omelia_CARD_OTT15.qxp_Layout 1 30/09/15 17:35 Pagina 2 O T T O B R E 2 0 1 5 84 PADRE PIO: INNAMORATO E CONFORMATO A CRISTO CROCIFISSO 23 SETTEMBRE 2015 B ORE 11,30 ›› del card . GIUSE PPE V E RSAL DI en a ragione la liturgia della Parola di questa solennità di san Pio da Pietrelcina propone le parole di Paolo: «Quanto a me non sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo,per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo...io porto le stimmate di Gesù sul mio corpo». Infatti il nostro Santo è venerato fino al punto da portare nel suo corpo i segni della stessa passione di Cristo. La Croce, dunque, è al centro della sua testimonianza secondo quella rivelazione che, come abbiamo sentito dal brano del vangelo di Matteo, il Padre ha nascosto ai «sapienti e ai dotti», ma ha concesso ai «piccoli». Sì, Padre Pio fa parte di quei “piccoli” ai quali appartiene il Regno di Dio (cfr. Mt 19,14) e noi siamo qui oggi per venerarne la memoria mai venuta meno, raccoglierne la testimonianza e imitarne le virtù, rendendo grazie al Signore per aver donato al- la sua Chiesa questo esemplare discepolo di Cristo e fedele ministro del popolo di Dio. E proprio per questo siamo invitati ad approfondire il messaggio che la sua santa vita ci ha lasciato onde essere suoi veri devoti ed imitatori, evitando, come dice il testo dell’Orientamento pastorale per il quadriennio 2013-17 di questo Santuario, «forme deleterie di devozionismo che, molto spesso, rendono opaca o addirittura falsano l’esperienza spirituale» (n. 37). Dobbiamo dunque capire l’esperienza della Croce che ha segnato l’intera vita di Padre Pio e che sta al centro della nostra fede.Così facendo, rimaniamo anche fedeli al tema centrale del cammino pastorale di questi anni:“Redenti dalla Croce di Cristo”. omelia_CARD_OTT15.qxp_Layout 1 30/09/15 17:35 Pagina 3 85 8 5 I L C A R D I N A L E M E N T R E T I E N E L’ O M E L I A . Nonostante che la Croce sia il segno più diffuso e specifico della nostra fede in Cristo, non dobbiamo dimenticare che è stata ed è ancora «scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani» (1Cor 1,23) [...].Non dobbiamo nasconderci la difficoltà ad accettare la Croce nella nostra vita. E ciò è reso ancora più evidente dal fatto che spesso anche noi credenti possiamo avere un’idea superficiale o addirittura inquinata del genuino significato della croce di Cristo e del suo invito a seguirlo sulla stessa via della Croce [...]. Con Cristo infatti è cambiato il significato dei sacrifici che il popolo d’Israele offriva a Dio mediante l’immolazione di animali. Il sacrificio di Cristo non è più il tentativo dell’umanità peccatrice di offrire vittime a voler placare un Dio adirato che esige giustizia. Come dice la Lettera agli Ebrei questi sacrifici che venivano offerti dal popolo eletto prima di Cristo, non erano altro che la figura della croce di Cristo perché «è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati» (Eb 10,4).La croce di Cristo, pur comportando sofferenza e morte,non è il prezzo che Dio esige dall’umanità peccatrice per essere riconciliata con Lui,ma al contrario, è segno dell’amore di un Dio il quale prende l’iniziativa di riconciliare a sé l’umanità mandando il suo Figlio nel mondo per condividere la nostra condizione fino alla mor- te e alla morte in Croce. [...] Tutto ciò aveva ben capito Padre Pio fin dalla fanciullezza, anche attraverso grazie speciali che si sarebbero poi moltiplicate nel resto della sua vita. Il nostro Santo è stato conquistato dall’amore di Cristo e ha riposto con tutte le sue forze nella stretta logica dell’amore che porta a voler imitare e seguire la persona amata. La passione e croce di Cristo che hanno segnato tutta la sua esperienza religiosa e lo stesso suo corpo,sono state e sono da interpretare alla luce dell’amore e non come ricerca o piacere della sofferenza fine e a se stessa.[...] San Pio aveva capito bene l’intera dinamica della fede cristiana che parte dal lasciarsi conquistare dall’amore di Dio per rispondere con l’imitazione di Cristo che ne è stato la piena manifestazione.Seguire Cristo per amore comporta accettare la via della Croce, secondo le parole di Gesù: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua» (Lc 9,23). Ma ciò è diverso sostanzialmente dal considerare le nostre sofferenze come volute da Dio per meritarci il suo perdono; infatti, il perdono dei nostri peccati è stato meritato dall’unico e perfetto sacrificio di Cristo che ce lo dona gratuitamente ogni volta che ci pentiamo e confessiamo i nostri peccati.La penitenza che accompagna il perdono è il segno del nostro pentimento e non il prezzo del perdono; con essa ci purifichiamo dall’attaccamento al male e intraprendiamo il cammino faticoso del ritorno alla casa del Padre che non gode delle nostre sofferenze, le quali sono frutto del peccato. E qui possiamo comprendere meglio l’apostolato di san Pio che ha occupato tutta la sua vita:la celebrazione