UNA GIORNATA INTENSA: LE GARE DI INGLESE Nella nostra

UNA GIORNATA INTENSA: LE GARE DI INGLESE
Nella nostra scuola da qualche anno si svolgono le gare del Kangourou e nel mese di febbraio
iniziano gli "allenamenti" con le simulazioni.
Circa due settimane fa, a distanza di 15 giorni della gara, io e i miei compagni abbiamo eseguito
delle prove per vedere le nostre abilità sull’Inglese; ma nella prova vera e propria, la competizione
é stata tra me, il foglio e le montagne russe che mi aspettano a Mirabilandia.
Infatti, se al termine dell’esame, tutto va bene e arriviamo tra i primi cento, andremo a fare una
sfida nazionale presso il parco divertimenti “Mirabilandia”.
Tensione, paura, agitazione. Continuavo a farmi domande: e se …; e.. se ...; ma... se.. .
Era tutto a causa di quei nomi che mi spaventavano. Tensione, pausa, agitazione; quando mi
consegnarono il foglio dell’esame, tutto cambiò. Tensione, paura e agitazione diventarono
tranquillità, serenità e sicurezza in me stessa.
Mi resi conto che, quei sentimenti, erano come nemici da sconfiggere, proprio come una battaglia: i cattivi contro i buoni.
La tranquillità, la serenità e la sicurezza in me stessa mi accompagnò per tutta l’ora, mano a mano con la mia penna.
Il mio cervello farfugliava in cerca di parole da scrivere, I cassetti, della mente, si aprivano continuamente alla scoperta di vocaboli e verbi.
Ad un certo punto della prova c’é stato un piccolo intervallo tra lo scritto e la composizione. Io e una mia amica ci consultammo per vedere se
avevamo dato certe risposte uguali.
Impossibile ma vero: in pratica le risposte che avevamo scritto erano praticamente uguali ! Non ci potevo ancora credere che una gran parte degli
esercizi eran giusti !
Riprendemmo la prova e poi il mio foglio, passò tra le dita dell’insegnante perché il tempo era finito e ci aspettava il pranzo alla mensa.
Ma non ero sicura. C’era qualcosa che non andava bene nella composizione.
Avevo scritto troppo? Troppo poco? Forse era sbagliato? Non saprei, ma sapevo che uscita da quell’aula potevo sentirmi fiera di me stessa e del mio
impegno.