I bolli fiorentini del Periodo Dauchy

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I bolli fiorentini del “periodo Dauchy”
di Luigi M. Impallomeni (ASPOT)
Il 5 marzo 1808 E. Dauchy ordinò a Firenze la fabbricazione di
nuovi bolli da assegnare agli uffici postali toscani
Vengono elencati, seguendo l’ordine alfabetico delle Direzioni
postali che dal marzo 1808 li ricevettero dalla Direzione Postale
Toscana di Firenze, da arezzo a volterra.
Arezzo, 14 aprile 1808
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Questa lettera in franchigia fu diretta dal Direttore della posta
di Arezzo al Vicario di Monte San Savino, costui permetteva che
alcune Comunità del proprio Circondario, in particolare Fojano
della Chiana, appoggiassero le proprie lettere all’ ufficio di Firenze, ignorando Arezzo. Per dare maggiore forza al suo richiamo, il Direttore impresse per otto volte il timbro del suo ufficio.
Durante il “Periodo Dauchy” e sino all’inizio del Dipartimentale, ossia fino a metà del novembre 1808, data di arrivo dalla
Francia (Atelier des Postes-Paris) dei nuovi timbri, le Direzioni
Postali primarie di FIRENZE – SIENA – LIVORNO – PISA
utilizzarono un timbro specifico per le lettere spedite in Porto
Pagato (port payé), la tassa assolta veniva segnata al verso della
missiva.
Le Direzioni secondarie non furono munite di tale timbro e,
come da regolamento, indicavano con una doppia diagonale incrociata al recto della lettera il porto preventivamente pagato.
AREZZO fu l’unica Direzione Postale secondaria a provvedere,
per proprio conto, facendo preparare un timbro con le lettere PP
affiancate e lo utilizzò sovrapponendolo alla bollatura realizzata
con il timbro Dauchy in cartella.
Firenze, 11 luglio 1808
Questa lettera scritta dal Commissario Buonamici al Cancelliere di San Sepolcro, fu recapitata da un intermediario all’ ufficio
postale di Arezzo per l’affrancatura e spedizione. La tassa pagata
di 2 crazie, per la consegna a SAN SEPOLCRO, valutata in linea
d’aria per la I distanza. Venne annotata al verso della lettera.
RARISSIMO ANNULLO PP di AREZZO
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Firenze, 7 marzo 1808
Lettera in franchigia postale della “Admistration Générale de
Toscane” a firma Dauchy, diretta a Livorno al Console Generale
Mathieu de Lesseps, padre di Ferdinand de Lesseps, promotore
ed esecutore dei due progetti di canali più ambiziosi del suo tempo, il canale di Suez, la cui progettazione tecnica fu però dell’italiano Luigi Negrelli, e il canale di Panama.
Prima data conosciuta del bollo firenze in cartella. Verrà impresso per soli tre giorni in colore rosso, poichè le impronte risultavano sbavate a causa di una erronea miscelazione del pigmento
con olio troppo fluido, a partire dal 9 marzo venne usato esclusivamente il tampone nero.
Dal testo: “La Vostra richiesta di rinforzare i muri dell’Ospedale di
San Rocco verrà esaudita quando arriveranno i mezzi finanziari ed
un ingegnere da Parigi…”
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Per le lettere raccomandate i napoleonici utilizzarono un timbro
simile a quello usato in Francia, la dizione era CHARGE’, ossia
caricata (registrata su di un apposito Mastro), venne utilizzato
in rosso durante tutto l’anno 1808. Il costo, per i privati, era il
doppio della affrancatura normale. Godevano di franchigia postale le alte autorità ed i direttori degli uffici postali
Firenze, 26 marzo 1808
Lettera del direttore delle poste di Firenze Monsieur Urtin, diretta al suo collega di Siena Giuseppe Spannocchi e concernente
il sevizio postale: “…in attesa dell’arrivo del controllore francese
autorizzo il vostro primo commesso ad assumerne le funzioni”.
Venne apposto il raro bollo CHARGE’ in rosso ed il bollo nero
firenze in cartella, si noti l’indicazione manoscritta “nb”(nota
bene) in alto a sinistra per ribadire la raccomandazione.