dell’Eucaristia ed il ministero della misericordia nel sacramento omelia_CARD_OTT15.qxp_Layout 1 27/09/15 12:13 Pagina 4 86 CELEBRAZIONI ED EVENTI della penitenza. L’Eucaristia, che Cristo ha istituito la sera stessa dell’inizio della sua passione e che ha voluto che si celebrasse in sua memoria, è il “rendimento di grazie” che il popolo dei redenti offre al Padre con Cristo ed in Cristo rinnovando il sacrificio redentivo,ma è anche il banchetto in cui, attraverso il corpo ed il sangue di Cristo, ogni fedele partecipa della forza dell’amore che si è sacrificato così da poterlo vivere e testimoniare nella sua vita di sequela di Cristo.Per questo l’Eucaristia è stata «la fonte ed il culmine» (Lumen gentium,11) di tutta la vita di Padre Pio in una celebrazione così intensa e partecipata da attirare ed edificare le folle che volevano parteciparvi. E sappiamo quanto abbia sofferto il Santo, quando, per obbedienza, dovette privarsi IL SANTO HA DONATO LA SUA VITA PER PORTARE ANIME A CRISTO. di questo apostolato, accusato falsamente di esibizionismo, mentre era per lui occasione di pietà e di evangelizzazione. E nel sacramento della penitenza Padre Pio consumò il resto del suo tempo, accogliendo i peccatori e dirigendo i fedeli sulla via della salvezza e della santificazione. La testimonianza è unanime nel sottolineare come il nostro Santo riusciva, anche grazie a doni speciali, a conoscere l’animo umano coniugando la misericordia con la verità di una vera conversione del cuore dei penitenti, sapendo dosare, come buon padre,l’esortazione con il rimprovero al fine di aiutare ogni penitente ad amare e seguire il Signore abbandonando ogni attaccamento al male. Ed anche qui Padre Pio sperimentò la croce delle calunnie più infami che portarono per un certo periodo di tempo a dover privar- omelia_CARD_OTT15.qxp_Layout 1 30/09/15 17:36 Pagina 5 87 8 si anche di questo strumento del suo ministero sacerdotale. Possiamo dire che, ad imitazione di Cristo, Padre Pio ha speso tutta la sua vita per la salvezza delle anime senza risparmiarsi in nulla, nella buona e nella cattiva salute fino alla vigilia della sua morte. Per questa sua totale e straordinaria assimilazione a Cristo nel dono di sé egli ha avuto il privilegio straordinario dei segni della passione di Cristo nel suo corpo con la sofferenza fisica ad essi collegata come pure con la sofferenza delle incomprensioni e calunnie che gli sono state rivolte, quasi volesse farsene un vanto, mentre, come sappiamo, chiese la grazia che la sua partecipazione alla passione di Cristo non fosse visibile, ma lo divenne per volontà divina. Così come la stessa straordinaria assimilazione a Cristo è stata accompagnata da altri segni soprannaturali che aiutavano a sollevare i deboli dai loro tormenti come faceva Cristo coi suoi miracoli che manifestavano la potenza della sua missione ed anticipavano la vittoria sul peccato e su 7 ogni male che ne deriva. Ed è per lo stesso scopo di dare speranza all’umanità afflitta che Padre Pio volle fortemente la costruzione di un Ospedale,che chiamò significativamente “Casa Sollevo della Sofferenza”, per rendere possibile a tutti le migliori cure, come ancora è evidente ai nostri giorni. Ma tutte le sue energie erano sorrette non tanto dalla fiducia nei mezzi umani, bensì dalla continua comunione con Dio nella preghiera che lo poneva in continua relazione con Dio.Per questo volle costruire i “Gruppi di Preghiera” perché fossero luogo di intensa esperienza di vita spirituale e di cristiana testimonianza nella vita di ogni Chiesa locale, come ancora oggi avviene. Da questi pochi tratti possiamo rica- vare una rinnovata lezione per la nostra vita di sequela di Cristo, aggiungendo alla doverosa venerazione a san Pio anche l’imitazione [...]. L’anno giubilare della misericordia, che Papa Francesco dona alla Chiesa, e durante il quale il corpo del Santo verrà portato a Roma, segno della misericordia di Dio, è una grazia propizia per maturare nella nostra fede nell’amore di Dio misericordioso.Nella meditazione della Parola di Dio e nella pratica dei sacramenti,specialmente della penitenza e dell’Eucaristia, abbiamo a disposizione gli stessi mezzi con cui Padre Pio è diventato via della santità.La nostra devozione al Santo che ci spinge a venire anche in questo santuario sia stimolo per rinnovare la nostra vita di adesione a Cristo nella sua Chiesa.Accogliamo come se il Santo fosse ancora qui vivente tra di noi il suo esempio e le sue parole per sentirci confortati nelle nostre tribolazioni. San Pio che ancora una volta ci ha accolti numerosi, certamente, ci seguirà tutti anche al ritorno nelle nostre dimore per rimanere, come faceva qualche volta anche in modo prodigioso in terra, accanto ai più tribolati. Col suo esempio, la sua intercessione ci guidi sulla via della salvezza per poterci avere accanto a sé nella gloria di Dio.Amen. EUCARISTIA E PENITENZA, I C A P I S A L D I D E L S U O M I N I S T E RO.