Trends Italian Edition 17 Anno IV n. 4 - Novembre 2010 La piezo expansion crest (PEC): nuova procedura di preparazione del sito implantare Luca Lancieri MD Prof. a.c. Corso di Laurea in Igiene Dentale, Università degli Studi di Genova Gli impianti dentali hanno oggi una buona percentuale di successo attestata da ampia letteratura(1-4). Tuttavia, un aumento della cresta ossea è spesso necessario per ottenere risultati protesici validi sia dal punto di vista funzionale sia da quello estetico(5). Il concetto di “implantologia protesicamente guidata” implica l’obiettivo di posizionare impianti non necessariamente dove sia presente la maggior quantità di osso, ma nella posizione ideale per la finalizzazione protesica(6-10). La moderna implantologia dispone di diverse tecniche per ovviare a una scarsa disponibilità ossea, che vanno dall’innesto (a blocco o con particolato), al rialzo del seno mascellare(11,12). Prelievi d’osso possono essere effettuati da mento, mandibola laterale e cresta iliaca(13-18). Fattori di crescita possono essere aggiunti per accelerare l’angiogenesi e la guarigione e per stabilizzare l’innesto(19-23). Per evitare innesti d’osso autologo in osso di buona densità i clinici possono decidere di effettuare la tecnica “split crest”(24-27). Questa metodica richiede tempo e deve essere eseguita da un operatore esperto(28). Si deve a Vercellotti, nel 2000, l’introduzione della piezochirurgia in odontoiatria(29,30). Queste apparecchiature sono negli anni andate incontro a continui miglioramenti, e oggi consentono di eseguire osteotomie micrometriche con una precisione e semplicità di utilizzo che le tecniche convenzionali che utilizzano strumenti rotanti non sono in grado di ottenere(31). La frequenza specifica di 25-30 kHz permette un taglio efficace dell’osso, ma preserva i tessuti molli che necessiterebbero di frequenze maggiori. L’irrigazione con soluzione fisiologica e l’effetto di cavitazione che l’ultrasuono produce determinano un campo operatorio quasi esangue durante le manovre chirurgiche, rimuovono i detriti dall’area di taglio e assicurano una miglior visione del campo operatorio in aree anatomiche complesse(28). Recentemente sono stati introdotti sul mercato degli osteotomi dedicati che consentono la creazione di un tunnel implantare e, ove necessaria, la contemporanea espansione della cresta. La tecnica originale PEC, sfruttando il principio fisico della deformazione plastica, consente, mediante l’uso di inserti speciali dedicati, di ottenere un sito implantare che presenta una deformazione ossea passiva, quindi priva di tensioni e permanente perciò stabile nella sua dilatazione. A questo scopo è stato creato un kit di inserti (tips) speciali in acciaio chirurgico di forma conica a diametro progressivamente crescente e punta non lavorante che permettono, in assoluta sicurezza, di vincere la resistenza elastica ossea ottenendo una deformazione crestale plastica. Il profilo dei tips è privo di taglio per preservare la qualità Materiali e Metodi e quantità ossea del sito operatiPaziente maschio non fumatovo. Scopo del seguente articolo è re 40 anni con edentulia parziale descrivere una metodica origina- di 46 e residuo radicolare di 45. le dell’autore per la simultanea Atrofia crestale di grado 2 seconBiomec adv 210x297N4 15/10/10 10:38 Pagina 1 (Figg. preparazione del sito 15_10_10_Layout implantare do1 classificazione di Buser e contestuale espansione della 1, 2). Si procede all’estrazione del residuo radicolare mediante cresta ossea. procedura a basso impatto utilizzando inserto sindesmotomico piezoelettrico (Fig. 3), quindi si esegue iniziale mini incisione crestale in zona distale per apertura del “lembo osseo” della profondità di 10 mm (Fig. 4) nel quale si inserisce con tecnica piezoelettrica (PEC) un impianto (Nobel Replace tapered 4,3 mm x 10 mm) e contestualmente si effettua ricostruzione ossea del sito post estrattivo mediante procedura