Per la Direzione Generale delle poste di FIRENZE e per le tre
Direzioni primarie di LIVORNO, PISA e SIENA furono incisi i
timbri per il deconteggio delle tasse non esigibili, questa venne
chiamata operazione Déburcés. Poiché il direttore di ogni ufficio
era responsabile delle tasse da incassare, il timbro per lo scarico
contabile citato dovette essere affidato ad una persona indipendente e di elevata fiducia. Questi era il Controllore, quasi sempre
di origine francese. Le Direzioni postali secondarie dovevano
presentare le loro lettere non recapitabili alla più vicina Direzione primaria, l’unica depositaria del timbro Déburcés, per essere
autorizzati a defalcare dalle lore recette gli importi non esigibili.
I timbri per le operazioni di Deburcés furono incisi in Firenze
con la antica forma francese con l’accento circonflesso (^) sulla
prima E.
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Livorno, 13 maggio 1808
Lettera del Prefetto di Livorno diretta al Cancelliere della Comunità di Pomarance. Per errore la lettera venne inviata a Firenze ove, constatato l’errore, alla Direzione fiorentina il controllore Monsieur Marion Moulin attuò il déburcés di rispedizione per
lettera maldiretta.
In tali casi, per la deviazione, non vi era alcun addebito per il destinatario.
Firenze, 19 maggio 1808
Lettera del presidente del buon governo di Toscana al
Prefetto Vicario di Vicopisano con alcune indicazioni sulle spese sostenute per la cibaria ai detenuti.
Dal 10 marzo 1808 in poi il bollo in cartella firenze verrà sempre utilizzato in nero.
Come si nota il timbro in cartella era composto da caratteri tipografici mobili, si noti, in questo caso, la lettera “E” assemblata più
in basso.
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Di estrema rarità l’uso, durante il periodo dipartimentale, del
timbro granducale rosso a cuore (1776-1777) usato quale bollatura in transito su lettera raccomandata proveniente dal Regno
d’Italia napoleonico, raro anche il bollo rosso CHARGE’ con accanto le doppie diagonali, indicanti lettera affidata. Rosso anche
il bollo in cartella di partenza modena*
Modena, 4 ottobre 1808
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Lettera raccomandata inviata all’Abbazia delle Tre Fontane ad
Orbetello, via Firenze e Siena.
Tassa postale del Regno d’Italia, pagata in partenza fino al confine con la Toscana.
In alto a sinistra il conteggio in centesimi italiani 16/38 e il numero 376 di registrazione della raccomandata. A Firenze venne
indicata la tassa residua a carico del destinatario: 12 crazie, calcolata in 6 crazie per la V° distanza (tra i 300 ed i 400 Km) + il
100 % per la raccomandazione.
Tragitto della lettera:
Modena-Bologna-Scaricalasino-Covigliajo-Firenze
Firenze-Siena-Grosseto-Orbetello-Tre Fontane
Durante il “Periodo Dauchy” fu molto raro l’utilizzo del timbro
a cuore “CONTRO BOLLO”.
Conosciuto in rosso in epoca granducale (1778/1779), veniva allora utilizzato per la documentazione di un avvenuto conteggio
postale, quasi sempre di carattere interstatale.
La nuova amministrazione francese lo ripristinò nel 1808 utilizzandolo anche per l’avvenuta registazione sui Conti di Credito,
questo dava la possibilià di spedire le lettere ufficiali con la registrazione delle tasse postali su uno specifico conto, da saldare
periodicamente. Questo valeva in genere per quegli Enti la cui
franchigia per lettere ex Officio non era più valida essendo dirette
al di là del proprio Circondario.
Firenze, 27 ottobre 1808
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Lettera ex Officio dell’Ospedale di Santa Maria Nuova (in basso
a sx: ex off. S.M.N.) diretta al Sig. Cancelliere della Comunità
di Empoli. L’ufficio postale di Firenze inserì per errore la lettera
nella sacca destinata al Circondario fiorentino, ritornata a Firenze il giorno 30, passò dall’ufficio per la registrazione sul Conto
di Credito, poiché la franchigia per la destinazione non era più
valida, fu rispedita ad Empoli il giorno 1° novembre
Durante il “Periodo Dauchy” il timbro di Porto Pagato venne
impresso in colore rosso, sulle lettere con il porto assolto in partenza, obbligatorio per le lettere dirette ad autorità statali. Rarissime sono tali lettere con il Porto Pagato.
