa neces-
sarie ad operare nell’area del
marketing di imprese modernamente organizzate e
fortemente orientate al mercato. In questo senso, vengono affrontate in sequenza
tutte le tematiche moderne di
marketing, dagli aspetti più
tradizionali che riguardano il
marketing strategico, il branding, il product management,
la comunicazione, il pricing,
le ricerche, il marketing internazionale e settoriale, agli
aspetti più innovativi inerenti
il Web marketing, il marketing non convenzionale, il
marketing sistemico e così
via. Il corso ha la durata di un
anno e prevede 8 mesi di lezione in aula e almeno 3 mesi
di stage (solo per gli iscritti
al diurno), anche se è consigliabile trascorrere in azienda
almeno 6 mesi.
“Ogni studente riceve una o
due richieste da parte delle
aziende partner dell’Università Cattolica, siano esse grandi
imprese, società di consulenza, agenzie di pubblicità e di
comunicazione, e società di
ricerche di marketing” afferma Fiocca. “Il Consiglio
dei Docenti si riserva poi di
valutare eventuali proposte
spontanee provenienti dai
partecipanti”.
Non da ultimo, gli studenti
vengono seguiti anche postmaster, qualora nei primi anni
della loro carriera necessitino
di un supporto, di una integrazione alla preparazione o
di contatti con altre imprese.
“Sebbene non sia il nostro
lavoro, non siamo infatti
una realtà di job marketing,
pensiamo che sia opportuno
diffondere il curriculum di
persone che conosciamo e stimiamo” conclude Fiocca.
Come a dire: c’è una buona
corrispondenza tra chi porta
a termine il master e chi trova
lavoro entro l’anno.
L’impegno della Provincia di Pisa
nelle politiche per la formazione:
opportunità di finanziamento ai progetti di formazione professionale
F
inanziamenti per circa 2.000.000 di euro destinati a progetti presentati da organismi formativi,
in attuazione del Programma Operativo Regionale
Obiettivo 2 Competitività regionale e occupazione
del Fondo Sociale Europeo 2007-2013: la risposta della Provincia di Pisa- Servizio Lavoro e Sociale alla crisi occupazionale passa anche attraverso
investimenti rilevanti nell’ambito della formazione
con l’obiettivo di sviluppare l’insieme delle capacità, competenze e caratteristiche che consentono ad
un individuo di immettersi, re-immettersi o di restare
nel mondo del lavoro.
Le strategie di intervento sono quelle enucleate nei
primi quattro Assi definiti nel Programma Operativo
Regionale del Fondo Sociale Europeo 2007-2013,
finalizzati a garantire l’accesso alla formazione
continua per favorire la riqualificazione degli occupati, sviluppare politiche del lavoro attive secondo
un’ottica preventiva che dia impulso alla competitività e all’imprenditorialità e promuovere politiche
e servizi per anticipare e gestire il cambiamento.
Gli interventi specifici, indicati nei bandi, su cui
devono vertere i percorsi formativi dei progetti presentati, sono il frutto di un’attenta programmazione
calibrata sulla realtà economica provinciale e sulle
esigenze dei principali attori imprenditoriali, sociali ed istituzionali con cui è stato preliminarmente
avviato un assiduo confronto attraverso una serie
di incontri svolti sul territorio. I diversi progetti dovranno, così, essere calzanti con i bisogni occupazionali del tessuto imprenditoriale locale: i settori più coinvolti sono quelli del cosiddetto T.A.C.
(tessile- abbigliamento-calzaturiero), della nautica,
dell’edilizia in cui particolare attenzione è riservata
ai temi della bioedilizia e del risparmio energetico.
E ancora delle energie rinnovabili e dell’agroalimentare, ambito in cui è stato concesso uno spazio
rilevante all’agricoltura biologica e alle tecniche di
promozione e marketing che valorizzino le tipicità
locali.
Nodo centrale, tra gli altri, è quello relativo alla
creazione una cultura condivisa dell’innovazione,
che è stato tradotto, ad esempio, nell’ampio spazio riservato alle moderne tecnologie informatiche,
attraverso la certificazione di competenze relative,
da un lato, all’uso dei programmi più aggiornati e
ampiamente utilizzati nei diversi settori considerati,
dall’altro ai software Open source il cui utilizzo è
destinato ad un target più ampio di utenza.
Il tentativo è stato anche quello di dettare delle linee
di intervento che definiscano percorsi formativi efficaci e spendibili, differenziando allo stesso tempo
gli ambiti di azione. In questo modo si è tenuto
conto di una pluralità di destinatari dedicando par-
ticolare attenzione a soggetti svantaggiati come i
disabili o le donne in difficoltà e a basso reddito,
con l’intento di favorirne l’inserimento occupazionale: un ulteriore contributo, insieme anche al Centro
Antidiscriminazioni, al quale possono rivolgersi tutti
coloro che ritengono di aver subito discriminazioni
anche in ambito lavorativo, con cui l’ente definisce
gli strumenti concreti per dare attuazione alle proprie politiche di integrazione e antidiscriminazione.
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