ROC (Fig. 5). IT LA NOSTRA SOLUZIONE PER LA TUA IMPLANTOLOGIA LOW COST only one only one la confezione che contiene tutti i componenti necessari per l'intervento chirurgico e la fase protesica dall'inizio alla fine: • Impianto • Vite chirurgica • Vite guarigione Inserzione Osteointegrazione tà Novi lant p oxyim ort Extra sh D TANDAR TESTA S mm Diam. 4 hezze i Lung - 7 - 8 mm Diametr 5-6 m m - 8 mm 5 ,7 4 5-6-7 5,25 mm 5 - 6 - 7 - 8 mm 5,75 mm • Moncone • Vite per moncone • Transfert • Analogo INT Guarigione read Micro Th Impronta Modello Protesica Definitiva a 0,6 mm ir Passo sp INI TESTA M mm Diam. 3,6 hezze 5 - 17 mm i Lung Diametr 9 - 11 - 13 - 115 - 17 mm m m 30 ,3 3 9 - 11 - 1 3,75 mm D TANDAR TESTA S mm 4 . m ia D hezze 5 - 17 mm i Lung Diametr 9 - 11 - 13 - 115 - 17 mm m m 35 3,7 9 - 11 - 1 4,25 mm implant D E N T A L S Y S T E M www.oxyimplant.com - [email protected] Via Nazionale Nord - 21/A 23823 Colico (Lc) Tel. +39 0341 930166 - Fax +39 0341 930201 by BIOMEC S.r.l. pagina 18 18 Trends Anno IV n. 4 - Novembre 2010 Italian Edition Fig. 1 - Radiografia pre operatoria. Fig. 2 - Immagine clinica di edentulia parziale di 46 e presenza di residuo radicolare di 45. Fig. 3 - Estrazione del residuo radicolare. Fig. 4 - Lembo osseo per l’inserimento del primo impianto. Fig. 5 - Ricostruzione del sito osseo con tecnica ROC. Fig. 6 - Controllo radiografico a tre mesi. Fig. 7 - Controllo clinico a tre mesi. Fig. 8 - Iniziale incisione crestale con inserti piezo-elettrici. Fig. 9 - Si apprezzi la precisione del taglio crestale. Fig. 10 - Primo inserto per l’espansione crestale e contestuale creazione del tunnel impiantare. Fig. 11 - Secondo inserto a diametro crescente con punta non lavorante. Fig. 12 - Impianto posizionato. Si noti l’espansione ottenuta. IT 75,00 euro + IVA Contiene immagini video, illustrazioni e disegni animati che risultano gradevoli, considerando l’occhio e la sensibilità di chi li visiona. 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Alla riapertura dopo tre mesi si evidenzia l’avvenuta integrazione dell’impianto e la valida riparazione ossea del sito post-estrattivo (Figg. 6, 7). Si procede quindi all’incisione crestale orizzontale della cresta rigenerata mediante inserto dedicato piezoelettrico a una profondità di 10 mm (Figg. 8, 9) e si inseriscono in sequenza al suo interno gli inserti dedicati all’esecuzione del sito implantare. Il primo inserto (SBP 0700-Silfradent) permette di definire la profondità di lavoro perché presenta l’estremità lavorante (Fig. 10). Una volta calibrata la profondità di lavoro, si prosegue alla definizione del tunnel implantare con inserti di diametro progressivamente crescente, ma a punta non lavorante che permettono l’esecuzione del sito in modo perfettamente congruo al diametro Fig. 13 - Controllo radiografico post chirurgico. dell’impianto (Fig. 11) e preservano al tempo stesso lo spessore osseo iniziale, sfruttando la deformazione plastica dell’osso che consente di ottenere una dilatazione ossea progressiva, ma al tempo stesso passiva e permanente (Fig. 12). Conclusioni Gli apparecchi piezoelettrici costituiscono una realtà innovativa sicura ed efficace per eseguire osteotomie e osteoplastiche. I vantaggi di questa metodica rispetto alla tecnica tradizionale di split crest sono legati all’assenza di macrovibrazioni, presenti invece se si utilizzano strumenti rotanti, alla sicurezza operatoria, alla precisione micrometrica del taglio, alla miglior visibilità operatoria e alla preservazione di strutture vascolari e nervose(28). Recenti studi hanno inoltre ipotizzato che le superfici ossee preparate con tecnica piezo elettrica risultano essere meglio conservate e biologicamente attive rispetto a quelle trattate con strumenti rotanti, rendendo quindi più rapida la risposta riparativa tissutale e facilitando di conseguenza l’osteointegrazione implantare(31). La bibliografia è disponibile presso l’Editore.