Firenze, 29 ottobre 1808
Lettera della Direzione fiorentina dei Monopoli Imperiali dei
Sali e Tabacchi diretta al Prefetto del Dipartimento 114 dell’OMBRONE Angelo Gandolfo. Il porto venne pagato fino al confine
del Dipartimento 112 dell’ARNO e al verso si nota la tassa di 2
crazie.
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Durante il “Periodo Dauchy” non si conosce il timbro di Porto
Pagato impresso in colore nero, si ritiene che venne riutilizzato
per un breve periodo in epoca successiva.
Firenze, 30 ottobre 1808
Lettera ai Componenti del Consiglio di Amministrazione della Miniera di Rio nell’Elba. Tra cui il Sindaco di Rio Giovanni
Galandi.
La Direzione postale di GROSSETO fu, con Montepulciano
e Radicofani, uno dei tre uffici postali toscani che, lontani da
Firenze, ovviarono al mancato arrivo dei timbri in cartella tipo
Dauchy e si fecero preparare in loco un timbro, definito “primitivo” costruito in duro legno.
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Grosseto, 13 aprile 1808
Lettera inviata in franchigia, come indicato dalla diagonale –
missiva franca non tassabile, dal Tribunale di Grosseto al Podestà di Campagnatico con ordine di sospensione di esecuzione.
Nella prima metà del mese di maggio 1808 arrivò alle Poste di
Grosseto il timbro Dauchy in cartella grosseto, fornito dalla
Direzione Generale della Posta di Firenze. Verrà impresso in colore nero fino al mese di ottobre.
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Campagnatico, 10 ottobre 1808
Lettera inviata “ex officio” da Campagnatico al Cancelliere della Comunità di Scansano, venne bollata dopo aver verificato la
franchigia a Grosseto, in transito obbligatorio.
Dalla metà di ottobre 1808, per circa un mese il timbro Dauchy
in cartella grosseto, venne impresso in colore rosso.
Grosseto, 14 novembre 1808
Lettera del direttore delle poste di Grosseto al Sindaco di Orbetello contenente le istruzioni per il servizio postale con quella
Città (andata venerdì e ritorno lunedì) Doppia diagonale per lettera franca. Bollatura in colore rosso, una delle ultime date.
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Di estrema rarità è il bollo Déburcés di Livorno, presentante la
antica forma francese.
Sulle tre lettere, sin ora conosciute, è sempre impresso in nero.
In questo caso venne impresso quale controllo di conteggio e rispedizione a Firenze.
Paris, 26 marzo 1808
La lettera erroneamente inoltrata a Livorno anziché a Firenze
venne in un primo momento tassata in valuta toscana fino a Livorno per £ 1. 10. 4. ossia (1 lira, 10 soldi e 4 denari) poi, rilevato
l’errore, venne inviata a Firenze. Presenta il bollo di partenza parigino , la tassa postale calcolata sino a destino indicata in 13
crazie corrispondente alla XII distanza da 1400 a 1600 Km (valutati in linea d’aria); venne inoltre ricalcolata in valuta toscana
per la giusta destinazione in £ 2. 3. 8. (2 lire, 3 soldi e 8 denari).
30
Livorno, 28 aprile 1808
Lettera spedita sotto coperta dal Prefetto del Dipartimento di Livorno, Circondario di Pisa, al Cancelliere della Comune di Bagnone con la quale vengono richiesti i dati di tutti gli abitanti.
Il Decreto Imperiale francese del 9 giugno 1808 sancì l’inclusione del territorio lunigianese nel Dipartimento degli Appennini,
con capoluogo Chiavari. Ogni Dipartimento era organizzato in
Circondari, i quali a loro volta comprendevano dei cantoni, suddivisi in maires ossia comuni. Un Decreto Imperiale del 24 marzo
1809 stabilì quale sede di Circondario Pontremoli.
