Paradigma 'Smart City': per un'analisi interpretativa fondante Tra le definizioni oggi disponibili quella che considera le 'Smart Cities' come "territori in cui le Comunità utilizzano in maniera efficiente e sostenibile le risorse naturali [...], sono attrattivi in termini di qualità della vita e dei servizi ai cittadini [...], e sono capaci di valorizzare le proprie peculiarità culturali ed economiche per aumentare la competitività" del territorio (Between, 2012) sembra la più adatta ad aprire il confronto. Per comprendere le potenzialità attuative delle 'Smart Cities' è necessario tuttavia affrontare il tema non solo in un’ottica definitoria, o in base a logiche di tipo descrittivo, bensì tentare di avanzare oltre le argomentazioni esemplificative rapportabili alle diverse categorie di 'Smart Cities', per cogliere gli elementi costitutivi del paradigma nel suo complesso. Per procedere cioè verso una definizione 'fondante' dal punto di vista teorico nonché più adeguata ad orientare elaborazione, progettazione e realizzazioni future, occorre superare la visione basata sulla prevalente traduzione di 'smart' con il termine di 'intelligente'. I principali elementi costitutivi e fondanti del concetto di 'smart' sono: • la connettività • l'adattività. Questi elementi si esprimono su due layer strettamente compenetrati: • layer infrastrutturale, dato dai sistemi e dai dispositivi • layer sociale, dato dai soggetti individuali e di comunità che interagiscono. Per cogliere la ricchezza del paradigma 'smart' si consideri che la connettività va intesa non solo nel senso della capacità di connettere sistemi (layer infrastrutturale) ma anche nel senso della connessione ed interazione tra soggetti (layer sociale). Una città è 'smart' se è 'connettiva' sia a livello di capacità di interazione dei sistemi e dei dispositivi, sia in rapporto alle energie individuali e sociali che ciascun soggetto individuale o comunità può esprimere. Una città è 'smart' in quanto è 'adattiva', ovvero in grado di mettere in campo processi di regolazione che possono essere sintetizzati nello schema "sensing and actuating" in uso nell'interpretazione dei sistemi dinamici. Una città è tuttavia 'adattiva': a) se la funzione di 'sensing' non è solo circoscritta alle rilevazioni ‘centralizzate’ ma è presa in carico da cittadini tra loro connessi attraverso meccanismi di social networking, impegnati, grazie a logiche distribuite, a rilevare in modo 'senziente' i dati relativi alla vita in città. b) se la consapevolezza delle implicazioni di tali processi è in grado di attivare una modifica dei comportamenti in ciascuno dei suoi abitanti, ponendo contestualmente in essere la funzione 'actuating' secondo logiche di autodeterminazione ('dal basso'), combinata con gli interventi di regolazione sistemica più tradizionali. La componente 'connettiva' nelle sue forme di coinvolgimento dei cittadini ma anche delle connessioni tra sistemi e apparati tecnici, costituisce il primo dei tasselli fondanti del concetto di 'Smart City', mentre le funzioni di "sensing and actuating", nelle diverse forme centralizzate e distribuite, costituiscono gli elementi essenziali della componente 'adattiva'. Insieme le due proprietà - 'connettiva' ed 'adattiva' - determinano il quadro delle caratteristiche costitutive della 'Smart City', delineandone gli elementi teorici fondanti che vanno interpolati con i due layer principali: infrastrutturale e sociale. Alla ricerca e all'elaborazione comune il compito di individuare strategie e tipologie di intervento in grado di cogliere le nuove, rilevanti opportunità, operando in forma coordinata sui layer considerati (infrastrutturale e sociale) e sulla loro stretta integrazione. Germano Paini (20/09/2012)