Scrittura creativa Sarà l’Amore a bussare o la Morte a chiamare? (If., V) Ultimi istanti di vita di Francesca da Rimini «Mi sento strana. La vista mi si annebbia. Non riesco a respirare. Sento i passi di Gianciotto, mio marito… e se busserà alla mia porta? Non riesco più a fingere. Sorridere? Non so se è giusto: il cuore non ce l’ho più nel petto: l’ho regalato un mese fa a Paolo. O lo ha rubato lui? Beata razionalità, perché mi hai abbandonato? La follia mi ha imprigionato. Lo so: è peccato, lo so: è reato. Non è stata colpa mia; o, forse, ho meritato questo castigo? Ma che dolce castigo! Perdersi nei baci del mio amante, scivolare nella passione del peccato, riuscire a dormire solo nel suo abbraccio. Mi sento strana. La vista mi si annebbia. Non riesco a respirare. Sento uno strano presentimento. Non ho molto da vivere. Ma salvate lui. Salvate l’unico raggio di sole in questo castello di tenebre. La mia vita in cambio della sua. L’Amore, quello vero, mi ha rapito. Credo di non essere io a scrivere in questo momento. È un’altra Francesca. Una Francesca sconvolta, una Francesca stregata… ma felice. Felice di vivere finalmente. Chi è quello stregone che ha inventato l’elisir della gioia eterna? Portatemelo qui, devo ringraziarlo. Ho scavato io questa buca sotto l’albero che ha ascoltato per primo i nostri sospiri all’unisono. L’ho fatto per nasconderci questa lettera che custodirà per sempre i miei ricordi. So che morirò presto: è il prezzo che bisogna scontare per aver ceduto all’adulterio. Ma mi hanno ingannata, facendomi vedere Paolo il bello invece di mio marito, il mostro, per indurmi a sposarlo. Supplico chi troverà questo foglio di leggere queste poche righe scritte nel segreto della mia camera. Non sprecate la vostra esistenza! Non accontentatevi come me di una finta compagnia. Cercate la vostra stella gemella. La parte mancante della vostra anima. Lasciatevi conquistare dal sentimento puro e vero, non cedete alla falsità. Amate, amate e non pentitevi. E, se mi accusate di aver sbagliato, confesso che è vero… ma con tutto il mio animo ribelle – devo dirvi – lo rifarei. In una bolla di sapone scompaiono i miei ricordi. Verde, rosa giallo… quale colore ha l’Amore? Forse è paura, forse è emozione: le mani mi tremano, le orecchie mi ronzano, la lingua mi si intorpidisce. Mi sento strana. La vista mi si annebbia. Non riesco a respirare. Lo so: è peccato, lo so: è reato. Non è stata colpa mia; o, forse ho meritato questo castigo? Ma che dolce castigo! Labbra di fuoco, guance rosso vino. Labbra di fuoco, occhi ardenti di carnalità. Come dimenticare quel brivido dolce amaro, mentre leggevamo il libro galeotto… lo sento ancora: ma stavolta, sarà l’Amore a bussare o la Morte a chiamare? Mi sento strana. La vista mi si annebbia. Non riesco a respirare. Ma che dolce castigo!». … ora tocca a te! Alla luce della tipologia della scrittura creativa qui proposta, prova tu a redigere un testo che descriva in maniera originale una nuova situazione: Gianciotto sorprende i due amanti e si toglie la vita dinanzi a loro, per farli ritenere colpevoli di assassinio e condannarli a morte. Le indicazioni, per facilitarti la stesura del testo, sono: 1.uso della prima persona 2.punto di vista di Francesca 3.formulazione di periodi brevi 1 4.stile nominale (senza verbo) 5.registro stilistico dell’ironia feroce verso Gianciotto 6.lunghezza massima: 15 righe Se vuoi, puoi continuare con l’incipit che ti proponiamo qui di seguito: «Quell’essere maledetto, quel gobbo sciancato sfondò con un calcio la porta della sala in cui io e Paolo ci stavamo baciando. Impiegai qualche secondo per riconoscerlo nel buio. Si avvicinò con la sua risata sgraziata agitando una lampada: la luce era fioca, ma mi accecò…» 2