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Durante il “Periodo Dauchy” il timbro di Porto Pagato a Livorno venne inciso e impresso solo in colore nero. Il suo utlizzo si
protrasse per un periodo molto breve, dal Periodo Dauchy sino
ai primi mesi del Dipartimentale, utilizzato sulle lettere con il
porto assolto in partenza, obbligatorio per le lettere dirette ad
autorità statali.
Livorno, 7 settembre 1808
Lettera dell’Ufficio del Registro di Livorno diretta al Cancelliere
della Comunità di Lari.
In I° distanza fu tassata per 2 crazie, la tassa assolta, come descritto nel regolamento, fu segnata al verso con la cifra 2.
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Il secondo timbro primitivo fatto preparare in loco dalla Direzione delle Poste di MONTEPULCIANO, non appena giunta la
notizia del Decreto Dauchy, approvato dall’ Ispettore delle poste,
il francese Villardeau, ebbe vita breve in quanto venne presto sostituito con quello fornito dalla Direzione Generale delle Poste
di Toscana.
Montepulciano, 1° maggio 1808
Lettera per il Cancelliere Comunitativo di Arcidosso spedita dal
Ricevitore Particolare a Montepulciano - Marucchi il quale contrassegna in basso a sinistra affinchè la missiva viaggi in franchigia.
Annullo di colore bruno di carattere acquoso
montepulciano, alla Direzione delle Poste di Montepulciano
il timbro in cartella del Dauchy arrivò dopo la metà di maggio e
venne utilizzato in colore nero fino al novembre 1808.
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Montepulciano, 24 agosto 1808
Lettera Pressée per il Cancelliere del Comune di Asinalunga da
l’Arrondissement di Montepulciano. Data l’urgenza non rientrava
nella franchigia, partì subito per Asinalunga.
Tassata per la I distanza, pari a 2 crazie come indicato ad inchiostro nero sul frontespizio.
Nel periodo dell’occupazione napoleonica della Lunigiana, pietrasanta fungeva da stazione di scambio postale tra il Granducato di Toscana ed i territori di Massa e Carrara. Dopo l’occupazione del Regno d’Etruria, l’ufficio postale di Pietrasanta
venne integrato nella organizzazione postale decretata dalla
Giunta di Dauchy. L’Ispettore Villardeau, che suddivise il territorio in compartimenti postali, mise Pietrasanta tra le direzioni
secondarie.
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Pietrasanta, 4 agosto 1808
Lettera dalla Cancelleria di Pietrasanta inviata in franchigia
postale sotto coperta al Prefetto di Pisa, trasporto effettuato via
Viareggio e Migliarino.
Molto raro è il bollo Porto Pagato di Pisa, inciso senza cartella
come era stato fatto per Firenze e Livorno. Venne impresso solo
in colore nero.
Pisa, 20 giugno 1808
Piccola lettera spedita da Pisa ad Antonio Bernardi di Firenze,
con indirizzo molto scarno.
Al verso risulta indicato il porto pagato di 2 crazie, tariffa in vigore dal 1° aprile 1808, nel periodo Dipartimentale, per la 1° distanza e variata solo il 1° dicembre 1808.
Il raro Déburcés di Pisa, presentante la antica forma francese ed
utilizzato fino al luglio 1808. Sulle lettere, sin ora conosciute, è
sempre impresso in nero. In questo caso venne impresso a Pisa
quale scarico per una rispedizione di lettera maldiretta a Genova
e rispedizione a Volterra.
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Roma, 19 luglio 1808
Comunicazione del Commissario di Guerra Chusin, in servizio
a Roma, alla Commissione di Guerra di Volterra, relativa al movimento delle truppe dal 27 al 30 luglio 1808 a Siena, Volterra e
Pontedera.
La missiva affidata, tramite il Bureau Français, al Corriere Francese rimase nella sacca fino a Genova, ove fu estratta e bollata con il
locale timbro di entrata “rome par genes”, i due trattini in alto
indicanti il doppio porto di 18 bajocchi a favore delle Poste Pontificie e di 12 crazie a carico del Commissario di Guerra francese, di
stanza a Volterra. Ultima data conosciuta del Déburcés.
Come per Firenze nei primi tre giorni del Periodo Dauchy il timbro
pisa in cartella fu impresso in colore rosso (rarissimo), subito si
passò al nero pisa, sino all’inizio del periodo Dipartimentale.
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Pisa, 19 novembre 1808
Lettera del Sottoprefetto del Circondario di Pisa, città politicamente dipendente da Livorno, che era sede di un sottoprefetto il
quale aveva diritto alla franchigia postale per i territori soggetti
alla Sua autorità, diretta al Cancelliere della Comunità dei Bagni
di San Giuliano in cui chiedeva informazioni particolareggiate
su “lo stato degli sbirri attualmente impiegati nel Suo Comune”.
pontremoli era la stazione di confine tra la Toscana ed il Parmense, collegati dalla Strada della Cisa. Vi si arrivava da Sarzana,
la stazione di scambio delle sacche postali sia in direzione Genova che in direzione Parma. Nel Circondario di Pontremoli si
trovava Bagnone, cittadina contesa da Pisa affinchè entrasse nel
Dipartimento 114 del Mediterraneo.
Bagnone, 16 settembre 1808
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Lettera spedita sotto coperta dal Cancelliere di Bagnone al Prefetto di Pisa, tramite la Direzione Postale di Pontremoli, fu portata
da un procaccia nel Capoluogo ove fu postalizzata e bollata con
il timbro in cartella.
Interessante il testo all’interno: “…allorquando il 20 agosto il Prefetto degli Appennini qui in visita, comunicò che questo Vicariato
per decreto Imperiale faceva parte del suo dipartimento…”
pistoia, alla Direzione delle Poste di Pistoia il timbro in cartella
del Dauchy arrivò nell’ aprile 1808, venne utilizzato in colore nero.
Pistoia, 8 aprile 1808
Lettera da Pistoia a Massa via Siena. Tassata per la II distanza (da 50 a
100 Km.) pari a 3 crazie come indicato a inchiostro sul frontespizio.
Il bollo in cartella della Direzione delle Poste di prato del Dauchy venne utilizzato in colore nero, aveva una cornice leggermente trapezoidale. Il timbro di prato in cartella detiene il record
di utilizzo per oltre trenta anni, dal marzo 1808 al giugno 1844.
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Prato, 22 settembre 1808
Lettera del Sindaco di Prato Vincenzo Mazzoni – si era distinto
fin da giovane per la sua intraprendenza industriale con la creazione di uno stabilimento laniero destinato ad avere notevole successo,
fabbricando berretti rossi detti “alla levantina” – inviata al Sottoprefetto del Circondario di Pistoia, la lettera viaggiò sotto fascia
in franchigia prefettizia.
Il terzo timbro “primitivo” fu realizzato a RADICOFANI. Questo
ufficio postale era di confine e scambio delle sacche con lo Stato
della Chiesa, non ancora occupato dai francesi. La pecularietà
della sua impronta è la lettera D incisa al contrario. Il timbro è
l’unico dei tre a essere stato inciso in metallo e fu sempre impresso nel colore bruno acquoso. Lo si conosce usato soltanto negli
ultimi giorni di marzo e nei primissimi giorni di aprile 1808.
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Sarteano, 2 aprile 1808
Lettera del Circondario (Sarteano) destinata a Siena, venne dapprima recapitata dal Procaccia all’ufficio postale di Radicofani
ove fu bollata “in transito” e tassata per 2 crazie per la I distanza
come indicato in colore rosso-fucsia nel frontespizio della missiva.
RADICOFANI, alla Direzione delle Poste di Radicofani il timbro in cartella del Dauchy venne utilizzato dai primi di aprile, in
sostituzione del “primitivo”, in colore nero fino alla fine di novembre 1808.
Città della Pieve, 24 aprile 1808
Lettera per Firenze con tassa pagata fino al confine Dipartimentale.
B(uona = porto pagato) Radicofani - £.- Tassa residua pagata dal
destinatario 2 crazie segnate con inchiostro rosso-fucsia dall’ufficio.
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ROCCA SAN CASCIANO – a causa del suo nome particolarmente lungo, l’ufficio postale ricevette un timbro di Dauchy
unico su due righe. Pertanto non ebbe la cartella rettangolare,
così come i timbri del “porto pagato” di Firenze, Livorno, Pisa
e Siena.
Rocca San Casciano, 17 aprile 1808
Lettera del Sindaco di Rocca San Casciano al Sindaco di Bagno.
Primi giorni di utilizzo del nuovo annullo. Lettera di servizio
che godeva della franchigia.
Il bollo in cartella di siena nel Periodo Dauchy, è conosciuto in
rosso durante il primo mese, anche Siena abbandonerà il rosso
per il più visibile nero dal 25 aprile 1808.
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Siena, 23 aprile 1808
Lettera al Sig. Crespino Martini, Cancelliere della Comunità di
San Casciano de’ Bagni, tassata 2 crazie per la I distanza, segnata
avanti e al retro con il classico inchiostro colore rosso fucsia di
Siena.
Bollo in cartella nero di SIENA nel Periodo Dauchy, prima data
conosciuta in nero, fu utilizzato fino al novembre 1808.
Siena, 23/26 aprile 1808
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Lettera inviata al Sig. Galgano Galgani di Sarteano, questa lettera fu scritta il 23 aprile in due tempi, a due mani, completata e
spedita il 26 aprile, come si evince dal contenuto interno.
Tassata 2 crazie per la I distanza, segnata con il classico inchiostro colore rosso fucsia di Siena.
Anche alla Direzione Postale di Siena fu fornito il timbro Dauchy
per le operazioni del Déburcés, come per le altre direzioni con la
antica forma francese deburces. Nei primi tempi fu impresso
in colore nero, poi nel successivo primo periodo Dipartimentale
si passò al rosso.
Firenze, 6 agosto 1808
La lettera in franchigia dalla Giunta Straordinaria della Toscana
per il Sotto Prefetto di Pisa, fu erroneamente inserita nella sacca
postale per Siena, alla Direzione senese il controllore attuò il déburcés di rispedizione per lettera maldiretta.
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Anche Siena ricevette il timbro Porto Pagato, inciso senza cartella come era stato fatto per Firenze, Pisa e Livorno. Venne impresso solo in colore rosso.
Siena, 9 agosto 1808
Lettera del Sovraintendente agli Imperiali Uffizi dei Maschi
e Femmine di Siena con cui comunica al Vicario Imperiale di
Chiusi la rinuncia all’ incarico offertogli di Camerlengo della
Città.
Bollo p p siena rosso vermiglio. Tassata 2 crazie per la I distanza, al verso, come prescritto.
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Firenze, 19 novembre 1808
Una delle massime rarità del periodo è rappresentata dalla
lettera spedita dalla Direzione del Monopolio dei Sali e Tabacchi
di Firenze al Podestà di Castel Fiorentino, travisando Castel Fiorentino con Castiglion Fiorentino fu inserita nella sacca postale
per Siena in luogo di quella per Empoli, alla Direzione Postale
di Siena venna tassata per 6 crazie ed applicato il timbro con la
antica forma francese deburces, perché maldiretta e fuori peso.
Ultimo giorno d’uso del senese déburcés di Dauchy.
Il nuovo timbro 112 florence era arrivato dalla Francia (Atelier des Postes-Paris) verso la metà di novembre, utilizzato in rosso dal 17 al 22 novembre 1808, poi conosciuto solo in nero.
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volterra con questa impronta si chiude la serie delle bollature realizzate con i timbri del Periodo Dauchy. Furono bolli ben
incisi, durevoli perché in acciaio come quelli che costruivano i
Francesi dell’Atelier des Postes-Paris.
Benchè messi in disparte al termine dell’occupazione francese,
furono in parte riutilizzati durante il Periodo Murat e la successiva Restaurazione Granducale.
Volterra, 6 agosto 1808
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Lettera inviata al Cancelliere di Guardistallo in franchigia Postale, concessa al Sottoprefetto di Volterra che impresse il suo
timbro-contrassegno. Egli poteva comunque utilizzare la franchigia dato che la lettera trattava della coscrizione dei militari.
Era sufficiente indicare in alto “S.M.” – Servizio Militare.
In questa lettera il Sottoprefetto indica in Campiglia il centro di
raccolta dei coscritti.
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